Le liriche 70/75

L'area principale del Forum, dedicata alla storia e alla musica del famoso complesso di rock progressivo.

Le liriche 70/75

Postby genesisforever » 27 Jun 2009, 20:45

E' fuori discussione che i nostri nel primo quinquennio degli anni 70 abbiano piazzato 4 capolavori irripetibili (anche se trick e wind non sono da meno), siglando così la loro era più affascinante e magica.
Grande musica, nulla da dire.
Sui testi ultimamente mi è sorta invece qualche perplessità. Ventanni fa ne ero stato conquistato e avevo passato ore a leggerne le traduzioni e a cercare di interpretare gli immancabili doppi sensi. Ora a quarantanni suonati e dopo avere letto tanti libri e poesie mi accosto a loro con più distacco e spesso mi capita di sorriderne affettuosamente....
Que iripetuti giochi di parole, quel ricorso continuo a figure mitologiche un pò retoriche, quell'insistito simbolismo...oggi li trovo deliziosamente ingenui. Spesso pare che i genesis vogliano dimostrare una cultura appresa forse un pò confusamente sui banchi della charterhouse. E se alcune volte (come in musical box o get em) queste favolette sembrano riuscite e godibili, in altre occasioni risultano più velleitarie e confuse che altro (il calderone di suppers ready, oppure can utility, qualcuno ha capito di che parla?). E in alcuni casi musiche sublimi sono accompagnate da testi scadenti (firth of fifth, the knife..).
Discorso a parte per the lamb, in cui peter saggiamente tenta un incrocio fra incubi simbolisti e realistiche immagini urbane (tentativo già partito parzialmente in selling).

Insomma la mia domanda è questa: non abbiamo un pò sopravvalutato le liriche di quegli anni?
Ciò che non ci uccide ci rende più forti.
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Postby Supper s Ready » 27 Jun 2009, 20:52

No. L'unica caduta di stile è forse nelle due canzoni di Collins e in Fifth (a detta loro)
...And they're giving me a wonderful potion
'Cos I cannot contain my emotions...
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Postby fr.arcuri » 28 Jun 2009, 05:19

non mi è mai piaciuto separare le liriche dalla musica.
le liriche vengono scritte seguendo l'andamento della melodia e più la canzone è bella più liriche e musica si adattano bene fra loro e di conseguenza diventano un insieme inscindibile.
un insieme capace di suscitare determinate emozioni.
la musica cuce ed esalta, sottolinea e rimarca le immagini evocate dal testo.

a me, nonostante l'età le liriche dei genesis continuano a piacere parecchio sia perchè la musica che le accompagna è fantasmagorica sia perchè l'insieme che ne sgorga fuori è sempre impressionante e coinvolgente.

la poesia è una cosa diversa. là le parole devono camminare da sole.
una poesia messa in musica è una poesia ... scarsa.

se poi guardiamo i testi di alcuni capisaldi del rock tipo stairway to heaven o smoke on the water ci rendiamo conto di come siamo fortunati noi.

pensate ai rolling stones e alle loro canzoni basate all'80% sul sesso ed altre depravazioni descrite con immagini magari coraggiose per l'epoca ma che francamente oggi appaino poco più che banali.

sono più trasgressivi i rolling stones o un gruppo che parlava di incesto?
erano meno ingenui i led zeppelin di the lemon song " strizzami i fino a farti colare il succo sulle cosce" o un gruppo che l'atto sessuale lo descrive nella sua interezza sia in modo reale (lamia) che in modo scherzoso ( counting out time) che in modo "mitologico" ( salmacis)?

no, non credo che li abbiamo sopravvalutati.

loro li hanno fatti sottovalutare all'intera comunità del rock affogandoli nei decenni successivi in un mare di "io ti amo e tu mi ami".
Last edited by fr.arcuri on 28 Jun 2009, 05:22, edited 1 time in total.
... And the nurse will tell you lies
Of a kingdom beyond the skies ...
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Postby snowbound64 » 28 Jun 2009, 05:23

io ho sempre pensato che la grandezza dei G. fosse l'accoppiata lirica/musica, ottenendo un mix perfetto. Ancora oggi, grazie ai vari libri apparsi contiunuo a seguire le liriche scoprendo sempre delle sorprese, come in TLLDOB.
Pensando all'età in cui hanno scritto la maggior parte dei testi mi stupisco della loro maturità, quantomeno confrontata con le band odierne......
il tempo passa bella frase.
l'ovvio che come il pendolo
oscilla
sfiorando la verita'
A.G.
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Postby Phoberomys » 28 Jun 2009, 06:23

Sono assolutamente d'accordo con GF: testi giovanili ricchi di ingenuità.

