Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

L'area principale del Forum, dedicata alla storia e alla musica del famoso complesso di rock progressivo.

Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby genesisforever » 14 Nov 2009, 14:11

Spesso nel forum si criticano alcuni episodi solistici dei componenti della band... Io penso però che, considerato tutto quanto espresso come gruppo, le carriere solistiche dei vari Genesis siano sorprendenti per la qualltà, la varietà e la quantità della musica pubblicata.

- Peter ci ha regalato 2 capolavori inattaccabili (III e IV) e tanta musica sperimentale, personale e innovativa. E' tuttora uno dei nomi più rispettati della pop music.
- Phil è stato una primaria stella del pop e, fra Brand X, Bigband, colonne sonore e collaborazioni, ha dimostrato la sua brillante poliedricità.
- Steve ha pubblicato buoni dischi a bizzeffe, andando coraggiosamente a toccare i più svariati generi musicali (prog, blues, acustica, orchestrale, latin, aor, ecc...).
- Mike ha esordito con un ottimo album e poi ha avuto successo dignitosamente nell'easy listening.
- Anche Tony, fra alti e bassi, ha avuto il suo bel daffare, così come il prolifico Ant.

Confrontiamoli con i lavori solisti della band più importante della storia: i Beatles.

- John ha pubblicato un paio di ottimi dischi ma anche tanti altri interlocutori e poco riusciti (per non parlare dei primi ridicoli lavori "sperimentali").
- Paul in tanti album non è riuscito ad andare oltre ad una musica disimpegnata, con pochi picchi e tanta mediocrità.
- Anche George da solista ha espresso ben poco spessore. Canzoncine leggere e dimenticabili.
- Sulla carriera di Ringo preferisco stendere un velo pietoso.
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Postby Moog » 14 Nov 2009, 15:19

quote:
Originally posted by genesisforever


Confrontiamoli con i lavori solisti della band più importante della storia: i Beatles.

- John ha pubblicato un paio di ottimi dischi ma anche tanti altri interlocutori e poco riusciti (per non parlare dei primi ridicoli lavori "sperimentali").
- Paul in tanti album non è riuscito ad andare oltre ad una musica disimpegnata, con pochi picchi e tanta mediocrità.
- Anche George da solista ha espresso ben poco spessore. Canzoncine leggere e dimenticabili.
- Sulla carriera di Ringo preferisco stendere un velo pietoso.




Ingeneroso è un complimento perchè secondo me ti "sfugge" la carriera solista dei quattro di liverpool.

Lennon ha prodotto pochi album fino al 1980, anno della sua morte, ma in ogni album ci sono bellissime canzoni (successo che arrivò anche nelle classifiche) e poi ha scritto un "brano-manifesto" che è diventato più famoso della più famosa canzone di natale, più famoso degli inni nazionali degni di nota e così via...

McCartney fondò i Wings che durarono per un decennio con i quali pubblicò diversi albums e fece parecchi concerti around the world con tutto esaurito. Ancora oggi se tenesse un concerto alla veneranda età di quasi 70anni farebbe il pienone cosa improbabile sia per Peter che per Phil[:D]

Harrison ha pubblicato una gran quantità di dischi e ha collaborato con molti grandi musicisti e rockstar da Neil Young a Eric Clapton da Bob Dylan a Paul Simon passando per Ravi Shankar e Leon Russel.
Ha fatto parte della formazione Travelling Wilsburys con la pubblicazione di alcuni album di buon successo.

Ringo ha pubblicato una marea di dischi alcuni così così altri senza capo ne coda, da dimenticare. Ma tiene concerti ancora oggi negli states e il suo repertorio attinge un pò dal r&r dei 60s un pò dai beatles e molte canzoni dalla sua sterminata produzione discografica. Anche per lui ai concerti è Sold Out!

Scusa ma per me le carriere non sono confrontabili, non lo sono perchè nell'ambito dei gusti personali ognuno ha il suo metro di giudizio se usiamo il parametro delle vendite o quello dei biglietti venduti dei tour, credo che la tua considerazione sulle carriere soliste dei fab4 ne risulterebbe ridimensionata.
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Postby Betelgeuse » 14 Nov 2009, 15:22

Beatles e Genesis sono stati due nomi apicali ed epocali nella storia delle sette note. Tuttavia non c'è dubbio che il nome dei Beatles sia stato ancora più roboante, almeno nell'immaginario collettivo.
Di conseguenza maggiori, forse, sono state le aspettative riposte nelle carriere dei componenti solisti, considerando l'alone di leggenda mediatica che ha permeato la figura dei quattro baronetti.

La carriera solista di John Lennon è stata purtroppo interrotta nel 1980 in modo tragico: tuttavia dobbiamo anche considerare l'esilio volontario di John dall'attività, tra il 1975 e il 1980, quando uscì l'album " Double Fantasy ", a pochi mesi dalla sua scomparsa.
Quindi la cariera di Lennon è stata brevissima, appena 5 anni effettivi, entro cui non sono mancate buonissime cose ( Mind Games, ad esempio, o Imagine ). Tuttavia, il reale potenziale di questo artista, relativamente alla sua carriera solista, è condizionato dalla esiguità della durata della carriera stessa.
Paul McCartney è invece passato attraverso varie esperienze, con prestigiose collaborazioni e diverse proposte. In Italia solo in precisi e non moltissimi casi ha avuto veramente un grande successo commerciale, tuttavia sono altri, probabilmente, i mercati che lo hanno visto affermarsi maggiormente, ad esempio USA e UK. La bellissima voce e la capacità di comporre ancora splendide melodie lo ha aiutato, ma anche il nome. La sua carriera è stata una sorta di miscellanea tra quantità e qualità, ma senza incidere, per la verità, moltissimo come avanguardia o sperimentazione.
La carriera di George Harrison somiglia un pò a quella di Steve Hackett: tanta inventiva, tanta qualità e soprattutto tanta generosità, anche umanamente, ma i picchi commerciali veri e propri si concentrano all'inizio della sua carriera ( My Sweet Lord, ad esempio ). Ha un notevole seguito di appassionati ed estimatori: notevole ma forse non oceanico.
Ringo Starr ha alternato l'attività di musicista ( con più di un album di ottimo successo, ma non in Italia ), con quella di attore, che gli ha dato anche buone soddisfazioni.

Certo, dal gruppo più importante di tutti i tempi ci si aspettava di più.

Dei Genesis solisti invece, sappiamo praticamente tutto, e cioè che hanno fatto miracoli, e alcuni anche carriere strepitose, se pensiamo a quello che rappresentava il gruppo nella prima metà degli anni 70 in fatto di businness. Buono, ma non oceanico il successo in Europa ( Italia, Francia, Belgio fino al 72, e poi finalmente il giusto riconoscimento della madrepatria Inghilterra da Foxtrot in poi ), ma freddezza, freddezza e ancora freddezza in USA.

Peter Gabriel ha costruito la propria carriera in una sorta di avvicinamento a due capolavori assoluti della musica: III e IV, supportati anche da un grande successo commerciale, consolidatosi ancora di più con " So ", in cui ha messo il sigillo, anzi il timbro, sui suoi personali " anni 80 ". Peter ha dovuto reinventarsi una carriera, dato che a un certo punto il nome Genesis che si portava addosso non lo ha aiutato, anzi semmai ostacolato. Ha lottato come pochi per costruire una propria strada, senza regali, senza il cordone ombelicale che lo sorreggesse ( dicasi Genesis ), ed è riuscito trionfalmente a spuntarla. Per questo è il più grande.
Phil Collins è più rock-star, ma ha camminato, per tanti anni, mano nella mano, con una sigla che gli ha anche fatto tanta, tanta pubblicità. Ha avuto la carriera più facilitata rispetto a Peter. Ma come successo commerciale, negli anni tra l'81 e il 96, quindi 15 anni, mica bruscolini, ha sbaragliato tanta gente, con un successo che ha pochissimi altri esempi nel panorama pop-rock. Ma anche qui va dato grande merito: da batterista è riuscito a diventare una icona della canzone, sia nel gruppo, sia da solo, sia attraverso le collaborazioni con gente anche più famosa di lui che, in anni non sospetti, faceva la fila per averlo a fianco.
Non conosco bene la discografia di Steve Hackett, nè quella di Tony Banks, come successo commerciale siamo su gradini sicuramente inferiori, ma sono comunque due nomi rispettatissimi nell'ambiente musicale. Mike, infine, ha avuto una buona risonanza con il suo progetto " Mike and the Mechanics ", con ottimi riscontri commerciali.

