Banco Del mutuo Soccorso. Richiesta

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Banco Del mutuo Soccorso. Richiesta

Postby Moonhead » 09 Mar 2009, 14:25

Dopo una breve ricerca col tastino Search ho notato che si parlava un po' pochino di questo grande gruppo.
Ora dopo un recente sondaggio interno al GFI ho notato che molti (me compreso) nel binomio PFM/BDMS molti amano il gruppo di Di Cioccio & Co.
Ora conoscendo meno il gruppo di Mr. Di Giacomo chiedo se sia possibile creare una guida all'ascolto di questo gruppone cosi' da riempire un gap (mio e credo di molti altri..)
L'appello e' rivolto a tutti e ad una persona in particolare che li conosce MOOOLTO bene (M.L. sempre se hai voglia e tempo... [;)])
Grassie mille!
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Postby marcoleodori » 09 Mar 2009, 15:02

Vuoi i numeri di telefono così li chiami e glielo chiedi?
Chiaramente sto scherzando... non potrei mai dare numeri di telefono perchè verrei trucidato. Trattandosi di 'Amici' (quelli con la A maiuscola...)... io non sono di parte... sono qualcosa di più che di parte... Se ti vuoi avventurare parti dal 1° disco del 1972 (omonimo) e spingiti fino a "Canto di Primavera" del 1979... Troverai un percorso artistico straordinario, meno appariscente di ciò che in contemporanea produceva la PFM. Il Banco, come ha detto anche il mio 'Grande Amico' Smiro fu in grado di proporre un modo italiano di vivere il progressive. La dove altri gruppi guardavano alla terra d'Albione, il Banco cercò di contaminare la sua musica con la grande tradizione italiana. La discografia di questa band propone in sequenza oltre all'album di debutto omonimo, "Darwin", "Io sono nato libero", "Banco", "Come in Ultima Cena", "Di terra" e "Canto di Primavera". Segui il sentiero con il quale il gruppo di Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo attraversarono gli anni '70... poi tra qualche tempo ci dirai le tue impressioni su questo stesso topic...
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Postby marbian » 09 Mar 2009, 15:20

Non potendo dire altro (ha espresso Marco tutto quel che volevo dire) mi limito a rafforzare il concetto: dall'esordio a Canto di Primavera compreso semplicemente imprescindibili.

il binomio Vittorio Nocenzi/Francesco Di Giacomo è stata la splendida spina dorsale del progetto.

Ma anche quando Francesco si è fatto silenziosamente da parte per dare spazio alla musica (....Di Terra, Garofano Rosso) sono nati due esempi di progressive italiano davvero unico e originale.
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Postby Moonhead » 09 Mar 2009, 15:24

Grazie mille Marco! Il primo gia' lo conosco ma siccome ho visto che qua' dentro non ero l'unico a conoscere poco questo grande gruppo mi sembrava giusto riempire una lacuna.
Grazie mille anche a marbian!
OT x marbian: cmq alla fine preferisco il primo album degli Ezra lo trovo piu' spontaneo.

PS x Marco: so che chiederti qual'e' il tuo preferito degli album e' come chiederti quale figlio ami di piu' ma e' solo una mia curiosita'!
Last edited by Moonhead on 09 Mar 2009, 15:27, edited 1 time in total.
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Postby marcoleodori » 09 Mar 2009, 15:59

Per un discorso affettivo dico "Io sono nato libero" dove ci sono brani che ancora oggi mi fanno venire i brividi. Anni fa, quando seguivo il Banco al punto di viaggiare spesso con loro (quanti ricordi e quante emozioni...), nel corso di un concerto acustico, in una pausa, Vittorio accennò brevemente al piano l'inizio di "Canto nomade per un prigioniero politico"... mi trovai con gli occhi pieni di lacrime a cantare mentalmente la prima parte di quel pezzo straordinario. Ma amo in modo pazzesco anche "Come in Utima Cena" dove, a gusto mio, ci sono alcune delle più geniali intuizioni dei fratelli Nocenzi e di Francesco Di Giacomo. Ma lo ripeto il periodo 1972 - 1979 è un viaggio affascinante tra le pieghe più preziose del prog italico. Ringrazio il mio fratello ritrovato (dopo Rael Matrix ce n'è un altro... la mia è una famiglia numerosa...) Marbian per avermi ricordato la bellissima colonna sonora di "Garofano Rosso" scritta per il film di Luigi Faccini e tratto dal romanzo di Elio Vittorini...

Se avete voglia di leggervi una sintetica carrellata sulla storia del Banco potete dare uno sguardo a ciò che scrissi per il Sito Web della formazione, che ebbi l'onore di allestire molti anni fa con il mio carissimo amico Giovanni Quilici... La trovate a questo link:

http://www.bancodelmutuosoccorso.it/HomeIta.htm

Dovete poi cliccare su STORIA...

