Genesis Revisited

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

Genesis Revisited

Postby Hogweed » 11 Feb 2007, 12:39

Ciao a tutti, vi lancio un argomento.
Ho sentito L'album di steve, Genesis revisited, trovo che dance on a volcano, Firth of fifth, e fountain of salmacis siano fantastiche, mi ha fatto molto piacere ascoltarle in chiave moderna riarrangiate, Il pezzo di fountain of salmacis quando si intrecciano narratore e salmacis è molto ritmato e trovo che sia fantastica.
Penso comunque che questi pezzi citati fatti dai genesis siano fantastici e favolosi, ripresi da steve in chiave moderna xò nn mi dispiacciono!!!!
Mi piacerebbe sapere che ne pensate
A voi...
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Postby Thomas Eiselberg » 11 Feb 2007, 16:16

Genesis Revisited mi è sempre piaciuto molto(Los Endos in questa versione è strepitosa).
Sicuramente un album riuscito e piacevole, anche se I know what i like e in parte The waiting room non mi hanno mai entusiasmato.

Belli invece i due brani di Steve, soprattutto Deja vu che è forse la mia preferita dell'album
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Postby Rael » 11 Feb 2007, 16:45

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg



Belli invece i due brani di Steve, soprattutto Deja vu che è forse la mia preferita dell'album


Deja vu è opera anche di Peter...[^]
"No,non sono un genio.Sono incasinato.Sono merdoso come tutti gli altri e sono anche meraviglioso,come tutti gli altri.Credo che il duro lavoro e l'impegno producano tanto quanto il talento".
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Postby Duke of Mar » 11 Feb 2007, 16:51

quote:
Originally posted by Rael

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg



Belli invece i due brani di Steve, soprattutto Deja vu che è forse la mia preferita dell'album


Deja vu è opera anche di Peter...[^]



Sei peggio di Bondi... [:D][:D][:D][:D][;)]
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Postby Salmacis » 11 Feb 2007, 17:00

neanche a me dispiacciono[^]l'unico revisited che proprio non mando giù è I know[J-,][xx(]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby Magog » 11 Feb 2007, 17:22

Genesis revisited...piacevole ma meno male che non componeva solo Steve!!![;)]
"mangiato in fretta ? mangiato troppo è ?"
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Postby Hogweed » 11 Feb 2007, 17:57

Mi piace moltissimo fountain of salmacis!!!
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Postby Rael » 11 Feb 2007, 19:12

quote:
Originally posted by Duke of Mar

Deja vu è opera anche di Peter...[^]



Sei peggio di Bondi... [:D][:D][:D][:D][;)]
[/quote]
Beh,visto che per parecchie persone del forum pare che Gabriel fino al '75 sia stato in vacanza vivacchiando sulla bravura altrui come un'avvoltoio o uno sciacallo,diamogli atto di aver scribacchiato qualcosa ,tanto per passare il tempo,mentre gli altri componevano sinfonie immortali...[:-j]
Last edited by Rael on 11 Feb 2007, 19:13, edited 1 time in total.
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Postby Duke of Mar » 11 Feb 2007, 19:15

quote:
Originally posted by Rael


Beh,visto che per parecchie persone del forum pare che Gabriel fino al '75 sia stato in vacanza vivacchiando sulla bravura altrui come un'avvoltoio o uno sciacallo,diamogli atto di aver scribacchiato qualcosa ,tanto per passare il tempo,mentre gli altri componevano sinfonie immortali...[:-j]



Chi è che pensa queste brutte cose? [:D][:D][:D]
Last edited by Duke of Mar on 11 Feb 2007, 19:16, edited 1 time in total.
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Postby Rael » 11 Feb 2007, 19:19

I Genesis stessi![;)]
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Postby Duke of Mar » 11 Feb 2007, 19:19

quote:
Originally posted by Rael

I Genesis stessi![;)]



[:-D][:-D][:-D][:-D][:-D][;)]
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Postby estrangeiro » 11 Feb 2007, 19:57

