by pino lettieri » 01 Feb 2010, 07:30
Ottimo. [:)]
Come si fa a non essere daccordo con il sentimentalismo e l'amore? Io amo i genesis da quando avevo 13 anni, oggi ne ho 48. Sono cresciuto nutrendomi di loro e di tutto ciò che facesse più o meno rima con rock. Ovviamente l'amore essendo cieco per sua natura, ci porta ad analisi soggettive. Lungi da me l'intenzione (e chi mi conosce, lo sa) di disconoscere le doti dei Nostri. Ma non si può nemmeno pensare che oltre ai genesis, non esistano musicisti che suonino con amore e con l'anima e che dunque non siano in qualche misura assimilabili alle capacità di traferire emozioni così come fanno i Nostri. Il mio pensiero è che i Professionisti, sono tali perchè impiegano tutto il loro tempo nella pratica della loro arte. E per tanto tutti sono artisti. Se si ascoltano le ultime "cose" di Fripp, l'accezione "emozione", apparirebbe distonica essendo esse il festival della tecnica (che ad un profano apparirebbe come fine a se stessa); al contrario, a chi come molti, me compreso, ne hanno seguito l'evoluzione, le ultime opere di Fripp, appaiono come una meravigliosa caascata di musica. Cari amici, i concertisti a cui facevo riferimento, li ho citati solo per riportare sulla terra ed alla realtà ciò che oggettivamente dal punto di vista generale, i Genesis sono: una Ditta, che da anni tra "alti e altissimi"fa molto bene il proprio lavoro. Un semplice(non banale) arpeggio che si inserisce tra gli esercizi fondamentali della tecnica di chi si accinge a diventare pianista, diventa una meravigliosa intro per milioni di ascoltatori che ne colgono la meraviglia anche grazie alla pessima qualità delle cose alternative che si ascoltavano in quell'epoca. L'intro di FOF, è semplice, straordinariamente efficace e romantico: un colpo al cuore, una novità impressionante, sconvolgente per quell'epoca e per chi ascoltava gli Uriah Heep,[:)]. Fu probabilmente, la novità. Ci ammaliò la semplicità apparente. Ne fummo rapiti. Insomma cari amici, nessuno desidera criticare in modo fine a se stesso la tecnica di nessuno. Mi permetto solo di allargare la visione di questo elemento di riflessione a chi la tecnica la deve fondere per esigenze di scrittura con la parte più intima di se stesso. I grandi pianisti concertisti non sono solo dei mostri di talento eccezionale:sono anche e soprattutto dei fini esecutori in grado di donare emozioni stellari fatte di milioni di note. Non caschiamo, vi prego nell'ingannevole pensiero che "troppe note non servono, ne bastano due che vanno dritte al cuore..." eccetera: sarebbe troppo facile. Vangelis, scrive brani fatti prevalentemente da "minime" (!) si fa per dire...[:D] : una nota ogni battuta! Ok, bella, ma insomma... Ora non si tratta di paragonare Bancks a Rachmaninov; si tratta di riportare sulla terra le cose: I genesis, sono Professionisti della musica che da quarant'anni rieseguono più o meno tutte le sere, le stesse Opere. Bellissime pagine della nostra storia musicale. Ma ci sono migliaia di musicisti eclettici, straordinariamente superiori ai Nostri di cui noi semplicemente, non ne riusciamo ad ascoltarne il linguaggio. Non si tratta di tecnica fine a se stessa. Si tratta di circostanziare le nostre opinioni al contesto. Philippo, è certamente uno dei batteristi"ROCK" più brillanti e soprattutto "famosi" del mondo. Ma sono certo che in ogni citta, paese d''Italia, c'è da qualche parte un ragazzino che suona come lui e forse meglio le stesse cose. Ora è ovvio che "rieseguire" le opere di un altro NON E' come scriverle: approvo l'equazione espressa da Tre, nei suoi post che più o meno dice che una composizione, va al di là della tecnica. Ma c'è composizione e composizione e difficoltà e difficoltà. Nel mio (più breve!9 precedente intervente, tendevo a focalizzare l'attenzione su questi aspetti: dire che il grove di INTRUDER,sia una ficata pazzesca, mi sembra eccessivo: è un pattern talmente semplice e francamente banale che fa rabbrividire: ora: messo inquel contesto e con quella scelta di ambiente/reverbero/gate, risulta efficace e "trasmette emozione" per citare più o meno il pensiero di Tre che ovviemente sposo, ci mancherebbe a patto che io lo ascolti da Fan e da innamorato. Ma ecco, tecnicamente quel grove, è semlice e ad un professionista, non trasmette proprio un bel niente. Purtroppo e me ne rendo conto benissimo, il mio intervento, tocca il girone della soggettività, e da quì, non se ne esce vivi perchè noi genesisiani, da anni ripudiamo il concetto del "chi è più bravo: Bancks, Jordan Rudess, Emerson o Wackeman"? Io non avrei dubbi. Se invece mi chiedeste chi "mi piace di più", beh anche in questo caso, non avrei nessun dubbio[;)]. La perizia tecnica, è un di più, non c'è alcun dubbio: nella musica dei genesis, c'è quella che serve, nulla di più. Ma la capacità tecnica, rende infinita l'espressività e la composizione. I grandi concerti di pianoforte dove cascate di trentaduesimi inondano la mente rendendo così vivida l'immagina fluida dell'acqua che scorre da quasi farti sentire sentire l'umidità...fino a quando ti accorgi che non è acqua sul tuo viso, ma lacrime di commozione per la meraviglia che il tuo orecchio, il tuo cervello, il tuo cuore e la tua anima, ha sentito. Non è come ascoltare "RA" di Jordan Rudess, e stupirsi per la tecnica mostruosa che pone in essere: è stupirsi di come grazie ad essa, un essere umano abbia potuto concepire quella meraviglia di assolo. Il citato Rchmaninov, non avrebbe potuto scrivere la sua mastodontica ed impressionante opera se non avesse avuto la tecnica per concepirla. Ecco dove volevo arrivare: ci siamo accontentati, semplicemente accontentati di ciò che i G hanno scritto perchè non avendo singolarmente più tecnica sui loro strumenti, le loro composizioni sono state indotte ad essere ciò che sono. E ribadisco, non sto disprezzandone le doti compositive o la meraviglia intrinseca. Dico solo che se fossero stati tecnicamente più eclettici, forse avremmo ascoltato "cose" ancora più eccezionali. Ecco il perchè del loro appiattimento sul sound commercial degli anni novanta: poca tecnica a disposizione, uguale limiti espressivi ; quella di quelg'anni, è musica banale, non semplice ( come lo sono alcune perle) , che comunque anche se non a tutti(!) piace, o è piaciuta ( io adoro Fading Lights, e altri brani di quell'album; adoro il singolo Invisible touch perchè mentre affetto le patate, mi mette allegria...) Noi, da sempre ci limitiamo a godere della meraviglia che le pagine scritte da questi ragazzi, ci donano senza preoccuparci di come siano state suonate, e direi, giustamente. Lo dicevo principalmente a me stesso: "ferma l'entusiasmo quando parli dei genesis, se no, si capisce che sei di parte" [:D] e cavolo se lo sono.
Un saluto e scusate la lunghezza...[I8)]