Melodie Prog... Pop... Prop!

L'area principale del Forum, dedicata alla storia e alla musica del famoso complesso di rock progressivo.

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Postby MadManMoon » 15 Jun 2010, 09:00

Spesso si parla delle varie fasi dei Genesis, sicuramente passati da una espressione musicale tipicamente progressive ad una tipicamente pop-rock.
Questa cosa si evidenzia nelle parti composte "di gruppo" e negli arrangiamenti (oltre che sicuramente negli strumenti usati).
Ma spesso abbiamo discusso di quanto sia prog o pop questo o quel pezzo senza entrare in merito alla melodia di base,
ad esempio IKWIL ha una melodia pop pur essendo suonata prog? oppure no?
Second home by the sea ha una melodia Prog ma con strumentazione e arrangiamenti pop?

'Sta cosa mi è venuta in mente ascoltando Man on the corner, se avessero rallentato molto la melodia, tolta quella fastidiosa drum machine e suonata magari con un paio di linee di chitarre che si intrecciavano, secondo me poteva diventare un gran bel pezzo prog...

Ma avanti chi ha pensato cose analoghe!

Cosa è Prog e puù diventare Pop o viceversa?
Dai! inventiamo il PROP!!!!
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Postby Tommy Banks 93 » 15 Jun 2010, 11:50

Acuta osservazione, MadManMoon. In effetti non si può dire che i Genesis abbiano abbandonato totalmente uno stile piuttosto che un altro (tranne forse in Abacab, dove le tendenze progressive, fatta eccezione per Dodo/Lurker, si attenuano sfumando in un pop elettronico interessante e originale - del quale "Who Dunnit?" è il picco geniale massimo).

Si pensi a "We Can't Dance", dal mio punto di vista album straordinario, l'apice della band. Qui "Fading Lights" inizia con una parte serena, calma, nella quale si sentono solo la voce di Collins e il synth-strings di Banks. Poi il magnifico pezzo strumentale... che riporta la memoria a pezzi progressive del calibro di "In the Cage", "Firth of Fifth" ecc.

E sì, possiamo proprio parlare di prop.
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Postby Bob The Nob » 16 Jun 2010, 04:22

così, ad occhio e croce, direi che l'hai sparata grossa [:D]
Definire "We can't dance" apice della band è come buttare nel cesso i capolavori immensi del periodo Gabriel. Il disco non è brutto, ma è un disco di ripiego ispirato da concetti economici più che musicali. C'è la maestria e la professionalità acquisita negli anni, c'è la grande capacità commerciale di Collins che aleggia pesantemente e c'è la furbizia della volpe (non sulla roccia) che ha saputo infilare lo stacco strumentale di "Fading Lights". Ma da qui a chiamarlo apice della band, starei ben accorto. [:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 16 Jun 2010, 08:04

Non l'ho sparata affatto grossa. Ognuno la pensa come vuole, ognuno ha propri gusti musicali. Io non sono come alcuni, poco saggi e troppo semplicistici, che reputano Phil Collins solo un grande "imitatore" di Gabriel.
Tuttavia il periodo Gabriel è quello più variopinto, quello più ricco di fantasia. Ma solo dopo, dagli anni ottanta, i Genesis sono riusciti a farsi conoscere per il meglio. Quindi ci sono pro e contro in ogni periodo.

Detto questo, forse non ho specificato nel post precedente (mea culpa), ma quando ho detto che We Can't Dance è l'apice della band, intendevo con Collins alla voce. Il meglio del periodo Gabriel è Selling England by the Pound, dal mio punto di vista.

Bob The Nob, la musica segue i passi delle tendenze dei tempi. Non si può affermare che We Can't Dance "è un disco di ripiego ispirato da concetti economici più che musicali"... Con che sicurezza e con che semplificazione si può dire questo? We Can't Dance è un album come tutti gli altri, senza "concetti economici più che musicali". Credi che una band pubblichi un album per fare soldi, per questo solo scopo?? Lascio a te la risposta.
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Postby Burning Rope » 16 Jun 2010, 08:18

quote:
Originally posted by Bob The Nob

...e c'è la furbizia della volpe (non sulla roccia) che ha saputo infilare lo stacco strumentale di "Fading Lights"...



Non entro nel merito apice o non apice, perchè i gusti sono gusti, ad esempio per me l'apice del periodo post Gabriel potrebbe essere And Then There Were Three [:D]

Ma dicevo, non capisco perchè da Abacab in poi ogni pezzo che ha una vena progressive viene definito una "furbata" per tenere buoni i vecchi fans. Non potrebbe essere che a loro piace veramente scrivere e fare quel tipo di musica ma col tempo hanno scoperto anche il piacere di fare semplici canzoni pop e così negli album possono convivere That's all ed Home by the sea, come Invisible touch e The brazilian o I can't dance e Fading Lights?
O non può essere che la furbata sia tirare fuori hit single come I can't dance che fanno impennare le vendite di album al cui interno trovano però spazio canzoni che pop non sono come No son of mine, Driving the last spike, Dreaming while you sleep, Living forever e Fading lights? [;)]

Insomma se non fanno progressive ce la prendiamo perchè non lo fanno, se lo fanno diciamo che è ruffianeria. Belin noi fans dei Genesis siamo proprio difficili da accontentare [:D]
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Postby flak » 16 Jun 2010, 09:00

quote:
Originally posted by Burning Rope

quote:
Originally posted by Bob The Nob

...e c'è la furbizia della volpe (non sulla roccia) che ha saputo infilare lo stacco strumentale di "Fading Lights"...


...
Insomma se non fanno progressive ce la prendiamo perchè non lo fanno, se lo fanno diciamo che è ruffianeria. Belin noi fans dei Genesis siamo proprio difficili da accontentare [:D]




In effetti così non se ne esce!
Questo è un tema su cui si dibatte da sempre.

Io cerco di giudicare un pezzo per quanto mi emoziona, più che in base alla rispondenza alle aspettative sul gruppo, il che rende il giudizio necessariamente personale, perché legato anche al mio stato d'animo, oltre che all'opera dell'artista.
Non è mai saggio fare processi alle intenzioni degli autori, nessuno può sapere quanta percentuale di mestiere e quanta di cuore si nasconda in ogni brano. Però è da ingenui dire che il mestiere non ci sia! Specie nella musica di oggi. Questo poteva essere vero negli anni '60, primi '70, ed è tutto da dimostrare!

Fading Lights, ad esempio, probabilmente è furba; ma ricordo che quando la sentii per la prima volta sono andato in estasi suprema!
Quindi ben venga che sia furba, per me. Oggi provo un'emozione inaspettata ascoltando brani che vent'anni fa detestavo. Ho quasi capovolto la mia opinione sull'album Abacab, ad esempio.

I musicisti riescono a convivere con i compromessi che il mercato e il mestiere impongono. Lo fa perfino Peter Gabriel, anche se i suoi fan duri e puri si divertono sempre a prendere in giro Invisible Touch e fanno interminabili voli pindarici per giustificare la portata artistica di brani concepiti, sostanzialmente, per vendere, quasi fosse un onta e un abbassamento che il loro guru non può affrontare. Io amo Gabriel, ma non sono d'accordo con questo atteggiamento.
Il fatto in sé di voler vendere non può essere una discriminante, né un difetto. Queste persone fanno questo nella vita, è il loro mestiere.
Che Sledgehammer, Shock The Monkey e Games Without Frontiers siano canzoni migliori di Invisible Touch è solo questione di gusti. Questo può essere influente per noi stessi, quando dobbiamo scegliere quale disco mettere su. Ma molti sembrano farsi portatori di una specie di canone di conformità artistica, che, a pensarci bene, è proprio la negazione stessa della libertà espressiva.
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Postby Bob The Nob » 16 Jun 2010, 09:21

quote:
Originally posted by flak

Fading Lights, ad esempio, probabilmente è furba; ma ricordo che quando la sentii per la prima volta sono andato in estasi suprema!
Quindi ben venga che sia furba, per me.



Sacrosanto, stesse cose che ho provato io. Un conto è l'emozione cha ha suscitato in me quell'ascolto, un conto è distinguere in un disco tutto orientato verso certi suoni, una sezione completamente diversa e quindi infilata ad hoc.

Se poi Banks avesse quella carta da giocare da anni nel cassetto è possibile e che aspettasse il momento giusto per infilarla, anche.

Ciò non toglie che io abbia sempre piacere ad ascoltarla, come la stragrande maggioranza delle cose Genesis di qualunque era, non tutto al 100%, ma quasi.
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Postby Thomas Eiselberg » 16 Jun 2010, 09:27

Sciocchezze, lo sanno tutti che l'apice della band è Invincible trash. E' così che si chiama, vero?[:-I][:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 16 Jun 2010, 09:30

[/quote]

Io cerco di giudicare un pezzo per quanto mi emoziona, più che in base alla rispondenza alle aspettative sul gruppo, il che rende il giudizio necessariamente personale, perché legato anche al mio stato d'animo, oltre che all'opera dell'artista.
...

Ho quasi capovolto la mia opinione sull'album Abacab, ad esempio.
[/quote]

Condivido questo più che mai: in altre parole, se ascolto un pezzo dei Genesis, non mi chiedo di che periodo sia (Gabriel o Collins), ma cosa voglia trasmettere l'autore (o gli autori), con la melodia, l'armonia e le parole.

Su Abacab, credo che Who Dunnit? sia geniale... ma adesso non aggreditemi!


[:p]
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Postby Tommy Banks 93 » 16 Jun 2010, 09:36

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Sciocchezze, lo sanno tutti che l'apice della band è Invincible trash. E' così che si chiama, vero?[:-I][:D]



Parole di un estremista gabrielano? Ahahaha [:-D]
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Postby Bob The Nob » 16 Jun 2010, 09:47

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93
Su Abacab, credo che Who Dunnit? sia geniale... ma adesso non aggreditemi!