Non vorrei sbagliare, ma credo che Peter abbia scritto solo il testo di Deja vù e lo abbia "regalato" a Steve. Se questo è vero il brano non dice nulla di nuovo sul valore di entrambi. Sappiamo che Peter ha sempre scritto dei testi splendidi. Riguardo a Genesis Rivisited il suo più grande merito è stato quello di riproporre il verbo Genesis "classico" negli anni novanta, quando quello che restava della band si accingeva a comporre Calling alla Stations...
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Postby Rael » 12 Feb 2007, 05:10

quote:
Originally posted by estrangeiro

Non vorrei sbagliare, ma credo che Peter abbia scritto solo il testo di Deja vù e lo abbia "regalato" a Steve. Se questo è vero il brano non dice nulla di nuovo sul valore di entrambi. Sappiamo che Peter ha sempre scritto dei testi splendidi. Riguardo a Genesis Rivisited il suo più grande merito è stato quello di riproporre il verbo Genesis "classico" negli anni novanta, quando quello che restava della band si accingeva a comporre Calling alla Stations...


Ti sbagli.Ha scritto la parte iniziale al pianoforte nonchè la melodia durante le prove di Selling:ascoltandola,Steve si è inserito con la chitarra ed è uscita Deja vu.Troppo lontana dalle sonorità solari di Selling è stata scartata subito...
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Postby cymbaline » 12 Feb 2007, 05:36

date le mie perplessità verso l'operazione, ricordo bene che qulcuno di voi mi "sconsigliò" di ascoltarlo... [:-I] e io non l'ho fatto, ma la curiosità ci sarebbe[:D] allora, per amor di conoscenza, credo che lo ascolterò, poi vi farò sapere[;)]
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And liberty she pirouette
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Postby Rael » 12 Feb 2007, 05:49

quote:
Originally posted by cymbaline

date le mie perplessità verso l'operazione, ricordo bene che qulcuno di voi mi "sconsigliò" di ascoltarlo... [:-I] e io non l'ho fatto, ma la curiosità ci sarebbe[:D] allora, per amor di conoscenza, credo che lo ascolterò, poi vi farò sapere[;)]


Steve in revisited l'ha completamente riarrangiata in chiave "moderna".E' rimasta la melodia e il testo di Peter,oscuro quanto basta.
Se questo venerdì vieni a vedere Tony Levin e CGT ti faccio un master...[;)]
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Postby Salmacis » 12 Feb 2007, 08:03

brava giuly[^]NON ascoltare I know[:D][:-D][:-D][;)]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
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Postby The Knife » 28 Mar 2007, 04:55

Io non l'ho trovato male come album e penso che valga la spesa anche solo per quel pezzo fantastico che si intitola Deja vu.
chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.
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Genesis Revisited

Postby marco » 21 Jun 2007, 04:54

Intervista a Steve su Genesis Revisited:

STEVE HACKETT: Mentre lavoravo a questo progetto mi sono ritrovato a provare sensazioni molto contraddittorie, in parte mi domandavo a chi sarebbe potuto interessare riascoltare delle canzoni che già erano state registrate venticinque anni addietro, o anche venti anni fa; ma il motivo che mi ha spinto è stato il fatto che ho lavorato tanto tempo per migliorare la mia tecnica e per apprendere molto di più in fatto di incisione, registrazione, insomma il lavoro di studio, e quindi ho intuito che parecchie delle canzoni che erano state apprezzate dal pubblico di quell'epoca venivano ricordate più che altro come il risultato di talune performance live; in effetti i brani che ci hanno resi famosi, quelli che io trovo più eccitanti, erano molto difficili da riprodurre in studio, calcolando la nostra inesperienza in quei giorni, e così, considerando che io sono conosciuto proprio per quei brani, questo rappresenta un tentativo in un certo senso di cambiare il passato ma anche di catturare e riproporre l'eccitazione, lo spirito di quelle canzoni e di quei tempi, qualcosa che in realtà è molto difficile da fare. Tutto è nato proprio da una delusione iniziale di come queste canzoni erano presentate su disco; molti dei nostri fans dicevano che la band dal vivo era grandiosa ma che poi sul disco non ha lo stesso impatto; così con questo disco, scegliendo proprio quei brani per cui io sono ricordato, ho tentato alcuni cambiamenti; e la frustrazione di sentirti conosciuto per qualcosa che pensi poteva essere realizzata in modo migliore, più energico.

