A 40 anni da Trespass e a 30 da Duke

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A 40 anni da Trespass e a 30 da Duke

Postby Tommy Banks 93 » 30 Jun 2010, 16:31

Quest'anno, ragazzi miei, è importante per 2 ricorrenze: le pubblicazioni di Trespass (23 ottobre 1970) e e di Duke (28 marzo 1980). Entrambi sono album importanti, perché segnano due svolte: rispettivamente l'una verso il progressive e l'altra verso il pop (cambiamento quest'ultimo già marcato in ATTWT e ancora più evidente in Abacab).

Cosa ne pensate di questi due album, a mio avviso fra i più belli mai sfornati dai nostri miti?

[8D][8D][8D][8D]
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Postby marbian » 30 Jun 2010, 16:41

Sai, per me tra i due album è racchiusa l'essenza più profonda dela magia sonora dei nostri- sono rispettivamente l'inizio della splendida storia e la sua bella-e un pò malinconica- conclusione.
Dopo nulla sarà come prima ( almeno per me, per altri qui dentro il sipario cala con un quinquennio di anticipo [:D])
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Postby InTheCage » 30 Jun 2010, 16:43

Penso che Duke sia il miglior album dei G3... Trespass è un album bellisssimo solamente che è, secondo me, il meno amato della formazione dei G5 dopo From Genesis To Revelation.
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Postby Moonhead » 30 Jun 2010, 17:01

quote:
Originally posted by marbian

Sai, per me tra i due album è racchiusa l'essenza più profonda dela magia sonora dei nostri- sono rispettivamente l'inizio della splendida storia e la sua bella-e un pò malinconica- conclusione.
Dopo nulla sarà come prima ( almeno per me, per altri qui dentro il sipario cala con un quinquennio di anticipo [:D])



[^][^][^][^]
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Postby Betelgeuse » 30 Jun 2010, 17:20

Fare un paragone tra questi due dischi è, almeno per me, tra lo scontato e l'imbarazzante, in quanto sono di fronte il terzo album dei Genesis che amo di più ( Trespass ), e il disco in assoluto più sopravvalutato ( Duke ).

Trespass è sognante, onirico, poetico, ovattato, bucolico, pastorale, ingenuo, fiabesco, soffuso, delicato, intenso, partecipato, commovente...INSOMMA SPLENDIDO.

Duke, a parte Man Of Our Times, Duke's Travels e Alone Tonight, devo dire chiaro e tondo che non mi piace eccessivamente. Anche se rispetto chi non la pensa come me.

Riprendo eventualmente il topic se dobbiamo approfondire gli albums, compresi voti e giudizi ai singoli brani[;)]
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Postby Hairless Heart » 30 Jun 2010, 18:23

Concordo con Betel: un abisso tra le due opere, a favore di Trespass.
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Postby genesisforever » 30 Jun 2010, 19:38

Sono due dischi molto diversi nella concezione e lontani nel tempo.

Trespass per molti versi è il vero primo disco dei genesis, quello in cui le loro qualità cominciavano a manifestarsi. Ma è anche un lavoro per certi aspetti "isolato" nella loro discografia: quelle dominanti atmosfere acustiche e bucoliche, probabilmente molto condizionate dalla presenza di ant, si ridimensioranno notevolmente già nel successivo nursery... Un buon disco, ma se la loro carriera fosse terminata dopo trespass, oggi nessuno si ricorderebbe dei genesis.

Duke è invece un lavoro maturo, il disco perfetto per rappresentare il passaggio dal progressive al pop e per sintetizzare le 2 anime della band. L'ispirazione prog era ancora florida (duke travels è uno dei miei strumentali preferiti) e il pop fresco e riuscito, non ancora inquinato da un uso eccessivo dell'elettronica. Notoriamente è il disco prediletto di tony, e il motivo è facilmente comprensibile: se un completo neofita volesse farsi un'idea di tutta la carriera della band (e sottolineo "tutta") con un solo album, probabilmente consiglierei duke.
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Postby aorlansky60 » 01 Jul 2010, 04:44

Quando penso che un certo mr. Anthony Phillips (classe 1951), in buona parte responsabile del sound complessivo dei primi due albums dei Genesis, aveva poco più di 16(!!!)[:0] anni quando registrarono l'album d'esordio nell'estate del 68 e nemmeno 19 anni quando fu pubblicato il primo vero capitolo(TRESPASS) della band, mi rendo conto con che razza di "enfant prodige" si aveva a che fare!!... [:)]

Due LP -TRESPASS e DUKE- accomunati dal fatto che aprono un periodo: il primo quella della grande stagione progressive che caratterizzerà la band per gli anni a venire; il secondo forse più emblematico ancora, perchè oltre ad "aprire" definitivamente al pop di "Misunderstanding" e "Turn it on again", "chiude" definitivamente il cerchio della grande stagione prog anni 70 a fine disco tramite l'ultimo omaggio scritto per essa da uno dei suoi maggiori autori nella band.

Ognuno a modo suo, due LP molto particolari nella storia dell'evoluzione musicale dei Genesis.
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Postby Tommy Banks » 01 Jul 2010, 05:31

quote:
Originally posted by marbian

Sai, per me tra i due album è racchiusa l'essenza più profonda dela magia sonora dei nostri- sono rispettivamente l'inizio della splendida storia e la sua bella-e un pò malinconica- conclusione.




Straquoto!
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Postby Phoberomys » 01 Jul 2010, 05:45

Se la carriera dei Genesis si fosse interrotta dopo Trespass, il gruppo verrebbe ricordato come tanti "one-hit wonders" del periodo aureo del Rock romantico: hit in senso di riuscita artistica e non di successo commerciale, va da sé.

Il disco sarebbe giustamente ricordato come la meraviglia che è, perché ci si ricorda di cose ancora più oscure (Pholas Dactylus, anyone?).

Duke è forse il miglior disco dei 'genesis', ancora meglio a mio parere del derivativo Trick (aka "Lamb outtakes" [:D]).
Disomogeneo ma con picchi assoluti.
Behind the Lines ha un tiro micidiale e anche i vari lati B fanno la loro porca figura.
Gran bel disco: nell'80 i cinque dei G erano ancora tutti belli a palla.
Peccato che ora ne sia rimasto solo uno, come Ailènder - a palla in tutti i sensi. [:D]
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Postby francy1361989 » 01 Jul 2010, 06:17

Beh...senza Trespass non ci sarebbe stato tutto ciò che è venuto dopo, per questo direi che è l'album più importante della loro carriera...Duke è l'ultimo disco che abbia un sound riconducibile ai Genesis, concordo con chi lo reputa il miglior album della formazione a tre...peccato che non abbiano proseguito su quella strada, perché se lo avessero fatto, ciò avrebbe loro permesso di mantenere i loro tratti distintivi, piazzando però qualche composizione più semplice che garantisse un buon successo commerciale. Invece hanno scelto di vendersi del tutto...
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Postby pino lettieri » 01 Jul 2010, 06:58

Ciao a tutti. Argomento difficile...
Trespass: l'embirone, il baco da cui nascerà una farfalla che come è noto avrà una vita breve intensa e caratterizzata da forme precise libera e fragile e che per questo aspetto morirà presto.
Quando pensi ai Genesis di quel periodo, pensi a Tony vestito di bianco con un mantellino angelico, al chitarrista seduto(!!!) con occhialoni e barba imbarazzanti,a Peter che preferiva colori audaci come il rosso, al batterista con soli tre tambuti e due piatti, barbuto anch'esso, al bassista magrissimo con panta a zampa di elefante, atmosfere rarefatte che esplodevano da lì a poco in tempi dispari e flautini soffiati qua e la sorretti da ostinati arpeggi così tanto affascinanti. Sognante, bello, per carità. Ma poi tisvegli.Vieni travolto come un pugno in faccia dopo una birra ghiacciata da un'esplosione di volume dove un bel DO maggiore tenuto da taurus, sostiene quell'incipt ritmico assolutamente prodigioso sincopato e preciso all'unisono che nasconde l'essenza della maturità dove si sprecano le "quarte" e i rivolti tanto amati da Tonyno:nasce la nuova band, la nuova farfalla, DUKE. Genesis? Forse l'unico errore morale di questa band gloriosa, è stato quello di utilizzare lo stesso nome che ovviamente per motivi commerciali ha fatto il suo gioco, ma che sia diametralmente opposto a TUTTO ciò che avesse qualcosa a che fare con "quei Genesis", è evidente. E' per tanto chiaro che molti degli album dei 4 e poi dei 3, se non si fossero fregiati del brand Genesis, forse avrebbero avuto critiche meno ingloriose: cosa c'è di Trespass in ATTWT o in ABACAB WCD IT genesis e DUKE? NIENTE. Ed è non solo normale, ma legittimo che sia così e aggiungerei per fortuna. Una band che si ripiega su se stessa solo per accontentare i ricordi, mi farebbe pena. I Genesis, hanno trovato una chiave di svolta straordinaria perchè sono riusciti in un colpo solo(!) a diventare MONDIALI, ricchissimi, al passo coi tempi, divertenti e godibili e per certi versi hanno anche mantenuto una certa dignità tentando di far fruttare legittimamente il loro glorioso passato avendo la possibilità di sperimentare e divertisri grazie alla solidità economica garantita loro dalle Opere create in gioventù:legittimo oltre commercialmente ovvio. Tra Trespass e Duke, hanno combinato dei guai, certo ma ci hanno anche regalato ATOTT. E scusate se è poco. Ha ragione chi ostinatamente ha sempre sostenuto che i G in un certo periodo sono finiti: si tratta solo di stabilire la barra del tempo. Ma certamente i G di Duke sono una band strepitosa con un sound penetrante, e una creatività ancora in grande spolvero. I G di "WCD", sono un'altra band della stessa radice ma con un approccio decisamente alternativo al precedente, fatto di un transito verso atmosfere con riminescienze prog e espressività moderna. Mi sto dilungando... Avrete capito che per me, DUKE con ATOTT sono album spettacolari eccellenti e spartiacque nell'oceano della loro musica. Che hanno segnato sempre un cambiamento epocale: Con Trespass, la presenza di Ant, e gli arrangiamenti così ostinatamente chitarristico/arpeggistico/; con ATOTT il fascino dell'ostinazione e della coscenza della propria forza creativa indipendentemente da Peter; in DUKE, la capacità di cambiare pelle in modo esplosivo e di confermare che non ostante qualche cazzata qua e la, quei Tre lì, sono ancora e per un bel pezzo lo saranno una fonte alla quale abbeverarsi e dissetare la sete di musica. Poi che si chiamino Genesis, o P.T.& M. (Phil Tony & Mike) mah...
Last edited by pino lettieri on 01 Jul 2010, 07:00, edited 1 time in total.
Vuoi vedere la mia brutta faccia?
clikka qui http://www.youtube.com/watch?v=jrFmMFK77d0
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Postby MadManMoon » 01 Jul 2010, 07:07

quote:
Originally posted by Moonhead

quote:
Originally posted by marbian

Sai, per me tra i due album è racchiusa l'essenza più profonda dela magia sonora dei nostri- sono rispettivamente l'inizio della splendida storia e la sua bella-e un pò malinconica- conclusione.
Dopo nulla sarà come prima ( almeno per me, per altri qui dentro il sipario cala con un quinquennio di anticipo [:D])



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and then the blue-black become three!
...e i nerazzurri diventano tre!
straquoto anch'io, Trespass è la lanterna che fa luce verso una strada mentre Duke è la chiusura di un pensiero, di altissima qualità artistica per tutto il periodo (trovatemi 10 anni di questo livello per qualunque altro gruppo e addirittura passando attraverso la perdita di tre pezzi da novanta e uno da cinquanta).

