PETER GABRIEL II (forse troppo sottovalutato)

[bombero888]

PETER GABRIEL II,sottovalutato??

intanto premetto che di tutta la produzione di Gabriel solista ho sempre preferito i primi 4 album,ma capisco che e' una questione di gusti.
So benissimo invece che quegli album ed in particolar modo i primi 2 abbiano rappresentato per gabriel sostanzialmente un punto di passaggio in cui era alla ricerca diciamo del suo IO musicale e in cui cercava di ''scrollarsi di dosso'' il suo passato genesisiano non perche lo volesse rinnegare ma perche voleva fare della musica che veramente fosse SUA a tutti gli effetti(qui si potrebbe aprire una nuova discussione).
Non esistono titoli in quegli album.....semplicemente PETER GABRIEL....la sua volonta' di volersi affermare e' quindi evidentissima.
Ma indubbiamente,e qui vengo al nocciolo del discorso,questo percorso di ''pulitura di se stesso'' non e' stato tanto immediato,ricordiamoci che The lamb e' stato l'ultimo album genesis ma anche forse il primo album di Gabriel almeno dal punto di vista dei testi e un ragazzo di 27 anni che aveva costruito cosi tanto nel suo recente passato con un gruppo di amici,che aveva ottenuto un discreto successo,e che di sicuro si era affermato nel mondo in un certo modo,non poteva,nella sua prima produzione da solista,non risentire di quel suo passato cosi forte.
Mettendo a confronto i primi due album vedo che,dal punto di vista del distaccarsi dalla produzione genesis,il primo sia piu' riuscito in questo intento,rimanendo comunque uno strano ibrido.
Ma non e' del primo album che voglio parlare,bensi del secondo perche dal mio modesto punto di vista,il passato genesis ed in particolar modo The lamb lies don on broadway e' qui che rispunta fortemente;)
Perche ci si puo chiedere??
Parto intanto dall'anno di pubblicazione,il 1978...in pieno periodo punk...tanto si e' scritto su the lamb e di come sia considerato da certi punti di vista un album proto-punk...anche se limitatamente al genere progressive..Che dire secondo me la rudezza che e' caratteristica forte di qst genere e' rispuntata in automatico(mi basta sentire la voce di Gabriel in BYNC e in ANIMAL MAGIC per notare la solita ''rabbia'',ma anche il suono cosi ovattato,secco...una chitarra che nei suoi dischi non abbiamo piu' risentito...e una batteria (vedi DIY) suonata in maniera poco ''tecnica'' ma di forte impatto rock...
Altra analogia con the lamb per me sono i colori....il bianco e nero ritorna...(credo che gabriel dia molta importanza alle copertine)...
Ed in ultima analisi non poteva mancare la storia metropolitana....MOZO....un altro anti-eroe,che avra poco seguito, e' vero,ma non e' da sottovalutare....per me e' RAEL che ritorna a tagliarsi stavolta un piccolo spazio...il RAEL che vive dentro Gabriel e che non puo' morire cosi nel giro di pochi anni[:)]...
Da PG III in poi...Gabriel rinasce e inizia secondo me il suo vero percorso che lo portera' a mio avviso all'apice con SO...Ma questa e' un'altra storia....
Che dire...forse le mie sono solo suggestioni...non so,impressioni personali..ma ho sempre letto recensioni non troppo positive riguardo a PG II se messo a confronto con le sue pubblicazioni successive,e quindi mi sono sentito di voler condividere questi miei pensieri perche lo considero davvero un bellissimo album,che mi ha dato e che mi da sempre bellissime emozioni...un saluto a tutti
[:)][:)][:)]

[marcoleodori]

Sono contento che tu sia ancora qui bombero!!! [:)][:)][;)]
Per un commento a PG II (che comunque amo) rimando la cosa a domani... Sto ancora al lavoro e sono veramente cotto...

[TRE]

di solito sono uso dilungarmi abbastanza sui particolari.
ma qua non credo serva perchè il concetto fondamentale è uno ed uno solo: io in questo album e nel suo predecessore sento puzza di agnello a chilometri di distanza.

[:)]

[Thomas Eiselberg]

Dopo gli imprescindibili III e IV è il mio preferito di Peter.

Pur essendo disomogeneo come il primo, presenta delle vere e proprie perle che purtroppo (peer quanto mi riguarda) Peter mi regalerà col contagocce di lì in poi.

Dalla dolcezza di Flotsam and Jetsam (come scrivere un capolavoro di 2 minuti scarsi), alla darkitudine di un pezzo come White shadow, alla bellissima e mai troppo lodata Mother of violence, e che dire di pezzi come Indigo o Home sweet Home (Gabriel allo stato puro, il vero Gabriel senza fronzoli e con tante idee da mettere in musica)...

Non tutto funziona alla perfezione (Perspective, Animal magic), ma io lo trovo un disco notevole, forse un po' grezzo nei suoni, ma forse è anche questo uno dei suoi punti di forza.

Per me superiore di parecchio a dischi come So (per me niente affatto il suio apice, ma l'inizio del declino: le vendite non fanno testo. L'apice di Peter per me è III al massimo IV), senza nemmeno pensarci su.

Non trovo tantissime somiglianze con dischi come The lamb, forse qualcosina in White shadow e D.I.Y., ma a differenza dell'esordio mi sembra un album già pienamente gabrieliano.

Concordo che sia un album parecchio sottovalutato all'interno della sua discografia, che confrontato ai poppeggianti e patinati So e Us per me è decisamente più godibile.