Nessuna aggressione ci mancherebbe [!:-!]. Per me è tra il 3% delle cose che non amo più ascoltare dei Genesis, assieme a Pappa-latte e ... bho, qualcos'altro. Però consentimi un po' di meraviglia nel leggere di qualcuno che magari indeciso su cosa ascoltarsi dei Genesis e, con tutto quello che ha, magari propenda per Who Dunnit?, ma così è più che altro una battuta [:D]
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Postby Thomas Eiselberg » 16 Jun 2010, 09:53

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Sciocchezze, lo sanno tutti che l'apice della band è Invincible trash. E' così che si chiama, vero?[:-I][:D]



Parole di un estremista gabrielano? Ahahaha [:-D]



Assolutamente: Gabriel è Dio, gli altri quattro mi fanno schifo (soprattutto Hackett), We can't dance è un album bruttissimo (lo ribadisco ancora una volta[:D]), viva Gabriel e chi non la pensa così al rogo[:-j]

Era solo una battuta[;)]
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Postby Tommy Banks 93 » 16 Jun 2010, 09:57

quote:
Originally posted by Bob The Nob

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93
Su Abacab, credo che Who Dunnit? sia geniale... ma adesso non aggreditemi!



Nessuna aggressione ci mancherebbe [!:-!]. Per me è tra il 3% delle cose che non amo più ascoltare dei Genesis, assieme a Pappa-latte e ... bho, qualcos'altro. Però consentimi un po' di meraviglia nel leggere di qualcuno che magari indeciso su cosa ascoltarsi dei Genesis e, con tutto quello che ha, magari propenda per Who Dunnit?, ma così è più che altro una battuta [:D]



Assolutamente, non dico che Who Dunnit? sia il pezzo migliore dei Genesis, ci mancherebbe. E non lo consiglierei come il primo da ascoltare; è un brano interessante, diverso sotto certi punti di vista.
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Postby genesisforever » 16 Jun 2010, 11:52

Forse il punto è che certe sequenze melodiche, la scelta di determinati accordi, restano tipici anche se gli arrangiamenti si sono via via semplificati... Perciò la musica dei Genesis, almeno fino a WCD, per me è sempre stata riconoscibilissima al primo ascolto.
Mike una volta, parlando di uno dei loro brani più semplici e famosi, Follow you, si è lasciato sfuggire: "La cosa caratterizzante erano gli accordi di accompagnamento che Tony ci piazzava sotto...".
Ciò che non ci uccide ci rende più forti.
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Postby Phoberomys » 16 Jun 2010, 13:41

We Can't Play è l'adipe della band. [J-,]

Per me è il punto più basso di 22 anni di storia (1976-1998) - quasi meglio quel CASso di album con Roy Willards [:0]

Nadir assoluto.

Per l'oggetto del thread: i Genesis non hanno mai fatto "prog".
Loro facevano Gospel Razionalista. [8:-x]
"Che cosa accomuna i Genesis ai Black Sabbath? Il fatto che per un certo periodo entrambi i gruppi, come cantante, hanno avuto Dio" - Langres Livarot.
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Postby Tommy Banks 93 » 16 Jun 2010, 18:16

Eddai, capisco che posso essere considerato troppo revisionista su "Abacab", anche se resto sulla mia posizione, ma We Can't Dance è un bell'album!
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Postby Hairless Heart » 16 Jun 2010, 18:56

Ed io resto della mia.
Ah, non l'ho ancora espressa? We can't splash è pattume.

quote:
credo che Who Dunnit? sia geniale... ma adesso non aggreditemi!

Tommy...Tommy... così te le vai proprio a cercare![:D][;)]
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 06:58

Allora Hairless, cosa ne pensi di Duke? [:-D] Ti voglio vedere [:D][:D][:D]
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Postby Thomas Eiselberg » 17 Jun 2010, 10:14

quote:
Originally posted by Hairless Heart

Ed io resto della mia.
Ah, non l'ho ancora espressa? We can't splash è pattume.



[:-j]

Certo, in effetti dopo le vette inarrivabili di Inaccetable fuck molti sono rimasti delusi[:-D]

Difficile ripetersi a certi livelli: hanno provato a ripetere le gesta di Anyone she dance o di In too the deep shit e sono riusciti a sfornare soltanto Fading lights[:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 10:25

Eddaie ragazzi, non si può dire così di album fondamentali per il successo dei Genesis!
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Postby Thomas Eiselberg » 17 Jun 2010, 10:33

Guarda Tommy Banks 93 che a me WCD piaciucchia, ma non stiamo certo parlando del meglio sfornato dai nostri.[;)]

IT invece...[xx(]
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Postby windshield74 » 17 Jun 2010, 10:56

quote:
Originally posted by Phoberomys

Per l'oggetto del thread: i Genesis non hanno mai fatto "prog".
Loro facevano Gospel Razionalista. [8:-x]



Questa è davvero geniale!!!!!!!!!!!!!!!! [:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][:-D]
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, e invece è una maiala risaputa...
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Postby Watcher » 17 Jun 2010, 11:14

Non avevo mai sentito Who Dunnit anche perché dei Genesis ascolto esclusivamente fino al massimo Wind & Wuthering ( And Then There Were Three e Duke praticamente mai, il resto mi rifiuto)
Ho scaricato http://www.youtube.com/watch?v=3XJ3kXUBIAQ per capire di cosa si tratta.
Ma l’avete guardato in faccia Tony Banks?
Ha l’espressione di quello che dice ma che c***o sto suonando?!
[:-|][:D]
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Postby francy1361989 » 17 Jun 2010, 12:31

quote:
Originally posted by Watcher
Ma l’avete guardato in faccia Tony Banks?
Ha l’espressione di quello che dice ma che c***o sto suonando?!
[:-|][:D]


pensa che Who Dunnit è anche sua...
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 12:49

Grande Tony, in fondo anche lui è uno sperimentalista.
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Postby francy1361989 » 17 Jun 2010, 13:01

Diciamo che se proprio vuoi pescare in Abacab Me and Sarah Jane si lascia ascoltare meglio...Who Dunnit è per me la cosa peggiore che i tre abbiano mai partorito, anche peggio di Invisible Touch, e non sono il solo a pensarla così dato che nel tour seguente ad Abacab veniva spesso fischiata...
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 13:42

quote:
Originally posted by francy1361989
e non sono il solo a pensarla così dato che nel tour seguente ad Abacab veniva spesso fischiata...



Ah sì? Buona a sapersi... in effetti i Genesis non avevano ancora creato una cerchia di nuovi fans più orientati al pop degli anni '80 che caratterizzò i loro brani.

Me and Sarah Jane è puro pop. Who Dunnit?, non so perché, mi riporta alla mente i grandi Area... non so, forse per la stranezza del pezzo.
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Postby Vally » 17 Jun 2010, 13:46

a me riporta alla dissenteria[:-D]
abacab non mi piace proprio su Wcd invece trovo alcune tracce bene riuscite come di ce Thomas Eiselberg (p.s. tanto ho quasi sempre i suoi gusti, inutile che scriva sempre come la pensi, allora[:-D])
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 13:50

E su Duke che ne pensate? Heathaze, Cul-de-sac e Duke's Travels sono rispettabilissimi, all'insegna dei vecchi tempi!!

Duke è proprio un bell'album a mio parere, dove prog e pop si fondono ancora più che in opere precedenti come And then there were three.
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Postby francy1361989 » 17 Jun 2010, 13:59

Su Duke sono d'accordo...è decisamente un buon disco, il migliore della formazione a tre e l'ultimo dei Genesis che riesco ad ascoltare per intero...i pezzi migliori sono quelli che hai citato tu, ai quali aggiungerei Behind the Lines e Duchess. Aggiungo anche che senza Misunderstanding sarebbe stato ancora migliore.
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Postby Vally » 17 Jun 2010, 14:22

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93

E su Duke che ne pensate? Heathaze, Cul-de-sac e Duke's Travels sono rispettabilissimi, all'insegna dei vecchi tempi!!

Duke è proprio un bell'album a mio parere, dove prog e pop si fondono ancora più che in opere precedenti come And then there were three.

su Duke la vedo come te, and then there ha molto tracce che non mi soddisfano
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Postby Tommy Banks 93 » 17 Jun 2010, 15:08

quote:
Originally posted by francy1361989

Su Duke sono d'accordo...è decisamente un buon disco, il migliore della formazione a tre e l'ultimo dei Genesis che riesco ad ascoltare per intero...i pezzi migliori sono quelli che hai citato tu, ai quali aggiungerei Behind the Lines e Duchess. Aggiungo anche che senza Misunderstanding sarebbe stato ancora migliore.



Sì, ho scordato Behind the Lines e Duchess, anch'essi grandi pezzi. Misunderstanding è troppo rozzo, gli manca quella sorta di "labor limae" che caratterizza ogni pezzo dei Genesis.
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Postby Burning Rope » 17 Jun 2010, 16:37

La cosa che più mi piace e mi colpisce di questo topic, è che nel 2010, ci sia un ragazzo di 16/17 anni (se il 93 è il tuo anno di nascita [:D] ) che parli di Heathaze, Duke, And Then There Were Three e dei Genesis in generale.

Complimenti a te [;)] per i tuoi gusti musicali raffinati pur facendo parte di una generazione la cui cultura musicale non è molto alta.

E complimenti ai Genesis che riescono a far innamorare della loro musica svariate generazioni, dai sedicenni agli ultracinquantenni.

Grandiosi [:D]
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Postby Hairless Heart » 17 Jun 2010, 18:43

TB93 chiese:
quote:
Allora Hairless, cosa ne pensi di Duke? Ti voglio vedere

Ci ho provato a farmelo piacere, con scarsi risultati. Non voglio insinuare che sia pa...me come Wichendens, ma per me i Genesis sono ALTRO, ben altro. Non male Guide vocal, Turn it on again, Heathaze e Travelgum. Paragonarne una a The knife o Watcher of the skies mi sembra quasi blasfemo.
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Postby Tommy Banks 93 » 18 Jun 2010, 06:25

quote:
Originally posted by Burning Rope

La cosa che più mi piace e mi colpisce di questo topic, è che nel 2010, ci sia un ragazzo di 16/17 anni (se il 93 è il tuo anno di nascita [:D] ) che parli di Heathaze, Duke, And Then There Were Three e dei Genesis in generale.

Complimenti a te [;)] per i tuoi gusti musicali raffinati pur facendo parte di una generazione la cui cultura musicale non è molto alta.

E complimenti ai Genesis che riescono a far innamorare della loro musica svariate generazioni, dai sedicenni agli ultracinquantenni.

Grandiosi [:D]



Mi fanno molto piacere i tuoi complimenti, Burning Rope. Sono un onore, per me, i Genesis: ascoltarli è sempre un'emozione diversa. E quanto rimpiango di non esser vissuto in quegli anni 70 e 80, quanto avrei voluto sentire i Genesis, almeno una volta, in concerto (cosa che non è mai successa [V]), vedere i costumi di Gabriel, sentire la potenza vocale di Phil, assaporare gli assoli di Banks, sciogliersi davanti alla chitarra a 12 corde di Mike... perlomeno l'anno scorso ho sentito Hackett in concerto... che serata, non la scorderò mai.

