Per i sentieri del Pop 1967

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Per i sentieri del Pop 1967

Postby harlequin » 08 Aug 2007, 11:08

Ehm, vorrei proporre col consenso dei Moderatori (High non c'è mai)
qualcosa che coinvolga un pò tutti (chi ne ha voglia naturalmente):
una sezione dedicata ad una sorta di Cronologia della musica Pop dove
il cammino sarà scandito dagli album che sono ritenuti a ragione o a torto
(e qui ognuno dice la propria)le pietre d'angolo,
quelli che hanno contribuito all'evoluzione di questa musica,insomma.
La sezione sarà "Per i sentieri del Pop" ed ogni topic sarà dedicato ad una anno,
e ai dischi usciti in quell'anno
e chi vuole ne propone uno e ne parla( gli altri possono anche aggiungere qualcosa).
Io sarei partito col '67, ma se lo facciamo, chi se la sente può parlare anche degli anni '50.
Ehm,ho fatto una confusione "Floweriana"?(Scherzo,Fiore eh)?
Direte,ma se uno vuole, su Internet trova in pochi minuti tutto quanto.Sì, ma la differenza è
che qui la facciamo noi.
Prima di partire aspetto pareri e consensi vari, se vi pare una stron..ta, cancellate tutto.
Smiro, Machete?[:D]
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Postby aorlansky60 » 08 Aug 2007, 11:29

beh, tanto per cominciare, [:D] io partirei almeno dal '62... [;)][:)]
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Postby stevieray » 08 Aug 2007, 12:20

quote:
Originally posted by aorlansky60

beh, tanto per cominciare, [:D] io partirei almeno dal '62... [;)][:)]


forse dovremmo andare ancora un pò indietro....[:)]
the night is always bright on Broadway...
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Postby harlequin » 08 Aug 2007, 12:29

Ciascuno può proporre quello che vuole aprendo un Topic dedicato a quell'anno.Ma non l'avevo già detto?[:-!]Io ero partito a caso.
Ma prima aspetto autorizzazioni.[:D][:D][:D][:D].
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Postby Flower » 08 Aug 2007, 13:41

Scusate[I8)]

non c'entro nulla,ma se vi danno l'autorizzazione,vi seguiro' sempre in silenzio nelle vostre recensioni e,come sempre,mi segnero' i dischi,magari i piu'importanti,cosi cerchero' di farmi un po di cultura musicale[:-I]

p.s.harlequin,idea grandiosa la tua[8D]
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Postby harlequin » 08 Aug 2007, 13:49

Sono lieto che trovi la cosa interessante.Ma sai che quando m'è venuto in mente, pensavo soprattutto a te e alla tua curiosità?[;)]
Intanto però nessuno si è fatto vivo.[:|]
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Postby harlequin » 08 Aug 2007, 21:09

ZZZZZZZZZZZZZZZZ....Ron....ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ...Ron..........
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Postby Senka76 » 08 Aug 2007, 21:18

esisteva il pop prima del '62[:-I][I8)]
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 04:31

esisteva si... [:-I]

...solo che il '62 coincide con la pubblicazione ufficiale della prima traccia assoluta di un gruppo che cambierà la storia della musica del XXmo secolo... [^][;)]
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Postby Rael » 09 Aug 2007, 04:37

quote:
Originally posted by aorlansky60

esisteva si... [:-I]

...solo che il '62 coincide con la pubblicazione ufficiale della prima traccia assoluta di un gruppo che cambierà la storia della musica del XXmo secolo... [^][;)]


I Rolling Stones!!!
[:D][:D][:D][:D][:D][:D][;)]
"No,non sono un genio.Sono incasinato.Sono merdoso come tutti gli altri e sono anche meraviglioso,come tutti gli altri.Credo che il duro lavoro e l'impegno producano tanto quanto il talento".
PG intervistato da Armando Gallo
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 05:14

ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ..............ROOOOOOOOOOOOOOOOOONZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ..............ROOOOOOOOOOOOOOOOOON
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 06:20

Rael [;^(][;^(][;^(][;^(][;^(][;^(]

[:-D][:-D][:-D][:D][:D][:D][;)][;)][;)] scherzo, Stefano [;)][;)][;)][;)]


allora, eccomi! [:)] per far felice Harlequin
(idea molto buona la tua! anche se forse avevamo gia' niziato a fare qualcosa del genere in "un disco al
giorno") [;)]

