Led Zeppelin

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Led Zeppelin

Postby windshield74 » 21 Apr 2008, 10:46

Riapro un topic sui grandi Led Zep visto che dopo l'attacco del "figlio di buona donna turco" era andato scomparso.
Grande gruppo, seminale per tutta la scena rock e fondamentale per quella hard rock visto che, a mio modesto parere, ne hanno gettato le basi.
Nati suelle ceneri degli Yardbirds, grande band di fine anni 60 che annoverava tra le sue file artisti del calibro di Jeff Beck e Eric Clapton, i Led Zeppelin nascono verso la metà del 1968 per volere dell'unico membro superstite, Jimmy Page, che era all'epoca alla ricerca di musicisti per creare un sound blues fortemente elettrico e potente.
Il cardine per Jimmy ruotava tutto intorno alla sezione ritmica che doveva essere possente per sorreggere la sua chitarra e la voce.
Il primo elemento scovato fu un brillante session man della scena londinese, John Paul Jones, ottimo bassista, tastierista e arrangiatore; rimaneva a questo punto il problema di trovare cantante e batterista, problema risolto inizialmente con la scoperta di un giovane cantante di Birmingham, dotato di "quell'urlo primordiale" che fece impazzire Page e poi con quella di un suo amico batterista che pestava così forte sulla batteria da rompere le pelli....i due giovani erano Robert Plant e John Bonham.
In una piccola sala prove di Londra, oggi distrutta, verso la metà di luglio del 1968 si ritrovarono provando The train kept a rollin', successo degli Yardbirds, e subito capirono che sarebbero andati lontano....
Il passo successivo fu quello di registrare, in soli 2 giorni, il primo album e acchiappare, grazie al grande manager Peter Grant, un contratto con la Atlantic. L'impresa riuscì, grazie alla lungimiranza di Ahmet Ertegun, boss della casa discografica, che vide nel quartetto ciò che sarebbe diventato, IL gruppo degli anni a venire...
Da li per 12 anni partirono tour, dischi e successi a non finire, anni costellati di gloria, soldi ma anche grandi tragedie culminate nel 1980 con la morte di Bonham e il successivo scioglimento del gruppo.
Da allora il dirigibile si è riformato poche volte, due negli anni '80 in occasione del Live Aid e del 40 anniversario dell'Atlantic e, ultima, quella dello scorso dicembre per il concerto in onore di Ertegun....esibizione finalmente degna del loro nome che ha rinverdito il mito zeppeliniano oltre ad alimentare speranze di reunion....

LED ZEPPELIN - grande inizio, ci sono tutti gli elementi del sound zeppeliniano, dall'ugola potente di Plant alla batteria di Bonham. Su tutte Dazed and Confused, Communication breakdown e How many more times

LED ZEPPELIN II - Sull'onda del progressivo successo negli States gli Zep registrano in tour nuove canzoni, da cui nasce questo album. Un capolavoro, si apre con uno dei riff per eccellenze, Whole lotta love e tutto l'album è un concentrato di Hard rock potente e sessuale...
Notevole anche il lento Thank you, dedicato da Plant alla moglie...

LED ZEPPELIN III - Gli Zep, rifugiati in un cottage nel Galles, staccano la spina e si concedono atmosfere più rilassate, alternando a scariche rock come Immigrant song canzoni più calme e tranquille come Friends e Bron-yr-aur stomp. Su tutte il magnifico blues di Since i've been loving you con la migliore esecuzione di Plant in assoluto!!!!

FOUR SYMBOLS - O Led Zeppelin IV....dopo la stroncatura del disco precedente Page medita vendetta nei confronti della stampa specializzata e impone l'uscita del nuovo disco senza titolo e nome del gruppo, per far vedere che un disco degli Zep vende anche senza che ci sia scritto qualcosa...
Qui viene raggiunto l'apice creativo del gruppo, non una canzone da Black dog e When the levee breaks, tanto amata dal nostro Phil per il suono di batteria, è una scartina....il culmine si raggiunge con le ultime due canzoni del primo lato, The battle of evermore e una certa Stairway to heaven....

HOUSES OF THE HOLY - Dopo tanti tour trionfali il gruppo è al massimo dell'eccitazione e della gioia e il tutto si riversa in queste composizioni così piene di energia e positività....
Si sperimentano nuove snorità come in No quarter e Page si ritaglia il suo momento di gloria con The song remains the same....altri due piccoli gioielli, The rain song e Dancing days....

PHYSICAL GRAFFITI - I Led Zep nel 1975 sono il gruppo più potente del mondo e provano la strada del doppio album, dalla copertina elaborata, dove oltre a nuove composizioni vengono recuperati vecchi brani scritti anni prima....come tutti i doppi album qualcosa poteva essere lasciato fuori, ma basta Kashmir per tutti e quattro i lati...

PRESENCE - Dopo l'incidente di Plant e la cancellazione dei tour serve qualcosa per colmare il vuoto...ecco quindi un nuovo album, composto e registrato a tempo di record. E la fretta si fa sentire sotto forma di energia sprigionata da tutte queste canzoni, in cui si comincia a sentire un pò di stanchezza e molta negatività....una canzone? Achille's last stand!

THE SONG REMAINS THE SAME - Colonna sonora del film omonimo uscito anche questo per tappare i buchi per l'assenza di Plant, risale alla fine della tournee del 1973 al Madison Square Garden di New York. Un buon live, ottima No quarter....ma c'era di meglio e lo si vedrà solo molti anni dopo.....

