Abacab compie 40 anni

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Abacab compie 40 anni

Postby marco86 » 16 Sep 2021, 09:00

Buongiorno,
Abacab uscito il 18/09/1981 compirà quarant'anni.
Penso che questo sia il vero album spartiacque dei Genesis, davvero irriconoscibili per certi aspetti e sonorità, capaci comunque di inserire all'interno dell'album alcuni pezzi molto ben riusciti.
Sicuramente da Abacab in poi si comincerà a parlare dei Genesis in tutt'altra maniera..
Sarei curioso di raccogliere le vostre esperienze su quest'album che, piaccia o no, è stato molto importante nella carriera del gruppo.

Intanto per iniziare un bel tributo del bravissimo come sempre Martin Levac e la sua band (ma prendere il posto di Phil nei Genesis e portare avanti la baracca no!?).

https://www.youtube.com/watch?v=qOFAgxW2WAI
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby rkive » 16 Sep 2021, 15:36

https://youtu.be/IiYn2MNUNrw
Genesis Abacab Venezia 26 9 1981.

Così ho sentito la prima volta Abacab... [:D]
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby 11mo Conte di Mar » 16 Sep 2021, 16:09

Mi innamorai dei Genesis nel lontano 1983 recuperando i capolavori precedenti fino a Duke.
Quei lavori che misero per me i Genesis al vertice di tutto ciò che fosse musica.
Ma prima ancora di acquistare Abacab già sapevo che si trattava di un disco di rottura col passato che aveva disorientato i fans.
Fu una vera pedata sui testicoli, di quelle assestate bene...
Mai digerito al punto che finii per preferirgli Invisible Touch. Pop ok, ma sembrava avere almeno un senso.

Ci ho messo almeno 20 anni prima di riconsiderare alcune canzoni, Abacab certo, che dal vivo era una goduria troppo presto abbandonata.
Ma anche Dodo/Lurker, Me and SJ, man on the corner.... Mica capolavori, accettabili va...
Questo mi ha portato a vedere in quest' album qualcosa di sperimentale, un tentativo di rimanere al passo coi tempi, che alla fine me lo fa mettere, oggi, davanti allo scempio che sarebbe venuto in seguito.
Rimane il fatto che Who dunnit, No replay at all e keep it dark siano robaccia. Consapevole o meno.
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 16 Sep 2021, 16:31

"Sarei curioso di raccogliere le vostre esperienze su quest'album che, piaccia o no, è stato molto importante nella carriera del gruppo."

caro Marco86, [:)]

se l "86" del tuo "nick" corrisponde al tuo anno di nascita, getta l'occhio sul mio "nick" : se la convenzione che abbiamo adottato è la stessa, ti renderai facilmente conto della mia età... 40 anni fà, qualche giorno dopo la sua pubblicazione, acquistavo in tempo reale l'album in oggetto...

hai chiesto un "feedback" sul disco, eccolo.

Autunno 1981, fine di Settembre: è sera, quasi sull'ora dell'imbrunire e mi ritrovo nel centro città dove vivo (Parma) per concedermi il solito "tour" di alcuni negozi del centro, devo sbrigarmi perchè manca poco all'orario di chiusura; transito in una via dove allora c'era un noto negozio di dischi -(che come tutti gli altri della città ha poi trovato il proprio destino nel corso del tempo, cioè la chiusura definitiva)- e naturalmente, come sono abituato a fare, getto lo sguardo sulla vetrina dove sono esposti gli ultimi arrivi, e l'occhio cade su un Lp che evidenzia una scritta a cui non sono certo indifferente, "Genesis" scritto in corsivo ad attirare la mia attenzione... A prima vista la copertina mi sembra decisamente "brutta" da vedere, [:-|]
considerando che possono essere "i Genesis" (avendo a mente le loro famose copertine, anche le ultime senza Peter Gabriel)... entro e chiedo "che roba è quel disco?...", la commessa mi risponde essere "l'ultimo album dei Genesis arrivato in negozio appena da qualche giorno..." OK, trattandosi di "loro" non posso certo esimermi dal prenderlo, pago e prendo la via di casa, incuriosito al pensiero di ciò che vi troverò... [:-I]

Piccola nota di disappunto personale: era la prima volta, da quando li conoscevo, che venivo colto alla sprovvista dall'uscita di un album dei Genesis (di solito mi tenevo molto informato sui loro movimenti) ma era semplicemente dovuto al fatto che avevo "mollato" l'interesse nei loro confronti: dopo il 1978 e la pubblicazione di "And then there where three" il cui ascolto era stato per me piuttosto deludente, non li seguivo più come un tempo, anche se "Duke" aveva in qualche modo ridestato l'interesse... Ma non potevo immaginare quello cui stavo andando incontro quella sera...