10/08/2007 - 10:40
-ho appena creato il topic apposito al '65, spostando il contenuto di questo! [:)] ciaoooooo
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 06:35

Bravo AOR, molto ben fatto.[:)]
Solo che io stavo aspettando un OK dai moderatori.
Avevo pensato che ogni topic di un'intera sezione fosse dedicato ad un'anno, quindi la tua andrebbe nel '65.
Ma stavo appunto aspettando per vedere come organizzare la cosa.[:-|]
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 06:50

mi sà che, trovandoci in Agosto, molti siano dispersi... per ferie, vacanze o quant'altro... [:D] ci sarà da attendere... [:)]
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 07:02

Voglio pensare che sia così.[:-I]
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Postby Senka76 » 09 Aug 2007, 09:16

è così sicuramente[;)] certo che, partendo dal '65 fino ai giorni nostri si prospetterebbe un lavoro estremamente lungo e quindi difficilmente realizzabile, essendo anche che la produzione pop è notevolmente più vasta del prog, imho[:-I][I8)]
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 09:22

[:D] ...mi stò già rimboccando le maniche... arf arf slurp slurp... [^][:p][:D][;)]
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 10:07

Volevo ancora specificare la differenza tra questo
e l'altro topic delle recensioni:in quello uno potrebbe
anche fare la recensione di un album di Madonna, se gli va;
nella sezione che dico io nessuno si sognerebbe,
credo, di pensare che un album di Madonna possa
aver contribuito all'evoluzione della musica Rock.
Certo sarebbe un lungo lavoro,(scrivendo quando si
ha tempo e voglia ovvio) ma dovremmo solo cercare
di includere album che secondo noi sono stati essenziali,
(magari anche ripescandone qualcuno di cui si parla poco
e mandare al diavolo qualcuno di cui si parla troppo
[:D][:D][:D]) e spiegare perchè.
Quindi non includeremo tutti gli album dei Beatles,
per dirne una.
Mi spiego?[:D][:)]
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 10:19

no... [:(]

stavo già pensando di recensire due cosette giusto da poco... [:-I]

due che sono passate praticamente inosservate senza lasciare segno alcuno nella storia... [:-I]

...REVOLVER e SGT PEPPER's ... [:-I] [:-D][:D][;)]
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Postby Salmacis » 09 Aug 2007, 10:55

l'idea è molto carina,mi pare un po' l'unione del topic "un disco al giorno" con i vari "best prog 19XX"...solo che non credo sia possibile aprire una nuova sezione[:)]
se volete aprire i vari topic in una sezione già esistente,la più consona,non c'è nessun problema...ma più di questo non credo sia possibile fare.ok?[;)]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 11:18

l'idea è ottima (bravo Harlequin!) perchè costituirebbe un validissimo aiuto verso chi intende accostarsi a certe perle del passato e non le conosce, facendosi aiutare da chi le conosce (appunto [^][;)]), infatti mi stà tornando in mente la mia famosa listona dei grandi dischi del rock che postai in questo forum un anno fà e che ormai è andata sparsa chissà dove... questo topic avrebbe in più il lato positivo di descriverle... penna mia fatti capanna! no, era un altra cosa... insomma [:D] il concetto è chiaro [:D] no? [;)]
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Postby Flower » 09 Aug 2007, 11:48

Grazie Salmacis[:)]

Interessantissima,come sempre,la prima recensione di Aor,e' bello l'accenno del contesto storico,aiuta a capire meglio l'evoluzione[:-I].

Bello l'accenno sugli LP,infatti e' vero! sembrano opere(anzi,sono opere!) d'arte al pari di un quadro[^]

non sapevo che la stupenda Michelle fosse cosi datata[:-I]

grazie per queste cose[:)][8:-x]

p.s.Harlequin,grazie anche a te e al tuo pensiero[I8)],sappi che sono in fondo al banco a prendere appunti[:)]
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 11:56

Flower [:D][8:-x][8D]

ho letto bene?? "stupenda Michelle"?? [:D]

allora ami anche le canzoni dei Bitels??? [:D][^]

mi stai sempre più "simpa" [;)][:D][8:-x]
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Postby Flower » 09 Aug 2007, 12:01

Si,aor,mi piacciono tantissimo!

pensa che ho un doppio CD che ripercorre un po la storia,e non sai quanto le ho ascoltate!

le canzoni dei Beatles hanno qualcosa che cattura,anche quando,ogni tanto,alla radio ne fanno sentire una..la ascolti sempre![8:-x][8:-x]

e poi..non so come dire..sono tutte belle!!!