Per inciso: anche Abacab è un album degnissimo, certo però che non può assolutamente essere legato a Duke.
perchè ogni Uomo ha una Luna nella sua Follia...
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Postby Thomas Eiselberg » 01 Jul 2010, 07:45

Due album agli antipodi: uno segna la fase della maturità che porta dal pop al prog, l'altro segna la fine del genesis-sound per lasciare spazio ad una musica tutta nuova e più al passo con i tempi.

Li accomuna il fatto di essere due dischi che segnano un epoca, che portano con se i primi semi di quelli che saranno gli album futuri. Forse non i più belli delle due epoche, ma di certo importantissimi.

Trespass è forse l'album che meno preferisco del periodo a 5, Duke è il mio preferito della formazione a 3: preferisco leggermente Trespass, però si può dire che per me sono più o meno entrambi da 8.
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Postby Phoberomys » 01 Jul 2010, 08:39

quote:
Originally posted by pino lettieri

Quando pensi ai Genesis di quel periodo, pensi a Tony vestito di bianco con un mantellino angelico, al chitarrista seduto(!!!) con occhialoni e barba imbarazzanti,a Peter che preferiva colori audaci come il rosso,

Mah...
Non mi ricordo di mantelline angeliche indossate da Tony;
Peter allora vestiva quasi sempre tutto di nero;
Ant non porta occhiali - e a quell'epoca non aveva la barba.
[:-I]
[;)]
Last edited by Phoberomys on 01 Jul 2010, 08:40, edited 1 time in total.
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Postby smiroldo » 01 Jul 2010, 09:23

come si può paragonarli? non hanno nulla in comune [:)]
secondo me l'unica domanda sensata è: quale dei due dischi tendenzialmente ascoltate di più (o con più piacere)?

io, duke [:p]
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Postby Tommy Banks 93 » 01 Jul 2010, 10:10

Vabbeh, procedo coi giudizi sui pezzi (secondo il mio parere):

Trespass:
1) Looking for someone: 8,5. Bel brano, caratterizzato da un'atmosfera sognante. Buono gli assoli/riff di tastiera e chitarra verso la fine. Non male la batteria di Mayhew. Finale epico.

2) White mountain: 8+. Canzone dalle sfumature bucoliche. Molto buono l'apporto di Tony.

3) Visions of Angels: 8/9. Uno dei miei preferiti dell'album... dolcissime le tastiere di Tony all'inizio e nei passaggi musicali.

4) Stagnation: 8/9. Pezzo celeberrimo soprattutto per il finale, riproposto nel 2007 nel medley di Know what I like. Anch'esso è dolce e sognante.

5) Dusk: 8,5. Brano lento e sognante.

6) The Knife: 9,5. Cavallo di battaglia dei Genesis degli inizi, è un pezzo più duro rispetto agli altri presenti nell'album. Sensazionale il ritmo di Mayhew e la chitarra di Phillips.

Duke:
1) Behind the lines: 9,5. Pezzo che mi piace molto, in particolare per l'atmosfera iniziale "gloriosa" che risolve in una parte più "serena"... Mozzafiato resta, comunque, l'intro.

2) Duchess: 9/10. La prima drum machine usata dai Genesis... sensazionale. Atmosfere dolci e accurato "labor limae" rendono questa canzone molto orecchiabile e dai tocchi gentili.

3) Turn it on again: 9. Un ritmo inusuale fa di questo pezzo il cavallo di battaglia della band negli anni 80. Fu eseguita in ogni concerto dal 1980 al 2007, in forma anche di medley.

4) Guide vocal: 10. L'essenzialità e la brevità di questo pezzo lo rendono quasi lirico... splendido, non c'è che dire.

5) Man of our times: 8,5. Emozioni più forti e decise provoca questo brano. Notevoli i synths di Tony.

6) Misunderstanding: 8,5. Che dire? Il primo brano di Phillo da solo... Un 12/8 interessante, forse troppo rigido nella struttura.

7) Heathaze: 9. Atmosfere sognanti, quasi da ballata, rendono questo pezzo molto interessante.

8) Alone tonight: 8. Forse un po' troppo strappalacrime, ma non male. Scritto da Rutherford da solo.

9) Cul-de-sac: 9+. Tonino è autore di questo pezzo dall'atmosfera trionfale, gloriosa. Molto bella la strofa. Ritmo di Phillo difficilotto!

10) Please don't ask: 8,5. Pezzo anch'esso calmo, scritto da Phil. I cori del ritornello stanno molto bene. Mike al basso è un grande!

11) Duke's Travels e Duke's End: 10. Che dire, i miei due pezzi preferiti dell'album. Ripropongono i temi di alcuni brani dell'album... ancora una volta emerge la grande capacità dei 3 a suonare!

Medie: Trespass ---> 8/9
Duke ------> 9,08

Due grandissimi album l'inizio entrambi di qualcosa di nuovo.
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Postby Tommy Banks 93 » 01 Jul 2010, 10:12

Per rispondere a Smiroldo, anch'io Duke...
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Postby aorlansky60 » 01 Jul 2010, 10:15

Pino [;)] ha scritto :

"Una band che si ripiega su se stessa solo per accontentare i ricordi, mi farebbe pena."


eh... si, vecchia storia.

La musica si evolve, e in quegli anni -i seventies- così vorticosi per crescita ed innovazione (forse in questo secondi solo ai "sixties" in campo pop), tutto cambiava molto velocemente, al punto tale che un ascoltatore quasi faticava a tenere il passo...


Però in un qualche modo, secondo me, i Genesis "sono ripiegati su se stessi"...


Se non altro nella scelta di volere rimanere ancorati al loro nucleo storico che vedeva perdere i propri pezzi anno dopo anno. Prima Peter Gabriel poi Steve Hackett.

Se avessero "aperto" verso altre menti a sostituirli, parlo magari di un chitarrista anche compositore -seppure magari troppo eccessivo sperare di trovarne uno dello stesso gusto e perizia di Steve- Banks e Rutherford si sarebbero ritrovati a ragionare con un elemento in più col quale creare ed impostare una nuova fase musicale della band. Una mente in più a dare un contributo creativo...

La soluzione esisteva già prima della partenza di Steve, ed era molto logica: dare un pò più di spazio a Steve come lo chiedeva, per evitare che egli prendesse quella decisione irrevocabile...

Ma temo che fosse proprio nelle intenzioni di Banks & Rutherford di non volere ritrovarsi incomodi di mezzo...

Nelle parole di Rutherford "I Genesis sono sempre stati una band molto democratica per quanto riguarda le scelte musicali; nessuno all'interno dei Genesis può alzarsi al punto tale da decidere di proporre un brano proprio in più da aggiungere in un album" si vede chiaramente un messaggio indirizzato ai riguardi del chitarrista appena andatosene...

Resta da vedere come fosse composto l'insieme democraticamente preposto alle scelte musicali ai quali faceva riferimento il bassita, perchè sono propenso a credere che il duo Banks-Rutherford, una volta andato via Gabriel, si fosse consolidato non poco a livello di peso decisionale.

È molto chiara -almeno per me- la pertinenza della scelta di pubblicare nell'album "Your own special way" invece che "Inside out" prima ancora di considerarne la caratura di entrambe, l'una verso l'altra...

C'è una dichiarazione palese in tal senso dello stesso Banks che negli anni '80 descrive come molto più "fluida" la dinamica decisionale all'interno della band per quanto riguarda tutti gli aspetti, a cominciare proprio dalla composizione e produzione, per il fatto di essere rimasti "soli in tre" come a voler dire "meno cervelli, meno problemi e meno punti di vista da mediare sui quali trovare -spesso faticosamente, magari alzando la voce- un compromesso...



"I Genesis, hanno trovato una chiave di svolta straordinaria perchè sono riusciti in un colpo solo(!) a diventare MONDIALI, ricchissimi, al passo coi tempi, divertenti e godibili e per certi versi hanno anche mantenuto una certa dignità tentando di far fruttare legittimamente il loro glorioso passato avendo la possibilità di sperimentare e divertirsi grazie alla solidità economica garantita loro dalle Opere create in gioventù"


Spero di avere interpretato bene le tue parole, ma devo dire di non essere completamente d'accordo, Pino;

che siano diventati "mondiali" OK, vero; l'apertura maggiormente incline al pop li ha fatti conoscere ed apprezzare da un pubblico assai più vasto rispetto a quello del passato.

ricchissimi, di certo; la conseguenza del punto precedente; i numeri (di vendita) lo provano.

al passo coi tempi, anche. "IT" rimarrà di certo come uno dei "suoni" caratteristici degli anni '80...
(cosa che dà anche l'idea della pochezza di quegli anni, ma è un mio punto di vista...)

divertenti forse...

godibili dipende dai punti di vista; per me per niente - parlo ovviamente a metamorfosi post "DUKE" già avvenuta .

ma non concordo affatto circa "la possibilità di sperimentare e divertirsi grazie alla solidità economica garantita loro dalle Opere create in gioventù"

I Genesis si costruirono un alta reputazione artistica, nel corso dei primi anni di carriera, ma non certo una solidità economica...