Sì, le carriere soliste dei componenti dei Genesis possono essere paragonate a quelle dei Beatles, sono d'accordo. Sono davvero dei grandi.
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Postby fr.arcuri » 14 Nov 2009, 15:38

quote:
Originally posted by Moog



... Ancora oggi se tenesse un concerto alla veneranda età di quasi 70anni farebbe il pienone cosa improbabile sia per Peter che per Phil[:D]

...




ma sono almeno 15 anni che i concerti di sir paul sono assimilabili a concerti dei beatles visto che sono infarciti dai successi della band.
il pienone è garantito se esegui hey jude, let it be e simili.

la stessa cosa che fanno waters e gilmour, entrambi spacciando come solistico un tour incentrato sulle canzoni dei floyd

peter, phil ed anche mike possono fare concerti con solo le loro carriere solistiche, cosa che purtroppo hanno sempre fatto.

come carriere solistiche nemmeno i beatles riescono a stare dietro ai nostri. gli altri sono anni luce lontani: pensiamo a jagger, persino deriso durante la presentazione del suo ultimo album.

pensa a plant che praticamente solo due anni fa ha raggiunto un certo successo commerciale comunque di nicchia: dal cantante degli zeppelin i si sarebbe potuto attendere qualcosa di più credo.
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Postby Moog » 14 Nov 2009, 16:16

quote:
Originally posted by fr.arcuri

quote:
Originally posted by Moog



... Ancora oggi se tenesse un concerto alla veneranda età di quasi 70anni farebbe il pienone cosa improbabile sia per Peter che per Phil[:D]




ma sono almeno 15 anni che i concerti di sir paul sono assimilabili a concerti dei beatles visto che sono infarciti dai successi della band.
il pienone è garantito se esegui hey jude, let it be e simili.


infatti è così, ma non toglie nulla alla carriera solista di sir paul che è brillante in termini di successi discografici e collaborazioni a gogò, e qualche brano dei beatles lo eseguiva anche in turnè coi wings, l'ha sempre fatto..."the long and winding road"...ad esempio
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Postby Dalex_61 » 15 Nov 2009, 06:15

Penso che le carriere dei solisti Genesis rappresentino davvero un caso straordinario, ma in questo anche i Beatles sono molto sopra la norma.

Genesis e Beatles, dati alla mano, sono i due gruppi che possono vantare più successi "solo" dei propri membri, sia sul piano commerciale che su quello schiettamente artistico.

E non è poco...
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Postby genesisforever » 15 Nov 2009, 07:03

Insomma....
I primi 3 album di John e Yoko sono inascoltabili. Plastic Ono e Imagine sono invece grandi dischi, ma dei successivi si salva solo qualche bella canzone fra tante dimenticabili.
Per quanto cirguarda Paul, la maggior parte della produzione Wings è inconsistente. Fra i suoi lavori solisti, tolto Flowers in the dirt, non è che resti molto di memorabile.
Harrison a parte All things must pass e poco altro ha fatto uscire tanti dischi imbarazzanti per la pochezza artistica dal 1970 al 1987...
Infine Ringo si è sempre nascosto dietro una marea di ospiti prestigiosi, essendo mediocre sia come compositore che come cantante.i
Io direi che i Beatles funzionavano benissimo insieme (in particolare la coppia John/Paul), ma una volta separati non è che abbiano entusiasmato...
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Postby smiroldo » 15 Nov 2009, 08:59

quote:
Originally posted by genesisforever

Io direi che i Beatles funzionavano benissimo insieme (in particolare la coppia John/Paul), ma una volta separati non è che abbiano entusiasmato...

sono abbastanza daccordo sulle altre cose che hai detto, ma su questa che ho quotato, proprio no! [:-I]
la coppia John/Paul è stata qualcosa di reale fino al 65-66, poi ognuno ha continuato a comporre per conto proprio. e sono usciti i vari revolver, pepper, magical...non proprio schifezzuole [;)]
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Postby genesisforever » 15 Nov 2009, 09:09

Intendevo dire che erano i più produttivi e creativi della band. Anche se, a ben guardare le carriere soliste, forse john in qualche modo era importante anche quando Paul componeva....
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Postby Phoberomys » 15 Nov 2009, 09:31

Posto che:
- i Beatles sono il gruppo Rock più importante di sempre - i Genesis il migliore;
- sono i migliori perché avevano Peter Gabriel [:D];

io dico che la produzione solista dei componenti dei Genesis (ivi inclusa l'intera discografia dei 'genesis' [:p]) si mangia qualunque altra cosa mai prodotta dai membri di qualunque altro gruppo, sana sana, cruda, viva & pure sommata.
"Che cosa accomuna i Genesis ai Black Sabbath? Il fatto che per un certo periodo entrambi i gruppi, come cantante, hanno avuto Dio" - Langres Livarot.
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Postby Hairless Heart » 15 Nov 2009, 11:04

Si sta parlando di fama o qualità? Perchè, posto che neppure la maggior parte dei fan dei Beatles sono sempre teneri con la loro produzione solistica, direi che due brani come Imagine e Happy Xmas sono così "universali" che la loro fama non viene neppure sfiorata da alcunchè di un ex-Genesis. Considerando poi che neppure i "genesis" raggiungono i "Genesis", tanto meno i loro componenti da solisti...
Diciamo che per qualità farei questa classifica:
1. Hackett
2. Lennon
3. Gabriel
4. Phillips
5. McCartney
6. Collins
Gli altri, più o meno a pari demerito, con citazione speciale per Pete Best [:D][:D]
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Postby spot 74 » 15 Nov 2009, 11:12

e per quanto riguarda l'aspetto delle vendite ,c'e' qualcuno che, dati alla mano puo' stilare una classifica?
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Postby Hairless Heart » 15 Nov 2009, 11:16

Non ho dati alla mano, ma mi sa che il McCartney "alato" batte tutti.
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Postby spot 74 » 15 Nov 2009, 11:21

mah...non so' ,secondo me i 25 milioni di no jacket, pesano.
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Postby massimo61 » 15 Nov 2009, 18:22

Allenato dalle classifiche proposteci da Dalex ho stilato il mio PERSONALISSIMO podio tra le produzioni solistiche delle due band, ed è emersa la netta superiorità dei Genesis

Voyage of the acolyte voto 10
PG IV 9
US 9
Spectral mornings 9
A curious feeling 9
Smallcreep's day 8
PG III 8
PG I 7.5
Still 7.5
Face value 7
TOTALE 84

Imagine 9
London town 8
Flowers in the dirt 7.5
All things must pass 7
Walls and bridges 7
Mc Cartney I 7
Tug of war 6.5
Double fantasy lato A 6.5
Cloud nine 6
Photograph 6 giusto x mettere anche Ringo anche se solo questa sua greatest sfiora la sufficienza
TOTALE 70.5
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Postby MadManMoon » 16 Nov 2009, 07:28

Anch'io farei la distinzione fra qualità e vendite e vorrei aggiungere un paio di cose in particolare su Phil Collins.

Spesso si fa un discorso sulla qualità stile (definisco io) "Metheny", cioè basta che la cosa sia astrusa che è bella, ovviamente non dico che qualcuno dei sopracitati abbia fatto cose astruse e brutte, ma esattamente il contrario, cioè che le cose apparentemente banali possono essere di una qualità superiore, l'esempio lampante è Imagine, certo la notorietà mondiale l'ha aiutata ad assurgere a leggenda, ma certamente è una canzone banale, come è banale che ogni giorno sorge il sole, banale ma eccezionale, baciao da Dio. Analogo discorso lo faccio per Face Value che secondo me è uno dei dischi che ha segnato un passaggio epocale per gli anni '80, l'uso totalmente nuovo che si fa di una certa ritmica e dei fiati segnerà uno dei percorsi principali della musica pop. E mi sembra che questo disco sia spesso sottovalutato dalla critica di "qualità".

Sull'aspetto vendite poi, non sono assolutamente daccordo che Collins abbia usato il nome Genesis per farsi pubblicità (anzi se posso essere maligno dal 1986 in poi forse è stato il contrario), del resto i Brand X prima del 1980 avevano fatto delle cose senza avere poi tanto successo. O meglio magari il nome Genesis sarà anche uscito fuori ma non ha aiutato più di tanto la carriera del "batterista" Phil Collins. Lui dal 1976 è stato il cantante "sostituto" dei Genesis, e non ce lo dimentichiamo mai, non aveva mai avuto fino al 1980 l'etichetta di leader, front-man, ecc. un po' come Gilmour che dall'uscita di Waters ha sempre cantato come "sostituto". Solo dopo Face Value ha assunto un ruolo importantissimo anche per il resto del mondo musicale, tanto che cominciarono a uscire voci fasulle sul fatto che Phil voleva rubare il posto a Peter e che quindi, dopo litigate furibonde, quest'ultimo se n'è andato.
Quindi io direi che il successo di Phil è estremamente più importante e particolare di quello di Peter ma anche di Lennon, McCartney e Harrison, probabilmente solo Ringo Starr se avesse fatto qualcosa di analogo poteva essere paragonabile.
Certo i problemi di quei 4 sono stati quelli di doversi scrollare di dosso l'etichetta che è rimasta loro appiccicata dalla afferenza al proprio gruppo e in questo Gabriel è stato il più ortodosso e coerente fra tutti, visto che non ha praticamente mai suonato cose dei Genesis nei suoi concerti, quindi grande merito in questo. Ma il fatto di essere stato conosciuto come leader di un gruppo non l'ha di certo danneggiato.
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Postby aorlansky60 » 17 Nov 2009, 06:49

SMIRO ha scritto:
"sono abbastanza daccordo sulle altre cose che hai detto, ma su questa che ho quotato, proprio no!
la coppia John/Paul è stata qualcosa di reale fino al 65-66, poi ognuno ha continuato a comporre per conto proprio. e sono usciti i vari revolver, pepper, magical...non proprio schifezzuole "



ed io non sono per nulla d'accordo su quanto hai scritto, caro Smiro [;)] [:D] e non perchè lo dico io ma perchè è la storia a dirlo.