Arrivo a casa, metto il disco sul piatto, accendo il giradischi, abbasso la Shure V15-IV sui solchi iniziali, metto in testa la mia Sennheiser Unipolar 2002 (mai troppo rimpianta cuffia elettrostatica dalle qualità audio eccelse che accompagnò quei miei anni, quando non disponevo ancora di diffusori acustici), alzo il volume dell'ampli, mi siedo ed inizio ad ascoltare...


"Abacab"
Una partenza tutto sommato buona: il brano recava una continuità di stile con certi brani di "Duke" che mi piacevano, anche la title track del nuovo album risulta piuttosto godibile; bella e riuscita anche la lunga coda strumentale a chiudere il brano; l'album inizia con ottime prerogative...

"No Reply at All"
qui arriva la prima sorpresa e non è di quelle buone : i fiati [un intera sezione, per la prima volta] in una canzone dei Genesis(!!); non gradisco per niente; se avessi voluto della roba simile, avrei acquistato un disco degli Earth Wind & Fire o dei Commodores (che peraltro aborro)... grossa delusione (pari solo allo sbigottimento [&:-S] per la presenza dei fiati).

"Me & Sarah Jane"
il disappunto precedente viene mitigato da questo brano sontuoso, [^] che allora come oggi mi appare il migliore dell'album, quello ancora più in linea con la gloriosa tradizione musicale di Banks, Rutherford&C; propone uno sviluppo armonico articolato e raffinato nelle sue diverse progressioni, che anche ad un vecchio fan della band non può non piacere. In gran lustro Anthony Banks qui, con le sue mirabili scelte di suoni a fornire l'orchestrazione principale al brano, dalle quali traspare inequivocabilmente chi ne sia l'autore (A.Banks appunto, anche senza bisogno di citarlo)...

"Keep It Dark"
Canzone che trovo subito monotona ed incolore, anche se perfettamente orchestrata "alla moda dei suoni" di quei nuovi "anni 80" appena nati, ma con un andamento armonico decisamente piatto (a tratti quasi ossessivo) e banale con una scelta dei suoni che non mi attirano per niente ma anzi mi infastidiscono... altra delusione.


fine della prima facciata dell'album (ah già, detto per i più giovani: allora nel 1981, con l'alba dell'era digitale ancora da sorgere, il disco vinile -Lp o 45g- era il supporto musicale STANDARD; occorreva girare la facciata del supporto, per mettere in contatto la testina con la facciata successiva... [:)] bei tempi romantici andati e perduti per sempre, sopraffatti dalla fredda generazione digitale prossima a divenire...) con tutta la seconda ancora da ascoltare, ma sono già abbastanza perplesso... [:-j]


"Dodo/Lurker"
qui arriva un altro disappunto: a parte che il brano è alquanto pretenzioso senza riuscire a raggiungere quanto si propone (almeno per me), con una produzione generale decisamente "pesante" - per scelta di suoni, wattagio messo in campo ed orchestrazione generale- alla fine arriva quel refrain di tastiere -ripetuto più volte- così terribilmente lezioso e sgradevole all'ascolto -specie sapendo da chi proviene- il che non fa altro che aumentare il mio disappunto; non faccio tempo a riprendermi dalla perplessità, che arriva in tutto il suo splendore, annunciata da quella specie di... boh? dopo tanti anni, ancora non riesco a dare un nome e un indirizzo a quel "suono"(correrei il rischio di essere volgare) :