Ma i Genesis sono e saranno sempre la mia prima band nell'animo, e nessuno potrà mai rimpiazzarli, sebbene ami molti generi musicali.
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Postby Tommy Banks 93 » 18 Jun 2010, 06:28

quote:
Originally posted by Hairless Heart

TB93 chiese:
quote:
Allora Hairless, cosa ne pensi di Duke? Ti voglio vedere

Ci ho provato a farmelo piacere, con scarsi risultati. Non voglio insinuare che sia pa...me come Wichendens, ma per me i Genesis sono ALTRO, ben altro. Non male Guide vocal, Turn it on again, Heathaze e Travelgum. Paragonarne una a The knife o Watcher of the skies mi sembra quasi blasfemo.



Beh Duke's Travels/Duke's End sta a Los Endos come Cul-de-sac a Anyway.
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Postby Thomas Eiselberg » 18 Jun 2010, 08:33

Duke è un signor album, certo se uno schifa il pop (anche quello di classe) allora è difficile che possa entusiasmarsi.

Un'altra delle caratteristiche che apprezzo dei Genesis è proprio il non essersi fossilizzati su certe forme musicali, Duke è in un certo senso il primo album new-prog e vado ripetendo da anni ormai che alcuni gruppi prog anni '80 sono stati influenzati più da album come Duke che da album come Nursery Cryme.[;)]
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Postby Tommy Banks 93 » 18 Jun 2010, 09:10

Giustissimo.
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Postby Bob The Nob » 18 Jun 2010, 09:30

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Duke è un signor album, certo se uno schifa il pop (anche quello di classe) allora è difficile che possa entusiasmarsi.

Un'altra delle caratteristiche che apprezzo dei Genesis è proprio il non essersi fossilizzati su certe forme musicali, Duke è in un certo senso il primo album new-prog e vado ripetendo da anni ormai che alcuni gruppi prog anni '80 sono stati influenzati più da album come Duke che da album come Nursery Cryme.[;)]



Certamente vero, ma credo che ancor più di Duke, sui gruppi new prog abbia influito W&W
Bob the Nob came out on his job ...
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Postby Tommy Banks 93 » 21 Jun 2010, 14:43

Diciamo che da Trick a Duke i neoprogressivi hanno attinto molti elementi...
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Postby aorlansky60 » 25 Jun 2010, 06:44

Tommy Banks93 ha scritto:

"Eddai, capisco che posso essere considerato troppo revisionista su "Abacab", anche se resto sulla mia posizione, ma "We Can't Dance" è un bell'album!"


[:D]
ricordo 4 anni fà proprio in questo forum che un altro estimatore ( [:)] ciao Raist [;)] ) di quest'ultimo ed il sottoscritto si scannarono a vicenda circa la qualità dell'ultimo capitolo della band comprendente Phil a voce e tamburi... [:D]

Ma non è di questo che voglio parlare.

Piuttosto della lenta evoluzione intercorsa dal 78 all'81 che ha visto la band raggiungere "Abacab" come risultato compiuto, prima pietra di quella che sarà la nuova direzione artistica della band.

Ricordo le parole di Phil e Mike a proposito della genesi e stesura delle canzoni nell'estate 81, nel loro nuovo studio di proprietà(the Farm):
"partivamo sempre con una certa metrica e melodia, per poi arrivare alla conclusione : no! è troppo simile a tutto quanto abbiamo già fatto in passato... ora facciamola COSI!!" di fatto stravolgendo volutamente l'architettura sonora ed armonica nativa, finendo col dare ai brani connotati musicali mai sentiti in passato, rispetto a quelli targati tradizionalmente e riconoscibili come "Genesis"...

Ricordo bene anche la genesi di "WhoDunnit" raccontata dallo stesso Phil, che durante gli stacchi delle prove veniva raggiunto continuamente da un giro particolarmente monotono e ripetitivo delle tastiere di Tony...
...con l'esclamazione quasi rassegnata del batterista "OK!!!... la faremo!!!..." [:D]

Era subentrata nei tre una voglia consapevole di cambiare e voltare definitivamente pagina rispetto a tutto quanto profumasse anche solo lontanamente di passato.

Più di quanto già tentato impacciatamente con ATTWT e più di quanto tentato consapevolmente e raggiunto con DUKE.

Erano gli anni '80 appena arrivati con i loro nuovi suoni "plasticosi", "brillanti" e "scintillanti" frutto dei nuovi continui ritrovati tecnologici a livello di elettronica, che sembrava come ammonire i retaggi del passato ed i suoi superstiti nel dirgli :
"Hey!!! il pop ora si suona COSI'!!! La gente ora pretende suoni COSI'!!!
Il mellotron e le recenti armonie sono oggetti e archetipi da sepellire nel cimitero dei ricordi!!!"


In pratica, per una band appena costituitasi il problema non si poneva nemmeno: la via da seguire era quella tracciata dalla "New Wave".

Ma per una band nata alla fine degli anni 60 che aveva cavalcato gloriosamente l'onda del decennio successivo, il problema non solo esisteva ma si rivelava un vero e proprio dilemma.

Le scelte possibili erano due:
quella radicale ed intransigente di non volersi discostare eccessivamente dalla propria formula originaria, come operato da BARCLAY JAMES HARVEST che hanno continuato ad avere un seguito fedelissimo ma ristretto a nicchia di estimatori, oppure quella di stravolgere il passato ed il presente per restare al passo con le mode musicali che i nuovi tempi imponevano.

Fu la scelta operata da Banks & C.
Che non erano per nulla certi che tale via sarebbe piaciuta al pubblico in modo tale da farli assurgere a fama mondiale molto di più di quanto non lo fossero già.

Comunque si verificò.
Che con ABACAB costruirono un trampolino che li proiettò nell'olimpo del pop degli anni 80.
Grazie anche all'evoluzione successiva di "Genesis" e "Invisible Touch".

Per un ascoltatore nato nei 70 e diventato teenager e consumatore di musica pop negli anni 80, bontà sua, la proposta Genesis del tempo sarà molto probabilmente andata a genio...

Discorso ovviamente diverso per un appassionato di rock nato negli anni 50 o 60 ed abituato con quanto quei decenni hanno saputo fornire...

La mia conclusione è:
nel "cambio di rotta" verificatosi in campo rock nella linea di confine "anni70/anni80" più dei musicisti -spesso tacciati di avere "tradito" il proprio passato, e non parlo solo di Genesis- in che misura sono responsabili quest'ultimi e quanto invece coloro che glielo possono avere "imposto", vale a dire i gusti del pubblico, (quindi le "mode" che l'industria discografica ha cercato di inculcare nei cervelli dei consumatori), e quanto anche il progresso tecnologico a livello di strumentazione musicale?
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Postby pino lettieri » 25 Jun 2010, 08:07

Ah ah, grandissimo Alain.
Hai centrato.
MOLTISSIMO. I dischi non si vendevano più, il rock non interessava più insomma la NOSTRA musica generalzionale, non esisteva più per una semplice ragione: LA VECCHIAIA. Ma come bisogna spiegare un concetto così semplice? Invecchiando, non si migliora affatto:si diventa memoria del bello che siamo stati, se lo siamo stati. Gli strumenti e le tecnologie, servono solo a consentirti una discreta performance live evitandoti grandi sforzi, ma la qualità e la spontaneetà, ne risente gravemente. I suoni triggerati di una DW, o della Gretsch, sono potenti, certo ma ad un orecchio attento (e vecchio...)risulteranno innaturali. Ma pestare duro, oggi non è da tutti e Philippo ha superato i 60 da un pezzo. Le tastiere portate in giro negli anni 70 80, erano in legno massiccio e si fregiavano di un marchi già pesante di suo "HAMMOND", e i Lesley pesavano addirittura di più. Oggi si tenta di ricreare con vari vst quei suoni, che opportunamente mixati risultano anche convincenti, ma quel suono, carissimi miei, è un'altra cosa. I tempi cambiano le tecnologie pure, il modo di fruire la musica è addirittura epocale: i brani viaggiano in mp3, e durano non più di 2minuti e 45 secondi. Ma di che cosa stiamo parlando?
Il cambiamento nella musica dei G, è stato imposto da tutto l'insieme di questi aspetti: Tempo, noia, tecnologia, fruizione, e soldi. Ovviamente.

P.S.
Duke, è un grandissimo album alla stessa streguua di ATOTT: due spartiacque nella loro Produzione artistica in senso assoluto.
I capolavori della band, forse sono altri, non mi pronuncio in merito perchè è soggettivo, ma oggettivamente DUKE e ATOTT, sono straordinari esempi di come si possa essere Genesis in epoche divere indicando la strada a tutto il resto. Non scorrendoci sopra e basta.
p.
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Postby Tommy Banks » 25 Jun 2010, 08:13

quote:
Originally posted by aorlansky60
La mia conclusione è:
nel "cambio di rotta" verificatosi in campo rock nella linea di confine "anni70/anni80" più dei musicisti -spesso tacciati di avere "tradito" il proprio passato, e non parlo solo di Genesis- in che misura sono responsabili quest'ultimi e quanto invece coloro che glielo possono avere "imposto", vale a dire i gusti del pubblico, (quindi le "mode" che l'industria discografica ha cercato di inculcare nei cervelli dei consumatori), e quanto anche il progresso tecnologico a livello di strumentazione musicale?




Gli anni 80 sono stati inventati a tavolino, così i suoni alla mario bros tipici degli anni 80.
che infatti vide anche il boom parallelo dei videogiochi.
Ma questo riguardò il comparto del pop, new wave e della dance.
Il jazz, la fusion(vedi il pat metheny group), l'elettronica contemporanea, la new age, ecc proseguirono per strade diverse anche come suoni, li l'analogico non è mai andato via.
Anche nelle tastiere.

Furono i Genesis a voler andare in un campo di plastica come il Pop dove regnavano suoni volutamente finti da morire ad imitazione di quelli dei videogiochi.

Ma anche in questo campo...erano THE BEST!

