Surrender of Silence in prevendita!

[highinfidelity]

Come chi riceve la newsletter di Steve già saprà, sono aperti i pre-ordini per il nuovo disco rock di Steve!

Si intitola Surrender of Silence, e questa volta la copertina vira sull'astronomico... A noi fedelissimi rammenterà Islands dei King Crimson...

Come di consueto, acquistando in pre-ordine si accede a delle edizioni speciali che in seguito non saranno più disponibili. Io (come sempre quando si tratta di Steve ) mi sono buttato sul top tel top, vale a dire l'edizione in doppio LP "nebulosa" con cloruro di polivinile rosso e nero sfumato, 1000 copie numerate, che si preannuncia veramente spettacolare!!! CD in omaggio. Musicalmente, Steve accenna ad influenze che spaziano dall'Africa all'Asia e oltre... Com'è noto, temo sempre molto le insidie del minestrone world music, ma Steve è forse l'unico che col suo buon gusto e senso della misura riesce a farmelo digerire volentieri. Conto molto sulla sua magica chitarra! Questi i titoli, tano per cominciare a fantasticarci un po' sopra:

LP1
SIDE A
1 The Obliterati
2 Natalia
3 Relaxation Music For Sharks (Featuring Feeding Frenzy)
4 Wingbeats
SIDE B
1 The Devil's Cathedral
2 Held In The Shadows
3 Shanghai To Samarkand

LP2
SIDE C
1 Fox's Tango
2 Day Of The Dead
3 Scorched Earth
4 Esperanza
SIDE D
(etching)

Purtroppo anche questa volta il quarto lato è sprecato con un'incisione a bassorilievo ("etched"), io preferirei ci fosse musica, l'idea di mettere qualche pezzo acustico secondo me era stata preferibile... E va beh, comunque un bellissimo oggetto che allieterà il mio nebbioso settembre! Con quest'ordine ho dovuto anche contravvenire alla mia decisione di non commerciare più con il Regno Unito, considerati i problemi doganali e di doppia tassazione... Speriamo vada tutto bene. Segnalo comunque che il sito di e-commerce di Steve non è stato corretto in modo da non far pagare l'IVA alla fonte, immagino verrà poi detratta al momento della spedizione; la volta scorsa era stato fatto così, speriamo... Certo che tutto questo casino sarebbe stato meglio evitarlo.

Notizie non buone invece per quanto riguarda la tournée: molte date sono state spostate in avanti (decisione secondo me giusta, ma temo cadranno in un periodo in cui la pandemia sarà prevedibilmente ancora peggiore di come non sia adesso), molte anche quelle annullate, inclusa la Cruise To The Edge (decisione giustissima perché sempre a mio modo di vedere è un evento che espone a pericoli). Purtroppo nessuna notizia riguardo l'Italia: si era accennato ad alcune date da aggiungere, ma non ce n'è traccia, e a questo punto credo che non si faranno più.

[Ender]

Quel che più fa specie è il fatto che lui ha usato bene il tempo del lockdown, mentre i suoi amici no!
In ogni caso Steve è garanzia di qualità e se anche suonasse solo brani dei Genesis lo adorerei comunque (in effetti...come già detto è l'unico Genesis che fa il Genesis...)

[rkive]

A parte Access All Areas, Tribute e Under A Mediterranean Sky, non ho mai ascoltato un album prog di Steve Hackett per intero...

Questa è la volta buona!

[highinfidelity]

...e a proposito: ricevuta questa mattina una e-mail che mi avverte dell'avvenuta spedizione!

Speriamo che a questo giro le dogane siano leggermente più "operative"... Vediamo chi lo riceve prima!

[rkive]

E' uscito!

Questo mese c'è il rischio di fare un' indigestione di musica nuova...

[Thomas Eiselberg]

Arrivato e gustato


L'ho ascoltato un paio di volte. Devo dire che non mi aspettavo un album cosí "rock". Forse per far da contraltare al disco precedente uscito quest'anno, che faceva parte della sua vena acustica, qui i suoni sono molto più duri, anche rispetto agli ultimi album "canonici". A tratti siamo proprio dalle parti del prog-metal. Mi aspettavo (vista la descrizione e le premesse) invece un album piú sbilanciato sulla world music. Non é cosí. Quel tipo di suoni sono presenti ma non preponderanti o costanti.

Devo dire che il primo impatto non é dei migliori, i primi 2 pezzi sono di fatto una introduzione (che ci "presenta" il tema conduttore di Fox's Tango) e Natalia, che ancora non riesco a digerire del tutto. E' un pezzo orchestrale, piuttosto pesante alle orecchie, non mi affascina piú di tanto.
A seguire un altro strumentale, Relaxation Music For Sharks Piuttosto frenetico (nonostante l'introduzione molto misteriosa e particolare) e inquietante, ricorda la vecchia Please don't touch. Ottimo il lavoro alla batteria. Nulla di mai sentito o di eccezionale, il classico strumentale in crescendo di Steve.