Per cominciare, RUBBER SOUL è del 65 e REVOLVER del 66 quindi ancora perfettamente in linea circa la tesi
"la coppia John/Paul è stata qualcosa di reale fino al 65-66"

Ma la realtà paradossale è che John & Paul hanno cominciato a scrivere le basi delle proprie canzoni ognuno per conto proprio ben prima del 65! A parte le prime hits del 63, scritte letteralmente "guardandosi negli occhi" per loro stesso ammettere, già dal 64 hanno cominciato a scrivere separatamente.

Cos'era poi che determinava la MAGIA a lavoro compiuto?

Il continuo confronto tra i due che riguardava la produzione finale in ogni suo aspetto nello studio di registrazione, cosa alla quale ognuno dei due si sottoponeva nei confronti del rispettivo partner perchè ne riconosceva la grandezza. Al di là del fatto che una coppia di autori simili non si è più vista nella storia della musica popolare moderna ne difficilmente si potrà mai più vedere.

La collaborazione continuerà strettamente fino a MAGICAL MYSTERY TOUR incluso, vale a dire fino a fine 67.

Poi succederà qualcosa che incrinerà i rapporti tra i due: quel "qualcosa" si chiama YOKO ONO che Lennon cominciò a frequentare assiduamente appena dopo il suo ritorno dall'India -primavera 68- e appena prima dell'inizio delle sessions per il WHITE ALBUM, fino al punto di ossessionarsene.

Il fatto che Lennon era strafatto più di ONO che di droga, ed il fatto che gli altri tre non l'avevano accolta cordialmente (tutt'altro) nell'ambito dell'entourage intimo della band non fece altro che montare la rabbia di Lennon verso tutto e tutti, in particolare verso McCartney (il quale a sua volta non faceva nulla per nascondere antipatia nei confronti dell giapponese)

Il tutto si tradusse nelle prime manifestazioni di rancore che esplosero durante le sessions dell'estate 68 e che finirono per contrassegnare il WHITE ALBUM nella sua essenza: rabbia, tensione e frustrazione; è incredibile quanto esso sia diverso come "spirito" rispetto a quello che contrassegnarono i precedenti capolavori della band. Per la prima volta, i due non videro una sorta di ponte estendersi tra loro a coagulare e fondere inventiva ed energia, determinando il risultato del disco come un lavoro individuale. Tutte le volte che io ascolto il WHITE ALBUM, esso riesce sempre a manifestarmi quel senso di inquietudine e malessere, che fece si che RINGO abbandonasse il gruppo per due settimane, oltre al fatto che Geoff Emerick -1mo tecnico di studio braccio destro di G. Martin al tempo- abbandonasse il lavoro a metà dell'opera perchè aveva raggiunto l'esasperazione completa per quello che vedeva e sentiva in studio tra i quattro.

dal White Album in poi, pur continuando a produrre ad alto livello ma in modo più discontinuo rispetto al passato, Lennon & McCartney e quindi i BEATLES non saranno più gli stessi di prima.

RUBBER SOUL, REVOLVER ed il PEPPER(soprattutti) sono il risultato di un continuo confronto e collaborazione tra i due maggiori autori, il WHITE ALBUM ed il seguito(LET IT BE e ABBEY ROAD) sono palesemente il frutto di due mentalità separate da rancori personali e problemi economici che nel 69 raggiungeranno l'apice e determineranno lo scioglimento della band.

LENNON odiava il fatto che "canzoni per nonnine" come le definiva quali OB-LA-DI o maxwell silver hammer finissero con l'essere pubblicate sotto la firma di entrambi (lo storico marchio LENNON&McCARTNEY) perchè dettate da ragioni legate ai diritti d'autore della loro casa editrice (Northern Song), soprattutto perchè lui con quelle (e molte altre del collega nel tardo periodo Beatles) non aveva nulla a che fare dal punto di vista compositivo e produttivo.
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Postby massimo61 » 17 Nov 2009, 19:27

In un mondo perfetto, Mark Chapman avrebbe sparato a Yoko e Linda (r.i.p.), i Beatles avrebbero preso un anno sabbatico o anche due (contando Past masters 15 album in 8 anni!) poi sarebbe uscito questo LP:

LATO A:
Imagine
My sweet lord
Instant Karma
Maybe i'm amazed
Not guilty
Power to the people
Junk

LATO B:
Jealous guy
All things must pass
Give peace a chance
Every night
Beware of darkness
You're sixteen (solito contentino a Ringo)
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Postby aorlansky60 » 18 Nov 2009, 07:48

Massimo, [;)]

in un mondo "veramente" perfetto, MARK CHAPMAN:

1) non sarebbe esistito

2) se esistito, avrebbe attraversato un percorso di vita tale da non ridurlo allo stato di fan frustrato dalla società consumistica e dai miti dello spettacolo, in modo da non portarlo a compiere gesti STUPIDI come quello che purtroppo ha commesso; questo inteso non solo per lui che ha ucciso un divo di pubblica notorietà, ma per tutti coloro che commettono omicidio, sia chiaro, qualunque siano i motivi scatenanti.


...e le stesse YOKO e LINDA avrebbero trovato modo di andare d'accordo tra loro e rispettivi consorti (per favore, risparmiamole una fine cruenta come quella che hai citato...)[:D].

Ma spesso i rapporti umani sono difficili, come difficile immaginare quanto essi nascondano dietro il loro scudo protettivo, come quello che finalmente trovò John con Yoko passando attraverso una vita di ricerca e fantasmi, perchè nonostante la grandissima notorietà alla quale assurse con il fenomeno BEATLES, egli visse un infanzia ed adolescenza molto problematiche dovuta a carenza affettiva che si riflessero e lo accompagnarono per tutta la sua vita.

In merito al tema del topic ci stò riflettendo, in fondo Beatles e Genesis sono due argomenti a me molto cari di cui ho anche una certa conoscenza...
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Postby massimo61 » 18 Nov 2009, 08:18

su Chapman scherzavo, era solo una battuta, comunque penso sia la persona detenuta da più tempo al mondo semplicemente perchè si sente più al sicuro in carcere.

Intendevo dire che se mettiamo insieme il meglio dei primi anni di carriera solista dei fab four (three) ne scaturisce un album eccezionale, il migliore da Sgt Pepper in poi di sicuro.
Questo acuisce il rimpianto per uno scioglimento forse prematuro in cui Yoko ha avuto grosse colpe, e per una reunion resa impossibile perlappunto dall'efferato omicidio di John.

Riguardo al white album, sentendo gli Esher demo che sicuramente conosci, si sente una band che suona con convinzione ed entusiasno e creatività, forse in quei giorni a casa di George a Kinfauns avevano ritrovato un feeling di gruppo.
Il seguente Abbey Road pur bello mostra una eccessiva predominanza di Paul, e Let it be non è un album ma un collage di canzoni
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Postby aorlansky60 » 19 Nov 2009, 08:32

Ho provato a formulare e buttare giù qualche concetto, salvo poi rendermi conto che la cosa stava diventando incredibilmente TROPPO LUNGA in modo ridicolo; so bene che la sintesi non è mai stata il mio forte, però la materia si presta magnificamente a considerazioni a largo raggio. Chi non ama l'argomento (Beatles) può tranquillamente risparmiarsi la lettura; a chi avrà avuto la costanza e pazienza di leggere fino in fondo porgo le mie scuse per la lungaggine.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Quel complessino skiffle nato come "Quarry men" per poi trasformarsi dapprima in "Silver Beatles" e in seguito definitivamente col marchio THE BEATLES, che in apparenza mostrava 4 ingenui ragazzi della Liverpool medio-borghese di fine anni 50, in realtà celava 3 forti personalità, delle quali 2 a dir poco POTENTI e DETERMINATE, la cui unione professionale avrebbe cambiato numeri e connotati dell'industria musicale moderna, prima ancora di considerarne la valenza sotto il profilo artistico e la grandissima influenza manifestata nell'ambito della musica pop durante il corso di un intero decennio. Influenza che sarebbe andata oltre la vita del complesso così come la loro fama che uscì dal solo ristretto ambito musicale per abbracciare quello di fenomeno sociologico a tutti gli effetti (ndr: chissà cosa ne pensa Piero Scaruffi [:-I] se passa di qua a leggere...[:D])

Durante il periodo finale della loro fortunata carriera insieme, le tre personalità vennero più volte ad uno scontro reciproco determinandone anche gli andamenti del complesso, nel bene e soprattutto nel male.

Richard Starkey era la personalità meno complessa dei quattro, quella che in seguito tutti quelli che lo conobbero nel tempo possono ancora oggi testimoniare quanto egli sia una persona fondamentalmente buona, gentile, cordiale e semplice.

George Harrison era un chitarrista non troppo dotato di talento naturale ma di ferrea volontà; quando conobbe e si infatuò del suo mito giovanile, LA CHITARRA, egli ci mise sangue sudore e lacrime per imparare a suonarla, come infatti fece.

Paul McCartney era quasi figlio d'arte, in quanto fu il padre che saltuariamente suonava in una banda orchestrale ad incoraggiarne la passione musicale già dall'infanzia regalandogli il primo strumento (una tromba, che egli barattò in seguito con una chitarra acustica); era sicuramente tra i quattro quello maggiormente dotato di talento naturale per l'arte e la musica.

