...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono in 3

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Postby Betelgeuse » 08 Apr 2013, 19:30

Vorrei ricordare che 35 anni fa ( il 7 Aprile 1978 ) usciva " And Then There Were Three ".
Credo che tutti abbiamo già sviscerato, centrifugato, liofilizzato, ogni impressione, ogni sensazione possibile e immaginabile sul disco, in tanti anni di Forum.
Io stesso non mi ripeterò: mi limito a ribadire che, a mio avviso, è un gran bel disco.
C'è chi lo ha definito il disco peggiore tra i migliori del gruppo. Chi viceversa il migliore tra i peggiori. Chi l'abum più scioccante, al momento della sua uscita. Chi l'ha descritto come una occasione perduta. Chi come una raccolta di canzoncine pop. Chi ancora il colpo di coda dell'epopea prog del gruppo.
Comunque è uno dei lavori più peculiari e, aggiungo io, più riconoscibili.
Si trova, insieme al solo " Duke ", in una zona " neutra " nella storia del gruppo, in una specie di spartiacque tra la fase epica e di culto dei Genesis, e quella contrassegnata dal business e dal mercato. Tuttavia, anche nella sua peculiarità, trovo molte similitudini, non tanto con Duke, quanto con il precedente " Wind And Wuthering ", di cui rappresenta una versione più semplificata, più pop, forse meno affascinante, ma anche più fresca.
Sarei tentato di fare una recensione chilometrica [:D] , e chi mi conosce bene sa che ne sono capace ( ma col rischio di tediare fin troppo... [I8)] ) ma, in questo caso, non è importante: a meno che, in futuro, non decidiate di creare una sezione apposita dedicata alle recensioni personali di opere vecchie e meno vecchie di questa straordinaria sigla.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 08 Apr 2013, 19:49

Betelgeuse wrote:C'è chi lo ha definito il disco peggiore tra i migliori del gruppo. Chi viceversa il migliore tra i peggiori.



Faccio parte del primo gruppo [:D]

E' un album discreto, che però per l'epoca nella quale è stato composto (anni 70') risulta decisamente il meno riuscito.


Betelgeuse wrote:Chi l'abum più scioccante, al momento della sua uscita.


[:-I] No, non c'ero ma non credo l'avrei definito scioccante

Betelgeuse wrote:Chi l'ha descritto come una occasione perduta.


Si, sono abbastanza d'accordo con questa affermazione

Betelgeuse wrote:Chi come una raccolta di canzoncine pop.


No, non lo è. E' un album che vuole essere prog ma non ci riesce al 100% ma che ancora non è pop. Non a caso ha influenzato moltissimo (assieme a Duke) il new prog, se non lo ha ha proprio inventato (io sono dell'idea che questa cosa non è tanto campata in aria, anzi)

Betelgeuse wrote:Chi ancora il colpo di coda dell'epopea prog del gruppo.


Il colpo di coda è A trick of the tail, non fosse che per il titolo [:D]

Betelgeuse wrote: trovo molte similitudini, non tanto con Duke, quanto con il precedente " Wind And Wuthering ", di cui rappresenta una versione più semplificata, più pop, forse meno affascinante, ma anche più fresca.


Vero, concordo: assomiglia più a Wind che a Duke, risultandone una versione più "semplificata" laddove Wind era ambizioso ma a tratti (pur essendo un ottimo album) risultava più "pesante", ATTWT invece è più "fresco" ma per me molto più banale e soprattutto povero di idee e soluzioni.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 09 Apr 2013, 07:23

Questo disco e' per me particolarmente importante perche' e' stato il primo che, da accanitissimo seguace di Phil Collins, ho comprato "retrospettivamente" dei Genesis. Naturalmente perche' ci cantava Collins e volevo sentire altri dischi in cui cantava Collins. La cosa impressionante e' che a trent'anni di distanza ricordo ancora con una chiarezza cristallina la sera in cui lo misi sul giradischi la prima volta: ascolto in cuffia, testi sotto gli occhi, sempre piu' difficili da leggere perche' fuori cala la luce. E' raro ricordare cosi' bene un singolo ascolto di un singolo disco.

Naturalmente a trent'anni di distanza va collocato criticamente nel percorso che hanno effettuato i Genesis. Io sono tra quelli che lo pongono a fianco di Duke: per me sono due album che si completano, ancora permeati da grandi passaggi di rock progressivo perfettamente degno di questo nome. Sento come altrettanto netto, anche per via del cambio di produttore e quindi di timbrica, oltreche' per l'innovativa copertina Hypgnosis, lo stacco rispetto alla coppia A Trick of the Tail / Wind & Wuthering.

Ovviamente li accomuna anche la mancanza di Hackett, ma che ci vogliamo fare... La strada ormai era quella... [:(]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 08:34

Betel:
"...c'è chi l'ha definito l'abum più scioccante, al momento della sua uscita."

Thomas:
"No, non c'ero ma non credo l'avrei definito scioccante"


Io c'ero quando uscì (lo acquistai giusto qualche giorno dopo la data ricordata da Betel) e mi trovavo ancora nella fase di ammirazione assoluta per la band, memore dei fasti di WIND&WUTHERING ancora freschi, anche se il campanello d'allarme risuonato con SECOND OUTS (non tanto per il titolo in se ma perchè coincidente con l'uscita di Steve Hackett dalla band) qualche perplessità sul futuro me l'aveva portata...

Ormai chi mi conosce per avermi letto qui (ed altrove) sa come la penso in merito a questo titolo, per cui inutile dilungarsi.

È chiaro che il mio giudizio critico risente in maniera palese del mio stupore e della mia delusione la prima volta che appogiai il disco al piatto, e questa sensazione (che scommetto accomunò tutti i fedelissimi della band di allora) mi accompagna ancora adesso; era trascorso poco più di un anno dalle magnificenze di WIND&WUTHERING, e poi arriva questo, figurarsi... già la copertina mi era rimasta indigesta prima ancora di sentire il disco, specie se messa a confronto con quelle splendide di TRICK e WIND, poi l'ascolto fu per me la botta finale (il momento più basso arrivò con "Follow you follow me", [:(-(] con il sottoscritto incredulo ed inebetito a chiedersi "ma sono gli stessi tipi che hanno scritto ONE FOR THE VINE e BLOOD ON THE ROOFTOPS ???" ...si; cioè no, era venuto meno un elemento più importante di quello che si pensava... ma meglio che mi fermi qui; come dicevo prima, inutile dilungarsi.

In conclusione, per me, il disco dei Genesis che più di ogni altro rappresenta una netta frattura con il passato, non lasciando presagire nulla di buono per il futuro. A sua parziale discolpa gli va riconosciuto che i tempi stavano mutando, inesorabilmente.
Non sarebbero mai più stati gli stessi, ne per Genesis ne per altri.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 08:37

Io lo trovo un bel disco. Non un ottimo disco ma un bel disco. Poi lo ricordo con affetto perché con Selling fa parte dei miei primi vagiti genesisiani.
Non sto a dire a cosa si avvicini e a cosa no perchè avete già detto tutto, ma soprattutto concordo con Thomas (sta succedendo un po' troppo spesso ultimamente [:D] ) sul fatto che abbia praticamente "inventato" il new prog.
L'unica pecca, il mastering: a confronto con QUALSIASI disco vecchio o nuovo, risulta SEMPRE con dinamica inferiore [:-I]
Va beh, a parte poi un paio di brani non eccelsi [:D]
pezzi preferiti:
Burning rope
Many too many (capolavoro... [I8)] )
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 08:40

aorlansky60 wrote:il momento più basso arrivò con "Follow you follow me"

ma vuoi mettere Follow con Snowbound?
Follow è un'ottima ballad a mio parere, semplice fin che vuoi, ma ottima, con un solo semplice, accattivamente ma nella sua semplicità geniale come solo Banks saPEVA fare. Snowbound è di una noia mortale, ripetitivo e con quei cambi di tonalità tipici del pop e di chi scrive ma non sa più cosa scrivere, ma nessuno mai ne parla, solo perchè non venne usato come singolo... [!:-!] [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 08:44

veramente, io preferisco "Snowbound" a "Follow you...", ma... vuoi mettere "BLOOD..." con queste due???? [:-I]

boh, a ognuno il "suo"... [:D]

dimenticavo di parlare di un altro fattore che mette questo disco in cattiva luce, almeno per me : registrazione e mixaggio, con una scelta di produzione di enfatizzare in particolar modo le alte frequenze(va bene che questo disco è il trionfo delle tastiere, ma qui si esagera...), a discapito delle medio basse freq.-lo so, è un aspetto puramente audio, ma per me è sempre stato importante- cosa che peraltro aveva già iniziato a palesarsi con W&W; sotto questo aspetto, TRICK era assai più equilibrato e corretto.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 09:10

aorlansky60 wrote:veramente, io preferisco "Snowbound" a "Follow you...", ma... vuoi mettere "BLOOD..." con queste due???? [:-I]

ti rivelo una cosa. Blood è di un altro disco... ma, ssssshhhh, non dirlo a nessuno... [:D] [;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 09:20

hai detto giusto : "BLOOD..." è di un altro disco;

aggiungo che non poteva appartenere ad un disco quale ATTWT... [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 09:25

per me anche firth, Dancing wtmk, cinema show, musical box sono meglio di blood. [:p]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 09:44

Con quelli che hai citato sai di sfondare "una porta aperta" [:D] ma mi stai trascinando in un gioco assai sottile, anche particolarmente OT [:D] per cui rendiamo giustizia al disco oggetto del thread e ritorniamo lì. [:)] Avevo citato BLOOD solo in quanto vicina(come tempi) a ATTWT, anche per sottolineare la diversità musicale che intercorre tra W&W e ATTWT a distanza di un solo anno dalla loro pubblicazione. [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 09:52

Betelgeuse wrote:Sarei tentato di fare una recensione chilometrica [:D] , e chi mi conosce bene sa che ne sono capace ( ma col rischio di tediare fin troppo... [I8)] ) ma, in questo caso, non è importante: a meno che, in futuro, non decidiate di creare una sezione apposita dedicata alle recensioni personali di opere vecchie e meno vecchie di questa straordinaria sigla.


Nelle vecchie pagine del forum ormai ricoperte di polvere -6anni fà o giù di lì- devono ancora trovarsi mie riflessioni altrettanto chilometriche (ma che dico, OCEANICHE! [:D] ) riferite al disco in oggetto, e in confronto con quelli che lo hanno preceduto in modo particolare... [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 09 Apr 2013, 11:02

chvfrc wrote:Non sto a dire a cosa si avvicini e a cosa no perchè avete già detto tutto, ma soprattutto concordo con Thomas (sta succedendo un po' troppo spesso ultimamente [:D] ) sul fatto che abbia praticamente "inventato" il new prog.


Comincio a preoccuparmi [:D]

Anche per me Many too many è una piccola perla poco citata.

Ma Snowbound sta 3 spanne sopra (pur non essendo affatto un capolavoro) a Follow you...

Ecco ristabilite le distanze [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 12:45

Thomas ha scritto :

"E' un album che vuole essere prog ma non ci riesce al 100%, ma che ancora non è pop."

Esattamente. Osservazione con la quale concordo pienamente.

ATTWT rivela tutto l'imbarazzo nel volere operare un cambiamento consapevole al proprio stile.
Tentando di farlo, ma senza riuscirvi.

Il motivo di questo è che i tre personaggi rimasti non sono gente qualsiasi.
Provengono da un grande passato musicale appena chiusosi alle loro spalle, al quale hanno dato lustro con le proprie capacità ed idee. Per riuscire a "semplificare" adeguatamente un linguaggio diventato troppo scomodo e "fuori moda" a loro modo di vedere in quel '78, occorre più tempo di quello che hanno avuto per elaborare ATTWT, che alla fine, come giustamente nota Thomas "non è neppure pop" come peraltro anch'io ho sempre sostenuto.

Nel pop entreranno a pieno diritto con "DUKE", che a me (guarda caso) piace assai di più di questo ATTWT, proprio perchè dichiaratamente pop molto più di quanto lo sia ATTWT ancora impacciato a trattenere (e volere ricordare) un sontuoso passato.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Montecristo » 09 Apr 2013, 13:56

se non fossi stato un loro fan (badate bene il passato, visto che all'inizio del topic si richiedeva il bagno "d'epoca") l'avrei definito un vero albo..fetecchiosissimo!!
titolo demente (da tromboni elp o da ex-fuoriclasse autoironici, che si rendono conto che è finito tutto, veramente), vebbè si salva la copertina, produzione e armonie da panico diabetico, una sfilza di pezzi anche cretinotti, follow you canzone "da menare", da menare loro e chi solo la canticchia.. vabbè salvo many too many abbastanza accattivante.
forse solo burning rope con la parvenza di un pezzo degno dei genesis.
ovvio che blood dove la metti la metti rimane un capolavoro, ma qui è in discussione la resa finale del pezzo, non le intenzioni: and then there were three ha la stessa produzione di wind se non sbaglio ma sì dà il caso che i musicisti qui sono rutherford (certi assoli che manco i gatti..) e banks che si vide bene dall'usare i suoi pezzi migliori (tutti sull'album solista, bravo..) e che i luoghi comuni che c'erano già su wind non hanno il contraltare spagnoleggiante di hackett.

da fan postumo dei genesis
..ho delle cicliche rivalutazioni di questo albo..fetecchioso uguale.
in occasione di quei momenti miei, solo e soltanto in quelli, posso trovare l'interesse a finire l'albo e farmi piacere quasi tutte le canzoni.
per esempio mi piacciono burning rope, prodomica del collins solista, addirittura ci ho sempre visto un romanticismo afro [:-!] ù
e snowbound e undertow che insieme a pezzi sicuramente più compiuti come evidence of autumn, open door, hearthaze, cul de sac, eccetera.. compongono un "lost album" romanticone (n'antro [:D] ) del periodo a cavallo tra le due decadi

a tanti piace down and out, ma a me piaceva così che non me la ricordo, boh.

invece mi ricordo bene deep in the motherlode, say it's all right joe e the lady lies, però dallo spettacolo al lyceum di cui ho persino comprato il dvd (peter perdona il tuo figlio e uccidi l'agnello più grasso), lì addirittura mi entusiasmano ste canzoni, sono molto divertenti..
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 14:20

Montecristo wrote: una sfilza di pezzi anche cretinotti, follow you canzone "da menare", da menare loro e chi solo la canticchia..

quando vuoi... [!:-!] [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Montecristo » 09 Apr 2013, 14:28

io non sono violento, è questa musica
fa quest'effetto..

Image

comunque leggo nel topic che la produzione è diversa da wind, però intendo dire che l'albo è l'ascesa finale al patinato da fare schifo!
in questo sicuramente è contiguo a tutta la produzione successiva.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 14:55

"una sfilza di pezzi anche cretinotti, follow you canzone "da menare", da menare loro e chi solo la canticchia.. vabbè salvo "many too many" abbastanza accattivante."

[:D]

c'è una altra cosa da dire in merito a queste due : rivelarono all'epoca (me lo ricordo bene!) capacità da "rimorchio" [:D] impressionante (...da intendersi come un modo per "attaccare" [;)] [:D] nei confronti di una giovane pulzella...) insospettate e praticamente impensabili trattandosi dei Genesis, conosciuti per quello che erano in passato, cioè gente dalla musica "difficile" per palati "complicati" : improvvisamente, in discoteca, sentivi i Genesis per la prima volta con questi due brani... un solo anno prima sarebbe stato impensabile... inutile dire che feci buon viso a cattiva sorte... [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Montecristo » 09 Apr 2013, 15:00

l'approccio diretto conta moltissimo, e lo rispetto, farei sicuramente valutazioni diverse [:D]

anche perchè ci sono passaggi dei migliori genesis, king crimson, van der graaf generator, che fanno pezzettini di muco di follow in quanto forza lolitesca, tempo delle mele, erotica, sesso selvaggio! [O:-)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 09 Apr 2013, 15:03

azz... per molto meno sono stato accusato di insulti [:D]
ma che disco ha in mano il tizio?? [&:-S]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 09 Apr 2013, 17:03

Comunque, l'ho già detto e scritto in passato, al di là di una valutazione oggettiva sempre assai difficile da raggiungere per chiunque,
possono esistere due chiavi di lettura fondamentali che portano ad apprezzare questo disco (oppure a disprezzarlo senza troppe riserve) :

E' la data di nascita di ognuno di noi.

Chi ha conosciuto "And Then There Where Three" andando a ritroso nel tempo alla scoperta della band, magari in maniera non omogenea con la linea di pubblicazione cronologica degli albums dei Genesis, può avere ricevuto una prima impressione assai diversa (e perchè no, anche assai positiva rimasta tale nel tempo) rispetto a chi, come me, lo ascoltò appena pubblicato, con la memoria ancora fresca dei fasti recenti di Wind&Wuthering...

Lo dico per esperienza e con una certa sicurezza : nel mio giro di amicizie in quel 1978 eravamo in tre ad essere particolarmente interessati (ed appassionati) alla musica dei Genesis che conoscevamo a memoria prima di quel fatidico aprile...
Ricordo ancora quando ci incontrammo la prima volta a discutere delle impressioni ricavate dal primo ascolto di ATTWT : eravamo tutti e tre sbigottiti (a dir poco) e profondamente delusi, e scommetto (come scrivevo più su in questo thread) che la stessa linea di opinione accomunò tutti i fans italiani del tempo (quelli di vecchio stampo, perchè il disco appena pubblicato ne incontrò di nuovi, quelli che non si erano mai accostati prima ai Genesis per timore verso quel tipo di musica...); ricordo ancora la recensione letta su "StereoPlay"(rivista hi-fi dell'epoca che compravo assiduamente) forse ad opera di M.Ferranti -ma potrei sbagliarmi, è passato molto tempo- che praticamente stroncava tutto il disco, concludendo che "alla fine, non rimane che aggrapparsi a quei pochi magici momenti che ancora eccheggiano lontanamente il passato, come MANY TOO MANY..."