[O:-)]
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 12:17

Ottenuto il consenso della Salmacis ce ne freghiamo altamente degli altri pareri[:D][:D][:D]Solo che "Rubber soul" dovrebbe essere spostato in un altro Topic intitolato "Per i sentieri del Pop 1965"
Inizierei con uno qualunque.


The Beatles

Sergent Pepper lonely hearts club band

Un pò imbarazzante parlare ancora di questo disco,
icona, oggetto di culto fin dalla splendida copertina,
dove nel paese fantastico di "Pepperlandia" ,i Beatles
diventano "La banda dei cuori solitari del Sergente Pepe",
in un bizzarro fotomontaggio;
fotomontaggio che include altri 62 cuori solitari,
tra cui Oscar Wilde, Marilyn, Einstein, Marx, E.A.Poe,
A.Crowley e il Papa...
...un paese fantastico dove Lennon può cantare di
"alberi di mandarino e cieli di marmellata".
Uscito al momento giusto, quando parve che una
gigantesca ondata d'energia dovesse investire
l'intero pianeta, fu uno dei dischi che rappresentò
gli umori di tutta una generazione, oltre ad
illustare chiaramente dove il Pop stesse andando.
E'il risultato di tantissime ore di registrazione,
con i 4 che, insieme al loro condottiero George Martin,
trattavano lo studio come un laboratorio sonoro.
I suoni vennero trattati, elaborati, dalle voci
ai tamburi di Ringo.
Il sound della batteria,(un sound deliziosamente bandistico)
coi tom otturati, il tonfo dei piatti,
il rullante con reverbero,avrebbe fatto impazzire
decine di altri produttori che cercavano di riprodurlo
in studio.
Anche il basso direttamente collegato al Mixer
produce un suono profondo (Mc Cartney si scopre bassista
di gran gusto)facilmente identificabile.
Quando i critici ascoltarono l'album decretarono:
"E'il miglior lavoro di George Martin";questo è esagerato,
ma bisogna dire che senza di lui, non sarebbero
mai riusciti a mettere in pratica tutto quello che
passava loro per la mente.
Vuole leggenda che Brian Wilson dei Beach Boys,
che nutriva una profonda rivalità nei confronti
dei Beatles, stesse dando alla luce un album che
sarebbe stato rivoluzionario,il mitico Smile.
Quando ascoltò Pepper, Wilson ebbe un crollo nervoso.
Smile non uscì più.

Suoni reali, come dall'interno di una
grande Hall affollata introducono l'ascoltatore
in questa sorta di Circo, di teatrino Pop.
La "Banda" e "Il Sergente Pepe" vengono presentati
e via alle songs:
da With a little help from my friends,
cantata da Ringo, ai paesaggi surreali di "Lucy in the
Sky with diamonds";
dall'"old time" di When i'm sixty four (coi clarinetti),all'orchestra da camera di
"She's a leaving home",appena un pò melensa.
Harrison,l'unico lontano da Pepperlandia,
propone uno dei suoi brani ispirati alla
musica indiana,"Within you,without you",
insieme ad un'orchestra da camera indiana:
un brano dai colori intensi.
L'atmosfera da circo fantastico trova il suo
culmine nel finale di "Being for benefit of
Mr. Kite"in cui un turbinio di luci e suoni
rievoca nostalgie infantili, tra nastri fatti
scorrere al contrario
e organetti a mano rallentati(uno dei momenti
dove forte è l'impronta di Martin).

Tutta una carrellata di canzoni dall'energia
positiva fino a quando
da una ripresa della "title track" emerge il canto
di John in uno dei momenti irripetibili della
musica Pop:naturalmente "A day in the life".
Fiumi di parole sono state versati per questa
canzone, decine di epiteti...
Difficile rimanere indifferenti alla tristezza
di John quando canta:
"I'd love to turn you on" cui fa seguito il
famoso cacofonico crescendo dell'orchestra,
fino al FATALE accordo finale che continua a
fluttuare sull'abisso oltre i confini del silenzio.
Un arrangiamento stupefacente, che la rende
straordinaria, un'idea di Mc Cartney mutuata
dalla musica contemporanea.
Agli orchestrali venne detto solo di partire
dalla nota più bassa dei propri strumenti ed
arrivare, ad una velocità non definita,a
quella più alta.
Quelli che si sbizzariscono a trovare
significati extramusicali, hanno pensato
a questo crescendo, come al momento in cui,
prima della morte si vede scorrere,
vertiginosamente, davanti agli occhi,
tutta la propria vita,come in un Film
( e forse anche Lennon stesso).
John Lennon sapeva di non essere
un uomo comune:
lo seppe da bambino quando
fu abbandonato dalla madre,
quando diventò più famoso di Gesù,
quando ripeteva che sarebbe
morto di morte violenta.
Sapeva di essere "leggenda"
dall'inizio.
l'8 Dicembre del 1980, un certo
David Chapman sparò a John,
e John morì così...di morte violenta...
"un giorno nella vita".


