Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

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Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby thenemesis » 28 Nov 2013, 09:33

E continuiamo....

FOXTROT

Note tecniche di ascolto
Sorgente: LP Charisma originale
Impianto: Ampli integrato Denon PMA1520AE 70+70 wrms - Giradischi Technics - Testina MC Pickering XLZ-3500E - Casse JBL Studio 190CH

In generale
Album complesso, con grandi punte di lirismo e di musica spettacolare e qualche piccolo neo.
Supper's Ready da sola vale la spesa, ma anche altri brani, come vedremo, colpiscono per inventiva, testi onirici o impegnati, complessità degli intrecci melodici e ritmici.
Indubbiamente assistiamo ad un ulteriore passo avanti rispetto al precedente, soprattutto si è affinato l'affiatamento di Steve e Phil con il resto della band, anche se a livello compositivo i due rimangono ancora un po' in disparte, pur fornendo importantissimi contributi in tutti i brani. Soprattutto Phil, poi, si rivela il "mediatore" perfetto, smorza i litigi e funge da armonizzatore del gruppo. Da notare che alcuni brani nascono da composizioni precedenti mai usate e che qui sono abilmente miscelate con idee nuove.

Registrazione
Qualità appena media, in leggero miglioramento rispetto a Nursery. La batteria è un po' più aperta e presente, i bassi ci sono anche se ancora un po' smorzati e gli alti sono un attimo più brillanti. Invece è da manuale (finalmente) la resa della voce di Peter.

Brani
Watcher of the skies
Il testo fu scritto da Tony e Mike a Napoli, sulla terrazza di un albergo, durante il tour italiano. Il brano è una delle cose più belle dei Genesis. Da brividi l'apertura di mellotron che crea un'atmosfera cupa e di attesa lasciando poi spazio, in modo sapientemente sfumato, all'ingresso della sessione ritmica (Mike + Phil) in una intro tra le più emozionanti del gruppo. Poi parte la voce di Peter e il brano diventa piuttosto duro, con l'hammond in evidenza e Steve che suona ottimi riff di rifinitura. Brano che mette in evidenza tastiere e batteria che si rincorrono spesso nei vari intermezzi strumentali fino alla chiusura che riprende l'intro con mellotron che fa da base a un mini assolo di Steve delicato e struggente al tempo stesso. Voto 9
Time Table
Bella intro di Tony al piano, che prelude a una canzone non particolamente complessa, ma molto gradevole, con spunti interessanti. Particolarmente bella la chiusura con il dialogo tra piano e chitarra acustica e la batteria a sottolineare appena. I Genesis più delicati e diretti... Voto 7,5
Get'em out by friday
Replica l'idea di "operetta" di Harold the barrel, trattando l'argomento piuttosto "scomodo" degli sgomberi forzati dalle case per lasciare spazio a nuove costruzioni e aggiungendo un tot di fantascienza dato che la gente sgomberata viene poi trasportata in un futuro piuttosto strano. Divertente, ben congeniata, con un bel riff iniziale che viene replicato all'interno, che lascia il posto a una sezione strumentale complessa e breve anch'essa riproposta all'interno. Parte poi Peter con una voce formidabile su una parte dura che improvvisamente di addolcisce lasciando spazio agli arpeggi di Mike e Steve. Il ciclo di ripete fino al finale che cambia completamente e diventa quasi una litania (in the interest of humanity...) con il flauto che sottolinea la drammaticità. Poi il tutto si chiude con il refrain iniziale seguito dalla chiusura vocale e con un bellissimo arpeggio di chitarra e il mellotron sotto a fare da supporto armonico. Voto 9
Can-Utility and The Coastliners
Alcuni la definiscono una Supper's Ready compattata perchè contiene tutto quello che ci si aspetterebbe da un brano dei Genesis prog. Io credo che sia una bella canzone prog, costruita bene, con situazioni melodiche altalenanti e qualche volta non all'altezza del meglio. Aperture si susseguono a momenti più intimisti, il ritmo è vario e la voce convince. Forse il finale sembra un po' troppo affrettato, come se mancasse spazio sul LP e si dovesse chiudere il brano un minuto abbondante prima. Voto 8
Horizons
Delicatissimo e inarrivabile pezzo acustico di Steve, con lontani richiami Bachiani, che fa da apertura alla successiva suite. Voto 9
Supper's Ready
Su questo brano tutti hanno scritto tutto. Io mi limito a pensarlo come al vertice della produzione Genesis e mi permetto anche di metterlo al vertice della produzione prog in generale.
Dentro a Supper's c'è tutto quello che erano prima (compreso From Genesis) e tutto quello che saranno dopo (fino a W&W). Lirica, sinfonica, pastorale, dura, aperta, brillante in tutte le sue forme, divertente. In una parola: immensa. Voto 10

A voi....
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Re: Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby aorlansky60 » 28 Nov 2013, 11:46

Watcher of the skies
"Il brano è una delle cose più belle dei Genesis. Da brividi l'apertura di mellotron..."


