Re: li considerate veramente i migliori?
Posted: 14 Feb 2022, 18:55
[i Genesis] "NON HANNO MAI FATTO POLITICA!"
A modo loro la fecero, nei testi (di cui Thomas ha ricordato alcuni brani significativi), il fatto è che la loro formazione "classica" (da College inglese dell'epoca) li aveva in qualche modo 'elevati' intellettualmente rispetto all'ordinario della scena Rock (e in questo includo anche Ant Phillips) nel riuscire a scrivere testi dalla prosa raffinata (*) e forbita, spesso allusiva con annessi 'doppi sensi' micidiali ed intelligenti ("Dancing with the moonlit knight", "The Battle of Epping forest"); forse più di "politica", quando decidevano di farlo i loro testi abbracciavano maggiormente l'aspetto "sociale" in particolare di una 'certa' Inghilterra degli anni 70: un titolo quale "Selling England by the pound" (vendendo l'Inghilterra alla libra) riflette le loro perplessità (che erano anche quelle di un intera nazione) nel vedere lentamente 'scivolare' verso il basso lo status del proprio Paese, fino a pochi decenni prima al vertice della piramide mondiale.
(*)
"Un giorno ti catturerò e ti chiamerò al mio fianco.
Un giorno ti porterò via dalla noia delle nostre vite.
Un giorno voleremo insieme verso il regno dei miei sogni.
Un giorno troverò me stesso e lo avvolgerò con il mio amore per te."
Parte del testo di "ONE DAY" (From Genesis to Revelation).
Anche se non è 'politica', è magia pura. Vera poesia.
Quando Ant Phillips scrisse questa prosa, non aveva ancora compiuto 17 anni (è nato il 23 DIC 1951 e le sessioni di registrazione per quel loro primo album si svolsero nell'Agosto del 68). Gli altri "due" (Gabriel Banks) avevano a malapena 18anni. Mike Rutherford (born 2 Ottobre 1950) non aveva ancora compiuto i "18". L'esempio sopra citato riesce bene a far capire a quale livello di scrittura si trovavano i Genesis, seppure ancora così giovani.
Per quanto riguarda alcune 'canzoni simbolo' di artisti citati da SteelyGen, ho qualche perplessità su quella che hai scelto di BOB DYLAN; "Knocking on Heaven's door" è indubbiamente molto bella, ma secondo me quella che maggiormente caratterizza DYLAN quale più rappresentativa del suo repertorio è "Like a rolling stone"... come seconda scelta prenderei "All Along the Watchtower" dal testo fortemente allusivo, contenente diversi riferimenti Biblici. Per riuscire ad apprezzare al meglio DYLAN occorre una buona conoscenza della lingua inglese, perchè i suoi testi sono più importanti dell'accompagnamento musicale. E molto spesso la traduzione all'Italiano non riesce a rendere l'idea rispetto all'originale in lingua inglese. Ecco perchè chi apprezza il progressive rock molto spesso non riesce ad apprezzare Dylan. Mi ci sono ritrovato anch'io: acquistai SELLING ENGLAND BY THE POUND più o meno nello stesso periodo in cui acquistai PLANET WAVES. Pur essendo musicalmente assai meno complicato quello di Dylan rispetto a quello dei Genesis, "Planet Waves" mi rimase ostico per diverso tempo (molto tempo), a differenza di quello dei Genesis che apprezzai fin dai primi ascolti.
A modo loro la fecero, nei testi (di cui Thomas ha ricordato alcuni brani significativi), il fatto è che la loro formazione "classica" (da College inglese dell'epoca) li aveva in qualche modo 'elevati' intellettualmente rispetto all'ordinario della scena Rock (e in questo includo anche Ant Phillips) nel riuscire a scrivere testi dalla prosa raffinata (*) e forbita, spesso allusiva con annessi 'doppi sensi' micidiali ed intelligenti ("Dancing with the moonlit knight", "The Battle of Epping forest"); forse più di "politica", quando decidevano di farlo i loro testi abbracciavano maggiormente l'aspetto "sociale" in particolare di una 'certa' Inghilterra degli anni 70: un titolo quale "Selling England by the pound" (vendendo l'Inghilterra alla libra) riflette le loro perplessità (che erano anche quelle di un intera nazione) nel vedere lentamente 'scivolare' verso il basso lo status del proprio Paese, fino a pochi decenni prima al vertice della piramide mondiale.
(*)
"Un giorno ti catturerò e ti chiamerò al mio fianco.
Un giorno ti porterò via dalla noia delle nostre vite.
Un giorno voleremo insieme verso il regno dei miei sogni.
Un giorno troverò me stesso e lo avvolgerò con il mio amore per te."
Parte del testo di "ONE DAY" (From Genesis to Revelation).
Anche se non è 'politica', è magia pura. Vera poesia.
Quando Ant Phillips scrisse questa prosa, non aveva ancora compiuto 17 anni (è nato il 23 DIC 1951 e le sessioni di registrazione per quel loro primo album si svolsero nell'Agosto del 68). Gli altri "due" (Gabriel Banks) avevano a malapena 18anni. Mike Rutherford (born 2 Ottobre 1950) non aveva ancora compiuto i "18". L'esempio sopra citato riesce bene a far capire a quale livello di scrittura si trovavano i Genesis, seppure ancora così giovani.
Per quanto riguarda alcune 'canzoni simbolo' di artisti citati da SteelyGen, ho qualche perplessità su quella che hai scelto di BOB DYLAN; "Knocking on Heaven's door" è indubbiamente molto bella, ma secondo me quella che maggiormente caratterizza DYLAN quale più rappresentativa del suo repertorio è "Like a rolling stone"... come seconda scelta prenderei "All Along the Watchtower" dal testo fortemente allusivo, contenente diversi riferimenti Biblici. Per riuscire ad apprezzare al meglio DYLAN occorre una buona conoscenza della lingua inglese, perchè i suoi testi sono più importanti dell'accompagnamento musicale. E molto spesso la traduzione all'Italiano non riesce a rendere l'idea rispetto all'originale in lingua inglese. Ecco perchè chi apprezza il progressive rock molto spesso non riesce ad apprezzare Dylan. Mi ci sono ritrovato anch'io: acquistai SELLING ENGLAND BY THE POUND più o meno nello stesso periodo in cui acquistai PLANET WAVES. Pur essendo musicalmente assai meno complicato quello di Dylan rispetto a quello dei Genesis, "Planet Waves" mi rimase ostico per diverso tempo (molto tempo), a differenza di quello dei Genesis che apprezzai fin dai primi ascolti.