Così come non è mai venuta meno la mia alta valutazione per un disco come NURSERY CRYME, conosciuto ed apprezzato (amore continuo imperterrito) quattro anni prima di ATTWT, così non è mai mutato il mio rapporto nei confronti di quest'ultimo.

Troppo povero musicalmente, rispetto alla ricchezza cui m'aveva abituato la band fino a quel momento, che riuscì a proporre una fila di albums davvero notevole per qualità (da TRESPASS a Wind&Wuthering) : 7 albums legati da una qualità sopraffina davvero oltre la media e di difficile accostamento per qualsiasi altra band rivale del tempo.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Betelgeuse » 09 Apr 2013, 19:32

Commenti piuttosto variegati sul disco, a quanto leggo.
Noto comunque un diverso approccio all'opera da parte di Thomas Eiselberg, che, rispetto a ciò che ricordavo, in questo thread parla generalmente bene del disco. [:0]
Non così, evidentemente, Aor, che proprio non riesce a farselo digerire [:D]
Dico questo in tono scherzoso, naturalmente [;)]

Ho letto commenti sui singoli brani. Io assegno, invece, i classici voti:

Down and Out : 9
Undertow : 8,5
Ballad of Big : 6,5
Snowbound : 8
Burning Rope : 8,5
Deep In The Motherlode : 8,5
Many Too Many : 6,5
Scenes From a Night's Dream : 7
Say It's All Right Joe : 7
The Lady Lies : 7,5
Follow You Follow Me : 5
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 07:30

Volevo provare anch'io col "giochino" di Betel e dare voti alle singole canzoni, ma poi mi accorgo che ne verrebbe fuori una scena impietosa, roba da attirare l'ira dei fans nei miei confronti oltre misura...

mi limito a segnalare quelli che sono per me i momenti ancora gradevoli nel disco :

Qualcosa di "Down & out" ; qualcosa di "Snowbound" ; buona parte di "Burning Rope" ; "Many too many" ; qualcosa di "Joe" ; "Lady lies" (con nota di merito alla coda strumentale del minuto conclusivo, la cosa che più mi piace in tutto il disco, ma se potessi, incenerirei quel lezioso intro di synth all'inizio del brano... anche il "middle eight" centrale non è all'altezza della struttura strofa-ritornello su cui si snoda il brano, imho)

E se davvero potessi : centrale di tiro della corazzata "Bismark" [:p] (o unità della stessa classe), obiettivo "da seguire" (follow who?...) [8D] ,
bordata alzo zero con tutti gli 8 pezzi da 381mm concentrati sull'ultima del lato 2 del disco!...
buon affondamento... [/:-|]
[:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 10 Apr 2013, 08:16

aorlansky60 wrote:Chi ha conosciuto "And Then There Where Three" andando a ritroso nel tempo alla scoperta della band, magari in maniera non omogenea con la linea di pubblicazione cronologica degli albums dei Genesis, può avere ricevuto una prima impressione assai diversa (e perchè no, anche assai positiva rimasta tale nel tempo) rispetto a chi, come me, lo ascoltò appena pubblicato, con la memoria ancora fresca dei fasti recenti di Wind&Wuthering...

In pratica sei d'accordo con Tony Banks, che in intervista ha affermato d'aver notato che i fan tendono a prediligere il "periodo" dei Genesis relativo al disco che hanno ascoltato per primo. E questo, con le dovute eccezioni, e' probabilmente vero: basta vedere le folle oceaniche di tedeschi che riempivano gli stadi dei Genesis con Collins alla voce.

Dall'altro pero' bisogna fare un po' attenzione. Non parlo di te, Alain, parlo in generale. Io noto (e la mia osservazione non e' certo nuova) che in molte persone che sono state "giovani in una certa epoca specifica" (leggasi 1968-1979), c'e' un blocco mentale totale per tutto cio' che e' venuto in seguito. E con totale intendo dire totale: le canzoni "diverse" dalle precedenti sono irricevibili in quanto tali, quelle uguali al passato fanno schifo perche' sono sempre la stessa minestra scaldata e riscaldata; non parliamo poi degli anni '80 che fanno tutti schifo, a prescindere, tutti i complessi di tutti i generi e sottogeneri, e avanti cosi'.

Ora, se da un lato e' ormai storicamente chiaro che gli anni '70 sono stati un periodo d'oro per il rock classico, bisognerebbe sforzarsi di conservare un po' piu' d'apertura per le novita'. A me ad esempio piace Claudio Villa, pero' non ho la pretesa che la canzone all'italiana potesse andare avanti come negli anni '40-'50 all'infinito (anche perche' a meta' anni '50 era gia' diventata uno scontatissimo cliché, che sfornava ormai canzoni orripilanti a raffica), e d'altro canto trovo un obbrobrio il ritorno forzato al neo-melodico portato avanti dai "nuovi urlatori" dei vari X-factor, amici, sanremo eccetera eccetera. Viceversa quando sento un disco (faccio un esempio a caso) dei Foo Fighters, per quanto a me piaccia il progressive, per quanto a me non piacesse il grunge, non faccio fatica a riconoscere che sono veramente in gamba e che Dave Grohl e' riuscito a costruirsi una seconda carriera che e' persino migliore della prima.

Non so, non sono mai riuscito tanto a spiegarmi questo desiderio che ci siano novita' ma senza cose nuove. O si resta fermi e diventa tutto una pizza, o si cambia. Mi pare logico. [:-I]

E poi scattano gli immancabili confronti con gli altri gruppi: "guardate i King Crimson che coerenza, mentre i Genesis invece" e di qui' e di la'. Beh, cazzarola, a me Discipline non sembra molto simile a In the Court of the Crimson King, se devo dirla tutta. [':-|]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby kobaia » 10 Apr 2013, 08:34

io ci ho provato.
seppure molto tardivamente (anni 2000) ho cercato di seguire cronologicamente la discografia
rimasto paralizzato per anni a pochi ascolti di Trick e WeW e tornato frettolosamente al periodo gabriel, i due appena citati li ho rivalutati nel tempo...
poi sono coraggiosamente passato al "dopo"... attwt non ce l'ho proprio fatta ad apprezzarlo

seppure alcuni passaggi siano tipicamente genesis,la qualità di registrazione (o produzione, non so come definirla) è impietosa.
rutherford alla chitarra è inconsistente, il basso non si sente e collins alla voce non mi è mai piaciuto.. banks fa un lavoro che spesso non c'entra con quello che sono le intenzioni del brano.. gli assoli di sinth che erano arrivati al limite dell' assurdo "tecnicismo-esibizionismo" (ma che ancora raccontavano qualcosa) in "riding the scree" da trick in poi mi son sempre stati indigesti... in attwt non c'entrano propio nulla...

non odiatemi ma quest'album è un po' un'accozzaglia di suoni, intuizioni e esecuzioni che dice poco e nella maniera sbagliata [:-j]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 10 Apr 2013, 08:52

aorlansky60 wrote:Comunque, l'ho già detto e scritto in passato, al di là di una valutazione oggettiva sempre assai difficile da raggiungere per chiunque,
possono esistere due chiavi di lettura fondamentali che portano ad apprezzare questo disco (oppure a disprezzarlo senza troppe riserve) :

E' la data di nascita di ognuno di noi.

Chi ha conosciuto "And Then There Where Three" andando a ritroso nel tempo alla scoperta della band, magari in maniera non omogenea con la linea di pubblicazione cronologica degli albums dei Genesis, può avere ricevuto una prima impressione assai diversa (e perchè no, anche assai positiva rimasta tale nel tempo) rispetto a chi, come me, lo ascoltò appena pubblicato, con la memoria ancora fresca dei fasti recenti di Wind&Wuthering...

Lo dico per esperienza e con una certa sicurezza


tu mi dirai che 1 caso non fa testo, ma mio padre, coetaneo dei Genesis, che li conosce da sempre e che ha scoperto attwt solo anni dopo l'uscita, non lo ritiene un brutto album, ma l'evoluzione della band, per 1-1000 motivi.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 10 Apr 2013, 08:56

highinfidelity wrote: Io noto (e la mia osservazione non e' certo nuova) che in molte persone che sono state "giovani in una certa epoca specifica" (leggasi 1968-1979), c'e' un blocco mentale totale per tutto cio' che e' venuto in seguito. E con totale intendo dire totale: le canzoni "diverse" dalle precedenti sono irricevibili in quanto tali, quelle uguali al passato fanno schifo perche' sono sempre la stessa minestra scaldata e riscaldata; non parliamo poi degli anni '80 che fanno tutti schifo, a prescindere, tutti i complessi di tutti i generi e sottogeneri, e avanti cosi'.

Ora, se da un lato e' ormai storicamente chiaro che gli anni '70 sono stati un periodo d'oro per il rock classico, bisognerebbe sforzarsi di conservare un po' piu' d'apertura per le novita'.

Non so, non sono mai riuscito tanto a spiegarmi questo desiderio che ci siano novita' ma senza cose nuove. O si resta fermi e diventa tutto una pizza, o si cambia. Mi pare logico. [:-I]


questo post andrebbe messo nel banner!!! [:D]
quoto TUTTISSIMO, beh, forse qualche dubbio su Claudio Villa [:D]
Generalmente penso si debba affrontare le fasi successive di un gruppo con minor snobbismo. Non necessariamente farsi piacere le cose, ma inquadrarle in un contesto, in un periodo, in una situazione personale ma anche generale.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 09:44

@ MARCO :

"In pratica sei d'accordo con Tony Banks, che in intervista ha affermato d'aver notato che i fans tendono a prediligere il "periodo" dei Genesis relativo al disco che hanno ascoltato per primo"

ummhh... leggo e sento, però, di un sacco (ma veramente tante) di persone che conobbero la band negli anni 80 attraverso i dischi pubblicati in quel decennio, che poi appassionandosi alla band scoprirono che Genesis non erano solo quelli con Phil alla voce, e stimolati dalla ricerca a ritroso scoprirono degli "autentici tesori" -per loro stesse parole- accostandosi alle opere con Peter ancora nel gruppo... io non sarei così sicuro come Banks su questo, la mia opinione riguardava strettamente l'album in oggetto qui.


"E questo, con le dovute eccezioni, e' probabilmente vero: basta vedere le folle oceaniche di tedeschi che riempivano gli stadi dei Genesis con Collins alla voce."

Come dicevo in un mio post precedente, moltissime persone che si erano tenute debitamente alla larga dai Genesis ritenendoli eccessivamente "complicati" per i loro gusti (periodo fino a W&W compreso), accorsero in massa appena la loro musica virò dal Rock al pop, specialmente da "Abacab" in avanti... E non è un mistero, come confermò lo stesso Mike a suo tempo, quando rilevò che la "semplificazione" da loro messa in atto a cominciare proprio da ATTWT iniziò a fomentare questo fenomeno : improvvisamente -come ricorda Mike- la musica dei Genesis iniziava a destare un certo interesse verso nuovi fans ma soprattutto verso le ragazze, che prima si erano sempre mostrate refrattarie alla musica della band (quella portata avanti fino a W&W almeno...) ed ora accorrevano in massa anche ai loro concerti...

Per 10 fans dei primi tempi che li abbandonavano perplessi -me compreso- appena arrivato ATTWT ce ne furono 100 (in rapporto) che prima li snobbavano e da quel momento li accolsero con molto interesse.


"Dall'altro pero' bisogna fare un po' attenzione. Non parlo di te, Alain, parlo in generale. Io noto (e la mia osservazione non e' certo nuova) che in molte persone che sono state "giovani in una certa epoca specifica" (leggasi 1968-1979), c'e' un blocco mentale totale per tutto cio' che e' venuto in seguito... non parliamo poi degli anni '80 che fanno tutti schifo, a prescindere, tutti i complessi di tutti i generi e sottogeneri, e avanti cosi'."


no, no, caro Marco, includimi pure... [:D] mi rendo conto che i miei gusti riferiti ai Genesis per come li descrivo potrebbero farmi passare per un intransigente "talebano" (oltretutto ho l'età giusta per esserlo) radicato nella convinzione che gli anni 60-70 per il rock furono il meglio : questa ultima affermazione è vera in larga misura (sfido chiunque a dimostrare il contrario, cioè che le proposte emergenti degli anni 80 in campo pop-rock possano aver retto il confronto con il passato parlandone ora a posteriori; però come dici giustamente tu, non tutto è da scartare di quegli anni 80 e non bisogna fare di tutte le erbe un fascio altrimenti si fà solo demagogia.

Ma è proprio questo il punto : come si spiega che a me, svezzato musicalmente con la musica rock dei "seventies", piacciono molto anche XTC, LEVEL42, TEARS FOR FEARS, SIMPLE MIND (straordinari queli di "NEW GOLD DREAM"), PREFAB SPROUT("Steve Mcqueen" disco veramente epocale in grado di riassumere quel decennio) CROWDED HOUSE, PRETENDERS, NEW ORDER, TALK TALK, POLICE, U2, REM, CLANNAD(anche quelli anni80 virati verso un raffinato etno-pop), BLUE NILE, LLOYD COLE&The COMMOTIONS, THE CHURCH, LOTUS EATERS ??? (i primi che mi vengono in mente, di certo ce ne sono altri tra quelli che apprezzo emersi all'alba del decennio)

dicevo, come si spiega [:-I] che mi piace la musica di tutte queste bands non solo per se stesse e quanto proponevano, ma se messe in confronto ai Genesis anni80, quest'ultimi per me perdono su tutta la linea contro ognuna del gruppo citato prima??? (e non scherzo)

(in fondo, ancorato-radicato-vetusto trombone talebano, forse non sono del tutto... il fatto è che l'impoverimento generale dei Genesis e della loro nuova proposta -da vedere anche in rapporto a quanto seppero fare PRIMA- non riusciva più a sollecitarmi come invece riuscivano a fare nuove bands arrivate dopo di loro...)


"A me ad esempio piace Claudio Villa"
[:0] [:D] [;)]
oh, nessun problema, Marco [:)] ; per es. a me piacciono molto anche MINA, DUSTY SPRINGFIELD e CAROLE KING tanto per stare sull'easy-listening... un disco come "TAPESTRY" della KING per me si divora tutta la produzione Genesis80, se vogliamo metterla ancora sul piano dei paragoni...
[:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 10:09

Kobaia scrive :

" attwt non ce l'ho proprio fatta ad apprezzarlo...
seppure alcuni passaggi siano tipicamente genesis, la qualità di registrazione (o produzione, non so come definirla) è impietosa.
rutherford alla chitarra è inconsistente, il basso non si sente e collins alla voce non mi è mai piaciuto..
"


Sono sostanzialmente d'accordo con queste affermazioni. [:)] (meno quella su Collins che alla voce tutto sommato non mi dispiace, magari non qui ma in altri dischi... [:D] )

Non ho mai nascosto che una delle mie critiche più aspre verso l'album, oltre al suo contenuto artistico, è rivolta verso le scelte di produzione, di registrazione e di mixaggio.

Il fatto che -spesso- il basso "non si sente" come affermi è diretta conseguenza di aver voluto dare un enfasi particolare verso le medio-alte freq. in sede produttiva e di mixaggio a scapito della basse freq., come già dicevo prima. In un disco in cui le tastiere -sotto svariate forme- la fanno da padrone, il problema viene oltremodo accentuato. La cosa era già iniziata con W&W ma qui tocca l'apoteosi. Qualche tempo fà parlandone qui con uno (Pino) che di aspetti produttivi ne deve sapere parecchio, egli provò a spiegare che la cosa era da vedersi nel tentativo di incontrare maggiormente i gusti del pubblico americano, fattore che potrebbe spiegare la diversità di reg. con A TRICK OF THE TAIL che dal punto di vista audio risulta essere molto più equilibrato (parlo del primo mixaggio storico ovviamente, perchè l'ultimo operato da N.Davis nel 2009 stravolge questo concetto... [:-|] )

Il fatto che trovi il povero Mike inconsistente alla chitarra è da vedersi in due ragioni :

-1) sostituire adeguatamente un certo Steve Hackett sarebbe stato compito improbo e difficile per chiunque

-2) le parti di chitarra pensate, composte ed eseguite per questo disco sono talmente semplificate -vorrei dire banali- rispetto al passato, salvo rare eccezioni, da far apparire la presenza di S.Hackett praticamente superflua quasi da giustificarne l'assenza, per cui il solo Mike va bene, alla fine.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 10 Apr 2013, 10:33

Nei primi paragrafi, Alain, in un certo senso ti contraddici da solo. E' sicuramente vero che c'e' chi da Collins solista e' passato ai Genesis di Gabriel (io sono tra quelli). Questo perche' ogni buona regola deve prevedere delle eccezioni, altrimenti non e' una buona regola. Le cifre di vendita in realta', le charts, danno inconfutabilmente ragione a Banks, come in effetti sembri renderti conto da solo nel paragrafo successivo.

Riguardo il perche' comunque per te i Genesis battano tutto il resto, la risposta e' naturale: gusti personali, ognuno ha i suoi e le sue predilezioni. Io non dico mica che la New Wave o l'Haevy Metal siano superiori al Progressive, anche per me quel periodo e' insuperabile. Pero' una cosa sono i gusti personali, da riconoscere come tali, un altro e' mettersi il paraocchi e bollare come "schifo" tutto cio' che non si e' mai ascoltato con attenzione. (Ribadisco convintamente che tu NON fai parte di questa categoria e l'hai dimostrato piu' volte, anche con l'elenco di gruppi che hai appena ricordato).