"who dunnit?"
Non ci crederete, ma nella mia vita da appassionato di musica, ricordo ancora oggi gli istanti in cui conobbi determinati albums (in particolare "Beatles 62/66", "Beatles 67/70", "Selling England by the pound", "NURSERY CRYME"); cioè: ho cristallizzato nella memoria l'immagine di cosa stavo facendo in quei giorni particolari, come fosse oggi, tanto fu alto il pathos da me provato all'ascolto degli albums citati (ce ne sono anche alcuni altri), ma non credevo potesse essere possibile la stessa cosa in NEGATIVO; [:-I]
ebbene, "who dunnit?" è riuscita in questo. [:-|] Ricordo ancora la mia sorpresa, [&:-S] più che disappunto, al proseguire dell'ascolto di questa... canzone... il primo impatto fu [per me] TERRIBILE [V] ; e dopo 40 anni non ho mutato il mio pensiero su questa... "cosa" : una delle scempiaggini più desolanti mai composte in musica; inutile e quasi volgare; ancora peggio: pensando da CHI proviene questo obbrobrio(*), da una fonte che non penseresti mai poter essere possibile (dallo stesso autore che ha composto Musica del calibro di FIRTH OF FIFTH, THE CINEMA SHOW, MAD MAN MOON, ONE FOR THE VINE e molto altro ancora), la mia arrabbiatura non può che aumentare; col tempo ho elaborato la cosa concludendo che si tratta di una solenne ed allo stesso tempo elegante "presa per il c." da parte dei Genesis verso i loro fans più zelanti. Non gliel'ho perdonata (cioè: col tempo forse si, ma non ne sono troppo sicuro...) nel senso che dopo l'ascolto di "questa cosa", ho deciso che quello era destinato ad essere il mio "ultimo album dei Genesis". Non ne ho mai più acquistati in vinile.

Quella sera non arrivai nemmeno all'ascolto delle canzoni finali dell'album, perchè il disgusto provato era tale che per istinto di rigetto abbassai il volume dell'ampli ed azionai la leva alza braccio della testina con "Who Dunnit?" ancora da terminare; fine della storia. Se avevo provato delusione ed imbarazzo all'ascolto di "And Then there where three" di 3 anni prima, temporaneamente sedata da "DUKE" (che considero l'ultimo grande disco della band, comunque non avvicinabile ai VERI capolavori dei Genesis, quelli che terminano con il 1977 per intenderci), "Abacab" fu per me il disco che determinò la fine dei miei rapporti con i Genesis.

Quindi, per ritornare alla tua osservazione iniziale, Marco86, anche per me si può dire che questo disco fu in qualche modo "importante" e decisivo...


(*) la genesi della canzone è nota, in quanto è stata svelata dalle parole di Phil Collins poi riportate su diverse pubblicazioni :

«...eravamo nel mezzo delle sessions per l'album che sarebbe diventato "Abacab"; tra una jam di prova e l'altra, quando ci fermavamo, Tony iniziava a suonare un refrain alle tastiere, sempre lo stesso, tutte le volte... a forza di suonarlo, finì col diventarmi insopportabile... all'ennesimo accenno, alla fine non ne potei più ed esclamai "OK TONY! LA FAREMO!!!..."; ci scrissi su velocemente un testo "cretino" elaborato in fretta, ed ecco che in poco tempo la canzone era pronta per essere registrata...»... sembra quindi che, pur essendo accreditata "Genesis" nelle fonti dell'album, il "capolavoro" in oggetto sia frutto soprattutto di Banks&Collins...

Da sempre molto accondiscendente verso la band, questa volta il pubblico italiano mostrò di non gradire affatto: nella successiva tourneè italiana del 1882 a promuovere l'album, tutte le volte che venne "attaccato" l'intro di "Who Dunnit?", si levarono bordate di fischi da parte di tutto il pubblico presente... (con disappunto evidente da parte di Collins...)
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby maomac 2 » 16 Sep 2021, 19:28

io ero una settimana che ero tornato da militare, questo è il ricordo che ho di abacab e la title track devo essere sincero mi è sempre molto piaciuta tanto che la annovero nelle cose migliori che hanno fatto negli anni 80/90 poi dal vivo spaccava parecchio in accoppiata con Second home by the sea, Peccato che negli ultimi due tour non la abbiano più eseguita.
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby marco86 » 17 Sep 2021, 11:47