John Lennon era un giovane ribelle, svogliato negli studi accademici, che capiva e recepiva una sola materia: il Rock'n'roll americano. Segnato da una adolescenza sofferta, si può dire che egli sia cresciuto maturando una carica aggressiva pronta a sfidare "chiunque, ovunque e comunque".


Il periodo BEATLES affinò ulteriormente le loro personalità :

McCartney era di certo quello più attento "alla musica per la musica" in ogni suo aspetto realizzativo che partiva dalla composizione fino a raggiungere la produzione. Propensione che egli maturò nel corso di quel decennio grazie anche alla sua enorme curiosità di apprendere ogni particolare che coinvolgesse la produzione in studio di registrazione, stimolato anche nell'imparare a suonare nuovi vari strumenti (in particolare il pianoforte) oltre a quello che egli suonava dai tempi della formazione del complesso.

Lennon scoprì nel tempo anche una coscienza "politica" che cercò di convogliare in musica, cosa per la quale entrò in contrasto con il suo partner. Egli si considerava come un "mediocre chitarrista ritmico" dal punto di vista tecnico. Una cosa che lo accomunava al suo partner era la grande curiosità verso tutti gli aspetti tecnici nel potenziale rappresentato da uno studio di registrazione. Insieme lui e McCartney, in quel decennio che li vide insieme, avranno modo di saziare la loro grande curiosità esplorando tutta una serie di tecniche realizzative mai affrontate prima che costituiranno praticamente uno standard per il futuro in campo pop, aiutati in questo da uno straordinario produttore che crescerà con loro, ed insieme tutto lo staff tecnico della EMI che gravitava intorno al quartetto.

Harrison dovette far fronte ad una guerra non dichiarata ma logorante nei suoi confronti, dovuta allo strapotere compositivo del duo più famoso della storia della musica pop. La posizione di Steve Hackett nei Genesis a confronto era a dir poco idilliaca e felice.


Quando giunsero alla separazione, i tre si trovarono sotto posizioni diverse e particolari:

McCartney era letteralmente DISTRUTTO psicologicamente, avendo dedicato ed investito in risorse mentali TUTTI gli ultimi 10 anni della sua vita alla causa BEATLES, fino a cercare di mantenerne invano la parvenza di band anche quando questa era di fatto ormai praticamente disintegrata.
Passò alcuni mesi vuotato mentalmente e quasi in depressione, finchè riuscì a convincersi che il sogno era finito raccogliendo a poco a poco tutti i cocci per rimetterli insieme e trovare nuove energie per ricominciare l'unica cosa che egli sapeva fare: comporre e produrre musica. Prese uno Studer a 4piste in prestito dalla EMI e lo mise in casa, iniziando le basi di quello che di lì a poco sarebbe diventato il suo primo album da solista.

Lennon aveva finalmente trovato in YOKO ONO la figura che poteva consentirgli una certa serenità sul piano emotivo (oltre che una pericolosa musa anarchica incoraggiatrice in fatto di "arte"), ed era animato da una energia quasi spropositata grazie anche per il fatto di essere riuscito ad esorcizzare il concetto BEATLES decretandone la fine (contrariamente a quanto pensa ancora oggi la maggiorparte della gente non ben informata in materia che crede che la fine ufficiale del complesso sia datata 10 aprile 1970 quando McCartney ne diede notizia ufficiale alla stampa, di fatto la band non esisteva più almeno dall'ottobre 69, quando nel corso di una burrascosa riunione nel loro quartier generale della Apple a Saville Row, Lennon diede del "folle" al collega che premeva per realizzare nuove cose sotto il nome BEATLES, dicendo a tutti i presenti sbigottiti, rivolto a Paul in particolare -"tu devi essere matto, io ho intenzione di lasciare la band"- che lui di fatto "lasciava" la band in quel momento, terrorizzando di fatto soprattutti Allen Klein diventato nuovo manager della band da pochi mesi).

Harrison aveva ormai letteralmente "ammucchiato" tanto di quel materiale solista, tenuto a freno come già detto da chi deteneva maggiore potere decisionale nell'ambito del complesso, che letteralmente straboccava da tutte le parti, pronto ad esplodere come effettivamente accadde pochi mesi dopo.

Il risultato di queste diverse posizioni emotive emerse alla fine del 1969 presero la forma di "PLASTIC ONO BAND" da parte di John, "McCartney" da parte di Paul e "All thing must pass" da parte di George nel corso del 1970.


Taglio subito corto dicendo che "All thing must pass" di Harrison rappresenta la prova migliore di ogni tempo a livello di "ex-Beatles". Per quantità di brani era la prova che Harrison avesse raccolto tanto materiale solista, che gli altri due non gli permettevano di pubblicare sotto il nome BEATLES, a tal punto che fu necessario addirittura un triplo LP(pratica assai poco comune in campo pop) per farci stare dentro tutto.
Ma quello che stupisce è l'alta qualità musicale mantenuta nel corso della durata di ben 3LP, che toccano vertici di ispirazione e bellezza assoluta in quasi tutte le canzoni che formano l'album. In alcune di esse traspare anche una punta di amarezza frutto dei disagi maturati da Harrison nel corso degli ultimi 2 anni di BEATLES(in particolare "Wha-Wha" scritta in preda alla rabbia a casa propria lo stesso giorno che aveva abbandonato furente -dopo un litigio con Paul- gli studi di Twickenam dove il quartetto era alle prese con il progetto abortito di "Get-Back" del gennaio 69). È un disco che non mi stanco mai di ascoltare nella sua interezza. Harrison non avrebbe mai più incontrato ispirazione tale da riuscire a comporre e pubblicare musica a quel livello.


"PLASTIC ONO BAND" rappresentò la cura terapeutica disintossicante di LENNON verso quello che egli indentificava ultimamente come il suo vero male e causa di sofferenza: THE BEATLES.
È un opera "sincera" come poche o forse nessun altra, nella quale l'artista mette a nudo la sua anima, le sue paure, le sue sofferenze per tradurle in musica.
Particolarmente evocativa del suo malessere "Mother" nella quale urla letteralmente tutto il suo dolore per un infanzia mai avuta, un padre mai avuto(abbandonò lui e la madre quando John era praticamente neonato) una madre morta in condizioni drammatiche(un incidente stradale) quando lui aveva 15 anni.
Ma la canzone attorno alla quale ruota tutto l'album nel suo concetto di acuta sofferenza è indubbiamente GOD.
Il testo parla da solo, un lungo sofferente monologo armonico nel quale egli dichiara tutto quanto ciò in cui NON CREDE PIU': praticamente tutto, compresi DIO, CRISTO, BIBBIA, BUDDHA, raggiungendo una enfasi feroce nel verso evocativo finale quasi liberatorio "I DON'T BELIEVE IN BEATLES!", cantando poi con voce finalmente più serena: "credo solo in me, Yoko e me... il sogno è finito... sono stato il tricheco(chiara allusione a "Walrus") ma ora sono John... cari amici, il sogno è finito..."
Meno lirico musicalmente di quello di George ed assai più spigoloso, questo disco è tuttavia animato da energia, sincerità, sofferenza quasi FEROCI maturate nel corso di un intera esistenza; se il successo raggiunto tramite il fenomeno BEATLES aveva in qualche modo atutito i dilemmi e i fantasmi di Lennon, questi non erano mai spariti ma vagavano continuamente inconscie nella sua mente. Personalmente lo ritengo il suo vertice assoluto raggiunto come ex-Beatles (insieme al più armonico "IMAGINE" dell'anno seguente) secondo solo al disco d'esordio di George (esordio inteso come primo da ex-Beatles, in realtà sia lui che John avevano già pubblicato LP solisti a proprio nome quando di fatto erano ancora insieme sotto il nome BEATLES).


"McCartney" rapprensentò invece tutte le insicurezze del Paul RIMASTO improvvisamente solo e svestito dello splendido e scintillante vestito che lo aveva vista primo attore e "prima donna" nel complesso musicale più famoso di tutti i tempi. Lavoro letteralmente "fatto in casa" insieme alla sola LINDA alla quale stava "insegnando" a suonare(sic), tradisce il fatto che Paul ama essere sorretto da una band nella quale trovare sostegno e conforto. Non è un caso che da qui a poco formerà i WINGS quale complesso in pianta stabile anche per esibirsi dal vivo. MAYBE I'M AMAZED è una splendida canzone degna del migliore tardo repertorio BEATLES(secondo me, essa avrebbe fatto più degna presenza in "ABBEY ROAD" sia di "maxwell silver hammer" che "Oh darling"), ma il resto dell'albun è francamente alquanto debole ed in ogni caso non riesce assolutamente a sostenere il confronto con gli albums di esordio dei due colleghi, quasi a simboleggiare che il trauma provocato dallo scioglimento dei Beatles recava ferite ancora aperte ed avesse lasciato Paul esausto e senza ipirazione ed energia. Ci sarebbero voluti almeno altri 2 anni affinchè McCartney riuscisse a tornare su livelli più consoni del suo blasone.


il seguito:

Come detto, Harrison non riuscirà mai più a ripetere il livello dimostrato con "All thing must pass".