È noto che essi cominciarono "a far cassa" solo da ATTWT, che comunque da solo non riuscì a colmare l'enorme "rosso" che la band aveva accumulato nel tempo, a causa anche di spettacoli di tipo multimediale (incredibile parlarne in tal senso riferito a quegli anni, cosa che dà ulteriore prova della grandezza artistica della band) avveniristici portati in tour per il mondo -parlo ovviamente dell'ambizioso progetto live The Lamb-

Oltre tutto, di "sperimentale" rispetto agli anni 70 io nel "nuovo corso" ci intravedo davvero ben poco.

Se per "sperimentale" si intendono cose mai fatte in precedenza, come "WhoDunnit", allora bisogna cominciare seriamente a chiedersi la valenza del termine "sperimentale"...

Per il resto, per me si traduce principalmente in una concessione ai gusti più ampi del pubblico, cosa che li ha fatti (adesso si) davvero arricchire.


Ant Phillips ha trascorso gli anni 80 proponendo i vari capitoli del suo intimista progetto "Private Parts and Pieces" oltre ad altre collaborazioni (tra cui le meravigliose TARKA e SLOW DANCE)...

non l'ho mai visto comparire, a differenza degli ex colleghi "a tre", nelle charts del tempo... [:)]

resta il fatto che per me -e penso per pochi altri, non so- artisticamente parlando (solo di quello e non di "quattrini") SLOW DANCE da sola SI DIVORA ed oscura tutto il catalogo GENESIS da ABACAB fino a CAS.

[:)]
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Postby genesisforever » 01 Jul 2010, 10:44

Trespass (a parte l'insignificante esordio) è l'album della formazione a 5 che ascolto di meno... il fatto è che ritengo il successivo Nursery decisamente superiore, per non parlare degli altri con Peterone. Trespass, pur affascinante, per il mio orecchio è troppo acustico e risente un pochino di reminescenze sixties che personalmente non amo.

Duke viceversa lo ascolto ancora spesso perché, oltre ad essere (come già ricordato) il più riuscito del trio, è un lavoro godibile e fluido, caldo, da ascoltare anche in leggerezza e relax...
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Postby Emanuele » 01 Jul 2010, 16:26

quote:

Duke viceversa lo ascolto ancora spesso perché, oltre ad essere (come già ricordato) il più riuscito del trio, è un lavoro godibile e fluido, caldo, da ascoltare anche in leggerezza e relax...



Be che sia il piu' riuscito del trio e' tutto da discutere, certo ha dei buoni brani come:
Behind the Lines
Duchess
Guide Vocal
Please Don't Ask
Duke's Travels

Ma ha anche dei brani insignigicanti come:
Man of Our Times ( ripetitiva )
Misunderstanding ( be questa almeno e' orecchiabile)
Heathaze
Turn It on Again (molto sopravvalutata)
Alone Tonight
Cul-De-Sac

Diciamo un buon album ma non un capolavoro e anni luce di distanza da qualsiasi album pre 1977.
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Postby Tommy Banks 93 » 01 Jul 2010, 16:30

quote:
Originally posted by genesisforever
Trespass [...] è troppo acustico e risente un pochino di reminescenze sixties che personalmente non amo.



Giustissimo, forse solo The Knife si salva.... Ma a pensarci bene l'assolo di Phillips è molto "old" style!
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Postby Betelgeuse » 01 Jul 2010, 16:31

Tommy Banks 93 ha inaugurato l'analisi sui singoli brani di questi albums: continuo io[^] ( con giudizi volutamente stringati, perchè altrimenti farei notte[:D] )

Looking For Someone: voto 8,5
Probabilmente il brano meno efficace di Trespass. Si basa su scintillanti fasi di organo stile...Trespass, ma soprattutto su performanti contrappunti di Ant, con una chitarra molto tagliente. L'inizio vocale di Peter è poi come un fulmine a ciel sereno, e dà un tocco ancora più " naif " a questa traccia. Bello il finale, un pò strano ma decisamente originale, che sembra suscitare pareri dicordanti.

White Mountain: voto 9
Splendida e avvincente storia, raccontata con visionaria genialità da Peter con sullo sfondo fasi strumentali decisamente inquietanti ma molto, molto belle. Però, dietro l'omogeneità del brano, escono fuori dei picchi assoluti della loro musica. Uno è dato dalle splendide rifiniture chitarristiche di stampo prettamente acustico che permeano tutto il percorso del brano. L'altro è dato da favolosi interventi al flauto, di una sconcertante semplicità, eppure da manuale. Molto bello il finale, coro ( e fischi ) incluso, dominato dal tappeto tastieristico di Banks.

Visions Of Angels: voto 9
E' una bella canzone. Mi sento di dire semplicemente questo. Una canzone senza tante pretese, ma che colpisce per la bellezza, la semplicità, la capacità di commuovere, persino. Sritta da Anthony Phillips, avrebbe potuto avere le potenzialità per uscire come singolo, anche se la durata è comunque non indifferente ( 7 minuti ).
Bella prova di Banks al piano, piuttosto roboante il ritornello, con " cori angelici " che hanno anche suscitato qualche critica, secondo me ingiustificata.

Stagnation: voto 9,5
Questo brano è uno dei master fondamentali dei Genesis. Da cui altre composizioni future ( in primis, Lover's Leap ) si sono ispirate. Chi non è amante dei Genesis e del prog troverà questo brano incredibilmente prolisso, se non noioso. All'inizio anch'io avevo questa sensazione, e spesso saltavo Stagnation, non mi piaceva eccessivamente. La verità è che l'andirivieni di fasi acustiche con fasi più, diciamo, potenti, è incantevole. Come incantevoli sono i ricami intessuti dalla coppia Phillips/Rutherford, con momenti densi di sonorità cristalline. C'è poco Gabriel, è vero, ma certi suoi interventi al flauto, ma anche il suo cantato verso la fine, bastano e avanzano per mettere, ancora una volta, Peter tra i protagonisti. In definitiva, quasi 10 minuti di estasi.

Dusk: voto 9
Che bella questa canzone, ragazzi! E la prestazione di Peter Gabriel è M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A. Il tutto intessuto dai soliti ricami chitarristici di Ant e Mike. E' un brano totalmente acustico, quello che dura meno di tutti, ma questo a poca importanza. Con il consueto tocco di colore: alcuni favolosi interventi al flauto, come in altre occasioni in quest'album.

The Knife: voto 10
La prima volta che ascoltai questo brano, fu di sera, quasi a tutto volume, e con le luci spente: fu allora che cominciò la mia passione per i Genesis. Già con questo avrei detto tutto. Ma mi dilungo ancora un pò.
Si tratta dell'unione, a dir poco perfetta, di tre mini-brani, diversissimi per ritmo, suoni, costruzione. Nella prima , dopo che Mister Tony Banks fa il finimondo con delle tastiere che gelano l'ascoltatore, tanto sono incisive, interviene Peter che declama un testo, che ha dato il " LA " a una leggenda metropolitana, e, aggiungo io, abbastanza stupida, secondo cui i Genesis sarebbero un gruppo di destra. Coloro che lo pensano si sono dimenticati che frasi come " DOBBIAMO RICONQUISTARE LA LIBERTA' ", oppure " ALZATEVI E COMBATTETE ", oppure quando si citano " MARTIRI DELLA LIBERTA' ", dicevo, queste frasi sono tipiche anche del grande rivoluzionario comunista Che Guevara, e di altri movimenti rivoluzionari del passato, generalmente di sinistra.
Tornando alla musica, il tutto è supportato da una superba prestazione alla batteria da parte di John Mayhew, con possenti rullate.
La parte centrale è poi stupefacente, con basso, un tappeto di tastiere, e un'indimenticabile fase di flauto, che preparano a una fase altamente drammatica, contappuntata da tante scariche di chitarra ( bellissime ), da fasi altamente toccanti di organo, da varie voci, anche accavallate tra loro ( inconfondibile, credo, quella di Mike ), e strilli finali, che fanno veramente sballare[:0].
La parte finale è un'esempio di bravura e di tecnica, essenzialmente di tre musicisti: Mayhew, Banks e Phillips, che si producono in uno degli strumentali più intensi che la storia del progressive ricordi.
The Knife rappresenta la storia di certi Genesis: una libidine, uno sballo che sono già leggenda.




Duke:


Behind the Lines: voto 6
Duchess: voto 6,5
Guide Vocal: voto 6,5
Man of Our Times: voto 8,5
Misunderstanding: voto 3
Heathaze: voto 6
Turn It on Again: voto 6
Alone Tonight: voto 7,5
Cul-De-Sac: voto 6,5
Please Don't Ask: voto 6,5
Duke's Travels: voto 9
Duke's End: voto 5
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Postby Phoberomys » 01 Jul 2010, 16:52

quote:
Originally posted by Betelgeuse
frasi come " DOBBIAMO RICONQUISTARE LA LIBERTA' ", oppure " ALZATEVI E COMBATTETE ", oppure quando si citano " MARTIRI DELLA LIBERTA' ", dicevo, queste frasi sono tipiche anche del grande rivoluzionario comunista Che Guevara, e di altri movimenti rivoluzionari del passato, generalmente di sinistra.

Coloro che scrivono queste cose [;)] si sono dimenticati che The Kinfe è la parodia (cercata, voluta, centrata) di una canzone di protesta, nella quale il giovane & imberbe Pìter riesce abbastanza bene a trasmettere l'assunto secondo il quale ogni rivoluzione finisce in dittatura.

La bellezza infinita dei Genesis sta anche nella loro apoliticità, tanto più apprezzabile in quell'epoca di facili schieramenti "dovuti" (ma è mai finita poi davvero? [:-I]), un distacco che li ha portati ad essere apprezzati anche da chi non sopportava di sentir cantare sempre di giustizie proletarie e zingari felici. [:)]
"Che cosa accomuna i Genesis ai Black Sabbath? Il fatto che per un certo periodo entrambi i gruppi, come cantante, hanno avuto Dio" - Langres Livarot.
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Postby Thomas Eiselberg » 01 Jul 2010, 17:01

quote:
Originally posted by Emanuele


Ma ha anche dei brani insignigicanti come:
...
Heathaze



Eh?[:0]

[:-j]

Trespass:

Looking For Someone: voto 8,5
Una delle migliori del dsico, grande interpretazione di Peter, ma anche gli altri fanno un ottimo lavoro.