Con la già nota Wingbeats scivoliamo in quelle atmosfere world di cui si è parlato, dove ancora una volta risaltano gli ottimi inserti di chitarra del nostro (e soprattutto l'assolo é particolarmente riuscito). Non un capolavoro ma di sicuro un pezzo molto gradevole, che porta l'album su sentieri piú affini alla forma canzone.

Si continua per fortuna a salire, come qualità, sulle note di The Devil’s Cathedral. Inizio magniloquente ed orchestrale, con l'organo che dipinge scenari inquietanti prima che la voce di Nad Sylvan ci introduca in quello che é forse il pezzo piú tipicamente hackettiano del disco. Mi piace molto tutta la parte cantata in generale. Come di consueto nella seconda parte Steve si lascia andare ad una sezione strumentale pirotecnica, magari non originale, ma piena di quelle sue classiche sfuriate chitarristiche che gli sono consone. Il pezzo si chiude cosí come si era aperto, con l'organo, a suggellare una composizione che non fa, ancora una volta gridare al miracolo, ma che continua a far salire le quotazioni dell'album.

Ed ancora meglio fa Held in Shadows. Lo si capisce fin dalla bella introduzione acustica sulla quale la voce di Steve sale di tono fino ad un ritornello particolarmente efficace (sappiamo che le parti vocali non sono il suo forte ma in questo pezzo per me viene svolto davvero un bel lavoro). A livello strumentale il pezzo é decisamente rock e, in alcuni casi siamo ai confini col metal. Gli stacchi e le accelerazioni sono coinvolgenti cosí come le parti di chitarra non eccessivamente elaborate ma in questo caso piú funzionali al brano. Il finale ricorda un po' quello di Sleepers ma con molto piú tiro. Niente male.
Ma ancora una volta si continua a far meglio di brano in brano. Shanghai to Samarkand é infatti non solo superiore a quanto ascoltato prima ma stavolta anche a quello che verrà dopo. Si può considerare il vero capolavoro del disco (non é un caso che sia il pezzo piú lungo). Fin dalla delicata introduzione con i suoi sapori orientali che entra subito nella testa e nel cuore non si può restare impassibili. Sembra di essere tornati ai tempi di Spectral Mornings per intenzioni e sonorità. Ma dopo due minuti ci ritroviamo già altrove: tuoni, ticchettii, la chitarra di Steve che stride restando per un tempo infinito su una singola nota, la batteria allora prende le redini (ottima) e ci si inoltra in sonorità piú spiccatamente rock ma ugualmente speziate, dove la chitarra elettrica la fa da padrone. Non c'é un attimo di tregua però perché si cambia di nuovo scenario e si passa ad atmosfere sempre piú acustiche con Steve che cambia puntualmente stile e chitarra portandoci verso sonorità "gitane". Ancora una volta il passaggio da un momento all'altro appare perfettamente naturale, mai forzato come a volte avveniva in altri pezzi prog del nostro. E' come viaggiare, a livello sonoro, senza sapere dove ci ritroveremo un attimo dopo. Spiace quasi il finale cosí brusco che sembra rompere la magia. Ne avrei voluto di piú insomma. Una specie di viaggio semistrumentale pieno di idee e atmosfera.

La già nota Fox's Tango ci riporta su sentieri piú canonici: metal nudo e crudo con Steve che sembra divertirsi una cifra a rockeggiare sfornando riff secchi. Bello ancora una volta il lavoro di batteria. Un pezzo che gasa come pochi. Semplice, essenziale, ma che ha tutte le caratteristiche dei pezzi che mi piacciono. E bravo Steve, anche in questo genere sai il fatto tuo.

Day of the Dead é per contraltare segnata ancora una volta da influenze esotiche ma mantiene una sua certa essenzialità e potenza. In questo caso le parti vocali (corali) affascinano di meno. Nella seconda parte si torna ad atmosfere "metalliche", stavolta piú oscure e misteriose con Steve che ha modo di mostrare il suo lato piú rock. Sul finale veniamo invasi da una tempesta sonora tambureggiante e ad effetto che porta il pezzo a sfumare su note ancora piú misteriose.
Non uno dei picchi dell'album ma una composizione dalla grandissima atmosfera e piena di buone cose

Scorched Earth é il pezzo piú "rilassato" in assoluto. Una ballata alla Steve, che sa come toccare le corde giuste del cuore. Emozionante é la parola giusta, nulla di originale, complicato, progressivo, solo una bella canzone in crescendo dove la chitarra di Steve ci affascina con la sua delicatezza e gradevolezza. Bellissima.
L'album si chiude sulle note di Esperanza, una breve coda acustica.

