Tournée 2019 - Steve in Italia!

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby highinfidelity » 24 Sep 2018, 07:23

Steve ha annunciato mediante la sua newsletter periodica d'aver completato la registrazione del suo nuovo album (parecchio in anticipo rispetto alle date che mi aveva comunicato a voce al concerto del Vittoriale di Gardone Riviera!) e ha già fissato gli appuntamenti per la tournée del 2019. Durante gli spettacoli Selling England By The Pound sarà suonato per intero, ci sarà una selezioni di brani da Spectral Mornings per celebrare il suo 40° e dico 40° attenzione signore e signori 40° anniversario (è meglio se non ci penso troppo... [:(-(] ) e infine dovrebbe esserci una selezione di canzoni dal nuovo disco, che nel frattempo dovrebbe essere stato pubblicato. Quattro per ora le date italiane già ufficiali:

29 aprile - Auditorium Conciliazione, Roma
30 aprile - Auditorium Europa, Bologna
2 maggio - Teatro Colosseo, Torino
3 maggio - Teatro Creberg, Bergamo

Rompete il porcellino e preparate i soldini per i biglietti! [:D]

@ Cymbaline: a questo giro Steve suona sia a casa mia che a casa tua, mi sa che non ci si vede!
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Starless74 » 30 Sep 2018, 19:11

Ho avuto la fortuna di vedere Steve dal vivo a Roma 7 volte e avrebbero potuto essere anche di più,
'ché il nostro non manca mai di includere l'Italia nei tour europei, da sempre.
La mia prima volta fu l'ormai mitica serata di Castel Sant'Angelo nel settembre 1981, documentata anni dopo anche su cofanetto.
È una fortuna, dicevo, perché ormai finché non cambia cantante (e non è dato di sapere se e quando accadrà) non posso più andare a sentirlo. [:(]
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby 11mo Conte di Mar » 02 Oct 2018, 09:53

Premesso che non sono un grande fan di Hackett solista - a parte i lavori fino ai primo '80 il resto mi ha ben poco emozionato al punto di non seguirlo più da anni - avevo visto il recente raschiamento del barile (mi spiace ma la penso così) riproponendo tutto il materiale classico dei Genesis come l' opportunità di godermi finalmente il repertorio che più amo riproposto da uno che lo aveva vissuto e creato...
Ma in effetti il tutto è naufragato miseramente nel momento in cui ha deciso di servirsi di un cantante dalla voce insopportabile.
C'è poco da fare. Steve è un grande, per talento, coerenza e professionalità... ma l'amore tra noi non riesce mai a decollare...
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby rkive » 30 Apr 2019, 13:51

Steve Hackett al Teatro Brancaccio di Roma – [Photgallery]! [:)]
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Salmacis » 30 Apr 2019, 19:45

A Bologna proprio ora... [8:-x]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby highinfidelity » 03 May 2019, 07:28

Ciao Salmacis, mi fa molto piacere che tu sia riuscita a ritagliarti un po' di tempo per andare ad ascoltare il nostro Steve!

Noi ovviamente non ci siamo persi la data di Torino. Con una scelta alla quale ormai siamo abituati, Steve ha fatto solo tre brani dal nuovo disco (Under The Eye Of The Sun, Fallen Walls and Pedestals / Beasts in Our Time) per poi dedicare molto spazio alle ricorrenze di Spectral Mornings e di Selling England By The Pound, che è stato suonato per intero. Mi è piaciuto molto il nuovo batterista Craig Blundell, che si è presentato con una batteria degna del repertorio progressivo che avrebbe affrontato, con tanto di doppia grancassa e coronata da una quantità di piatti pazzesca! [:D] A parte qualche svarione (ma tutti hanno svarionato qua e là, Steve compreso... [O:-)] ) il suo stile e il suo timbro mi sono piaciuti molto. Sempre in forma Jonas Reingold, che questa volta ogni tanto una "pedalata" ai pedali bassi l'ha data, sebbene abbia avuto di nuovo l'impressione che molte note gravi siano suonate da Roger King al sintetizzatore. A proposito: questa volta ho trovato molto ben suonata l'intro di piano di Firth Of Fifth: velocità perfetta, bei chiaroscuri, belle enfasi. Poi a me come sempre è piaciuto molto Nad Sylvan: nota di merito in particolare per la sua interpretazione di More Fool Me, molto ma molto migliore dell'originale, in un certo senso me l'ha fatta rivalutare. L'esecuzione integrale di Selling England è stata per così dire "completata" con Deja Vu, brano non terminato all'epoca, che Steve e Peter Gabriel completarono all'epoca di Genesis Revisited I: Steve l'ha introdotto come una sorta di "scena tagliata" da inserire tra gli extra. Serata sold-out per un pubblico calorosissimo che ha rischiato in più occasioni di far venire giù il teatro!