Chi si è avvicinato ai suoni di Mario bros più dei Genesis di Invisible Touch? [:D]
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Postby emmevu68 » 25 Jun 2010, 08:41

Boh, stamattina ho preso la macchina per lo sciopero mezzi...è partito il lettore con il medley dell'86...In the cage-In that quiet Earth-Apocalypse.Ho alzato a palla..ma di che parliamo, siamo seri, di fronte all'evidenza, il resto è fuffa.....
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Postby Thomas Eiselberg » 25 Jun 2010, 09:10

quote:
Originally posted by Tommy Banks


Chi si è avvicinato ai suoni di Mario bros più dei Genesis di Invisible Touch? [:D]



Nessuno: ogni volta che ascolto (per sbaglio) IT me lo chiedo[:D][;)]

Mario Bros però se non altro intrattiene e annoia moooooolto meno [:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 25 Jun 2010, 09:52

Io sono dell'idea che "Abacab" è il vero e proprio primo album pop-anni 80 dei Genesis. Con questo avviene l'apertura alle nuove tecnologie e alle nuove esigenze di una band in cambiamento.

Se negli anni '70 i Genesis hanno iniziato con "Trespass" e finito con "Duke", negli anni '80 hanno iniziato con "Abacab" e finito con "Invisible Touch".
L'album "We Can't Dance" merita un discorso a parte: elementi anni '80 molto corretti e rivisitati ed elementi anni '70 tradizionali sono mescolati, dando vita a una sorta di "summa" della carriera dei Genesis.
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Postby pino lettieri » 25 Jun 2010, 10:31

ahhh Thomas.... in un modo o nell'altro, ti sei svelato:
tu invisible touch, LO ASCOLTI!!!!!! " ...ogni volta che (per sbaglio) ascolto IT me lo chiedo..." : per sbaglio? [:-D][:-D][:-D]
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Postby aorlansky60 » 25 Jun 2010, 10:48

Tommy ha scritto:

"Gli anni 80 sono stati inventati a tavolino, così i suoni alla mario bros tipici degli anni 80.
che infatti vide anche il boom parallelo dei videogiochi."



mmmmhhh, caro Tommy, quella che hai appena fatto è una considerazione MOLTO interessante. [^]

che tenta di spiegare il mutamento generazionale in fatto di gusti e consumi verso i quali furono convogliate generazioni diverse di teenagers quali potenziali fruitori e consumatori dell'industria dello spettacolo...

...anche perchè hai detto altrettanto giustamente: "Il jazz, la fusion, l'elettronica contemporanea, la new age, ecc proseguirono per strade diverse anche come suoni, li l'analogico non è mai andato via."
Non a caso generi musicali "impegnativi" rivolti di certo verso un tipo di pubblico più adulto rispetto a quello dei "teenagers", che vede tradizionalmente nel pop e nel rock il genere musicale di intrattenimento più consono...

Già, questi teenagers... come sono cambiati nel tempo?
Perchè è proprio nella risposta a questa domanda una valida chiave di lettura per spiegarsi certi mutamenti in fatto di "tendenze" musicali.

Proviamo a pensare al mondo occidentale negli anni 50, 60, 70... chi è vissuto da adolescente in quell'epoca sa bene quanto fossero diversi i tempi rispetto a quelli attuali.

Noi giovani di allora a livello di intrattenimento avevamo solo la musica pop. E potevamo concentrarci su di essa, pretendendo molto.

Così come era alto il potenziale bacino ricettivo fatto di appassionati, così molti artisti pop-rock sono arrivati a soddisfarne la domanda.

Certamente non si è trattato di un processo meccanico-automatico.

C'è voluta anche e soprattutto una evoluzione artistica sequenzialmente logica e NATURALE.

Costituita prevalentemente da influenza reciproca.

Elvis, poi The BEATLES, Rolling Stones... La British invasion degli anni 60, poi Dylan ed il rock impegnato made in USA, che ha fatto crescere anche quello Britannico -senza Dylan probabilmente Lennon&McCartney sarebbero rimasti ancorati ai candidi concetti delle loro prime canzoni d'amore, ma senza i Beatles non avremmo nemmeno assistito al processo di elettrificazione del primo Dylan "folk" divenuto in seguito pietra miliare del rock (e non esagero, anche se questa affermazione fatta in un forum di appassionati prog farà loro storcere il naso).

Poi è arrivato il prog europeo in risposta alla proposta "acid-rock-psichedelica" californiana del periodo 66/68.

In mezzo ai due, i primi Pink Floyd, caso "unico" nella storia del rock - per immaginazione in relazione ai tempi.

La musica rock si faceva via via più impegnata e coraggiosa, e l'ambizione artistica dei musicisti rock "cresceva" parallelamente ai gusti sempre più autorevoli del pubblico rock; era una specie di rincorrersi tra "domanda ed offerta", a chi chiedesse e osasse di più; non è un caso che il prog sia nato proprio in quel periodo culturale così fulgido, di certo proposto dai musicisti MA INCORAGGIATO DAGLI STESSI ASCOLTATORI.

Sono tutt'ora convinto che il rock abbia incontrato negli anni 70 il periodo di più alta espressione creativa e stilistica.

Cosa è poi avvenuto?

Che l'arrivo degli anni 80, con tutto quanto si sono portati dietro a livello di progresso tecnologico, ha aperto nuove vie di intrattenimento per le giovani generazioni; oltre alla musica pop sono comparsi i primi computers e relativi video giochi, nuovi tipi di gadgets, etc etc etc...

Non so se sia giusta la mia valutazione, ma temo che sia incorsa una sorta di "rimbecillimento"-se mi è concesso il termine- culturale a livello collettivo operato dall'industria nei confronti dei fruitori, soprattutto quelli più malleabili mentalmente costituiti dalle nuove generazioni di giovani, che si sono via via ammorbiditi a livello di pretese e concezione circa quanto chiedere ad un brano pop-rock e come godere di esso.

Proprio perchè hanno cominciato anche ad interessarsi ad altro oltre alla sola musica pop-rock.

Dalla domanda(il pubblico) si è adeguata l'offerta(i musicisti rock)...

Anche se non fosse arrivato il punk, il prog era destinato comunque a soccombere, messo di fronte ad una nuova generazione di pubblico fatta di giovani che chiedevano MOLTO meno agli artisti rock rispetto a quelli delle generazioni passate che erano nel frattempo maturati, di cui probabilmente la maggiorparte degli appassionati, deluso dai nuovi indirizzi intrapresi dal rock si è poi rivolto verso i generi più impegnati ai quali Tommy faceva riferimento.

È esattamente quanto capitato al sottoscritto negli anni 80. E non penso di essere l'unico.
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Postby Thomas Eiselberg » 25 Jun 2010, 11:04

quote:
Originally posted by pino lettieri

ahhh Thomas.... in un modo o nell'altro, ti sei svelato:
tu invisible touch, LO ASCOLTI!!!!!! " ...ogni volta che (per sbaglio) ascolto IT me lo chiedo..." : per sbaglio? [:-D][:-D][:-D]



Ebbene si, lo ammetto, qualche volta (purtroppo) l'ho ascoltato pure io[:D]
Come ho detto in altre occasioni, non mi voglio rassegnare al fatto che abbiano potuto sfornare quel...quella cosa lì. Ogni tanto ci riprovo ma so già che sarà una sofferenza (spesso mi fermo dopo qualche estenuante minuto)[:D]

Ecco dove sta lo sbaglio, nel non volermi rassegnare all'evidenza[:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 26 Jun 2010, 06:56

E "Domino"? E' un bel pezzo, a tratti orientaleggiante...
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Postby Stefynik » 26 Jun 2010, 08:30

quote:
Originally posted by aorlansky60

Tommy ha scritto:

"Gli anni 80 sono stati inventati a tavolino, così i suoni alla mario bros tipici degli anni 80.
che infatti vide anche il boom parallelo dei videogiochi."



mmmmhhh, caro Tommy, quella che hai appena fatto è una considerazione MOLTO interessante. [^]

che tenta di spiegare il mutamento generazionale in fatto di gusti e consumi verso i quali furono convogliate generazioni diverse di teenagers quali potenziali fruitori e consumatori dell'industria dello spettacolo...

...

Cosa è poi avvenuto?

Che l'arrivo degli anni 80, con tutto quanto si sono portati dietro a livello di progresso tecnologico, ha aperto nuove vie di intrattenimento per le giovani generazioni; oltre alla musica pop sono comparsi i primi computers e relativi video giochi, nuovi tipi di gadgets, etc etc etc...

Non so se sia giusta la mia valutazione, ma temo che sia incorsa una sorta di "rimbecillimento"-se mi è concesso il termine- culturale a livello collettivo operato dall'industria nei confronti dei fruitori, soprattutto quelli più malleabili mentalmente costituiti dalle nuove generazioni di giovani, che si sono via via ammorbiditi a livello di pretese e concezione circa quanto chiedere ad un brano pop-rock e come godere di esso.




A questa tua analisi aggiungerei quella che secondo me è stata - ed è ancora - una delle ragioni del "rimbeccilimento" (per usare la tua espressione) culturale delle nuove generazioni, ossia l'uso eccessivo dell'immagine.
Gli anni '80 sono quelli in cui è esplosa l'industria del video-clip, per cui sempre di più la popolarità di un cantante o di una band è stata legata all'immagine che sapeva dare di sè.
Nei casi fortunati il musicista si è servito del nuovo media per esprimere una forma diversa di creatività, assistito da validi autori/registi.
Ma non dimentichiamoci di quella schiera di bellocci insulsi diventati "star" per una stagione (se ricordate, in alcuni casi si è trattato solo di ragazzi carini che interpretavano i video, usando la voce di qualcun'altro..).
Il ruolo dell'immagine negli anni '80 è cresciuto a dismisura, da qui i cachet spropositati delle "supermodelle", purtroppo a largo discapito della sostanza. Naturalmente non perchè non ci fossero nuovi ottimi autori, ma perchè a loro è stato dato sempre meno spazio, in particolare in TV, e si sa che la TV, fino a qualche tempo fa, era il mezzo di comunicazione preferito dai giovani..
Certo, sono state fatte cose banalotte anche negli anni '60 e '70, e di splendida musica ne è stata prodotta anche negli anni successivi, però vuoi mettere quanto sia più difficile per un ragazzino cresciuto ascoltando (anche solo passivamente) la musica dei Backstreet Boys, o che so.. tanto per fare un altro nome, Lady Gaga [xx(], avvicinarsi a qualcosa di più impegnativo? Figurarsi un brano prog..
Grazie al cielo la buona musica si diffonde nonostante i media, anche solo con il buon vecchio passa-parola, e chi ha l'animo curioso può arrivare a conoscere molto di quello che di buono è stato fatto. Ma si tratta di una minoranza. [:-|]
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Postby Thomas Eiselberg » 26 Jun 2010, 09:41

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93

E "Domino"? E' un bel pezzo, a tratti orientaleggiante...



