by harlequin » 09 Aug 2007, 12:17
Ottenuto il consenso della Salmacis ce ne freghiamo altamente degli altri pareri[:D][:D][:D]Solo che "Rubber soul" dovrebbe essere spostato in un altro Topic intitolato "Per i sentieri del Pop 1965"
Inizierei con uno qualunque.
The Beatles
Sergent Pepper lonely hearts club band
Un pò imbarazzante parlare ancora di questo disco,
icona, oggetto di culto fin dalla splendida copertina,
dove nel paese fantastico di "Pepperlandia" ,i Beatles
diventano "La banda dei cuori solitari del Sergente Pepe",
in un bizzarro fotomontaggio;
fotomontaggio che include altri 62 cuori solitari,
tra cui Oscar Wilde, Marilyn, Einstein, Marx, E.A.Poe,
A.Crowley e il Papa...
...un paese fantastico dove Lennon può cantare di
"alberi di mandarino e cieli di marmellata".
Uscito al momento giusto, quando parve che una
gigantesca ondata d'energia dovesse investire
l'intero pianeta, fu uno dei dischi che rappresentò
gli umori di tutta una generazione, oltre ad
illustare chiaramente dove il Pop stesse andando.
E'il risultato di tantissime ore di registrazione,
con i 4 che, insieme al loro condottiero George Martin,
trattavano lo studio come un laboratorio sonoro.
I suoni vennero trattati, elaborati, dalle voci
ai tamburi di Ringo.
Il sound della batteria,(un sound deliziosamente bandistico)
coi tom otturati, il tonfo dei piatti,
il rullante con reverbero,avrebbe fatto impazzire
decine di altri produttori che cercavano di riprodurlo
in studio.
Anche il basso direttamente collegato al Mixer
produce un suono profondo (Mc Cartney si scopre bassista
di gran gusto)facilmente identificabile.
Quando i critici ascoltarono l'album decretarono:
"E'il miglior lavoro di George Martin";questo è esagerato,
ma bisogna dire che senza di lui, non sarebbero
mai riusciti a mettere in pratica tutto quello che
passava loro per la mente.
Vuole leggenda che Brian Wilson dei Beach Boys,
che nutriva una profonda rivalità nei confronti
dei Beatles, stesse dando alla luce un album che
sarebbe stato rivoluzionario,il mitico Smile.
Quando ascoltò Pepper, Wilson ebbe un crollo nervoso.
Smile non uscì più.
Suoni reali, come dall'interno di una
grande Hall affollata introducono l'ascoltatore
in questa sorta di Circo, di teatrino Pop.
La "Banda" e "Il Sergente Pepe" vengono presentati
e via alle songs:
da With a little help from my friends,
cantata da Ringo, ai paesaggi surreali di "Lucy in the
Sky with diamonds";
dall'"old time" di When i'm sixty four (coi clarinetti),all'orchestra da camera di
"She's a leaving home",appena un pò melensa.
Harrison,l'unico lontano da Pepperlandia,
propone uno dei suoi brani ispirati alla
musica indiana,"Within you,without you",
insieme ad un'orchestra da camera indiana:
un brano dai colori intensi.
L'atmosfera da circo fantastico trova il suo
culmine nel finale di "Being for benefit of
Mr. Kite"in cui un turbinio di luci e suoni
rievoca nostalgie infantili, tra nastri fatti
scorrere al contrario
e organetti a mano rallentati(uno dei momenti
dove forte è l'impronta di Martin).
Tutta una carrellata di canzoni dall'energia
positiva fino a quando
da una ripresa della "title track" emerge il canto
di John in uno dei momenti irripetibili della
musica Pop:naturalmente "A day in the life".
Fiumi di parole sono state versati per questa
canzone, decine di epiteti...
Difficile rimanere indifferenti alla tristezza
di John quando canta:
"I'd love to turn you on" cui fa seguito il
famoso cacofonico crescendo dell'orchestra,
fino al FATALE accordo finale che continua a
fluttuare sull'abisso oltre i confini del silenzio.
Un arrangiamento stupefacente, che la rende
straordinaria, un'idea di Mc Cartney mutuata
dalla musica contemporanea.
Agli orchestrali venne detto solo di partire
dalla nota più bassa dei propri strumenti ed
arrivare, ad una velocità non definita,a
quella più alta.
Quelli che si sbizzariscono a trovare
significati extramusicali, hanno pensato
a questo crescendo, come al momento in cui,
prima della morte si vede scorrere,
vertiginosamente, davanti agli occhi,
tutta la propria vita,come in un Film
( e forse anche Lennon stesso).
John Lennon sapeva di non essere
un uomo comune:
lo seppe da bambino quando
fu abbandonato dalla madre,
quando diventò più famoso di Gesù,
quando ripeteva che sarebbe
morto di morte violenta.
Sapeva di essere "leggenda"
dall'inizio.
l'8 Dicembre del 1980, un certo
David Chapman sparò a John,
e John morì così...di morte violenta...
"un giorno nella vita".
Scusa AOR, ti ho preceduto.[:D]
Se volete aggiungere qualcosa
Scusate per il pasticcio orografico
ma ho dei problemi col P.C.
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harlequin on 09 Aug 2007, 13:36, edited 1 time in total.