Squackett - A life within a day.

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

Squackett - A life within a day.

Postby highinfidelity » 07 Jun 2012, 10:29

Il 4 Giugno era il giorno prefissato per l'uscita di Squackett, il tanto atteso disco di Chris Squire e Steve (piu' volte rimandato per le note traversie giudiziarie), per cui credo sia giunto il momento di aprire un topic per vedere se qualcuno ha gia' avuto modo di sentirlo! [8D]

Sulla carta - ça va sans dire - questo e' un progetto da sogno, che vede impegnati fianco a fianco due nomi del rock progressivo che evocano in tutti noi memorie indelebili. Purtroppo la recensione (un po' preventiva per sua stessa ammissione) di Giammetti su Dusk non e' stata delle migliori. Naturalmente acquistero' lo stesso il disco e spero, per questa volta, di trovarmi in profondo disaccordo con Mario [;)] .

Segnalo a tutti che il disco e' stato pubblicato gia' da subito su 33 giri ad anta apribile, disponibile sul solito sito http://www.hackettsongs.com ad un prezzo peraltro abbordabile, per cui non c'e' bisogno di attendere le solite edizioni speciali per collezionisti! [:p]

Io purtroppo, causa assenza da casa che mi impedirebbe di ritirare la posta, sono costretto a rinviare l'acquisto a piu' avanti, per cui cedo a voi la parola ansioso di leggere le vostre prime impressioni. [:)]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 07 Jun 2012, 10:56

L'ho acquistato. Mi dovrebbe arrivare (speriamo) nei prossimi giorni. Vi faccio sapere [:)]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby marco86 » 07 Jun 2012, 11:30

Thomas Eiselberg wrote:L'ho acquistato. Mi dovrebbe arrivare (speriamo) nei prossimi giorni. Vi faccio sapere [:)]

cmq ci sono due traccie su You Tube...quindi se volete un anticipazione potete sentire lì!
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 07 Jun 2012, 12:45

marco86 wrote:cmq ci sono due traccie su You Tube...quindi se volete un anticipazione potete sentire lì!


Quando esce un album di un artista che adoro cerco sempre di evitare le anticipazioni, anche se stavolta non ho resistito e qualche giorno fa ho ascoltato di sfuggita qualcosa. [:D]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Zeppelin » 09 Jun 2012, 00:35

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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 09 Jun 2012, 11:07

[:-D]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Dalex_61 » 10 Jun 2012, 11:00

Lo sto ascoltando.
Ci sono bei momenti e qualche brano interessante. Niente di nuovo sotto il sole, ma l'avant-garde non la chiedevamo certo al duo Hackett-Squire. [;)]
Quando avrò digerito il tutto, posterò qualche commento più dettagliato.
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 13 Jun 2012, 11:12

Mi è arrivato, prossimamente le mie impressioni. [:)]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 14 Jun 2012, 12:07

Ecco la mia recensione.

Quando si ascolta un disco di questo tipo, il rischio maggiore è quello aspettarsi troppo per poi rimanere delusi. Basta leggere qualche recensione in giro per il web per accorgersi che per molti è andata proprio così.
Hackett+Squire=Genesis+Yes. Wow. Sbagliato.

Squackett piuttosto è assimilabile per certi versi al progetto GTR (Hackett e Howe), anche se lì c'era molto rock e AOR, qui c'è molto pop e qualche venatura progressive.

La title track sembra quasi sviare l'ascoltatore: sonorità epiche, molto hackettiana (a tratti sembra uscita dall'ultimo album del chitarrista), con una prima parte alla Zeppelin e una seconda più progressiva (la cosa migliore del pezzo e una delle migliori del disco). Un inizio riuscito. (voto 7,5)

Tall ships mescola subito le carte in tavola: piccola intro acustica alla hackett ma prosecuzione totalmente diversa. il pezzo si basa quasi tutto su un riff di basso insistito sul quale Hackett ricama sonorità eteree all'elettrica. Riuscito il ritornello. Molto gradevole. (Voto 7,5)

Purtroppo già con Divided self il livello si abbassa di molto. Non è un brutto brano, ma è troppo scanzonato, molto anni '80, privo di spunti di interesse (se non un bel assolo di Hackett). (voto 6)

Fortunatamente la successiva Aliens risolleva il disco, con i suoi cori eterei e il cantato di Squire molto gradevole. Forse un po' ripetitiva, ma le ottime incursioni della chitarra di Steve in definitiva la rendono una delle migliori canzoni dell'album. Non un capolavoro ma un pezzo dalla bella atmosfera. (voto 8-)

Con Sea of smiles si torna a sonorità più semplici e immediate, nulla di eccezionale, abbastanza piacevole. A tratti sembra uscita da uno dei dischi di Hackett degli anni '80 (voto 7-)