La sua sarà una lenta parabola discendente continua per tutto il resto del decennio, a cominciare da "LIVING IN THE MATERIAL WORLD" del 1973 che salvo pochissime canzoni non potrà che fare rimpiangere la qualità del suo ingombrante predecessore. Gli anni 80 lo vedranno maggiormente impegnato nella produzione cinematografica e nella meditazione personale. Più di qualunque altra star dello show-bizz, George Harrison non è mai stato troppo attratto dall'aspetto del divismo e di tutti i suoi lati positivi (fama-ricchezza) quasi ne provasse fastidio. Chi lo conosceva intimamente può testimoniare quanto fosse una persona semplice ed affabile e per niente superba.


Lennon di fatto avrà una carriera da ex Beatles costituita da soli 5 anni.
Al di là dell'aspetto musicale, è da sottolineare l'impegno dato da Lennon al movimento pacifista in america, oltre a sottolineare che Lennon era fondamentalmente un "grande sincero ingenuo sognatore" e per questo anche facile preda di strumentalizzazioni che erano a portata di mano, pronte a sfruttare un personaggio del suo calibro noto in tutto l'Universo per scopi non propriamente lindi e puliti. Il fatto è che durante i primi anni nei quali egli visse a NYC, per suo operato e scelte Lennon riuscirà a farsi nemici piuttosto potenti, quali la FBI, la CIA e tutto l'entourage republicano del presidente NIXON, tutti quanti piuttosto preoccupati dall'eco che poteva raccogliere la voce di uno come Lennon.

In USA, quando DYLAN, JEFFERSON AIRPLANE & C protestavano contro "il sistema ed il Vietnam" attraverso la musica, il sistema si girava intorpidito neppure troppo infastidito.
Ma quando arrivò LENNON a farlo non solo con la musica, il sistema si inkazzò di brutto facendo di tutto per esperlerlo dagli States. Com'è noto, Lennon iniziò una battaglia legale con gli Stati Uniti che durò alcuni anni, per vederlo poi vincitore della sua crociata.
Egli pubblicherà nel 72 "SOMETIMES IN NYC" fortemente politicizzato che non incontrerà il favore del pubblico come il precedente IMAGINE del 1971. Quest'ultimo rimarrà negli occhi dei suoi sostenitori quale quello più amato in assoluto, a cominciare dalla sua leggendaria title-track. Conteneva anche un feroce attacco diretto al suo amico/nemico Paul "How do you sleep?" nella migliore tradizione LENNON così duro, sarcastico e pesante che quasi si prese una querela dall'avvocato di McCartney. Al tempo i rapporti tra i due erano ancora tesissimi.

Da lì e la separazione temporanea con YOKO, dopo il "periodo politico" il ritorno ad una forma simile a quella che aveva segnato IMAGINE, cioè "Mind Games" pubblicato nel 73 contenente molte ottime ed ispirate canzoni, prima fra tutte la title-track veramente molto bella.
Poi ancora un paio di albums, prima della sua scelta di fermarsi per dedicarsi alla cura del figlio SEAN avuto da Yoko nel 75, che segnerà forse il periodo più felice di tutta la sua vita. Il seguito purtroppo è noto e ormai passato alla storia.


McCartney dovrà sobbarcarsi anni di purgatorio e faticosa risalita. Il fantasma rappresentato dalla produzione realizzata il decennio prima con i BEATLES era li ancora minacciosamente a giudicare e confrontarsi con i suoi timidi primi passi. Fu senz'altro l'ex-BEATLES che mostrò più impaccio al di fuori del gruppo. Almeno all'inizio.

I primi albums di Paul, a cominciare da "McCartney" e "RAM" lasciavano molto amaro in bocca, pensando al potenziale dell'artista, a quello che potrebbe realizzare e che invece non era. Sembrava proprio che egli più degli altri necessitasse di una spalla all'altezza per ribadire il suo lustro quale musicista tra i più raffinati in assoluto in campo pop. In parole povere, sembrava proprio che gli mancasse un partner come lo era stato il LENNON degli anni 60.

"Wild Life" del 72 lo vedrà nel suo momento più basso e buio.

Da "Red Rose Speedway" del 73 un accenno di timida ripresa che vedrà concretizzarsi nel migliore dei modi con il suo LP del '74 "BAND ON THE RUN" ed il successivo "VENUS and MARS" del 75.

Da lì lo spicco del volo verso una carriera solista che lo ha ricoperto (letteralmente) d'ORO, ponendolo stabilmente in cima al Guinnes dei primati per vendita e realizzi economici conseguiti e facendolo diventare la star musicale più ricca al mondo. Anche senza il possesso dei diritti della sua musica con i BEATLES, immensa torta commerciale passata di mano già dal 69 e destinata a vari padroni e vicissitudini(Michael Jackson e SONY) e che egli non è mai più riuscito a riottenere, paradosso di questa storia.

Cio nonostante resta un pò di amaro in bocca, per un musicista che forse non è più riuscito ad esprimersi ai livelli raggiunti negli anni 60.

Corre una curiosa analogia con un altro raffinato musicista riconosciuto, Anthony Banks.

Entrambi grandissimi all'interno dei rispettivi gruppi che ne hanno visto nascere speranze e conferme.

Entrambi impacciati quando soli, specie se confrontati con quanto hanno saputo realizzare con il proprio gruppo d'origine.

Dal punto di vista puramente economico, non c'è paragone con il McCartney ed il Banks solista, il primo oscura letteralmente il secondo.

Eppure nonostante questi riconoscimenti economici, per il McCartney solista e la sua valutazione complessiva c'è sempre stato il gusto amaro nel considerare "quello che avrebbe potuto essere" SOPRATTUTTO RICORDANDO I FASTI DEL PASSATO, e "quello che invece non è stato" a livello puramente musicale.
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby windshield74 » 19 Nov 2009, 10:23

Ho notato solo poco fa il thread e mi sono letto tutti gli interventi e naturalmente, se si parla di Beatles non posso che trovarmi d'accordo con Aor...[;)][;)][;)]

Secondo me Massimo non bisogna scaricare troppe colpe su Yoko Ono riguardo allo scioglimento del gruppo, io l'ho sempre visto come un qualcosa di naturale...quattro ragazzi che avevano vissuto un'avventura troppo più grande di loro riuscendo a sopravvivere, che avevano condiviso tutto negli ultimi otto anni ma che volevano staccare e pensare ad una vita più normale, magari anche con una dimensione privata, fino ad allora inconcepibile....
Magari non si sarebbero sciolti, avrebbero intrapreso carriere soliste e, quando avrebbero avuto voglia, si sarebbero ritrovati ad incidere un disco dei Beatles, proprio come fecero i Genesis a partire dal 1978 (certo, se i risultati fossero stati simili....[:0][:0][:0][:0][:0][:D][:D][:D][:D]).
Però c'è stato, secondo me, un grosso ostacolo che ha distrutto il gruppo più di Yoko, Linda ecc... e cioè gli affari.
Come sappiamo dopo la morte di Epstein nel 1967 i Beatles rimasero senza manager arrangiandosi da soli con risultati disastrosi perdendo non pochi soldi. Ad un certo punto McCartney si trovò solo nel proporre il suocero John Eastman mentre gli altri tre appoggiavano la candidatura di Allen Klein...da qui nacquero tante incomprensioni e litigi che, fomentati poi da stress, droghe e deliri vari (John che credeva di essere Gesù, Paul che diventava sempre più dittatore) portarono il gruppo allo sfacello con tanto di causa intentata da Paul agli altri tre.....
Io ho sempre sostenuto che con un Peter Grant (manager dei Led Zep) i Beatles non si sarebbero mai sciolti, ma rimane una mia opinione; rimango poi dell'idea che Yoko Ono sia stata sin troppo infamata (non mi riferisco a te Massimo) per aver amato John e non ci vogliamo ricordare che, se c'è stata una persona che ha saputo mantenere viva la memoria di Lennon senza svenderla questa è stata proprio lei....

Ma andando in topic....dirò, non me la sento affatto di fare un confronto tra i periodi solisti dei due gruppi, troppo diversi tra loro per stabilire un paragone.
I Beatles, ovvero l'unione fa la forza, il gruppo per eccellenza; dove finiva uno cominciava l'altro, John che completava la canzone di Paul e viceversa, George che riempiva le canzoni degli altri e che piano piano si ritagliava uno spazio tutto suo e Ringo che, a forza di stare insieme a tre geni imparava a scrivere qualcosa anche lui.
Erano un'amalgama perfetto, John limava le venature mielose di Paul e Paul quelle paranoiche di John, ognuno stimolava l'altro a scrivere e a comporre qualcosa di nuovo ed eccitante...
Una volta venuto meno questo legame....ognuno scriveva per conto proprio con tutte le conseguenze del caso. Forse la carriera più valida è stata quella di John, ma come poteva ormai raggiungere le vette senza il confronto degli altri tre?
E come ha già scritto Aor per Paul, dopo una carriera come quella dei Beatles, come si poteva raggiungere ancora quei livelli??? In fondo anche i Beatles erano esseri umani e, si sa, la vena creativa non poteva certo essere eterna, soprattutto dopo averla sfruttata in modo così massiccio in quegli otto anni.
Per i Genesis il discorso è un po’ diverso: non c’era all’interno del gruppo quella meravigliosa anarchia creativa tipica dei Beatles, che consentiva in un solo giorno a Mc Cartney di incidere tre canzoni così all’opposto come “I’m down”, “We can work it out” e “Yesterday”. C’era un sentiero ben stabilito, tracciato per larga parte da Banks in cui comunque non ci si poteva discostare e certi orizzonti sono stati sfruttati, aldilà dei motivi, solo nelle carriere soliste.
Steve andò via anche per questo, perché sapeva che il gruppo non si sarebbe espanso più di tanto nel futuro; l’anima sperimental - etnico di Peter venne fuori solo dopo anni dalla sua dipartita dal gruppo così come quella pop di Phil.
Dico perciò che all’interno del gruppo c’era una maggiore rigidità, per cui alla fine certe idee potevano essere soddisfatte solo in fase solista; per questo forse le carriere soliste dei membri dei Genesis sono state, artisticamente parlando, più valide di quelle degli ex Beatles.
Ma comunque, questo voglio ribadirlo, i Genesis, quando cominciarono a cimentarsi da soli non avevano alle spalle un colosso come lo avevano gli ex Beatles…
Da qui la mia convinzione che il parallelo regge fino ad un certo punto…
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, e invece è una maiala risaputa...
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Postby massimo61 » 19 Nov 2009, 11:14