Quelli di Tony e Mike decisamente tronfi, ridondanti e sovraccarichi (Watchere FOF su tutte).
Tony ha continuato su quella strada, mentre MIke si è riscattato con qualche brano tagliente e 'provocatorio'.

Quelli di Peter sono complessivamente migliori (almeno questo lasciateglielo, povera bestia, visto che per il resto si limitava a sculettare sul palco vestito da fiore [;)]), ad esempio The Musical Box, Get'Em Out, Dancing, parte di The Lamb ma anche giusto The Knife, secondo me efficace nei suoi intenti parodistici.
Se non fosse che si lasciava spesso prendere la mano dai suoi amati (almeno fino al 1978) giochi di parole 'excruciating', che a volte son divertenti ma di solito farebbero cadere le palle a un toro da monta imbottito di Cialis.
Battle, per quanto arguta, e tutto Lamb sono poi indicibilmente verbosi: un vero incubo per i traduttori, anche della domenica. [:-!]

PS: GF, i capolavori del primo quinquennio sono cinque.
E' Trespass che 'non è da meno'. [;)]

PPS: perché usate tutti l'anglismo 'liriche' per il caro vecchio termine 'testi'? [:p]
Last edited by Phoberomys on 28 Jun 2009, 06:25, edited 1 time in total.
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Postby Rael » 28 Jun 2009, 06:28

IMHO i testi geniali di Peter hanno fatto conoscere il gruppo alzandolo di una spanna rispetto agli altri gruppi prog dell'epoca.
Quelli degli altri Genesis? in linea con il periodo musicale che si respirava in quel periodo:nè bene nè male....
"No,non sono un genio.Sono incasinato.Sono merdoso come tutti gli altri e sono anche meraviglioso,come tutti gli altri.Credo che il duro lavoro e l'impegno producano tanto quanto il talento".
PG intervistato da Armando Gallo
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Postby genesisforever » 28 Jun 2009, 09:18

quote:
Originally posted by Phoberomys

Sono assolutamente d'accordo con GF: testi giovanili ricchi di ingenuità.

Quelli di Tony e Mike decisamente tronfi, ridondanti e sovraccarichi (Watchere FOF su tutte).
Tony ha continuato su quella strada, mentre MIke si è riscattato con qualche brano tagliente e 'provocatorio'.

Quelli di Peter sono complessivamente migliori (almeno questo lasciateglielo, povera bestia, visto che per il resto si limitava a sculettare sul palco vestito da fiore [;)]), ad esempio The Musical Box, Get'Em Out, Dancing, parte di The Lamb ma anche giusto The Knife, secondo me efficace nei suoi intenti parodistici.
Se non fosse che si lasciava spesso prendere la mano dai suoi amati (almeno fino al 1978) giochi di parole 'excruciating', che a volte son divertenti ma di solito farebbero cadere le palle a un toro da monta imbottito di Cialis.
Battle, per quanto arguta, e tutto Lamb sono poi indicibilmente verbosi: un vero incubo per i traduttori, anche della domenica.



D'accordo al 100%.
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Postby Thomas Eiselberg » 28 Jun 2009, 09:28

Non concordo per niente con genesisforever.

Premesso che gli album capolavoro dei primi settanta (indiscutibilmente[:D]) sono 5 e non 4 (non è che perchè Selling non piace a te, non rientra negli indiscutibilmente[:D]), ho sempre trovato i testi una caratteristica importante dei Genesis, un elemento primario, importante come la musica se non più importante.

Leviamo The lamb che è un capolavoro a livello di liriche, il resto delgi album non mi sembrano affatto pessimi sotto il rpofilo dei testi, anzi è proprio quello il loro forte.

Selling ingenuo? Non mi sembra affatto: l'accusa al consumismo e alla commercializzazione dei valori di un tempo è un tema attualissimo.
un brano che recita una lista della spesa (emblematico), uno che si prende gioco dei negozi dell'epoca e analizza la caduta dell'impero britannico, uno che parla di una lotta tra gang rivali (negli anni '70 tema attualissimo, ma anche dopo, vedetevi Gangs of New York che è una scopiazzatura all'americana di TBOEF, con tanto di macellaio e di conteggio inutile sulla vittoria di una o dell'altra fazione alla fine...), soltanto Firth mi sembra più classica come lirichè, ma una musica così maestosa necessita di un testo maestoso (di cosa avrebbe dovuto parlare delle groupies?).