IN THROUGH THE OUTDOOR - Dopo la morte del figlio di Plant nel 1977, gli Zep sembrano finiti...tra l'altro il punk sembra farli fuori, agli occhi della gente gli Zep sono dinosauri; loro rispondono con due megaconcerti a Knebworth nel 1979 e l'uscita di questo nuovo disco, un pò fiacco ma comunque pieno di buoni spunti come l'iniziale In the evening. Alla fine Page si accorge che forse poteva essere più potente e questa sembrerebbe la direzione da prendere con l'album successivo, ma il fato ci mette lo zampino portandosi via Bonham il 24 settembre del 1980....

CODA - Niente di più che una raccolta di inediti per onorare il contratto con la Atlantic....

Dal 1982 in poi sono uscite qualche raccolta, trascurabile, il cofanetto Remasters e alcuni live veramente straordinari cone Live at the BBC, registrato nel 1970 e 1971 e, soprattutto, How the west was won, triplo cd registrato nel 1972 con gli Zeppelin in forma smagliante.....
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Postby Flower » 21 Apr 2008, 12:47

Wind,ottima storia e discografia[:)]

Per me,come ben sai,ho solo Led Zeppelin IV,lo ascolto ogni tanto,quando sono un po giu' mi da la carica,la musica ha un potere davvero notevole[8:-x]

Come avevo detto,per me si avverte in questo disco,probabilmente per gli anni in cui usci',quel bel "sano menefreghismo",quel lasciarsi andare alle belle sensazioni della musica,della Natura,dei sentimenti...e anche del ballo[:)]
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Postby windshield74 » 21 Apr 2008, 13:00

Meno male che su questo forum c'è Flower!!![;)][;)][;)]

Due ore da quando ho creato il topic e nessuno che scriveva....manco avessi parlato di Nicola di Bari!!![:D][:D][:D][:D]

Non avevo mai pensato al "sano menefreghismo" a proposito di Led Zeppelin, quel farsi trascinare dalla musica e...anche dal ritmo aggiungerei!
Se hai il quarto avrai sentito sicuramente l'ultima canzone, quella "When the levee breaks" così amata da Phil e che per me rappresenta bene la cura e, in un certo senso, l'ossessione che avevano i Led Zep per il ritmo. Tra l'altro, parallelo azzardato, mi pare un percorso che ha seguito anche il nostro Peter a partire dal terzo disco....come se "When the levee breaks" fosse stata la progenitrice di "Intruder"......azzardo troppo?[:)]
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Postby Flower » 21 Apr 2008, 14:02

Ciao Wind,sei molto gentile,un salutone ciao[8:-x]
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Postby Moog » 21 Apr 2008, 14:16

Grande windshield ottimo lavoro per conoscere i giganti dell'hard rock dei 70[:)]

Che dire?! Sono stato un fan degli Zeppelin senza aver ascoltato tutto di loro, ci sono alcuni brani che stanno in vette alle classifiche di tutti i tempi, The song remains the same (doppio live - soundtrack del film omonimo) l'ho ascoltato un milione di volte, mi piace pensare a come abbiano scolvolto il mondo musicale e i gusti giovanili quando irrompono nel 1969 con Whola lotta love mentre gli standard erano i Beatles, Elvis e gli Stones. Tra l'altro il brano sopracitato se la gioca con Smoke on the water come pezzo rock per eccellenza (riff di chitarra). IMHO
Mi piacerebbe vederli dal vivo...anche sulla sedia a rotelle[:D][:D][;)]
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http://www.youtube.com/watch?v=7tloxTQj ... re=related
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Postby Unquiet Slumber » 21 Apr 2008, 14:20

Eccoli qua, l'Olimpo del rock anni '70...
Che dire...un fenomeno fantastico!
Un gruppo che è stato capace di mettere assieme tante, ma veramente tante cose, e bene!
Windshield ha già fornito una Panoramica esauriente.
Personalmente le pagine che preferisco sono quelle in cui il quartetto è riuscito nella fusione delle anime acustiche ed elettriche che pervadevano la creatività di Page: infatti il mio album preferito è il III; nella seconda fase direi che Houses of the Holy contiene forse i miei brani preferiti in assoluto con riferimento al concetto sopra espresso, e cioè Rain Song e No Quarter. Il lato "duro" brilla con gemme quali Black Dog, Immigrant Song, Achilles Last Stand (proto-metal, o forse già heavy metal) e altre...Kashmir? Un mondo a parte[:p]
Physical Graffiti sarebbe stato un capolavoro se avessero eliminato qualche brano, perchè ci sono delle cose talmente emozionanti...tipo Ten Years Gone (l'essenza del brivido allo stato puro) o l'incontanibile In my time of Dying.
Presence e In Through the Outdoor invece sono decisamente decadenti: l primo ha qualcosa di buono ma nel complesso suona un po' "di cartapesta"; il secondo ha solo il nome, la musica proprio no!
Direi che poi si potrebbero scrivere tomi, per esempio, sulle invenzioni ritmiche della fantacoppia Jones-Bonham...
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Postby The Serpent » 21 Apr 2008, 16:27

Wind, splendida rece![:p]
Quoto tutto![;)]
Aggiungerei che Physical G. mi sembra il più prog dei lavori degli Zep. Raffinato e complesso, meno hard rock del solito. E aggiungerei tra i solchi più belli anche "In the light" e "Down by the seaside". E la copertina, come hai giustamente sottolineato, è una delle più originali e sofisticate mai apparse (ho anche il CD, ma il vinile me lo tengo stretto...[8:-x][:)]).

