Genesis: Analisi degli album. Nursery Cryme.

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Genesis: Analisi degli album. Nursery Cryme.

Postby thenemesis » 26 Nov 2013, 14:55

Piuttosto orgoglioso del vespaio creato con il solo primo album, procedo...

Sempre in rigoroso ordine cronologico, passiamo a...

NURSERY CRYME

Note tecniche di ascolto
Sorgente: LP Charisma originale
Impianto: Ampli integrato Denon PMA1520AE 70+70 wrms - Giradischi Technics - Testina moving coil Pickering - Casse JBL Studio 190CH

In generale
Il primo vero album prog dei nostri eroi (Trespass conteneva i semi, ma era ancora molto caratterizzato da soul e folk). Finalmente Banks approccia il mellotron (sembra comprato usato dai King) e tutto il disco è caratterizzato da questo strumento oltre che dal classico organo Hammond. Nursery segna anche l'avvento di due grandi strumentisti: Phil Collins alla batteria (e cori) e Steve Hackett alle chitarre. Phil è un grande drummer, fantasioso, ricco di tecnica, con un tocco speciale che sostiene i pezzi di tutto l'album (escludendo la voce solista di For Absent Friends). Steve porta innovazione elettrica, ricerca, uso particolare e personale dello strumento. Ant è un grande chitarrista acustico, Steve è più elettrico e ricercatore. Inoltre, introduce il "sistema" Genesis delle composizioni, ovvero media moltissimo tra Tony, Peter e Mike e, anche se non firma molto, mette il suo stile in tutti i brani. La formazione migliore in assoluto, la più equilibrata e la più... litigiosa... Nota di colore: questo album è stato il primo ad aprire le porte dell'Italia ai Genesis piazzandosi nella top ten italica per molte settimane.

Registrazione
Qualità medio-bassa. Finalmente la prospettiva stereofonica è rispettata senza esasperazioni. Bassi abbastanza presenti, acuti non particolarmente brillanti, batteria compressa con suoni troppo "piatti" rispetto a quello che vorrebbe Phil e che i pezzi meriterebbero.

Brani
Musical Box.
Suite di grandezza immensa, con tutti gli ingredienti dei Genesis mixati perfettamente in un equilibrio generale da manuale. Acustica, elettrica, lirica, arrabbiata, malinconica, esplosiva.... tutto questo è The Musical Box. Una storia drammatica resa in modo quasi giocoso, con l'adorabile Cinthya che stacca la testa con grazia al suo coetaneo... Da notare che uno dei compositori era ancora Ant... Voto 9,5
For Absent Friends
Delicato quadretto acustico, racconta di due vedove davanti ai cancelli del cimitero che ricordano i mariti scomparsi. La voce di Phil è adatta all'atmosfera triste e malinconica del brano, tutto acustico e giocato su un bell'incrocio di 12 corde arpeggiate. Voto 7
The Return of the Giant Hogweed
Altra suite corposa, con un'apertura strepitosa di chitarra elettrica e organo all'unisono che accolgono la base ritmica e successivamente la voce di un Gabriel in stato di grazia. Brano piuttosto "duro", con un intermezzo acustico notevolmente onirico dove l'arpeggio di piano forma la base su cui cresce la chitarra elettrica di Steve. Quindi c'è spazio anche per una classicheggiante sezione dove arpeggi bachiani lasciano poi tornare la durezza dell'intro. Voto 9
Seven Stones
E' il pezzo che meno mi convince, forse un po' troppo lezioso e classicheggiante, l'organo ancora molto in evidenza (forse un po' troppo). Si sente tantissimo l'influenza dei King Crimson più classici. Bella la melodia, complessa, e la voce di Gabriel eccezionale anche come estensione vocale (era molto giovane...). Uso dei cori un po' troppo massiccio. Voto 7,5
Harold the Barrel
Divertente, spumeggiante, con la musica che accompagnia quasi onomatopeicamente la storia (un rinomato ristoratore si è tagliato le dita dei piedi e le ha servite per il te' e, braccato da tutti, tenta il suicidio mentre la madre lo rimprovera di avere la camicia sporca mentre c'è la tv che lo riprende...). E' lo stile più british dei Genesis, ripreso in futuro in altri brani tra cui A trick of the tail, con bei cori (We can help you... We can help you...) e voci che si incrociano, ottima base musicale e ritmo davvero efficace e divertente. Voto 8
Harlequin
Un piccolo gioiello acustico, con le 12 corde che ricamano una melodia e un'armonia splendide, delicate, inconfondibilmente Genesis. Belle le voci di Peter e di Phil che "giocano" a rincorrersi in un bellissimo effetto di controcanto modulato. Un piccolo capolavoro. Voto 8,5
The Fountain of Salmacis
Lungo brano che chiude il disco, con un bell'inizio di arpeggio all'Hammond debitamente flangerizzato e base Mellotron, che in crescendo porta alla sezione cantata con una bella base di batteria di sapore quasi epico. Evocativa la melodia cantata da Gabriel con la solita voce personalissima. Il riff centrale con i cori a sostegno, lasciano spazio anche a una bella chitarra elettrica di Steve. Bella esplosione di chitarra con un riff suggestivo e piuttosto duro che introduce la sezione strumentale con ottimo lavoro di Phil e Mike. Arriva poi l'assolo di Tony all'organo che si alterna e fa da base a quello di Steve. Ripresa del riff di organo e della melodia iniziale per lasciare quindi spazio al finale epico tra voce, strumenti, cori e un bel solo di Steve che chiude il brano. Voto 8,5