11mo Conte di Mar wrote:Mi innamorai dei Genesis nel lontano 1983 recuperando i capolavori precedenti fino a Duke.
Quei lavori che misero per me i Genesis al vertice di tutto ciò che fosse musica.
Ma prima ancora di acquistare Abacab già sapevo che si trattava di un disco di rottura col passato che aveva disorientato i fans.
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Ci ho messo almeno 20 anni prima di riconsiderare alcune canzoni, Abacab certo, che dal vivo era una goduria troppo presto abbandonata.
Ma anche Dodo/Lurker, Me and SJ, man on the corner.... Mica capolavori, accettabili va...
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Io in Abacab ci trovo molta sperimentazione, riuscita o meno quello è a gusto personale. In ogni caso il cambio anche del modo di registrare la batteria per esempio che conferisce un suono più robusto, quasi grezzo lo trovo non banale. Non sono mai riuscito a capire WhoDunnit? considerando quello che è stato lasciato fuori e lo si può sentire nel cofanetto come Submarine (che poteva essere sviluppata meglio ma già migliore di Wo Dunnit?). L'uso dei fiati, criticato dai fan è stato quasi un processo obbligato, frutto di quello che stava avvenendo nella carriera solista di Phil e che comunque si sposava con l'attitudine a sperimentare che avevano i nostri all'epoca.
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby marco86 » 17 Sep 2021, 11:56

aorlansky60 wrote:"Sarei curioso di raccogliere le vostre esperienze su quest'album che, piaccia o no, è stato molto importante nella carriera del gruppo."

caro Marco86, [:)]

se l "86" del tuo "nick" corrisponde al tuo anno di nascita, getta l'occhio sul mio "nick" : se la convenzione che abbiamo adottato è la stessa, ti renderai facilmente conto della mia età... 40 anni fà, qualche giorno dopo la sua pubblicazione, acquistavo in tempo reale l'album in oggetto...

hai chiesto un "feedback" sul disco, eccolo.

Autunno 1981, fine di Settembre: è sera, quasi sull'ora dell'imbrunire e mi ritrovo nel centro città dove vivo (Parma) per concedermi il solito "tour" di alcuni negozi del centro, devo sbrigarmi perchè manca poco all'orario di chiusura; transito in una via dove allora c'era un noto negozio di dischi -(che come tutti gli altri della città ha poi trovato il proprio destino nel corso del tempo, cioè la chiusura definitiva)- e naturalmente, come sono abituato a fare, getto lo sguardo sulla vetrina dove sono esposti gli ultimi arrivi, e l'occhio cade su un Lp che evidenzia una scritta a cui non sono certo indifferente, "Genesis" scritto in corsivo ad attirare la mia attenzione... A prima vista la copertina mi sembra decisamente "brutta" da vedere, [:-|]
considerando che possono essere "i Genesis" (avendo a mente le loro famose copertine, anche le ultime senza Peter Gabriel)... entro e chiedo "che roba è quel disco?...", la commessa mi risponde essere "l'ultimo album dei Genesis arrivato in negozio appena da qualche giorno..." OK, trattandosi di "loro" non posso certo esimermi dal prenderlo, pago e prendo la via di casa, incuriosito al pensiero di ciò che vi troverò... [:-I]

Piccola nota di disappunto personale: era la prima volta, da quando li conoscevo, che venivo colto alla sprovvista dall'uscita di un album dei Genesis (di solito mi tenevo molto informato sui loro movimenti) ma era semplicemente dovuto al fatto che avevo "mollato" l'interesse nei loro confronti: dopo il 1978 e la pubblicazione di "And then there where three" il cui ascolto era stato per me piuttosto deludente, non li seguivo più come un tempo, anche se "Duke" aveva in qualche modo ridestato l'interesse... Ma non potevo immaginare quello cui stavo andando incontro quella sera...