Scusa AOR, ti ho preceduto.[:D]
Se volete aggiungere qualcosa
Scusate per il pasticcio orografico
ma ho dei problemi col P.C.
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 12:44

bravo [^]

ottimo e corretto anche l'accenno all'aneddoto verso un certo B.Wilson... costui stava cercando di dare una propria risposta a REVOLVER, ed i Beatles risposero con il Pepper come una risposta verso il "Pet sound" dello stesso Wilson; quando costui ascoltò il Pepper si ritirò dalla competizione, almeno così vuole la leggenda...
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Postby harlequin » 09 Aug 2007, 12:55

Grazie Aor;ricordati di aprire il topic in base all'anno,se no facciamo una confusione...
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Postby aorlansky60 » 09 Aug 2007, 13:29

piccolo contributo di discussione alla recensione di Harlequin :

"quando parve che una gigantesca ondata d'energia dovesse investire l'intero pianeta"
si trattava dei magici, irripetibili per certi aspetti prima ancora sociali che musicali, ANNI 60, nei quali
si respirava -detto da tutti coloro che avevano già raggiunto l'età della ragione per provarlo- un aria davvero differente, solare, carica di promesse e positività... poi arrivarono i "duri" anni '70 a far finire il
sogno e a riaprire gli occhi della civiltà occidentale.


"E'il risultato di tantissime ore di registrazione, con i 4 che, insieme al loro factotum George Martin,
trattavano lo studio come un laboratorio sonoro."

beh, factotum è un pò riduttivo[:D]... George Martin fu davvero "il tramite" con il quale poterono realizzarsi le
visioni dei due geni creatori, specie quelle di Lennon, che aveva un tipo di rapporto particolarmente estroso
col proprio produttore, arrivando perfino a chiedergli "hey George, vorrei che questa suonasse come un arancia!..." riferito ad una sua song ed al tipo di suono che voleva ottenere... Martin si trovava più a suo agio con Paul, che aveva un approccio maggiormente convenzionale rispetto a quello di Lennon verso la composizione.
Non a caso, G.Martin sarà definito "il quinto Beatle"

"I suoni di quell'album"...
È vero! già dai precedenti LP, almeno da REVOLVER, tutti i tecnici degli studios disseminati in giro per il mondo
non si capacitavano di come alla EMI riuscissero a riprodurre su disco in modo così efficare ed originale la
batteria di Ringo!
Lo stesso basso di Paul, molto spesso, era inciso per volere dello stesso Paul su una pista singola dei masters, in modo da farne risaltare meglio il fraseggio grazie anche al mixaggio...
se consideriamo che il PEPPER è venuto fuori da un misero 4 piste, la sua riuscita ed effetto generale sono
ancora più sorprendenti!


"Harrison,l'unico lontano da Pepperlandia"
È vero. Harrison come lo stesso Ringo ebbero poca parte in causa nella creazione del capolavoro, sottostando
alle disposizioni dei due direttori artistici... questo era veramente l'album di JOHN & PAUL... finite le
tourneè come decisero nell'autunno '66, il PEPPER sarebbe diventato il loro veicolo per mostrare al mondo
intero di cosa fossero capaci di creare in studio.
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Postby harlequin » 10 Aug 2007, 09:31

Un altro di quelli a caso.[:D]