Foxtrot ha delle ottime intuizioni: Get'em è un attualissimo testo sulla speculazione edilizia (con tanto di piani dei palazzi ribassati stile Essere John Malkovich), Watcher è ancora una volta una riflessione sul baratro nel quale il mondo si sta cacciando, Supper è una riflessione sul bene e sul male, ecc.
Dove sta l'ingenuità? Can utility ha un testo poco comprensibile, ma ancora una volta una musica maestosa necessita di un testo maestoso, di cosa avrebbe dovuto parlare?

Nursery e Trespass mi sembrano quelli che contengono dei testi ancora non molto affinati, ma che età avevano i nostri? Non è che ci ricordiamo che erano dei giovincelli solo quando conviene.
Eppure Harold è un pezzo pessimista sulla follia di un uomo, The knife parla di una rivoluzione violenta, Looking for someone dell'incomunicabilità.
Soltanto il testo di White mountain riesce a suscitarmi simpatia epr la sua banalità, il resto è tutto meno che pessimo.

A me sembra che il fatto che i Genesis parlino di folletti e favole sia un luogo comune, quando invece nel prog a livello di testi mi sembrano quelli più pessimisti (assieme ai VDGG), quelli più ancorati alla realtà (anche metaforica se vogliamo), qeulli che avevano qualche interesse oltre che quello per i nani e le principesse.

Basta leggere i pacchiani testi degli Yes (chi li capisce è un genio) o degli Elp per capire che sui testi i Genesis alla loro età hanno fatto scuola.
Io trovo che solo i VDGG all'interno del prog classico abbiano saputo mescolare l'astratto col concreto come i Genesis.

Se poi parlare di groupies, droga, presunte simpatia per il diavolo è meno ingenuo...[:-I]

La risposta quindi alla domanda: "Abbiamo sopravvalutato i testi dei Genesis?" è "Se abbiamo sopravvalutato i testi dei Genesis, abbiamo sopravvalutato i Genesis stessi".[:-I]

Tra poco salterà fuori un altro topic che si chiederà: "Ma davvero i Genesis erano così bravi, o erano soltanto uno scherzo?"[:D]
Ah, no, qualcuno l'avrà già fatto.[:-I][:D]
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Postby genesisforever » 28 Jun 2009, 09:42

Dai capolavori ho escluso trespass, che ritengo un buon lavoro ma inferiore agli altri quattro. Su Selling ho qualche perplessità ma ritengo che tre brani stratosferici possano elevarlo sull'olimpo.

Non mi sembra di avere scritto che i testi siano pessimi (o il mio italiano è così incomprensibile?). Credo solo che alcuni testi, non tutti come ho specificato, siano troppo carichi di giochi di parole, ingenuità e ampollosità. Io credo che lo stesso peter oggi risentendo le parole dell'epoca ne sorrida sotto i baffi. D'altronde erano dei ventenni, è giustificabile. Tutto qua.
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Postby Thomas Eiselberg » 28 Jun 2009, 09:53

quote:
Originally posted by genesisforever

Dai capolavori ho escluso trespass, che ritengo un buon lavoro ma inferiore agli altri quattro.

Non mi sembra di avere scritto che i testi siano pessimi (o il mio italiano è così incomprensibile?). Credo solo che alcuni testi, non tutti come ho specificato, siano troppo carichi di giochi di parole, ingenuità e ampollosità. Io credo che lo stesso peter oggi risentendo le parole dell'epoca ne sorrida sotto i baffi. D'altronde erano dei ventenni, è giustificabile. Tutto qua.



1)Ecco, allora mettici pure Trespass[:D]
2)No, non lo sono. Peter rileggendoli ride sotto i baffi? E perchè non ride rileggendo Kiss that frog o Modern love, o Growing up? Quelli si che sono testi ingenui e imbarazzanti[:D]
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Postby genesisforever » 28 Jun 2009, 10:09

1) Non possiamo avere identici gusti. Ma se la carriera dei genesis si fosse conclusa con trespass credi che oggi saremmo qui a parlarne?
2) Intendo dire che, come ha fatto notare phobe, dal 78 in poi il modo di scrivere di pete è cambiato completamente, è divenuto più asciutto ed egli ha rinunciato in larga parte a giochi di parole, mitologia greca, figure retoriche, ecc. Quindi posso immaginare che forse oggi si accosti con un certo divertito imbarazzo ai primi testi...
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Postby Thomas Eiselberg » 28 Jun 2009, 10:20