No, neanche Domino: mi irritano i suoni, il testo non è neanche tanto male e dal vivo sicuramente le cose vanno un po' meglio, ma la sensazione di ascoltare le musiche del Mario Bros permane[:D]

TRE, che in materia è più ferrato di me, parlerebbe di TUTU (la sezione cantale è prorpio TUTU non c'è che dire[:D]) e tecnicismi vari, io mi limito a dire che trovo che i suoni siano brutti e plasticosi.
Last edited by Thomas Eiselberg on 26 Jun 2010, 09:44, edited 1 time in total.
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Postby Tommy Banks 93 » 26 Jun 2010, 10:23

Forse il problema dei suoni plasticosi si è ovviato nel live del 2007 e nei pezzi di WCD...
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Postby Thomas Eiselberg » 26 Jun 2010, 10:28

Come ho già detto WCD lo considero migliore, già a partire dai suoni, invece anche se dal vivo i pezzi di IT sono leggermente superiori alle controparti in studio, restano per me inascoltabili.

Il TUTU di Domino sempre quello è, dal vivo non è che possono stravolgerlo del tutto[:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 26 Jun 2010, 16:17

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg
Il TUTU di Domino sempre quello è, dal vivo non è che possono stravolgerlo del tutto[:D]



Certo, ma ascolta la versione del 2007: è molto meno "anni 80" rispetto a quella del live 87 o 92!
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Postby Thomas Eiselberg » 26 Jun 2010, 16:31

Se proprio lo devo dire, se c'è una versione MIGLIORE (ma come ho detto in tutte le versioni possibili, quei pezzi lì mi stanno sulle balls) è quella di Wembley (mi sembra sia suonata con più convinzione (resta quello che è pero, intendiamoci).

Le versioni del 2007, di tutti i pezzi, non mi sconfinferano (sembrano suonate in maniera svogliata), molto meglio Live at Wembley, per quello che vale.[;)]
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Postby francy1361989 » 27 Jun 2010, 07:19

Invisible Touch è un disco di bassissimo livello, su questo hai tutto il mio appoggio Thomas...su Domino devo dire che in un qualsiasi altro contesto sarebbe da considerarsi maluccio anch'essa, ma rapportata ad un disco del genere diventa un CAPOLAVORO, ecco perché lo considero un buon pezzo
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Postby aorlansky60 » 28 Jun 2010, 04:28

Stefynik ha scritto:


"A questa tua analisi aggiungerei quella che secondo me è stata - ed è ancora - una delle ragioni del "rimbeccilimento" (per usare la tua espressione) culturale delle nuove generazioni, ossia l'uso eccessivo dell'immagine. Gli anni '80 sono quelli in cui è esplosa l'industria del video-clip, per cui sempre di più la popolarità di un cantante o di una band è stata legata all'immagine che sapeva dare di sè..."


Osservazione giustissima che condivido pienamente [^]

Benchè in realtà l'uso dei videoclip per veicolare la musica pop sia nata di fatto già negli anni 60
-furono gli stessi Beatles a farlo, dato che non potevano soddisfare le continue migliaia di inviti ricevuti che chiedevano insistentemente la loro presenza fisica con esibizione- furono le tendenze degli anni 80, come hai fatto notare, a spostare "sull'immagine" l'importanza della proposta, togliendo la sostanza al contenuto e spostandolo "sull'apparenza"...(sic) in molti casi.
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Postby TRE » 28 Jun 2010, 04:58

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Originally posted by Thomas Eiselberg



TRE, che in materia è più ferrato di me, parlerebbe di TUTU (la sezione cantale è prorpio TUTU non c'è che dire[:D]) e tecnicismi vari, io mi limito a dire che trovo che i suoni siano brutti e plasticosi.



una precisazione:
il TUTU a cui mi riferisco io non è una parola.
è la trascrizione sul pentagramma dello splendido assolo partorito da tony banks per "abbellire" la parte centrale di tonightx3.
sicuramente degna di chi ha pensato l'intro di firth of fith [:-!]

a discolpa di tony forse c'è il fatto che sia rimasto senza parole ( ehm ... senza note) ascoltando phil che provava il suono di batteria della rullata che concludeva quella splendida parte centrale del pezzo citato prima che adoro chiamare tonightx3 perchè sa tanto di supermercato ( offerta 3x2): IT è l'outlet della musica.

su domino la trascrizione esatta è TUUUUU: mi raccomando con 5 U, cerchiamo di mantenere il conto delle battute se no i musicisti del forum come smiro si incazz ... ehm.

scusatemi se non trascrivo anche il resto del brano, ma tanto basta un qualunque spartito di sandra per averlo pari pari [;)]
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Postby pino lettieri » 28 Jun 2010, 07:01

S E I I G U A R I B I L E E E E E E E E ! ! ! !
[:D]

Non gliene lascia passare una: per TRE, queste cose equivalgono a tradimento, sacrilego, vilipendio.
Io credo che invece, con molta serenità, bisognerebbe circonstanziare le cose. Ovvio che sulla qualità intrinseca delle opere citate, non si discuta: Supper's ready è certamente migliore di Tonightx3 sul profilo compositivistico. Ma i tempi, le date, contano. All'epoca di Tonightx3, brani come Fountain of salmacis,dal punto di vista commerciale erano improponibili all'audience del periodo. E' una dura verità, mi rendo conto, ma come spesso accade, la qualità non sempre paga. E nei '90, il sound era quello e loro ci si sono buttati capo e collo per consentire al progetto di arrivare fino a Roma 2007. Restare a galla con il minimo sforzo, utilizzando le capacità indiscusse, la furbizia necessaria, e guadagnare molti soldini. E' una discussione che ormai e trita e ritrita, ma ritengo che analizzando e circostanziando le cose, esse possano essere messe a fuoco in modo più coerente. La libertà di continuare ad acquistare gli album successivi a quelli inquadrati come capolavori, è sempre stata garantita dal nostro libero arbtitrio, cossì come la possibilità di esprimere il giudizizo su una deriva che per molti al contrario è ritenuta la ovvia evoluzione di una band nata sotto la stella divina della magnificienza che ha attraversato il tempo e le mode e che ha finito il proprio tragitto senza troppe menate. Personalmente, ho questa opinione di Tonightx3:la parte strumentale, nella sua semplicità, mette in evidenza le capacità creative e la loro adesione ai tempi ed alle mode di quel periodo andando addirittura fuori da quel contesto che forzatamente la band voleva attraversare: le armonie gli archi, e i temi semplici se semplicemente arrangiati in modo diverso, avrebbero potuto assumere una dimensione emotiva totalmente alternativa e (forse) più accettabile da i cultori e i "talebanos in ascolto". Ritengo in fatti che se quell'armonia fosse stata rallentata, e arpeggiata da una 12 corde/ se il pedale fosse stato sostituito da cori mellotron/se alla simmons fosse stata opposta una batteria acustica con un groove leggermente meno didascalico/se fosse sparito il tenore dancerolo della cassa ...insomma è una questione di arrangiamento non di composizione. Quel brano riarrangiato "alla genesis" si sarebbe avvicinato tantissimo (udite udite, ma non sparatemi) alla parte finale(quella carica di cori e dodici corde, per capirci)Entagled. Così come quest'ultima se suonata da Bob sinclair con una cassa in 4/4 potrebbe diventare un ottimo brano dance. Forse sono andato troppo oltre, ma il pensiero che volevo esporre : non è unq questione di composizione dei brani e quindi di decadenza o crisi compositiva, ma scelte precise nel conferire ad un brano uno stile alla genesis, o alla mario bross(paragone che ovviamente non condivido ma che serve per eccesso). Ritengo e concludo, che in quel periodo, Loro volessero davvero tentare di cambiare abito di non restare sepolti sotto il mellotron per tutta la vita: come pensate avrebbero potuto arrivare a Roma 2007 riproponendo quelle sonorità pedessequamente? Difronta ad almeno tre generazioni? Non sono i Deep Purple in cui bastano le solite tre canz0onette ed una buona dose di Marshall e distorsori a iosa. Sono i Genesis, la sunta di miliardi di emozioni, di suoni e racconti: come avrebbero potuto raccontarci Driving the last spike e Behind the line se non con arrangiamenti appropriati? Hanno attraversato il tempo e nel tempo le cose cambiano in maniera naturale.Approvo totalmente le scelte in termini di produzione da Loro poste in essere durante "gli ultimi quarant'anni..." Escusate se è poco.
p.
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Postby TRE » 28 Jun 2010, 07:59

quote:
Originally posted by pino lettieri

...E' una dura verità, mi rendo conto, ma come spesso accade, la qualità non sempre paga. E nei '90, il sound era quello e loro ci si sono buttati capo e collo per consentire al progetto di arrivare fino a Roma 2007. Restare a galla ....



pino non sono d'accordo su questo, o meglio sono perfettamente convinto che i genesis non avevano bisogno di calarsi le braghe come hanno fatto per arrivare a roma 2007.

IT per quanto vendutissimo è lontano dalle vendite stratosferiche di brothers in arms dei dire straits, e là non mi risulta ci siano suoni tanto plasticosi adeguati ai tempi.
e siamo nel 1986.
nel 1984 i deep purple hanno fatto perfect strangers con suoni che provenivano dai primi anni 70 ed hanno venduto uno sproprosito.
i marillion l'anno prima pure avevano venduto molto.
e se guardiamo il 1987 con nothing like the sun di sting e joshua tree degli u2 ci possiamo ben rendere conto che non c'era bisogno di scimmiottare i blues brothers per avere successo.

bisognava essere musicisti dotati. i genesis lo erano. ma hanno agito come se non lo fossero
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Postby aorlansky60 » 28 Jun 2010, 08:27

Per farla breve, [:D] tra gli ultimi due ponderosi interventi, mi sento molto più vicino al pensiero di TRE.

Ma loro -parlo dei Genesis- una scelta l'avevano già fatta, almeno dal 1980.