Arrivo a casa, metto il disco sul piatto, accendo il giradischi, abbasso la Shure V15-IV sui solchi iniziali, metto in testa la mia Sennheiser Unipolar 2002 (mai troppo rimpianta cuffia elettrostatica dalle qualità audio eccelse che accompagnò quei miei anni, quando non disponevo ancora di diffusori acustici), alzo il volume dell'ampli, mi siedo ed inizio ad ascoltare...


"Abacab"
Una partenza tutto sommato buona: il brano recava una continuità di stile con certi brani di "Duke" che mi piacevano, anche la title track del nuovo album risulta piuttosto godibile; bella e riuscita anche la lunga coda strumentale a chiudere il brano; l'album inizia con ottime prerogative...

"No Reply at All"
qui arriva la prima sorpresa e non è di quelle buone : i fiati [un intera sezione, per la prima volta] in una canzone dei Genesis(!!); non gradisco per niente; se avessi voluto della roba simile, avrei acquistato un disco degli Earth Wind & Fire o dei Commodores (che peraltro aborro)... grossa delusione (pari solo allo sbigottimento [&:-S] per la presenza dei fiati).

"Me & Sarah Jane"
il disappunto precedente viene mitigato da questo brano sontuoso, [^] che allora come oggi mi appare il migliore dell'album, quello ancora più in linea con la gloriosa tradizione musicale di Banks, Rutherford&C; propone uno sviluppo armonico articolato e raffinato nelle sue diverse progressioni, che anche ad un vecchio fan della band non può non piacere. In gran lustro Anthony Banks qui, con le sue mirabili scelte di suoni a fornire l'orchestrazione principale al brano, dalle quali traspare inequivocabilmente chi ne sia l'autore (A.Banks appunto, anche senza bisogno di citarlo)...

"Keep It Dark"
Canzone che trovo subito monotona ed incolore, anche se perfettamente orchestrata "alla moda dei suoni" di quei nuovi "anni 80" appena nati, ma con un andamento armonico decisamente piatto (a tratti quasi ossessivo) e banale con una scelta dei suoni che non mi attirano per niente ma anzi mi infastidiscono... altra delusione.


fine della prima facciata dell'album (ah già, detto per i più giovani: allora nel 1981, con l'alba dell'era digitale ancora da sorgere, il disco vinile -Lp o 45g- era il supporto musicale STANDARD; occorreva girare la facciata del supporto, per mettere in contatto la testina con la facciata successiva... [:)] bei tempi romantici andati e perduti per sempre, sopraffatti dalla fredda generazione digitale prossima a divenire...) con tutta la seconda ancora da ascoltare, ma sono già abbastanza perplesso... [:-j]


"Dodo/Lurker"
qui arriva un altro disappunto: a parte che il brano è alquanto pretenzioso senza riuscire a raggiungere quanto si propone (almeno per me), con una produzione generale decisamente "pesante" - per scelta di suoni, wattagio messo in campo ed orchestrazione generale- alla fine arriva quel refrain di tastiere -ripetuto più volte- così terribilmente lezioso e sgradevole all'ascolto -specie sapendo da chi proviene- il che non fa altro che aumentare il mio disappunto; non faccio tempo a riprendermi dalla perplessità, che arriva in tutto il suo splendore, annunciata da quella specie di... boh? dopo tanti anni, ancora non riesco a dare un nome e un indirizzo a quel "suono"(correrei il rischio di essere volgare) :