Il monumentale live WTWWW è semplicemente immenso. Tra i migliori live di sempre.

[:D][:D][:D][:D]
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Postby Liquid Len » 21 Apr 2008, 16:42

Grandissimo gruppo! Dopo i vinili dei Nostri, i loro sono tra i più preziosi che ho.[8D]Secondo me il più bravo tecnicamente era John Paul Jones.
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Postby Betelgeuse » 21 Apr 2008, 19:43

Ho tutti i loro cd!!!!![^][8D]
Un motivo ci sarà, no?
una premessa! Sono, nelle mie preferenze, al disotto dei Genesis, dei Deep Purple, della PFM, dei Pink Floyd e delle Orme.
Eppure mi affascinano.
Per quello che hanno rappresentato negli anni 70.
Per il loro, poi non tanto fantomatico, ruolo di eredi dei Beatles.
Per la mostruosa bravura tecnica dei componenti, a cui va una menzione particolare a uno dei più grandi polistrumentisti che la storia della musica popolare ricordi, quel John Paul Jones che solo un carattere abbastanza schivo non ha portato ad altari maggiori nella storia del rock, anche se questo non intacca di una virgola le sue strepitose doti, sia di bassista che di tastierista.
Solo 12 anni è durata la loro carriera, con un numero impressionante di dischi venduti se consideriamo la media per album.
La scomparsa di John Bohnam ha messo fine alla storia di questo gruppo; c'è da chiedersi allora il ruolo che potevano avere gli Zeppelin negli anni 80 se avessero continuato. Non ne ho idea!!!
Gli anni 80 hanno perdonato pochissima gente del decennio precedente.
I nomi che mi vengono in mente sono 2: Genesis e Pink Floyd.
I primi con un pop di grandioso successo con gli album Invisible Touch e We Can't Dance, i secondi soprattutto con la debordante opera rock The Wall.
Forse anche i Led Zeppelin potevano continuare a mietere allori anche nei decenni successivi, almeno questa è la mia impressione, ma effettivamente continuare senza John sarebbe stata veramente dura!
Ecco quello che penso delle loro opere:

Led Zeppelin I: voto 8,5
Dazed And Confused è un brano pazzesco con un assolo suonato con un archetto da violino, ma notevoli sono anche How Many More Times e soprattutto il blues sopraffino di You Shook me, in realtà una cover.

Led Zeppelin II: voto 10 e lode
Io amo questo disco. E' una serie impressionante di brani dotati di un'intensità incredibile, dalla coppia Whole Lotta Love/ Hearthbreaker, vere e proprie icone della cultura rock, all'assolo di Bonham di Moby Dick, dalla chitarra tagliente di Lemon Song, fino alla straordinaria bellezza di un pezzo proto-prog come Thank You, ripreso, tra l'altro, dai grandi Duran Duran. II è un disco imprescindibile, e basta.

Led Zeppelin III: voto 7
Il passo indietro c'è, inutile nasconderlo.
E' un disco studiato, in cui gli Zeppelin cercano di cambiare, con risultati non sempre brillanti.
Friends, Since I've Been Loving You, Gallows Pole: tre brani notevoli, ma, in tutta sincerità, non moltissimo d'altro.

Led Zeppelin IV: voto 10 e lode
Dopo i Beatles con l'album bianco, un altro gruppo si permette di pubblicare un disco senza titolo nè nome: evidentemente i Led Zeppelin se lo possono permettere.
Tutti grandi i brani, con particolare riferimento al furioso Black Dog, a 4 grandi pezzi come Four Sticks, Misty Mountain Hop, The Battle Of Evermore, Going To California fino ad arrivare a Stairway To Heaven, che non ha certo bisogno di presentazioni.

Houses Of The Holy: voto 8
Buon disco, importante anche se forse non trascendentale.
The song Remains The Same e Rain Song sembrano i brani più efficaci, ma i patiti di progressive potrebbero essere estasiati da No Quarter.

Physical Graffiti: voto 7,5
Gran bel disco di rock duro, ma di gran fattura.
In alcuni casi non sembrano neanche gli Zeppelin, anche in episodi quqli Custard Pie e In The Light.
Il capolavoro è però Kashmir, caratterizzato da una curiosa matrice orientale.
Veramente bella la copertina.

Presence: voto 7,5
E' un disco sottovalutato, misconosciuto, ma a me piace.
E' curiosamente quello che si avvicina di più a un disco dei Genesis, anche se le differenze sono pur sempre rilevanti.
Achilles Last Stand sembra essere il capolavoro, Royal Orleans è un'altra grande traccia, ma è Candy Store Rock a fare veramente tenerezza.
Un'altra gran bella ( e misteriosa ) copertina.

The song Remaist The Same: voto 6
E' un disco, che non mi ha mai fatto impazzire.
Forse come primo live gli Zeppelin potevano fare di più.

In Through The Out Door: voto 6
La splendida Carouselambra è uno dei pochi motivi per ascoltare questo disco. Per il resto il giudizio spetta all'ascoltatore che provvederà a paragonare il resto dei pezzi con i capolavori passati del gruppo, e, francamente, non so i brani di questo disco come ne escano.
In The Evening però è buono.