Non ne parleremmo (forse) se la carriera dei Genesis si fosse fermata a Trespass, ma è pur sempre un capolavoro.
E' probabile che non parleremmo ora se non fosse uscito IT, eppure non è un capolavoro[:D]

Il modo di scrivere di Peter è cambiato, non ha scritto più testi mitologici e pieni di giochi di parole, ma non meno "banali" di quelli di una volta.
Growing up non è banale?
Kiss that frog non è metaforico e pieno di giochi di parole ancora più ingenui e straabusati?
Big time e Sledgehammer non sono forse testi pieni di metafore sessuali e giochi di parole?
Barry Williams non è pieno di straabusate metafore sessuali?

Non è che perchè non parli di mitologia non utilizzi lo stesso stile e gli stessi giochi di parole di un tempo. Magari lo fa di meno, ma parlare metaforicamente del sesso è meno banale che parlare metaforicamente della fine dei valori della vecchia Inghilterra?

Io credo che dovrebbe essere più imbarazzato nell'ascoltare Up, che nel rileggere il testo di The musical box. E' un mio parere.

Insomma ognuno può amare ciò che vuole, ma non capisco proprio dove sta la banalità del prima, e la non banalità del dopo.
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Postby genesisforever » 28 Jun 2009, 10:37

Non ho parlato di banalità, bensì in alcuni casi di ingenuità, verbosità e ridondanza.
E ho parlato a livello personale, ricordandomi divertito quando vent'anni fa cercavo di risolvere certi enigmi letterari tipici dei primi genesis...ma c'era davvero molto dietro certi giochi di parole?

E' innegabile che lo stile di scrittura di peter sia radicalmente cambiato (pensiamo a certi testi "essenziali" lontani anni luce dagli anni 70), che poi oggi possa scrivere anche ciofeche è un altro discorso.
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Postby sid » 28 Jun 2009, 11:21

quote:
Originally posted by Phoberomys

Sono assolutamente d'accordo con GF: testi giovanili ricchi di ingenuità.

Quelli di Tony e Mike decisamente tronfi, ridondanti e sovraccarichi (Watchere FOF su tutte).
Tony ha continuato su quella strada, mentre MIke si è riscattato con qualche brano tagliente e 'provocatorio'.

Quelli di Peter sono complessivamente migliori (almeno questo lasciateglielo, povera bestia, visto che per il resto si limitava a sculettare sul palco vestito da fiore [;)]), ad esempio The Musical Box, Get'Em Out, Dancing, parte di The Lamb ma anche giusto The Knife, secondo me efficace nei suoi intenti parodistici.
Se non fosse che si lasciava spesso prendere la mano dai suoi amati (almeno fino al 1978) giochi di parole 'excruciating', che a volte son divertenti ma di solito farebbero cadere le palle a un toro da monta imbottito di Cialis.
Battle, per quanto arguta, e tutto Lamb sono poi indicibilmente verbosi: un vero incubo per i traduttori, anche della domenica. [:-!]

PS: GF, i capolavori del primo quinquennio sono cinque.
E' Trespass che 'non è da meno'. [;)]

PPS: perché usate tutti l'anglismo 'liriche' per il caro vecchio termine 'testi'? [:p]



non c'è nulla da fare, io e te non siamo mai d'accordo, neanche avessimo ascoltato cose differenti.
proseguendo qui la diatriba nata altrove, io sinceramente tutta questa differenza nei testi fino a selling non l'ho mai notata, al punto che un po' alla volta ho scoperto che testi da me ritenuti di peter non erano suoi e viceversa.
su the lamb, invece, quando arriva il testo non suo cambia l'atmosfera. in peggio, perchè il vero momento drammatico di tutta la storia si alleggerisce e banalizza. e poi quel termine, forsaken...
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Postby Thomas Eiselberg » 28 Jun 2009, 11:34

quote:
Originally posted by genesisforever


E ho parlato a livello personale, ricordandomi divertito quando vent'anni fa cercavo di risolvere certi enigmi letterari tipici dei primi genesis...ma c'era davvero molto dietro certi giochi di parole?



Ti capisco, ma cosa dovrebbe esserci dietro quei testi?
Non è che decifrandoli si scopre chissà quale mistero sul senso della vita.
Sono metafore e giochi di parole, che partono dal fantastico ma in realtà contengono riflessioni molto realiste a ancorate al contesto storico reale.

