E ora che abbiamo letto le due autobiografie ...
Posted: 14 Jan 2017, 11:17
... di Rutherford e Collins,che impressione ne abbiamo ricevuto?
Personalmente ho preferito l'autobiografia di Collins; mi è sembrata più "calda" e spontanea nonchè rivelatrice di retroscena gustosi (lo scherzo di George Harrison, le spiegazioni del casino con gli Zeppelin al Live Aid, la sorprendente carriera che un Collins giovanissimo stava già avendo PRIMA di unirsi ai Genesis ... oltre che a rivelazioni gossipare ma filologicamente interessanti del tipo che anche il testo di "Invisible touch" si riferiva ad Andrea la prima moglie e anche a Lavinia, la quasi amante che lo portò al divorzio da Jill Tavelman ) . Questo non vuol dire che il libro di Rutherford non sia interessante, anzi, anche quello l'ho trovato particolare e spiazzante in alcune sue parti e lo consiglio caldamente [NOTA: il libro di MIke l'ho letto in lingua inglese per cui potrei aver frainteso su alcune parti meno facili da comprendere, a breve me lo rileggerò in italiano] .
Quello che a mio parere emerge dalla lettura di entrambi i libri è come i Genesis siano stati sin dall''inizio un gruppo a totale trazione Banks-Rutherford con l'occasionale apporto di Ant Phillips e di Gabriel. Collins - sorprendentemente - mi è parso considerarsi costantemente come il reietto del gruppo, persino nel periodo del clamoroso successo come trio.
Hackett viene descritto da entrambi quasi come fosse stato solo "uno di passaggio".
Il presunto ruolo da leader che è stato attribuito prima a Gabriel e poi a Collins mi sembra che fosse essenzialmente più di facciata che di sostanza.
Sarei curioso di sentire che impressione ne avete ricavato voi, dopo la lettura di entrambe.
Personalmente ho preferito l'autobiografia di Collins; mi è sembrata più "calda" e spontanea nonchè rivelatrice di retroscena gustosi (lo scherzo di George Harrison, le spiegazioni del casino con gli Zeppelin al Live Aid, la sorprendente carriera che un Collins giovanissimo stava già avendo PRIMA di unirsi ai Genesis ... oltre che a rivelazioni gossipare ma filologicamente interessanti del tipo che anche il testo di "Invisible touch" si riferiva ad Andrea la prima moglie e anche a Lavinia, la quasi amante che lo portò al divorzio da Jill Tavelman ) . Questo non vuol dire che il libro di Rutherford non sia interessante, anzi, anche quello l'ho trovato particolare e spiazzante in alcune sue parti e lo consiglio caldamente [NOTA: il libro di MIke l'ho letto in lingua inglese per cui potrei aver frainteso su alcune parti meno facili da comprendere, a breve me lo rileggerò in italiano] .
Quello che a mio parere emerge dalla lettura di entrambi i libri è come i Genesis siano stati sin dall''inizio un gruppo a totale trazione Banks-Rutherford con l'occasionale apporto di Ant Phillips e di Gabriel. Collins - sorprendentemente - mi è parso considerarsi costantemente come il reietto del gruppo, persino nel periodo del clamoroso successo come trio.
Hackett viene descritto da entrambi quasi come fosse stato solo "uno di passaggio".
Il presunto ruolo da leader che è stato attribuito prima a Gabriel e poi a Collins mi sembra che fosse essenzialmente più di facciata che di sostanza.
Sarei curioso di sentire che impressione ne avete ricavato voi, dopo la lettura di entrambe.