Anche The summer backwards rimanda a sonorità abituali del chitarrista, qui accompagnato quasi solo dalla chitarra acustica. Pezzo breve e non straordinario. Abbastanza piacevole, ma non all'altezza di alcuni pezzi simili sui dischi solisti di Hackett. (Voto 6,5)

Stormchaser è il pezzo forse più duro del disco. Squire torna a farsi sentire prepotentemente su questo brano insistito su un riff potente. Ancora una volta i cori rimandano agli Yes mentre la costruzione è simile ad alcuni pezzi degli ultimi album di Steve. Molto bravo come al solito Hackett negli assoli e il pezzo scorre abbastanza bene, senza però sorprendere. (Voto 6,5)

Can't stop the rain è un pezzo molto diverso dagli altri dell'album: una ballad che si avvale ancora una volta del cantato di Squire, qui però troppo filtrato e poco naturale. Il ritornello è appiccicoso e la costuzione convincente con una bella parte finale che conduce alla canzone di chiusura del disco. Accattivante (voto 8-)

Perfect love song si avvale di un ottimo lavoro alla chitarra di Steve, che in pratica domina tutto il pezzo. Nulla di particolarmente sensazionale o memorabile, ma come al solito gradevole. (voto 6,5)

In conclusione forse era lecito aspettarsi qualcosina di più, capisco i delusi, allo stesso tempo però essendo questo un disco di un progetto parallelo va preso per quello che è: una digressione, dove i due musicisti esplorano ambiti musicali più leggeri e legati alla forma canzone. Di spunti buoni ce ne sono, e non c'è nessuna vera caduta di stile così come nessun vero picco. Inutile paragonare questo disco agli ultimi di Steve, meglio lasciarsi trasportare dalla gradevolezza di questo lavoro che è ottimo per essere ascolatto d'estate senza troppo impegno. (voto 6,5/7)
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby highinfidelity » 14 Jun 2012, 12:25

Viste le tue premesse, molto corrette (Hackett+Squire .not. .eq. Genesis+Yes .and. 2012 .not. eq. 1972), avrei sperato in un giudizio piu' lusinghiero. Si vede che questo album veramente non e' eccezionale. [:-|] Non che la cosa cambi le mie prospettive, in quanto lo comprerei comunque, a prescindere come diceva Toto'.

Non mi resta che attendere fin dopo le vacanze per potermene fare un'idea mia. [;)]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 14 Jun 2012, 13:09

highinfidelity wrote:...avrei sperato in un giudizio piu' lusinghiero. Si vede che questo album veramente non e' eccezionale. [:-|]


Ma non è neanche brutto. [;)]
Di cose buone ce ne sono. Io non mi sono pentito dell'acquisto, per quanto come ho detto mi aspettavo di più.
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby highinfidelity » 03 Sep 2012, 08:06

Come da intenzioni, ho acquistato l'album al rientro delle ferie via posta, direttamente dal sito di Steve. Purtroppo una genialata del postino, che ha lasciato la busta sotto il sole rovente che imperversava fino alla settimana scorsa, ha imbarcato il bel disco vinile vergine 180 gr. come una patatina fritta [:(-(] ma comunque e' ancora ascoltabile.

Forse non avendo attese progressive (Steve non ha composto nulla di nuovo e di veramente progressivo da almeno trent'anni, il suo percorso attuale e' un altro, per cui forse bisognerebbe smettere di attendersi nuovi pezzi progressivi) e memore della cocente delusione subita ai tempi di GTR (quindi essendo preparato al peggio), devo dire che ho trovato Squackett un ottimo disco, veramente senza riserve.

Squire ha portato nelle registrazioni la sua lunga esperienza in armonie vocali, e gli intrecci con Steve e Amanda sono molto ben fatti. Temevo inoltre che il suo basso fosse relegato in cantina come nei due inediti aggiunti all'edizione speciale di Beyond the shrouded Horizon, dove al basso avrebbe potuto esserci chiunque me compreso. Niente di tutto cio': basso elettrico in primo piano, talvolta con riff insistiti e veramente gagliardi.

Steve, che dire... Ormai ci ha abituati al meglio e non ci si riesce nemmeno piu' a stupire. Tutte le linee di chitarra sono belle e ci sono almeno due assoli veramente memorabili.

Se avro' tempo nei prossimi giorni cerchero' di buttare giu' una recensione brano-per-brano come Thomas. Comunque, visti i risultati, spero l'appetito venga mangiando. Chissa': una bella tournée... Poi un bel secondo disco... [:p]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby Thomas Eiselberg » 03 Sep 2012, 12:35

Mi fa piacere che ti piaccia, come ho detto pur non essendo eccezionale contiene ottime cose [;)]
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Re: Squackett - A life within a day.