prendersela troppo con Yoko è come prendersela con l'arbitro quando comunque la tua squadra sta giocando male, è comodo e semplicistico, ed anche infantile. Per questo mi piace farlo[:D].
Ottimo ed esaustivi gli ultimi due lunghi interventi.
Ho letto Shout (e Anthology, più celebrativo ovviamente che obiettivo, come anche il recente bel libro fotografico sull'ultima tournee) e il periodo della nascita e della fine dei Beatles sono ben analizzati.
Mi è rimasta impressa l'immagine di una Yoko seduta fisicamente per terra in mezzo ai Beatles che provano, una situazione che ho sempre trovato insopportabile.
Di recente ho anche letto un articolo in cui si accusava Yoko di avere largamente favorito in termini sia economici che di diritti artistici Sean rispetto a Julian (cioè oltre quello che ci si aspetterebbe, insomma danneggiando Hey Jules).
Una cosa che non avete detto è che anche la morte di Paul nel 67 ha danneggiato non poco il quartetto[;)].
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Postby aorlansky60 » 19 Nov 2009, 11:53

Quanto appena scritto da Win [;)]
a proposito dell'importanza legata dalle vicissitudini economiche della loro casa discografica APPLE come causa di dissoluzione finale del gruppo è giustissimo e vero.
Le testimonianze ed i fatti hanno parlato chiaramente in merito.

Così come mi trova d'accordo il fatto di non dovere demonizzare la figura di YOKO ONO, anche se indubbiamente si rivelò essere una delle cause che portarono ai primi dissidi ed imcomprensioni, come per es. il fatto che a lei fosse stata data possibilità da JOHN di accompagnarla in studio e di sedere tra lui e PAUL durante le sessions per il WHITE ALBUMS, cosa IMPENSABILE per qualsiasi persona anche intima dei quattro; allo stesso Brian Epstein pur figura di non poco conto non fu mai data questa possibilità, così come alle mogli e compagne degli altri Beatles in passato; questo fatto di YOKO praticamente ruppe una sorta di "tabù" che gli altri 3, ed in particolare PAUL, non sapevano spiegarsi, salvo il considerare quanto fosse infatuato John dalla giapponese.
Che comunque a sua volta -questo va detto perchè ci sono testimonianze precise del personale EMI del periodo- non fece nulla per apparire quanto meno "un pò più simpatica" per essere accettata dagli altri 3, così come lo stesso PAUL, notoriamente diplomatico, non fece nulla per nascondare la crescente avversione che nutriva nei suoi confronti. Da qui il crescere anche delle paranoie di Lennon verso tutto e tutti.
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Postby Hairless Heart » 21 Nov 2009, 11:59

Mi sono preso un giorno di ferie per leggere il tuo post, Aorlansky[:D][:D]
A proposito della carriera post-Beatles del Macca, è fuor di dubbio che mai o quasi mai abbia raggiunto le vette dei '60, pur vendendo come pochi. Non mancano gli album buoni od anche ottimi, a mio parere Ram, Band on the run, Tug of war, Flowers in the dirt ed il recente Chaos and creation in the backyard. Diciamo che se mettiamo assieme le 20 canzoni migliori sfornate in 40 anni abbiamo davvero dell'ottimo materiale, a fronte però di quintalate di roba scadente, nella migliore delle ipotesi mellassa allo stato puro.
La carriera di Lennon è molto più contenuta, anche per questo tutto sommato con meno picchi di qualità scadente; Plastic Ono band e Imagine sono i dischi migliori, peccato per quest'ultimo per una confezione fin troppo "zuccherosa" dei brani, perchè il materiale è davvero ottimo.
Su Harrison concordo sul fatto che All things must pass sia il disco migliore di un ex-Beatle, a me piace molto anche l'omonimo del '79 (adoro Blow away), per il resto, un paio di buone canzoni ogni disco e nulla più.
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby aorlansky60 » 25 Nov 2009, 05:40

Hairless ha scritto :

"Diciamo che se mettiamo assieme le 20 canzoni migliori sfornate in 40 anni abbiamo davvero dell'ottimo materiale, a fronte però di quintalate di roba scadente, nella migliore delle ipotesi mellassa allo stato puro."



"melassa" è proprio il termine appropriato per un autore-compositore(Paul McCartney) che possedeva un potenziale altissimo in campo pop, di cui pochissimi altri -imho- potevano vantare livello simile per intuizione, ispirazione, raffinatezza come qualità che si andavano ad unire per formare una capacità unica di sfornare canzoni memorabili per qualità musicale nello standard di quasi 50 anni di evoluzione.

Il guaio e grande problema di McCartney penso sia sempre stato "l'equilibrio" ovverosia il riuscire a coniugare pura bellezza musicale che non sconfinasse nell'eccessivamente "mieloso", "sdolcinato" o "melassa" come hai scritto.

Con brani quali per es. YESTERDAY, DRIVE MY CAR, ELEANOR RIGBY, PENNY LANE, HEY JUDE, BACK IN THE USSR, GET BACK tutti così diversi stilisticamente a provare l'immensa poliedricità di gusto cui era dotato Paul McCartney, egli ci è riuscito benissimo; il fatto è che all'epoca di tutti questi brani, c'era una personalità FORTE quale LENNON a tenerne sotto controllo e smussarne il lato peggiore (il "mieloso" per l'appunto, sempre pronto ad emergere, per es. in HERE THERE AND EVERYWHERE che lo stesso Paul considera una delle sue migliori canzoni nella quale però io intravedo tutta quella pericolosa inclinazione cui era naturalmente predisposto e che mi fà pensare che LENNON per l'occasione fosse occupato a far altro...)

Sono sempre stato convinto -almeno da quando ho approfondito l'argomento in materia scrutando le diverse personalità dei due autori- che la magia delle canzoni dei BEATLES fosse dovuta all'unione della raffinatezza e solarità di McCARTNEY legate al sarcasmo e cinismo di LENNON.

La prova di questo è rappresentata da tutta la loro produzione ante 68, fino a che i rapporti personali tra i due furono sereni ed amichevoli, legati soprattutto nella solidarietà reciproca dai lunghi e duri anni di gavetta passati insieme.

Poi per varie ragioni che non stiamo a ripetere, per la prima volta il WHITE ALBUM vide le due figure non più contrapposte da sana rivalità ed antagonismo che confluivano comunque nella collaborazione ma da astio e rancori personali che emersero preponderanti e che fecero del White Album un lavoro sostanzialmente solista, che si tradusse in un LENNON particolarmente aggressivo attaccare tutto e tutti nelle proprie canzoni(come se fosse venuto a mancare il controllo di Paul), ed un McCartney "mieloso" come mai prima ("Ob-la-di", "Honey Pie", "I will", come se fosse venuto a mancare il controllo di John). Da lì in poi -imho- la magia dei BEATLES appassirà poco a poco fino a dissolversi.

Il proseguo della storia vide McCartney solista non più tenuto a freno e sotto controllo da un autore con la stessa determinazione e personalità, ed i risultati sono evidenti, sia nel tardo periodo BEATLES che soprattutto per tutta la sua lunga carriera da solo.
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Postby marbian » 25 Nov 2009, 06:28

Davvero interessante la tua disamina, Alain.
Io sono sempre stato dalla parte di Mc Cartney, per il suo modo di comporre canzoni di pura bellezza, formale e sostanziale( e, lo ammetto, nei Beatles mi piace pure quando esagera con la melassa...)
Tony Banks, nel libro di Armando Gallo I know what I like, sosteneva che nei Beatles coesistevano l'approccio compositivo di Paul, matematico per eccellenza e in cui lui si riconosceva pienamente, e quello "unmathematical" di John, dalle idee più disordinate ma alla fine ugualmente vincente. Da una parte un compositore puro, dall'altra un pensatore geniale, l'anima motivatrice delle gesta del gruppo.
Una teoria degli opposti che regala completezza e perfezione all'orizzonte di un gruppo.
Ciò vi ricorda forse un altro famoso dualismo...?[;)]
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Postby aorlansky60 » 25 Nov 2009, 07:00

Mario, [;)]

Sebbene McCartney non sapesse "leggere" la musica (come Lennon del resto) pur partito dalle stesse basi del collega (la passione per il rock'n'roll di matrice USA anni 50), egli maturò nel corso degli anni una propensione diversa da Lennon per quanto riguarda la composizione(solo McCartney avrebbe potuto comporre e produrre una MARTHA MY DEAR, perfetto esempio compiuto di queste sue capacità raggiunte, canzone assai distante dal pensiero e filosofia predominante di LENNON); non è un caso che il loro produttore si trovasse più a suo agio nell'assecondare i voleri di McCartney, più "ortodosso" nel modo di comporre, rispetto a Lennon in cui spesso prevaleva autentico "genio ed anarchia"... come non è un caso che le deviazioni più "sperimentali" in fatto di composizione fossero partiti dall'impulso di Lennon (le varie TOMORROW NEVER KNOW, STRAWBERRY FIELDS FOREVER, A DAY IN THE LIFE)... REVOLUTION9 è un caso a parte, incredibile notare quanto questa e GOODNIGHT cantata da RINGO provenissero dallo stesso autore, due cose così radicalmente diverse e separate da più distanza di quanto non lo sia il "BIG BANG" dal suo inizio ad oggi!