CHITARRE: A questo proposito, quanto è stato importante l'aver lavorato per questo progetto, insieme alla Royal Philarmonic Orchestra?

S.H.: Direi molto , agli inizi, era proprio l'aspetto "sinfonico", ho voluto quindi collaborare con una vera orchestra per poter esplorare fino in fondo ogni possibilità di riproporre quel certo tipo di suono.

C.: Mi sembra che hai aggiunto più chitarra acustica rispetto alle versioni originali...

S.H.: In effetti è vero. Si tratta di una chitarra con corde in nylon, uno strumento che io trovo molto adatto quando si tratta di descrivere certe atmosfere in brani che possiedono uno sfondo narrativo; e poi c’è qualcosa in questo strumento che mi piace davvero tanto , lo trovo molto personale, ti dà l'opportunità di tirare fuori delle sonorità uniche.

C.: Mi domandavo se suoni con o senza plettro.

S.H.: No, di questi tempi suono sempre con le dita.

C.: Hai compiuto degli studi classici?

S.H.: No però recentemente frequento molto un chitarrista, con cui ci scambiano continuamente delle idee, Theodore Cheng, a lui piace eseguire dal vivo alcuni miei brani, ed è un grande fan di J.S. Bach.

C.: Per tornare al tuo approccio con la chitarra elettrica, uno dei tuoi assoli più belli era contenuto in "Firth Of Fifth": come ti sei ritrovato a dover eseguire nuovamente quell'assolo?

S.H.: Innanzitutto ho cercato di attenermi ad una linea di tipo orchestrale che non chitarristico, quindi mi sono riallacciato prevalentemente alla melodia originale; c’è poi una sezione in cui ho dato spazio all’istinto e che ho totalmente improvvisato, se ci fai caso c'è una parte del brano in cui sviluppo una interpretazione più "bluesy", rispetto all'altra versione; in realtà ho tentato veramente di fare qualcosa di diverso, con un approccio più immediato, creare una specie di contrasto rispetto all'incisione che tutti conoscono. Mi e sempre piaciuta la blues-music, ma nei Genesis ero un po' "ristretto" e quindi suonavo in un certo modo, oggi l'ho eseguita in un modo più distinto, e per certi versi lievemente dissimile.

C.: Perché hai scelto cosi tanti musicisti per questa incisione? Alcuni di loro a suo tempo, hanno anche fatto parte dei Genesis.

S.H.: In verità ho cercato di scegliere dei musicisti che avessero una certa famigliarità con questo tipo di musica, non ce ne sono così tanti in giro capaci di suonare quelle cose, a meno che non si sia fatto parte di una band di quel periodo, oppure non si sia appassionati di quel genere. Oggi molti musicisti sono bravi nel loro genere, tecnicamente virtuosi, ma provengono da scuole diverse, quindi è difficile che siano realmente a conoscenza di ciò che hanno fatto o significato i Genesis di quell'epoca. Certamente non si può pretendere che tutti i membri della Royal Philarmonic Orchestra sappiano esattamente quello che succedeva, con i Genesis nei primi anni settanta.

C.: E quindi come ti sei comportato quando hai dovuto collaborare con gente tipo John Wetton, Bill Bruford, e via dicendo, che tipo di metodo hai usato?