Coda: voto 7
Ozone Baby: che simpatico questo pezzo, ragazzi! E pensare che la prima volta che l'ho ascoltato è stato nientepocodimeno che in una puntata del telefiln " L'Ispettore Derrick ", in una scena dentro una discoteca!!!!![:0]
Quest'album è una specie di raccolta di brani del periodo di In Through The Out Door, ed è dignitoso.....e basta.
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Postby mozo63 » 21 Apr 2008, 20:02

Se c'e' una difficoltà nel partecipare a questo topic è che gli Zep sono stati troppo grandi per poter essere riassunti nelle poche righe di un post. Non saprei dove cominciare... hanno fatto e suonato tutto facendolo al meglio.[:)] Personalmente, rimango sempre stupefatto di come abbiano potuto scrivere pagine immortali della musica sin dai loro primissimi dischi. Gli album sono tutti belli e la loro produzione dal vivo ancora più straordinaria, considerando che in ogni esibizione i pezzi vengono spesso stravolti e reinterpretati. Per mio gusto personale, ho un debole per Led Zeppelin II e Houses of the Holy. Mentre trovo anche io un pò troppo "abbondante" Physical Graffiti. La canzone più bella? Probabilmente "Since I've been loving you". "The Song remains the same" è un disco che non può mancare, non fosse altro che per sentire "Rock and Roll" a palla...[;)]. Nello scadente "Coda" c'è poi un assolo di Bonham che vale l'acquisto del disco...[:)]
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Postby smiroldo » 21 Apr 2008, 20:38

quote:
Originally posted by Betelgeuse

Led Zeppelin III: voto 7
Il passo indietro c'è, inutile nasconderlo.

per me è il loro disco più bello. un capolavoro.
lo stesso voto di coda?????????? [:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0]
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Postby Unquiet Slumber » 22 Apr 2008, 06:56

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Postby Thomas Eiselberg » 22 Apr 2008, 16:29

Grandissimo gruppo e uno dei miei preferiti in assoluto.
Gli album che mi deliziano di più sono IV, Houses of the Holy e III (in quest'ordine).
Devo dire che, pur piacendomi tantissimo, sia II che I sono un gradino sotto.
Il secondo album pur contenendo un pezzo di storia come Whole lotta love, la dolcissima Thank you e la mitica Rumble on, non mi ha mai "preso" completamente. Ci sono alcuni pezzi abbastanza ordinari.
Il primo per essere un esordio è magnifico, ma a mio avviso ancora un po' grezzo. Grandissime comunque Babe i'm gonna leave you, Dazed and confused e Communication breakdown.

Gli altri album, pur non essendo sullo stesso livello contengono delle gemme inestimabili: prendiamo la meravigliosa Achille's last stand (uno dei miei brani preferiti degli Zep), o in the Evening, e (però non lo dite a nessuno [:D]) All My Love[I8)][I8)]
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

E' buona cosa leggere sempre leFAQ
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Postby marcoleodori » 22 Apr 2008, 16:33

Perchè non dobbiamo dirlo a nessuno? "All My Love" ha una parte centrale di tastiere di John Paul Jones che mi è sempre piaciuta da morire... Sui Led Zeppelin non posso aggiungere altro... Avete già detto tutto. Dico solo che quando penso al 'Rock' il pensiero va subito ai LZ... Li ho sempre amati, ho tutti i loro dischi (comprese le opere solistiche)... La più grande rock band della storia...
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo...
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Postby Hogweed » 22 Apr 2008, 16:52

Grandi Thomas e Marcoleodori, All of my love la amo anche io!!!
Quel pezzo di synt o tastiera piace da morire anche me!
There's an angel standing in the sun, and he's crying with a loud voice!!!!


Non sarebbe male leggere le FAQ
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Postby Betelgeuse » 22 Apr 2008, 18:29

Ragazzi, io non volevo affatto sminuire III. Il fatto è che ho ragionato con il senno di poi, dato che il trovarsi proprio in mezzo a due colossi ( II e IV ), fa forse accentuare le differenze, come in un'illusione ottica.
Smiroldo, indubbiamente III ha più storia rispetto a Coda, ma le mie votazioni e i miei giudizi erano connaturati al momento storico in cui sono usciti i suddetti lavori; mi spiego meglio.
Converrai con me che su III gli Zep si sono un pò seduti, più esattamente hanno calibrato il prodotto con uno studio secondo me inusuale, che stona un pò con la magnifica energia liberatoria dei primi due albums.
Ciononostante ho riconosciuto che ci sono almeno tre tracce che comunque rimarranno nella storia, mentre per gli altri brani non ho parlato di bruttezza, semmai di ordinaria amministrazione.
E' successo come ai Deep Purple con l'album Fireball: un disco un pò convenzionale, dove il gruppo di Gillan sembra un pò sedersi sugli allori ( di In Rock ), e, in certi momenti, di autocompiacersi.
In quanto a Coda, beh.....se questo è davvero un disco di scrti, allora viva tutti gli scarti del mondo! Credo che siamo di fronte a un prodotto che merita rispetto.
Anche se capisco che per l'addio ufficiale dei Led Zeppelin dopo la scomparsa di John Bonham, molti si aspettassero qualcosa di più.
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Postby smiroldo » 22 Apr 2008, 18:53

quote:
Originally posted by Betelgeuse

Converrai con me che su III gli Zep si sono un pò seduti

no, non convengo! ripeto, per me è il loro capolavoro assoluto [;)]
ma sono solo opinioni...
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Postby Unquiet Slumber » 23 Apr 2008, 05:34

Quoto!
Più che sedersi, hanno semplicemente espanso i loro orizzonti, attingendo da un bagaglio culturale più ampio ed eterogeneo, e traendo ispirazione dalla vita nel mitico cottage "Bron-y-aur" hanno trasposto su disco i loro nuovi stimoli creativi; se l'energia dei primi due è di diretta percezione e consumo, magari quella che si libera dal III è più profonda e meno immediata, ma poi...è per questo che anch'io lo reputo il migliore in assoluto!