Buon divertimento a chi andrà stasera a Bergamo!


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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby ciciuisss » 03 May 2019, 09:28

Ciao Salmacis, ci voleva proprio il nostro beneamato Stivuzzo per cotanto gradito ritorno!

Concordo in tutto e per tutto con High riguardo il concerto di Torino, la cui seconda parte è stata SONTUOSA.
Tutto equilibrato e di gusto, compresi i nuovi arrangiamenti di alcuni brani.
Ottime le esecuzioni, i suoni, ottimo il nuovo batterista, il bassista, tutti i musicisti, in particolare Rob Townsend.

E poi stavolta devo spezzare una lancia in favore del cantante.
Da sempre sono stato critico nei confronti di Nad Sylvan e nella prima parte del concerto il mio giudizio stava purtroppo trovando tristemente conferma: la sua voce c'entrava poco con quella musica e quei brani.
MA POI E' STATO A DIR POCO SUPERLATIVO NELLA SECONDA PARTE per timbrica, pathos, interpretazione... veramente fantastico! Chapeau.
in particolare la sua interpretazione di More Fool Me, molto ma molto migliore dell'originale, in un certo senso me l'ha fatta rivalutare.

STRAQUOTO [^]
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Duke59 » 04 May 2019, 09:03

Reduce da Bergamo dove praticamente ho assistito a due show.

Prima parte
Ho visto un gruppo un po' trattenuto, rigido, poco coinvolgente (nonostante i brani suonati fossero di alto livello). Solo "The virgin and the gipsy" mi ha commosso col suo dolce ritornello rinviandomi alle lunghe giornate in cui ta il 1980 e il 1981, ancora studente, ascoltavo a ripetizione "Spectral mornings". Peccato per la title track dell'album che non ha trasmesso la potenza e la solennità che le sarebbero proprie, anche Every day, che di solito mi ha sempre entusiasmato, questa volta mi lascia un po' freddo. Forse sono i suoni non sono ben regolati, inoltre Steve mi sembra un po' rigido e il nuovo batterista non mi sta convincendo particolarmente. Finisce la prima parte che non sono del tutto soddisfatto. Manca qualcosa, anche se non saprei dire cosa.

Intervallo
Nell'intervallo scherzo con gli amici sul fatto che a breve, nella seconda parte, Nad Sylvan dovrà confrontarsi con l'ìnterpretazione di Peter Gabriel. Scherzo sulla "zia" (soprannome scherzoso dato a Sylvan, stasera vestito sobriamente di nero, a causa dello strano abbigliamento da lui indossato nel corso dell'ultimo tour di Steve,) e sul fatto che temo che possa non risultare all'altezza.