"who dunnit?"
Non ci crederete, ma nella mia vita da appassionato di musica, ricordo ancora oggi gli istanti in cui conobbi determinati albums (in particolare "Beatles 62/66", "Beatles 67/70", "Selling England by the pound", "NURSERY CRYME"); cioè: ho cristallizzato nella memoria l'immagine di cosa stavo facendo in quei giorni particolari, come fosse oggi, tanto fu alto il pathos da me provato all'ascolto degli albums citati (ce ne sono anche alcuni altri), ma non credevo potesse essere possibile la stessa cosa in NEGATIVO; [:-I]
ebbene, "who dunnit?" è riuscita in questo. [:-|] Ricordo ancora la mia sorpresa, [&:-S] più che disappunto, al proseguire dell'ascolto di questa... canzone... il primo impatto fu [per me] TERRIBILE [V] ; e dopo 40 anni non ho mutato il mio pensiero su questa... "cosa" : una delle scempiaggini più desolanti mai composte in musica; inutile e quasi volgare; ancora peggio: pensando da CHI proviene questo obbrobrio(*), da una fonte che non penseresti mai poter essere possibile (dallo stesso autore che ha composto Musica del calibro di FIRTH OF FIFTH, THE CINEMA SHOW, MAD MAN MOON, ONE FOR THE VINE e molto altro ancora), la mia arrabbiatura non può che aumentare; col tempo ho elaborato la cosa concludendo che si tratta di una solenne ed allo stesso tempo elegante "presa per il c." da parte dei Genesis verso i loro fans più zelanti. Non gliel'ho perdonata (cioè: col tempo forse si, ma non ne sono troppo sicuro...) nel senso che dopo l'ascolto di "questa cosa", ho deciso che quello era destinato ad essere il mio "ultimo album dei Genesis". Non ne ho mai più acquistati in vinile.

Quella sera non arrivai nemmeno all'ascolto delle canzoni finali dell'album, perchè il disgusto provato era tale che per istinto di rigetto abbassai il volume dell'ampli ed azionai la leva alza braccio della testina con "Who Dunnit?" ancora da terminare; fine della storia. Se avevo provato delusione ed imbarazzo all'ascolto di "And Then there where three" di 3 anni prima, temporaneamente sedata da "DUKE" (che considero l'ultimo grande disco della band, comunque non avvicinabile ai VERI capolavori dei Genesis, quelli che terminano con il 1977 per intenderci), "Abacab" fu per me il disco che determinò la fine dei miei rapporti con i Genesis.

Quindi, per ritornare alla tua osservazione iniziale, Marco86, anche per me si può dire che questo disco fu in qualche modo "importante" e decisivo...


(*) la genesi della canzone è nota, in quanto è stata svelata dalle parole di Phil Collins poi riportate su diverse pubblicazioni :

«...eravamo nel mezzo delle sessions per l'album che sarebbe diventato "Abacab"; tra una jam di prova e l'altra, quando ci fermavamo, Tony iniziava a suonare un refrain alle tastiere, sempre lo stesso, tutte le volte... a forza di suonarlo, finì col diventarmi insopportabile... all'ennesimo accenno, alla fine non ne potei più ed esclamai "OK TONY! LA FAREMO!!!..."; ci scrissi su velocemente un testo "cretino" elaborato in fretta, ed ecco che in poco tempo la canzone era pronta per essere registrata...»... sembra quindi che, pur essendo accreditata "Genesis" nelle fonti dell'album, il "capolavoro" in oggetto sia frutto soprattutto di Banks&Collins...

Da sempre molto accondiscendente verso la band, questa volta il pubblico italiano mostrò di non gradire affatto: nella successiva tourneè italiana del 1882 a promuovere l'album, tutte le volte che venne "attaccato" l'intro di "Who Dunnit?", si levarono bordate di fischi da parte di tutto il pubblico presente... (con disappunto evidente da parte di Collins...)


Grazie per aver condiviso la tua esperienza...era questo quello che volevo leggere, le esperienze, le sensazioni che questo album ha lasciato in ognuno di noi.
Sorpreso dal fatto che Dodo/Lurker non fosse piaciuta al primo ascolto, considerando che per me invece è un ottimo brano che però dal vivo assumeva tutt'altro spessore.
Effettivamente anche la copertina in effetti non lasciava presagire niente di buono [:-D]
L'album Brutto e sporco dei Genesis....penso che si possa definire così
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby marco86 » 17 Sep 2021, 12:00

maomac 2 wrote:io ero una settimana che ero tornato da militare, questo è il ricordo che ho di abacab e la title track devo essere sincero mi è sempre molto piaciuta tanto che la annovero nelle cose migliori che hanno fatto negli anni 80/90 poi dal vivo spaccava parecchio in accoppiata con Second home by the sea, Peccato che negli ultimi due tour non la abbiano più eseguita.