Aggiungo (con orrore) che qualcuno ha rielaborato il testo e che non è più come io lo avevo tirato giù in origine (basta leggere la parte dedicata a "Le Origini" per capire che non è più il mio testo... perchè la forma lascia desiderare... scusate l'immodestia...)...
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Postby The Serpent » 09 Mar 2009, 16:25

Qualunque intervento dopo Marco è pleonastico. Non si può aggiungere altro a livello di consiglio per avvicinarsi al Banco.

Voglio solo dire che per me Darwin è uno dei migliori esempi di prog con la P maiuscola. Sottovalutato a mio parere, perchè dovrebbe avere un posto tra i primissimi nel panorama mondiale del genere. Pochi esempi vi sono di opere così complesse, sia nel testo che nella musica. Un capolavoro.[:p]

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Postby marcoleodori » 09 Mar 2009, 16:55

Visto che la mia stesura della storia del Banco è stata totalmente stravolta ho deciso di ripubblicarla qui. Sei i moderatori ritengono che sia meglio spostarla in un topic dedicato, facciano pure...

PROLOGO

Nella seconda metà degli anni ’70 Vittorio Nocenzi viene contattato da Ettore De Carolis ed entra a far parte della band con la quale Gabriella Ferri effettua il tour estivo. In precedenza il futuro leader del Banco si era fatto le ossa suonando musica leggera con Mario Zelinotti. La collaborazione con Gabriella Ferri fa si che di lì a breve venga realizzato un LP in cui sono presenti ben sette composizioni scritte da Nocenzi. I tempi sono maturi e presto arriva la possibilità di proporsi ad una grossa etichetta romana.


GLI INIZI (1969-70)

La storia del Banco del Mutuo Soccorso ha inizio nel 1968 quando Vittorio Nocenzi, procuratosi un'audizione presso la RCA, deve allestire in tutta fretta una formazione per presentare alcune sue composizioni ai discografici della suddetta etichetta. L'audizione avrà esito positivo e porterà alla firma del contratto con l’etichetta romana. Accanto a Nocenzi ci sono il fratello Gianni al pianoforte (proveniente dai Crash e dai Kriminal), Franco Coletta alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Franco Pontecorvi alla batteria. Successivamente il Banco del Mutuo Soccorso realizza tre brani che vengono inclusi in 'Sound 70', una compilation (pubblicata solo su nastro) che presenta nuove formazioni e che permette alla band di incidere "Vedo il telefono"/"La mia libertà"/"Padre Francesco". Le tre canzoni sopraccitate verrano ripubblicate nel 1989 dalla Contempo Records di Firenze. Nel frattempo Claudio Falco subentra come chitarrista a Franco Coletta. Con la nuova line-up vengono registrati altri brani, scritti da Vittorio Nocenzi e Vittorio Ferri (padre di Gabriella che collabora alla stesura dei testi di “Ed io canto” e “Mille poesie” così come era presente in “Vedo il telefono” e “La mia libertà”) e prodotti da Piero Pintucci e Cesare De Natale che rimarranno a lungo inediti per poi venir pubblicati in Donna Plautilla dall’etichetta Raro Records! Di Roma nel 1989.

LA SVOLTA (1971)

La svolta avviene nel maggio del 1971 a Roma, quando, al II° Festival Pop di Caracalla, i fratelli Nocenzi, che per l’occasione presentano “Caracalla 1” e “Caracalla 2”, versione embrionali di “R.I.P.” e “Metamorfosi”, incontrano il chitarrista dei Fiori di campo Marcello Todaro, (era presente anche Rodolfo Maltese con gli Homo Sapiens che non accetta di unirsi alla band) Francesco Di Giacomo (voce), Renato D'Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria) delle Esperienze e decidono di unire le forze. In un primo momento Calderoni non accetta di entrare a far parte della formazione e la batteria viene affidata a Mario Achilli. Con la nuova formazione il Banco si presenta nuovamente alla RCA proponendo R.I.P., ma la cosa non sembra interessare ai discografici e Vittorio Nocenzi riesce ad ottenere la rescissione del contratto. A settembre dello stesso anno il Banco partecipa al festival Pop di Novate Milanese. E' per merito di Franco Mamone, impresario di spicco e Sandro Colombini, produttore celebre per aver legato il suo nome a quello di Lucio Battisti e ad altri nomi di spicco di quegli anni, che il gruppo riesce a firmare un contratto con la Ricordi Dischi, che permetterà al Banco di pubblicare i suoi primi tre lavori, album destinati a passare alla storia del nascente pop italiano, e che verranno apprezzati, non poco, anche all'estero. Si passa così dalle canzoni del primo periodo, fortemente influenzate dal beat, a composizioni lunghe e complesse, che riflettono il grande amore per la musica classica dei fratelli Nocenzi.