OT, mi stupisco del vostro stupore per Claudio Villa, probabilmente e' dovuto a luoghi comuni o a un ascolto distratto del suo repertorio. Basta ascoltare con attenzione pezzi come "Binario" o "Buongiorno Tristezza", la miscela di vigore e di delicatezza che riesce ad alternare con scioltezza, l'assoluta precisione del tono anche nei tratti stornellati, la transizione perfetta tra falsetto e piena voce, per rendersi conto di quale maestro assoluto della voce sia stato. Tra l'altro anche i testi dei due brani citati (non suoi ma dei parolieri, beninteso), in un perido in cui le liriche erano usualmente del tutto superflue quando non demenziali, si fanno apprezzare per poesia e drammaticita'.

Era comunque un esempio a caso. Avrei potuto dire Natalino Otto, Ernesto Bonino, il Trio Lescano, o Luciano Tajoli.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 10 Apr 2013, 10:33

Betelgeuse wrote:Commenti piuttosto variegati sul disco, a quanto leggo.
Noto comunque un diverso approccio all'opera da parte di Thomas Eiselberg, che, rispetto a ciò che ricordavo, in questo thread parla generalmente bene del disco. [:0]


No, più o meno anche prima lo mettevo sul 6,5 massimo 7.

Riprendendo i tuoi voti direi:

Down and Out : 9
Undertow : 7,5
Ballad of Big : 5-
Snowbound : 7
Burning Rope : 6,5
Deep In The Motherlode : 6
Many Too Many : 8
Scenes From a Night's Dream : 5
Say It's All Right Joe : 5,5
The Lady Lies : 7,5
Follow You Follow Me : 5


aorlansky60 wrote:@ MARCO :

"In pratica sei d'accordo con Tony Banks, che in intervista ha affermato d'aver notato che i fans tendono a prediligere il "periodo" dei Genesis relativo al disco che hanno ascoltato per primo"

ummhh... leggo e sento, però, di un sacco (ma veramente tante) di persone che conobbero la band negli anni 80 attraverso i dischi pubblicati in quel decennio, che poi appassionandosi alla band scoprirono che Genesis non erano solo quelli con Phil alla voce, e stimolati dalla ricerca a ritroso scoprirono degli "autentici tesori" -per loro stesse parole- accostandosi alle opere con Peter ancora nel gruppo... io non sarei così sicuro come Banks su questo, la mia opinione riguardava strettamente l'album in oggetto qui.


Io sono una via di mezzo: conosciuti i Genesis grazie a Phil (negli anni '90 ovviamente)e alle sue canzoni da solista, ascoltate per prime le canzoni dei genesis degli anni '80 ma il mio primo "vero" album dei nostri è stato Selling (acquistato per sbaglio pensando di trovarci Phil alla voce): certo che acquistare come primo album dei Genesis Selling a casaccio...Mi ha detto proprio bene [:-D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 10 Apr 2013, 10:43

highinfidelity wrote:Pero' una cosa sono i gusti personali, da riconoscere come tali, un altro e' mettersi il paraocchi e bollare come "schifo" tutto cio' che non si e' mai ascoltato con attenzione.

[;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 10:45

@ MARCO :

"Le cifre di vendita in realta', le charts, danno inconfutabilmente ragione a Banks, come in effetti sembri renderti conto da solo nel paragrafo successivo."

Oh, su questo non c'è alcun dubbio; ma la risposta è da vedersi soprattutto con il fatto che i Genesis decisero di diventare più "commerciali" da un certo punto (da ATTWT, appunto) in avanti.

Perchè il GROSSO pubblico ricettivo a proposte maggiormente commerciali esisteva già da anni(non parlo dell'italia che non fa testo nei numeri, mi riferisco soprattutto a USA e UK del periodo), solo che i Genesis quando ancora c'erano Steve e Peter avevano seguito un altra strada.
In tre, come ricorda Tony Banks, le decisioni da prendere si fecero estremamente più "semplici" (in tutti i sensi)...


"Riguardo il perche' comunque per te i Genesis battano tutto il resto..."

qui ci dev'essere un "misundertsanding" : prima, ho detto che i Genesis 80 soccombono -per me- se messi a confronto ad uno ad uno con tutti i nomi che ho citato...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 10:49

Thomas Eiselberg wrote:il mio primo "vero" album dei nostri è stato Selling (acquistato per sbaglio pensando di trovarci Phil alla voce): certo che acquistare come primo album dei Genesis Selling a casaccio...Mi ha detto proprio bene [:-D]


possiamo darci "un cinque" [;)] perchè fu l'album che mi fece conoscere la band, acquistato peraltro senza nemmeno sapere "chi e cosa" trovarci dentro, ma unicamente su discorsi di alcuni miei compagni delle medie, sentiti esclamare "i Genesis sono GRANDI" (o qualcosa del genere) nel lontano marzo74... [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 10 Apr 2013, 10:55

Ecco Aor, questo dimostra ancora di più quanto Selling sia un album eccezionale: due persone diverse, di provenienza diversa, di età diversa, di gusti diversi, in momenti diversi che però ascoltano lo stesso album non sapendo cosa trovarci e...

[:p] [:p]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 10 Apr 2013, 11:17

@ Thomas :

hai detto bene, [:)] SELLING ENGLAND era (È e rimarrà) un album eccezionale; irripetibile.

Però diciamo anche "per chi era abbastanza sensibile come gusti" da recepire ed apprezzare la proposta dei Genesis di "SELLING ENGLAND"; perchè attenzione, al tempo della sua pubblicazione, per 10 persone che apprezzavano i Genesis comprando l'album, ce n'erano 1000 che invece apprezzavano maggiormente Stevie Wonders, Cockney Rebel, Barry White, Gilbert O'Sullivan snobbando completamente i Genesis, e questo me lo ricordo molto molto bene... era tutta questa gente -ed altra- che riusciva a "vendere" per davvero, mentre i Genesis erano relegati nei bassifondi delle charts... questo per dimostrare ulteriormente, ancora ce ne fosse bisogno, la diversità della proposta dei Genesis portata avanti attraverso quegli albums... poi a un certo punto apriranno gli occhi ammettendo che SELLING ENGLAND, THE LAMB o TRICK non avrebbero mai potuto garantire loro un futuro adeguato (economicamente parlando).

C'est la vie. [;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 10 Apr 2013, 15:09

qualcuno l'ha postato ora su fb... guardacaso [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 10 Apr 2013, 15:12

"reclami" di supermercato [:D] roba di 40anni fa...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby kobaia » 10 Apr 2013, 16:52

..come pure i giuochi di parole...
ma... il moog? [:-I]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Betelgeuse » 10 Apr 2013, 17:08

Thomas Eiselberg wrote:Burning Rope : 6,5


Thomas, non ti piace Burning Rope? Come mai? [:-I]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Montecristo » 10 Apr 2013, 18:10

mah insomma discipline è PALESEMENTE una continuazione del fripp-pensiero..
e anch'io sono un fan del prog, ma anche del postpunk, del..punk, della new wave, di brian eno, di frank zappa, di paolo conte.

gli album dei genesis da un certo punto in poi sono prodotti alimentari usciti fuori tra un cazzeggio e l'altro..

Down and Out : 6
Undertow : 6+
Ballad of Big : 6-
Snowbound : 6.5
Burning Rope : 7
Deep In The Motherlode : 6
Many Too Many : 7
Scenes From a Night's Dream : 6-
Say It's All Right Joe : 6.5
The Lady Lies : 7-
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 07:12

@Montecristo

"gli album dei genesis da un certo punto in poi sono prodotti alimentari usciti fuori tra un cazzeggio e l'altro.."

[:D]
mi piace la definizione che ne dai;

a sentire (per bocca di uno dei protagonisti, Phil Collins) la gestazione di "who dunnit" per es., pare essere uscita fuori ne più ne meno da
un "trastullo" simile... per quanto riguarda i voti alle singole canzoni (che ho prudentemente evitato di dare) sono (quasi) sulla tua linea di
giudizio, con tendenza al ribasso...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 11 Apr 2013, 10:14

Eccomi qua, ciao a tutti.
ATTWT, è un album aperto e che induce ad una inconsueta libertà di scelta fino a "poco prima" impensabile.
E' chiaramente un invito, il tentativo di accogliere ed analizzare opinioni critiche e giudizi. Cosa che fino a qualche album prima era impensabile poter fare. Ogni album dei "Genesis", era sfacciatamente impenetrabile ed impermeabile alle critiche perchè nessuno osava farle evidentemente perchè non se ne sentiva la necessità, e francamente noi "pischelli" dell'epoca poco più che tredicenni, mai e poi mai ci saremmo permessi di dire che alcuni brani di TLLDOB fossero delle stupidaggini. Lo spessore delle Opere sfornate in quel magico periodo di creatività immensa, non cocedevano spazio alle critiche così come siamo in grado di farle oggi dall'alto della "nostra cultura musicale/tecnica/artistica/elettronica/strumentistica/eccetera..." 40 anni fa, ascoltavamo dischi NON masterizzati che riempivano di gioia le nostra "camere d'ascolto", e indipendentemente dal fruscio, della pessima testina stanton 6800 o la più sofisticata "tripla e" shure, la gioia era superiore alle pippe che ci frullano in testa oggi. Nel frangente della pubblicazione di ATTWT, i tre,si trovavano difronte a condizioni di mercato profondamente cambiate, ad un passo dalla bancarotta, in fase creativa decrescente, con un mondo commercialmusicale in immensa evoluzione. Ritengo che questi aspetti aggiunti al repentino cambio di Producer e la pressione dell'Etichetta che sbandierava in faccia ai nostri il contratto che reclamava l'uscita di un nuovo album, abbiano contribuito a fare il resto. Se a questo si aggiunge ancora "il peso" della responsabilità che il marchio di fabbrica si porta dietro e la spossatezza tipica di chi vede spostare sempre più avanti il nastro del traguardo, beh...
Ora mi si taccierà di voler sempre giustificare i trascorsi. Desidero solo allineare le cose. Il periodo storico, i tempi che cambiano, il morale dei tre, i contratti con la casa discografica, la pressione dei mass media, la loro ineluttabile crescità biologica e sociale, le vicissitudini famigliari, insomma ci impegniamo come pazzi a sviscerare analizzare ogni singolo bit di ogni file registrato 40 anni fa ma non ci preoccupiamo di contestualizzare gli elementi che inducono la creatività. Una moglie che ti lascia, un figlio che nasce, cose del genere, generano sprazzi di emozioni che spessissimo gli artisti riversano nelle loro Opere; la creatività si evolve, si sviluppa e si nutre dei contesti in cui si manifesta: non può eludere questi fattori. L'Album in questione NON è un capolavoro così come noi intendiamo dire spesso quando si analizzano album come Selling e via discorrendo; ma è frutto di un momento di creatività che si è alimentata di ciò che in quel momento il mondo spargeva e faceva germogliare in ogni dove. Nuovi Synth, nuove tecniche di registrazione, nuove tendenze musicali, nuovi fenomeni musicali, nuove possibilità di promozione (le radio pirata, ricordate?), riprese dei concerti orientate verso nuove tecniche di registrazione, insomma EVOLUZIONE, e crescita di una Popolazione di fans che d'un tratto si trovano a poter disporre di molte più opportunità di ascolto, di viaggio, di concerti, si parla di un nuovo sistema di riproduzione audio che soppianterà il vinile...Perchè mai una band che cercava in tutti i modi di sopravvivere al proprio mito avrebbe dovuto piegarsi su se stessa e riproporre scimmiottandolo il periodo antecedente, dal momento che tutto stava andando nella direzione opposta?
"Beh, proviamoci..." avranno detto. "Down & out" vi sembra un Opera di poco conto? Per certi versi prova a riproporre la drammaticità di alcune sensazioni ascoltate in Dance on vulcano; è un brano con una potenza deflagrante, costruito in perfetta coerenza con la loro radice culturale: Arpeggi, tempi dispari, grooving, ossessioni, sonorità innovative, grande dinamica, espressività, assolo di synth clamoroso, buona interpretazione vocale...vado avanti? Eppure questo album (CHE NON E' IL MIO PREFERITO) riesce a offrire a i vecchi e SOPRATTUTTO ai nuovi fans, "i genesis": ognuno può scegliersi le traccie che più aggradano senza obblighi. Brani intensi e carichi di sentimento come Many too many, Snowbound, ballate semplici (NON BANALI) come Follow you follow me che senza pretese ti si inchioda nella mente e che tutti abbiamo cantato almeno una volta sotto la doccia. Un album in definitiva che delude solo chi non vuole avere la indulgenza, la pazienza, chi non vuole aprire la mente all'idea che gli artisti non sono macchinetta in cui inserisci un software e zac ti sfornano FOF senza troppi problemi, ma che in essi esiste la parte essenziale di ogni essere umano, il Cuore, che spesso viene interpretato come un semplice organo che spinge e basta. Quei TRE si sono trovati tutto d'un tratto senza chitarrista, con debiti, un Producer nuovo di pacca, i tempi stretti per far fronte agli impegni contrattuali, niente in confronto al mutare dei gusti musicali che il mondo stava vivendo: pare poco? Certo, non è un capolavoro. MA io riesco ad apprezzare lo sforzo il tentativo di continuare ad essere i genesis anche in quel frangente. Non affermo che ci siano riusciti inequivocabilmente...ci sono state esperienze ben più gravi come l'album "genesis" (quello che contiene Mama, per capirci). Ma sforzandosi un po' si potrebbero scoprire delle intuizioni delle manifestazioni di talento creativo insospettabili: The lady lies, ad esempio racchiude una delle migliori performance creative del "bassista"Mike Rutherford tipiche di quel perido in cui il "basso che canta" era una prerogativa della dance music di Barry white, Love unlimited orchestra per capirci: la vedete l'influenza del tempo? Io sì. La creatività di Mike è simile a quella espressa in Can Utility solo 5 annetti prima. E vorrei anche sprecare una parola per l'assolo di Synth di Tony in questo brano. Brutto? Certo se lo paragoniamo a "apocalypse in 9/8". Ma vi pare? La parte finale di The lady lies, vorrei non finisse mai... io ci sento una tale voglia di "suonare" che raramente ho percepito in molte più blasonate Opere dei nostri. Ora se avrete ancora voglia di leggermi, scendo nel tecnico.
I suoni ed il mix di questo album rincorrono quelli del precedente W&W, non sempre riuscendoci; ma non è colpa tanto del tecnico, quanto dei Synth diversi utilizzati nelle due Sessioni. Che c'è di male? In quel periodo ogni tre mesi usciva un Oberheim nuovo, un Profet, un Roland, un Korg, un Fairlight, i primi campionatori... I tastieristi sono da sempre influenzati da questo festival delle tastiere in cui i Produttori sgomitano per poter dare al più famoso il Placement con i propri prodotti. E molti tastieristi le nuove tastiere le ricevono in omaggio, gratis a casa propria.
Ovvio che cercassero nei suoni la creatività. Sappiate che spesso accade così, accade che grandi, grandissime Opere partono casualmente da un preset, da un suono. Watcher of the sky: il suo intro non è stato scritto certamente al Pianoforte, vi pare? L'influenza dell'evoluzione tecnica e della disponibilità di nuovi potenti synths, inevitabilmente influenza il tastierista. Fortunatamente. Poi è ovvio che la differenza la farà l'Essere umano. ATTWT, non è un album straordinario ma è perfetto per il Tempo in cui è stato pubblicato, anzi forse è addirittura "in anticipo di qualche anno". Questo album è un trionfo di vendite, consente alla band di riacquisire fiducia e desiderio di riprovarci con la speme di un tempo. E nasce DUKE. Ecco, e concludo anche se potrei andare avanti per ore, e dovreste uccidermi per farmi smettere [:D] se ATTWT è servito anche solo per un millesimo a far nascere DUKE, il servizio è stato eccellente.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 11 Apr 2013, 10:20

aaargggg... [!:-!] mi fai un sunto? [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 11 Apr 2013, 10:43

Betelgeuse wrote:
Thomas Eiselberg wrote:Burning Rope : 6,5


Thomas, non ti piace Burning Rope? Come mai? [:-I]


Non è che non mi piace, mi fa incazzare [:D]

Come molti pezzi di ATTWT è ambizioso, "vorrebbe" essere il pezzo forte dell'album, quello più prog ma purtroppo alla prova dei fatti la cosa più interessante è il testo: il resto è piuttosto ripetitivo, con 3 parti simili inframezzate da una sezione strumentale molto povera (anche se c'è da dire che contiene uno dei pochissimi assoli di chitarra di Mike).
Non è un brutto pezzo, ma è noiosetto, non ha momenti memorabili alla Genesis

E' un po' lo stesso problema di The lady lies che oltre all'introduzione alla Nino D'Angelo ha una conclusione sfumata che ogni volta che la ascolto mi fa incavolare. E' meravigliosa goduriosa, la ascolterei 10 volte al giorno, ma è brevissima, i Genesis di un tempo l'avrebbero sviluppata a dovere e resa magnifica tanto da dare al pezzo lo status di capolavoro. Purtroppo non è così [V]


chvfrc wrote:aaargggg... [!:-!] mi fai un sunto? [:D]


Il solito sintetico Pino Lettieri [:-D]

Però (pur non concordando su molti punti) è una bell'analisi
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 11 Apr 2013, 10:55

dopo lunga riflessione (e lettura [:D] ) posso sostenere di essere ASSOLUTAMENTE d'accordo con Pino.
la contestualizzazione è una cosa che sostengo da tempo
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 11:02

ciao Pino, [:)]

intanto attento a quello che scrivi (*) :

...della pessima testina stanton 6800 o la più sofisticata "tripla e" shure...

credo (e spero) che quello che intendi per "sofisticata tripla e" sia da ricondurre a Stanton più che a Shure (delle quali erano note le virtù del modello V15II, III e IV, una vera e propria dinastia regnante)

ho posseduto in passato la 881EEE e ho sentito a suo tempo la mitica 681EEE, e conosco bene la qualità di entrambe e ciò che possono fare.