White Mountain: voto 7
Sopravvalutata. Il testo è un po' troppo ingenuo. A tratti sembra un brano di FGTR, ma è comunque molto piacevole, con belle parti di chitarra.

Visions Of Angels: voto 8
Ancora una volta Banks svetta su tutti, forse un po' ripetitiva ma molto affascinante

Stagnation: voto 10
Se mi chiamo Thomas Eiselberg un motivo ci sarà.[:D]

Dusk: voto 7
Bravo Gabriel, un pezzo breve ed acustico, non un capolavoro ma piacevole.

The Knife: voto 10
Quasi un manifesto del disco.


Duke:

Behind the Lines: voto 7+
L'inizio è uno dei loro cavalli di battaglia, ma la seconda parte è meno riuscita.

Duchess: voto 7,5
Anche in questa la parte iniziale ha qualcosa di magfico, poi diventa un po' ripetitiva.

Guide Vocal: voto 9,5
Piccolo gioiello

Man of Our Times: voto 6
Non ho mai capito perchè a molti piace.

Misunderstanding: voto 5
Qualche tempo fa gli avrei dato 3, ma da qualche tempo l'ho leggermente rivalutata. Resta un brano comunque mediocre.

Heathaze: voto 9,5
Uno dei migliori brani "a tre" elementi

Turn It on Again: voto 7
Stesso discorso di Misunderstanding, prima la giudicavo sufficiente, ma bisogna dire che come pezzo pop funziona, decisamente

Alone Tonight: voto 5,5
Banalotta, a parte le chitarre che evocano il passato, poco altro.

Cul-De-Sac: voto 7,5
Pomposa, ok, quello che volete, ma secondo me ha delle buone parti. Forse se Banks avesse lasciato più spazio per qualche chitarra...

Please Don't Ask: voto 7,5
Altro ottimo esempio di brano pop: il ritornello sarà zuccheroso quanto volete ma emoziona.

Duke's Travels: voto 9,5

Duke's End: voto 6,5

Qualche brano abbassa la media, ma diciamo cha ad un 8 risicato si arriviamo[:D]

Strano: i due brani peggiori di Duke, per me, sono quelli più belli per Betel[:-I][:D][:D]
Last edited by Thomas Eiselberg on 01 Jul 2010, 17:03, edited 1 time in total.
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Postby Betelgeuse » 01 Jul 2010, 17:01

quote:
Originally posted by Phoberomys

La bellezza infinita dei Genesis sta anche nella loro apoliticità, tanto più apprezzabile in quell'epoca di facili schieramenti "dovuti" (ma è mai finita poi davvero? [:-I]), un distacco che li ha portati ad essere apprezzati anche da chi non sopportava di sentir cantare sempre di giustizie proletarie e zingari felici. [:)]




Su questo ti do ragione, Davide. In effetti i Genesis sono amati da gente di qualsiasi orientamento politico. E ciò è testimoniato in questo Forum.
Però fini a qualche anno fa, complice anche certa, diciamo, " letteratura ", si fece di tutto per far passare il messaggio secondo cui, appunto, i Genesis e i loro fans fossero " di destra ".

Comunque anche se fossero di destra, li ascolterei e li amerei lo stesso[^][;)]
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Postby genesisforever » 01 Jul 2010, 17:35

sinceramente più che altro il testo di "the knife" mi pare piuttosto ingenuo, e simpaticamente adolescenziale. non ne ricaverei chissà quale retroscena politico o sociale... così come trovo ridicole le pretese associazioni del progressive rock con la destra.
comunque riguardo a questo specifico brano io ho un'opinione controcorrente, lo ritengo infatti uno dei pezzi più sopravvalutati della loro carriera. magari efficace dal vivo, ma lontanissimo dai loro capolavori.
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Postby Phoberomys » 01 Jul 2010, 18:32

quote:
Originally posted by genesisforever

sinceramente più che altro il testo di "the knife" mi pare piuttosto ingenuo, e simpaticamente adolescenziale. non ne ricaverei chissà quale retroscena politico o sociale

Nessun retroscena, solo il "messaggio" della canzone. [:-I]
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Postby aorlansky60 » 02 Jul 2010, 06:15

Betel ha scritto:

"Looking For Someone: voto 8,5, Probabilmente il brano meno efficace di Trespass."

[:D]

beh, un altra dimostrazione, l'ennesima, di quanto il mondo (e noi umani) possa essere vario ed eterogeneo a livello di gusti e giudizi, perchè io la considero ad un livello assai più alto nell'ambito dell'intero album;

ma andiamo con ordine; visto che avete rispolverato la vecchia moda dei giudizi "brano per brano" anch'io mi vado a cimentare [:D]

premetto che come al solito, io sono molto più attirato dalla musica nella sua architettura generale rispetto al contenuto dei testi.


Looking For Someone: voto 9
La nuova alba dei GENESIS si intravede dall'inizio e dallo sviluppo armonico di questo brano molto ricco e particolarmente curato; nella migliore tradizione prog del periodo, continuamente variato nei tempi e costantemente interrotto nei ritmi e nelle atmosfere che cerca di creare; più di altri brani qui proposti, in questo occorre "entrare" continuamente nei meandri armonici sui quali è disegnato per capirne appieno il lustro complessivo; evolve per concludersi con un finale molto bello e sognante dal sapore quasi mistico.
Già con questo brano, la precedente falsa partenza determinata da "From Genesis to revelation" sembra ormai lontana anni luce.

White Mountain: voto 7
Quando la sentii la prima volta risultò una delle mie preferite dell'album per il suo incedere più tradizionale nella forma canzone "strofa-ritornello" anche per l'armonia particolarmente facile da assimilare per l'ascoltatore oltre che tutto sommato riuscita; dopo tanto tempo invece mi è chiaro quanto essa sia la più debole e meno ispirata di tutto l'album. Semplice, ma anche scontata.

Visions Of Angels: voto 8
Quasi simile al brano precedente, struttura classica "strofa-ritornello" con la differenza che questo sfodera una strofa quasi sussurrata sommessa ed intimista che la voce di Gabriel provvede poi a rinvigorire nell'arrivo dei ritornelli insieme alla strumentazione "in crescendo", nei quali i cori a più voci conferiscono un impronta molto "lirica" e profonda -quasi sacrale- verso chi ascolta; rinforzato oltretutto da bridge strumentali ben riusciti, nei quali il mixaggio mette in risalto una batteria particolarmente scandita ed articolata; il titolo, il testo e l'atmosfera che si respirano in questo brano sanno molto di "medioevale" e quasi di mistico.

Stagnation: voto 10
Per me, indiscutibilmente il capolavoro dell'LP; si sente particolarmente l'influenza degli arpeggi di chitarra e l'impronta di Ant Phillips in un brano che, considerata la giovane età dei propri autori, è a dir poco NOTEVOLE. Quasi una specie del Mike Oldfield più ispirato in anticipo di tre anni. Con la differenza che qui inizia ad essere incontrato "anche" un timbro vocale che conferisce ulteriore mistero ed originalità alla proposta complessiva della band: non è solo pop, non è solo rock, non è solo folk... concretamente, è molto "GENESIS"...

Dusk: voto 8
semplicemente deliziosa; splendidamente ancorata alla tradizione folk "made in britain" grazie ai suoi arpeggi di chitarra che ne sorreggono tutta l'architettura, eppure riesce lo stesso a scortarsene fino a ricrearsi un ambito molto originale, quasi new age... ancestrale, intimista, molto "Genesis", mentre il resto ce lo mette la voce di Gabriel; un gioiello. È semplice musicalmente, ma è particolarmente profonda l'atmosfera che riesce a ricreare in chi ascolta.

The Knife: voto 9
Il "punch" dell'LP, il brano dai connotati più rock in un LP caratterizzato da un tipo di sound particolarmente "pastorale" ed acustico.
Nonostante questo, riesce a sfoderare un bridge centrale molto suggestivo e ricercato, scandito ritmicamente dal basso di Rutherford attorno al quale si levano note sognanti -chitarre e flauto- concluso poi con un finale vigoroso e sincopato molto riuscito, dominato dal bell'assolo di elettrica.
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Postby pino lettieri » 02 Jul 2010, 06:32

Ciao a tutti.
Alain:

Nel mio intervento a proposito dello sfruttamento economico delle cose realizzate in passato, mi riferisco ad un fatto tecnico: i diritti d'autore. Chi ha scritto opere come quelle che vendono in modo perpetuo negli anni, nei decenni, si è di fatto garantito una pensione. Quando hai questa sicurezza, puoi, potresti anche permetterti di sperimentare o come nel loro caso scivere "cose inascoltabili" come IT[:D] che poi al contrario, ti fanno guadagnare miliardi!


Phobe:
Era una visione del periodo in generale, non del periodo di genesi dell'album in questione che secondo me, è stato realizzato in meno di una settimana...
Vuoi vedere la mia brutta faccia?
clikka qui http://www.youtube.com/watch?v=jrFmMFK77d0
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Postby aorlansky60 » 02 Jul 2010, 07:14

Chapter two : DUKE

Behind the Lines: voto 8
Così come "Looking for someone" dava il "la" ai nuovi GENESIS del decennio 70, così l'attacco di questa fornisce perentoriamente l'ingresso al nuovo mondo sonoro della band degli anni 80. Molto ben costruita e riuscita. Solida. La versione "funky-quasi-swing" che ne farà Collins nel suo album solo d'esordio è sorprendentemente altrettanto riuscita, a riprova della grande capacità elaborativa di cui erano dotati questi musicisti.

Duchess: voto 9
Una volta tanto sono in accordo con il proprio autore nel giudicarla come una delle sue preferite; l'armonia creata qui da Banks nel lungo intro strumentale e l'atmosfera che riesce a ricreare da sola vale tutto il brano, sorretto nel suo incedere successivo da una poderosa prestazione vocale di mr Collins.