IL SUCCESSO - IL PRIMO ALBUM "B.M.S." (1972)

Negli ultimi mesi del 1971 il Banco inizia a registrare l’album del debutto a Milano negli studi della Ricordi nei pressi di Piazzale Corvetto. Studi che sono ospitati da un cinema – teatro parrocchiale, motivo per il quale spesso bisogna interrompere il lavoro per utilizzare la sala per le proiezioni. Il Banco ha ora in organico Pierluigi Calderoni che, seppur in ritardo, ha accettato la proposta dei fratelli Nocenzi. Nel Maggio del 1972 la Ricordi pubblica "Banco del Mutuo Soccorso", un disco destinato a diventare una pietra miliare nella nascente scena italiana. L'album contiene brani di grande impatto e notevole lirismo; i testi di Francesco Di Giacomo si sposano alla perfezione con le composizioni di Vittorio Nocenzi. "R.I.P.", "Il Giardino del Mago" e "Metamorfosi" sono brani di struggente bellezza, che rimarranno impressi nella mente degli appassionati, dei fan del gruppo, per la loro grande poesia, per la loro alternanza di umori, di sfumature, di momenti di pieno strumentale a cui fanno seguito frasi appena sussurrate. E' un'opera prima incredibilmente matura, che la dice lunga su quello che sarà il percorso artistico futuro della formazione. Di grande impatto è anche l'artwork, con una copertina a forma di salvadanaio, ed una fessura (quella utilizzata per introdurre il denaro) da cui può essere estratta una striscia di cartoncino su cui sono stampate le foto dei componenti del gruppo. L’album di debutto ottiene consensi unanimi e porta la formazione ai vertici della nascente scena ‘pop’ italiana. Sta nascendo il ‘progressive’ di casa nostra ed il Banco, al pari della PFM e delle Orme ne è l’alfiere. Alla pubblicazione di “Banco del Mutuo Soccorso” seguono esibizioni a grandi eventi come il Festival di Villa Pamphili (dal 25 al 27 maggio ‘72) e al 2° Festival di Musica d’Avanguardia e Nuove Tendenze (Foro Italico – giugno ’72) e concerti effettuati come supporter ai Curved Air, ai Colosseum e a Rory Gallagher.

DARWIN! (1972)

A pochi mesi di distanza dal disco d'esordio il Banco è di nuovo al lavoro per realizzare "Darwin !", un album concept, basato cioè su un tema unico, quello dell'evoluzione dell'uomo teorizzata da Charles Darwin. La nuova avventura del gruppo dei fratelli Nocenzi e di Francesco Di Giacomo reca con sé altre composizioni che lasceranno il segno. "La danza dei grandi rettili", "La conquista della posizione eretta" e "750000 anni fa... l'amore?" sono affreschi dalle mille sfumature in cui la band esprime in modo efficace il caos primordiale e l'apparizione dell'uomo, un essere dotato di coscienza e di sentimenti, l'uomo con il suo bisogno d'amore, ancora molto animale nell'aspetto ma già avviato a diventare l'essere più evoluto del pianeta. “Darwin!” conferma pienamente le indicazioni positive del primo LP e segna un ulteriore passo in avanti per la band di Marino, che continua a frequentare le zone alte della hit-parade italiana. L'anno successivo vede il primo avvicendamento nelle file del Banco, il chitarrista Marcello Todaro viene sostituito da Rodolfo Maltese (proveniente dagli Homo Sapiens), che partecipa alle sessioni di registrazione di "Io sono nato libero" registrando quasi tutte le parti di chitarra, ma viene accreditato solo come ospite. In realtà fa già parte del gruppo e ne diventerà, di lì a poco, una colonna portante.

IO SONO NATO LIBERO (1973)

Il terzo album del Banco, contiene ancora una volta brani di altissimo livello, in cui la poesia e l'impegno dei testi scritti da Di Giacomo trovano il loro degno completamento nelle notevoli composizioni di Vittorio e Gianni Nocenzi (che firma la pregevole "La città sottile"). Solo cinque i brani, di cui due ("Non mi rompete" - "Traccia II") destinati ad entrare nella storia della formazione. Ma non sono certo da meno i rimanenti brani "Canto nomade per un prigioniero politico" con un testo di struggente bellezza, il già citato brano di Gianni Nocenzi e "Dopo... niente è più lo stesso". E’ in questo periodo che si comincia a parlare di una possibile rappresentazione teatrale di “Darwin!”, progetto che non verrà mai portato in scena, come pure l’opera rock sulla vita di San Francesco d’Assisi, lavoro per il quale il Banco lavorerà per un anno intero e che prevedeva la presenza di ospiti del calibro di Elio D’Anna ex Osanna, Toni Esposito e Giovanni Tommaso del Perigeo.

