The Living Room Concert- 2020.

L'angolo dell'indimenticato chitarrista degli esordi, oggi musicista di nicchia e oggetto di culto presso il suo pubblico, a lui fedelissimo sebbene non si sia mai esibito dal vivo.

The Living Room Concert- 2020.

Postby rkive » 12 Oct 2020, 19:59

Anthony Phillips segnala una "quick review" dell'album The Living Room Concert Remastered and Expanded Digipak Edition.
http://www.musicstreetjournal.com/index ... ?id=107301

Sono piccole recensioni track by track, facili da leggere.

Chissà se ascoltandolo c'è davvero c'è un effetto "live". [:)]
https://open.spotify.com/embed/album/3i ... n6SEPpiJft
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Re: The Living Room Concert- 2020.

Postby rkive » 20 Oct 2020, 19:34

Acquistato il cd, leggo dal libretto:

"Un certo numero di fans ha presentato una petizione per ascoltare questo "concerto"- che per me rimane più che altro una prova semi-improvvisata! Quindi, abbiamo incluso i pezzi migliori qui. Spero che sarà considerato di qualche valore."

A.P. Primavera 1995.

Ringrazio i fans del '95 perchè è un "concerto" semi-improvvisato che voglio sentire...

Grazie di cuore Ant! [:)]
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Re: The Living Room Concert- 2020.

Postby rkive » 24 Oct 2020, 13:43

Un invito all'ascolto.

Reaper.
Sigla di apertura che ripete un motivo molto orecchiabile. Dal libretto leggo che Ant aveva dei problemi con la mano sinistra, quindi suonare la 12 corde deve essere stato quasi una "penitenza".

Which Way The Wind Blows.
Che sia un "live" ce ne accorgiamo perchè ogni brano viene introdotto dalle voce di Ant.
Il testo un pò esistenziale, una versione alternativa a Blowing The Wind di Bob Dylan.

Henry: Protraits From Tudor Times.
Il brano più forte del "concerto" scritto insieme a Mike Rutherford. Le parti veloci mi ricordano quelle di The Musical Box, così tanto per avere un'idea.

Converstion Piece.
Dopo una lungo intro un pò monotona, si muove (ma non troppo) verso la fine. Lo ascoltiamo sapendo che è un primo take di un brano che avrà seguito in futuro.

Flamingo.
Intro quasi scattante con diversi accordi uno dietro l'altro. Poi inizia un tema tranquillo che finisce in un flamenco di tuoni, fulmini e saette.

Field Of Eternity.
Un momento di calma, la chitarra è a 6 corde. Dopo un intro simile ad una scala che si ripete, arriva un bel tema che si ricorda facilmente.

Sistine.
Penso sia il nome di una donna che rappresenta un'amante, una moglie o una mamma.
Il suo uomo è un marinaio che la rassicura prima di partire per un lungo viaggio.

Lights On The Hill.
Sembra un brano che preveda un testo. Inizia con una serie di arpeggi che potrebbero essere le strofe, mentre il ritornello viene scandito da veloci accordi da una 12 corde (?).

Last Goodbyes.
Iniziano i brani solo con il piano: questo è molto semplice e romantico, quasi alla Richard Clayderman degli anni '70.

Collections.
Come testo siamo a livelli di Seven Stones , quasi una "sindrome" da Charterhouse School.
Una collezione di personaggi, l'amico artista (Peter Gabriel?), il vecchio cieco, il monaco (?), il cacciatore (Ant?), nei loro dubbi o certezze esistenziali.

Sleepfall.
Sempre al piano, ma più convincente di Last Goodbyes, penso sia la coda di Collections.

Gli Extra Tracks li lascio da parte, ma segnalo Lucy An Illusion!
Come direbbe Lucio (Battisti): "Ancora Tu?" [:)]
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