Genesis Forum Italia

Ciao a tutti, sono un nuovo utente, mi presento mi chiamo Gianluca e sono di Roma. Ho iniziato a conoscere i Genesis nel 1982-83 perchè mia sorella ascoltava mentre studiava SEBTP a tutto volume e io che studiavo in salotto avevo paura dell'assolo di chitarra di FOF..ero piccolo, prima liceo, e due anni dopo, grazie al ragazzo che vendeva i dischi vicino casa, ho comprato Trespass. Purtroppo la Virgin aveva gia' acquistato la Charisma percio' i miei vinili hanno tutti quell'etichetta blu... ma passiamo al mio quesito che mi tormenta da anni...su SO, prima dell'inizio di The lamb lies down on Broadway, Phil Collins dice qualcosa..e poi inizia la canzone...non sono mai riuscito a capire che cosa dicesse...forse voi potete aiutarmi... grazie a tutti

Merci Paris!!!

In effetti logico, ricordando che lo spettacolo fu registrato a Parigi...

Riguardo l'etichetta Charisma "blu": e' un problema comune alla nostra generazione. Personalmente non mi infastidiva tanto l'etichetta in se' quanto il fatto che molte ristampe erano all'insegna del risparmio: anta singola dove l'anta era apribile, un bel foglio bianco dove c'erano i testi, niente di niente dove c'erano le traduzioni.

Alla fine o li tieni per affetto, o pian piano li sostituisci con edizioni piu' prestigiose trovate in negozi di dischi usati, mercatini o internet. Io ho fatto una via di mezzo: tenuti alcuni (soprattutto i live, come ad esempio proprio Second's Out) e rimpiazzati quelli che piu' meritavano d'esserlo.

da aggiungere, oltre quanto già detto, una palese diminuzione di peso del vinile delle "etichette blu" by Virgin rispetto alle più datate Charisma anni 70, era impossibile non accorgersene; ricordo di avere posseduto una "blu-Virgin" di "FOXTROT" che già da nuova denotava molti scricchilii derivanti da cariche elettrostatiche ed altri difetti tipici da vinile leggerino stampato al risparmio.

Giusto, quasi dimenticavo...

...un etto scarso di cloruro di polivinile dove prima ce n'erano quasi due...

E si mormorava pure che, in Italia, quel vinile non fosse neppure "vergine" ma riciclato ripressando a caldo stock di dischi stranieri invenduti. Per anni ho oscillato tra il credere a questa diffusissima diceria (la pessima qualita' audio di molte ristampe italiane tipo Orizzonte o Linea Tre in effetti sembrava confermarla decisamente...) o se ascriverla tra le leggende metropolitane. Finche' di recente anche Ant Phillips in intervista ha affermato di sapere che gran parte del suo vecchio catalogo, dopo il fallimento dell'etichetta discografica, era stato comprato a peso e spedito in Italia per essere fuso alla bell'e meglio. Insomma: pare proprio fosse vero.