Seconda parte
All change!
Parte l'attacco di "Dancing with the moonlight knight" ed è subito magìa. Nad interpreta in modo sublime le parti vocali, spazzando via un pochi secondi tutti i miei dubbi su di lui. Anche il gruppo sembra molto più coinvolto e i suoni sono migliori. Finalmente posso sentire quanto bravo sia Blundell nel percorrere le orme di Collins inserendo ogni volta micro variazioni e microabbelimenti in parti ritmiche già di per sè elaborate. Anche i suoni sono migliori. Tutti i dubbi che la prima parte dello show aveva generato si dissolvono e sono letteralmente trascinato via da un vortice di emozioni. Ogni tanto mi accorgo di avere gli occhi umidi, ma nonostante l'emozione la mia parte analitica non può far meno di notare quanto Bundell sia bravo. Un brano come "The battle of Epping Forest" ( vertice assoluto di intrecci narrativi e musicali, secondo me ingiustamente sottovalutato dagli stessi Genesis) presenta difficoltà notevoli; se suonato male potrebbe risultare in un'accozzaglia di idee mal sortite; se invece suonato e cantato bene, con una batteria che riesca a mantenere un fil rouge tra le varie sezioni, è poesia pura. E' così passiamo da Harold De Mura a Bob the Nob per arrivare al Reverend e poi al sontuoso finale da brividi. Notevole anche il lavoro di Reingold che qui si deve destreggiare tra basso, bass pedal e veloci, ostinati arpeggi di chitarra (spesso ci si dimentica quanto fosse bravo Rutherford all'epoca).
Insomma un'apoteosi. Persino More fool me, come già fatto notare da altri, acquista nuovo spessore nella versione di Sylvan. Una riproposizione da sogno di Selling, di MOLTO superiore alle mie aspettative. Fantastico show. Se alla prima parte avrei dato uno striminzito 6+ alla seconda parte mi sento di dare un 10 pieno, e non solo per la qualità del materiale musicale proposto ma anche per il coinvolgimento dei musicisti nel presentarlo.

Due annotazioni: Nel pubblico, sedute proprio davanti a me, due giovani ragazze (18-20 anni al massimo) una delle quali con i capelli tinti color carota, NON accompagnate da alcun dinosauro ultracinquantenne, che si sono godute lo show con evidente soddisfazione, muovendosi a tempo con la musica nei momenti più heavy. La cosa mi ha fatto piacere.
Rob Townshend è bravisssimo ma in paio di punti molto intensi e rarefatti (Cinema show su tutti) si è sentita la mancanza del suono dolce del flauto, sostituito dal suono aspro del sax (tenore o soprano?) con un effetto poco piacevole.

Bellissima serata, probabilmente uno dei migliori (se non IL miglior) show di Steve a cui io ho abbia assistito negli ultimi anni.
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby rkive » 05 May 2019, 13:24

Dai video visti in rete.

Steve: una leggenda, 10.
Nad Sylvan: in difficoltà sulle parti alte, 8.
Roger King: uno dei migliori, 9.
Craig Blundell: sicuro e preciso, 9.
Rob Townsend: buona l'idea del sax, 8.
Jonas Reingold: bravo a seguire Steve, 8.
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby highinfidelity » 06 May 2019, 08:56

Ciao Ciciuiss, ciao Duke, è un piacere leggervi di nuovo!

Un po' anche a Torino la seconda parte è risultata più "sciolta" della prima, ma direi non in modo molto marcato; forse effettivamente a Bergamo c'era qualcosa che non andava (livelli dei monitor sul palco?) che innervosiva i musicisti e che è stato messo a punto approfittando dell'intervallo.

Mi fa veramente piacere che Nad Sylvan sia stato apprezzato, ha un timbro di voce particolare che non a tutti può piacere (ma d'altronde anche Peter e Phil non avevano una voce limpida secondo i canoni della lirica!) e come tutti i cantanti non sempre è "in serata" (ho sentito stecche terribili anche all'opera lirica di Torino...) ma alla highinfidelita e me è sempre piaciuto moltissimo. Ci piace anche moltissimo la sua gestualità e la sua interpretazione fisica delle liriche, veramente progressiva e barocca ma al tempo stesso misurata, senza strafare. E' infine una persona molto simpatica e disponibile, che cerca il contatto con i fan.

