TILL WE HAVE FACES

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

TILL WE HAVE FACES

Postby wondering clouds » 10 Jun 2010, 16:23

eccoci ad un altro lavoro anni 80 del Ns.
Credo di averlo ascoltato di striscio.
Sicuramente qualcuno l'ha digerito, assimilato, respinto o apprezzato. Lascio la palla.[8D]
"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"
(Antonio De Curtis)
wondering clouds
England Seller
England Seller
 
Posts: 792
Joined: 03 Sep 2008, 12:22
Location: Italy

TILL WE HAVE FACES

Postby massimo61 » 10 Jun 2010, 16:58

beato te! Io ci ho lasciato DUE palle.....[:-D]
Pazza Inter Amala!
massimo61
Lamb
Lamb
 
Posts: 1002
Joined: 05 Feb 2009, 10:44
Location: Italy

TILL WE HAVE FACES

Postby smiroldo » 10 Jun 2010, 17:11

orribile
smiroldo
GLOBAL MODERATOR
GLOBAL MODERATOR
 
Posts: 5566
Joined: 25 Oct 2005, 21:37
Location: Italy

TILL WE HAVE FACES

Postby Thomas Eiselberg » 10 Jun 2010, 17:32

Album strano, difficile dire dove voglia andare a parare, di sicuro si può dire che non sia del tutto riuscito.

La volontà di affrontare generi tra loro diversissimi (che avevamo già notato in Please don't touch) qui è spinta all'estremo, e soprattutto Steve sceglie generi troppo diversi dal suo stile usuale rendendo il tutto noioso quando non inascoltabile.

Sicuramente la pecca maggiore è la trovata di inserire suoni brasileri in pezzi dalla stuttura prog (scelta abbastanza incomprensibile), rendendo il tutto davvero kitsch e poco interessante.

Non a caso le cose migliori si trovano nei brani più classici e avulsi dal contesto world-music del disco: la simil-Police "Myopia", "Duel", la delicata "Taking The Easy Way Out" e trovo interessante anche "A Doll That's Made In Japan".

Tra le note dolenti "What's My Name"(una delle cose più noiose sfornate dal nostro), "The Rio Connection" (esercizio di stile un po' fine a se stesso), "Let Me Count The Ways" (solito blues che non dice nulla), "Matilda Smith-Williams Home for the Aged" (che parte con un bel riff, per poi ripetersi stancamente fino a sfociare in un ritmo brasiliano assolutamente fuori contesto...).

Delle due bonus track presenti sulle edizioni successive mi piace parecchio "The Gulf" (a mio avviso Steve la canta molto bene e poi il brano è piuttosto vario), mentre appena sufficiente "Stadiums Of The Damned" (che sembra uscita da Cured).

Insomma io sono più "buono"[:D] rispetto agli altri, anche se ovviamente stiamo sempre parlando di uno dei suoi dischi peggiori qualcosuccia si salva (ogni tanto qualche ascoltatina ai brani migliori gliela ridò).

A differenza degli altri utenti, Please don't touch per me sta quasi sullo stesso piano, con l'unica differenza che li non si scade a tratti nel patetico (la sezione centrale di Matilda Smith-Williams Home for the Aged è una delle cose più "sconcie" partorite dalla mente del nostro).
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

E' buona cosa leggere sempre leFAQ
User avatar
Thomas Eiselberg
GLOBAL MODERATOR
GLOBAL MODERATOR
 
Posts: 7735
Joined: 21 Oct 2005, 15:51
Location:

TILL WE HAVE FACES

Postby highinfidelity » 11 Jun 2010, 04:16

Il disco con cui Hackett ha toccato il fondo. Smisi addirittura di seguire la sua carriera solistica dopo questa porcheria. [xx(]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
User avatar
highinfidelity
ADMINISTRATOR
ADMINISTRATOR
 
Posts: 8087
Joined: 02 Jul 2003, 23:54
Location: Torino


Return to Steve Hackett

Who is online

Users browsing this forum: No registered users and 23 guests