L’ESTERO (1974)

Dopo tre album il Banco è ormai una realtà e non solo a livello nazionale ed è pronto per il grande salto. Si parla di un interessamento da parte della Warner Bros. Alla fine il gruppo viene messo sotto contratto da Greg Lake e Keith Emerson per la Manticore Ltd, etichetta che ha già sotto contratto la P.F.M. e che è disposta ad investire sui promettenti gruppi italiani. Lake scrive parole di elogio per il Banco sul Melody Maker e successivamente incontra la formazione a Roma per proporle di entrare a far parte della propria scuderia. Il contratto viene firmato a New York ed ha inizio l’avventura internazionale del Banco.

BANCO (1975)

Nel 1975 esce "Banco", un album che contiene rielaborazioni di brani già editi in lingua inglese (con testi di Marva Jan Marrow)come "R.I.P." ("Outside"), "Non mi rompete"("Leave Me Alone"), "Dopo... niente è più lo stesso" ("Nothing's the Same") e "Metamorfosi" ("Metamorphosis") oltre a "Traccia II" e alle inedite "Chorale (from Traccia's Theme)" e "L'albero del pane("The Bread Tree)". Il quarto lavoro del BMS, registrato a Roma (negli studi Chantalain) e a Londra (agli Advision Studios, allo Scorpio ed agli Air Studios dove Vittorio Nocenzi si tolse la soddisfazione di una jam-session a porte chiuse con Keith Emerson…) viene presentato al Teatro Malibran di Venezia, con Emerson presente, e viene accolto con entusiasmo dalla stampa italiana ed internazionale. Curiosamente “Banco” non contiene estratti da “Darwin!”, ma il motivo è facilmente intuibile ed è quello di non voler smembrare un concept album. Il Banco effettua un tour in Inghilterra ricevendo consensi unanimi.

GAROFANO ROSSO (1976)

L'anno seguente vengono pubblicati addirittura due album, di cui il primo Garofano Rosso", è la colonna sonora del film tratto dall’omonimo romanzo di Elio Vittorini, per la regia di Luigi Faccini. La formazione rinuncia temporaneamente all’apporto di Francesco Di Giacomo e nel novembre del 1975 registra 12 brani che compongo la colonna sonora del sopraccitato film.

COME IN UN’ULTIMA CENA (1976)

"Come in un'ultima cena", di cui viene realizzata anche una versione in lingua inglese ("As in a Last Supper") con testi tradotti da Angelo Branduardi, che partecipa inoltre alle registrazioni, è l'ennesima dimostrazione del talento della formazione. Il disco viene presentato al Midem di Cannes e, per l’occasione, l’esibizione della band vede sul palco la presenza dei danzatori scalzi di Patrizia Cerroni. Spiccano "Il Ragno", brano in scaletta da più di vent'anni, "E' così buono Giovanni, ma...", "Si dice che i delfini parlino", "Fino alla mia porta", brani di notevole bellezza, che non temono confronti a livello internazionale e che daranno grosse soddisfazioni al Banco nel corso del successivo tour europeo, condotto come gruppo spalla ai Gentle Giant, che porterà la formazione italiana ad esibirsi in Gemania, Olanda, Belgio e Svizzera. Successivamente il Banco inizia a lavorare alla colonna sonora di un film di fantascienza (Starcrash) che non verrà mai completato. Alcuni brani confluiranno poi nel lavoro successivo.

…DI TERRA (1978)

Due anni dopo, conclusa l’esperienza con la Manticore di Keith Emerson e Greg Lake, nel 1978, esce forse il lavoro più complesso del Banco, lavoro che vede per l’ultima volta la presenza di Renato D’Angelo, che lascia e sarà sostituito da Gianni Colaiacomo (già con i Kaleidon/RRR/Loy Altomare e Angelo Branduardi). L'album pubblicato dalla Ricordi, etichetta con la quale il Banco non ha mai interrotto il rapporto, è "...di terra", un LP completamente strumentale in cui la band, accompagnata dall'Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma diretta dal maestro Antonio Scarlato, si avvicina molto alla grande tradizione classica e ad umori legati al jazz. E' forse uno dei punti più alti toccati dalla formazione. Per l'occasione viene lasciato di nuovo da parte Francesco Di Giacomo che è comunque l'autore dei versi che presi singolarmente formano i titoli delle sette composizioni presenti (Nel cielo e nelle altre cose mute, Terramadre, non senza dolore, io vivo né più di un albero non meno di una stella, nei suoni e nei silenzi, di terra...). L’album viene presentato per intero in concerto a Villa Ada a Roma, con l’orchestra e con l’impianto audio e luci dei Pink Floyd e successivamente viene riproposto nel corso della “Carovana del Mediterraneo” (tour effettuato con Angelo Branduardi Maurizio Fabbrizio e i Felix Mizrahi).

