Steve in italia nel 2018.

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

Steve in italia nel 2018.

Postby highinfidelity » 02 Mar 2018, 16:29

Notizie per ora da prendere col beneficio d'inventario perché non ancora riportate sul sito ufficiale di Steve...
Rockol riporta le date di quattro concerti:

4 luglio - Roma (Foro Italico – Il Centrale live)
6 luglio - Mirano, VE (Summer Festival)
8 luglio - Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (BS)
14 luglio - Pistoia Blues

La notizia della presenza a Pistoia Blues è stata data con particolare enfasi dalla stampa, anche se a me sembra stranamente distante dalle altre date. Ci saranno forse altre date in mezzo?

http://www.rockol.it/news-686789/concer ... -14-luglio
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby highinfidelity » 07 Mar 2018, 11:43

Tutte e quattro le date confermate nella newsletter di Steve di ieri!!! [8D]
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby Montecristo » 09 Mar 2018, 16:27

troppo nordiste!
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby vise60 » 10 Mar 2018, 13:43

Bene [;)] [;)]
Da me Mirano non e' poi cosi' lontano [:D] [:D] [;)]
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby highinfidelity » 10 Jul 2018, 16:29

Al ritorno dalla "spedizione" al Vittoriale di Gardone Riviera mi attendevo di leggere un po' di relazioni sui concerti italiani di Steve... [8D] Niente? Siamo messi così male? [:(]

Il concerto al Vittoriale è stato molto molto bello. Band in grandissima forma, teatro d'annunziano sold-out anzi forse persino leggermente overbooked, pubblico assolutamente incontenibile: in più occasioni Steve ha deciso di iniziare il brano successivo nonostante gli applausi per il brano precedente continuassero a scrosciare. Il palco vistalago era veramente suggestivo e l'atmosfera bellissima. Insomma, una di quelle serate a cui fa davvero piacere prender parte! Principale novità nella formazione Jonas Reingold al basso elettrico, un "collega" di Roine Stolt (già nella band di Steve) nella formazione dei Flower Kings, da cui evidentemente a Steve piace "pescare" musicisti. Se l'è cavata bene, con un buon rispetto delle partiture e un piglio particolarmente aggressivo in Fountain of Salmacis. Almeno dalla mia postazione avevo l'impressione con non suonasse i pedali bassi, che vedevo invece azionati occasionalmente da Rob Townsend. Verso metà concerto una gran quantità di insetti, visibili anche dalla platea nei fasci luminosi dei fari, ha pesantemente infastidito i musicisti che non sapevano più cosa fare per scacciarli. Per una mezz'ora abbondante mani sventolate e stracci passati sui synth di Roger King per pulire i tasti sono stati all'ordine del giorno; poi la situazione è parsa normalizzarsi.

Non mi dilungo sulla scaletta, composta da brani tutti già sentiti tranne due novità che meritano un approfondimento. La prima è Icarus Ascending, vecchissima canzone ripescata da Please Don't Touch dov'era cantata da Richie Havens. Nad Sylvan ha mostrato un'invidiabile escursione vocale nello scendere verso i toni gravi che erano la specialità di Havens; il volume del microfono però era troppo basso ed ha penalizzato il risultato. Peccato perché la canzone è bellissima, ma ha anche una struttura delicata e basta poco perché perda efficacia.

L'altra novità di rilievo era il ripescaggio di When The Heart Rules The Mind dei GTR, unica canzone veramente bella dell'unico disco partorito dal complesso. L'esecuzione è stata fin troppo fedele all'originale, in particolare per una volta tanto che Gary O'Toole avrebbe potuto sbizzarrirsi un po' con la batteria non l'ha fatto e ha riproposto il ritmo un po' "quadrato" e pop dell'arrangiamento originale. In questo brano ho avuto l'impressione che si sia raggiunto il picco massimo con gli "aiutini" vocali preregistrati (che Steve non fa mistero di utilizzare): sebbene tutti i musicisti tranne Roger King fossero impegnati al canto, il risultato mi è parso esageratamente pulito e ricco per le abilità canore dei membri del complesso. E' stato comunque un piacere risentire questa bella canzone che credo non venisse suonata da tempi immemori.

Di seguito qualche fotografia del Teatro del Vittoriale e dello spettacolo...

