Camel...

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Re: Camel...

Postby aorlansky60 » 20 Apr 2023, 06:36

Well... [:D]
dopo gli ultimi interventi, anche solo per curiosità ho tirato fuori dalla sua posizione un LP che era lì fermo da più di 30anni a mia memoria... [:-I]

un fattore che mi è sembrato chiaro dopo l'ascolto delle prime songs, è che il sound generale che permea l'album è 'figlio' dei suoi tempi, nell'orchestrazione generale, nella scelta degli strumenti (sbilanciata nell'uso di una serie notevole, per numero, di synths di diverse tipologie) che alla fine condiziona inevitabilmente l'atmosfera che propone al proprio ascoltatore, ovvero un climax fortemente 'anni 80' nella migliore tradizione del periodo, come la 'moda' del tempo esigeva in campo pop (sotto la spinta di managers e produttori), peraltro proprio il motivo che mi ha spinto a distaccarmi dal 'pop rock' fin dai primi anni 80 per andare alla ricerca di altri stili musicali ed altre sensazioni da provare all'ascolto...
oltre all'uso di synths che condizionano lo spettro audio verso le alte frequenze, il mixaggio del disco accentua ulteriormente il fattore... per chi -come me- gradisce maggiormente un programma sonoro più 'equilibrato' da ascoltare, non è il massimo delle prerogative... (tanto per dare un idea a chi legge, è la stessa sensazione che provo al confronto tra "A TRICK OF THE TAIL" caratterizzato da un mixaggio maggiormente equilibrato rispetto a "WIND&WUTHERING" che tende invece ad enfatizzare le frequenze medio alte)... non un difetto, ma una questione soggettiva, alla fine...

Nell'album in oggetto, più che di canzoni prese singolarmente(ad eccezione di un paio, le due al termine delle rispettive facciate), gli episodi che mi piacciono si riducono ad una serie di sequenze sonore (un paio di assoli di chitarra di Latimer, quelli maggiormente evocativi il suo periodo anni 70), la bella performance al sax di Mel Collins (vecchio amico e conoscenza dei Camel, in un periodo della band ha figurato anche come membro ufficiale) in un brano della seconda facciata, e qualche altro spunto qua e là... in generale ho gradito maggiormente il lato B rispetto al lato A (anche se la chiusura del lato è conferita da un brano strumentale piuttosto buono, la 'title track' del disco contenente uno degli assoli pregevoli di Latimer che segnalavo prima), e in particolare mi è molto piaciuta la song finale "Long Goodbyes", dal sapore nostalgicamente perfetto per concludere l'album... ma è troppo poco, per convincermi a ritirare fuori di nuovo l'album per essere riascoltato (credo che sarà destinato a rimanere li dove si trova fino alla mia dipartita terrena, quando qualcun altro se lo ritroverà in eredità insieme a tutta la mia collezione)... [:D] ...anche solo restando in ambito Camel, per me le alternative a questo "Stationary Traveller" sono diverse, a cominciare dal loro album del 1981 ("Nude") che personalmente preferisco di gran lunga a quello in oggetto, prima ancora di prendere in considerazione tutto il loro periodo 'anni 70' che per me è il più pregevole in assoluto. [:)]
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Re: Camel...

Postby aorlansky60 » 21 Apr 2023, 06:32

beh è successo che io mi debba contraddire [un poco] rispetto a quello che ho scritto solo ieri... [O:-)]
che io stia prendendo la sindrome di 'CAS' ?? [:-I] [:D]
(leggendo questo, Marco avrà capito al volo cosa intendo...) [:D] [:-D] [;)]

si, perchè a dispetto di quello che pensavo, nella giornata di ieri ho insistito sull'ascolto dell'album... [:)]
io sono fatto un pò così, mi ci vuole tempo per convincermi, è un lato del mio carattere [:D] e molte volte (praticamente sempre) sento il bisogno di 'approfondire' un argomento, anche oltre misura a volte, prima di arrendermi ad un evidenza che potrebbe rivelarsi errata...

ebbene posso dire che, tutto sommato, "Stationary Traveller" non è poi così banale e scontato come l'avevo bollato al primo ascolto... confermo due strepitosi assoli di 'elettrica' di Latimer nell'arco dell'album (uno che sapeva il fatto suo nel suonare la chitarra e scrivere linee guida di sola chitarra elettrica) e due brani molto belli che mi piacciono decisamente (la 'title track' dell'album e "Long goodbyes" curiosamente le due che chiudono le rispettive facciate), e più di un episodio ben riuscito, al punto che al momento attuale, sulla durata complessiva dell'album sono assai meno gli episodi (e le songs) che non gradisco (per es. la song iniziale del disco, marziale e ossessiva nella sua progressione armonica, ma forse è proprio quello che Latimer intendeva infondere a chi ascolta... per fortuna è molto breve), rispetto alla maggioranza dei brani che invece desta positivamente il mio interesse. [:)] Continuo a preferire la side B rispetto alla side A, nonostante quest'ultima contenga la già citata, molto bella, "Stationary Traveller".