(*) mi hai battuto per lunghezza, [:D] mi prendo un pò di tempo per leggere, assimilare, e magari rispondere. [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 11 Apr 2013, 11:16

aorlansky60 wrote:(*) mi hai battuto per lunghezza, [:D] mi prendo un pò di tempo per leggere, assimilare, e magari rispondere. [:)]

nun t'allargà eh!!! [:D] [:-D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 11 Apr 2013, 11:59

aorlansky60 wrote:la mitica 681EEE, e conosco bene la qualità

Scelta definitiva, per me: rapporto qualita' prezzo che ritengo non abbia paragoni.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 11 Apr 2013, 12:35

Attuale testina MC Benz Micro SRL Gullwing e per gli LP anni '70 la mia mitica Shure V15V xmr . [^]

@ alain: scrivo troppo , molto veloce e spesso il cervello è più veloce delle dita e i pensieri si aggrovigliano.... [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 13:39

@ Pino :

"Ogni album dei "Genesis" era sfacciatamente impenetrabile ed impermeabile alle critiche perchè nessuno osava farle evidentemente, perchè non se ne sentiva la necessità"

Per me non c'è mai stato nulla di impenetrabile se ti riferisci a SELLING ENGLAND o ai dischi del periodo; si trattava semplicemente di MUSICA SUBLIME e basta, impossibile da criticare non perchè non se ne sentisse la necessità, ma perchè quella musica non offriva spunto per critica alcuna, ma sola ammirazione; bastava solo ascoltare per restarne incantati.


"e francamente noi "pischelli" dell'epoca poco più che tredicenni, mai e poi mai ci saremmo permessi di dire che alcuni brani di TLLDOB fossero delle stupidaggini"

stupidaggini di certo NO, ma non posso nascondere che da quattordicenne quando mi accostai in tempo reale alla pubblicazione di TLLDOB per la prima volta, quest'album mi fece sorgere più di una perplessità, soprattutto per il fatto di avere freschi di memoria i fasti di SELLING ENGLAND, FOXTROT e gli altri due Lp precedenti conosciuti quello stesso anno, 1974.

Indubbiamente, ci impiegai più tempo dei suoi predecessori per recepirlo pienamente ed apprezzarlo come merita.


"Lo spessore delle Opere sfornate in quel magico periodo di creatività immensa, non concedevano spazio alle critiche così come siamo in grado di farle oggi dall'alto della "nostra cultura musicale tecnica artistica..."

si, ti seguo : sicuramente oggi a 50anni, grazie all'esperienza di ascolti maturata nel tempo, posso avere raggiunto un livello di giudizio più critico e ponderato rispetto a quello acerbo ed istintivo che possedevo negli anni 70, però ripeto, riesco ancora a vedere e sentire i dischi dei Genesis "Gabriel&Hackett era" con la stessa ammirazione che avevo tanto tempo fà quando li conobbi; tuttalpiù riconosco che dal punto di vista squisitamente audio/produttivo possono svelare più di una pecca (il budget era quel che era come sappiamo, e i Genesis non erano certo curati come la EMI usava fare per i Floyds, per es.) ma dal punto di vista strettamente artistico si può spendere per loro (quei famosi 7 albums di studio fino al 77) il termine CAPOLAVORO senza peccare di presunzione e senza timore di citare il termine CAPOLAVORO fuori luogo.


"Nel frangente della pubblicazione di ATTWT, i tre si trovavano di fronte a condizioni di mercato profondamente cambiate, ad un passo dalla bancarotta, in fase creativa decrescente, con un mondo commerciale/musicale in immensa evoluzione. "

È innegabile quello che hai scritto : più che "ad un passo" erano sull'orlo del precipizio, non è un mistero la condizione economica nella quale navigava la band nel 1977, profondamente indebitata verso la sua stessa casa discografica, la quale fu la prima ad intuire -mentre la stavano provando in studio- il potenziale commerciale di "follow" insistendo con la band perchè "la prendessero maggiormente sul serio", come ricordato da Mike in persona, in contrasto con il produttore David Hentschel che la voleva addirittura estromettere dall'album...

Riconosco di certo che tutte queste ragioni (ma soprattutto quella economica) abbiano funto da poderoso mezzo di convinzione per Tony&Mike&Phil nel farli cambiare drasticamente rotta artistica rispetto al passato, perchè ATTWT non è altri che questo e non rivela nient'altro di questo, come peraltro confermato dagli stessi protagonisti.


"Ora mi si taccierà di voler sempre giustificare i trascorsi. Desidero solo allineare le cose. Il periodo storico, i tempi che cambiano, il morale dei tre, i contratti con la casa discografica, la pressione dei mass media, la loro ineluttabile crescità biologica e sociale, le vicissitudini famigliari..."

idem come sopra : nel 1977 dopo l'abbandono di Steve, i tre rimasti si resero conto che avevano dato abbastanza alla Storia; era arrivato il momento di rastrellare -conti in rosso impellenti alla mano- e da lì in avanti dovevano ragionare non più in termini di "bellezza assoluta" della propria proposta musicale, ma di quanto il mercato potesse essere potenzialmente ricettivo verso di essa .


"L'Album in questione NON è un capolavoro così come noi intendiamo dire spesso quando si analizzano album come Selling e via discorrendo"

Su questo non ci piove. Nemmeno i sassi riuscirebbero ad ammettere il contrario se possedessero l'uso della parola... [:D]


"Nuovi Synth, nuove tecniche di registrazione, nuove tendenze musicali, nuovi fenomeni musicali, nuove possibilità di promozione (le radio pirata, ricordate?), riprese dei concerti orientate verso nuove tecniche di registrazione, insomma EVOLUZIONE..."

Ogni album è frutto del proprio tempo : così come NURSERY CRYME, FOXTROT e SELLING vedono il trionfo di Grand-piano, Mellotron, Hammond e ARP pro soloist, non si può tracciare una valutazione critoco/oggettiva di ATTWT senza tralasciare l'adozione di nuovi strumenti avvenuta da parte di Banks per quest'album (e sappiamo bene quanto A.Banks abbia dato "il sound" ai Genesis più di ogni altro componente della band preso singolarmente) :
Yamaha electric piano, Moog Polymoog synthesizer e Roland string synthesizer andranno a dare "il sound" a ATTWT caratterizzandolo prima di ogni altro strumento di Mike e Phil.

Se poi aggiungiamo il concetto di "semplificare" necessariamente i brani da proporre nel nuovo album -più corti e dalla struttura meno complessa del passato- come decisero di fare i tre per esigenza di "cassa"(ovverosia aprirsi maggiormente al mercato...) ecco che hai risposto in poche parole a che cosa è in realtà ATTWT : la necessità di doversi adeguare a nuove esigenze sopravvenute, contrariamente al loro passato dove la priorità era quella di creare buona musica originale.

Come (amara) ciliegina finale dobbiamo citare un imprinting voluto in sede di produzione, quello che ricordo spesso, di avere voluto esagerare volutamente la resa audio del disco verso i registri medio-alti spostandone gli equilibri; cosa gradita per alcuni e per altri meno... In un disco infarcito di tastiere che rivestono un ruolo da "prima donna", la cosa è veramente troppo accentuata, se mi è consentito... [:-I]


""Down & out" vi sembra un Opera di poco conto?"

Più che un opera è una canzone; ma oltre questo, a me è sempre parso un puro esercizio di tecnica sul tipo "guardate quà, cosa siamo ancora capaci di fare!..." che però lascia il tempo che trova per chi ascolta... Volendo essere sinceri, anche certi passaggi strumentali di "Dancing with the moonlit knight" possono sembrare in apparenza puri "esercizi tecnici", ma allora chiediamoci : perchè ci affascina maggiormente l'ascolto di questa rispetto a "down&out" ???...


"Per certi versi prova a riproporre la drammaticità di alcune sensazioni ascoltate in Dance on vulcano"

non ci arriva nemmeno lontano... BEHIND THE LINE : questa si che è tutta un altra storia! Senza volere tentare di ripercorrere pagine ormai irripetibili come "Volcano", questa spicca per originalità unita ad energia pura, quasi a palesare che loro stessi fossero riusciti a calibrare (molto)meglio il tiro (e con "DUKE" ci riuscirono assai meglio di ATTWT)


"Arpeggi, tempi dispari, grooving, ossessioni, sonorità innovative, grande dinamica, espressività, assolo di synth clamoroso, buona interpretazione vocale...vado avanti? "

No, è abbastanza; [:D] non tale da convincermi circa l'efficacia della proposta, prima ancora di parlare di bellezza assoluta.
I Genesis del passato ci mettevano a volte meno "tecnica e velocità e tempi dispari" -penso in particolare a certe pagine memorabili di FOXTROT o di NURSERY CRYME- ma risultavano di certo più affascinanti da ascoltare rispetto a questa down&out... per me, almeno.


"ATTWT, non è un album straordinario ma è perfetto per il Tempo in cui è stato pubblicato"

mahhh... [:-I] curiosamente a cavallo della data di pubblicazione di ATTWT, non andando troppo lontano per genere, una band che di nome fa SUPERTRAMP pubblicò un anno prima "Even in the Quietest Moments" (aprile1977) e un anno dopo (aprile1979) "Breakfast in America", che per me si mangiano a colazione, pranzo e cena ATTWT... in particolare, la bellezza del secondo "Breakfast in America" è inarrivabile per il povero ATTWT... ma gli esempi si sprecano: dall'altra parte dell'oceano, pur in pieno periodo punk ormai avviato, un certo Tom Petty con la sua band (gli Heartbreakers) aveva già iniziato a dare un idea della direzione in cui si stava mettendo il rock, e i suoi "You're Gonna Get It!" (1978) e "Damn the Torpedoes" (1979) sono per me assai più stimolanti di ATTWT, stessa cosa posso dire per un altro grande songwriter USA del periodo, Billy Joel... come dicevo, gli esempi di qualità si sprecano e potrei andare avanti ancora... certo, alla fine è una questione di gusti, però visto che affermi che non è giusto valutare i singoli Lp dei Genesis fra loro, non per questo si può ignorare cosa stesse accadendo intorno a loro in quel periodo... [:-I]



"La parte finale di The lady lies, vorrei non finisse mai... "

Mi sembra l'unica osservazione che ci possa unire nel giudizio di quest'album.

Per il resto, l'arrampicata sugli specchi tipica di ogni fans rimasto tale della band è sempre lì dietro l'angolo, pronta a scaturire nel tentativo di difendere un album come questo, perchè la logica vuole che esso debba comunque trovare una sua precisa collocazione e perchè no, anche una propria legittimazione; ma nel tentativo di farlo, ecco che emerge, non chiamata ed indesiderata come la pioggia, l'ingombrante ombra del passato e l'inevitabile confronto con esso...

What's a pity!... [':-|]

Se invece si sceglie una chiave di lettura meno impegnativa per spiegarlo, e cioè che la realizzazione di ATTWT (e di tutto quanto lo seguirà nella produzione futura della band) risponde a precise necessità (prima di altre velleità il cui lusso non è più possibile permettersi, cioè soddisfare il proprio orgoglio di compositore prima di pensare ad altro) con lo scopo di riuscire a vendere alla gente il numero più elevato possibile di dischi intrisi di semplici e banalissime canzoni pop, ecco che il quadro generale è assai più chiaro e semplice da comprendere.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 13:40

highinfidelity wrote:
aorlansky60 wrote:la mitica 681EEE, e conosco bene la qualità

Scelta definitiva, per me: rapporto qualita' prezzo che ritengo non abbia paragoni.


È da tempo che ti considero persona saggia. [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 13:53

@ Pino :
[:)] [;)]
non volermene -detto per tutti gli estimatori del disco in oggetto che so non essere pochi- in fondo "It's only rock'n'roll" ciò che stiamo valutando... [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 11 Apr 2013, 14:10

Alain, così mi fai montare la testa, però!
Siamo passati dall'analisi delle opere dei genesis all'analisi dei "trattati di pino lettieri" [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:D] [:D] [:D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D] [8D]
Con il quale sei praticamente daccordo sul 98% di ciò che scrive....E parlo in terza persona perchè ormai mi hai collocato così in alto che a fatica vedo Thomas che insomma non è proprio esile [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D]

In ogni caso, anche io voglio onorare il tuo trattato non prima di averti tirato le orecchie: MOOG? [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0]
E poi ancora: Tranne qualche eccezione, TUTTE le opere dei genesis sono infondo...canzoni. Cioè composizioni costituite dalla magica fusione di un testo cantato su una melodia che a sua volta si adagia sull'armonia che a sua volta si adagia sul ritmo che a sua volta................
Quindi D&O rientra certamente in questa categoria così come the knife e/o Dance on vulcano. La durata NON determina l'appartenenza a questa categoria. La disamina sulla qualità assoluta di DUKE l'ho fatta credo nel mio primo o secondo post in questo Forum e quindi è inutile che io riprenda quel discorso fatto di mille, anzi un miliardo di parole elogianti e di puro incanto. [8:-x] [8:-x] AMO QUEL DISCO!

a la tirata più insistente te la faccio perchè sei caduto nel classico tranello di tentare di confrontare le opere dei genesis tra di esse: non si fa.
Ogni opera è fine a se stessa e congeniale all'album che la contiene e soprattutto al contesto storico che l'ha vista nascere. Confrontare Follow you a Time table è inutile. Anche se potrei anche affermare che se fosse stata scritta nello stesso periodo di Follow non si sarebbe staccata molto dal genere, infondo trattasi di una Canzone che a 4,20" potrebbe esserre mixata con Say 'i its all right joe al min 2'00" circa. L'acqua è acqua anche se la scaldi o la raffreddi. I Genesis sono caldi e freddi, di ghiaccio o vapore. Stato allotropico della stessa identica immensa musicalità.
Cips. [:p]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 11 Apr 2013, 14:14

aorlansky60 wrote:in fondo "It's only rock'n'roll" [:D]

but I like it [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 11 Apr 2013, 14:16

pino lettieri wrote:Ogni opera è fine a se stessa e congeniale all'album che la contiene e soprattutto al contesto storico che l'ha vista nascere.

applauso
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 14:33

pino lettieri wrote:In ogni caso, anche io voglio onorare il tuo trattato non prima di averti tirato le orecchie: MOOG? [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0]



...cosa c'è di strano o errato?? [:-I] posseggo varia bibliografia sulla band in cui sono piuttosto sicuro di ricordare il "polymoog synth" tra quelli nuovi adottati da Banks in occasione di ATTWT...

pino lettieri wrote:e la tirata più insistente te la faccio perchè sei caduto nel classico tranello di tentare di confrontare le opere dei genesis tra di esse: non si fa.
[:p]


È una regola empirica? [:D] [;)] e se no, chi lo stabilisce? [:D]


"Ogni opera è fine a se stessa e congeniale all'album che la contiene e soprattutto al contesto storico che l'ha vista nascere.
Confrontare Follow you a Time table è inutile."


Negare la memoria storica può rivelarsi pericoloso; non avendo metro di paragone, allora qualsiasi novità in quanto tale può essere descritta come capolavoro o diventare tale.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby TheKnife95 » 11 Apr 2013, 14:44

ATWWT è un album strano che rappresenta certamente un unicum nella storia della band. Sicuramente l'abbandono di Hackett è stato importante, sotto questo aspetto. Ciò ha posto la parola fine al periodo prog rock dei Genesis che decisero, così, di abbracciare canoni pop rock che attiravano le masse. E' proprio questo fortissimo ed incredibilmente brusco "cambio di rotta" (diciamoci la verità, se ascoltiamo prima Wind and Wuthering e poi ATWWT sentiamo due band totalmente differenti) che ha spiazzato i fan, abituati a trame ed atmosfere musicali tipicamente sognanti, elaborate e barocche.
Ripeto, non mi fa impazzire (così come tutta la seconda fase Genesisiana con Collins cantante), ma complessivamente è uno dei "migliori" album della seconda fase e solo Abacab e soprattutto Duke (per me, il disco migliore della seconda fase) gli sono superiori, a mio avviso. Se proprio dovessi assegnarli un voto, gli darei 6.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 11 Apr 2013, 14:58

Alain [:)]
Gli strumenti "davvero" utilizzati da Tony, li vedi in tour dal vivo e dal 1973-1977 ha quasi sempre suonato con questo set: Hammond T-102 organ, RMI 368x Electra Piano and Harpsichord, Mellotron M-400, ARP Pro Soloist, ARP 2600.

In studio per ATTWT era presente un Moog PolyMoog, ma credimi, non l'ha suonato. Far sapere ai fans che "anche Tony usa Moog", consente al medesimo un certo rientro in termini di royalties... Ma potrei anche sbagliarmi. [^] [;)] [/:-|]

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 11 Apr 2013, 15:08

pino lettieri wrote:Alain [:)]
Gli strumenti "davvero" utilizzati da Tony, li vedi in tour dal vivo e dal 1973-1977 ha quasi sempre suonato con questo set: Hammond T-102 organ, RMI 368x Electra Piano and Harpsichord, Mellotron M-400, ARP Pro Soloist, ARP 2600.