CANTO DI PRIMAVERA (1979)

Il decennio si chiude con la pubblicazione di "Canto di primavera", lavoro che contiene otto composizioni fresche, in cui si torna alla canzone. Da ricordare oltre alle strumentali "Ciclo" che apre e "Circobanda" che chiude l'album, le intense "E mi viene da pensare" e "Lungo il margine". Collaborano alla realizzazione del progetto Luigi Cinque, fiatista proveniente dal Canzoniere del Lazio ed il percussionista Gorge Aghedo. Il 14 giugno di quello stesso anno il Banco partecipa all’Omaggio a Demetrio Stratos, concerto in memoria del celebre cantante degli Area, organizzato in origine per raccogliere fondi per curarlo, ma che purtroppo avvenne quando Stratos era già deceduto in America. Il concerto, svoltosi all’Arena Civica di Milano, vide la partecipazione commossa dei maggiori artisti italiani. Il Banco eseguì “E mi viene da pensare” e “Lungo il margine”.


CAPOLINEA (1979)

La nuova sfida che la band raccoglie è quella di provare ad aggiornare il proprio suono, partendo da una diversa impostazione ritmica. Il risultato è il primo album dal vivo del Banco "Capolinea", registrato nell'omonimo Jazz Club di Milano. Vengono rivisitati soprattutto brani del periodo eroico della formazione come "R.I.P.", "750000 anni fa... l'amore?", "Non mi rompete", "Garofano Rosso" e "Capolinea parte 1 & 2", che altri non è che una versione dilatata e riveduta di "Fino alla mia porta" , brano di chiusura di "Come in un'ultima cena". Unico brano del recente passato che compare su questo live è "Canto di primavera". Al basso Dino D’Autorio affianca Gianni Colaiacomo, sono presenti inoltre il percussionista Karl Potter ed il chitarrista Beppe Cantarelli.

GLI ANNI OTTANTA

Gli anni '80 porteranno il Banco a tentare rotte alternative, verranno lasciate da parte le lunghe composizioni (come già avvenuto in "Canto di Primavera") e si approderà ad una forma canzone.

URGENTISSIMO (1980)

La nuova tendenza del Banco (che ha abbandonato l'antica sigla per la nuova a partire dall'album strumentale) è pienamente confermata in "Urgentissimo", album del 1980 che contiene sette canzoni ed un brano strumentale. Le sonorità sono più rock rispetto al passato e l'intento è quello di conservare lo spirito del gruppo in composizioni più agili e di breve durata. Tentativo che da' i suoi risultati migliori in brani come l'iniziale "Senza riguardo", "Dove sarà", "Ma che idea" e la gettonatissima "Paolo Pà", pubblicata anche su singolo e aggiunta all'ultimo momento in scaletta, vista la grande richiesta da parte del pubblico. Ma è forse "Felice" il brano che più di ogni altro testimonia il livello raggiunto dal Banco all'alba degli anni '80.


BUONE NOTIZIE (1981) Ad un anno di distanza esce "Buone Notizie", altra prova convincente in cui la sintesi fra il vecchio ed il nuovo viene raggiunta con la conseguente realizzazione di otto brani fra i quali spiccano "Canzone d'amore", "Michele e il treno" e le più note e programmate "Baciami Alfredo" e "Buone notizie". Alla fine del 1982 il Banco viene invitato a partecipare al Festival Internacional de la Nueva Cancion di Cuba ottenendo ampi consensi.

BANCO (1983)

Un altro ciclo sta per chiudersi, con "Banco" del 1983 si registra la defezione di Gianni Nocenzi, che abbandona per dedicarsi alla carriera solistica (pubblicherà due album "Empusa" nel 1988 e "Soft Song" nel 1992) e al suo nuovo lavoro con la AKAI, colosso giapponese per cui collauda tastiere, campionatori. L'album contiene "Moby Dick", altro brano che risulterà essere fra i più conosciuti ed apprezzati dal pubblico e "Lontano da", composizione particolarmente amata dal gruppo che ancora oggi la esegue dal vivo.

…E VIA (1985)

La nuova fase del Banco ha inizio nel 1985,quando con l'inserimento del polistrumentista Gabriel Amato (già nella band di Aretha Franklin) viene inciso e pubblicato il singolo “Grande Joe” che vede l’unica partecipazione del Banco al Festival di Sanremo e "E via", un album un po' anomalo per la band, in cui lo spirito del gruppo sembra essersi perso. Ottimi arrangiamenti e sonorità splendide, ma è comunque difficile riconoscere fra gli otto brani presenti il Banco del passato. Ed è infatti l’unico disco che, a detta dello stesso Vittorio Nocenzi, sarebbe stato meglio non realizzare. Il disco vede la partecipazione di Gianni Nocenzi, per la prima volta come ospite, di Anna Oxa, Mike Francis e Riccardo Cocciante al quale il Banco restituirà il favore successivamente ‘prestandogli’ Rodolfo Maltese, Pierluigi Calderoni e Gabriel Amato per il tour 1987-88.

