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Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 29 Apr 2008, 19:30
by King of Maybe
Conosciamo tutti Nick per aver suonato la batteria in alcuni brani di "Calling All Stations".
Come molti ricorderanno egli fa parte della prog band americana Spock's Beard, dove ha iniziato come batterista-vocalist per passare, in seguito all'abbandono del cantante-tastierista Neil Morse, anche alla voce solista (uhm... mi suona familare: come mai?!? [:D] )
Bene, nel suo Myspace l'artista ha raccolto alcuni brani in cui suona, anche come sessionman: in particolare vi vorrei parlare del rifacimento di "The Colony of Slippermen".
Io ho trovato la cover molto ben riuscita! Nick ha una bella voce, acuta e ferma: canta il brano con grande sicurezza e notevole capacità interpretativa. L'arrangiamento è molto originale ed elegante: pur restando più che fedele al brano di partenza per quanto riguarda tempi e linea melodica, è caratterizzato dall'impiego gradevole di una sezione fiati che dà luogo a una coloratissima seconda parte jazzata con un bell'assolo (di accordion?), forse non strabiliante come quello di Banks, ma senz'altro apprezzabile nella sua peculiarità.
Ammetto di non essere quasi mai soddisfatto dalle cover, a dire la verità talvolta non amo nemmeno le esecuzioni live realizzate dallo stesso artista, figuriamoci quando un brano viene interpretato da qualcun altro [:-I]
Nel caso del bravo Nick però, ripeto, si è trattato di una prova davvero convincente...
Voi avete sentito il pezzo? che ve ne pare?

Ecco il link al Myspace di Nick:
http://profile.myspace.com/index.cfm?fu ... 538d26b28b

Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 29 Apr 2008, 19:46
by Rael
Sì, ma perde ogni elemento di drammaticità....in fondo a Rael gli tolgono attributi (anzi,gli volano via),qui invece sembra una presa per i fondelli della storia: un misto tra un balletto di Bob Fosse e una sagra in una brughiera scozzese...

Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 30 Apr 2008, 11:19
by Senka76
non mi piace molto[:-|]

Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 13 May 2008, 18:45
by Foxtrot

Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 14 May 2008, 20:41
by King of Maybe
quote:
Originally posted by Foxtrot

Eccolo in un altro tributo:

http://www.youtube.com/watch?v=XtNhpVDc ... re=related



Per me è bravo... Ribadisco: ha una voce acuta e ferma ed è simpatico senza andare oltre misura...

Cover di Colony of Slippermen by Nick D'Virgilio

PostPosted: 14 May 2008, 20:44
by King of Maybe
quote:
Originally posted by Rael

Sì, ma perde ogni elemento di drammaticità....in fondo a Rael gli tolgono attributi (anzi,gli volano via),qui invece sembra una presa per i fondelli della storia: un misto tra un balletto di Bob Fosse e una sagra in una brughiera scozzese...



Io direi che D'Virgilio ha colto l'aspetto grottesco della Colony, enfatizzandolo forse un po', ma in ogni caso seguendo fedelmente l'impostazione musicale dell'orginale. Le stesse parole di Nick denotano grande rispetto nell'accostarsi al brano nonché competenza e sensibilità musicali (“We wanted to see what would happen if we exposed the song to a different climate of musicians,” says D’Virgilio, “The early Genesis recordings are so musical and very bluesy when you get right down to it.. They really lend themselves to some different interpretations.”).
Durante il "volo del corvo", ossia l'assolo, vengono riproposte le stesse note di Banks, che già nella versione originale alleggeriscono molto l'atmosfera, che comunque davvero non sono mai riuscito a percepire così cupa.

Quello che voglio dire è che, nel paesaggio surreale di "the Lamb", la Colonia è un'isola ancora più assurda e irreale, con questi personaggi impegnati a gratificare tutti gli orifizi; in questa cornice il taglio del "tergicristallo", la sua conservazione e l'involamento avvengono in modo farsesco (a prescindere dalle varie interpretazioni, interpolazioni e speculazioni) e credo che la musica rifletta tutto questo: se l'intenzione era trasmettere drammaticità, la musica non la sorregge adeguatamente. Insomma non siamo... "in the Cage": lì il dramma è violento, con il suo palpapibile forte senso di claustrofobico soffocamento (non capisco, tra l'altro, come Banks possa dire che è un pezzo che nell'LP rimane sotto tono: a me ha sempre fatto effetto!).

P.S. Non sono mai stato a una sagra scozzese, ma ho idea che ci si diverta parecchio: bella gente gli scozzesi, capaci di grande autoironia! Non è facile la vita in Scozia, mi dicono, ma loro sanno vivere... E poi, Ray Wilson è scozzese... :-)