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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby chvfrc » 13 Jul 2018, 12:59

con colpevole ritardo mi esprimo sul fantastico concerto di Monforte d'Alba. Location spettacolare, band in formissima. Note positive per quanto mi riguarda dal batterista, che nonostante giacca e cravatta stile matrimonio a fine concerto sembrava fresco come una rosa, nonostante una performance superlativa. Sugli altri membri confermo le impressioni di HIGH, tranne che per Nad che non raccoglie i miei favori da sempre.
Un'esperienza unica, nel complesso.
applausoni!

ps. spero i link siano corretti...

https://drive.google.com/open?id=17fhgp0wpT2OR7IARmeT1S4u8Wqc_jCh-

https://drive.google.com/open?id=1GUQr_FsXfvsiWfCY4VVUUJISNHwgAK-U

https://drive.google.com/open?id=118obUwslt7bMSa08Z4rFZeoEPsEzgsK8

https://drive.google.com/open?id=19xi7u7FJ_xyH72kL29Cslq3EPjZYvdaG

https://drive.google.com/open?id=1AwbPm1gJR2fdy19fs4-GjORr5Qmkvp5i
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby paolo.cordella » 18 Jul 2018, 18:45

scusate il ritardo.
visto il concerto di Mirano; era la terza volta che vedevo Hackett da quando ha ripreso massicciamente i Genesis (Verona al teatro Romano e Padova al Geox - la primissima volta è stato al tour di Defector e poi molte altre volte) ed ero molto scettico perchè la band in questo repertorio non mi aveva mai entusiasmato, tanto da pensare "se va male anche stasera è l'ultima volta" e invece...
probabilmente il morbo G è un batterio resistente che si espande poco alla volta ma stavolta i musicisti (tranne il solito cantante, che poi mi sta simpatico e fa colore ma non va bene - sbaglia pure le parole) erano completamente contagiati: concerto grandioso! pure il ghiacciolo King si era sciolto (a parte un orrendo timbro simil-fisarmonica sul solo di One for the vine) e impazzava sulle sue tastiere; peccato per qualche timbro anche di chitarra troppo metallico del bassista, che usa la 6 spesso anche dove il buon Mike imbracciava la dodici, o King che ripropone le parti di chitarra di Tony sulla tastiera, o il sax al posto di qualche parte di flauto, ma tutto sommato sono peccati veniali, quasi licenze poetiche. tutti in ottima forma e voglia per due ore e mezza piene di grande musica, magari sarebbe bello dare più spazio al repertorio di Steve che potrebbe rifare qualche grande brano, anche se è inutile nasconderci che il 90% è lì per i G.
su When the heart rules the mind mi sono guardato con il mio vicino e ho esclamato: manca solo la voce del grande John Wetton (RIP) e sono gli Asia [:-D] [:-D] [:-D]
un'unica perplessità (lasciando stare qualche coro e voce in base di troppo): chi suonava la pedaliera dei bassi? in base anche quella? [!:-!]
comunque bello, bello, bello, decisamente bello!
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby highinfidelity » 19 Jul 2018, 08:30

Ciao Paolo, ben ritrovato!

Ho notato anch'io le cose a cui accenni: qualche timbro di synth non proprio "centrato" (ma non mi avevano soddisfatto neppure molti timbri di synth a Parigi e a Roma nel 2007, sto parlando naturalmente di quelli impiegati da Tony Banks in persona, sicché credo possiamo senz'altro perdonare il buon King...). Anche a me spiace che alcune parti di chitarra siano eseguite da King ai synth, e sono convinto che di musicisti sul palco ce ne siano a sufficienza affinché qualcuno se ne faccia carico: Townsend magari (che non credo non sappia almeno strimpellare una chitarra al mio livello...) o anche King medesimo, con un minimo d'esercizio... Non so, forse fanno così per "andare sul sicuro" ed evitare casini inutili con chitarre che vanno e vengono. Difatti eccetto King e forse O'Toole, che io sappia tutti gli altri musicisti non suonano esclusivamente con Hackett ma hanno una carriera da professionisti - a volte anche molto faticosa - con altri artisti e complessi, per cui credo che ci si limiti al minimo indispensabile per imparare le partiture con un minimo di prove e poi via, senza troppi fronzoli (che invece per noi fan dei Genesis sono l'essenza della loro musica, e prestiamo ad essi un'attenzione pazzesca).

Questo vale in particolare per il ruolo del bassista che - per ragioni che ignoro - continua a ruotare. A mio parere il migliore dal punto di vista strumentale era Lee Pomeroy, che portava inoltre il proverbiale valore aggiunto d'essere un musicista che il progressive e i Genesis in particolare li adora. Imbattibile come presenza scenica Nick Beggs, che però ama prendersi qualche licenza riguardo le partiture, cosa che a me tuttavia non dispiaceva più di tanto perché è sempre interessante seguire cosa s'inventa. Un gradino sotto l'ottimo Roine Stolt, che però essendo prevalentemente un chitarrista prestato al basso con le partiture di chitarra se la cavava bene. Adesso invece abbiamo l'opposto: Jonas Reingold, che nei Flower Kings ha un ruolo simmetrico a quello di Roine Stolt e cioè è un bassista capace anche di suonare la chitarra. Mi aspettavo dunque che come chitarrista "avrebbe fatto quello che poteva", e in effetti è andata proprio così. Quello che mi ha stupito un po' di più è che non gli ho visto suonare i pedali bassi (distrazione mia?) che invece ho visto azionare dal tuttofare Rob Townsend.

