@ rkive
"
Sono daccordo che l' mp3 fa una cattiva educazione musicale, banalizzando la qualità artistica delle copertine, dei testi e dell' audio, però penso che la musica debba essere accessibile a qualsiasi tipo di portafoglio."
... ... ... ... ... ...
caro
rkiveil problema che il formato "mp3" subdolamente nasconde (e con esso tutti i formati "liquidi" compressi, nati con l'evoluzione tecnologica DIGITALE) è
di natura culturale.
Pazienza per le COPERTINE mancanti, pazienza per i testi (ma tanto, ormai, su wikipedia e in generale sulla rete mondiale si possono trovare tutte le informazioni che uno cerca...)
ma è proprio
la bassa qualità AUDIO di un
file audio compresso tramite software che
OFFENDE la cultura del buon ascolto e quindi LA MUSICA STESSA
che una volta -tanti, troppi anni fà ormai, aihmè- era
prioritaria tra gli appassionati di musica da riprodurre in casa (anche i più giovani, come lo sono stato anch'io) e che ormai è andata irrimediabilmente perduta, in conseguenza del successo che una trovata "geniale"(per produttori di device come APPLE e SAMSUNG, soprattutto per i loro profitti...)
come quel
ridicolo aggeggio denominato "smartphone" è riuscito a trovare facendo breccia nei sogni del pubblico più giovane (soprattutto i "millenials" nati dal 2000 in poi...).
Ma non solo loro: quando vedo e sento mia moglie -e come lei immagino miliardi di altri utenti nel mondo,
che sono stati abituati alla bassa qualità audio purchè facilmente ottenibile per rispondere alla filosofia di mercato imperante dagli anni 2000, che la sera dal suo smartphone si collega a "youtube" per cercare le ultime canzoni italiane di successo di sua preferenza (lei ha gusti musicali assai più "normali"
rispetto a me...) per poi ascoltarli riprodotti da quel ridicolo "altoparlantino" dello smartphone, provo un grande infinita tristezza.
(è una sofferenza per me, quando sono presente, ascoltare quello "stridìo" che viene fuori da quel ridicolo aggeggio: tutti suoni "alti", niente frequenze basse, e il tutto orribilmente "inscatolato", senza spazio, senza scena ne dimensione,
come invece una catena audio anche di modesto livello purchè qualitativamente rispondente a requisiti "Hi-Fi" riesce a dare all'ascolto...)
E' questo il problema di cultura che intendo : LA GENTE NORMALE
HA PERSO IL GUSTO PER L'ASCOLTO DI UNA BUONA RIPRODUZIONE, COME LA MUSICA MERITA E MERITEREBBE.
Rispetto alla versione di ogni traccia contenuta in un CD (il file formato "WAW" originariamente masterizzato), un file "mp3" essendo
compresso perde UN SACCO DI INFORMAZIONI musicali (chiamiamole così...)
è questo il problema!... tu pensa che un formato "lossless"(così si definiscono i formati liquidi che cercano di minimizzare le perdite di informazioni susseguenti la compressione sw) come può essere il formato "FLAC" molto popolare ultimamente, possiede un bit/rate tra gli 800/900 Kbps massimo,
ebbene il migliore corrispondente "mp3" è più di due volte più compresso, essendo al massimo a 320 Kbps...
(ma ci sono anche orribili compressioni disponibili che scendono fino a 128 Kbps, il che significa LA MORTE DELLA QUALITA' AUDIO)...
...se però uno considera e dice "si, ma, alla fine non spendo niente per averlo..." beh allora tale considerazione ha certamente una sua logica, però lo ripeto, è una tristezza.
Alla fine di ogni considerazione, ciò che a me appare evidente è che "
in nome dei profitti e solo dei profitti" alla gente normale hanno venduto [e continuano a vendere] per
"Oro" ciò che in realtà è "cacca"(scusate il termine volgare) e la gente continua a bersela, dato che il valore aggiunto di uno smartphone è nell'ordine delle poche decine di US $ (che poi lo vendano a 1000 $ al pezzo è in linea e in funzione per spiegare
gli ENORMI profitti che girano intorno a quell'aggeggio, non per caso infatti le società a maggiore capitalizzazione mondiale quotate in borsa sono proprio quelle legate a questo business, come Apple, Samsung, Google, Facebook...)
Questo aggeggio ha sostituito tra i beni durevoli della gente, ciò che una volta erano gli
impianti audio Hi-fi e le macchine fotografiche, oggetti quest'ultimi progettati e realizzati per rispondere ai veri requisiti richiesti dal consumatore :
durare molto tempo nelle mani dei propri possessori; lo smartphone invece
non può e non deve durare più di 4anni al massimo, per rispondere alle nuove esigenze di mercato (alle quali sono stati abituati subdolamente i consumatori) che sono quelle del RICAMBIO CONTINUO per alimentare i profitti di chi produce questi devices.