P.S. ne parlai nel topici sui DP: credo che Fireball sia volutamente un' espansione post-In Rock, potrebbe valere anche per loro un discorso simile: infatti poi Machine Head suona incredibile e differente perchè trovi ben fusi i sentieri battuti nei due precedenti.

De gustibus[;)]
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Postby Duke of Mar » 11 May 2008, 13:55

"Ripples never come back"

"Tutti noi duri, in fondo, siamo sentimentali senza speranza" Raymond Chandler
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Postby The Serpent » 11 May 2008, 16:05

Grande notizia! Speriamo...


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Postby Rael Matrix » 14 May 2008, 04:52

Fine anno oppure inizio 2009:

LED ZEPPELIN in Tour Mondiale[;)]

Whitesnake faranno l'opening

http://www.whitesnake.com
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Postby windshield74 » 14 May 2008, 05:08

Grandi RM e Duke of Mar, io non l'avevo proprio notato in questi giorni che ci sarà questo benedetto tour mondiale!!!!

Mi pare strano che ad aprire saranno gli Whitesnake, fino all'altro ieri Coverdale è stato subissato di insulti da parte di Plant....e comunque, se mi mettete prima gli Whitesnake e poi gli Zep io non arrivo alla fine......[:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p]
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Postby aorlansky60 » 27 May 2008, 13:42

bella recensione, WIND, complimenti.[:)]
aggiungo alcune mie note personali:

il primo storico LP lancia il dirigibile in volo, grazie a quella rilettura di blues unita alla potenza della ritmica, una cosa forse mai sentita prima (ci stava provando anche Jeff BECK con il suo JEFF BECK GROUP, ma gli ZEPPELIN gli ruberanno la scena di lì a poco), ma è con il secondo LP che vengono definitivamente lanciati in
orbita, con un genere che di fatto possono fregiarsi di avere inventato loro stessi: L"HEAVY ROCK".
Con due pezzi del genere già in essere, è facile capire perchè la critica storcerà un pò il naso con la publicazione di LED ZEPPELIN III, con il quale Page&C cercavano di aprire i propri orizzonti sonori.
(so per certo, da interviste a Plant, che all'inizio gli ZEPPELIN erano parecchio attirati da una forma
musicale tipo Mystic&Folk&Rock alla "Incredible String Band"-duo folk piuttosto famoso al tempo).
Con l'uscita di LED ZEPPELIN IV, anche la critica più radicale dovrà arrendersi al cospetto di autentiche
gemme sonore, in particolare quelle due che ha ricordato WIND.
Ma è con la pubblicazione di "House of the Holy" che il gruppo viene duramente attaccato, sia da critica che dai fans: il motivo è chiaro.
Quell'album più degli altri cercava ulteriore forme espressive, che culminano-imho- in maniera spettacolare nel brano NO QUARTER; qui la composizione si fa eterea e raffinata; nel bridge strumentale ci sono sonorità quasi jazz più che prog; è chiaro che un simile lessico lasci disorientati i fans del primo periodo (ma io ringrazio per primo; solo questo brano, per me, merita l'acquisto di un album che comunque ritengo poderoso per intenti & ispirazione e realizzazione finale).
Comunque colpiti da queste reazioni (me le ricordo benissimo per averle vissute quasi in tempo reale), gli ZEPPELIN torneranno ad un rock più convenzionale e maggiormente accetto al pubblico, con il doppio P.GRAFFITI(dal quale vorrei ricordare quella perla di brano di "Ten Years Gone" e lo stupendo assolo per tecnica e gusto di mr. Jimmy Page - gli ZEPPELIN non erano solo Heavy Rock o Metal, erano qualcosa di musicalmente molto più complesso e raffinato, oltre che giustamente poderoso, grazie a quella che io ho sempre
amato definire "il propulsore più possente" della storia del rock, quella micidiale macchina da ritmo composta da J.P.Jones e J.Bonahm .
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Postby windshield74 » 28 May 2008, 04:56

Grazie Aor per i complimenti.....[I8)][I8)]
....e naturalmente BENTORNATO!!!!!

