Pensando a tutti i cambi di formazione nella storia della band, i Genesis sono stati un gruppo sempre in evoluzione. Qual'è stato il segreto di questo?
TB: Beh, penso che abbiamo dovuto adattarci in qualche modo solo per tenere vivo una sorta di interesse. E' facile iniziare a ripetere un pò se stessi...
Credo che per molti versi l'album di transizione per noi è rappresentato da 'Duke', che comprende alcuni brani che si potrebbero chiamare la musica antica in stile progressive, in particolare nelle cose come 'Duke's Travels.' D'altra parte Duke introduce anche una musica più immediata, come quella che ha caratterizzato gli album successivi. Per questa ragione è forse il mio album preferito.
Penso che "Duke" esemplifica il meglio dei due mondi.
E credo che abbiamo voluto provare a fare le cose diversamente... Abbiamo pensato: "Beh, questo l'abbiamo già fatto". E piuttosto che scegliere di continuare a ripetere sè stessi, ci siamo sentiti di provare nuove esperienze.
Siamo stati inoltre fortunati: nel 1978 abbiamo avuto una grande hit in Inghilterra con 'Follow You, Follow Me', e una hit minore negli Stati Uniti, e ciò ha aperto un sacco di porte per noi, davvero. Improvvisamente si poteva ascoltarci alla radio, cosa mai accaduta prima. Ma in verità a noi sono sempre piaciute le canzoni brevi.