1986-1989

Seguiranno quattro anni di silenzio interrotti solo dalla pubblicazione di "Non mettere le dita nel naso", primo disco solista di Francesco Di Giacomo, prodotto da Vittorio Nocenzi e suonato da quello che è il Line-Up del Banco in quel momento: accanto a Nocenzi e Di Giacomo troviamo gli inossidabili Rodolfo Maltese e Pierluigi Calderoni, Cinzia Nocenzi (sorella di Vittorio) alle tastiere, Tiziano Ricci al basso e Pietro Letti al sax. L'album di Francesco con il Banco contiene la bellissima "Qualcosa che rimane", come pure "Ti taglio i viveri" e "Non ci siamo" in cui trapela un certo amore per il Soul e per il Rhythm'n'Blues da parte del cantante. Da segnalare la successiva cover di "Hey Joe" di Jimi Hendrix realizzata in coppia con Sam Moore e pubblicata inizialmente su singolo ed EP, per poi essere inserita nella ristampa in CD di "Non mettere le dita nel naso". Il 1989 è anche l’anno in cui Rodolfo Maltese prepara un suo album con il Rodolfo Maltese Group. Ma il disco “Il gabbiano Jonathan” non verrà mai pubblicato e alcuni brani verranno in seguito rielaborati dagli Indaco alla fine del decennio successivo.

GLI ANNI NOVANTA

E' in questo periodo che il gruppo si riappropria dell'antica sigla Banco del Mutuo Soccorso", ma non è l'unica novità. In concerto vengono ripresi i brani del primissimo periodo e si torna ad eseguirli con gli arrangiamenti originali. E' un grande momento per i sostenitori di vecchia data della band; di lì a poco viene infatti pubblicato un cofanetto a forma di salvadanaio.

DA QUI MESSERE SI DOMINA LA VALLE (1991)

Il doppio CD esce per la Virgin e contiene nuove incisioni dei brani dei primi due album (in seguito verranno pubblicati anche singolarmente). Un ritorno all'antico che genera nuovo entusiasmo nella band, come nei suoi fan e che dimostra quanto ancora siano attuali brani come quelli contenuti in "Banco del Mutuo Soccorso" e "Darwin". Il tentativo, pienamente riuscito, è quello di restituire intatte le gemme del passato alla luce delle nuove tecnologie, pur nel rispetto della tradizione. Il progetto, fortemente voluto dal Banco, viene realizzato con la sapiente collaborazione di Piercarlo Penta. Non c'era modo migliore per aprire gli anni '90. Nel 1992 Rodolfo Maltese crea con Mario Pio Mancini “Indaco”, un progetto parallelo che ha inizio con un album omonimo in cui appare chiaro l’interesse dei due musicisti per la musica etnica e la ricerca. L’anno seguente Maltese entra a far parte dei Tetes De Bois con i quali pubblica “Se anche fosse amore” (autoproduzione) e successivamente “Pezzi di ricambio” (EMI).

IL 13 (1994)

Alla fine del 1994 esce per la EMI un nuovo lavoro del Banco, il primo in quasi dieci anni ad essere pubblicato a nome del gruppo e che contiene brani inediti. "Il 13" è un album che si mantiene in equilibrio, in cui è presente un chiaro riferimento alla tradizione del gruppo come pure l'esigenza di una maggiore comunicativa. E' impossibile comunque non provare un brivido lungo la schiena all'ascolto di "Bisbigli", brano per solo piano quasi sussurrato da Vittorio Nocenzi o nella trascinante "Emiliano", come pure nelle splendide "Guardami le spalle", "Bambino", "Rimani fuori" e "Tirami una rete". E’ un ritorno soltanto sotto l’aspetto discografico perché il Banco non ha mai cessato di esistere e, soprattutto, non ha mai cessato la sua attività concertistica. Per il tour che segue la pubblicazione del CD entrano in formazione i giovani Maurizio Masi (alla batteria) e Filippo Marcheggiani (alla chitarra) e viene confermato Tiziano Ricci (al basso). Per la prima volta il Banco partecipa al Premio Tenco, vengono eseguiti “Bambino” e “Non mi rompete”. Rodolfo Maltese prosegue la sua collaborazione con Mario Pio Mancini realizzando “Flying with the Chakras”.