Caro Duke, con la tua domanda sui sassofoni hai scoperchiato il vaso di Pandora... [:D] Scherzo, mi permetto solo una piccola divagazione perché so che anche tu sei un musicista interessato agli strumenti e alle questioni tecniche che non riguardano solo l'ascolto ma anche l'esecuzione. Trenta anni fa (nientemeno!) tentammo di inserire in un complessino nel quale suonavo un mio compagno di classe proveniente da una di quelle famiglie d'educazione tradizionale in cui ad un certo punto ti acquistavano uno strumento musicale e ti toccava imparare a suonarlo. A sua sorella toccò un violino, a lui un sassofono (contralto, come si dirà). Erano gli anni belli in cui canzoni come Who Can It Be Now dei Men At Work furoreggiavano e il sassofono saltava fuori da tutte le parti, e ci illudevamo (perché di pia illusione si trattava) di ottenere un sound avvincente come quello. Ci scontrammo purtroppo con le mostruose difficoltà tecniche di questo strumento, con la sua infernale ancia che non ne voleva mai sapere di vibrare, con stonature tanto improvvise quanto inspiegabili e via dicendo. Mi rimane tutt'oggi in eredità di quel periodo una profondissima ed incondizionata ammirazione per chi riesca a padroneggiare questo diabolico ottone: proprio in questi giorni di Torino Jazz Festival, in una jam session notturna al Mad Dog ho sentito un giovane e validissimo sassofonista fargli emettere un suono ritmato percussivo tipo "bong-bong-bonnng" e m'è caduto il drink di mano perché mi chiedevo come cavolo stesse facendo, mentre noi avevamo difficoltà a fargli emettere persino una nota normale. L'altra cosa che mi è rimasta in eredità di quei lontani giorni è una discreta cultura sulle diverse tipologie esistenti di questo strumento.

Per gran parte dei concerti con Steve, Rob Townsend impiega un sassofono soprano. In questa tonalità lo strumento è diritto perché risulta talmente corto da non necessitare di piegature del tubo per essere raggiungibile con le mani; non ha dunque la forma classica che l'uomo della strada associa alla parola "sassofono", assomiglia piuttosto ad un clarino, però in ottone anziché in legno, e anche il suono dei due strumenti risulta simile sotto certi aspetti. Steve si è accorto che nella chiave di soprano il sassofono armonizza molto bene con la chitarra elettrica distorta, e se ne serve a piene mani. Personalmente non mi piace molto il suono del sax soprano, lo trovo troppo cheesy e anche poco caratterizzato, preferivo di gran lunga quando era Amanda Lehmann ad armonizzare con Steve con una seconda chitarra elettrica; concordo anche sul fatto che certe parti di flauto andrebbero suonate col flauto, che oltre ad avere un suono più delicato è anche più tipicamente progressivo. Comunque riconosco che l'idea è molto originale e va a merito di Steve. Anche il nostro Vasco Rossi negli anni '90 impiegò su vasta scala il sax soprano nel rock in numerose sue canzoni, direi anzi che è un suono che caratterizza molto fortemente quel suo periodo artistico (si ascolti Fronte Del Palco). Al di sopra del sax soprano c'è in teoria il sopranino, che non credo d'aver mai ascoltato di persona perché è d'impiego più raro ed è anche più difficile da suonare (a quelle frequenze l'ancia comincia a non volerne sapere di vibrare); comunque lo strumento è sostanzialmente uguale ma più corto.

Il sassofono contralto - lo strumento su cui il mio compagno di classe s'amareggiò la gioventù - ha già la forma del sassofono come tutti se lo immaginano: doppia piegatura e campana rivolta leggermente verso il pubblico. Anche il timbro che emette è già "sassofonoso" come tutti se lo aspettano, sebbene sulle note più acute ricordi molto il sax soprano. E' comunque uno strumento di piccole dimensioni, che posto di fianco a un sax tenore o in mano ad un sassofonista corpulento sembra un po' un giocattolo. E' facile distinguerlo osservando la sagoma del tubo nella zona del becco: il tubo è dritto, senza curva ad "S", e dopo una piegatura ad angolo leggermente ottuso (100°-120°) scende verticalmente per poi risalire con la campana terminale.

Il sassofono tenore è quello che si vede impiegare più spesso, ed è anche quello che presenta il timbro più tipicamente inteso come "suono del sassofono" dall'ascoltatore comune. Anche in questo caso è facile distinguerlo osservando la sagoma del tubo nella zona del becco: il tubo ha la classica curva morbida ad "S": sale leggermente verso l'alto per poi ridiscendere e formare il corpo verticale dello strumento. Mentre il sax contralto suona su una scala a sé, il tenore ed il soprano suonano sulla stessa scala spostata di un'ottava, e anche la diteggiatura risulta molto simile se non identica, per cui di solito chi sa suonare il sax tenore suona senza difficoltà anche il sax soprano e viceversa. Credo che Rob Townsend nel bellissimo benché troppo breve assolo di Beasts In Our Time suoni un sax tenore (avendo dimenticato il mio fido binocolino non ho potuto verificare bene), ma potrebbe essere anche un sax contralto perché gliel'ho già visto suonare e so che maneggia bene anche questo.