Non c'è bisogno di andare molto lontano dalla band per notare il diverso approccio musicale intrapreso: Ant Phillis e Steve Hacket nel decennio 80 hanno prodotto molto diversamente rispetto agli ex colleghi; non credo ci possa essere molta attinenza tra "Land of confusion" e qualsiasi brano contenuto in "Private Parts and Pieces VI" dello stesso anno...

È chiaro anche il diverso intendimento : "IT" è stato concepito soprattutto per incontrare il successo, quello di Ant per un raffinato intrattenimento.

Non ho certo colpa se sono uno dei pochi a giudicare INASCOLTABILE "Land of confusion" e delizioso "Ivory moon"...
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Postby pino lettieri » 28 Jun 2010, 08:29

Certo (Ciao Carissimo). Ma se la mettiamo su quel piano, anche Madonna ha ventudo più dei Dire S. e anche M. Jackson: non è in questi termini che si identifica il lato commerciale/artistico. I Genesis avevano(Hanno?) un certo tipo di audiance e hanno uno stile che li identifica e li limita entro perimetri precisi; questo porta ad avere un certo numero di fans che per quanto immenso, è limitato a quelli che si riconoscono in quel genere musicale:lo so che ravvedi una qualche contraddizione, ma il ragionamento non è sulla qualità in assoluto, ma sulla quantità di fans. Di fatto e me ne darai atto, album storici come Foxtrott, impallidiscono difronte alle vendite di IT che, a sua volta sembra l'album d'esordio di Michele zarrillo se confrontato con le vendite di Happy children di P. Lyon o M Jack. Non è sulle vendite che si determina il fattore in discussione. I The watch, vendono poche decine di dischi, ma se raffrontati con il mercato al quale si rivolgono, sono i numero uno. E' come lo share televisivo: non è il numero di persone davanti allo schermo ma la percentuale di persone rispetto all'orario in cui viene rilevato il dato.

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Postby TRE » 28 Jun 2010, 08:56

live to tell, per dirne una, mi sembra una canzone con una melodia ed un respiro che i genesis si sognano.

beat it di michael jackson ha una parte di chitarra elettrica mirabolante e si potrebbe continuare.

eyes without a face di billy idol per dirne una.

non c'era il bisogno di uniformarsi al pop basso di sandra, sandy marton e così via.

c'era una via superiore da seguire secondo me.
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Postby Tommy Banks 93 » 28 Jun 2010, 08:57

quote:
Originally posted by aorlansky60


Non ho certo colpa se sono uno dei pochi a giudicare INASCOLTABILE "Land of confusion" ...



Ma Land of Confusion ha un bel riff di basso! :D
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Postby TRE » 28 Jun 2010, 09:11

ottima osservazione. mi dà l'occasione per puntualizzare che le parti al basso di mike sono quelle che meno mi hanno deluso nella parte di carriera che apprezzo di meno.
anche in IT canzone il basso di mike è ottimo, e nel remix ci sarebbe anche una bella linea di chitarra stoppata che chissà perchè fu eliminata per far spazio al plagio di move away dei culture club.

a me negli anni ottanta deludono tony per via di melodie e soluzioni orribilmente banali e soprattutto la batteria di phil.

se si ascolta phil negli stessi anni con plant, clapton o fripp ci si rende conto che con i genesis giocava proprio a fare il "monco"
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Postby pino lettieri » 28 Jun 2010, 09:47

Siamo daccordo, TRE, daccordo. In ogni genere, c'è la testa di serie. Ma ribadisco: si tratta di elevare il pensiero sull'arrangiamento. Live to tell è un brano bello ed arrangiato bene, come tutto l'album del resto, che a mio avviso è un capolavoro di Produzione suoni ed approccio artistico, ed è soprattutto in linea coi tempi, anzi li ha addirittura anticipati proponendo uno stile da li a poco scopiazzato anche dagli altri. E' l'ambito in cui ti esprimi a determinare lo share del tuo successo. Gli u2 da trent'anni suonano conzoncine più o meno impegnate nello stesso trito e ritrito stile pieno di reverbero, chitarre con dosi esagerate di delay e mugugni di gola di quel Bono li. Hanno un loro publico che si merita quelle cose e sono sempre li pronti ad ammazzarsi per un loro concerto. Non vogli nè denigrare ne deridere. E' una considerazione di genere. I Genesis, hanno la maledizione di dover essere i genesis. Noi identifichiamo con le loro canzoni le loro persone. Pensiamo che Tony al mattino non scorreggi apertamente ma inanelli immediatamente le note dell'intro di FOF; pensiamo a Mike che fa colazione coi figli mentre arpeggia Entangled via telefono con Stevie; immaginiamo Phil che dopo il risveglio guardandosi allo specchio dica a se stesso "...ehy tu, non ti verrà mica in mente una melodia da cortone animato che ti porterà a vincere l'oscar, vero? Vorrai scherzare? Quella è roba da David Foster, mica da Genesis..." Insomma noi immaginiamo che la vita di Peter e gli altri sia una specie di limbo nebbioso in cui ogni istante sia sospeso nelle aucliche melodie sorrette da unu mellotron che fa il verso agli angeli in cielo. Crediamo che i genesis siano un'entità onirica staccata, dai corpi di comuni mortali delle persone che compongono la band; non riusciamo a concepire che quegli uomini un tempo ragazzini carichi di entusiasmo e velleità, siano di fatto esseri umani con tutti gli annessi e connessi, li immaginiamo solo nei contesti a Loro (secondo noi) più consoni decretando loro la vita che noi vogliamo che essi debbano avere; decretiamo i loro pensieri e decretiamo la loro ispirazione, non accettiamo che anche Loro possano avere un figlio ammalato, o che abbiano la fine di un amore che li spinge ad avere per un certo periodo l'anima in pena; non accettiamo la loro gio e che essa si manifesti con un momento di pura follia (Who dunnit?), non accettiamo che quegli uomini siano diversi da Cinema show perchè chi ha suonato creato ciname show, ha una stile di vita è un certo tipo di persona e soprattutto non ha che quei sentimenti aulici ed eterei esplicitati nel sound del brano. CI dimentichiamo che sono musicistiche fanno musica per il piacere di farla e di non andare in fabbrica. Ci siamo dimenticati che sono esseri umani sempliciotti nemmeno troppo intelligenti che in alcuni momenti si sono ritenuti anche furbi. Abbiamo perso di vista il fatto che un concerto è un momento di gioia anche per chi lo esegue non solo per chi lo ascolta e che suonare, non è solo rieseguire sempre le stesse cose e che forse il perpetuare sempre gli antichi fasti ti fa sedere su se stessi; forse il desiderio un po' patetico ma legittimo di restare a galla decretandosi "grandi musicisti" e per questo in grado di fare bene buona parte della musica del periodo contingente, li ha messi un po' in ridicolo, ma di fatto hanno avuto ragione. Non dobbiamo pensare che i genesis siano una specie di sofware che una volta acceso genera canzoni progressive a comando; dobbiamo immaginarli come scanzonati personaggi che hanno azzeccato uno stile, qualche decina di brani, hanno azzeccato il mometo giusto, il pubblico giusto ed un miglgiaio di altre condizioni positive che li ha fatti conoscere al mondo grazie a tutto ciò, ma dietro a quanto, ci sono uomini con debolezze ansie e frustrazioni come le mie e le vostre. I genesis, non sono una band, ma un gruppo di persone singole con immense e spericolate personalità; sono persone singole con famiglie e casini e tanto agio, per carità. E che per mantenerlo, più o meno onestamente, han tentato di trascinarsi fino ad "oggi" costruendo più o meno coerentemente con i tempi in cui lo facevano, brani da vendere più o meno appetibili. E' stato pressochè inutile perseguitare con accuse più o meno forti quelle secelte: le cose che piacevano " a te" le avevano già fatte ed erano li pronte sul cd (o vinile) pronte per essere ascoltate milioni di volte; le cose"che non ti piacciono proprio" sono li pronte per essere vendute a chi le gradisce. Questa è stata una scelta di campo operata coerentemente da musicisti capaci consapevoli di essere padroni delle proprie scelte, e delle proprie vite. Credo che da sempre fin dall'inizio, ci sia stato un muto reciproco accordo tra noi e loro: io ti scrivo cinema show tu mi fai diventare famoso e ricco quanto basta per scrivere anche dance on vulcano; poi una volta pareggiati i conti con te, scrivo follow you per avere un nuovo cliente. Tanto a te resterò comunque sempre nel cuore. Hanno avuto ragione Loro.
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Postby Tommy Banks » 28 Jun 2010, 09:57

Ant è un fine compositore e crea la musica per bisogno artistico.
Per guadagnare fa altro, ovvero la musica per jingle,documentari,ecc
Che comunque è fatta benissimo per il genere che è, sottofondo musicale.

Quindi i Genesis potevano fare altrettanto,doppia produzione:
ricerca artistica da una parte e dischi di musica pop "easy" dall'altra.
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Postby pino lettieri » 28 Jun 2010, 10:05

Ma è esattamente quello che hanno fatto. SOlo che c'è un particolare:il tempo, gli anni. Ci sono persone che dopo dieci anni di carriera, si fermano e decretano il ritiro dalle scene. Noi non lo abbiamo consentito. IN ogni loro disco anche quelli "Brutti", per capirci, io ci ho sempre trovato ispirazione e mestiere, innovazizone e musicalità; hanno fatto cose commerciale e poi ci buttavano dentro una Driving the last spike o una fading lights...
Il problema è che noi abbiamo chiesto loro di restare con noi fino ad oggi; abbiamo chiesto loro di continuare ad essere i Genesis non ostante l'età e le ovvie contradizioni della vita di tutti i giorni i cambiamenti tecnologici e di condizione commerciale della fruizione della musica, gli aspetti legati alla promozione eccetera...come dire, siamo noi che abbiamo chiesto a loro di allungare il brodo che all'inizo era così straordinariamente saporito... Insomma, loro ci hanno solo guadagnato ad arrivare fin qui. E lasciatemelo dire, per me, anche noi, anzi scusatemi, anche io. Non saranno capolavori, per carità ma rifacendomi ad un'altro mio intervento in cui analizzo la specifica questione, molti dei pezzi "brutti", sono solo arrangiati in maniera inaccettabile per il nome genesis.
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Postby TRE » 28 Jun 2010, 10:49

pino secondo me parti da un presupposto sbagliato.

nel senso che io ho dei disco usciti negli anni settanta scritti da persone alle quali riconosco personalità, talento, ispirazione e classe illimitata.

queste cose non me le hanno più manifestate da un certo punto in poi.

anzi, se ascolto certi dischi sento dei musicisti mediocri, inclini alle soluzioni facili e di comodo.

capaci anche di ricorrere ai mezzucci degli u2 come testimonia la chitarra di driving the last spike.
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Postby aorlansky60 » 28 Jun 2010, 11:25

mah... non so che dire Pino. [:D]

Tu ovviamente parli per quello che senti, ed io parlo per me.