S.H.: Direi che in generale ho chiesto un pò a tutti nel modo più "pericoloso" possibile e di non preoccuparsi assolutamente della cosiddetta nota giusta. Ciò che io desideravo era proprio quel tipo di rischio, con quell'approccio specifico: ad esempio, sapendo che dovevo lavorare con Tony Levin, non mi sono affatto preoccupato delle note giuste, piuttosto volevo che lui suonasse in quel modo così inventivo, come sa fare lui, ed infatti questo è successo. Mi sono preoccupato non tanto dell'aspetto esecutivo, se volevo esclusivamente le note giuste sarebbe stato facile inserirle nel computer, invece mi premeva I'aspetto creativo, quello che succede sul momento, cosa che non ti può succedere con una "machine". Ho voluto insomma che tutti i musicisti suonassero senza limiti, non mi sono mai posto il problema degli errori.

C.: Perfettamente, mi trovi d'accordo completamente. Uno dei tuoi assoli più veloci sul disco è contenuto in "Fountain Of Salmacis", quanto è stato preparato in precedenza e quanto improvvisato?

S.H.: Quello è un brano che possiede una struttura molto rigida, quindi ho dovuto realmente penare ad ogni singola nota, c’è una parte del brano in cui ho improvvisato, ma ho sempre pensato all’epoca, che in quel brano ci dovesse essere più spazio per la chitarra, per un certo tipo di energia e quindi avendo avuto poi così tanto tempo a disposizione per riflettere ho voluto lavorare su qualcosa di veloce; per essere onesti l’ho dovuto preparare con molta cura.

C.: Che tipo di strumentazione hai usato?

S.H.: La mia Gibson Les Paul, più recentemente sono passato ad una Les Paul Custom con Tremolo-Arm, per gli amplificatori ho optato per varie combinazioni con un Peavey 50, un Roland Cube, un Groove Tube. La mia amplificazione di questi tempi è molto ridotta se la paragoni a ciò che usavo prima.

C.: Nei primi anni 70 al Piper Club di Roma, durante l’esecuzione di "The Musical Box", la tua mano destra volava sul manico della chitarra per anticipare un certo tipo di tapping.

S.H.: Principalmente era un tentativo per emulare determinate linee melodiche proprie delle tastiere, a quel tempo avevo sempre in mente J. S. Bach e mi domandavo perché una chitarra non potesse eseguire certe cose, quindi in un certo senso si trattava di un modo di suonare per ampliare gli orizzonti del manico della chitarra e poter riprodurre dei passaggi e delle diteggiature ben delineate. E così mi sono inventato quella tecnica.

C.: E quella tecnica la usi ancora oggi?

S.H.: Occasionalmente si, è una specie di trucchetto, può facilmente impressionare e farti suonare molto veloce, ma si tratta di una tecnica e nulla più. Io suggerirei alla gente di non essere mai troppo coinvolti nella tecnica in se stessa, ed invece di essere più preoccupati delle emozioni che sai tirare fuori: certo è importante diventare padroni dello strumento e saper amministrare la tecnica, ma è altresì importante ricordare comunque che può diventare molto noioso, suonando, se si mostra solo ed esclusivamente la propria preparazione tecnica. Credo che si debba tentare il grande salto tra l’essere lo studente prima, l’esecutore ed il virtuoso poi, ed infine il compositore. E’ il grande salto consiste nel fatto che il compositore può fare tutte queste cose se soltanto lo vuole ma può scegliere di non mostrare continuamente quel tipo di bravura. Per quanto mi riguarda trovo che sia comunque sempre più importante l’aspetto creativo, l’idea, il pezzo di musica in se stesso.

C.: Leggi la musica a prima vista?

S.H.: Niente affatto. Ho studiato ed ho molte nozioni, però non uso mai delle annotazioni musicali, quando si è trattato di incidere la "Bourèe di Bach" per il mio disco Momentum, ho dovuto imparare le parti molto lentamente, e poi ho subito dimenticato il tutto, colpa della mia memoria troppo corta! In realtà mi interessa più scrivere le parti, anziché leggerle soltanto.

C.: Ci saranno dei progetti live in seguito a questa album?

S.H.: Forse, ma parecchio dipende da come il disco sarà accolto, da come venderà, è tutto un po’ complicato, comunque il mio maggiore interesse in questi giorni è basato sul lavoro di registrazione. Preferisco spendere i mio tempo incidendo, adesso sto lavorando ad un nuovo progetto per Nylon Guitar & Orchestra.