Sono convinto che quella intro sia una delle cose più belle mai create dal tastierista, oltre ad uno dei suoni e delle sequenze armoniche più belle mai create nel rock intero; pensare che gli ascoltatori corsero il rischio di venirne privati :
non piaceva al primo produttore della band cui la Charisma aveva affidato i ragazzi per l'occasione (la registrazione di "FOXTROT") ed infatti prima che riuscisse a combinare altri guai, fortunatamente la band (in particolare un evidentemente offesissimo Anthony Banks) gli diede il "benservito", ma fece in tempo a far pubblicare il 45g di "Watcher of the skies" per il mercato nord-americano priva della famosa intro, senza la quale il brano perde gran parte del suo fascino.

Già un inizio del genere sarebbe in grado di caratterizzare in maniera imprescindibile qualsiasi Lp, ma Banks saprà far anche meglio -se possibile- appena tre brani dopo...



Can-Utility and The Coastliners
"Alcuni la definiscono una Supper's Ready compattata perchè contiene tutto quello che ci si aspetterebbe da un brano dei Genesis"


Per me, si tratta di un esempio perfettamente riuscito nel saper dimostrare come un brano per essere etichettato prog non debba necessariamente durare per tutta la facciata di un album. In poco più di 5 minuti, i Genesis propongono qui una variazione di tempi, suoni ed armonie semplicemente mozzafiato, oltre ad un intervallo a dir poco S-U-B-L-I-M-E :

è quell'arco di tempo che parte dal minuto 2 fino al minuto 3, in cui Banks prende il controllo delle operazioni dipingendo con il mellotron una sequenza di suoni meravigliosa, supportata dalle chitarre ritmiche e da percussioni ingegnose(grazie Phil), portando l'ascoltatore a "volare" con la mente in uno scenario che si potrebbe definire quasi "metafisico", comunque completamente distaccato dalla realtà; è uno di quei particolari che più mi piace in senso assoluto in tutta la musica che conosco. Pochissimi altri nella storia del rock sono riusciti -secondo me- a produrre una cosa simile, paragonabile ad essa per pathos generale. Un intervallo di pura magnificenza assoluta. Un gusto nella scelta dei suoni (la programmazione del mellotron) senza pari.




SUPPER'S READY
"10"


ça va sans dire, mon ami!... [:D] troppo facile, ovvio e scontato... un brano del genere non può meritare meno dell' ECCELLENZA. [:)]
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Re: Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby Betelgeuse » 28 Nov 2013, 17:35

Stavolta sono quasi d'accordo con l'analisi di thenemesis, tranne che per la batteria, qui incisa davvero in maniera insufficiente.
Per quanto riguarda le mie impressioni generali sul disco, dico semplicemente che è un capolavoro, laddove con questo termine talora abusato, faccio rientrare tutti i canoni concorrenti a formare un giudizio sereno su un'opera d'arte. Perchè di questo si tratta.

I soliti voti:
All'album, naturalmente 10 e lode

Ai brani:
Watcher of the Skies: 9 ( dura poco secondo me, l'avrei strutturato con tante strofe, ripetute anche 10 volte, e, per quanto riguarda il finale, forse poteva essere fatto con più cura. Tuttavia resta un grande brano )
Time Table: 8,5 ( stupenda, STUPENDA prestazione di Gabriel )
Get'em Out By Friday: 9 ( geniale )
Can-Utility And The Coastliners: 10 e lode ( senza parole [:0] )
Horizons: 7
Supper's Ready: 10 e lode
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Re: Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby thenemesis » 28 Nov 2013, 17:40

@betelgeuse - In realtà io ho scritto: La batteria è un po' più aperta e presente - in confronto a quella chiusa in un barattolo di Nursery... [:-D]
Quindi concordo con te che la qualità dell'incisione della batteria non è un granchè [^]
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Re: Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby Betelgeuse » 28 Nov 2013, 17:44

Sì probabilmente avevo frainteso [;)]
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Re: Genesis: Analisi degli album. Foxtrot.

Postby aorlansky60 » 29 Nov 2013, 16:22

Volendo dare i voti ai singoli brani, per me la faccenda si riduce in un modo assai semplice : FOXTROT non contiene nemmeno la "macchia"(...) di SELLING ENGLAND.

Non serve nemmeno citare ogni singolo brano, dato che l'album intero è per me da 10 dall'inizio (l'intro di "Watcher of the skies") alla fine ("the new Jerusalem" urlata da Peter con la sequenza terminale a seguire); praticamente un disco perfetto; scusate la banalità, ma è semplicemente ovvio... l'unico appunto da muovergli non è sotto il profilo artistico quanto su quello tecnico/audio ma di questo si è già più volte trattato.

Potrebbe essere il mio un giudizio dettato da poca obiettività e magari da eccessivo amore nei confronti della band, ma vedo e sento FOXTROT come uno di quei pochi album veramente "perfetti" che conosco, anche al di là dei Genesis stessi, in grado di mantenere alto il livello di gradimento all'ascolto in modo praticamente ininterroto. E non è una cosa comune. Soprattutto dopo 40anni... eppure riesce a stupirmi ancora ogni volta che lo ascolto.

Spesso anche nelle apparentemente più semplici composizioni della band c'è quel "qualcosa in più" a trasformarle in qualcosa di memorabile; nel caso di "Foxtrot" la composizione apparentemente più semplice è senza dubbio TIME TABLE che trova quel "qualcosa in più" nei rintocchi cristallini che caratterizzano i ritornelli; ci ho messo un sacco di tempo a capire come diavolo fossero riusciti a ricreare un suono di pianoforte "simil clavicembalo" che sembra un pizzicato di corde per chitarra... geniale.
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