NUDO (1997)

Gli anni '90 volgono al termine ed il nuovo progetto è "Nudo", CD che rivisita in chiave acustica i vecchi e inossidabili successi. Una prima pubblicazione viene fatta esclusivamente per il mercato giapponese; l’album è singolo e viene immesso sul mercato dalla King Records. La successiva edizione del CD per la EMI è doppia e contiene, oltre ai brani unplugged, registrazioni tratte dai concerti del 25 e 26 maggio del 1997 all’On Air West di Tokyo, ed una splendida suite inedita di quindici minuti, intitolata, non a caso, “Nudo”, che permette al Banco di gettare un ponte verso il nuovo millennio. Sempre a Maggio il Banco è presente alla manifestazione Sanremo Rock. A novembre il Banco è ospite ad Help la trasmissione musicale di Red Ronnie. L’anno si conclude con l’esibizione al Premio Rino Gaetano a Crotone a dicembre, mese in cui viene realizzato anche uno special dalla RAI dal titolo “In tour con il Banco”, nel quale avviene l’incontro con Alessandro Capotto che in seguito entrerà a far parte della formazione. Sempre nel ’97 viene pubblicato “Vento del deserto”, nuovo lavoro degli Indaco che sono ora una vera e propria band con Pierluigi Calderoni alla batteria, Luca Barberini al basso, Arnaldo Vacca alle percussioni e Carlo Mezzanotte alle tastiere. Ospiti di lusso sono Mauro Pagani e Francesco Di Giacomo.

FINE MILLENNIO

Il decennio volge al termine ed il Banco continua a suonare ovunque. A Marzo del ‘98 c’è una nuova apparizione ad Help di TMC. Questa volta il Banco in chiave unplugged ospita Mauro Pagani. Il gruppo torna poi in Giappone per effettuare delle date in acustico, progetto al quale nei concerti italiani spesso si unisce il sopraccitato Pagani, musicista che non ha certo bisogno di presentazioni e che aggiunge i suoi preziosi strumenti (violino, flauto e bouzouki) ad un impianto sonoro di livello elevato costituito dalle chitarre di Rodolfo Maltese e Filippo Marcheggiani e dal pianoforte di Vittorio Nocenzi. Torna in scaletta “Canto di Primavera”, che, proprio con la presenza di Pagani, acquista se possibile, qualcosa di più rispetto alla splendida versione originariamente contenuta nell’omonimo album. Il 28 e 29 maggio del 1999 il Banco suona a Città del Messico davanti ad un pubblico entusiasta che li attendeva da anni. Dai concerti viene tratto un doppio CD live pubblicato l’anno successivo dall’etichetta messicana Sol & Deneb Records. In estate la band chiude il 2° Prog Festival di Vigevano, festival che vede la partecipazione, fra gli altri, dei Jethro Tull. Sempre nel 1999, il 21 di settembre, il Banco ripropone dopo 27 anni “Darwin!” quasi per intero. L’occasione è rappresentata dal “Festival di Musica Sacra” denominato “Sagra Umbra”, la cornice è lo splendido Teatro Morlacchi di Perugia. Nel frattempo si è unito al Banco il fiatista Alessandro Papotto già con i Nodo Gordiano e i Periferia del mondo. Mentre l’anno volge al termine c’è tempo per riabbracciare i vecchi amici Lino Vairetti e Danilo Rustici degli Osanna e James Senese dei Napoli Centrale in un concerto a Marino, in ottobre, per la ‘Sagra dell’uva’. Nel corso di questo incredibile anno la Victor giapponese pubblica in CD “Banco” del 1975, in versione rimasterizzata a 20 bit. Gli Indaco pubblicano un nuovo album dal titolo “Amorgòs” con ospiti di grande rilievo quali Lester Bowie, Mauro Pagani, Vittorio Nocenzi, Francesco Di Giacomo, Andrea Parodi (ex Tazenda), Enzo Gragnaniello e Mario Rivera (Agricantus).

2000

Nel 2000 continua l’affascinante viaggio del Banco che, a quasi trent’anni dall’esordio, ha pienamente recuperato una sua dimensione internazionale. Vittorio Nocenzi presenta in anteprima estratti da “Movimenti” a Buenos Aires e Montevideo. Subito dopo la formazione viene invitata a partecipare all’edizione annuale del Progfest che si svolge a Los Angeles a settembre. Pochi giorni dopo è la volta di Città del Messico dove il Banco ritorna a distanza di poco più di un anno. A fine ottobre la band italiana è poi headliner alla quinta edizione del Rio Art Rock Festival di Rio de Janeiro dove suona due concerti, di cui uno al posto dei Camel non intervenuti alla manifestazione. Gli Indaco proseguono il loro percorso artistico pubblicando “Spezie”, CD dal vivo con inediti.