Guide Vocal: voto 9
semplice e lirica al tempo stesso; struggente armonicamente. Nel suo genere, un capolavoro.

Man of Our Times: voto 6
Non mi è mai piaciuta molto, tanto da diventare quella per me minore di tutto l'album.
Musicalmente il suo sviluppo non mi ha mai convinto, ne tanto meno sono mai riuscito ad entrare in sintonia con esso.

Misunderstanding: voto 7
La tanto bistrattata, per me nel suo genere è particolarmente riuscita; quello che mi piace di essa è il ritmo scandito datole dalle prime battute iniziali, con la nota sospesa a fine battuta dietro la quale arrivano i ricami di Banks alle tastiere, pur col rischio di apparire lezioso; l'armonia fila via poi liscia che è un piacere, il ritornello è costruito con cura e si allaccia perfettamente -armonicamente- alla strofa.
Tutto quanto creato ed eseguito molto molto bene, con gusto e maestria. Ottima produzione.

Heathaze: voto 9
altra perla dell'album; momenti lirici veramente notevoli. Molto bella l'espressività qui raggiunta dall'interpretazione vocale di Collins.

Turn It on Again: voto 7
la vera hit del disco, quella con la quale la band entra di diritto a recriminare un posto al sole nel frequentatissimo salotto buono del pop; armonia e ritmo costantemente "in crescendo", sembra costruita apposta per dare carica, energia ed ottimismo; nel proprio genere perfettamente riuscita.

Alone Tonight: voto 6
Non risulta tra le mie preferite... presa singolarmente, direi piuttosto anonima.

Cul-De-Sac: voto 7
Tutto sommato, mi piace ababstanza nel suo svolgimento anche se -per me- non rappresenta certamente uno dei vertici dell'album.

Please Don't Ask: voto 9
Una delle mie preferite in assoluto dell'album; qui quello che intravedo è una capacità di orchestrazione tirata al massimo della raffinatezza, a testimonianza del gusto che questi tre personaggi possedevano e che erano in grado di mettere in opera, quando lo volevano. Strofa e Ritornello perfettamente legati armonicamente, quasi a rappresentare un unico, fluido scorrimento. In particolare, splendido il lavoro strumentale di Rutherford che ricama continuamente dietro alla bella prestazione vocale di Collins. Produzione eccellente.

Duke's Travels - Duke's End: voto 10
Le ho sempre considerate, non so se a torto o a ragione, come un unico brano; per un amante dei crismi del prog "degli anni gloriosi" come me, il migliore regalo che mi potesse concedere Banks in tempi ormai contrassegnati da un passaggio di consegne verso sonorità e concetti musicali ormai molto più disimpegnati.
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Postby aorlansky60 » 02 Jul 2010, 07:27

quote:
Originally posted by pino lettieri


Alain:
Nel mio intervento a proposito dello sfruttamento economico delle cose realizzate in passato, mi riferisco ad un fatto tecnico: i diritti d'autore. Chi ha scritto opere come quelle che vendono in modo perpetuo negli anni, nei decenni, si è di fatto garantito una pensione. Quando hai questa sicurezza, puoi, potresti anche permetterti di sperimentare o come nel loro caso scivere "cose inascoltabili" come IT[:D] che poi al contrario, ti fanno guadagnare miliardi!



Si, Pino, [;)] infatti non ero convinto di essere riuscito ad interpretare bene le tue parole; dette in questi termini, (oltre alle vendite rappresentate dai dischi che hanno riscosso più successo -parlo di quelli degli anni 80-) nel corso dei decenni anche i diritti d'autore relativi alle prime opere hanno contribuito di certo...
anche se va detto -imho- che nel 1981 quando hanno "sperimentato" cose del tipo a la "whodunnit"[:-j], quei diritti non erano cresciuti ancora in modo tale da metterli in una situazione particolarmente tranquilla... mi pare... [;)]
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Postby Tommy Banks 93 » 02 Jul 2010, 07:55

quote:
Originally posted by Betelgeuse

Tommy Banks 93 ha inaugurato l'analisi sui singoli brani di questi albums: continuo io[^] ( con giudizi volutamente stringati, perchè altrimenti farei notte[:D] )

Looking For Someone: voto 8,5
Probabilmente il brano meno efficace di Trespass. Si basa su scintillanti fasi di organo stile...Trespass, ma soprattutto su performanti contrappunti di Ant, con una chitarra molto tagliente. L'inizio vocale di Peter è poi come un fulmine a ciel sereno, e dà un tocco ancora più " naif " a questa traccia. Bello il finale, un pò strano ma decisamente originale, che sembra suscitare pareri dicordanti.

White Mountain: voto 9
Splendida e avvincente storia, raccontata con visionaria genialità da Peter con sullo sfondo fasi strumentali decisamente inquietanti ma molto, molto belle. Però, dietro l'omogeneità del brano, escono fuori dei picchi assoluti della loro musica. Uno è dato dalle splendide rifiniture chitarristiche di stampo prettamente acustico che permeano tutto il percorso del brano. L'altro è dato da favolosi interventi al flauto, di una sconcertante semplicità, eppure da manuale. Molto bello il finale, coro ( e fischi ) incluso, dominato dal tappeto tastieristico di Banks.

Visions Of Angels: voto 9
E' una bella canzone. Mi sento di dire semplicemente questo. Una canzone senza tante pretese, ma che colpisce per la bellezza, la semplicità, la capacità di commuovere, persino. Sritta da Anthony Phillips, avrebbe potuto avere le potenzialità per uscire come singolo, anche se la durata è comunque non indifferente ( 7 minuti ).
Bella prova di Banks al piano, piuttosto roboante il ritornello, con " cori angelici " che hanno anche suscitato qualche critica, secondo me ingiustificata.

Stagnation: voto 9,5
Questo brano è uno dei master fondamentali dei Genesis. Da cui altre composizioni future ( in primis, Lover's Leap ) si sono ispirate. Chi non è amante dei Genesis e del prog troverà questo brano incredibilmente prolisso, se non noioso. All'inizio anch'io avevo questa sensazione, e spesso saltavo Stagnation, non mi piaceva eccessivamente. La verità è che l'andirivieni di fasi acustiche con fasi più, diciamo, potenti, è incantevole. Come incantevoli sono i ricami intessuti dalla coppia Phillips/Rutherford, con momenti densi di sonorità cristalline. C'è poco Gabriel, è vero, ma certi suoi interventi al flauto, ma anche il suo cantato verso la fine, bastano e avanzano per mettere, ancora una volta, Peter tra i protagonisti. In definitiva, quasi 10 minuti di estasi.

Dusk: voto 9
Che bella questa canzone, ragazzi! E la prestazione di Peter Gabriel è M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A. Il tutto intessuto dai soliti ricami chitarristici di Ant e Mike. E' un brano totalmente acustico, quello che dura meno di tutti, ma questo a poca importanza. Con il consueto tocco di colore: alcuni favolosi interventi al flauto, come in altre occasioni in quest'album.

The Knife: voto 10
La prima volta che ascoltai questo brano, fu di sera, quasi a tutto volume, e con le luci spente: fu allora che cominciò la mia passione per i Genesis. Già con questo avrei detto tutto. Ma mi dilungo ancora un pò.
Si tratta dell'unione, a dir poco perfetta, di tre mini-brani, diversissimi per ritmo, suoni, costruzione. Nella prima , dopo che Mister Tony Banks fa il finimondo con delle tastiere che gelano l'ascoltatore, tanto sono incisive, interviene Peter che declama un testo, che ha dato il " LA " a una leggenda metropolitana, e, aggiungo io, abbastanza stupida, secondo cui i Genesis sarebbero un gruppo di destra. Coloro che lo pensano si sono dimenticati che frasi come " DOBBIAMO RICONQUISTARE LA LIBERTA' ", oppure " ALZATEVI E COMBATTETE ", oppure quando si citano " MARTIRI DELLA LIBERTA' ", dicevo, queste frasi sono tipiche anche del grande rivoluzionario comunista Che Guevara, e di altri movimenti rivoluzionari del passato, generalmente di sinistra.
Tornando alla musica, il tutto è supportato da una superba prestazione alla batteria da parte di John Mayhew, con possenti rullate.
La parte centrale è poi stupefacente, con basso, un tappeto di tastiere, e un'indimenticabile fase di flauto, che preparano a una fase altamente drammatica, contappuntata da tante scariche di chitarra ( bellissime ), da fasi altamente toccanti di organo, da varie voci, anche accavallate tra loro ( inconfondibile, credo, quella di Mike ), e strilli finali, che fanno veramente sballare[:0].
La parte finale è un'esempio di bravura e di tecnica, essenzialmente di tre musicisti: Mayhew, Banks e Phillips, che si producono in uno degli strumentali più intensi che la storia del progressive ricordi.
The Knife rappresenta la storia di certi Genesis: una libidine, uno sballo che sono già leggenda.




Duke:


Behind the Lines: voto 6
Duchess: voto 6,5
Guide Vocal: voto 6,5
Man of Our Times: voto 8,5
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Heathaze: voto 6
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Alone Tonight: voto 7,5
Cul-De-Sac: voto 6,5
Please Don't Ask: voto 6,5
Duke's Travels: voto 9
Duke's End: voto 5



MI fa ridere come i voti di Trespass siano stati commentati, mentre quelli di Duke semplicemente dati e basta!
Last edited by Tommy Banks 93 on 02 Jul 2010, 07:56, edited 1 time in total.
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Postby emmevu68 » 02 Jul 2010, 09:28

Duke è un album ricco di spunti….
Ci sono contributi personali estremamente caratterizzati, Please Don't Ask e Misunderstanding di un Collins reduce da Vancouver che apre le porte al mercato USA e alla sua carriera da solista,le complesse e orchestrate Heathaze e Cul de Sac di Banks, le emotive Man of Our Times e Alone Tonight di Mike.
C’è uno sguardo verso i tempi andati con la matrice prog dei pezzi strumentali, con riferimenti da concept album, con una bella e corale suite che venne resa esplicita come tale solo durante il successivo tour e che contiene, forse, un messaggio ad un fuggitivo amico …
Trespass dei tempi andati rappresenta l’acerbo inizio, pieno di spunti, di idee innovative e promesse che verranno pienamente mantenute…

Come non amarli entrambi.
Come non considerarli Genesis entrambi, anche se comuni solo a 2 di loro.