Ovvio che l'unione di due menti così diverse nel pensare e comporre non possono che farmi venire alla mente l'esempio più logico che abbiamo proprio in casa nostra qui [:D][;)]
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Postby massimo61 » 25 Nov 2009, 07:10

Ovvio che l'unione di due menti così diverse nel pensare e comporre non possono che farmi venire alla mente l'esempio più logico che abbiamo proprio in casa nostra qui [:D][;)]

[/quote]

certo, gli 883 ed i Righeira, ma non dimentichiamo gli Wham!
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Postby marbian » 25 Nov 2009, 07:32

No Max, eempre ironico tu eh? io chiaramente intendevo Cochi e Renato [;)][:D]
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Postby massimo61 » 25 Nov 2009, 07:41

il tuo esempio è meno scherzoso di quello che pensi, la loro alchimia è molto maggiore della somma delle parti.
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Postby marbian » 25 Nov 2009, 07:58

Ma io infatti non scherzo. Prova ne sia che le loro carriere soliste non sono mai state all altezza.
Con risvolti da una parte meramente commerciali (Lui è peggio di me, un ragazzo di campagna ) e solo qualche volta alternativi ( Per amare Ofelia, Burro),dall'altra spesa (dico Aurelio Ponzoni in arte Cochi) in una carriera teatrale per pochi intimi.
E la reunion di Nebbia in Valpadana ha deluso tutti, compreso me.
Uh, ma non stavamo parlando dei Beatles?[:-j][:D][;)]
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby massimo61 » 25 Nov 2009, 08:18

oh la Madoooonnnna siamo fuori topic! La casa è spoglia!
I Genesis erano un vero gruppo, anche i Beatles univano 2 geni e mezzo, in altri casi (i 3 da me citati più i Jethro Tull, i Camel dopo Breathless, i Pink Floyd di Final cut e 95% di The Wall, i Dire Straits, i Flamborough Head, i Cyan, i Bankstatement[:D]), sotto l'etichetta di gruppo si celava e neanche tanto una one man band.
Infatti sorrido quando sento parlare di "album solisti" di Mark Knopfler o Jan Anderson.
Pazza Inter Amala!
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby aorlansky60 » 25 Nov 2009, 08:20

[:-I] credo di essere stato male interpretato [:D], o di essermi spiegato male... [:D]

...io per "casa nostra qui" intendevo il GFI... ed il suo tema predominante [:D]
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby Hairless Heart » 26 Nov 2009, 19:03

Del tuo intervento di ieri circa Mc/Lennon quoto anche le virgole.
A proposito di Here there and everywhere, a precisa domanda Paul l'ha citata come la sua preferita in assoluto tra le sue creazioni, e non era l'unico a pensarla così. Avrai senz'altro letto il tomo "Anthology" (io ci ho messo tre mesi all'epoca....). Parlando del periodo compositivo pre-Revolver, John disse che stava passando un periodo poco fruttuoso in quanto a nuove canzoni, "mentre Paul già era arrivato con una bomba di canzone come Here...". Entusiasmo che non condivido, tanto più che nello stesso disco McCartney ci ha messo Eleanor Rigby e For no one!
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby aorlansky60 » 27 Nov 2009, 07:15

Il periodo "pre" REVOLVER vide ridisegnarsi in un qualche modo i "centri di potere" all'interno della band:

se il periodo 64-65 aveva visto estendersi leggermente l'egemonia di LENNON, il 66 vide ristabilirsi una certa parità di valori a fare da introduzione al 67 che vedrà l'apice della maturazione stilistica di McCartney.

In REVOLVER -himo- tale parità di valori è stabilita pienamente, con McCartney in grado di sfornare almeno 3 canzoni di rilievo assoluto: ELEANOR RIGBY, GOOD DAY SUNSHINE e FOR NO ONE.

Definirle "solo" canzoni è riduttivo; sono tre autentici quadri d'autore nei quali l'aspetto compositivo e quello produttivo arrivano a fondersi magnificamente per formare tre oggetti compiuti letteralmente SENZA TEMPO.

John risponderà con altrettanti pari capolavori : I'M ONLY SLEEPING(*), SHE SAID SHE SAID e TOMORROW NEVER KNOW

Non che le altri -comprese quelle di George- passino per "minori", quest'album è a dir poco IMMENSO per qualità mantenuta in tutto il suo svolgere, per immaginazione-ispirazione e realizzazione finale rapportati al tempo in cui fu pubblicato, ma è che ho sempre individuato in queste 6 della coppia Lennon&McCartney + la grandissima TAXMAN di Harrison quelle che facevano da fondamenta a REVOLVER.

So bene quanto HERE THERE & EVERYWHERE conti nella valutazione di McCartney, quanto anche per molto della critica internazionale che l'ha sempre inserita tra le grandi canzoni dell'album.

A me ha sempre procurato all'ascolto una certa forma di "fastidio"...
Sarà forse per l'uso morbido della voce del suo autore quanto i cori continui di sottofondo...
Perchè la melodia nel suo andamento è piuttosto ricercata, direi alquanto pregevole.

Quando LENNON parlava di "nennie" e di "canzoni per nonnine" rivolto in modo sarcastico al modo di comporre del collega, io penso che HERE THERE ci si avvicini MOLTO PERICOLOSAMENTE.

È comunque incredibile notare la duttilità e la poliedricità di McCartney, in questo aspetto secondo a nessun altro.

Quando noto che lo splendido assolo di elettrica per TAXMAN di Harrison è opera sua(di McCartney) sia per composizione che esecuzione, mi rendo conto quante anime musicali possedesse quest'autore: sia rock che pop che soft passando attraverso una miscela incredibile per varietà di generi ed ispirazioni.

(*) di I'M ONLY SLEEPING, uno dei suoi aspetti fondamentali è rappresentato dalla testardaggine di Harrison a volerla abbellire con quegli incredibili assoli di elettrica, impossibili a riprodursi in modo ortosso al tempo(forse anche oggi), frutto infatti di un paziente e certosino lavoro di ricerca da parte di Harrison alle prese con chitarre e loop-tapes.

Praticamente ogni nota di REVOLVER e qualsiasi suo suono era impossibile da riprodurre dal vivo; è dal precedente RUBBER SOUL ma soprattutto con quest'album del 66 che comincia a prevalere l'aspetto di ricerca ed esplorazione musicale del quartetto -soprattutto nelle figure dei suoi 3 principali autori- con cui potere convogliare la loro ispirazione unita al potenziale rappresentato dai mezzi tecnici di uno studio di registrazione fino a formare autentici capolavori senza tempo sotto forma di canzone pop.

Il lavoro che ho precedentememte messo in risalto da parte di Harrison testimonia la loro voglia di andare persino oltre: quando non era possibile creare in modo ortodosso tramite una via standardizzata un tipo di suono come lo volevano, essi si intestardivano ingeniandosi fino a riuscirci.

Ecco che gli scarsi mezzi degli studios del tempo divenivano stimolo di ricerca per artisti che ne avevano voglia.

Forse è per questo che quando negli anni 80 gli studi di registrazione saranno colmi di diavolerie elettroniche e mezzi tecnologici impensabili 20 anni prima, si assisterà ad un adaggiamento nella ricerca musicale in campo pop-rock?...


ps : chiedo scusa, quello che doveva essere un confronto solisti BEATLES-GENESIS lo stò trasformando in un monologo BEATLES... [:D]
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby Hairless Heart » 27 Nov 2009, 08:28

Dategli un dito....[:D][:D]
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby steve » 10 Dec 2009, 09:20

ho letto un po' di sfuggita questo thread per cui chiedo scusa se ripeterò concetti gia espressi...

la mia classifica personale sui gruppi pop-rock di quegli anni è la seguente:

1) genesis
2) pink floyd
3) beatles
4) jethro tull
5) LedZeppelin

poi via via gli altri (yes elp deep purple ecc...e... n.b. mi limito agli inglesi altrimenti dovrei infilarci dentro csny allmann brothers santana ecc e il discorso si complicherebbe...)

i beatles... stanno li in mezzo perche li considero 10 anni avanti ai loro "coetanei... ma... c è un ma... ed è un grosso dubbio che mi sta assalendo da un po' di tempo a questa parte...per quale motivo non si sono ripetuti (da solisti...) ??? spero non vorrete mettermi a paragone "imagine" tanto decantata ma banalissima (come giustamente fatto notare...) con "strawberry fiekds forever" o "come together"... o "Mrs vanderbilt" con "Blackbird" o "Golden Slumbers"...

dove voglio arrivare? beh semplicemente a chiedermi... quanto... nei beatles era tutto frutto del loro talento... farina nel loro sacco... e quanto invece abbia influito George Martin... guarda caso da molti definito "il quinto Beatle"...? Non voglio pensare che ci sia la sua "mano longa" in quelle geniali composizioni... men che meno che le abbia scritte lui... ma certo avere alle spalle un Direttore d'orchestra con annesse lezioni e insegnamenti tornerebbe utilissimo a qualunque dilettante (perche parliamoci chiaro raga'... all inizio john paul e george erano dilettanti che a malapena sapevano strimpellare il r'n'r anni 50... come all epoca ce ne saranno stati chissa quanti...)