Sono giochi di parole, neologismi, metafore, sono quello che sono e sono geniali proprio per questo, perchè fanno suscitare nell'ascoltatore delle domande e creano un aurea di mistero e di sconosciuto (è ovvio che poi non possano contenere chissà quale "rivelazione" una volta decifrati).
Non vedo quiindi cosa possa esserci d'ingenuo, se invece parli di verbosità e di ridondanza allora la pietra di paragone dovrebbe essere The lamb che invece mi sembra che ti piaccia a livello di liriche[:-I]

Ripeto, continuo a ritenere decisamente migliore e più interessante un testo che cerca di indagare (magari ingenuamente come dici tu), i misteri dell'universo, rispetto ad uno che ci narra delle scop**e giornaliere di una rockstar.[:-I]
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Postby Phoberomys » 28 Jun 2009, 18:57

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Il modo di scrivere di Peter è cambiato, non ha scritto più testi mitologici e pieni di giochi di parole, ma non meno "banali" di quelli di una volta.
No.
quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Growing up non è banale?

No. Sullo stesso album c'è di meglio, ma non definirei 'banale' un testo che dice cose come 'tre punti - una trinità - un modo di mappare l'universo'. Anzi, semmai un po' pretenzioso.
quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Kiss that frog non è metaforico e pieno di giochi di parole ancora più ingenui e straabusati?

No. Perché allora lo è anche il libro a cui è ispirato, 'The Uses of Enchantment' di Bruno Bettelheim.
La resa di PG è sempliciotta ma centrata e di certo non ingenua.
E non ci sono giochi di parole tipo 'unifaun' o 'Tess-co-operates'.
quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Big time e Sledgehammer non sono forse testi pieni di metafore sessuali e giochi di parole?

No. Almeno, gustose metafore sessuali in Sledge certamente (come in Counting Out Time e Modern Love).
Ironia beffarda in Big Time, dove semmai criticabile è la musica.
Giochi di parole, non mi pare.
quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Barry Williams non è pieno di straabusate metafore sessuali?


No. In qualche passo descrive le perverisoni dei concorrenti del talk show, ma nude [;)] e crude, non in senso metaforico - tanto che la locuzione 'child molesters' è stata bizzarramente incisa all'indietro nell'edizione 'Adulterated Mix'
Piuttosto la critica espressa nel brano è fuori bersaglio di almeno due lustri rispetto al picco di oscenità degli spettacoli alla Jerry Springer (ma i Tool lo battono di 4 anni con Vicarious [;)]).
PS: "No man is an island" è una citazione di John Donne.
Questo vizio non l'ha perso. [:)]

In sostanza: no. [:D]
Last edited by Phoberomys on 28 Jun 2009, 19:02, edited 1 time in total.
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Postby Duke of Mar » 28 Jun 2009, 19:04

quote:
Originally posted by Rael

i testi geniali di Peter


E ti pareva... [:D][:D][:D][:D][;)]
"Ripples never come back"

"Tutti noi duri, in fondo, siamo sentimentali senza speranza" Raymond Chandler
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Postby Duke of Mar » 28 Jun 2009, 19:08

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Ripeto, continuo a ritenere decisamente migliore e più interessante un testo che cerca di indagare (magari ingenuamente come dici tu), i misteri dell'universo, rispetto ad uno che ci narra delle scop**e giornaliere di una rockstar.[:-I]



Ma la critica musicale ritiene rock solo questi ultimi... [V]
"Ripples never come back"

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Postby Flower » 29 Jun 2009, 11:48

Per me non sono state sopravvalutate le liriche di quegli album,semplicemente sono liriche che fanno riflettere,cosa che al giorno d'oggi le persone non vogliono piu' fare.

Dagli articoli dell'epoca,invece,si legge che i giovani di allora volevano capire,riflettevano,si impegnavano,oggigiorno e' un po' piu' difficile...[:-I]

Per me rimangono sempre testi bellissimi,articolati,pieni di spunti fantastici e profondi,la metto su questo piano: e' come se un tecnico informatico di oggi mi dicesse: "Cosa stai li a guardare un quadro di Raffaello? Lo sai che con il computer e i programmi riesco non solo a rifarlo,ma ad utilizzare colori che non esistevano?"