A voi...
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Re: Genesis: Analisi degli album

Postby aorlansky60 » 26 Nov 2013, 15:24

Seven Stones
"E' il pezzo che meno mi convince, forse un po' troppo lezioso e classicheggiante, l'organo ancora molto in evidenza (forse un po' troppo). Si sente tantissimo l'influenza dei King Crimson più classici. Bella la melodia, complessa, e la voce di Gabriel eccezionale anche come estensione vocale (era molto giovane...). Uso dei cori un po' troppo massiccio. "


Ma è davvero tutto quello che riesci ad esprimere su "SEVEN STONES" ???... [:-I]

Per me è un piccolo grande "chef d'oeuvre" (spesso incompreso & sottovalutato) di certo contenente una delle più belle e memorabili code conclusive di tutta la carriera della band (Banks&Mellotron docet con prestazione magistrale di percussioni da parte del nuovo arrivato Collins).

Questo brano è un vero distillato di quello che i critici definirono al tempo "Rock romantico", coniando per i Genesis e per l'occasione specifica di NURSERY CRYME il termine di "Rock sinfonico impressionista" per nulla esagerato, vista la caratura dell'opera in oggetto...
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Re: Genesis: Analisi degli album

Postby aorlansky60 » 26 Nov 2013, 15:30

Harlequin
"Un piccolo gioiello acustico, con le 12 corde che ricamano una melodia e un'armonia splendide, delicate, inconfondibilmente Genesis. Belle le voci di Peter e di Phil che "giocano" a rincorrersi in un bellissimo effetto di controcanto modulato. Un piccolo capolavoro. "


Qui invece concordo pienamente. Anche se l'apparente semplicità del brano porterebbe a pensare esagerata la definizione.

Non a caso hai citato l'importanza delle "dodici corde", in effetti questo brano è proveniente dalla sinergia compositiva "PHILLIPS & RUTHERFORD" di prima data...
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Re: Genesis: Analisi degli album

Postby thenemesis » 26 Nov 2013, 17:16

aorlansky60 wrote:Seven Stones
"E' il pezzo che meno mi convince, forse un po' troppo lezioso e classicheggiante, l'organo ancora molto in evidenza (forse un po' troppo). Si sente tantissimo l'influenza dei King Crimson più classici. Bella la melodia, complessa, e la voce di Gabriel eccezionale anche come estensione vocale (era molto giovane...). Uso dei cori un po' troppo massiccio. "


Ma è davvero tutto quello che riesci ad esprimere su "SEVEN STONES" ???... [:-I]

Per me è un piccolo grande "chef d'oeuvre" (spesso incompreso & sottovalutato) di certo contenente una delle più belle e memorabili code conclusive di tutta la carriera della band (Banks&Mellotron docet con prestazione magistrale di percussioni da parte del nuovo arrivato Collins).