One love.
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Postby pino lettieri » 02 Jul 2010, 09:30

[quote......anche se va detto -imho- che nel 1981 quando hanno "sperimentato" cose del tipo a la "whodunnit"[:-j], quei diritti non erano cresciuti ancora in modo tale da metterli in una situazione particolarmente tranquilla... mi pare... [;)]

[/quote]

Certo, Alain, ma considera che anche andare ingiro per tourneè non è che fosse proprio gratis, una bella fetta diguadagni era per gli artisti:la Ditta, aveva debiti, ma i "dipendenti, mica troppo... E le tourneè di quel periodo sono quelle del periodo più florido (sempre relazionate alle circostanze ai tempi alle spese eccetera...) Ne facevano davvero tante e se non altro sulla quantità anche se guadagni proco (?) per ongi serata, se lo moltiplichi per duecento / trecento volte(Serate) all'anno per una decina di anni diciamo "buoni", beh... Poi il successo mass mediatico globlale con la tv, i vhs e i dvd(in seguito) ha sancito guadagni derivanti dallo sfruttamento dei diritti davvero da capogiro, se no, non si capirebbe come mangiasse Ant, Steve dopo la "scellerata idea" di abbandonare un treno costantemente in giro a raccogliere denaro. Ogni disco, video, cd, dvd venduto, ha fruttato diritti d'autore per variati milioni di sterline, euro dollari yen lire franco corona pesetas crusedor, rubli eccetera: ora forse è più chiaro il perchè abbiano smarrito la creatività...dedicandosi al divertimento derivante dal restare insella al successo. E chissenefrega se fosse un successo di raffinata esptrazione o di sfruttamento o di puro svaccamento...
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A 40 anni da Trespass e a 30 da Duke

Postby Tommy Banks » 02 Jul 2010, 10:19

Ritengo Trespass infinitamente superiore a Duke.
Le parti di organo di Tony e tutte le soluzioni paradisiache di Phillips con i crescendi e i cambi totali di armonia di Stagnation da sole valgono tutto duke.
Per non parlare dell'intro di Looking for Someone di Peter ....
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Postby massimo61 » 02 Jul 2010, 10:37

quoto tutto, anche la autoptica definizione "parti di organo"[:-D]
Pazza Inter Amala!
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Postby aorlansky60 » 02 Jul 2010, 10:46

quote:
Originally posted by pino lettieri


Poi il successo mass mediatico globlale con la tv, i vhs e i dvd(in seguito) ha sancito guadagni derivanti dallo sfruttamento dei diritti davvero da capogiro, se no, non si capirebbe come mangiasse Ant, Steve dopo la "scellerata idea" di abbandonare un treno costantemente in giro a raccogliere denaro.


mah... si, forse, [:-I] ni...
insomma, anche considerando i diritti di FGTR e TRESPASS nel caso di Ant e quelli da Nursery Cryme a W&W nel caso di Steve, sono convinto -poi correggetemi se sbaglio, magari con dati a suffragio- che "Ant e Steve mangiassero" comunque e semplicemente come hai detto, mentre gli altri "tre" da un certo punto in poi "nuotassero" letteralmente, ma non solo grazie ai diritti d'autore... [:-I]
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Postby sid » 02 Jul 2010, 11:43

quote:
Originally posted by Phoberomys

Peccato che ora ne sia rimasto solo uno, come Ailènder - a palla in tutti i sensi. [:D]



da quando in qua elevi stefanello alle vette che gli spettano?
non eri intento a grattarti le terga con musiche altrui?
sono contento che tu abbia potuto apprezzare e possa apprezzare OOTTM.
e bravo [:-D]
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Postby pino lettieri » 02 Jul 2010, 12:08

Certo, Alain. (è sempre un piacere colloquiare con te e tutti voi)
I diritti d'autore di un album come trespass sono ancora oggi non trascurabili. Nel caso di steve ancor di più perchè gli album incorniciati in quel lasso di tempo hanno venduto e vendono ancora in tutto il mondo. Stiamo parlando di GENESIS, è mitologia pura e vendibile almeno per altri dieci anni così come accade ancora oggi (per la verità con numeri risibili,per carità rispetto ai nostri con EL&P, Jetro, eccetera. I Genesis sono famosi come la coca cola, come Mc donalds: possono non essere di tuo gradimento ma difficilmente non sai chi siano. Ovvio stiamo parlando dell'ultima generazione cioè i nostri figli: difficilmente mio nipote quando nascerà, avrà modo di conoscerli e se accadrà sarà come per noi del forum se ascoltassimo le opere di Carla Boni, Nilla Pizzi, Paul Anka, insomma quelli del cinquantennio passato. Che tristezza, Alain... Tutta questa Arte meravigliosa, probabilmente persa nella polvere dei ricordi...
Buon w.e. a tutti.
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Postby Phoberomys » 02 Jul 2010, 12:11

quote:
Originally posted by pino lettieri

Era una visione del periodo in generale, non del periodo di genesi dell'album in questione che secondo me, è stato realizzato in meno di una settimana...

Trespass? [:-I]

Mesi di cottage dei McPhail, con In the Court of the Crimson King nelle orecchie e i Monty Python negli occhi.

E, bisogna dire, si sente. [^]
Last edited by Phoberomys on 02 Jul 2010, 12:14, edited 1 time in total.
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Postby jean_1960 » 02 Jul 2010, 13:55

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93

Quest'anno, ragazzi miei, è importante per 2 ricorrenze: le pubblicazioni di Trespass (23 ottobre 1970) e e di Duke (28 marzo 1980). Entrambi sono album importanti, perché segnano due svolte: rispettivamente l'una verso il progressive e l'altra verso il pop (cambiamento quest'ultimo già marcato in ATTWT e ancora più evidente in Abacab).

Cosa ne pensate di questi due album, a mio avviso fra i più belli mai sfornati dai nostri miti?

[8D][8D][8D][8D]

Trespass : grande album, con la componente acustica in prima linea, che sara' un pilastro quantomeno fino a Selling england by the pound. Abacab : domanda di riserva?
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Postby Tommy Banks 93 » 02 Jul 2010, 14:45

quote:
Originally posted by jean_1960
Abacab : domanda di riserva?



Non ho capito cosa intendi.
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Postby Betelgeuse » 02 Jul 2010, 16:10

quote:
Originally posted by Tommy Banks 93

MI fa ridere come i voti di Trespass siano stati commentati, mentre quelli di Duke semplicemente dati e basta!




No, il fatto è che avevo già commentato in un topic dedicato a Duke, mentre i brani di Trespass non li avevo ancora analizzati. Scrivo comunque qualche riga sui brani del 1980.


Behind the Lines: voto 6
Pezzo decisamente frizzante, con Mike protagonista. Buona la varietà, qualche digressione pseudo/jazzistica. Una volta mi piaceva di più

Duchess: 6,5
Una canzone decisamente dignitosa e dalle caratteristiche romantiche, e non perchè lo dice Banks ( l'autore ). Ricorda vagamente alcune cose dei lavori precedenti

Guide Vocal: voto 6,5
E' troppo breve. Collins offre una notevole prestazione, ben supportato da un bel piano. Maggiormente sviluppata, poteva venire ancora migliore.

Man of Our Times: voto 8,5
Stupendo brano rock, protagonista un Mike Rutherford ( come esecutore e come autore ) in formissima. Possente, intensa, la voce di Phil. Eccellenti i cambi di velocità, di ritmo. Una delle canzoni che dividono di più nella produzione genesisiana: non sempre è apprezzata come merita.

Misunderstanding: voto 3
Nulla, non c'è nulla che possa giustificare la scritta Genesis in copertina. E' un brano assolutamente scipito, e per chi è abituato a pretendere il massimo dai propri beniamini, anche inascoltabile. Suoni, ritmo, cori, testo deludenti a dir poco. Ma perchè hanno fatto un pezzo così?[V]

Heathaze: voto 6
Canzone bellina, ma nella media. Qualche fase di eccessiva melodrammaticità, anche se il ritornello è gradevole. Meritava forse mezzo voto in più, solo che le mirabilie che si dicono su questa canzone mi paiono francamente esagerate.

Turn It on Again: voto 6
Uno degli ultimi ritmi irregolari della loro storia non bastano a renderla un capolavoro. Fa capolino nelle discoteche, e per la prima volta, sulla musica dei Genesis, ci si può ballare sopra. Posso dire che ne avremmo fatto volentieri a meno?

Alone Tonight: voto 7,5
Rivalutiamola!!!!! E' il mio grido di battaglia per sottolineare la validità di questa semisconosciuta e ignorata canzone, caratterizzata da una intensa prestazione di Phil. E c'è anche la 12 corde!!![:p]

Cul-De-Sac: voto 6,5
Brano ricco di trovate. Piacevole e ben studiato, si avvale di uno dei finali più belli, a mio avviso, della storia dei Genesis.

Please Don't Ask: voto 6,5
Testo bellissimo, anche se musicalmente non molto variegata, è una delle canzoni più intimiste dei Genesis, o meglio del loro leader. La musica, però, mi sembra più di stampo banksiano.

Duke's Travels: voto 9
Furioso, forsennato semi-strumentale, con una fase iniziale di percussioni che fa venire la pelle d'oca.
E' tutto sommato un brano atipico ( o meglio, raro, vedi Los Endos ) nella storia del gruppo, in quanto viene privilegiato prima di tutto il ritmo. Grande prestazione anche di Banks ( notevoli certi passaggi ). Il bel finale mette la ciliegina sulla torta per uno degli episodi più entusiasmanti in assoluto del trio.

Duke's End: voto 5
Ripresa di Behind the Lines, con qualche variazione sul tema. Forse si poteva fare qualche sforzo e chiudere meglio il disco.
Last edited by Betelgeuse on 02 Jul 2010, 16:13, edited 1 time in total.
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Postby Hairless Heart » 02 Jul 2010, 19:49

Thomas ha scritto:
quote:
quote:
--------------------------------------------------------------------------------
Originally posted by Emanuele

Ma ha anche dei brani insignigicanti come:
...
Heathaze
--------------------------------------------------------------------------------
Eh?