In studio per ATTWT era presente un Moog PolyMoog, ma credimi, non l'ha suonato. Far sapere ai fans che "anche Tony usa Moog", consente al medesimo un certo rientro in termini di royalties... Ma potrei anche sbagliarmi. [^] [;)] [/:-|]

Ora scappo vi leggo domani.
cips
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vediamo, [:-I] per ATTWT io ho questa situazione (attenzione, non intendo quelli utilizzati da Tony on stage nel 1978, ma quelli utilizzati in studio di reg. per l'album) :

• ARP 2600 synthesizer
• Hammond T-102 tonewheel organ
• Moog Polymoog synthesizer
• Mellotron 400
• Pianoforte Acustico
• Roland RS-202 string synthesizer
• Yamaha CP-70 electric grand piano
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby kobaia » 11 Apr 2013, 15:18

Quindi D&O rientra certamente in questa categoria così come the knife e/o Dance on vulcano. La durata NON determina l'appartenenza a questa categoria


oddio non tutto ciò che è musica è anche canzone.. e viceversa.
la nona di beethoven non è una "canzone".. non lo è neppure after the ordeal, visto che non c'è cantato...

ci sono brani, ci sono canzoni e ci sono canzonette, e ci sono anche "cose" che non dovrebbero essere considerate musica... ognuno distingue come vuole, e all'interno di certi brani ci possono essere momenti canzonettistici assieme a momenti strumentali intensi...
ma se in un brano prevale la parte "schifosa" non puoi assimilarlo ad un'altro più artistica per il semplice fatto che se lo metti sul piatto "suona"
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 12 Apr 2013, 14:28

[:)] vabbè...siamo (abbastanza) daccordo [;)] [:)] scusami se mi permetto di scherzare un pochino con un po' di ovvietà: la Nona è una Sinfonia, ergo esula da quanto da me esposto ed avrebbe certamente bisogno di un più ampio spazio ed una conoscenza specifica, che personalmente non dispongo,per discernerne la profondità compositivistica e concettuale. [:-I] [:-I]
Ho citato il sostantivo "canzone" perchè nell'ambito della discussione che stavamo facendo, l'espressione dava bene il senso di cui stavamo parlando.
E lo ribadisco, The kife, Dance on vulcano, Follow you follow me, sono "canzoni".
Credimi tutti qui sanno che differenza ci sia tra una canzonetta, un brano, una canzone, uno strumentale, un rumore una Sinfonia eccetera...
In ogni caso, tecnicamente, tutti i "brani" cantati dei genesis, rientrano nella categoria "Canzoni" e quelli "strumentali" nella categoria "brano strumentale".
Il fatto che io per una questione personale di delicatezza e rispetto definisca Opera il brano "Supper's Ready" è un fatto puramente aggettivistico.
E' pur vero che la "canzone" Follow you follow me interpretata dalla LONDON Sinphony e da me utilizzata come sigla del Programma tv "Pomeriggio 5", per moltissimi utenti (qualche milione...) è una sinfonia, perchè suonata da un'orchestra sinfonica. Quindi: il confine tra canzone, brano, sinfonia sarebbe...l'interpretazione? Quindi "Quadri di un esposizione" interpretata da EL&P cos'è? Una sinfonia? O un "brano" rock? Ma non l'ha scritta Keiht, ma Musorgskij, che notoriamente non fa Rock? E "toccata" degli EL&P, cos'è? E' un "brano" di Ginastera, rieseguito in chiave tecnorockprogressivoalternativopsichedelicoandanteconbrioquasimo. E il famosissimo (!!??) "Quartetto per Archi ed Elicottero" di Karlheinz Stockhausen cos'è? Una sinfonia?
TI saluto cordialmente e saluto tutti a lunedì
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 12 Apr 2013, 14:34

"E lo ribadisco, The knife, Dance on vulcano, Follow you follow me, sono "canzoni". "


Con tutto il rispetto e la simpatia che ho nei tuoi confronti,

caro Pino, [:)]

ma credimi, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Alain
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 12 Apr 2013, 14:45

Oh cavolo, non sapevo che tu fossi sordo!! [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0] [:0]
[:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p] [:p]
[:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D]
[:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D] [:-D]

A lunedì.
p
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 12 Apr 2013, 15:09

The Knife95 ha scritto :

"ATWWT è un album strano che rappresenta certamente un unicum nella storia della band.
Sicuramente l'abbandono di Hackett è stato importante, sotto questo aspetto.
Ciò ha posto la parola fine al periodo prog rock dei Genesis che decisero, così, di abbracciare canoni pop rock che attiravano le masse.
E' proprio questo fortissimo ed incredibilmente brusco "cambio di rotta" (diciamoci la verità, se ascoltiamo prima Wind and Wuthering e poi ATTWT sentiamo due band totalmente differenti) che ha spiazzato i fans, abituati a trame ed atmosfere musicali tipicamente sognanti, elaborate e barocche."



Complimenti. [:)]

nonostante la giovane età, le tue impressioni distillano saggezza di vedute e competenza tipica da melomane navigato.

Le tue conclusioni in merito a ATTWT sono talmente ovvie, direi perfino lapalissiane, dato che il contenuto dell'album si spiega da solo, dall'inizio alla fine, senza necessità di approfondimenti particolari come quelli che stiamo cercando di sviscerare in questo thread.

Se non ricordo male, dicevi che una delle tue bands preferite è KING CRIMSON : ecco, hai detto tutto.
PRATICAMENTE INCOMPATIBILI con un disco quale ATTWT.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 13 Apr 2013, 11:53

ok, ok, dai... [:)] ritorniamo alla classica loquacitá. the knife, dice cose ovvie gia dette ma di fatto concrete.
io e il mitttttico mio Amico Alain, diciamo grossomodo le stesse cose dall alto delle innumerevoli decadi che stancamente sopportiamo e portiamo sulle spalle ,ma in fondo siamo daccordo sul fondo dell argomento. un album semplice, nato in un momento difficile; non credo sia un album non sincero. in quel momento, potevano e dovevano fare questo. erano in tre, e il mondo stava abbandonando i canoni tipici del rocksinfinico pregno di mellotron e testi pieni di gnomi folletti e maghi...
evoluzione... [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 13 Apr 2013, 19:40

Il classico album di transizione, ci sono passati tutti i grandi gruppi
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 14 Apr 2013, 11:51

saggio. sei saggio. [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 14 Apr 2013, 13:21

[8D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 07:40

@ Pino & Thomas

Eppure, nel 1981 (l'anno che i Genesis pubblicarono "Abacab" ndr) quando ormai il punk era già stato seppellito dalla New-wave, i Camel riuscirono ancora, per prodigio o per caso(fate voi) a pubblicare un Lp prog notevolissimo, il concept album "Nude", che per produzione, cura della registrazione, composizione e bellezza musicale per me fa impallidire ATTWT. Pur con i tempi che lo pretendevano, c'era ancora chi dava retta alle proprie idee fregandose delle mode, come i CRIMSON di "DISCIPLINE" di quello stesso anno... E' chiaro che i tre Genesis fecero un altra scelta rispetto a questi due, ma il fatto vero è che con tutto il proprio background di provenienza -(si pensi solo ai recenti TRICK e WIND diversissimi da questo ATTWT)- difficilmente potevano riuscire ad adattarsi a strutture più semplici in poco tempo; e infatti -imho- con ATTWT fallirono l'obiettivo che si erano prefissati : intendevano essere maggiormente pop, invece ATTWT si porta dietro ancora molte, troppe riminiscenze prog, finendo con l'essere impacciato, insicuro, poco lucido e per certi versi anche poco sincero.

Spostando l'obiettivo in territorio "pop" , DUKE è assai più riuscito e lucido (non solo musicalmente, ma soprattutto nell'aspetto della produzione generale: sequenze armoniche dominanti decisamente più riuscite e gradevoli, orchestrazioni meno pesanti e complesse di quelle di ATTWT, si pensi per es. alla sequenza iniziale BEHIND THE LINE-DUCHESS-GUIDE VOCAL, praticamente perfetta per svolgimento) e lo stesso "Abacab" pur contenendo cose piuttosto imbarazzanti (una in particolare...) contiene almeno 3 brani assai più lucidi ed efficaci di tutti quelli contenuti in ATTWT; sembra proprio che per quest'ultimo non avessero ancora le idee chiare, sovrabbondanza di produzione -tastiere in particolare, ma anche certe parti di chitarra elettrica; non è un caso che il brano che preferisco, "THE LADY LIES", è il più equilibrato di tutti quelli che formano ATTWT: poche parti per chitarra (forse sapientemente livellate da saggio lavoro alla console del mixer) con Mike che si dedica quasi esclusivamente al basso dove bisogna riconoscere che compie un gran lavoro, e con i synths che non si prendono tutta la scena o almeno sono mixati in modo tale da rendere il tutto, all'ascolto finale, come il brano più equilibrato -in resa di freq.ze- di tutta la raccolta.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 15 Apr 2013, 09:36

...Camel [&:-S] [:-I] ? Chi sono???

Ovviamente scherzo. Ma è imparagonabile la notorietà dei G con i Camel. Imparagonabile.
Quì dobbiamo capirci se no, non si va da nessuna parte e continuiamo a girare intorno a concetti già ampiamente digeriti:
o parliamo di "successo" o parliamo di "genere" o parliamo di "qualità" o parliamo di "coerenza" o parliamo di "sincerità" o di "conretezza", o "tecnica" eccetera.

Non possiamo non circostanziare il senso dei nostri interventi. Se parliamo di qualità "artistica" oltre ad addentrarci nello spigolosissimo ambito della SOGGETTIVITA', attraversiamo per forza il tortuoso cammino del confronto con la totalità della produzione di una Band. Quindi per me TLLDOB è inferiore a Duke, per chiunque altro, è il contrario. A me piace ciò che a qualcìun altro fa schifo. E' normale. Ma andiamo oltre:
Chi ascolta che cosa ma soprattutto a che età? Quando noi vecchi abbiamo ascoltato ATTWT, stavamo letteralmente crescendo con i genesis. Avevamo grossomodo la stessa età abbiamo vissuto lo stesso mutamento mondiale in termini sociale e culturale, oltre che ovviamente musicale. I capelloni, sparivano; gli gnomi, maghi e i folletti venivano soppiantati da giacche azzurre pantaloni bianchi con le pens (si scrive così?) e acconciature cotonate con tagli corti all'indietro. Il video uccideva le star della radio, i Modern talking, sollazzavano i tedeschi e da lì a poco anche noi poveracci. Il mondo cambiava e quel sound non avrebbe portato a nient'altro che al patetico oblio in cui molte band blasonate son cadute. Il caso emblematico, i Marillion che per anni han provato a scimmiottare i fasti genesisiani del periodo congruente, sono dissipati come vapore: dove sono finiti?
Non dovrebbe essere così complesso accogliere l'idea che dopo ATOTT, tutto ciò che è uscito da quel gruppo sia stata una evoluzione proiettata verso la ricerca di un nuovo approccio creativo che si scrollasse di dosso l'iconografica immagine della testa di volpe di Peter, e i vestiti da donna rossi o quelli inquietanti mostruosi da gnomo informe, per affrontare altre tre decadi da protagonisti in cui fare scuola in fatto di spettacolarizzazione dello show come da sempre del resto avevano fatto.
Abiti nuovi, e (ora sforno un nuovo neologismo a cui faremo riferimento da qui in avanti, eh eh eh...)un nuovo "LOOK SONORO". Uno stile innovativo in cui le qualità personali vengono messe a disposizione di un collettivo che ha come obiettivo quello di essere protagonisti per altri trent'anni non di restare a galla.
Il cambio di LOOK SONORO, ha trasformato la band in una band contemporanea, moderna, e ha ristabilito un equilibrio generazionale facendo riacquisire rispetto al brand Genesis. "Noi siamo i Genesis", (e non ci sono cazzi sottointeso) . Questo dice Phil quando apre il concerto del 2007 difronte a 500 mila persone migliaio più migliaio meno: tutti ignoranti? Tre e forse quattro generazioni nello stesso posto ad ascoltare un percorso artistico SENZA PRECEDENTI, nessuna band è riuscita a fare altrettanto mantenendo ai massimi livelli tutte le condizioni necessarie per essere definiti "Grandi del rock" : Qualità artistica, mutamento di organico, evoluzione, qualità di appeal, vendite, spettacolarità...L'oggettività induce anche il sottoscritto a esaminare con distacco ATTWT definendolo un album non eccelso se paragonato ai capolavori del passato; ma questo non significa che sia un album brutto a tutto tondo. Il fatto che non si rifaccia ai canoni tipici dei precedenti lavori è per via dei tempi che mutarono e NON ad un fatto creativo. Perchè un brano può essere "arrangiato" in chiave sonfoprogressivo, o in chiave pop romantico, o rock; l'onestà intellettuale di chi Produce e la sua coerenza fusa con l'età biologica e le esperienza sommate negli anni, inducono a scegliere certi suoni piuttosto che altri e a prediligere scelte in un senso piuttosto che in un altro, quindi a valorizzare ciò che "hai" e quindi visto che sei rimasto con un grande talento tastieristico, lo usi; hai una cantante che ormai è famosissiomo? lo usi. Hai un bassista eclettico, fai tu, lo usi. Il mondo vuole il pop? Dagli il pop. La qualità intrinseca di chi crea il brano, sta nella sua sincerità, certo, ma soprattutto sta nella sua indole creativa e si sente. Perchè i genesis non sono pop alla radice, non sono danceroli alla radice e quando fanno un brano dance come Turn it on again fanno l'ultiima cosa al mondo da fare in un brano dance, inserirci un tempo dispari per far perdere il tempo al dj: eppure quel brano ha "spaccato" da per tutto. Fanno una ballata sempliciotta, e Follow me follow you diventa una spece di icona di quegl'anni. Esce WCD, e si prendono gioco della dance di qual periodo, sfornando un brano in cui fondere ironia, coreografie e sonorità contemporanee che incuriosiscono e che probabilmente verranno poi prese in considerazione dei più furbetti nei nuovi prodotti del periodo...
Insomma carissimi, potremmo discquisire per ore su questo album. Così come potremmo farlo con tutti gli altri album e sicuramente NON ci troveremmo daccordo su quasi niente che non andasse al di la della nostra soggettività perchè i gusti non si discutono così come non si può pretendere che i nostri vengano accettati da tutti perchè ritenuti i migliori. Abbiamo ascoltato cambi clamorosi di stile e di LOOK SONORO e ci siamo repentinamente riallineati e in qualche caso riparati da ciò ritornando ad ascoltare le cose che ci piacevano di più rimandendo ancorati a quel passato che non potrà mai più essere. Non possiamo chiedere ai genesis di essere sempre i genesis di Foxtrot, perchè non ha senso ingabbiare la creatività in uno schema stilistico anche se...divino.

E' troppo facile affermare che Foxtrot sia "meglio" di ATTTW.
Ma oggi ATTWT non dimostra 35 anni: sembra uscito ieri. E questo significa qualcosa.
[:)]
Last edited by pino lettieri on 15 Apr 2013, 09:50, edited 1 time in total.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 15 Apr 2013, 09:39

aorlansky60 wrote:come i CRIMSON di "DISCIPLINE" di quello stesso anno...

Secondo me invece il punto e' proprio li': l'erba del vicino viene sempre vista come piu' verde. Non e' che Elephant Talk si possa dire che assomigli a In The Wake of Poseidon, eh? Eppure il complesso e' sempre quello. Elephant Talk a me piace un sacco nel senso che va nella direzione di un progressive che sa anche essere divertente ed ironico e non necessariamente un "mattone", ma certamente i grandi pezzi del progressive sinfonico stanno da un'altra parte. Secondo me quindi vale la seguente proporzione matematica:

Discipline : Lizard = And Then There Were Three : Selling England by The Pound
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 15 Apr 2013, 10:48

aorlansky60 wrote:@ Pino & Thomas

Eppure, nel 1981 (l'anno che i Genesis pubblicarono "Abacab" ndr) quando ormai il punk era già stato seppellito dalla New-wave, i Camel riuscirono ancora, per prodigio o per caso(fate voi) a pubblicare un Lp prog notevolissimo, il concept album "Nude", che per produzione, cura della registrazione, composizione e bellezza musicale per me fa impallidire ATTWT.


Amo i Camel, però anche loro non è che fossero così immuni alle influenze pop dell'epoca, anzi un album come Breathless (che è dello stesso anno di ATTWT) magari è più riuscito dell'album dei Genesis ma anche lui le sue influenze poppettare ce le ha, stessa cosa per The single factor, album successivo a nude, che probabilmente è l'album perggiore della loiro produzione.

Nude diciamo che è il Duke (come qualità) dei Camel [;)]

Se poi lo andiamo ad ascoltare è un bell'album prog, ma non è prog come si facevano una volta, è prog quanto lo può essere una Duke's travels

pino lettieri wrote:...Camel [&:-S] [:-I] ? Chi sono???

Ovviamente scherzo. Ma è imparagonabile la notorietà dei G con i Camel. Imparagonabile.


Concordo ma a mio avviso anche i Camel sono un grande gruppo, molto molto sottovalutato.

highinfidelity wrote:
aorlansky60 wrote:come i CRIMSON di "DISCIPLINE" di quello stesso anno...