Mi da pertanto la sensazione che una volta scioltisi e ritrovatisi orfani di una "guida" si siano u po' persi... col risultato che (globalmente...) le produzioni da solisti siano state decisamente inferiori

Tornando alla mia "classifica" i beatles,,, ok... stanno là in mezzo... ma oggi come oggi devo confessarvi che per me sono un incognita... a differenza degli altri che almeno sono "cresciuti" (musicalmente...) da soli...

che ne pensate?
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby smiroldo » 10 Dec 2009, 09:28

che nella produzione dei beatles ci sia la longa manus di martin non è un dubbio, è una certezza [;)]
ma alla fine che importanza ha? cambierebbe il tuo giudizio su quei dischi?
è un dato di fatto che, da rubber soul in poi, quei dischi a nome "beatles" hanno inventato un nuovo modo di fare musica popolare, creando cose mai udite prima...

e poi, paragonare quel che viene dai solisti negli anni 70 con il repertorio del gruppo non ha senso. anzitutto, manca l'alchimia. quattro solisti non fanno un gruppo.
daltronde, tu ti sentiresti di paragonare un qualsiasi album dei genesis solisti ad uno del periodo 70-75? [:)]

infine ci metterei l'ispirazione che - inevitabilmente - cala, fino a sparire...ma questo, a volte, lo dimentichiamo [:D]

anche banks, dieci anni dopo aver composto firth of fifth, ha composto that's all...
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby harlequin » 10 Dec 2009, 09:56

Smairo, pure tu tu ci metti...Ha composto That's all perchè in quel momento gli andava di comporre that's all, non per mancanza di ispirazione; tu veramente credi che se volesse non comporrebbe cose simili a Firth of fifth? Andiamo. Il fatto è che non ha voluto una firth of fifth infinita e sinceramente neanche io. A parte il fatto che non è mica un brano perfetto[:D]tante cose non mi convincono. Io a questo calo di ispirazione non ci ho mai creduto, almeno a proposito di questo autore; l'unica cosa che gli manca è il coraggio.
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Solisti: confronto GENESIS/BEATLES

Postby aorlansky60 » 10 Dec 2009, 10:11

Quoto l'ultimo intervento di Smiro parola per parola.

George Martin ebbe una parte significativa nel percorso evolutivo dei Beatles e nella realizzazione finale della maggior parte delle loro canzoni. Sarebbe sbagliato negare il contrario, perchè verità allo stato puro.

Io estenderei il discorso anche al personale tecnico della EMI, che in quegli anni irripetibili crebbe con il crescere del duo di autori più famoso della storia del pop, assecondando la sua enorme curiosità che fece da innesco e trampolino per l'esplorazione di nuove tecniche di registrazioni mai tentate o pensate prima.

Oltre per il fatto che quel gruppo era un collettivo da studio di registrazione più che da palcoscenico dal vivo, data una preparazione tecnica appena sufficiente. E per il fatto che essendo praticamente vittima della loro stessa fama, essi ormai dovevano "subire" un esibizione dal vivo più che "viverla", subissati da urla e grida che a malapena consentivano loro di ascoltare quanto suonava il collega a fianco.

Però è anche giusto ribadire i valori nelle loro giuste proporzioni.

Lo stesso George Martin ha sempre ammesso pubblicamente con grande onestà, di essere stato solo "il tramite" affinchè i voleri di LENNON e McCartney potessero essere realizzati e messi in pratica, perchè come noto loro stessi non sapevano leggere la musica in modo ortodosso, ne avevano pratica di composizione come lo standard del tempo costituito dalla "TIN PAN ALLEY Society" - società che raggruppava compositori professionisti che si prestavano a scrivere per artisti o gruppi musicali del tempo.
All'epoca, parlo del 1960, nessuno in campo pop scriveva le proprie canzoni. I Beatles furono i primi, inaugurando di fatto una pratica divenuta standard.

Proprio il fatto di non possedere un modo ortodosso nello scrivere canzoni costituitì un fattore di originalità mai visto prima in vampo pop, in quanto LENNON e McCartney cominciarono la loro carriera scrivendo armonie e giri armonici che non erano comunemente praticati.

Quando non riuscivano ad esprimersi in modo eloquente loro "cantavano" quello che volevano al loro produttore che lo trascriveva in note, un caso su tutti il famoso assolo di trombetta di "Penny Lane".

Un caso forse in cui George Martin andò oltre fu la scintilla provocata da Lennon nel chiedergli di suonare "alla BACH" il bridge di "IN MY LIFE"; Martin si ingegnò e compose al pianoforte una sonata tipicamente su giri armonici riconducibili a molte composizioni di J.S.BACH, pianoforte che fu successivamente "accelerato" per cercare di dargli una parvenza da clavicembalo.

Il fatto che da solisti, indubbiamente, non siano poi mai riusciti a comporre brani all'altezza di quelli che li resero celebri nel decennio precedente e a gloria imperitura, è forse spiegato dal fatto, come ha detto giustamente Smiro, che una tale dose di mostruosa creatività ed ispirazione non può durare in eterno; è già tanto e a dir poco incredibile ciò che riuscirono a pensare, comporre e realizzare nel corso di quel magico decennio, soprattutto dal 65 in poi.

Il discorso "che una volta scioltisi e ritrovatisi orfani di una "guida" si siano un po' persi... " secondo me non stà in piedi, proprio perchè avrebbero potuto pur sempre fare leva sul loro vecchio produttore ancora disponibilissimo...

Le cause sono altre: Harrison riuscirà a pubblicare uno splendido album, ALL THINGS MUST PASS, frutto delle canzoni che stava componendo in quel periodo a lui particolarmente fecondo sotto il profilo della creatività, quello del tardo periodo Beatles, che Lennon e McCartney non gli lasciavano pubblicare, per poi perdersi progressivamente nel tempo fino a scomparire.

Lennon diede l'impressione di avere praticamente dato fondo a tutte le energie negli anni 60, ritirandosi a vita privata a metà anni 70, pur pubblicando almeno un paio di albums solo degni del suo nome.

McCartney fu il più continuo ma anche quello che dimostrò palesemente quanto gli mancasse un spalla all'altezza del suo valore come lo era stato LENNON negli anni 60. Nessuna delle sue canzoni da "ex Beatle" è in grado di rivaleggiare con molte sue composizioni degli anni 60, almeno secondo il mio modesto punto di vista.
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Postby steve » 10 Dec 2009, 10:51

quote:
Originally posted by aorlansky60


Il discorso "che una volta scioltisi e ritrovatisi orfani di una "guida" si siano un po' persi... " secondo me non stà in piedi, proprio perchè avrebbero potuto pur sempre fare leva sul loro vecchio produttore ancora disponibilissimo...




si ma il punto è un altro... non avendolo fatto e volendo ostinatamente andare avanti solo con le loro gambe hanno dimostrato di aver perso lo smalto di un tempo...

e questo alimenta (paradossalmente) i miei dubbi...
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Postby smiroldo » 10 Dec 2009, 13:11

quote:
Originally posted by harlequin

Smairo, pure tu tu ci metti...Ha composto That's all perchè in quel momento gli andava di comporre that's all, non per mancanza di ispirazione

mah, secondo me l'una e l'altra [;)]
quote:
Originally posted by harlequin

tu veramente credi che se volesse non comporrebbe cose simili a Firth of fifth?

si, se volesse, le potrebbe comporre. ma con quali risultati?
quote:
Originally posted by harlequin

Il fatto è che non ha voluto una firth of fifth infinita e sinceramente neanche io (...) Io a questo calo di ispirazione non ci ho mai creduto, almeno a proposito di questo autore; l'unica cosa che gli manca è il coraggio.

ma neanche io vorrei una Firth infinita [:)] infatti trovo patetici tutti i gruppi che hanno riproposto all'infinito lo stesso cliche, divenendo una parodia di loro stessi. tanto vale, meglio una that's all, non c'è dubbio [;)]
però - che dirti? - io ad un decadimento dell'ispirazione ci credo. tant'è che, anche quando bengs a provato a fare il bengs negli ultimi 20 anni (domino, fading light, an island in the darkness), non è che abbia realizzato 'sti capolavori [:-I][:-I]
che poi gli manchi il coraggio, non c'è dubbio...
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