Questo brano è un vero distillato di quello che i critici definirono al tempo "Rock romantico", coniando per i Genesis e per l'occasione specifica di NURSERY CRYME il termine di "Rock sinfonico impressionista" per nulla esagerato, vista la caratura dell'opera in oggetto...


Ebbene si, lo ammetto... [:D] Seven Stones non mi fa impazzire... la trovo troppo barocca e pesantuccia... ma è un mio parere personale (pensa che a me Mozart fa venire sonno... [O:-)] )
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Re: Genesis: Analisi degli album

Postby Betelgeuse » 27 Nov 2013, 18:18

Per quanto riguarda Nursery Cryme, ho scritto qualcosa proprio qualche giorno fa, in occasione del 42° anniversario della sua uscita.
Potrei fare, dunque, un copia-incolla di quanto scritto, ma preferisco di no.
Mi limito a dire che questo disco è in concorrenza con Foxtrot e A Trick Of The Tail per lo scettro di mio album preferito dei Genesis, e in assoluto di tutto il rock.
Se Trick ha dalla sua la bellezza delle canzoni, l'omogeneità, il livellamento qualitativo in alto, e Foxtrot invece la genialità e la perfezione tecnica, Nursery Cryme si gioca invece tutto con la straordinaria capacità che ha di dispensare pathos, fantasia e poesia.
Ma la cosa più bella del disco è che, almeno a tutti noi innamorati del mondo dei Genesis, ci ha fatto amare anche i difetti e le imperfezioni, che comprendono, ad esempio, la qualità dell'incisione, della registrazione ( e sono d'accordo con thenemesis ), certamente non all'altezza tecnicamente, ma che gli dona una spiccata personalità, fatta di sapori antichi, di paesaggi decadenti, di suoni cupi, di voci in lontananza.
In una parola, un'opera affascinante.
La prestazione dei musicisti è strepitosa, e traspare nelle note un'unione e un feeling notevole tra i componenti, e la prova è il regalo che i tre fondatori fanno a Collins e Hackett, concedendo loro il ruolo di protagonisti unici e assoluti con For Absent Friends.
Il mio voto all'album è uno sfavillante 10 e lode
E per quanto riguarda i brani, ancora il massimo dei voti e la lode a The Musical Box e The Fountain Of Salmacis ( entrambi, curiosamente, composti nel periodo con Ant Phillips ), The Return Of The Giant Hogweed ha un 10 senza la lode ( finale stupendo, ma leggermente " pomposo " ), poi 9,5 a Seven Stones ( quindi in disaccordo con l'autore del topic ), ancora: 7,5 allo spassoso Harold The Barrel ( ero indeciso se dare 8, perchè lo stacco con piano e voce, al centro, è un colpo di genio, probabilmente di Totonno ). Infine For Absent Friends e Harlequin meritano 6,5, perchè stemperano la tensione, sono piacevoli, sicuramente, anche se lontani dai vertici delle altre tracce, circostanza che rende Nursery Cryme l'album più eterogeneo della storia dei Genesis ( insieme a Selling England By The Pound ).
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Re: Genesis: Analisi degli album. Nursery Cryme.

Postby aorlansky60 » 28 Nov 2013, 11:04

Betel scrive :

"The Return Of The Giant Hogweed ha un 10 senza la lode ( finale stupendo, ma leggermente pomposo)"


c'è una curiosa analogia che lega "The Return of the Giant Hogweed" ad una certa "WHITE HAMMER" dei Van der Graaf Generator, come se Peter&C avessero ascoltato attentamente quel brano della band "amica" (per via della stessa casa discografica, pubblicato nel 1970 dalla Charisma sull'Lp "The least we can do is wave to each other") ma soprattuto il suo finale :

questi due brani posseggono finali da paura : li definirei "gotici" per potenza e immanenza, assolutamente magnificenti -per nulla pomposi anche se alla fine i gusti sono gusti- senza riuscire a dire quale dei due "finali" sia il mio preferito; entrambi davvero granitici, collossali ed immensi(con un impianto di riproduzione adeguato, l'effetto è grandioso all'ascolto); in poche parole : SPLENDIDI.

altra analogia curiosa, entrambi i brani sono il 3zo in ordine di scaletta nel rispettivo Lp, ed entrambi vanno a chiudere la side A...
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