Secondo me invece il punto e' proprio li': l'erba del vicino viene sempre vista come piu' verde. Non e' che Elephant Talk si possa dire che assomigli a In The Wake of Poseidon, eh? Eppure il complesso e' sempre quello. Elephant Talk a me piace un sacco nel senso che va nella direzione di un progressive che sa anche essere divertente ed ironico e non necessariamente un "mattone", ma certamente i grandi pezzi del progressive sinfonico stanno da un'altra parte. Secondo me quindi vale la seguente proporzione matematica:

Discipline : Lizard = And Then There Were Three : Selling England by The Pound


Io pur apprezzando moltissimo I King Crimson non amo affatto Discipline, anzi, è un album di "rottura" ma per i miei gusti non è il sound che amo.

Io sono dell'idea che tutti i grandi gruppi (quelli longevi) hanno avuto un momento di "sbandamento", un momento in cui non avevano le idee chiare, cercavano una strada e fornavano album di transizione.

Non c'è un gruppo che io ami (nessuno, non i Genesis, non i Marillion, non gli Scorpions, non gli Iron Maiden...) che non abbia sfornato un album che giudico di transizione.

Vero quindi che l'erba del vicino è sempre più verde, spesso si tende a vedere la carriera degli altri gruppi nel complesso e quindi a giudicarla ottima, quella dei Genesis invece viene analizzata nei particolari e quindi naturalmente spuntano i difetti.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 11:04

@ Pino :

amico mio, [:)]

poco più su mi tiravi le orecchie, obiettandomi che "sei caduto nel classico tranello di tentare di confrontare le opere dei Genesis tra di esse: non si fa."

poi adesso rilanci con : "Se parliamo di qualità "artistica" oltre ad addentrarci nello spigolosissimo ambito della SOGGETTIVITA', attraversiamo per forza il tortuoso cammino del confronto con la totalità della produzione di una Band"

Ma è chiaro che qui si parla di qualità "artistica"(e per coerenza quindi non è possibile ignorare il passato della band), che vogliamo dibattere di qualità "commerciale"??? allora è evidente che sotto quest' ultimo punto di vista "follow you follow me" si rivela quanto di meglio mai fatto dalla band e si mangia da sola tutti i 7albums da studio precedentemente realizzati messi insieme, no? e lo stesso dicasi per tutto quello che l'ha seguita, a partire da DUKE; qui siamo d'accordissimi : "Commercialmente" parlando la produzione "Genesis anni 80" ridicolizza ed annienta quella "70". Nessuno è in grado di controbattere questo dato di fatto.


"Quindi per me TLLDOB è inferiore a Duke"

Con questo chiarisci ogni dubbio circa il tuo punto di vista; il mio è diametricalmente opposto al tuo, per cui è inutile proseguire nella valutazione reciproca. [:)] Per tutto il resto, stima e amicizia rimangono. [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 11:19

Thomas Eiselberg wrote:Amo i Camel, però anche loro non è che fossero così immuni alle influenze pop dell'epoca, anzi un album come Breathless (che è dello stesso anno di ATTWT) magari è più riuscito dell'album dei Genesis ma anche lui le sue influenze poppettare ce le ha.


concesso (che Breathless possiede "le sue influenze poppettare") e grazie per avermelo ricordato; è vero, usciva proprio lo stesso anno di ATTWT, per me con risultato assai migliore rispetto a quello dei Genesis; curioso che solo un anno prima, il buon Phil si destraggiasse in modo impareggiabile come lui sa fare alle percussioni, in un album dallo spessore artistico sconosciuto a questo ATTWT ("MOROCCAN'ROLL" - BRAND X ndr) solo per dire che la musica moderna non era ferma solo al punk o al pop o ai Genesis, in quella fase storica di fine anni 70...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 15 Apr 2013, 11:34

aorlansky60 wrote:
concesso (che Breathless possiede "le sue influenze poppettare") e grazie per avermelo ricordato; è vero, usciva proprio lo stesso anno di ATTWT, per me con risultato assai migliore rispetto a quello dei Genesis; curioso che solo un anno prima, il buon Phil si destraggiasse in modo impareggiabile come lui sa fare alle percussioni, in un album dallo spessore artistico sconosciuto a questo ATTWT ("MOROCCAN'ROLL" - BRAND X ndr) solo per dire che la musica moderna non era ferma solo al punk o al pop o ai Genesis, in quella fase storica di fine anni 70....


Se è per questo nel 1979 (un anno dopo) esce quel gioiellino che è conosciuto sotto il nome di Spectral Mornings [:)]

Ma io più che un discorso di generi e di date intendevo dire che c'è una fase della carriera di ogni gruppo nella quale non si hanno le idee chiare, non si ha idea di quale "moda" inseguire, di cosa fare per non scadere nell'anonimato ecc.

I Genesis ce l'hanno avuta in quel periodo (magari dopo sforneranno album peggiori di ATTWT ma lo scopo che volevano prefiggersi lo avevano raggiunto alla grande), i Brand X che citi tu col bellissimo Moroccan roll soltanto un anno dopo mi sfornano Product dove ci sono due canzoni "cantate" da Phil e anche piuttosto commercialotte (e l'album non è straordinario), Steve negli anni '80 non si capisce dove vuole andare a parare ecc. ecc.
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 11:47

capisco il tuo ragionamento Thomas [:)]

in fondo, a ben pensarci, è davvero difficile per chiunque riuscire a rimanere ad alti livelli espressivi per lungo tempo, e per di più riuscendo a coniugare anche l'aspetto "commerciale"... quasi tutti i gruppi o i singoli diventati GRANDI negli anni 70 hanno poi seguito una parabola qualitativa discendente; l'esempio che hai fatto di Hackett o Brand X parla da solo, e se ne potrebbero citare altri...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 15 Apr 2013, 12:50

aorlansky60 wrote:@ Pino :

amico mio, [:)]

poco più su mi tiravi le orecchie, obiettandomi che "sei caduto nel classico tranello di tentare di confrontare le opere dei Genesis tra di esse: non si fa."

poi adesso rilanci con : "Se parliamo di qualità "artistica" oltre ad addentrarci nello spigolosissimo ambito della SOGGETTIVITA', attraversiamo per forza il tortuoso cammino del confronto con la totalità della produzione di una Band"

Ma è chiaro che qui si parla di qualità "artistica"(e per coerenza quindi non è possibile ignorare il passato della band), che vogliamo dibattere di qualità "commerciale"??? allora è evidente che sotto quest' ultimo punto di vista "follow you follow me" si rivela quanto di meglio mai fatto dalla band e si mangia da sola tutti i 7albums da studio precedentemente realizzati messi insieme, no? e lo stesso dicasi per tutto quello che l'ha seguita, a partire da DUKE; qui siamo d'accordissimi : "Commercialmente" parlando la produzione "Genesis anni 80" ridicolizza ed annienta quella "70". Nessuno è in grado di controbattere questo dato di fatto.


"Quindi per me TLLDOB è inferiore a Duke"

Con questo chiarisci ogni dubbio circa il tuo punto di vista; il mio è diametricalmente opposto al tuo, per cui è inutile proseguire nella valutazione reciproca. [:)] Per tutto il resto, stima e amicizia rimangono. [:)]



(Quindi per me TLLDOB è inferiore a Duke)
Anche se reputo DUKE uno dei migliori album dei G (e se qualcuno lo desidera potrei dire perchè),
è evidende che la frase era provocatoria. Ma è indubbio che soggettivamente, "uno sia meglio dell'altro".
Forse non sono stato sufficentemente chiaro, ma non ho fatto un "confronto" tendevo a indurre l'inutilità del farlo inquanto frutto della soggettività.
Sul fronte "commerciale", credo che nessuno abbia "rubato nulla":i G, hanno creato Opere di grande valore artistico dal pregio indiscusso.
Creare The musical box, o Supper's Ready, è un miracolo, un dono così dome lo è la nasciata di una melodia tanto semplice quanto memorabile come Follow you follow me, ( bistrattata ma che non ha niente di meno o di più di "I know wath i like", infondo due canzoncine) che ha portato nelle casse della Ditta molti soldi. In fondo l'obiettivo di chi fa musica, secondo te, è lanciare messaggi filosofici o vivere da re facedno ciò che piace fare? Ora obietterai che si possono fare entrambe le cose, leggasi, De andrè, De Gregori eccetera. Quindi anche Vasco, Ligabue, eccetera, giusto. Si chiama business della musica per un motivo: perchè fa guadagnare tantissimo a tutti quelli che ci entrano dentro da protagonisti( Pausini, Ramazzotti, D'alessio e compagnia cantante) ; quelli che restano fuori dal "grande girone" vivono strabene, per carità(sempre meglio che lavorare...) ma non hanno la villa a Malibù come la Pausini che notoriamente fa canzoni più stupide di quelle di Vinicio Capossela o Van de Stroof. La domanda è: se Follow you fosse venuta in mente a Capossela, secondo te, l'avrebbe o non l'avrebbe pubblicata? E' necessario accettare definitivamente che "non esistono cene gratis" e che anche se "la cena è pronta" qualcuno deve averla pagata e non sempre in termini economici ma in termini di rinunce spesso anche morali o come nel caso in questione, musicali che hanno indotto la creatività a seguire l'agiatezza, e la soddisfazione socioeconomica rispetto a quella forse più gratificante artisticamente(?)ma meno calorica in termini di sazietà nutrizionale (!) . Si fa musica per soldi, non per "missione in nome di dio"; chi fa musica, vuole vivere di e con la musica. All'inizio sei ispirato e corri come il vento verso una creatività senza limiti; potrebbe andarti bene per un bel pezzo oppure no stoppandoti subito fin dall'inizio. Tempo fa scrissi che a mio avviso i G, sono stati oltremodo corretti e sinceri. Hanno fatto benissimo nei primi anni, ed un po' meno nella seconda parte della loro carriera, togliendosi la polvere da dosso proponendo di loro stessi un nuovo LOOK SONORO, più moderno e al passo coi tempi a discapito dei vecchietti come me che non ne volevano sapere di abbandonare le sontuose Suite di Mellotroniana riminescenza per quelle insulse canzonette come.............. beh fate vobis [:-I] [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 14:02

@ Pino :

"Anche se reputo DUKE uno dei migliori album dei G (e se qualcuno lo desidera potrei dire perchè),
è evidende che la frase era provocatoria. Ma è indubbio che soggettivamente, "uno sia meglio dell'altro"
. "


Mi sembrava che tu ti fossi espresso chiaramente a favore di uno ("Duke") piuttosto dell'altro, per come lo avevi scritto.
Ma non c'è nulla di male in questo perchè la soggettività -volenti o no- è fattore tipicamente umano. Se andiamo a chiedere ad un tedesco che è stato giovane negli anni 80 diventato fans dei Genesis in quella stagione, se per lui è meglio "Invisible touch"(album) rispetto a THE LAMB o a qualsiasi altro album del periodo "Gabriel", scommetto che egli voterà per il primo, ed insieme a lui centinaia di migliaia di suoi compatrioti.


"Forse non sono stato sufficentemente chiaro, ma non ho fatto un "confronto", tendevo a indurre l'inutilità del farlo in quanto frutto della soggettività."

Facile da scrivere, però anche ambiguo come concetto, non trovi? La "soggettività" è fattore tipicamente umano da cui è impossibile prescindere; anche il più autorevole dei critici, in qualsiasi campo artistico, sarà inevitabilmente guidato dalla propria soggettività, in relazione al suo grado di cultura, all'educazione ricevuta in campo artistico che ne avranno plasmato il gusto per il "bello".

Potenzialmente, dal più umile al più autorevole, ognuno di noi può elevarsi al rango di critico.

Valutare e confrontare sono occupazioni che rientrano in questo campo, e non è ne più ne meno quello che stiamo facendo qui in questo thread.

L'imparzialità e la (vera)oggettività non appartengono a questo mondo. La saggezza che ne deriva è in mano ad un Entità sola (come uso definirlo irrispettosamente, il vero "Padrone di casa"); proprio per questo, noi tutti, anche se in modo imperfetto, tendiamo a giudicare ed esprimere il nostro voto per ciò che ci sembra più "bello", soggettivamente, a ns modo di vedere (o di udire).

Quindi è inutile tentare di sottrarsene. Proprio per questo, ha un senso stabilire se "è meglio DUKE piuttosto che THE LAMB".

Se non lo avesse, non avrebbero senso migliaia e migliaia di "pools" con i quali si trastullano milioni di appassionati che cercano di interrogarsi, confrontarsi e stabilire "quanto è meglio" dall'inizio degli anni 60 dalla nascita del Rock in questo campo (ma potrei citare una serie di settori innumerevoli, oltre quello artistico, sui quali il giudizio umano è in grado di sbilanciarsi e valutare; nulla di straordinario, ma tutto molto normale, anzi, molto umano, niente di più.

In caso contrario, è allora ammissibile che -restando nell'argomento qui trattato- tutta l'epopea Genesis dal 1969 al 1991 si meriti un 10 (se vista con occhio particolarmente benevolo) per quello che ha saputo esprimere nell'arco di 14albums da studio(se non ricordo male), ma sapremmo di mentire prima di tutto a noi stessi, prima ancora che ai Genesis.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 15 Apr 2013, 15:36

(ancora) @ Pino :

"In fondo l'obiettivo di chi fa musica, secondo te, è lanciare messaggi filosofici o vivere da re facendo ciò che piace fare?"



Non penso che Peter Gabriel, Anthony Banks, Mike Rutherford, Steve Hackett e Phil Collins fossero degli sciocchi o degli sprovveduti.

Erano consapevoli della professione intrapresa; e nell'ambito di questa, sapevano -perchè di certo si tenevano informati- chi e quali fossero i nomi e gli stili musicali che vendevano maggiormente all'inizio degli anni 70.
(se non lo facevano essi stessi, era la loro casa discografica o il loro manager a ricordarglierlo, c'era da starne certi, perchè l'obiettivo primario da perseguire era quello di "far cassa", concetto che accomuna tutti nello "show-biz" sia di allora che di oggi)

Con l'aiuto di un produttore furbo e capace, sarebbero riusciti a guadagnare assai di più ed in fretta di quanto realizzarono in realtà agli inizi di carriera. Però si sarebbe trattato di fare una scelta molto precisa : anzichè comporre e interpretare brani quali STAGNATION, THE MUSICAL BOX o SUPPER'S READY, avrebbero dovuto pubblicare cose in stile "Crocodile Rock", "Daniel", "Waterloo", "Alone Again", "You make me smile" etc etc etc ...In fondo ne avevano tutte le potenzialità tecniche; il discorso se mai è da ribaltare, cioè sottolineare che Gilbert O'Sullivan, Abba e Cokney Rebel e gente simile non sarebbero mai arrivati ad immaginare prima ancora di riuscire a comporre cose in stile "MUSICAL BOX o SUPPER'S READY", musicalmente geniali ed originali che però avevano un unico grosso difetto : potenzialità di attrattiva al grosso pubblico e ritorno commerciale di vendita scarsi o nulli. E basta dare un occhiata alle cifre storiche per averne conferma.

E' chiaro ed evidente che fecero una scelta precisa : scelsero l'originalità e la ricercatezza musicale a scapito delle convenzioni, della banalità (e dei guadagni facili) .

Un caso emblematico : quel produttore affibiato loro dalla Charisma rec. (quando stavano preparando e concependo "FOXTROT") il quale aborriva l'intro di Mellotron composta da Banks per "WATCHER OF THE SKIES" a tal punto da insistere -cosa che gli riuscì in pratica- di far pubblicare dalla Charisma il 45g in USA priva dell'intro; questo fatto deve avere toccato a tal punto l'orgoglio personale di A.Banks da convincere gli altri 4 a disfarsi del produttore in questione.
Anche qui, evidentemente, attuarono una scelta ben precisa.

Quella stessa scelta che fecero anni dopo dettata da ben altre priorità, quando decisero che era giunta ora(doverosamente) di far entrare soldi a scapito della qualità, e in questo concetto ATTWT entra di diritto, per me è di un evidenza disarmante. Avessero continuato con il filone di TRICK e WIND, concedendo magari anche spazio a Steve evitando che se ne andasse, non sarebbero mai riusciti a realizzare i guadagni ottenuti con ATTWT, su questo c'è da scommetterci.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 15 Apr 2013, 16:29

[:)] E' sempre un piacere, Alain.

Riporto:

"Forse non sono stato sufficentemente chiaro, ma non ho fatto un "confronto", tendevo a indurre l'inutilità del farlo in quanto frutto della soggettività."

Facile da scrivere, però anche ambiguo come concetto, non trovi? La "soggettività" è fattore tipicamente umano da cui è impossibile prescindere; anche il più autorevole dei critici, in qualsiasi campo artistico, sarà inevitabilmente guidato dalla propria soggettività, in relazione al suo grado di cultura, all'educazione ricevuta in campo artistico che ne avranno plasmato il gusto per il "bello".