Se i Genesis ci avessero dato altri 2 o 3 albums sullo stampo e falsariga di "A TRICK OF THE TAIL" al posto di "Abacab" e successivi, di certo li avrei acquistati ed avrei gioito, conservandoli ancora oggi come tengo cari tutti quelli da WIND&WUTHERING "in giù" compreso DUKE...

È certo che il successo non gli avrebbe arriso come quello che hanno incontrato con la pubblicazione di "Genesis" e "Invisible touch", e di questo penso che loro ne fossero più che consapevoli.

In quel periodo particolare -primi anni 80- in campo pop, soprattutto per una band proveniente dal decennio passato, non era facile riuscire a raggiungere il delicato equilibrio nel coniugare musica impegnata, ricercata ed allo stesso tempo vendibile con alto successo.

Era assai più facile e logico seguire una delle due vie : impegno e ricerca musicale fine a se stessi oppure palese concessione alla musica di consumo.

Loro la scelta l'hanno votata verso quest'ultima direzione.

Perchè se avessero voluto, avevano tutte le capacità tecnico&creative per riuscire a perseguire ed affinare ulteriormente il lato musicale così profondamente raggiunto solo pochi anni prima.
Erano al tempo poco più che trentenni, praticamente con un potenziale psico-fisico ancora altissimo.
Forse non estremizzato al massimo di quello che avrebbero potuto ancora dare.
Solo che hanno scelto la via più morbida e comoda. Ne avevano comunque tutti i sacrosanti diritti.
(considerato quanto erano stato capaci di regalare agli ascoltatori nel decennio precedente.)

Per quello che riesco a recepire nella musica, per i connotati di quella che riesce ad emozionarmi, quello che Tu riesci a percepire ancora come "ispirazione e musicalità" ascoltando "Genesis" e "Invisible touch", io in questi due intravedo solo "mestiere" + "un lato astuto per riuscire a costruire un prodotto vendibile per il tempo in cui si trovarono a competere"...

Come Thomas, anch'io ogni tanto "provo" e "tento" a metterli sul lettore per captarne le reazioni che possono darmi... non riuscendo mai ad arrivare alla fine.

Una sofferenza più che un piacere.
Che siano targati GENESIS o qualsiasi altro nome non fa differenza, questi due dischi non mi procurano altro tipo di sensazione.

Purtroppo, ascoltandoli, non trovo nulla di attinente al giudizio che ne ha dato uno dei suoi autori nel ritenerli "il punto migliore raggiunto in carriera, per il quale siamo diventati più bravi"...

Per fortuna, ognuno ha il diritto di scegliere "cosa sia il meglio" per se... [:)]
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Postby pino lettieri » 28 Jun 2010, 12:09

E siamo d'accordo, Alain. Certo che a parlarne non è come farla, quella musica. Io ad esempio mi sono posto qualche giorno fa, la riflessione sulle date dei concerti: circa duecentocinquanta all'anno per venti, trent'anni? Calarsi ogni sera nelle atmosfere oniriche di Rael o in quelle lussuriose delle colline dello York share per annusare sempre lo stesso odore di muschio umido strabordante dal Selling England.. Mangiare sempre dietro il palco una sera si ed una anche, programmare il Prophet sempre sugli stessi preset tutte le sere, suonare tutte le sere I Know what i like e Fof, forse dopo un po' ti stufi e esaurisci psicofisicamente. Io trovo che innanzitutto, la vena creativa bisogna alimentarla attraversando nuovi luoghi, atmosfere, persone: ma che per farlo ci sia bisogno di tempo, forse anni. Ora difronte all'esigenza commerciale di essere on tour duecentocinquanta giorni all'anno, quando avrebbero trovato il tempo per creare nuovi Supper's ready? E la voglia? Fare i Genesis, non fu una missione, essere un Genesis non è non era essere una specie di sacerdote al quale viene chiesta la castità; NOI abbiamo voluto vederli così, fermi e stantii sulle loro composizioni eccelse , divine, ma forse irripetibili, incolpandoli di non essere riusciti per svariati motivi ad essere sempre i Genesis. Ma perchè? In ascolto Mama, e mi accorgo di quanto Genesis ci sia dentro anche se le tastiere sono alimentate da un sequencer; sento il suono di Phil, le atmosfere di Tony e la creatività di Mike. Fa niente se il resto dell'album o buona parte è allucinante. Chissenefrega, Mama, vale tutti i soldi che ho speso. COnsapevolmente. E' chiaro che è facile il confronto con The knife, ma che centra? Quella tarantella oggi non venderebbe un solo disco. Mama è stato forse il brano dei genesis più trasmesso in quel periodo dalle radio di tutto il mondo bissando il successo planetario di fallow you. Ora dire che queste due canzoni siano brutte è ingiusto dire che non sono all'altezza del loro passato, può passare. Ma io non ci vedo niente di strano oltre alla ovvia disattesa che anche tu anelavi: un paio di ATOTT ancora, magari!
Ma il fatto che abbiano virato, per me è stato accolto non con disperazione ma con disappunto e curiosità. Non ha senso fare paragoni tra le due o tre versioni dei genesis se non si riesce ad accettare la disamina relativa alle circostanze. Non si può pensare che essere un genesis significhi sacrificare la propria vita all'infinito ripiegandola sulla ricerca spasmodica di quella magica alchimia di talento, serenità, relazioni, ambiente, condizioni dell'anima eccetera che ha fatto sì che quella musica nascesse. Rifare le stesse cose autocelebrandosi,autocopiandosi, non porta a risultati di rilievo, anzi ci sarebbe da contemplare anche la presa in giro: meglio una sincera pagliacciata che una pagliacciata che si vuol far passare per una cosa seria... E' facile criticare lo stato finale di una situazione: bisognerebbe considerare almeno un qualche fattore che ha attraversato tutto il tempo fino a quell'attimo.C'è altro, oltre alla musica. Certo ancora oggi non riesco ad andare oltre la traccia citata, ma fa niente: dopo mama, metto su cinema show e riprendo a sognare.

P.S. PEr TRE.
Hai ragione. Ma è proprio ciò che intendo dire: Essere coerenti col tempo ed essere in grado di parlare lo stesso linguaggio in voga in quel momento, significa essere per lo meno al passo coi tempi se non all'avanguardia. Credimi, l'atmosfera generata da quella chitarra all'inizio di Driving the last spike, vale tutto il prezzo del cd: certo non è cinema show, è la naturale evoluzione di un genere. A patto che si abbia voglia di accoglierlo come tale.
WCD è un album sincero che personalmente ho capito, compreso ed accolto nel mio cuore esattamente dieci(DIECI) anni dopo la sua pubblicazione, con alcune bellissime situazioni, (lontane anni luce dalle "Cose" di un tempo) maturate insieme a chi ha deciso di maturare con esse.O peggiorare a secondo dei punti di vista.




[;)][:D][:D][:D]
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Postby TRE » 28 Jun 2010, 14:14

quote:
Originally posted by pino lettieri

....

P.S. PEr TRE.
Hai ragione. Ma è proprio ciò che intendo dire: Essere coerenti col tempo ed essere in grado di parlare lo stesso linguaggio in voga in quel momento, significa essere per lo meno al passo coi tempi se non all'avanguardia. Credimi, l'atmosfera generata da quella chitarra all'inizio di Driving the last spike, vale tutto il prezzo del cd: certo non è cinema show, è la naturale evoluzione di un genere. A patto che si abbia voglia di accoglierlo come tale.
...



[;)][:D][:D][:D]



no pino. quella chitarra è lo scimmiottamento del suono degli u2 di dieci anni prima, visto che nel 1992 gli u2 facevano un rock "industriale mittleuropeo": erano i genesis indietro.

io non ho mai capito perchè driving the last spike non avrebbe potuto avere un bel sottofondo di 12 corde invece di quella scopiazzatura: avrebbe venduto di meno?

è un brano che i romanticoni ai quali è piaciuto hold on my heart hanno digerito? [:-I]

[:D]
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Postby Tommy Banks 93 » 28 Jun 2010, 15:12

quote:
Originally posted by pino lettieri
...
Essere coerenti col tempo ed essere in grado di parlare lo stesso linguaggio in voga in quel momento, significa essere per lo meno al passo coi tempi se non all'avanguardia. Credimi, l'atmosfera generata da quella chitarra all'inizio di Driving the last spike, vale tutto il prezzo del cd: certo non è cinema show, è la naturale evoluzione di un genere. A patto che si abbia voglia di accoglierlo come tale.
WCD è un album sincero che personalmente ho capito, compreso ed accolto nel mio cuore esattamente dieci(DIECI) anni dopo la sua pubblicazione, con alcune bellissime situazioni, (lontane anni luce dalle "Cose" di un tempo) maturate insieme a chi ha deciso di maturare con esse.O peggiorare a secondo dei punti di vista.



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Postby aorlansky60 » 29 Jun 2010, 06:35

Pino ha scritto:
...l'atmosfera generata da quella chitarra all'inizio di "Driving the last spike", vale tutto il prezzo del cd...


I primi 2 minuti e mezzo di questo brano, compresa l'introduzione di cui parli, sono per me piuttosto deludenti; atmosfera soporifera senza nerbo alcuno e via di sviluppo armonico... piatto e banale.

Il bello del brano arriva proprio dopo la fine della lunga strofa quando inizia un ritornello più frizzante, che preclude ad un brano sempre in crescendo, grazie anche alla solita, ottima prova vocale di Phil che quando ci si mette veramente (non quando si concede all'easy listening strappacuore...) è un grande anche in quel ruolo.

Come direbbe Phobe, [;)] considerando che si tratta dei 'genesis' non è poi tanto male. [:D]

Da parte mia, dico sinceramente che il brano è buono, ottimamente costruito e riesce a farsi ascoltare volentieri (primi 2,5 minuti a parte).

Il problema è che si tratta di uno dei vertici di We Can't Dance.

Se quest'ultimo fosse stato composto da una media simile, ci troveremmo al cospetto di un album davvero sontuoso.

