by The Lamb » 15 Jul 2009, 18:17
Ciao,
sono nuovo del forum e ancora un ragazzo molto giovane di 14 anni che ha sentito il particolare bisogno di conoscere nuove armonie musicali, più virtuosismo e raffinatezza nei generi. Condotto da mio padre verso il ricercato genere del Prog e del Rock in ambito generale, ho ascoltato grandi album che oggigiorno sono divenuti rari, se non introvabili anche nei migliori negozi, perlomeno italiani: Pawn Hearts, Aqualung, In The Court Of The Crimson King, Fanfare For The Common Man e in particolare gli album dell'era Gabriel dei Genesis. Poche settimane fa ho voluto completare
la mia esperienza musicale "genesisiana", seppure ancora giovine e se vogliamo un pò immatura, ascoltando per la prima volta
The Lamb Lies Down On Broadway.
Sensazionale. Commovente. Ironico. Complesso. Intelligente.
A mio avviso il miglior album dei Genesis, in tutti questi anni.
Ho visto nell'album la completezza del gruppo, l'apice raggiunto, poesia, arte e musica in un solo corpo. C'è però chi trova in "The Lamb" un doppio disco mal riuscito, un' ambizione troppo alta da parte di Peter, che questa volta ha voluto proprio strafare, influenzato negativamente da Brian Eno. Io credo che tale album non debba essere ricordato per un singolo brano, ma nella sua complessità, dato che a tutti gli effetti si tratta di un "concept" dove le tracce sono legate tra loro musicalmente e dal punto di vista narrativo. Certo, rispetto ai precedenti dischi, questo risulta più "commerciale", forse perchè è definito l'album "americano". Però, dopo un' attenta analisi, come è vero che apre in maniera straordinariamente affascinante con il brano omonimo e chiude invece banalmente con It, è anche vero che in quest'opera omnia vengono risaltate le abilità più preziose dei musicisti componenti del gruppo. I 9/4 di Riding The Scree e i 7/4 di Back In N.Y.C. mi hanno fatto venire la pelle d'oca come a mio zio quando ascolta i King Crimson. Uno sguardo dovuto anche a Hairless Heart e a The Waiting Room, saltate fuori dal cilindro di un mago esperto.
Saltano subito all'occhio:
-i testi, nei quali la rima è dappertutto e il nome Rael risuona spesso sottolineando il suo ruolo da protagonista nella vicenda;
-le melodie scelte, impressionantemente disarmanti come Cuckoo Cocoon, meravigliose come In The Cage e struggenti come Anyway;
-il filo logico, in cui rientra persino la Lamia, figura mitologica che, se non fosse per le citazioni dei Genesis e degli Iron Maiden, sarebbe ben presto dimenticata;
-la catena che unisce i pezzi di un puzzle:finisce una canzone, parte subito la successiva.
Il disco, o meglio il doppio-disco, è frutto della mentalità di Gabriel, della fusione tra testo e melodia, della ricercata ritmica e armonia musicale che contraddistingueva i Genesis di quell'epoca. Infatti, hanno creato un genere a sè stante,non paragonabile a quello degli altri complessi a loro contemporanei. Se fosse mancato anche solo un componente della band non si sarebbe ottenuto lo stesso effetto.
Contro ogni ragionevole dubbio.
Queste opere se le sognano i gruppi di oggi, così palesi e così noiosi. E tanto meno Collins che ha distrutto letteralmente i Genesis: con Phil, dei Genesis è rimasto soltanto il nome...
D'altra parte, il Prog è da intenditori e non certo da un pubblico comune, abituato al tradizionale schema musicale.
Almeno qualche tribute-band nelle sere d'estate, da qualche parte, in occasione di feste patronali o cose simili, dà ancora sfogo ai veri Genesis...
If the sun refused to shine I still be loving you.
se il sole si rifiutasse di brillare, io comunque ti amerei.(Robert Plant)