Concordo con te che un album come "Houses of the holy" sia stato ingiustamente attaccato, tra l'altro proprio tu avevi aperto lo scorso anno un topic su questo album e ne avevamo ampiamente parlato anche a Roma....in quel periodo gli Zep erano all'apice della forma e del successo, ancora non risentivano dei troppi eccessi e....erano felici (Dancing days riflette bene questo periodo)!
In questa condizione si presero la libertà di sperimentare in più direzioni con un approccio, se mi si può passare il termine, prog...
In fondo il 1973 era il periodo d'oro di questo genere e gli stessi Zep ne furono in qualche modo influenzati....da tutto ciò nacquero capolavori come No quarter, The song remains the same e The rain song ( con JPJ al mellotron!!!! ) e altri episodi gradevoli come The crunge (adoro la chitarra di Page in questo pezzo!!!!).
Grande album, sottovalutato e stroncato dalla critica ma amato dai fans....
Piccola curiosità: questo album mi è stato regalato da un mio amico che anni fa voleva convertirsi al rock e all'hard rock....mi chiese consiglio su alcuni gruppi da ascoltare e io non potei fare a meno di parlargi degli Zep. Fatto sta che comprò questo album, forse per la copertina (la prima per gli Zep della Hypgnosis....) e gli piacque così tanto che dopo 2 settimane me lo regalò....
Non sa cosa si è perso......
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Postby aorlansky60 » 28 May 2008, 06:11

ciao e benritrovato, caro WIND [;)][:)]
visto che citi l'aneddoto che ti ha portato a conoscerlo,
mi dai lo spunto per parlare della mia esperienza personale verso quest'album (ne parlai già in quel topic
che ricordi) ed in generale del mio approccio verso la musica dei LED ZEPPELIN, che conobbi piuttosto in
ritardo...
In effetti, dai 14 ai 18 anni mi nutrivo (quasi)esclusivamente di PROG, tralasciando tutto il resto.
Siccome però in quegli anni leggevo CIAO2001, non mi passarono innosservati su vari numeri della rivista gli
sfoghi di moltissimi estimatori della band che non si capacitavano di quella che loro definivano "una caduta".
La lettura di quelle considerazioni trasformarono per me "House of the Holy" come una specie di oggetto oscuro
dal quale stare decisamente alla larga.
Passò il tempo e quando decisi che "prog-solo prog-nient'altro che prog" era per me un concetto saturo,
cominciai ad allargare le mie curiosità musicali, grazie anche alla lettura di altre riviste del tempo.
Capitò che un mio amico, al quale confidai di non sapere nulla [I8)] di LED ZEPPELIN, mi fece ascoltare (non a caso)
quello che lui giudicò il meglio per uno come me che amava solo GENESIS et similia(allora): LED ZEPPELIN III.
Ricorderò per sempre l'effetto dirompente [:0] delle prime note del dirigibile in quella IMMIGRANT SONG a tutto gas [:D]
già dall'inizio dei solchi, ma l'effetto complessivo di quel (GRANDE) album mi piacque parecchio, in
particolare quelle songs che traevano molto dalla tradizione folk nel lato 2.
Sulla scia di quella sensazione, acquistai via via tutti gli albums che la critica giudicava al top, vale a
dire, in sequenza I, II e IV... "FOUR RULES" mi piacque immediatamente, grazie anche alla presenza delle 2
gemme ampiamente ricordate; ci misi un pò di tempo per capire ed amare appieno anche I, mentre ancora adesso
II(che è reputato il best in assoluto da certa critica) non mi fà gridare al miracolo.
Ovviamente stavo ancora alla larga da "House of the Holy" memore delle passate letture.

Al che capitò un fatto che mi fece maturare e capire che, molto spesso (quasi sempre) occorre giudicare con
la propria testa(ed orecchie) prima di fare proprio un giudizio: acquistai un libro, "Storia della musica rock"
di un certo Pier Tacchini, giornalista, critico e scrittore dell'ambiente.
Nella scheda dedicata al Dirigibile, costui tendeva a sgretolare il concetto di "bad"(cattivo) attribuito dalla
maggior parte di fans&critica al povero "House of the Holy", attribuendogli anzi lodi sperticate-ricordo ancora
le sue parole scritte "...la critica tende troppo facilmente a dimenticarsi pezzi straordinari quali THE SONG
REMAINS THE SAME, THE RAING SONG, OVER THE HILLS AND FAR AWAY e soprattutto NO QUARTER..."
A questo punto, disorientato ma incuriosito, il giorno dopo acquisto "HOUSE of the HOLY"...

Mi basta un solo ascolto, e noto che la mia idea collima al 100% con le impressioni dell'autore del libro,
questo disco è S-U-P-E-R-B-O per composizione ed esecuzione e che per me(ancora adesso), "HOUSE" rimane il
NUMERO UNO tra le mie preferenze dei dischi degli ZEPPELIN ed uno tra i miei preferiti in assoluto in campo rock!!![:p]

La side 1 contiene un "1-2-3" mozzafiato da PAURA(per pura bellezza) in sequenza:
THE SONG REMAINS THE SAME è una cavalcata libera di chitarre su una fondamenta solidissima e poderosa di
basso-batteria alla quale la band aveva abituato da tempo; un brano "a tutto gas" che non ti dà tregua, con
delle armonie di contorno molto raffinate create dal dialogo basso-chitarra (quando dico che i LED non sono