Si,certo,ma un Raffaello e' sempre un Raffaello[8:-x]
...to the Land where the Rainbow ends
Can You sense the change?
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Postby aorlansky60 » 30 Jun 2009, 09:33

è strano, ma io nell'accostarmi alla musica, prima di tutti il pop, non ho mai dato peso ai testi ed al loro
contenuto... a me quello che affascinava era l'andamento armonico prima di tutto. Poi è venuta l'analisi
dell'architettura musicale sulla quale poggiava un brano. Nella fattispecie, a me di PETER GABRIEL ma anche
PETER HAMMILL e potrei continuare con uno che ha fatto davvero STRUMENTO la voce, cioè TIM BUCKLEY, non
interessava affatto cosa scrivessero ma COME LO CANTAVANO ed INTERPRETAVANO. Per uno poi come me che non
conosceva l'inglese e che tuttora lo mastica appena, la cosa era resa del tutto naturale. Ecco perchè presto
molta attenzione ad un determinato timbro di voce e di come questa si levi armonicamente nel mezzo degli
strumenti che la circondano. Non metto in dubbio che alcuni testi nel pop rock possano essere notevoli, alcuni
poesia vera e propria, però è disarmante constatare la puerilità ed inconsistenza della media prosaica nel
pop. Per uno come me interessato davvero alla MUSICA, l'evoluzione nel tempo è stata logica dopo il pop-rock:

jazz-rock, poi jazz, ambient, new age e classica, tutta Arte dove i testi non esistevano, la voce neppure, PERO' DOVE HO TROVATO DAVVERO MONUMENTI IN GRADO DI RIDICOLIZZARE MUSICALMENTE IL POP ROCK...

Nel caso GENESIS, e dal primo SELLING ENGLAND ascoltato, quello che per prima cosa mi colpì fu l'assoluta
raffinatezza musicale dato dagli strumenti, da come venivano suonati e dall'armonia che fornivano in un
tuttuno strepitoso a quella musica così complessa ma affascinante.

ancora oggi conosco appena 2 o 3 canzoni dei Genesis per i testi imparati a memoria, perchè al tempo mi colpirono tantissimo per la "grandeur", la goticità e la magnificenza -THE MUSICAL BOX- oppure per la splendida armonia - RIPPLES e BLOOD; per il resto i testi dei Genesis non li conosco proprio e non mi sono nemmeno preso la briga di perseverarli e conoscerli nel tempo; ripeto, più della prosa a me interessa la MUSICA. [:p]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Postby marbian » 30 Jun 2009, 09:48

Concordo in pieno Aor, è stato così anche per me: addirittura quando ero piccolino privilegiavo la musica strumentale rispetto a quella cantata: con i Genesis c'è stato un passaggio graduale, proprio perchè la musica era ancora assoluta protagonista, ma le voci di Peter e poi di Phil davano loro un immenso valore aggiunto; devo dire peraltro che appassionandomi ai testi dei nostri ho avuto modo di approfondire la conoscenza della lingua inglese che già studiavo: i G. mi hanno aiutato non poco...
The past is a foreign country...They do things differently there...
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Postby aorlansky60 » 30 Jun 2009, 10:08

giusto, Marbian, [;)] è vero,

mi hai fatto ricordare i tempi in cui copertine dell'LP in mano, cercavo di andare dietro al cantato del
disco di turno pur non capendone assolutamente nulla del significato [:D] la cosa mi è stata di particolare
aiuto, specie per la pronuncia dei termini inglesi, a 15/16 anni quando alle superiori affrontai la lingua
Inglese per la prima volta... d'altra parte già a quell'età, pur impazzendo per i Genesis, ci fu un incontro,
il mio primo, con musica totalmente strumentale... un certo TUBULAR BELL'S [:p] [8:-x] che mi aprì davvero occhi ed orecchie ad un nuovo mondo...

OT che più non si può: Marbian, [;)] grazie per il tuo "drittone" dell'altro giorno in merito a Francesco Zappa, ho scoperto per caso che i primi due titoli Celestion e Chakta sono disponibilissimi per via normalissima, li ho ordinati e sono già arrivati presso il mio solito punto vendita... gaudio gaudio gaudio gaudio gaudio gaudio gaudio gaudio gaudio, finalmente potrò riascoltarmi quella MERAVIGLIA SONORA di CELESTION [:p] [8:-x]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Le liriche 70/75

Postby marbian » 30 Jun 2009, 10:13

Aor, contento di saperlo! [:)][^] (FINE OT[:D])
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