A proposito di pedali bassi: oltre a Townsend credo che in alcuni brani li suoni Roger King "a dita", ma non mi stupirei più di tanto se in qualche brano fossero in base. Anche qui ci sarebbe molto da dire: visto il livello dei musicisti sul palco non credo ci siano reali limiti alla possibilità di far eseguire da uno qualunque di loro un giro di basso che so suonare pure io. La mia opinione è nuovamente che, a causa di un bassissimo numero di prove e di una formazione che almeno in parte ruota nel corso dell'anno, si tenda ad evitare casini e complicazioni inutili. Io personalmente preferirei la strada dell' "incasinamento", e infatti non ho avuto la carriera di Steve, non riempio teatri e arene, e nessuno mi adora... [:.-(] [:D]

Sulle basi vocali si è già detto molto. La cosa che a me continua a stupire è che in pratica i concerti sono "bipartiti": le canzoni di Hackett sono eseguite con pesanti basi vocali e almeno in alcuni brani ho l'impressione che anche la voce solista di Steve non sia dal vivo; viceversa i brani dei Genesis sono 100% live con la voce di Sylvan indubitabilmente dal vivo e con i cori di O'Toole, Townsend e in questo caso Reingold ai microfoni, con risultati peraltro più che discreti. Perché dunque non eseguire tutti i brani così? L'apoteosi del preregistrato, come difatti anche tu hai notato, la si raggiunge in When The Heart Rules The Mind, brano appunto in cui mi è venuto qualche dubbio anche sulla voce solista di Steve, e nei cui cori c'era veramente di tutto - uomini donne e forse anche il fantasma del povero Wetton come dici tu [:-D] . Anche qui la mia opinione è sempre la medesima: che un brano lo si debba suonare con quanto a disposizione sul palco, e come viene viene; se si deve fare un ricorso massiccio a basi preregistrate tanto vale non farlo. Ma nuovamente: io non posso vantare un sold-out all'anfiteatro del Vittoriale ecc ecc ecc [:D]
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby cymbaline » 23 Aug 2018, 17:26

Ciao High e ciao a tutti...
scusate il ritardo, ho visto il concerto di Gardone al Vittoriale (cavoli Marco, data la tua postazione io ero praticamente... a due metri da te [:D] avremmo potuto incontrarci o riconoscerci [:.-(] )
non ero informata su niente, su che tipo di concerto sarebbe stato e quale scaletta e che musicisti... nulla di nulla, e a dir la verità non mi aspettavo niente di eccezionale, ero piuttosto disfattista e pensavo che probabilmente sarei rimasta un po' delusa a rivedere ancora Steve dopo tanto tempo... ma è stata una piacevolissima sorpresa!
Che bello che ci sia ancora qualcuno che suona il repertorio Genesis in questo modo... meraviglioso [O:-)]
GRAZIE STEVE... SEI UNICO [8:-x]
su Fountain of Salmacis ho avuto un'emozione fortissima, che non provavo dai tempi dei concerti dei The musical box... e forse nemmeno lì l'avevo provata.
Sarà che i The musical box sono degli esecutori, filologici ed appassionati e perfettissimi e tutto quello che vuoi, ma pur sempre esecutori, mentre Steve è un Genesis e si sente... può permettersi di interpretare le canzoni a modo suo e le emozioni che ti trasmette sono quelle che provengono direttamente dalla fonte [:D] [8D]
Io ho goduto veramente tanto quella sera, ultimamente vedo pochi concerti ma questo mi ha un po' risvegliato la voglia di musica prog dal vivo...
Fuori all'ingresso ho incontrato Rael, non so se posta ancora qui ma non credo... cmq carissimo se mi leggi potresti postare anche la tua opinione [;)]
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby highinfidelity » 24 Aug 2018, 17:28

Hey ma ciao Cymbaline, che piacere risentirti!!! Mannaggia peccato, se solo avessi immaginato che c'eri anche tu ci si sarebbe trovati anche prima, per un aperitivo e quattro chiacchiere!

Steve è il più in forma di tutti, come hai potuto constatare di persona e come risulta evidente leggendo gli ultimi topic di questa sezione!

Dai torna sul forum ogni tanto, siamo rimasti pochissimi!
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Re: Steve in italia nel 2018.

Postby cymbaline » 30 Aug 2018, 11:10

Ci provo High [;)]
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