Ho letto con attenzione il tuo post.
A parte che io, ahime, per lavoro, sono spesso costretto a forzare la mia soggettività e a scegliere "Smoke on the water" come sigla di "Lucignolo" al Posto di brani da me proposti molto più azzeccati e contemporanei (all'epoca del Programma tv) Dream theater e simili ...ma la scelta è caduta sul più "famoso" brano dei DP con mio rammarico e al diavolo la oggettività, perchè la soggettività del Direttore Mario giordano aveva avuto la meglio... E' un mio amico, gliel'ho concesso, va [^] ...
Ma caro Alain, quando dobbiamo dare un giudizio, fare una critica a DUKE o a TLLDOB, non la si dovrebbe fare senza considerare i fattori di "contorno" e affermare semplicemente "questo è oggettivamente meglio di quest'altro". Perchè? Perchè TLLDOB è cantato da Peter e i testi sono sublimi? E se a chiunque altro non piacesse proprio? Perchè sosteniamo che per forza TLLDOB DEBBA essere bello per forza? E / o comunque migliore di DUKE? Da quale punto di vista? Debbo fare una critica, la faccio oggettiva senza farmi coinvolgere dai miei gusti personali, ok. Ma fare questo non è facile e non è da tutti. PErchè come meglio di me hai espresso, cadere nella soggettività, è umano.
Molti fattori determinano il giudizio oggettivo di un opera a partire da chi lo compie. Se Muti dovesse giudicare TLLDOB, credi che lo giudicherebbe come molti di noi, un capolavoro? LA Pausini, cosa credi che potrebbe esprimere di fronte a In the cage? E' indubbio che probabilmente un musicista abbia maggiori competenze per dare un giudizio oggettivo, soprattutto se non è un fanss dell'artista che deve giudicare. UN tecnico audio giudicherebbe PESSIMO sia DUKE(Soprattutto) che TLLDOB e giudicherebbe eccellente ATOTT al pari di un altro grandissimo album di un'altra band i Deep Purple, il mitico Made in japan per diversi fattori: Made in Japan suona da paura, e fu registrato con un otto tracce, quindi il giudizio subisce anche questa riflessione; ATOTT suona in modo meraviglioso e molto meglio di Selling uscito qualche settimana prima ed è facilmente più godibile di W&W uscito qualche ora dopo. Domanda: la qualità della registrazione è fattore oggettivo o soggettivo? Chi sente la reale differenza tra un mp3 e un wav? Chi percepisce la saturazione sulle alte di ATTWT e quella sulle medie di DUKE? Chi non è affatto contento della "dinamica" risicata di TLLDOB? Chi è contento della pessima qualità tecnica del suono di Nursery Crime? Si dirà "beh pazienza ma artisticamente è un capolavoro..." Probabile ma siamo così sicuri?
Quanto avrebbero potuto dare in più se aiutati da una registrazione migliore? Quanti suoni hanno deciso di eliminare per non mettere in crisi il registratore a nastro analogico dell'epoca caricandolo di troppa energia che si sarebbe tradotta in distorzione sicura al 100%? Quanta musica in meno c'è rispetto alle loro idee primordiali sottratta dalla impossibilità tecnica di poter semplicemente cambiare un preset su di un synth in tempo reale? Quanta creatività in meno abbiamo avuto? Un album si critica tenendo in considerazione TUTTO. Compresa la qualità del vinile su cui era stampato, se la moglie di uno dei componenti avesse un amante o meno e se il producer avesse pippato prima di cominciare la sessione di registrazione. Quanti quanti argomenti...Soldi, poesia, messaggio, filosofia....ci sta tutto, Alain; Genesis (quello di MAMA) è un album atroce per certi versi, ma clamoroso per altri. Oggettivamente, direi... [:-D]

Giudichiamo, va bene: Questo è buono questo no? Sicuri? La musica è prima di ongi altra cosa, divertimento, aggregazione, solitudine, emozioni eccetera...Poi anche messaggio, cultura, poesia, eccetera. Tutte "cose" che riguadano la sfera intima, il gradimento, il piacere, la gioia, la condivisione eccetera. Potrei ascoltare una sinfonia di Nono e affermare che boh...cos'è? Potrei ascoltare Honky tonky train blues e..., sorridere; ascoltare Shine You crazy diamond e piangere di emozione, ascoltare Another brick on the wal e dire " eccheccazzo...anche loro come i queen di another one bites the dust...." e sentirmi dire dal mio vicino d'uffico " che figata sto pezzo quà... " E allora Bohemian Rhapsody?" E allora Wish you where here? Bellissima, no, brutta.
Mi piace, non mi piace, è molto meglio. Soggettivamente, s'intende [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 16 Apr 2013, 09:01

È sempre un piacere anche per me, caro Pino; [:)]
c'è sempre da arricchirsi ascoltando attentamente persone preparate ed intellingenti come Te.


"...quando dobbiamo dare un giudizio, fare una critica a DUKE o a TLLDOB, non la si dovrebbe fare senza considerare i fattori di "contorno" e affermare semplicemente "questo è oggettivamente meglio di quest'altro".

È qui che subentra l'insormontabile paradosso, a mio avviso; perchè parlare in termini di "oggettività" (o di obiettività) in un dato argomento fa scattare il concetto di VERITÀ ASSOLUTA: se questo può essere applicabile a determinati settori( magari più tecnici) in campo artistico subentra inevitabilmente da parte di chi giudica il proprio concetto di "gusto" e di "bello", per cui può diventare assai arduo da applicare in modo "oggettivo". In fondo, chiediamoci, chi possiede la VERITÀ ASSOLUTA per stabilire ed affermare in modo incontrovertibile che DUKE sia migliore di THE LAMB (o viceversa)?...


"Perchè? Perchè TLLDOB è cantato da Peter e i testi sono sublimi?"

No, non per me almeno.
per me i testi dell'opera citata non contano nulla nell'eleggerla; c'entrano invece la presenza ed il tono di voce di Peter Gabriel (che preferisco a quello di Phil Collins; ascoltare per es. "The Chamber of 32doors" per avere un idea del perchè) ma soprattutto l'enorme lavoro compositivo del duo Banks-Rutherford messo in atto per la realizzazione di THE LAMB; (non per niente, Steve Hackett -che in quest'album fu ridotto a ruolo di sessionman non per scelta sua- affermò che ritiene THE LAMB il migliore lavoro in assoluto mai fatto da A.Banks); in questo, sono e sarò sempre convinto che la presenza di Gabriel, non solo importante per la stesura dei testi, abbia contribuito a stimolare la coppia affinchè i due potessero seguire la sua idea di base, cioè quella di riuscire a dare un colore assai più variopinto a THE LAMB rispetto ai precedenti albums, nel tentativo di andare "oltre" il prog finora conosciuto dalla band; e l'album è in grado di testimoniarlo, si tratta della raccolta di stili indubbiamente più vasta (pop, rock, hard-rock, prog, ambient, new age, avanguarde) mai messa in opera dalla band.


"E se a chiunque altro non piacesse proprio? Perchè sosteniamo che per forza TLLDOB DEBBA essere bello per forza? E / o comunque migliore di DUKE? Da quale punto di vista?"

Qui si ritorna al discorso e al concetto di prima; THE LAMB può contenere momenti tali da rendere perplessi chi non è addetto con certi generi (ambient e new-age in particolare) però se ascoltato tutto d'un fiato dall'inizio alla fine, ad uno come me(abbastanza svezzato anche verso generi ritenuti magari "complicati" da altri) è in grado di donare emozioni ad un livello tale che DUKE non riesce ad avvicinare (pur piacendomi particolarmente anche DUKE, beninteso), di più non riesco a dire, è una semplice questione di gusto "soggettiva" maturata in anni di conoscenza ed ascolto di questi due titoli.


"Debbo fare una critica, la faccio oggettiva senza farmi coinvolgere dai miei gusti personali, ok. "

Poi si tratta anche di valutare i tipi di personalità che sono in gioco nel giudicare; ammettiamo di essere noi due e basta.

Ora, io so per certo che tu hai maturato un esperienza tecnica assai superiore alla mia per la professione che svolgi : in tutti gli aspetti che coinvolgono la produzione generale, l'uso di uno strumento, il suo livello alla consolle del mixer, ed il suo inserimento insieme agli altri strumenti(e relative piste) che andranno a formare un determinato brano musicale, credo che la diversità di vedute nel giudicare il prodotto finito -la canzone- che può scaturire in me (io valuto solo ad orecchio in base al mio gusto personale per quello che un brano mi conferisce a livello di emozioni e pathos, per come quel brano è architettato per armonia e suoni) rispetto a te(magari noteresti aspetti tecnici sui quali io ho sorvolato non avendoli neppure considerati) sia da vedere anche in quello che ho appena detto.

Altra condizione (veramente avvenuta molto tempo fà) tra il sottoscritto ed un mio caro amico provetto chitarrista; si stava parlando di gruppi musicali; abbiamo tirato in ballo LED ZEPPELIN, PINK FLOYD, poi non so come la discussione arrivò a toccare anche BON JOVI... io espressi i miei punti di vista in base al mio gusto, elogiando alla grande ZEPPELIN e FLOYDS e bistrattando BON JOVI... il mio amico, dopo avermi fatto notare che la metrica compositiva di JIMMY PAGE è assai più complessa rispetto a quella delle composizioni dei FLOYDS(assai più semplici per il suo orecchio "tecnico") mi fece notare che "se tu sapessi la difficoltà tecnica che c'è dietro molte canzoni di Bon Jovi, che a prima vista possono apparire banali da eseguire, non ti esprimeresti così..." e la cosa mi ha sempre lasciato da pensare, fino a convincermi che possono esistere molti punti di vista nel giudicare un brano, che varia da quello di semplice ascoltatore "esteta" come il mio a quello assai più "tecnico" di chi conosce la metrica e la pratica musicale nel sapere suonare uno o più strumenti.



"Se Muti dovesse giudicare... "

Ecco, hai accennato ad un settore artistico, la Classica, in cui emerge prepotentemente il gusto e la personalità di un direttore; se si prova ad ascoltare le sinfonie 39 e 40 di W.A.Mozart dirette da Arnoncourt e da Bernstein oppure la sinfonia numero 7 di Beethoven dirette da Claudio Abbado e H.von Karajan, ci si può stupire di quanto possano essere "diverse" in certi passaggi; differenze non abissali, ma tali da emergere anche per un orecchio non particolarmente edotto. Potrei citare molti altri casi in campo Classico, ma mi limito a questi esempi emblematici.

Non c'è nulla di strano in questo: si spiega molto semplicemente con l'interpretazione che ognuno di questi personaggi ha dato all'idea di base di partenza (quella del compositore originale, trasmettendola poi a tutta l'orchestra) nel cercare di renderla il più possibile consona al proprio gusto nell'esecuzione finale... e con questo, si ritorna al concetto di "soggettività" che domina sulle scelte finali .


"ascoltare Another brick on the wal e dire " eccheccazzo...anche loro come i queen di another one bites the dust..."

[:D]
"Another Brick on the wall" si rivela in apparenza un brano piuttosto semplice ed innocuo; la "trovata" stà nell'avergli conferito quel sound così particolare grazie al coro di voci giovanili nei ritornelli e nella seconda strofa, ma la vera perla che lo arricchisce elevandolo ben oltre la media (imho) è il pregevole assolo finale di elettrica; lo ascolti e senti emergere in tutto il suo splendore quel tratto così caratteristico che Gilmour possedeva nel conferire "il suono" alla chitarra (all'epoca ci fu anche chi creò una leggenda metropolitana affermando che non ne fosse capace e che era stato chiamato un sessionman rimasto ignoto per lo scopo, ma la cosa è stata ampiamente smentita nel tempo); quando lo trasmettono io resto sempre in attesa dell'arrivo di quel momento magico, che il più delle volte viene tagliato dall'emittente di turno, facendomi ink... di brutto; ecco, anche questi sono diversi punti di vista nel "leggere" un brano musicale.

Però non bistrattiamo nemmeno "another one bites the dust" : i Queen (stranamente) non mi sono mai piaciuti molto, ma questo brano SI; per come la linea guida di basso ne conferisce l'andamento -ed io amo il basso- unito all'indubbia ricchezza ed espressività vocale di Freddy Mercury (ed aggiungiamoci anche i dettagli aggiunti di Brian May che alla chitarra uno sprovveduto non era) si ha a che fare con un brano dannatamente efficace e piacevole (particolarmente "fiko") nel suo ambito pop; ecco, le impressioni che mi ritornano da questo brano io non riesco a riceverle da nessuno di quelli contenuti sia in "Genesis" che in "Invisible touch" che per vocazione sono "pop" a tutti gli effetti, e un motivo ci sarà...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 16 Apr 2013, 14:08

[:)] ...
Sperando di non annoiare gli altri utenti col nostro "duetto", proseguo nell'addentrarmi in profondità su alcuni concetti ripresi da te.
Chi "produce" musica, è evidentemente allenato come lo è di fatto un atleta nella propria disciplina; il tecnico audio, ha affinato alcune abilità specifiche così come il musicista nell'ambito delle sue capacità tecniche. E siamo daccordo. MA:
L'elemento fondamentale di tutto ciò di cui stiamo discutendo qui, così come da millenni fa l'universo mondo, è
I L T A L E N T O.
Il talento è l'insieme delle capacità tecniche naturali fuse con le capacità espressive che prendono origine dall'anima, dal cuore e si trasformano in GUSTO.
Hai citato l'assolo di Another brick in the wall. Gusto, espressività, tecnica: questa è la parte Artistica.
Ottima registrazione, buon mix: questa è la parte tecnica.
Chi mette insieme queste due componenti è il Producer che "dovrebbe" avere conoscenze, gusto, e capacità tali da riuscire nell'arduo compito di decidere quale delle innumerevoli esecuzioni sia da stampare sul master che sarà poi duplicato in milioni di copie.
Ora se tutte queste componenti le moltiplichi per cinque, zot: ti ritrovi in guai seri se i cinque hanno tutti diverse personalità, gusti, talenti capacità tecniche, predisposizioni mentali, modi diversi di interpretare le composizioni di gruppo eccetera; pensa in quale dramma si potrebbe trovare un tecnico audio nel 1974, con Gabriel, TB, PC, MR, SH, un Producer, un Set di strumenti analogici che non restano accordati nemmeno sotto tortura, assenza di preset, assenza di compressori, limiter, pochi microfoni, eccetera...
Ecco che quando spingendomi forse troppo verso l'alto, definisco divine certe loro composizioni, non lo faccio tanto per decretarne la loro natura Celeste, ma per sancirne l'evidente miracolo da cui sono emerse.
Fino ad ATOTT a mio avviso, partorire un Album "dei genesis", deve essere stato davvero un fatto di una difficoltà impensabile.
Riuscire a concretizzare senza spargimento di sangue e fondere insieme le idee e le intenzioni di tutti in un unico Brano, ...pfuuu, che cosa deve essere stato!?!...!?!? Ma riuscite ad immginare Gabriel che dice a Tony " ..no, non così, ma così!" e Quell'altro che si gira verso Mike, storcendo il naso e bisbigliando con l'angolo della bocca "...questo non losopporto più..."........ mentre Phil guarda Steve per stemperare la tensione col suo disarmante sorriso che conoscete. Ecco, aggiungete un ambiente con odore di cenere mista a muffa, qualche bicchiere da cui esce un alito di torbato Oban, tastiere, tamburelli sparsi per terra con cavi che attraversano da un punto all'altro la stanza in cui tra divani consunti , sgabelli che reggono Scatolette Effetti MXR, una Les Paul con qualche goccia di cocacola sulla laccatura oro, 5 musicisti in preda ad una specie di tempesta ormonale cercano di prevalere l'uno sugli altri in un contesto in cui NESSUNO è anche solo leggermante inferiore a nessuno degli altri e il gioco è fatto: ecco lo scenario in cui molte Opere dei g hanno visto luce. Perchè ho detto questo? Per indurre a riflettere sul fatto che le circostanze, le difficoltà, le ristrettezze, il bisogno, l'entusiasmo, la passione, il talento il gusto raggruppato tutto in un unico ancestrale luogo, determina una tale concentrazione di energia creativa di potenza impensabile. La creatività e le doti di ogni singolo componente, hanno contribuito alla genesi di ogni singola nota. Il processo creativo di gruppo, si nutre delle risorse emozionali, di ogni singolo componente della band, che risiedono nell anima di chi contribuirà con la propria tecnica e la propria cultura/inventiva alla genesi di un Brano. Ogni groove, ogni armonia, ogni linea melodica, ogni tema autorale, viene argomentato, indotto nello strumento dell'altro componente della band per tentare di farne rusultare, di estrarne una propria interpretazione. La complessità arrangiamentistica di un brano come SUpper's Rady o The cinema show, FOF eccetera, induce per forza di cose ad applicare questo metodo: è impensabile immaginare che semplicemente Tony si sia messo al Pianoforte ed abbia cominciato a raccontare Supper's Ready, così, come si racconta un episodio di Fringe. Resta evidente quindi che la linea editoriale creativa di una band, sia il frutto concreto di una condivisione di impulsi, intuizioni, sogni, coincidenze, accadimenti, emozioni, gioie tragedie personali, interessi variegati eccetera... Riassumendo, il contesto. Ciò che vivi, ti induce ad un certo approccio creativo; che porti in sala prove e che condividi coi tuoi compagni che a loro volta lo assimilano e inevitabilmente lo modificano perchè lo vivono diversamente da te, generando qualche tensione che deve essere risolta dal buon senso e dal comune obitettivo.
Di fatto le cose facili, per loro natura, sono spesso anche semplici. Essere in cinque a decidere è più complesso che non farlo in tre; decidere di fare prima a far soldi spostando la barra della qualità versso creazioni ddi facile appeal piuttosto che no, diventa arduo se nel Gruppo ci sono persone che non la pensano come te e che al contrario vogliono dare sfogo alle loro ansie, ai loro tormenti con la musica che creano. Ed ecco la splendia Horizon un minuto e mezzo di immensa creatività divina liturgia della chitarra, l'Uomo che parla con Dio usando il linguaggio universale, la Musica.