solo HEAVY-ROCK ma qualcosa di molto più complesso...) e la sincronia proverbiale del "Bonzo-drumming".
Dopo quell'uragano di suoni, arriva sapientemente collocata la triste serenità di THE RAING SONG(nella
quale si sente il mellotron a contorno orchestrato&suonato squisitamente da J.P.Jones)
Poi quella splendida ballata di OVER THE HILLS, voce e chitarra che sanno ancora e sempre di potersi librare
in volo avendo quella sicurezza alle spalle costituita da Jones&Bonham...
The Crunge è un pezzo notevole, che credo non sia piaciuto per niente ai fans della prima generazione (quella
dell'Heavy...), controtempi pazzeschi per una composizione piuttosto complicata nei tempi di esecuzione -sono
d'accordo con Te quando citi "quella chitarra" suonata "in quel modo"- oltre alla prestazione vocale di Plant,
notevolissima.
Il lato 2, a parte forse il solo episodio di tutto il disco che mi lascia piuttosto tiepido, il simil raggae
di "D'yer Mak'er", vede primeggiare una composizione quale NO QUARTER che, insisto-imho- da sola VALE IL COSTO
DELL'INTERO LP!! Anche questa, scommetto, sarà stata particolarmente abborrita dai fans della prima ora, ma
musicalmente per la sua complessità, orchestrazione, sonorità, esecuzione È UN CAPOLAVORO ASSOLUTO, per me
uno dei vertici raggiunti dalla band. Nel bridge strumentale, che adoro, ci sono sentori addirittura di jazz!
Assolutamente splendido lo svilupparsi del fraseggio della chitarra di Page con una base di drumming e basso
particolarmente adeguate allo spirito cupo del brano, in un andamento musicalmente fluido e raffinato...
Anche qui la presenza del mellotron arricchisce non poco un pezzo già notevole per intenti e fantasia. GRANDE![^][:p]
È un brano dall'andamento oscuro e drammatico, a tratti quasi ipnotico (infatti, se non ricordo male, la
tematica del testo parla di un ipotetica e futura specie umana alle prese con una società particolarmente cruenta e spietata...)

Non ho mai capito, ne capirò mai, il perchè dell'accanirsi da parte di molti aficionados verso quest'album,
che io personalmente reputo uno dei pezzi da 90 dell'intera storia del rock!
[:)]
Last edited by aorlansky60 on 28 May 2008, 06:14, edited 1 time in total.
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Postby Hogweed » 30 May 2008, 09:02

Aor anche a me piace molto House Of The Holy, lo ritengo un album di rara bellezza, con quella the Ocean e quella potenza dirompente di The Song remain the same, c'è chi dce che i Led siano finiti dopo il 4° io non la penso proprio così affatto!
There's an angel standing in the sun, and he's crying with a loud voice!!!!


Non sarebbe male leggere le FAQ
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Postby windshield74 » 30 May 2008, 09:14

Finiti dopo il 4° disco???? Chi osa dire ciò???[!:-!][!:-!][!:-!][!:-!]

Figuriamoci, io trovo degli ottimi spunti pure in "In through the outdoor".......

Diciamo che è un pò un luogo comune sostenere che dopo il 4° album i Led Zep sono finiti, un pò come dire "I Genesis sono finiti quando è andato via Peter...."
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Postby aorlansky60 » 30 May 2008, 10:00

Finiti dopo il quarto disco?? [:-I]
seeee, gli piacerebbe... [:D] ...a quei gufi [:-D][;)]

PHYSICAL GRAFFITI, PRESENCE e lo stesso "IN THROUGH..." contengono tutti idee e musica ancora al top, imho...

caso mai CODA è quello che scende di standard, ma a quel punto la storia era finita [:.-(] purtroppo.

[:)]
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Postby Carlo Maria » 30 May 2008, 10:49

Ehm... nonostante la giovine età (30 anni, guai a chi dice che non sono poi così giovane! [!:-!][:D]), io sono tra coloro che in effetti è maggiormente affezionato ai primi 4 album. Non arrivo a dire che la loro produzione si sia arrestata lì, tuttavia in tutti gli album successivi non riesco a cogliere lo standard elevato di questi primi quattro mattoni, le basi portanti. Gli abusi incredibili dei 4 fantastici musicisti si è per me riflettuto sul loro sound fin dal quinto disco. L'abbassamento del livello qualitativo globale che, per miei gusti, ho riscontrato, non deve far presumere che non riscontri più vette singole: Achille's Last Stand, in Presence, è una canzone formidabile. Una delle mie preferite in assoluto dell'intera produzione. E poi dal quinto album in poi emerge molto di più la figura di JPJ, la più schiva tra i 4 membri, la meno esplosiva e dirompente. Le qualità di questo formidabile musicista erano ovviamente a portata d'orecchi fin dal primo brano, tuttavia col tempo cresce il suo peso, a mio modo di vedere. Condivido, ovviamente, il giudizio positivo su The Song remain the same ed entusiastico su No Quarter, che diamine, queste non sono assolutamente in discussione, spero. La sensazione di omoegeneità del tutto, fu però ciò che mi disorientò: Ad unire i primi 4 leggendari album non fu solo la trovata dell'essenzialità dei rispettivi titoli, ma una ricerca musicale retrostante di cui io riuscivo a cogliere il fine. Non essendo musicista ho il timore che non riuscirò a spiegarmi con la dovuta proprietà di mezzi, tuttavia il primo ascolto che feci di Physical Graffiti (per es.) mi diede l'impressione di esser di fronte ad un gruppo totalmente diverso.
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Postby aorlansky60 » 30 May 2008, 11:09

ciao Carlo Maria[;)][:)]

mi fa piacere sentire esprimerti in quel modo nei confronti di J.P.JONES, credo uno dei musicisti più colti e preparati del rock ma temo anche tra i più sottovalutati, avendo Page e Plant che in un modo o nell'altro "gli rubavano la scena"...