Ecco, una cosa che ho sempre ammirato dei Genesis è questa. Avevano una capacità incredibile di trasformare dal vivo le canzoni e farle risplendere a nuova luce. Cosa che nel panorama musicale è molto difficile da trovare.
Abacab ne è l'esempio perfetto, ma anche Dodo/Lurker dal vivo è una potenza assoluta nel suo crescendo ma che nella versione studio si perde un pò.
Se riuscivano a trasformare pure Who Dunnit? staremmo quì a parlare di divinità scese in terra...ma lì mancava proprio la base.
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 17 Sep 2021, 15:47

@ Marco86

"L'uso dei fiati, criticato dai fan è stato quasi un processo obbligato, frutto di quello che stava avvenendo nella carriera solista di Phil... "

Hai illustrato un concetto decisamente sensato; sono convinto che anche Mike(Rutherford) e Tony(Banks) furono in qualche modo "spiazzati" dal successo planetario che il pubblico concesse a "Face Value" pubblicato nel marzo di quello stesso anno (1981)... il rischio, per loro due, era che i Genesis venissero eclissati se non cambiavano [e in fretta] "modus operandi" allineandosi in qualche modo verso il "modello Collins" che aveva riscosso così tanto successo... era una scelta quasi forzata, e in qualche modo inevitabile...


"L'album Brutto e sporco dei Genesis....penso che si possa definire così..."

Con il tempo l'ho un pochino "riabilitato", se così si può dire (anche se difficile anzi impossibile perdonare loro "who dunnit?", così come ho fortemente riabilitato "And then there where three" altro album che al primo ascolto mi deluse parecchio) al punto che non lo pongo più come punto "più basso" (musicalmente parlando) della band, per me il peggio è rappresentato da "Genesis" del 1983 e da "Invisible Touch" del 1986, a scelta nell'ordine... c'è anche da dire dell'altro su "Abacab", che le sue sessions sortirono altri brani (poi non inclusi nell'album, ed è un vero peccato) alcuni dei quali sorprendentemente BUONI, uno di questi è certamente "Naminanu" (che a me piace molto) brano fuori dai loro schemi abituali dato che sapora più di fusion o di jazz ,che non di rock o di pop...
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby rkive » 17 Sep 2021, 20:11

Lo sò è un copia incolla di un mio post su: La prova del ri-ascolto: Abacab...[:(]
viewtopic.php?f=18&t=823

Diciamo che per chi non l'ha letto è un "remaster"!? [&:-S]

Ecco la solita mini recensione.

Abacab
L'intro è travolgente, per me i Genesis ci sono ancora,
ma bisogna abituarsi al nuovo sound.

No Reply At All.
Uno shock, le trombe!?
Però il brano funziona anche così, grazie a Phil.

Me And Sarah Jane.
Il brano più riuscito, ma solo perchè ricorda un pò le vecchie cose di Tony.

Keep It Dark.
Brano veloce, ma non colpisce come Abacab.
Però anche questo si può salvare.

Dodo/Lurker.
L'ho scoperto dopo che è un tutt'uno.
Uno Squonk versione anni '80.

Who Dunnit.
Ancora adesso è difficile da ascoltare.
E' incredibile che a Tony piaccciono queste cose.

Man on the Corner.
Conoscendo poi meglio Face Value, questo brano
l'ho rivalutato e lo paragono a Roof Is Leaking.

Like It Or Not.
Brano di Mike, sempre meglio di Alone Tonight di Duke.

Another Record.
Inizia molto bene, poi sembra un copia incolla di Like It Or Not.

Parere finale: Il primo album dell'era Collins, prendere o lasciare...
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby Montecristo » 17 Sep 2021, 20:14

Abacab: pietra dello scandalo, più che altro alla lunga annoia voto 6
No Reply At All: puro collins voto 7
ME AND SARA JANE: la migliore del disco, oasi nel deserto voto 8
Keep It Dark: canzonaccia allarmante voto 2
Dodo/Lurker: cazzeggio puro, alla lunga annoia voto 7
Who Dunnit: allarme rosso voto 1
Man On The Corner: puro collins voto 6
Like It Or Not: classica ballata dei tre 5
Another Record: altro tentativo a vuoto voto 4