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Genesis Revisited

Postby slipperman » 21 Jul 2007, 15:47

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Genesis Revisited mi è sempre piaciuto molto(Los Endos in questa versione è strepitosa).
Sicuramente un album riuscito e piacevole, anche se I know what i like e in parte The waiting room non mi hanno mai entusiasmato.

Belli invece i due brani di Steve, soprattutto Deja vu che è forse la mia preferita dell'album

Sono perfettamente d'accordo!!!
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Genesis Revisited

Postby Senka76 » 06 Aug 2007, 18:47

Mah, a me sinceramente non ha fatto una bella impressione Genesis Revisited[:-|] ci sono pezzi che rovina veramente tipo I know what I like [xx(] Watcher, Firth, Dance on a Volcano (quell'effetto della voce in mezzo mi fa pietà[X-P]) For Absent Friends (meglio gli arpeggi a pomposi tastieroni[:-I]
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Genesis Revisited

Postby Betelgeuse » 06 Mar 2008, 17:31

Mah , a me questo disco dà sensazioni contrastanti. Da un lato vedere massacrate ( scusate , non riesco a usare altri termini ) certe icone dell'epopea genesisiana come Salmacis o Volcano mi lascia sicuramente molto perplesso. Però...però...Steve è un professionista , oltre che un virtuoso della chitarra , e non avrebbe mai accettato di replicare o scimmiottare se stesso , considerando anche il grande amore che questo personaggio , ne sono sicuro , ha nutrito e continua a nutrire per i Genesis. Certo , oltre ai due brani suddetti , ha sicuramente peccato in eccessivo sperimentalismo ( Waiting Room Only ), ed è purtroppo riuscito a rendere più brutto un brano che già di per sè non è certamente meraviglioso come Your Own Special Way. Tuttavia ci sono due gemme di valore assoluto , che meritano di entrare nel novero delle più belle performances di tutta la famiglia dei Genesis , gruppo e singoli compresi : si tratta di For Absent Friends e Deja Vù. Il disco è coraggioso , senza dubbio , ma ascoltandolo , soprattutto le prime volte , senza opportuno spirito critico , può risultare un pò " indigesto " , se non addirittura raggelante.
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Genesis Revisited

Postby Thomas Eiselberg » 07 Mar 2008, 08:22

Il disco va preso per quello che è: un album di cover genesisiane rifatte a modo suo da Steve. Se le avesse risuonate pari pari agli originali quale sarebbe stato il motivo che ci avrebbe indotto ad ascoltarlo?
Bisogna apprezzare l'attitudine giocosa e ironica di "modernizzare" il sound di alcuni pezzi.
A me piace di più questa versione di Your own special way dell'originale, perchè se non altro ha il coraggio di ammettere che questo è sempre stato un brano pop.
La voce di Carrack poi in questo tipo di brani funziona meglio, Phil a quei tempi storpiava molti brani con un cantato troppo in falsetto, che finiva per risultare troppo zuccheroso.
Molto più bella e suggestiva anche la versione di Archive 2.

In I know what i like invece Steve è forse andato un po' oltre, ma questa gliela perdono senza problemi.
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Postby theknife » 07 Mar 2008, 12:09

.
Last edited by theknife on 08 Mar 2008, 20:18, edited 1 time in total.
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Genesis Revisited

Postby Rael » 07 Mar 2008, 14:32

Dalle note in calce a Déja Vu, scritte da Steve in persona:
"Una canzone che Peter in origine iniziò e provò con la band ai tempi di Selling.Una bella e misteriosa melodia che lui (Gabriel) gentilmente mi lasciò completare".
Perchè insistete a scrivere che PG ha scritto solo le parole oppure che la canzone è di Steve? Il fatto che Gabriel abbia messo due note in croce sul pianoforte vi risulta tanto difficile? [:(]
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Postby Romeo » 08 Mar 2008, 19:10

A me la cosa che più piace è la copertina[:D]
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