Il sassofono baritono si distingue non solo per le grosse dimensioni dello strumento, ma soprattutto per la caratteristica "chiocciola" che il tubo forma tra il becco ed il corpo verticale dello strumento: si avvolge su sé stesso come una tromba o un corno allo scopo di allungare la lunghezza complessiva del tubo senza aumentarne le dimensioni lineari; anche la campana è molto prolungata e risale fin quasi verso la testa dello strumento. Molto usato nel jazz e nello swing sia come strumento di fila delle big band, ma anche da molti solisti, ha uno spettacolare suono grave molto "grattato". Ha la stessa scala del sax contralto, e nuovamente chi sa suonare il baritono suona anche il contralto e viceversa. Per la cronaca esiste anche uno strumento ancora più grave: il sassofono basso, veramente gigantesco, ha una struttura in un certo senso simile a un fagotto rovesciato, col tubo del corpo principale che sale molto in alto per poi dopo una piegatura a 180° ridiscendere per portare il becco all'altezza della bocca dello strumentista. E' uno strumento d'impiego rarissimo che non ho mai visto/ascoltato di persona, immagino costi una fortuna. Le foto della bella figura qui sotto credo spieghino meglio delle mie parole, però non sono in scala: il sassofono basso ma anche il baritono sono strumenti veramente molto grossi, al confronto dei quali il sax contralto sembra un piffero per bambini.

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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Alius » 07 May 2019, 09:53

Ho assistito al concerto di Bergamo e a differenza di Duke59 non ho notato tutta questa differenza tra la prima e la seconda parte, anche se quest'ultima è stata certamente più gratificante visto il magico repertorio proposto. Mi sono piaciute molto le esecuzioni bei brani di Spectral Mornings, e che belle le luci! Concordo sull'uso eccessivo del sax: non mi ha entusiasmato sopratutto in "I Know What I Like", forse un pò troppo stravolta rispetto all'orginale. Anche io ho rivalutato "More Fool Me" dopo questa esecuzione...
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Alius » 07 May 2019, 11:19

http://verso-la-stratosfera.blogspot.co ... italy.html

Articolo sul concerto di Torino con registrazione inclusa [;)]
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby Salmacis » 18 May 2019, 20:02

Alius wrote:Ho assistito al concerto di Bergamo e a differenza di Duke59 non ho notato tutta questa differenza tra la prima e la seconda parte, anche se quest'ultima è stata certamente più gratificante visto il magico repertorio proposto. Mi sono piaciute molto le esecuzioni bei brani di Spectral Mornings, e che belle le luci! Concordo sull'uso eccessivo del sax: non mi ha entusiasmato sopratutto in "I Know What I Like", forse un pò troppo stravolta rispetto all'orginale. Anche io ho rivalutato "More Fool Me" dopo questa esecuzione...

Dici? Per me è stata la miglior versione di I know what I like che abbia mai ascoltato, una jam pazzesca, coinvolgente ed energica, molto jazzata. Che sia stata diversa in ogni cconcerto? [:-I]
Comunque concerto estasiante. Emozionata sull'intro, commossa su Selling, galvanizzata sui vari bis, alla fine ero letteralmente una fontana... giusto per non smentirmi mai [;)]
Steve tra l'altro era particolarmente esaltato, faceva battute più del solito, saltellava, faceva facce buffe, è stato stranissimo da vedere, ma una piacevole sorpresa. Ne è valsa la pena [8:-x]

PS: ciao ragazzi!!! Baci a tutti!
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
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Re: Tournée 2019 - Steve in Italia!

Postby rkive » 25 May 2019, 10:31

rkive wrote:Dai video visti in rete.

Steve: una leggenda, 10.
Nad Sylvan: in difficoltà sulle parti alte, 8.
Roger King: uno dei migliori, 9.
Craig Blundell: sicuro e preciso, 9.
Rob Townsend: buona l'idea del sax, 8.
Jonas Reingold: bravo a seguire Steve, 8.


Ho mandato un tweet "Roger our new Tony Banks" e Steve....

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