Postby highinfidelity » 14 Sep 2012, 12:46

Dopo un po' di ascolti scrivo anch'io qualche riga sull'impressione che mi hanno fatto i brani di Squackett. Ribadisco che, in generale, il disco mi e' piaciuto molto, senza particolare riserve.

A LIFE WITHIN A DAY - Sicuramente, come gia' scritto da Thomas, e' il brano piu' eminentemente progressivo del lotto. Il tema e' una melodia ricorrente dal tono vagamente arabeggiante. In un paio di ponti si ripete un breve assolo con un suono di chitarra distorta "sofferente" piuttosto interessante. Molto bella anche la battagliera cavalcata progressiva in centro al brano, forse la cosa che piu' rispetta i canoni classici del progressive. Bel brano, vario, con molti movimenti. Voto 8. Meriterebbe di piu' ma purtroppo non incontra del tutto i miei gusti per via della melodia arabeggiante che, come un po' tutte le cose arabeggianti, non mi piace molto.

TALL SHIPS - Sicuramente il pezzo piu' forte del disco, si basa su un eccellente continuo di Squire al basso con un groove decisamente accattivante. C'e' un ottimo coro armonizzato nel ponte, seguito da un assolo di Steve molto riuscito. Belli sia i piccoli ricami aggiunti da Roger King, sia le incursioni di chitarra classica. Brano difficilmente migliorabile e non guastato da alcunche', per cui: voto 10.

DIVIDED SELF - Brano dalla bella atmosfera allegra, e' probabilmente il brano "beatlesiano" a cui si accenna nella prefazione del disco. C'e' un bell'uso del Vocoder, tanto caro sia a Collins che a Banks, nel ponte prima del coro. Azzeccato anche il ritornello che non e' solo corale ma consiste anche in un obbligato di chitarra elettrica. Piuttosto curioso il coda, che diviene prima inaspettatamente cupo con un rallentamento ed effetti riverbero/vocoder, per poi tornare ancor piu' inaspettatamente allegro sulle note di un organetto di barberia. Voto: 7 e 1/2.

ALIENS - Bel brano di Squire, da lui anche molto ben cantato, tipicamente Yes sotto molti punti di vista e difatti gia' suonato dal vivo con gli Yes. Alterna tempi larghi ad andanti ed e' per questo una perfetta chiusura del primo lato. Gli sfortunati possessori di lettore CD si perdono l'efficace effetto di "finale". Voto: 8.

SEA OF SMILES - Interessante brano che alterna ciclicamente momenti malinconici ad aperture piu' serene. Eccellente il solo di Hackett nell'intermezzo strumentale. Secondo me il brano avrebbe guadagnato se si fossero approfonditi ed estesi i temi malinconici, magari separando in due brani distinti le due linee melodiche. Comunque niente male. Voto: 7 e 1/2.

THE SUMMER BACKWARDS - Larghetto riflessivo con cori armonizzati molto belli che, come accennato nella prefazione del disco, possono effettivamente ricordare la tecnica di CSNY. E' un brano calmo che richiama nell'andamento sereno le atmosfere di For Absent Friends, sebbene sia meno rarefatto nell'arrangiamento. Bello il testo. Nei ponti si sentono delle voci che credo siano nastri del Mellotron. Voto: 8.

STORMCHASER - Brano piuttosto aggressivo, da combattimento, caratterizzato da un martellante ostinato di Squire al basso elettrico portato in primo piano. Di nuovo spettacolari i cori, con complesse armonizzazioni e ripieni a cui probabilmente ha contribuito anche Amanda Lehmann. Voto: 8 e 1/2.

CAN'T STOP THE RAIN / PERFECT LOVE SONG - I due brani sono in realta' una cosa sola perche' scivolano uno nell'altro senza soluzione di continuita'. In Can't Stop The Rain la voce solista (di nuovo di Squire) e' processata attraverso il Vocoder e il brano ricorda molto da vicino, anche per alcuni passaggi armonici e vocali, i lavori di Howard Jones degli anni '80. Il ritornello, gradevole ma meno caratteristico, e' invece piu' simile ai bei classici di Burt Bacharach. Si sente chiaramente la voce femminile di Amanda Lehmann nei cori. Voto: 8. A questo punto, a giudicare dal titolo ci si aspetterebbe il classico lentone sdolcinato finale. Parte invece, a sorpresa, un bel brano di tempo medio che ricorda negli arrangiamenti alcune cose di Gabriel. Le linee vocali, armonizzate in modo complesso, forse di nuovo con un'incursione della Lehmann, sono bellissime. Molto azzeccato anche l'obbligato di chitarra che si sovrappone alle voci nei ritornelli. Bello e ispirato anche l'assolo di Hackett. Stupendo il testo. Brano difficilmente migliorabile, dall'impatto perfetto per chiudere il disco in dissolvenza. Voto: 9.
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