Fattore "lo riascolterei" ?? [:-I]
beh, penso che da qui al futuro la possibilità che i suoi solchi vengano di nuovo esplorati è aumentata sensibilmente: nel mio 'borsino' domestico di gradimento, "Stationary Traveller" ha aumentato le proprie quotazioni. [:D]

Grazie a Marco e a Duke. [;)]
Morale della storia: nella Vita non si finisce [proprio] mai di imparare (e conoscere). [:)]
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Re: Camel...

Postby highinfidelity » 21 Apr 2023, 07:32

Grande Alain! [:D]

Devo dire che a me lo strumentale iniziale "marziale" piace molto, sia perché com'è noto i timbri di sintesi non mi danno affatto fastidio, anzi... sia forse perchè un po' "marziale" in fondo lo sono anch'io. [:D] Tra parentesi è un brano che smentisce clamorosamente il tuo giudizio di un disco traslato in gamma acuta, in quanto caratterizzato da un basso di sintesi che fà venire giù la casa [:D] (ma ho capito benissimo cosa in realtà intendevi dire, e ti dò ragione, anche se comunque è un disco molto meglio bilanciato di tanti altri del periodo). Aggiungo anche che è forse il brano in cui a parer mio il chitarrismo di Latimer si avvicina di più a quanto produce attualmente il nostro Steve Hackett: mi ricorda moltissimo le ouverture strumentali con cui il nostro eroe usa aprire i suoi dischi recenti, anche proprio a livello di timbro dello strumento, progressioni armoniche eccetera.

In generale, comunque, trovo che siano proprio i dischi meno banali a non piacere "d'impatto", ma poi a richiamarci all'ascolto per qualche oscuro motivo, ed infine ad essere pienamente apprezzati solo dopo ripetuti ascolti. Di converso, solitamente questi dischi non nauseano sul lungo periodo, mentre quelli che sembrano piacevoli già sulle prime, poi spesso vengono a noia se riascoltati più volte nell'arco del tempo. A me fondamentalmente è successo lo stesso coi dischi dei Genesis e del progressive in generale: per dire, non è che al primo ascolto di The Lamb abbia pensato "uelà ma che bello!", ho pensato piuttosto che non ci avevo capito niente, ma che però c'erano 3-4 passaggi che avrei riascoltato volentieri (in particolare ricordo come in fotografia che volevo tornare sulla frase the children play at home / with needles / needles and pins). Da lì poi pian piano ha fatto breccia grazie agli ascolti successivi. [;)]

Ora, lungi da me paragonare Stationary Traveller a The Lamb ovviamente, ma non mi stupisce che abbia necessitato di ripetuti giri sul piatto prima di essere "afferrato". In ogni caso, ritengo che abbia un rapporto tra brani veramente memorabili e brani trascurabili non inferiore a Nude; il mio gidizio, considerato anche il contesto "non facile" in cui fu prodotto e pubblicato, è sicuramente molto positivo. [:)]
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(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: Camel...

Postby aorlansky60 » 22 Apr 2023, 08:51

"Devo dire che a me lo strumentale iniziale "marziale" piace molto, sia perché com'è noto i timbri di sintesi non mi danno affatto fastidio, anzi... sia forse perchè un po' "marziale" in fondo lo sono anch'io. [:D] Tra parentesi è un brano che smentisce clamorosamente il tuo giudizio di un disco traslato in gamma acuta, in quanto caratterizzato da un basso di sintesi che fà venire giù la casa." [:D]

Forse non mi piace molto proprio perchè enfatizzato dal synth -e in particolare da quella campionatura di suono- nella sua linea guida... in realtà neanch'io disdegno "ritmi marziali" nel rock, però in generale tendo a preferire quelli condotti dalla chitarra elettrica... vero quello che osservi a proposito della gamma bassa nel brano iniziale, e visto che hai citato "THE LAMB" non può non venirmi in mente la poderosa linea di basso, marziale e ossessiva, [:D] di Mike Rutherford in "Back in NYC" brano nel quale sono state registrate frequenze BASSE quasi da far spettinare i capelli, [:D] naturalmente se riprodotte con una catena audio adeguata in grado di farle emergere in tutta la loro potenza...
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Re: Camel...

Postby Duke59 » 22 Apr 2023, 19:06

Sono felice che un album secondo me ingiustamente sottovalutato com "Stationary traveler", che a mio parere descrive perfettamente la malinconia e la problematicità della divisione Germania Est-Germania Ovest pre caduta muro di Berlino (Pressure points), venga apprezzato.

E mentre auguro ad Andy Latimer di rimettersi presto dall'intervento chirurgico che lo ha costretto ad annullare il tour del Camel previsto per il 2023 (purtroppo Latimer ha avuto seri problemi di salute negli ultimi anni) vi posto i link all'esecuzione live di due pezzi tratti dall'album che a me piacciono particolarmente (perdonate gli inserti video che il regista ha voluto aggiungere che secondo me era meglio non ci fossero stati)

Fingertips
https://youtu.be/V0xR2BBxGPo

Long goodbyes
https://youtu.be/G39AfVzCoes
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