by aorlansky60 » 02 Jul 2007, 06:25
Il mio interesse per la musica iniziò a 13 anni (1973) con le prime "hit" sentite in radio (Nomadi, Pooh e Battisti in prevalenza) poi con l'arrivo dell'agognato regalo (il mio primo giradischi, sempre '73) iniziarono i vinili, prima 45 e poi esclusivamente LP .
I miei primi di quei tempi: "Red Rose Speedway" di Paul McCartney acquistato quasi per caso - leggendo distrattamente una recensione su un giornaletto del tempo - "Living in the material world" di George Harrison - allora sapevo come i sassi di questo grande gruppo storico chiamato BEATLES ma ancora non sapevo che questi 2 ne avevano fatto parte; da ridere... - "Himself" di Gilbert O'Sullivan - un compositore che andava molto in quegli anni - "Mind Games" di John Lennon, "Planet Waves" di Bob Dylan, "Band on the run"(splendido) di P.McCartney...
Poi, nel marzo '74 successe qualcosa che avrebbe condizionato in maniera perentoria la mia crescita culturale: per averli sentiti nominare da miei compagni delle medie, acquistai senza sapere nemmeno cosa fosse, un certo SELLING ENGLAND BY THE POUND... [:)]
Ricordo ancora (come scordarle) le impressioni di quel primo ascolto: mi trovavo improvvisamente proiettato nel cosmo, rispetto alla media di composizioni musicali alle quali ero abituato; mi trovavo quasi a disagio; quella musica era spettacolare e raffinata allo stesso tempo; sembrava quasi di essere nei meandri del Paradiso, dopo averne appena varcata la soglia; troppo sofisticata per riuscirne ad assaporare appieno il gusto, per un palato ancora troppo giovane ed inesperto qual'ero; non ci misi molto tempo però, per sintonizzarmi con essa pienamente...
Poi ricordo ancora Diamond dogs di David Bowie e Buddah and the chocolate box di Cat Stevens, entrambi splendidi, imho, ancora Welcome di Santana, altrettanto sublime(stavo cominciando a "crescere");
poi nell'Agosto '74, altra conoscenza con un opera che avrebbe segnato definitivamente la mia vita; quella mattina non lo sapevo ancora... Quando tirai fuori la busta, non potei non soffermarmi su quelle illustrazioni medioevali e mitologiche in bianco&nero che accompagnavano ogni singolo brano... Sentii qualcosa ancora prima di ascoltare quella musica...
La visione della facciata del vinile, 2 tracce lunghissime sul lato A che sembravano minacciosamente stritolare la traccia centrale... La puntina sul disco, l'inizio arpeggiato e gentile di THE MUSICAL BOX, quella voce dolce e lontana su sottofondo cesellato di chitarre... Ero improvvisamente trasportato in un altro mondo, fiabesco, mitologico, irreale; un sogno. Pochi altri dischi rock hanno avuto su di me un effetto simile.
Da allora, iniziò furiosamente la rincorsa a tutti i titoli della band disponibili che ancora mi mancavano (Trespass, Foxtrot e FGTR, quest'ultimo piccola delusione vista la caratura imponente delle opere successive).
E da lì iniziò il mio primo vero amore musicale, quello per il prog - Pink Floyd, King Crimson, Gentle Giant, Jethro tull, Yes, EL&P, M.Oldfield, VDGG... a 15 anni ero già belle che "rovinato", [:D] con un bel punto di "non ritorno"; si, perchè una volta assimilata questa musica, (quasi) tutto il resto può apparire troppo indietro e banale...
Per tre anni mi nutrii esclusivamente di prog, con l'unica eccezione dell'universo Beatles, tralasciando colpevolmente tutto il resto.
dai 18 anni in poi, dovetti recuperare quello che mi ero precluso volontariamente, scoprendo altre perle:
Dylan
Jimi Hendrix
L'eavy (Led Zeppelin e Jeff Beck Group)
la west coast californiana "acida" (Jefferson, Grateful, Quicksilver, Steve Miller Band etc)
la grande "famiglia" CSN&Y; i Byrds, i Buffalo Springfield, gruppi seminali importantissimi...
cantautori rock, N.Young, Joni Mitchell, B.Cockburn, J.Taylor...
poi fu la volta del folk Inglese (Pentangle, Fairport, B.Jansh e J.Rembourn etc) e del rock blues sempre Inglese (Cream in testa) e di altri gruppi importantissimi (Family, Traffic, Colosseum...) e poi ancora la scuola di Canterbury (Soft Machine, Caravan, Hatfield, Kevin Ayers, Gong...)
negli anni '80, quando imperversava la second British invasion, Duran e Spandau in testa, io cominciavo ad esplorare altre forme, FUSION in testa. Da lì, la scoperta del jazz fu praticamente logica ed indolore.
In quegli '80, a parte quei pochi gruppi rock "nuovi" che ancora non mi dispiacevano (Clannad, The Church, LLoyd Cole, REM, U2, Police...) comincia a conoscere la New Age e l'Ambient.
Negli anni '90, cominciai ad ascoltare ed apprezzare quello da cui tutto partì, la musica Classica nelle sue varie forme: antica, barocca, classica, romantica...
quindi per me, l'evoluzione è stata: pop - rock - fusion - jazz - new age - classica, quasi istintiva e molto logica.
Di sicuro, "il passaporto" più importante di tutti è stato il prog in primis, seguito a breve distanza dalla fusion.
Una cosa a posteriori: a 15 anni, quando mi capitava, alla Tv, di sentire musica jazz, aborrivo letteralmente.
Perchè non ne capivo il classico "ritmo in levare" così distante dal caratteristico e più semplice "ritmo in battere" del rock.
Una volta "svezzato e cresciuto", certi ritmi pop rock hanno cominciato ad apparirmi banalissimi a confronto con la complessa architettura del jazz. Nella vita, i gusti cambiano.
Ci sono cose, però, che non si dimenticano (mai).
[:)]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...