Da non amante di Duke, ho trovato anch'io un po' azzardato questo giudizio.
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Postby Tommy Banks 93 » 03 Jul 2010, 06:35

Oh, scusa Betel, ritiro tutto. Non sapevo!
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Postby Hairless Heart » 03 Jul 2010, 06:43

Ma poi che c'entra: uno non può commentare quello che vuole e non commentare quello che non vuole?[:-I][;)]
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Postby Phoberomys » 03 Jul 2010, 07:00

Uh, i voti: "a fair and balanced look" [;)] da sto fior fiore di critico musicale del sabato mattina [:D]

Looking For Someone: voto 10
Brano ideato principalmente da Gabriel, dal testo alla musica altamente drammatica (o magari chissà, quella gliel'ha composta qualcun altro mentre lui come al solito era nella sua stanzetta a scrivere i testi [:p]).
Ovviamente è il mio pezzo preferito del disco: un cantante così, tra i gruppi del Rock Romantico, non ce l'ha nessuno (vd. panegirico di Ant sulla voce di Pìter [:)]).

White Mountain: voto 7
Non malaccio, ha una buona atmosfera, ma il testo è un po' maffo e troppo vicino a cose precedenti - e "postume" [;)].
Troppo lunga, e certi effetti sulla voce oggi fanno un po' sorridere.

Visions Of Angels: voto 8
Chiaramente una outtake di revelation, testo di Phillips ispirato (si dice) a Jill Moore futura ex moglie di Peter - come abbia potuto vedere tutti quei denti e pensare a un angelo, è un mistero che solo Phillips potrà spiegare.
Molto orecchiabile, cantata divinamente.
Accorciata, sarebbe stata la scelta ideale per un singolo.

Stagnation: voto 9
Affascinante, complessa, vero lavoro di gruppo in cui complessivamente si riconoscono gli imput del complesso nel complesso. [:D]
Troppo lunga, però: c'è un pezzo in cui "non succede niente", difetto comune alla successiva The Musical Box (Mike nell'82 ha detto di non ricordarsene un'intera fetta...), a cui Stagnation prelude ma verso la quale soffre di un complesso [;)] d'inferiorità.

Dusk: voto 9
bellissima, altro singolo mancato in my opinion.
Gran giro di chitarre, bello "circolare" come sempre mi garba a me.
Basta ascoltare il demo per capire l'importanza del labor limae genesisiano specie per la definizione delle melodie vocali: nel demo seguono pedissequamente la melodia, nel brano definitivo "fanno un'altra cosa" e aggiungono ricchezza alla canzone.

The Knife: voto 10
Non tutti i salmi finiscono in Gloria, non tutte le lepri finiscono in salmì, non tutte le Glorie finiscono nelle canzoni di Tozzi, non...eh, dove eravamo più? [:-D]
Ah sì: Trespass finisce in gloria (veramente finisce in -ass, ma in inglese non sta bene [I8)] [;)]).
Col fischio e col botto, come tanti altri brani (e come dicono loro stessi in Supper's Ready: "we'll end with a whistle, we'll end with a bang" - un rimando inconscio al loro metodo "compositivo"? [:-I])
Musica incalzante (Gabriel/Banks impegnati a tirar fuori il meglio di sé stessi, da buoni migliori amici conflittuali), testo spesso male interpretato [;)].
Bellissimo assolo di Ant, anche se in un certo punto pare che si debba rompere i diti: Steve dal vivo fa a questa parte ciò che Stuermer dopo farà a lui. Così impara [;)].
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Postby Hairless Heart » 03 Jul 2010, 07:06

quote:
Stagnation: voto 9
....Troppo lunga, però: c'è un pezzo in cui "non succede niente"

Hai perfettamente centrato il motivo per cui non riesco a considerarla il capolavoro del disco! (ma il misero 7 a White mountain è imperdonabile[:D]).
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Postby Tommy Banks 93 » 03 Jul 2010, 07:17

quote:
Originally posted by Hairless Heart

Ma poi che c'entra: uno non può commentare quello che vuole e non commentare quello che non vuole?[:-I][;)]



Beh, dato che gli album in questione sono due, mi sembrava strano che in Trespass ci fossero giudizi commentati e in Duke no!

Per carità, ognuno faccia cosa vuole. Mi sono già scusato con Betel. [^][^][^][^]
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Postby aorlansky60 » 05 Jul 2010, 05:36

quote:
Originally posted by Phoberomys


The Knife: voto 10
Bellissimo assolo di Ant, anche se in un certo punto pare che si debba rompere i diti: Steve dal vivo fa a questa parte ciò che Stuermer dopo farà a lui. Così impara [;)].



D'accordissimo!... [^] [;)]
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Postby Thomas Eiselberg » 05 Jul 2010, 08:35

A me invece la versione con Steve alla chitarra non dispiace[:)]
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Postby reallifepermanentdream » 16 Jul 2010, 07:37

Quoto un po' tutti,
e ritengo che Duke e'
inevitabilmente e necessariamente il Trespass del 1980 ;
in questi dieci anni ci si sono "messi in mezzo":
Phil Collins
l' elettronica
il successo
la produzione
la Disco
....e penso anche che a vent' anni pesavo 58 chili,
a trenta ero arrivato a 72.....[:D][:D][:D]
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Postby intermediario » 19 Jul 2010, 13:29

Duke è senz'altro l'album dei G < 5 che ascolto più spesso e volentieri...ma mi è capitato di sentire pareri (da persone anche competenti) tipo "L'intro di Behind the lines? Ma sembrano i Pooh!" [:0]...in effetti non ho saputo cosa rispondere, un pò di somiglianza c'è davvero.
Salto quasi sempre Cul de sac e Please don't ask (carine ma un pò inconcludenti, per me) mentre il resto è da 5 stelle, almeno per i "genesis"!
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Postby intermediario » 19 Jul 2010, 13:38

quote:
Originally posted by Phoberomys

quote:
Originally posted by Betelgeuse
frasi come " DOBBIAMO RICONQUISTARE LA LIBERTA' ", oppure " ALZATEVI E COMBATTETE ", oppure quando si citano " MARTIRI DELLA LIBERTA' ", dicevo, queste frasi sono tipiche anche del grande rivoluzionario comunista Che Guevara, e di altri movimenti rivoluzionari del passato, generalmente di sinistra.

Coloro che scrivono queste cose [;)] si sono dimenticati che The Kinfe è la parodia (cercata, voluta, centrata) di una canzone di protesta, nella quale il giovane & imberbe Pìter riesce abbastanza bene a trasmettere l'assunto secondo il quale ogni rivoluzione finisce in dittatura.

La bellezza infinita dei Genesis sta anche nella loro apoliticità, tanto più apprezzabile in quell'epoca di facili schieramenti "dovuti" (ma è mai finita poi davvero? [:-I]), un distacco che li ha portati ad essere apprezzati anche da chi non sopportava di sentir cantare sempre di giustizie proletarie e zingari felici. [:)]



Su questo sono d'accordo.
In quel periodo qualcuno poteva essere definito di destra per il semplice fatto che non si occupava di politica; il musicista proletario doveva esclusivamente affrontare temi ispirati al realismo socialista ed allo sviluppo della classe operaia, e se non lo faceva era un complice della borghesia.
Io la pensavo così (ma mi sono rotto molto presto...), e il fatto che mi piacessero i Genesis lo consideravo una delle tante incoerenze della vita. Alla fine mi sono reso conto che i temi sociali non mancavano (vedi Get'em out by friday), quello che mancava era lo spot pubblicitario per questo o quel partito, cosa che a lungo andare ho cominciato ad apprezzare molto.
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Postby highinfidelity » 20 Jul 2010, 04:14

Ritornando al tema principale, quello che piu' mi colpisce e' che tra Trespass e Duke passano SOLO dieci anni e c'e' in mezzo un'evoluzione musicale che ti scaraventa fuori dalla finestra, senza neanche considerare che in mezzo ci sono "robette" come The Lamb Lies Down On Brodway e compagnia. Di quei "dischi sacri" [O:-)] ne hanno sfornato quasi uno all'anno!

Nei trent'anni successivi, al confronto, si e' giocato a boccette.

Non parliamo poi degli ultimi dieci anni - la stessa distanza temporale che separa Trespass da Duke - nel corso dei quali non e' piu' successo praticamente NIENTE; e non mi riferisco solo ai Genesis (che sarebbe come sparare sulla croce rossa) ma proprio a tutto l'universo musicale in genere.

Oggi dei pupazzetti come i Black Eyed Peas sono ritenuti un grande complesso e vanno pure in tournee, roba da bazzi! Alla fine si applaude il computer che comanda i campionatori. Boh. Che dire... [:-|]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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In dubbio, consultate le FAQ
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Postby MadManMoon » 20 Jul 2010, 05:11

...e Black Eyed Peas e Gorillaz sono i meno peggio...

dovresti ascoltare Lady Gaga... [X-P]

invisible touch DOVE SEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII?

...oddio che ho detto... siamo proprio alla frutta...[V]
perchè ogni Uomo ha una Luna nella sua Follia...
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Postby Tommy Banks » 20 Jul 2010, 05:27

invisible touch a confronto di questi si erge come un gigante in tutta la sua possente bellezza! [:D]
Ed i suoi scintillanti suoni risplendono di fulgida bellezza!

Che recensione eh?[:D]
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Postby aorlansky60 » 20 Jul 2010, 06:40

HIGH ha scritto:

Ritornando al tema principale, quello che piu' mi colpisce e' che tra Trespass e Duke passano SOLO dieci anni e c'e' in mezzo un'evoluzione musicale che ti scaraventa fuori dalla finestra, senza neanche considerare che in mezzo ci sono "robette" come The Lamb Lies Down On Brodway e compagnia.
Di quei "dischi sacri" ne hanno sfornato quasi uno all'anno!

Nei trent'anni successivi, al confronto, si e' giocato a boccette.

Non parliamo poi degli ultimi dieci anni - la stessa distanza temporale che separa Trespass da Duke - nel corso dei quali non e' piu' successo praticamente NIENTE; e non mi riferisco solo ai Genesis (che sarebbe come sparare sulla croce rossa) ma proprio a tutto l'universo musicale in genere.