Cosa dire. Temevo che dopo tanti ottimi lavori stavolta Steve avesse sfornato un album "minore" (ci stava, visto che questo é il secondo album in un anno) e l'inizio mi aveva lasciato un po' perplesso. Forse l'ordine dei brani non é esattamente azzeccato, con una prima parte di album un po' pesante e non esaltante, le cose migliori stanno sicuramente nei brani centrali ma una volta arrivati quelli poi la qualità rimane elevata fino alla fine.
Forse insomma è un album meno compatto dei precedenti, soffre di qualche alto e basso, ma gli alti sono davvero alti.
Per essere un album spuntato quasi dal nulla é un altro ottimo tassello nella carriera del nostro e non vedo l'ora di ascoltare ancora e ancora alcuni brani.

[rkive]

Album piacevole perchè quasi tutti i brani sono in linea ai testi "avventura-romantici" e alla musica che Steve Hackett ci ha abituati.

Su tutti spicca Shanghai to Samarkand che farebbe invidia alla world music di Peter Gabriel!

Lascia un pò spiazzati Natalia e The Devil's Cathedral, perchè vanno sul genere rock opera, ma daltronde era giusto esplorare anche questa strada.

Se promuovo Fox's Tango, Wingbeats non poteva lasciarla per ultima come bonus track!?

[highinfidelity]

Grandi notizie! Ci speravo, ma ovviamente non avevo la certezza che Steve potesse arrivare a tanto, anche se sapevo che (lui...) aveva impiegato bene l'eccesso di tempo libero dovuto alla pandemia SARS-COV2.

Speriamo che a questo giro le dogane non mi facciano impazzire di nuovo...

[highinfidelity]

ARRIVATO!!!

Cavoli, l'edizione speciale "nebula" è veramente bellissima... Come godo...

Credo lo staff di Steve si sia riorganizzato per il mercato europeo: mi pare di capire che abbiano spedito in blocco la merce a un ufficio che ha curato il transito presso le dogane; il disco alla fine risulta spedito da una ditta italiana e non ho dovuto pagare nulla di IVA. La spedizione inoltre è stata velocissima, niente a che vedere con la trafila subita per Under A Mediterranean Sky.

Non vedo l'ora di ascoltarmelo...

[rkive]

STEVE HACKETT enters German Top 10 with "Surrender Of Silence!
https://www.genesis-news.com/forum/inde ... f-silence/

Che sia stato merito di Wingbeats?

Questo brano sta diventando il mio "tormentone" quasi a livello di Mille di Orietta Berti!

[highinfidelity]

Sto ascoltando il disco, che è veramente notevole (a parte forse il secondo brano Natalia, che mi lascia perplesso come Thomas). Però all'interno non ho trovato da nessuna parte i crediti su chi sono gli autori delle canzoni, è una dimenticanza molto strana. Qualcuno magari ha acquistato l'edizione in CD e lì li ha trovati scritti?

[Thomas Eiselberg]

Si, a parte i classici credits sui vari musicisti che suonano in ogni pezzo non c'é scritto chi in concreto ha contribuito alla composizione effettiva dei brani.

Col passare degli ascolti il disco mi piace sempre di piú. Altra cosa notevole sono i testi: a parte un paio che hanno qualche cliché devo dire che Steve é sempre molto bravo quando si lascia andare a slanci poetici e descrittivi. Riesce ad essere davvero evocativo (e ti fa venire voglia di ascoltare le canzoni leggendo i testi)

[highinfidelity]

Tra i musicisti c'è comunque un'assenza veramente clamorosa, oserei dire preoccupante, l'hai notata?

[Thomas Eiselberg]

La Lehmann c'é, King pure, Nad Sylvan, i due batteristi ci sono, Townsend pure...

Non mi sovviene

Ti riferisci alla moglie?
Beh le dedica l'intero album e una canzone in particolare dal testo piuttosto enfatico. Non credo ci siano problemi tra i due.

[highinfidelity]

John Hackett... Mi pare che il nome tanto caro a noi fan di vecchia data questa volta non compaia... O sbaglio?

[Thomas Eiselberg]

Ah ecco.
Per quest'album non si era fatto il suo nome quindi me lo aspettavo. Magari é impegnato in altri progetti e non ha potuto fare manco una capatina. Non saprei.

Però, per dire, sull'altro album uscito quest'anno John c'é, quindi tenderei a pensare che sia solo questione di tempo a disposizione.