Forse le ns diverse chiavi di letture per quanto riguarda le preferenze in merito agli LP degli ZEPPELIN stanno nel fatto che io ho conosciuto questa musica non in modo sequenziale e Tu invece come mi pare di capire, si (cioè dalla pubblicazione di "I" e poi via via in sequenza fino a PHYSICAL, correggimi se non ho bene interpretato)

OT dai gusti, mi pare di capire che anche tu sia un appassionato di musica "navigato" (non mi è sfuggita la tua enfasi con la quale descrivi i Grateful Dead [;)] qualche topic più in là di questo [;)])
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Postby Carlo Maria » 30 May 2008, 11:27

quote:
Originally posted by aorlansky60

ciao Carlo Maria[;)][:)]

mi fa piacere sentire esprimerti in quel modo nei confronti di J.P.JONES, credo uno dei musicisti più colti e preparati del rock ma temo anche tra i più sottovalutati, avendo Page e Plant che in un modo o nell'altro "gli rubavano la scena"...

Forse le ns diverse chiavi di letture per quanto riguarda le preferenze in merito agli LP degli ZEPPELIN stanno nel fatto che io ho conosciuto questa musica non in modo sequenziale e Tu invece come mi pare di capire, si (cioè dalla pubblicazione di "I" e poi via via in sequenza fino a PHYSICAL, correggimi se non ho bene interpretato)

OT dai gusti, mi pare di capire che anche tu sia un appassionato di musica "navigato" (non mi è sfuggita la tua enfasi con la quale descrivi i Grateful Dead [;)] qualche topic più in là di questo [;)])




Sì, gli Zep li ho conosciuti in ordine rigorosamente cronologico, ho cercato di rispettare le uscite. Questo anche grazie al fatto che proprio riguardo i primi quattro album critica e fans erano uniti negli elogi. Altri, più severi ancora, inneggiano i primi due, cominciando a mostrare qualche critica a partire dal terzo album. Il primo contiene brani colossali, su cui svetta -per miei gusti- Dazed and Confused. Anche Baby, I'm gonna leave you (non ridere se ho sbagliato i titoli, con l'inglese faccio spesso di queste gaffes, sono un ignorantone!! [I8)]) mi dà brividi clamorosi. Ascoltati in quest'ordine, il distacco fra il quarto ed il quinto album del gruppo s'avverte in modo palese. Il che non significa obbligatoriamente un peggioramento (cosa che tuttavia nel caso specifico avvenne, secondo me) qualitativo globale, ma una differenziazione d'interessi, un orientamento musicale che cominciava a mutare.
Comunque, per me, fino a Presence gli Zep sono tutti meritevoli di più ascolti. [:)]

Quanto al resto, ho una passione viscerale per la musica in generale, con una maggior sensibilità verso il periodo 1964-1976. Non disdegno il punk, la new wave italiana (quella straniera mi piace solo a tratti), il gothic e via via... il grunge mi piace fino ad un certo punto, il brit-pop pochino. Dell'alt-rock attuale ascolto molto, ma apprezzo solo qualcosina. Comunque, ti segnalo che ho aperto un paio di topic anche dedicati a gruppi attuali, magari hai consigli da dare!
Ciao!
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Postby Carlo Maria » 01 Jun 2008, 20:50

Sull'onda di questa chiacchierata con aor, sabato mi sono riascoltato Houses of the holy e la sensazione che ne ho avuto ha solo confermato quella precedente: salvo un paio di canzoni, quelle già note e citate, il resto per me è davvero poco gradevole...
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Postby aorlansky60 » 04 Jun 2008, 11:45

Carlo Maria,
ricordo che in un altro topic, quello dedicato ai Deep Purple, io scrissi:
"Ricordo allora nella mia compagnia, che chi amava il prog difficilmente amava anche
l'hard rock... e viceversa."


e tu mi risposi :
"Comunque hai ragione: io, che sono della fazione dell'hard rock, il prog -con minime rare e straordinarie eccezioni- non l'ho mai potuto sopportare!!!"


Credo che questa sia la chiave di lettura che entra in merito alla diversa valutazione di HOUSE of the HOLY...

Chi come me apprezzava maggiormente il prog e la sua musica cesellata avrà notato positivamente la diversa
rotta nella quale si stavano muovendo gli ZEPPELIN con quell'album, specialmente con THE RAIN SONG e NO QUARTER;
mentre chi apprezzava -anche ora- maggiormente l'hard rock si sia trovato in qualche modo disorientato dalle
nuove scelte artistiche della band.


Ricordo un mio compagno di classe delle superiori, discepolo fedele dei Deep Purple, che non conoscendo i
Genesis allora se non solo di fama -parlo del '74- mi chiese se gli registravo un loro album...
Lui fece la stessa cosa verso di me con i Deep Purple per ricambiare il favore...
Io scelsi "FOXTROT", lui "Made in Japan"...
Ci scambiammo le cassette e le ascoltammo ognuno a casa propria...
Il giorno dopo eravamo a scannarci, ognuno dei due a difendere la propria barricata e "credo" musicale,
essendo rimasti entrambi estremamente delusi, io del rock "a tutto gas privo di immaginazione", lui della "nenia di musica per nonnine"(ricordo ancora come la definì...).
Certo, allora eravamo giovanissimi e privi di diplomazia, tuttavia credo che anche col passare del
tempo, certi gusti musicali maturati in giovane età rimangano duraturi e ostici da cambiare.


[:)][;)]
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