Pink Floyd

The Piper at the gates of dawn

Uno degli esordi più folgoranti della storia,uno dei
manifesti di quella che chiamiamo "Psichedelia",anche
se un manifesto tutto inglese.
Nella Londra "Underground" una intera generazione li ascoltò
sbalordita.
Agli inizi inizi senza una vera direzione precisa, quando
improvvisavano come altri gruppi di allora.
La svolta fu quando Syd Barret vide all'opera Keith Rowe,
chitarrista del gruppo "Free" AMM, di cui faceva parte anche
Cornelius Cardew.
Rowe adottava delle tecniche strane, facendo scorrere
strani aggeggi sulle corde e impiegando effetti come l'eco.
Da quella volta la musica cambiò,e Barrett si reinventò uno
stile chitarristico, cominciando anche a comporre pezzi propri.
La musica dei Floyd sembrava essere la colonna sonora della
Londra psichedelica, conducendo gli spettatori(in acido),
nello spazio infinito del'universo (o della mente umana);
viaggi tra navi spaziali, detriti cosmici, baratri oscuri,
abissi di follia.
Qualcuno dirà che "non si capiva neanche da quale strumento
fosse uscito quel suono".
Proiezioni di immagini, un "Light show"(il primo in Inghilterra)
e un rudimentale impianto quadrifonico facevano il resto.
Perfetto esempio di quello che facevano dal vivo è "Intersellar
overdrive", dove le intuizioni chitarristiche di Barrett sono
veramente geniali (il beep è rimasto celebre) con un uso sapiente
degli effetti a disposizione in quel periodo.
Ben coadiuvato dall'organo spettrale di Richard Wright, che mi
pare usi sia l'Hammond che il Farfisa.
Il basso traccia dei disegni ripetitivi, una caratteristica anche
dei Floyd futuri, e anche Mason contribuisce alle atmosfere,specie
coi piatti.
A parte "Astronomy Domine", che apre perfettamente l'album, con
un'altra improvvisazione schizoide della chitarra, (ma anche del basso),
la più terrestre "Take up thy stetoscope and walk",
e il cacofonico, delirante brusio di voci( di chissa quali
creature) di "Pow.R. Toc H.",il resto dell'album è molto diverso.
Syd Barrett sveste i panni del viaggiatore cosmico per assumere
quelli di un affascinante narratore di favole.
I testi avevano una tensione fiabesca che forse non aveva
nessun altro gruppo di allora e Barrett non aveva nessuna remora
"a incorniciarli di viaggi misteriosi,di gnomi,unicorni,
gatti magici,spaventapasseri e bambine che implorano la
Madre di leggere un altro capitolo della fiaba serale.
Fantasie alla Lewis Carroll che gli strumenti dilatano in musica.
Si ascolti l'intermezzo di "Flaming",con un'atmosfera veramente
magica:l'organo, le note tintinnanti del piano, le percussioni.
Mason non è un grande batterista, ma inviterei ad ascoltare
in questo album l'uso coloratissimo di una marea di strumentini
a percussione, determinanti per le atmosfere fiabesche.
Nessuno lo dice mai.
Come non ricordare l'inizio di "The scarecrow"
o il metallofono di "The gnome",tanto per citarne qualcuna.
O ancora l'altro surreale delirio di "Bike" in chiusura d'album
tra voci deformate, orologi a cucù,campanelli e giocattoli
impazziti.
Barrett è il papà di questo grande disco, ma determinante è
l'apporto degli altri strumenti, è il caso di dirlo.
Durante il parto dell'album, Syd fu molto creativo, esigente.
Pensava tutto in maniera molto artistica;
la sua fantasia arrivava anche in fase di missaggio, in cui
Syd "alzava e abbassava i cursori della consolle, apparentemente
a caso,creando veri dipinti sonori con le mani."
Purtroppo questo Syd Barrett genialoide e lucido
non sarebbe durato molto.
Ma questa storia la raccontiamo un'altra volta.
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Postby Flower » 10 Aug 2007, 11:51

ragazzi,sto leggendo estasiata ed ammirata delle recensioni da voi postate,ovviamente continuo a segnarmi..

Syd Barret[:.-(] harlequin,un genio(scusa per il termine) andato perduto,anche David Bowie si e' ispirato a lui

p.s. ora capisco Guinnevere[:-I]

scusate l'intromissione,vi leggo in silenzio[8:-x]
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Per i sentieri del Pop 1967

Postby aorlansky60 » 10 Aug 2007, 12:15

[:-D][:-D][:D][:D][:D][:D][:D][:D]
F L O W E R
[;)][;)][:)][:)][;)][;)][:)][:)]

ma non è mica casa nostra, questa [:-D][:D]

voglio dire mia e di Harle [;)][:)]

dite la vostra ed intervenite quando meglio credete! [;)][:)]
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Per i sentieri del Pop 1967