Media del 5, condizionata dalle due ciofeche assolute
i genesis sfondano sul mercato, i vecchi fan si rivoltano nella tomba: di solito chi lo difende ne esalta la carica "innovativa"
da fedelissimo dei vecchi genesis, ma anche da amante della musica pop negli anni ottanta, posso affermare che abacab è un albo poco riuscito...
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 18 Sep 2021, 09:45

@ Rkive

bella [;)] l'idea di postare il link a quel vecchio thread (cribbio, 2006! 15anni fà!... [&:-S] ne è passato di tempo...)

ne ho approfittato per rileggermi interventi (miei e di altri) sull'album in oggetto... [:D]

noto che tra le mie due analisi del disco separate da così tanto tempo, c'è una certa uniformità di giudizio (salvo per "No reply at all" che nel 2006 avevo "graziato" dal patibolo... [:D] ...stranamente...)

continuo invece a ritenere quasi inascoltabili sia "Dodo/Lurker" che "Keep it dark"...

"ME AND SARAH JANE" è [non solo da me] sempre considerata la migliore e la più riuscita dell'album...

"l'innominabile" [xx(] del disco non la nomino [:-!] nel titolo, in quanto "fuori categoria", di livello talmente infimo che è pura perdita di tempo mettersene anche solo a parlare...

continuo ad avere (come è sempre stato fin da quando l'ascoltai per la prima volta) un ottima impressione di "Another Record" che viene generalmente "silurata e affondata" dal 99% degli appassionati della band... misteri della vita e del cosmo... [:-I] [:D]

Se "DUKE" incarnò il vero "sparti-acque" dei Genesis per quanto riguarda "I SUONI" (dovuto principalmente al fatto che Tony Banks opera un "repulisti" del suo arsenale a disposizione, mandando in pensione alcuni modelli di tastiere e al contempo adottandone di nuove mai usate in precedenza), di certo ABACAB incarna il vero "sparti-acque" dei Genesis per quanto riguarda "LO STILE" (ed in questo cambiamento, insisto nel sostenere che il successo del primo album solo di Collins pubblicato nel marzo del 1981 ebbe "un certo peso" nel condizionare le scelte di Banks&Rutherford per l'album dei Genesis pubblicato 6 mesi dopo...).

Dal 1981 nulla sarà più come prima, per quei "tre".
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby SteelyGen » 06 Dec 2021, 20:10

Allora, é un album in po' cosi'......che ci possiamo fare?
Il successone di Face value l'ha molto influenzato, certo.
La title track é un gioiellino del pop, e dal vivo rende benissimo (Wembley 87, li'é da urlo!)
Me and Sarah Jane é bellissima, cosi'come Dodo Lurker.
Le altre........
Boh, diciamo che keep it dark ha un video divertente e un ritmo intrigante (6/4 se non erro)
No reply........diciamo che mi piacciono tanto gli EWAF quindi non la butto (che pazienza però).
Like it or not e another record m'arrimbarzano,
Ci sono altre canzoni nel disco? Non mi risulta ..... [:p]
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby rkive » 07 Dec 2021, 14:03

Beh ci sarebbe Man on a Corner di Phil Collins che mi ricorda un pò Roof is Leaking anche se c'è la drum machine che rompe...

Comunque Abacab è un album che amo, perchè i Genesis hanno fatto di tutto per NON farlo funzionare e io ho fatto di tutto per farmelo piacere!
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby Dalex_61 » 20 Dec 2021, 09:15

Ricordo perfettamente il giorno in cui l'ho acquistato. Me lo feci piacere per far dispetto ai fan degli altri gruppi, ma la title track in versione album mi piacque subito davvero! Originalissima.
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Re: Abacab compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 21 Dec 2021, 12:03

@ Dalex

concordo pienamente col tuo [più che positivo] giudizio sulla 'title-track' dell'album, credo la migliore della raccolta insieme a "Me and Sarah Jane"; credo anche che se avessero evitato di inserire nell'album la cosiddetta 'innominabile' [:-I] sostituendola con una delle "over takes" sortite da quelle sessions (la prima che mi viene in mente è "Naminanu"...), ABACAB album avrebbe lasciato un ricordo di se decisamente migliore, sia nell'immediato che in prospettiva di lungo termine...
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