Osservazione decisamente PRECISA quanto VERITIERA, dimostrata dalla prova dei fatti, rimanendo in ambito pop-rock.

Purtroppo, il triste segno dei tempi e del loro lento scorrere, attraverso i quali si è assistito ad un appiattimento delle idee che 30 anni fà sarebbe apparso impossibile da immaginare...

Proprio 30 anni fà o giù di lì, un grande del rock, NEIL YOUNG, sentenziò che "IL ROCK È MORTO"...

allora non detti peso a questa sua affermazione. [:-I]

riletta 30 anni dopo, essa appare anche più concreta nella sua profetizzazione rispetto alla sua incontestabile verità di fondo.
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Postby intermediario » 20 Jul 2010, 07:00

quote:
Originally posted by highinfidelity

Ritornando al tema principale, quello che piu' mi colpisce e' che tra Trespass e Duke passano SOLO dieci anni e c'e' in mezzo un'evoluzione musicale che ti scaraventa fuori dalla finestra



Quoto al 100%: è un dato impressionante. Quanto al rock, se fosse morto solo quello non sarebbe neanche un dramma; mi sembra che sia morta la creatività, o sono io che non ho più la pazienza di andarmi a cercare i nuovi talenti?
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Postby pino lettieri » 20 Jul 2010, 10:07

beh...sarebbe un lavoro. Ma ci hanno già pensato i creativi della tv a distruggere anche questo ambito;perchè i talenti che vediamo in tv, sono solo quelli che hanno anche una capacità di bucare il video, se no, anche se sei bravissimo, raramente ci riesci. Ritornando a ciò che dici, forse è vero che di creatività in giro ce ne sia pochina, ma è ancor più vero che i fruitori di profilo alto, sono ancora meno. E quindi fuori mercato.
Noi abbiamo vissuto un momento storico straordinario fatto di Musica Immensamente Grandiosa in tutti i generi rappresentati, da cambiamenti epocali sia nel modo di fruirla che di Produrla; il passaggio dal vinile alle tecnologie digitali così come la registrazione analogia su nastro o la più dinamica su Protool e simili. Epocale. Abbiamo consumato tutte le risorse disponibili? Io non credo perchè oggi a quasi cinquant'anni, non credo di aver ascoltato nemmeno un millesimo della musica di profilo altissimo effettivamente creata e distribuita: ergo caro Intermediario, sì, cerca e godi di ciò che troverai perchè di Musica eccelsa, in giro, c'è n'è quanta ne vuoi. Magari può servire spostare un po' la barra verso altri stili, mondi, aree, ma è proprio lì il bello: trovarlo in ciò che nemmeno sospettavi esistesse.
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Postby aorlansky60 » 20 Jul 2010, 10:49

ma il fatto, e l'interrogativo stesso caro Pino, è: dove vado a cercarle?

la risposta, per quanto mi riguarda, è : quasi sempre a ritroso nel tempo...

un paio d'anni fà scoprii per caso un disco rock splendido sfuggitomi a suo tempo: "Epic Forest" - RARE BIRD

guarda caso quel disco fu pubblicato nei primi anni 70...

...trovarne al giorno d'oggi di sonorità simili...

come? "sono vecchie, stantie e vetuste?"

...e chi se ne frega, per me suonano ancora "divinamente"...



Pino ha scritto: "ma è ancor più vero che i fruitori di profilo alto, sono ancora meno."

eh, chissà dei tanti ragazzi appassionati di rock di 30 anni fà, quanti ne rimangono, effettivamente?

pochini, pochi... tu ed io, ed altri siamo rimasti tali, forse allargando i ns orizzonti (io ascolto praticamente di tutto a pensarci), però il guaio che hai evidenziato è che le nuove generazioni di appassionati sono stati addormentati dal sistema che ha voluto imporre "madonna" come "lady ga" piuttosto che take that e robby williams... amen. [:(] (o meglio, RIP)


"Noi abbiamo vissuto un momento storico straordinario fatto di Musica Immensamente Grandiosa in tutti i generi rappresentati, da cambiamenti epocali sia nel modo di fruirla che di Produrla"

altre saggie parole; se penso agli anni 70, non solo al rock ma a Weather Report, Perigeo, Return to Forever, il primo Pat Metheny Group, Mahavishnu Orchestra, ed avere vissuto in tempo reale tutta questa leccornia musicale, e confrontare tutto il vulcano magmatico rappresentato da quegli anni irripetibili con il panorama attuale quale una specie di deserto del Gobi...[:(]

Meno male che mi sono costruito nel tempo una specie di oasi rappresentata da una notevole collezione di supporti verso la quale posso sempre attingere per dimenticarmi dell'assoluto vuoto culturale attuale...
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A 40 anni da Trespass e a 30 da Duke

Postby pino lettieri » 20 Jul 2010, 11:30

Perigeo... "non è poi così lontano" strepitoso...Biriaco Tommasi, mamma mia che suono... Li vidi dal vivo a Cinisello al palasport; pensa che il supporter era un tale mio paesano, Rino Gaetano....

Hai ragione, Alain. Vero che nel passato trovi cose meravigliose... Forse ancora migliaia inesplorate, sconosciute; Chissà quanti tastieristi come Jordan Rudess ci sono in giro, chissà quanti Pordnoi ci sono qua e la per l'Australia...Chissà quanti "genesis" ci sono e non lo sappiamo... Altrettanto vero è che nel presente cose forti ce ne sono, ma ovviamente dipende dai gusti legati al genere. Io ad esempio mi sollazzo grandemente con Mezzoforte, è uscito da poco un dvd che puoi anche gustare in alta definizione sul tubo; Yellow Jacketts, Steps head...e poi se proprio vuoi esagerare, tuffati nell 600 e poi nel 700. La base del Prog, sta li. [;)]
p.
Vuoi vedere la mia brutta faccia?
clikka qui http://www.youtube.com/watch?v=jrFmMFK77d0
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Postby intermediario » 20 Jul 2010, 12:30

Io sento molto la mancanza di programmi Tv, radiofonici o siti che facciano una prima opera di selezione e proposta...la mia formazione musicale negli anni '70 l'ho fatta con programmi come Alto gradimento, Supersonic, Per voi giovani e giornali come Ciao 2001. Per altri versi negli anni 80 è stato importante il programma Mister Fantasy di Massarini.
Oggi abbiamo banche dati dove puoi ascoltare milioni di brani ma ovviamente sarebbe utile qualche "orientamento" intelligente; ho dato un'occhiata al Filter ma mi sembra troppo automatico ("hai ascoltato questo quindi ti piacerà quest'altro..."[:-I]).
Conoscete qualche sito o web-radio che possa aiutare?

...altrimenti ne organizziamo uno noi forumisti! Direi che abbiamo tutte le potenzialità necessarie![8D]
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Postby Tommy Banks » 21 Jul 2010, 04:55

quote:
Originally posted by pino lettieri
con Mezzoforte, è uscito da poco un dvd che puoi anche gustare in alta definizione sul tubo; Yellow Jacketts, Steps head...e poi se proprio vuoi esagerare, tuffati nell 600 e poi nel 700. La base del Prog, sta li. [;)]
p.



Dei Mezzoforte ho una VHS...un pò più leggeri dei mostri della Fusion anni 70, ma bravi. Grandi suoni.
Il 600 e 700 li adoro...quelli si che erano tempi!
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Postby Tommy Banks » 21 Jul 2010, 04:57

quote:
Originally posted by intermediario

Io sento molto la mancanza di programmi Tv, radiofonici o siti che facciano una prima opera di selezione e proposta...



Questo è il problema più grande.

Ma la TV di qualità è sparita tanti anni fa.
Manca chi l'ascolta e per forza senza programmi come si istruiscono i nuovi ascoltatori?
Sarebbe come togliere la scuola elementare e media e dire poi...che popolo ignorante!
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Postby aorlansky60 » 21 Jul 2010, 06:16

Non è certo il topic più indicato per farlo, ma se -restringendo l'analisi al ns paese, anche se non so se all'estero sia meglio- dagli anni 80 la cosiddetta "educazione" televisiva è demandata a proposte che tutti quanti abbiamo presente per averle vissute, soprattutto per (de)merito di un imprenditore privato che astutamente fiutò il potenziale celato dal media televisivo quale enorme ritorno che gli sarebbe servito negli anni successivi, proponendo tematiche a getto continuo atte ad addormentare la gente più che scuoterla e/o svegliarla, la logica-scontata conseguenza attuale è la risposta più esaustiva. [:|]
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Postby intermediario » 21 Jul 2010, 08:11

Più in generale, TV e radio di oggi sono fatte su misura per gli spot.
I programmisti televisivi e radiofonici sono ostaggio di:
- inserzionisti pubblicitari che vogliono inserire gli spot fra una canzone e l'altra;
- case discografiche che vogliono inserire le canzoni fra uno spot e l'altro.
I tempi in radio sono rigidi: 2-3 minuti di canzoni, 5 di spot ed 1 minuto di chiacchiere varie. In TV aumenta molto la percentuale delle chiacchiere.
Io sono venuto a sapere dell'esistenza di Tales from topographic oceans da Radio RAI, che l'ha trasmesso INTEGRALMENTE in 4 serate appena uscì. Una facciata per sera, in prima o seconda serata, non ricordo.
Oggi, se fanno una cosa del genere, arriva subito la telefonata dell'Amministratore Delegato Altissimo Legale Rappresentante della Sublime Azienda Inserzionista che minaccia di bruciarli vivi e spargere le ceneri nel parcheggio di un centro commerciale...

Scusate l'OT ma mi sembrava eccessivo aprire un topic apposta per questa considerazione!
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Postby reallifepermanentdream » 21 Jul 2010, 08:22

L' importante e' che comunichiamo SEMPRE a giovani e giovanissimi
la segatura che si stanno mangiando, con pazienza e abnegazione,
spiegando loro anche il perche' delle nostre idee/gusti:
solo cosi' nel 2099 ci sara' ancora qualche ragazzino/a
che sapra' dire: "NO, QUESTA ROBA FA SCHIFO, PREFERISCO
DI GRAN LUNGA TRESPASS !!"
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Postby Tommy Banks 93 » 28 Aug 2010, 10:40

Purtroppo solo pochissimi di noi giovani capiscono il senso vero della musica vera!
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