Postby harlequin » 10 Aug 2007, 15:10

Giusto e recensite pure.[:)][:)]
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Postby harlequin » 13 Aug 2007, 12:12

The Nice

Thoughts of Emerlist Davjack

Quanto indietro bisognerebbe tornare nel tempo per scovare
i semi di quel genere da noi definito "Progressive"?
Qualcuno potrebbe rispondere,ironicamente, fino al '700 di Bach o ancora
prima e in un certo senso non sbaglierebbe.
Un pò arduo stabilire chi per primo, e la vicenda come sempre
non ha dei contorni così precisi e nitidi.
Certamente importante fu la pretesa di gruppi come i
Beatles di considerare la musica Pop non più come puro intrattenimento,
ma come una forma d'arte.
importante l'adozione beatlesiana di certe strutture cameristiche,
di certi arrangiamenti orchestrali.
E' alrettanto certo che quest'anno (il '67)
si rivelò fondamentale
con i clamorosi esordi
di gruppi come i Procol Harum e appunto i Nice.
I Nice si formarono per accompagnare P.P. Arnold, cantante
Soul in tournèè in Inghilterra.
Quando s'accorse che il pubblico si eccitava più per le sue
Performances, che per quelle della cantante, il gruppo proseguì
per conto proprio.
In questo momento straordinario in cui il Rock si apriva in mille
direzioni, in cui s'affacciavano mille influenze diverse,
qualcuno si incaricò di andare a pescare nella tradizione "colta"
europea: la musica classica.
Solo che a differenza di altri il funambolico tastierista ha un
intento dissacratorio, profanatore nei confronti della musica seria.
I brani classici vengono maltrattati, quasi sbeffeggiati da Emerson.
Dall'alto di una vera cultura musicale e di una grande preparazione
tecnica, il gruppo fa subito parlare di sè per la miscela
musicale che fa sensazione,(e che fece storcere il naso
ai Puristi)
ma anche perchè dal vivo gioca la
carta della provocazione:
un live act spettacolare dove in rapporto simbiotico col proprio
strumento (L'Hammond) il tastierista lo tortura, lo fa gemere,
urlare, lo rovescia e lo fa a pezzi coi propri coltelli in una sorta
di rituale sadomasochistico che si ripete ad ogni show.
Nel regno delle chitarre entrò prepotentemente anche l'organo
elettrico.L'era dei virtuosi delle tastiere era inaugurata.
Nell' album d'esordio trova ancora poco posto questa vena iconoclasta.
Solo nel celebre Rondò (rifacimento del Blue Rondò
di Dave Brubeck) si può rintracciare qualcosa degli show oltraggiosi,
con l'organo aspro ed infiammato che rivela gli umori deliranti del
tastierista (veramente splendida l'improvvisazione organistica tra Jazz e fraseggi Bachiani).
Un'altra piccola perla è la spettrale "Dawn",piena di passaggi strumentali
molto belli, in un'atmosfera pregna di mistero, un brano unico
nel repertorio dei Nice.(Se non ve la ricordate riascoltatela).
Bella anche la melodia pigra e ovattata di "Cry of Eugene".
Il resto dell'album è molto datato, pieno di aromi beat, qualche
tocco di psichedelia(specie da parte del chitarrista David O'List
tra Jimi Hendrix e Syd Barrett),e qualche digressione blueseggiante.
I brani ,però, diventano piacevoli quando Emerson interviene
arrangiando con organo, piano o clavicembalo( un pò dappertutto
ma senza strafare).
Buon umore, spontaneità e freshezza come nelle cose accennate o dischiuse a metà.
Ma il tastierista avrà presto ben altro in mente.

P.S.Ricordo che quello che scriviamo può essere anche oggetto di discussione, thanks.
Last edited by harlequin on 13 Aug 2007, 12:36, edited 1 time in total.
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Postby harlequin » 15 Aug 2007, 15:34