Poi passano gli anni. L'applauso scema, i soldi finiscono e bisogna ricominciare a farli. Ma la creatività non è infinita; alcuni la inseguono disperatamente cercandola in nuovi approcci compositivistici coadiuvati da nuovi strepitosi strumenti per riprodurla...Altri rimangono ancorati a ciò che di buono avevano fatto senza pensarci troppo. Quelli che insistono nel cercarla a volte cambiano traiettoria e lasciano il Gruppo, i restanti, provano a fare qualcosa di buono con le risorse a disposizione. Privati di Supporti importantissimi come succederebbe per qualsiasi costruzione l'assenza di alcune colonne per legge fisica dovrebbe far crollare la struttura...ed invece no. Ci si accorge che una nuova progettazione, elementi costruttivi, approcci costruttivi innovativi, possono fare bene e sorreggere anche travi prive di quei sostegni standardizzati che volevano quattro punti di sostegno nei quattro angoli del pavimento dove già mancava quello centrale. Si cambia la forma geometrica e la struttura regge, fa il proprio compito a discapito di un "estetica" strutturale alternativa.
Eccolo: ATTWT.

Poi sti Tre, comprendono che sì, si può fare si può tentare di andare anche oltre questo tentativo esteticamente alternativo, cercando di insistere, tentando di renderlo ancora più nuovo, innovativo utilizzando anche altri materiali e stili "architettonici" alternativi, davvero alternativi; che per quanto li riguarda, non avevano mai tentato. Eccolo: DUKE. 2 dischi di Platino
Visto il successo, ci riprovano con (quasi) lo stesso risultato. Eccolo: ABACAB. 1 disco d'oro 2 di platino
In poco meno di tre anni "costruiscono" tre album. Chiude la trilogia "Genesis". 6 dischi di platino
Segue Invisible touch 10 dischi di platino.
We can't dance 9 dischi di platino.

Trespass, Nursery crime, Foxtrot: nessun disco d'oro nessun disco di platino.

E' la Musica.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 16 Apr 2013, 15:04

Pino scrive :
"Essere in cinque a decidere è più complesso che non farlo in tre; decidere di fare prima a far soldi spostando la barra della qualità verso creazioni di facile appeal piuttosto che no, diventa arduo se nel Gruppo ci sono persone che non la pensano come te e che al contrario vogliono dare sfogo alle loro ansie, ai loro tormenti con la musica che creano..."

È proprio lo stesso concetto espresso da Tony Banks, quando afferma "una volta andato via anche Steve, tutto il processo decisionale della band si semplificò enormemente..." quasi a voler chiarire che non sarebbero mai riusciti ad arrivare a DUKE passando per ATTWT se ci fosse stato ancora Steve, che nel frattempo proponeva "Spectral Morning" assai differente dagli altri due...


"Poi questi Tre, comprendono che sì, si può fare si può tentare di andare anche oltre questo tentativo esteticamente alternativo, cercando di insistere, tentando di renderlo ancora più nuovo, innovativo utilizzando anche altri materiali e stili "architettonici" alternativi, davvero alternativi; che per quanto li riguarda, non avevano mai tentato. Eccolo: DUKE. 2 dischi di Platino
Visto il successo, ci riprovano con (quasi) lo stesso risultato. Eccolo: ABACAB. 1 disco d'oro 2 di platino
In poco meno di tre anni "costruiscono" tre album. Chiude la trilogia "Genesis". 6 dischi di platino
Segue Invisible touch 10 dischi di platino.
We can't dance 9 dischi di platino.

Trespass, Nursery cryme, Foxtrot: nessun disco d'oro, nessun disco di platino.
"



si, si, le cifre che hai elencato sono innegabili; verrebbe da dire : "c'est la vie"...

ripetiamo le stesse cose comunque; alla fine, dipende tutto da quale prospettiva usi per vedere e giudicare :

- dal loro punto di vista di musicisti professionisti, benediranno sempre la metamorfosi iniziata con ATTWT; (non andrebbero mai indietro e mai farebbero il cambio con la produzione anni 70 per ciò che essa ha costituito in termini di riconoscimenti di critica)

- dal punto di vista di noi ascoltatori, ricordo per confronti incrociati eseguiti qui in questo forum anni fà, che la produzione anni80 della band uscì FRANTUMATA ed INCENERITA da quella anni70... evidentemente la maggioparte degli utenti di questo forum non ha valutato correttamente o non sa giudicare appropriatamente... o per meglio dire, non appartiene a quel gruppo assai più numeroso di fans (magari non solo qui in italia) che vede in Abacab, Genesis, IT e We can't Dance l'aspetto più spettacolare e più riuscito (non solo economicamente) della band.

Infatti sarebbe anche ingiusto nascondere che la maggiorparte dell'opinione mondiale ancora appassionata alla band ha in testa assai di più DUKE, Abacab, Genesis, IT e We can't Dance rispetto alla produzione anni 70.

Io resto comunque fiero dell'idea, anche se a loro Tre non frega un accidenti(anzi ci ridono [:D] pure sopra se sapessero di queste conversazioni su di loro) che da TRESPASS a WIND hanno espresso il meglio in assoluto di quello che hanno saputo creare.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 16 Apr 2013, 15:37

Stavo ascoltando "After the ordeal" mentre leggevo il tuo post: significherà qualcosa...
Non c'è paragone tra le due Fasi della Produzione genesisiana e non solo è inutile farlo, ma sarebbe come chiedere ad una Madre di esprimere un giudizio sul proprio figlio all'età di 10 anni e oggi a 45. Sarà sempre bello inteliggente, il suo bambino... Album come Selling TLLDOB, e la triade iniziale (FGTR escluso, ovviamente) sono figli(!) di un'epoca irripetibile, gravida non solo di magia ma di desiderio di esplorare, inventare, emulare il Bello, il Grande, la Genialità. Non a caso la Prog, è una specie di derivazione Pop/rock della struttura compositivistica sinfonica, da cui il primo neologismo per descrivere il genere ora Prog, Rocksinfonico in virtù della tipologia di approccio (alla struttura dei brani) tipicamente Adulto, Grande, fatto di Intro, suite svolgimento, ripresa finale mosso con brio eccetera. Era il tempo in cui ci si ispirava ai Grandi e da ciò non potevano NON nascere grandi cose. Oggi a chi ti puoi ispirare?
Ieri pensavo a questa cosa: "il bello dei genesis" è che a seconda di come ti gira, decidi di ascoltare questo o quest'altro album.
Oggi sei tendenzialmente spensierato, ascolti W&W; sei in una fase introspettiva, " oh sai che c'è oggi mi ascolto TLLDOB, e poi Nursery Crime";
Sei felice perchè hai comprato le ciabatte nuove, " e metti su Invisible touch, va!". C'è un album per tutti i tuoi stati d'animo, per ogni ricordo per ogni emozione che vuoi ripercorrere nella tua mente, da solo o tra amici. Un album per ogni occasione.Questo forse a loro totale insaputa, è stato il loro regalo più bello.

Lode ai Genesis della prima fase nell'alto dei cieli, e pace a tutti gli uomini di buona qualità.
E rimetti a noi i "nuovi genesis" come noi li rimettiamo sui nostri giradischi. Insieme a quelli "vecchi".


Ciao a tutti.
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Montecristo » 16 Apr 2013, 18:10

è troppo patinato, come dobbiamo farlo capire?? [:|]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 17 Apr 2013, 07:14

pino lettieri wrote:

"Lode ai Genesis della prima fase nell'alto dei cieli, e pace a tutti gli uomini di buona qualità.
E rimetti a noi i "nuovi genesis" come noi li rimettiamo sui nostri giradischi. Insieme a quelli "vecchi"...
".



[:D] bella questa [:D]

...e una nota di merito speciale [:D] a Betel per avere aperto questo thread, senza il quale non ci saremmo addentrati in un analisi così profonda e minuziosa (come quest'album, tutto sommato, non merita...) [:-I] va beh, riconosco che quella scritta tra parentesi è una cattiveria, ma ormai mi conoscete... [;)] [:D] ... fate finta che non l'abbia aggiunta, và... [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 17 Apr 2013, 14:04

aorlansky60 wrote:curioso che solo un anno prima, il buon Phil si destraggiasse in modo impareggiabile come lui sa fare alle percussioni, in un album dallo spessore artistico sconosciuto a questo ATTWT ("MOROCCAN'ROLL" - BRAND X ndr) solo per dire che la musica moderna non era ferma solo al punk o al pop o ai Genesis, in quella fase storica di fine anni 70...

e secondo me, in ATTWT si sente la differenza nel modo di suonare e comporre alla batteria di Phil rispetto ad altri album dei Genesis e molto più simile a come suonava nei Brand X, imho
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 17 Apr 2013, 14:47

eh, ma quel disco che ho citato di BRAND X non si fermava certo alla perizia e bellezza delle percussioni... la dentro ci senti un lustro ed una voglia di sperimentare ed inventare PAZZESCHI uniti ad una raffinatezza compositiva impressionante, se paragonati a semplici dischi pop-rock nei quali rientra anche ATTWT...

era questo che volevo sottolineare... pur in un periodo come quello, per il quale un album come ATTWT è da "circostanziare" come dite spesso, c'era gente che volava alta a dei livelli impressionanti... nel 77 se non erro, John McLaughlin insieme a Shakti danno vita ad un album formidabile, "Natural Elements"... musica difficile, d'accordo, non per tutti i palati (si parla di fusion come "Moroccan'n roll", per di più con sonorità e riminiscenze culturali indiane vista la nazionalità di quella band, McLaughlin a parte) però che differenza -almeno per me- con ATTWT... poi Pino mi ricorderà che questi due avranno venduto "una cippa" rispetto a quanto ha saputo fare ATTWT, e siamo tutti d'accordo, le cifre parlano chiaro, però "ragazzi -come direbbe Bersani- [:D] quella di "Moroccan'roll" e "Natural Elements" quella SI che era/è musica!..."
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Betelgeuse » 17 Apr 2013, 15:05

Leggendo questo thread, riflettevo su una cosa:
CREDO CHE " AND THEN THERE WERE THREE " SIA, IN ASSOLUTO, UNO DEGLI ALBUM DEI NOSTRI PIU' GETTONATO, NEL SENSO DI TOPIC, MESSAGGI, RIFLESSIONI VARIE: SICURAMENTE IL PIU' TRATTATO DELL'ERA POST-GABRIELIANA [:0]
Mi chiedo il motivo [:-I]
Forse perchè, contrariamente a quello che uno può pensare, non è un disco che lascia indifferenti.
Certo, non è generalmente amato alla follia, ma evidentemente intriga e predispone al dibattito.
Naturalmente in alcuni casi è, diciamo un termine soft, criticato, ecco [:D], senza riferimenti precisi ad alcuno qui dentro, intendiamoci...

O NO? [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 17 Apr 2013, 15:06

semplicemente, per i pochi album che ho ascoltato dei Brand X, posso dire che la prima cosa che mi viene in mente ascoltando il drummin di Phil in ATTWT è che sia il più vicino di tutti proprio ai Brand X, se poi mi dici che il periodo è quello, allora mi rispondo "eggià..."
tutto lì [;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 17 Apr 2013, 15:59

...il drumming di Philippo riconducibile ai BX lo si rileva molto di più in "W&W" in brani come "Wot gorilla?" e "In that quiet earth".
In ATTWT non rilevo niente di così funkyjazzistico alla Los endos [':-|] [:-I] [O:-)] ...
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 17 Apr 2013, 16:10

si beh, una sensazione in generale. Ma su Lady lies per me esce...
finezze... [;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby pino lettieri » 17 Apr 2013, 16:28

certo assolutamente.... [;)] [:)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 18 Apr 2013, 07:23

Betelgeuse wrote:Leggendo questo thread, riflettevo su una cosa:
CREDO CHE " AND THEN THERE WERE THREE " SIA, IN ASSOLUTO, UNO DEGLI ALBUM DEI NOSTRI PIU' GETTONATO, NEL SENSO DI TOPIC, MESSAGGI, RIFLESSIONI VARIE: SICURAMENTE IL PIU' TRATTATO DELL'ERA POST-GABRIELIANA [:0]
Mi chiedo il motivo [:-I]



ma caro Betel, [:)] il motivo è assai semplice :

da TRESPASS a WIND&WUTHERING abbiamo la summa artistica della band... che c'è da discutere sul massimo ??? ormai è assodato.

da Abacab a Calling abbiamo... il nulla... che c'è da discutere sul minimo ??? ormai è assodato.

ATTWT e DUKE si trovano nel territorio di mezzo... ancora agganciati al passato (di più ATTWT a dir la verità) per cui vale la pena chiedersi, discutere e valutare, se e quanto possono essere consegnati al primo periodo, o desolatamente consegnati al secondo.

(mode "provocator" off) [:D] [;)]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Betelgeuse » 05 Jun 2013, 16:56

Thomas Eiselberg wrote:E' un album che vuole essere prog ma non ci riesce al 100% ma che ancora non è pop. Non a caso ha influenzato moltissimo (assieme a Duke) il new prog, se non lo ha ha proprio inventato (io sono dell'idea che questa cosa non è tanto campata in aria, anzi)


chvfrc wrote:soprattutto concordo con Thomas (sta succedendo un po' troppo spesso ultimamente [:D] ) sul fatto che abbia praticamente "inventato" il new prog.



Allora state, in pratica, dicendo che " And Then There Were Three " ha influenzato i Marillion? [:0]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby Thomas Eiselberg » 05 Jun 2013, 19:40

Si, (assieme a Duke), nella stessa misura in cui anche gli album con Peter li hanno influenzati.

Ian Mosley più volte ha detto che uno dei suoi album preferiti in assoluto è Duke (se pensiamo a pezzi come Jigsaw o Pseudo silk kimono l'ispirazione è evidente, sembrano pezzi simili a una heathaze, Undertow o a una Guide vocal).

La stessa cosa vale per gli Iq ad esempio, ogni volta che ascolto Widow's peak penso a uno "scarto di registrazione" di Wind o ATTWT
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby highinfidelity » 06 Jun 2013, 07:51

Approfittando di questo topic-anniversario, ho dedicato a ATTWT un riascolto serio e concentrato. Era da un po', difatti, che non girava sul piatto.

Per prima cosa la qualita' audio: l'incisione e' veramente ottima, eccellente se si considera che e' un disco che supera i "canonici" 45 minuti. Qualche sibilante distorta ma per il resto un suono veramente eccellente, anche se timbricamente diverso dal consueto canone genesisiano.

Veramente massiccio il contenuto di synth, di quei synth che valeva ancora la pena stare ad ascoltare, e per me che sono un sintetizzatorista convinto e' una vera goduria.

Inoltre, con l'eccezione di Follow You secondo me davvero irrecuperabile, non dico di aver "rivalutato" i soliti brani considerati minori ma sicuramente non faccio fatica ad affermare che comunque tutti contengono dei tratti di fantasia e tecnicita' che li rendono pregevoli; su tutti il drumming di Collins che storicamente sta per raggiungere il suo apice, e difatti in questo album e' superlativo (anche per presenza e qualita' dell'incisione).
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby chvfrc » 06 Jun 2013, 08:49

concordo con Thomas sull'influenza a Marillion e IQ.
Anche perchè, se non fossero stati influenzati da dischi come questo, da cosa potrebbero essere stati influenzati????

Concordo con Hig su synth e drummin.
Un po meno sul suono. Troppo medioso e tutto troppo a un volume troppo basso rispetto ad un disco coevo. E non basta alzare il volume, perchè così aumenta anche il fruscio (sia in digitale che analogico...)
Concordo anche meno su Follow you, ma qui storia vecchia [:D]
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Re: ...E alla fine, 35 anni fa, i gagliardi tizi restarono i

Postby aorlansky60 » 06 Jun 2013, 13:00

High scrive :

"Per prima cosa la qualita' audio: l'incisione e' veramente ottima, eccellente se si considera che e' un disco che supera i "canonici" 45 minuti. Qualche sibilante distorta ma per il resto un suono veramente eccellente, anche se timbricamente diverso dal consueto canone genesisiano."

È vero, effettivamente il disco è davvero lungo nella migliore tradizione Genesis del periodo, 50 min ed oltre che per un Lp sono da considerare un record (o quasi). Se non ricordo male, anche DUKE ha una durata simile o perfino superiore.

Perdonami, ma non concordo circa la tua affermazione "l'incisione è veramente ottima" nella quale entra di fatto un criterio di guidizio prettamente personale come conseguenza del gusto singolo da parte di chi lo giudica; in pratica, la cosa si presta particolarmente a livello "soggettivo".

A scanso di equivoci, non è una critica ma una semplice rilevazione : capisco benissimo che la registrazione di ATTWT possa piacere (e molto anche, e comunque attenzione, parlo della qualità audio, non di quella artistica) ma so altrettanto bene che chi come me gradisce un range di frequenze equilibrato da ascoltare non guarderà di buon occhio un disco come ATTWT che vede "veramente massiccio il contenuto di synth, di quei synths che valeva ancora la pena di ascoltare" come hai bene sottolineato; infatti, credo proprio che quell'uso massiccio di synths sia colpevole (o uno dei principali imputati) di quello sbilanciamento audio a favore delle freq. medio-alte a scapito di quelle medio-basse, cosa che mi ha sempre portato a colpevolizzare chi ne ha scelto quei tipi di suoni da caratterizzare l'intero album (in pratica David Hentschel insieme agli stessi Genesis)

Se analizziamo attentamente la cosa, possiamo renderci conto che la propensione ad ottenere questa resa audio su disco era già iniziata con W&W, mentre invece con ATOTT l'equilibrio sonoro "bassi/alti" era comunque ancora ben bilanciato (attenzione: mi riferisco ovviamente al primo mix storico 1975, non a quello operato da N.Davis nel 2009...)

Nota ulteriore, da aggiungere che N.Davis ha oltremodo inasprito questa propensione con il suo ultimo remix; sconsiglio caldamente (a chi come me preferisce una prevalenza di suoni medio bassi rispetto ai medio alti) W&W nella versione curata da Davis... invece a chi gradisce un trionfo di suoni medio-alti, la versione di Davis è sicuramente da consigliare. [:D]
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