Purtroppo, non posso dire la stessa cosa di questo brano per la maggiorparte degli altri che compongono l'album.

ps evidentemente devo avere anche un lato da romanticone: [:D] a me "Hold on my heart" è sempre piaciuta particolarmente, fino a ritenerla una delle più riuscite dell'intero album... nell'atmosfera malinconico-crepuscolare che riesce a ricreare, trovo che sia venuta fuori piuttosto bene... e si che io sono uno che si accorge subito quando un brano armonicamente vira verso [:D] l'eccessivamente "mieloso"... questo non me ne ha mai dato l'idea... strano... [:-I] [:D]
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Postby pino lettieri » 29 Jun 2010, 06:41

Ciao Tommy, ciao TRE [:)][:)]
Scimmiottamento è oggettivamente inappropriato: io a che Mike R. scopiazzi il "come si chiama" chitarrista degli U2, proprio non ci credo. Concedo a che nel suo genere sia un buon chitarrista ritmico (tralaltro)e che per certi versi abbia una sua personalità e connotazione immediata. Ma non esagerare... perchè anche se ti voglio bene, Mike, è Mike e non si tocca[:D].
Tre, Driving the last spike, è un ottimo brano new prog al passo coi temoi in cui fu concepito, suonato e prodotto ottimamente.
Certo che arrangiato in maniera più ortodossa e genesisiana con tre, quattro docici corde che arpeggiano sarebbe stato più vicino alle aspettative disattese: secondo me l'hanno fatto apposta per farti incazzare[:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D].
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Postby Thomas Eiselberg » 29 Jun 2010, 07:35

quote:
Originally posted by pino lettieri


Scimmiottamento è oggettivamente inappropriato: io a che Mike R. scopiazzi il "come si chiama" chitarrista degli U2, proprio non ci credo.



Dai: The edge è the edge, ha un suo stile riconoscibilissimo, non si può chiamarlo "come si chiama"[:D]
A me non è che faccia impazzire lui e gli U2 non sono tra i miei gruppi preferiti in assoluto, ma tutto si può dire meno che The edge non abbia un suo tocco che se ripreso da altri sembra copiato[;)]

Se poi il paragone è Mike (il Mike chitarrista, non il Mike bassista), mi dispiace ma ha decisamente meno personalità ed è piuttosto banalotto (anche con i Mechanics sembra suoni sempre le stesse cose all'elettrica).

Detto questo, a me Driving the last spike piace, U2 o non U2. Meglio Fading lights però, alemno lì si autocopiano[:D]
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Postby aorlansky60 » 29 Jun 2010, 08:23

Effettivamente, quel signore lì [:D] "come si chiama", insieme alla voce di Bono Vox, ha costituito "il" marchio di fabbrica di una rock band in auge da 3 decenni, una di quelle che può davvero dire di avere lasciato un impronta non da poco nel panorama rock "post gloriam"... non tutti possono freggiarsi di un riconoscimento tale, credo(parlo ovviamente soprattutto per i nomi emersi dagli '80 in su...)...
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Postby pino lettieri » 29 Jun 2010, 10:58

E vabene..[I8)]....
Daccordo, vada per lo stile riconoscibilissimo. Lo consento, è vero.
Ha inventato uno stile così come Mark K, dei Dire S... Giocavo.
Mike, è innanzitutto un buon bassista, non eclettico o virtuoso, ma sa evidentemente suonare il basso: in questi giorni sto tirando giù e rieseguendo la sua parte di Behind the line, e vi garantisco che non è una passeggiata. E' un discreto chitarrista ritmico ed un appena sufficiente solista. Ma ha certamente qualcosa di straordinario ed è il groove, il mood, il cuore. Così come gli altri G, non sono dei virtuosi, anzi, ma "in alcune occasioni"[:D]bastano davvero due note. (Tre direbbe che in "altre" sono anche troppe riferendosi al mitico TuTu[:D]).
La grandezza di una band, è nell'immediatezza della sua lettura: a volte i brani li capisci dopo anni ma immediatamente leggi che c'è qualcosa che ti solletica l'animo e che quindi devi approfondire per poi capire. PEr tornare in topic, mi viene in mente un paragone. Spesso viaggiando ti accorgi di quanto sia affascinante (o meno) il luogo in cui ti trovi e comprendi come la lingua ti aiuterebbe a conoscerlo meglio e ad interpretarlo per come sia davvero. Ecco credo che anche nella musica dei G, ci sia una similitudine con questo pensiero: ogni album, è stato come incontrarsi in un Paese nuovo, ma sempre dentro i confini Europei; da un certo punto in poi si sono messi in viaggio per un nuovo Continente convinti che in molti avrebbero seguito ed imparato con loro il linguaggio del luogo... Stando ai numeri, hanno avuto ragione loro. Per chi è rimasto " a casa", forse il rammarico di non essersi aggregati, o la soddisfazione di non averlo fatto ritenendo un pacco, il viaggio intrapreso dagli altri. Insomma, conoscere i G in un linguaggio musicale diverso(per capirci le cose dopo ATTWT, o per alcuni ancora prima della dipartita di P.iù G.rande)poteva sfociare in due distinte considerazioni; affascinante anche se non strabiliante, orripilante e assolutamente ingiustificabile. Io sostengo che alcune cose apparentemente brutte e banali, siano invece intense e semplici. Ovvio che non salvo tutto l'album Genesis ma come sostengo da sempre Mama, è un gran bel pezzo.
Peccato per il resto, daccordo. Driving the last spike, Fading e altre due o tre cosette di quell'album sono godibilissime e recitano apertamente senza vergogna la serenità di Artisti che hanno già "dato" e che oggi (All'epoca, '90 n.d.r.) semplicemente provano ad essere coerenti con innanzitutto la loro età biologica e al passo coi tempi suonando e producendo musica adesa al momento in cui viene commercializzata; così come fecero all'epoca di Foxtrott per esempio e come non potrebbero fare oggi. Ve lo immaginate davvero Peter Gabriel con i suoi 112kg, vestito da donna con in testa una maschera da Volpe?
Al contrario ho apprezzato nel '92 i vestiti raffinati firmati Armani sul palco del wcd tour, con tanto di sciarpa di seta sul collo di Pluto/Mike, e magliettina nera maniche corte di Phil. Ok, divagazioni sul tema, ma se serve a far comprendere anche l'evoluzione stilistica anche nel porsi ai fans di tre generazioni diverse, forse può servire disquisirne così liberamente senza impegno. Che classe, che musica. Grande attenzione ai suoni ed alle proiezioni scenografiche, arrangiamenti e scaletta godibilissimi, esecuzioni ineccepibili, riprese video all'avanguardia assoluta per il periodo, insomma, i Genesis, dal vivo. Meravigliosi. Sempre. ( Anche a Roma, sic...)[:-|]
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Postby paolo.cordella » 29 Jun 2010, 11:07

quote:
Originally posted by pino lettieri

insomma, i Genesis, dal vivo. Meravigliosi. Sempre. ( Anche a Roma, sic...)[:-|]


ecco, SEMPRE, siamo d'accordo [;)]
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Postby 11mo Conte di Mar » 29 Jun 2010, 13:09

Ci si dimentica che nel 1986 i Genesis avevano in organico un Phil Collins che - al tempo - era un re mida della musica.
La banalizzazione (mi si passi il termine) della musica del gruppo coincide con il progressivo e smisurato successo solista del betterista.
La storia dei vari membri dei Genesis (i 3 almeno) dimostra che la svolta pop era voluta da tutti, chi più chi meno. Basta guardare i dischi solisti.
Tuttavia ritengo che IT fosse troppo "leggero" anche per un Tony Banks che pure si era già lasciato alle spalle l'amore certe armonie geniali ma complesse per una deriva più semplice, ma che era costretto dalla situazione ad assecondare quello che era il loro leader (agli occhi della gente) coma mai era stato in passato.
E' triste dirlo ma era l'epoca in cui ad un concerto dei Genesis saltava su la solita squinzia che con voce querula gridava: " One more time!!!!" oppure "Sussudio" e andava avanti fino a quando qualcuno non le spiegava che il cantante era sì lo stesso ma che il contesto era molto differente.
Per quanti negli USA erano I Genesis o Phil Collins CON i Genesis?
La dimostrazione che il successo di Phil fu il vero artefice del cambio di passo del gruppo la dà l'intervista a Banks di Videomusic per il loro sbarco in italia nel 1987. Tony riferendosi ad "In too deep" disse :dovevamo scrivere una ballata e Phil lo fa molto meglio di me".
E' la breccia di Porta Pia: Tony cedeva definitivamente un pezzo della sua autonomia compositiva all'interno dei Genesis, quello che anni prima era il suo regno...
Alla metà degli '80 Tony e Mike, mi ripeto, erano ostaggi del successo di Phil.
Dovevano accedere, come band, allo stesso successo planetario.
Per soldi, forse, ma anche per la sopravvivenza stessa del gruppo.
Non potevano fare altro che seguirlo, come indirizzo musicale intendo.
Mai visto un solista che continua con una band che ha meno successo della propria carriera solista.
Nella lotta tra te e il mondo stai dalla parte del mondo...Frank Zappa
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Postby pino lettieri » 30 Jun 2010, 08:18

Molto vero. Condivido tutto.
Aggiungo che è evidente un fatto: il successo in quegli anni ha investito certamente Phil, ma di fatto anche i nomi degli altri due, sono diventati di effettivo dominio pubblico, mi spiego. I Genesis sul finire degli '80, erano una "band composta da Phil Collins, un certo Tony qualche cosa, e quello con la barbetta...".
Da un certo punto in poi il brand "Genesis" era un suffisso come dire parlando di un telefonino aggiungendoci il suffisso "PLUS" come il Nokia cheneso, "73 PLUS" dove il Plus indica GENESIS. In pratica la band che saliva sul palco era composta da precisi nomi e cognomi che facevano parte di una gloriosa ditta chiamata Genesis. Ciò al contrario di quello che si poteva ritenere all'epoca, non spersonalizzò affatto "la band" in quanto tale, ma appunto ne elevò la personalità dei singoli componenti che si potevano addirittura fregiare del pregevole suffisso GENESIS: ..."BUONA-ZERA... NOI SIAMO I GENESIS, VOI SIETI UN PUBLICO SPESCIALI PER UNA ZERATTA SPESCIALI: AND NOW WE GO!" (Roma, luglio 2007).
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