Eric Burdon and New Animals

Winds of change

Questo non è proprio tra i dischi più celebrati
della cosiddetta psichedelia, ma ne rimane uno
dei più validi e rappresentativi.
Eric Burdon, potente "singer" dalla voce nera
lascia l'inghilterra e gli Animals, coi quali
aveva contribuito ad innescare la rivoluzione beat,
per varcare l'Oceano ed approdare nella vagheggiata
California, terra della "Summer of love", dove "alcune
cose stavano accadendo".
Nel caldo tepore dalla Baia, dove soffiano venti presaghi,
dove l'odore dell'oceano odora di chissà quali promesse,
Burdon si mette in testa, con una formazione rinnovata,
di narrare le cronache dei giorni e delle "notti" di
S. Francisco:
"Love and Peace",anelito di libertà e LSD in abbondanza.
Il risultato è sorprendente per un cantante fino ad allora
legato a certi schemi della musica nera.
Qui c'è più colore (e come dubitarne?), più fantasia,
e accanto alla voce Nera di Burdon fanno capolino
dolci linee di violino (di John Weider) , Sitar indiani ,
i rintocchi di un mandolino,le morbide note di una tromba,
campane e cori di Monaci tibetani.
Non mancano i momenti più selvaggi come "Man-Woman" oppure
la cover di "Paint it Black"(?) degli Stones.
"Poems by the sea" è decisamente la più visionaria
del disco con suoni dilatati e deformati (dovrebbe
esserci anche un pianoforte preparato)come visioni
sotto l'effetto di un acido;
mentre "San Francisco nights" diviene uno degli inni
della "Baia".
Nell'iniziale "Raga-rock" (Winds of change)Burdon celebra
tutti i suoi eroi da Charlie Parker a Jimi Hendrix,
da Bessie Smith a Frank Zappa, da Robert Johnson a
Bob Dylan:
spiriti invitati a danzare, spiriti che aleggiano nel vento,
nel vento del cambiamento.
Last edited by harlequin on 16 Aug 2007, 07:40, edited 1 time in total.
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Postby Flower » 16 Aug 2007, 11:59

harelquin,ma sai che leggo molto volentieri? belle le note poetiche!

posso fare una domanda?[:-I]

allora il progressive,come hai scritto,prendeva dal classico soprattutto da Bach?...perche' un pianista,questo me l'ha detto un amico che suona,"deve"passare dal classico e da Bach,quindi,penso e spero di non sbagliare,che grandi compositori come Banks o altri,in ogni caso,avessero attinto da Bach per proporre musica progressive[:-I]

spero di non essere fuori ot..
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Postby harlequin » 16 Aug 2007, 14:38

Fiore, quella cosa era... come dire "estensiva",cioè siccome
una delle componenti fondamentali del progr. è la musica
classica, volevo dire che dovessimo andare a cercare gli
inizi potremmo anche cercarli lì.
Quanto a Bach quasi tutti i musicisti progr. lo adorano,
lo citano tra le influenze,come Emerson, ma Tony
credo che preferisca altri autori.[:)][:)]
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Postby Flower » 17 Aug 2007, 11:17

credo di aver capito,harelquin[:-I]

comunque ti ringrazio per la disponibilita' con la quale rispondi sempre alle mie domandine,mi rendo conto che ti faranno sorridere (ah!l'ignoranza..),e,nonostante tutto,trovi la pazienza per rispondere.

Grazie!![:)][8:-x]

p.s. a settembre mi arriva A.Phillips e Ravel e Procol Harum,halequin,spero ci sia un percorso con un senso logico[:-I]

..anche se,nell'arte,c'e' un senso logico?[:-I]
[:)][:)]
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Postby harlequin » 17 Aug 2007, 11:34

Fiore, ti ripeto che risponderti è per me sempre un piacere.
Vedere quanto tu sia incuriosita, interessata ed emozionata
dalla musica non può che far piacere.
Chiedimi pure tutto quello che vuoi.
Percorso logico? Vuoi dire se quei dischi hanno qualcosa
in comune? Si, sono belli.[:-D]
Quando li ascolterai chiedimi pure, spero di aiutarti a
"contestualizzare".[;)]
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Postby Flower » 17 Aug 2007, 12:08

[I8)]

grazie,harequin,beh..parlare con esperti,in qualsiasi campo ma in questo caso di musica come voi,puo' solo che farmi bene,ad elevare la mia cultura musicale un po....."andante con brio"[:D][:-D]

ad es. "In The Court" dei King Crimson,harlequin,davvero incredibilmente bello!!...ma sai a me la voce di quel ragazzo che canta, mi incanta[8:-x][8:-x][O:-)]

scusate sempre out ot[I8)]
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Postby harlequin » 17 Aug 2007, 13:49

Ehm, fiore ,come ti ha già detto Stefano-Rael
quel ragazzo è abbastanza famoso: è Greg Lake.[:)]
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