tra amici comuni in quel di L.A., amici per lo più impegnati in musica in varie vicissitudini e destini,
un distinto signore inglese che aveva già alle spalle un esperienza importante nel gruppo degli Hollies si unisse vocalmente quasi per gioco insieme ad un altro giovanotto di belle speranze, anch'egli con una solida
esperienza musicale alle spalle, ma estromesso dal proprio gruppo perchè in rotta artistica con il suo leader... Su invito di un altro distinto Yankee di belle speranze, tale STEPHEN STILLS proveniente dai BUFFALO SPRINGFIELDS, quella sera GRAHAM NASH e DAVID CROSBY deliziarono i presenti con i loro cori nel mezzo di quel party gioioso, fatto di improvvisazioni e suonate tra amici e conoscenti.
CROSBY e NASH si resero conto di possedere un potenziale non indifferente per le mani, quando uniti a cantare.
E fu così che a loro decise di unirsi anche Steve Stills, ormai fuoriuscente dal suo gruppo in fase di scioglimento...
Reclutarono un drummer (D.Taylor) e si immersero nelle jams... Crosby alla chitarra ritmica e qualche volta
alla solista, Stills alternando basso chitarra e tastiere, Nash ai controcanti e a volte alla chitarra acustica...
Composero e registrarono materiale tra la fine del '68 e la primavera del '69, per dare forma al loro
storico ed epico album d'esordio che vedrà la luce nel maggio del '69... Un esordio con i botti.
CROSBY, STILLS & NASH - CROSBY, STILLS & NASH
l'unione tra tre menti creative del genere - psichedelico e rivoluzionario Crosby, votato al rock ed alla
tradizione USA Stills, più disimpegnato e leggero Nash - produsse veramente un grande grandissimo disco,
degno di essere ricordato anche quarant'anni dopo...
Il primo brano, "Suite: Judy Blue Eyes" era una canzone d'amore scritta da Steve Stills per la sua "fiamma" di
allora, Judy Collins... era composta in due parti, un monologo acustico vocale di Steve, ed una lunga coda
finale fatta dai vocalizzi indimenticabili delle tre voci unite.
Il seguente "Marrakesh Express" di Nash era una ritmata e piacevole canzone, che costituì anche l'hit a
45g del disco, dato il suo potenziale da facile presa e la sua armonia irresistibile, condita con il solito
sapiente uso vocale...
Poi arrivava l'incanto di Crosby con la sua delicata "Guinnevere" ballata quasi dal sentore di menestrello
medioevale ancora prima che acustica, veramente splendida.
Altre canzoni meravigliose di questo disco, in primis "Wooden ships" composta in trio da Crosby, Stills e Paul
Kantner (dei Jefferson Airplane, che infatti ne includerà una propria versione in "Volounteers") dallo
splendido scorrere di chitarre elettriche arpeggiate e dai cori di Crosby&Nash ormai marchio di fabbrica del
sodalizio...
"Helplessly Hoping" e "Long Time gone" rispettivamente di Stills e Crosby, ed ancora la bella "Lady of the Island" di Nash e la conclusiva "49 Bye-Byes" di Stills...
Sarà un disco che avrà molto seguito nella formazione del particolare tipo di "song-writing" Americano dei
primi anni '70, andando ad influenzare miriadi di talenti emergenti del tempo...
Per chi non lo conoscesse (mi riferisco in particolare ad Hogweed che so avere apprezzato in modo particolare
il primo "solo" di D. Crosby) questa è un opera da conoscere assolutamente.