2001

Ancora una presenza oltreoceano per il Banco. In estate La formazione di Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo vola a Bethlehem per partecipare al NearFest. A distanza di pochi giorni si esibisce anche a Panama City. Contemporaneamente proseguono i concerti in acustico che vedono ora la presenza come special guest di Eugenio Finardi e degli Elettrojoyce. A settembre il Banco si esibisce a Lanuvio, l’ospite di turno è nuovamente Mauro Pagani (oltre agli Elettrojoyce) sono passati solo quattro giorni dal triste attentato alle Twin Towers. L’atmosfera è particolare ed il concerto è di quelli che non si possono dimenticare. C’è anche un sentito omaggio di Pagani a De André con l’esecuzione di brani da “Creuza de ma”, al quale si uniscono anche Vittorio, Francesco, Rodolfo e Filippo Gatti degli Elettrojoyce. Pochi giorni dopo Vittorio Nocenzi si esibisce da solo al pianoforte nel corso della rassegna Enzimi, presentando alcuni brani dell’imminente album solista “Movimenti”. Nello stesso tempo Francesco Di Giacomo realizza insieme ad Eugenio Finardi “O Fado”, un album contenenti brani di fado tradotti in italiano e splendidamente interpretati dai due. Altro avvenimento importante è poi la rimasterizzazione a 24 bit di “Banco del Mutuo Soccorso” e “Darwin!” da parte della BMG Ricordi. Le nuove edizioni cartonate restituiscono intatti i capolavori del passato.

2002

E’ un anno di calma apparente con Vittorio Nocenzi impegnato a promuovere il suo lavoro solista e a portare avanti il suo progetto “Le chiavi segrete della Musica” (progetto che porta avanti da diversi anni nelle scuole) , in cui vengono effettuati pochi concerti ma buoni. C’è comunque ‘l’evento’ che apre i festeggiamenti per i trent’anni dalla pubblicazione del ‘Salvadanaio’: Il Banco suona a Roma alla Festa dei Lavoratori del 1° maggio in Piazza S.Giovanni. Poco più di dieci minuti, con ospiti di rilievo come John De Leo dei Quintorigo, Morgan dei Blu Vertigo e Filippo Gatti degli Elettrojoyce. I brani eseguiti sono gli intramontabili “R.I.P.” e “Non mi rompete”. A giorni è prevista la pubblicazione di “Terra Maris”, nuovo lavoro degli Indaco ed è storia recente la collaborazione di Maltese e Di Giacomo al nuovo lavoro dei Tetes De Bois che rendono omaggio a Leo Ferrè. E la storia continua…

La storia è poi proseguita.... Io mi fermai in quel momento, pur continuando ad amare il Banco lasciai il testimone ad altri e tornai ad essere uno dei tanti tra il pubblico... Ma l'affetto profondo ed i ricordi (bellissimi) rimangono...
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Postby marbian » 09 Mar 2009, 16:57

Grazie a te Marco per l'amicizia vera.[:)]

Moonhead, grazie anche a nome degli EW, ora non ti resta che perderti
( e come potresti, leggi che guida, che manco Virgilio...) fra gli sterminati tesori della discografia del BMS: NE USCIRAI ARRICCHITO!
( musicalmente e umanamente s'intende...)[;)]
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Postby Duke of Mar » 09 Mar 2009, 17:08

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Postby LordMauryZ » 09 Mar 2009, 17:12

Quoto quanto detto da marcoleodori nel suo primo post.

Personalmente il mio album preferito del BMS è Darwin!
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Postby fr.arcuri » 09 Mar 2009, 17:33

detto che ogni cosa che so in più di marco me lo fa ammirare sempre di più vorrei dare un consiglio a chi non conosce i B.M.S:

procuratevi in qualunque modo, anche illecito tanto poi correrete a comprare l'album, il brano R.I.P..

non ascoltatelo tutto il brano. andate al minuto 3.35.

sentirete il cantante dire " vecchio soldato" e poi ascoltatelo attentamente declamare queste parole:

"Ora si è seduto il vento

il tuo sguardo è rimasto appeso al cielo
sugli occhi c'è il sole

nel petto ti resta un pugnale
e tu no, non scaglierai mai più

la tua lancia per ferire l'orizzonte
per spingerti al di là

per scoprire ciò che solo Iddio sa
ma di te resterà soltanto

il dolore, il pianto che tu hai regalato
per spingerti al di là

per scoprire ciò che solo Iddio sa.


Per spingerti al di là,

per scoprire ciò che solo Iddio sa..."

già solo leggerle queste parole e vedere quanto attuali sono ancora adesso dovrebbero farti capire molte cose su questo gruppo.

la musica che accompagna queste parole e realmente sublime ed il totale di questo splendido momento è, per me, uno degli apici della musica progressive.
intendo tutto il rock progressivo non solo quello italiano.
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Of a kingdom beyond the skies ...
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Postby Duke59 » 09 Mar 2009, 17:39

quote:
Originally posted by marcoleodori

Ma amo in modo pazzesco anche "Come in Utima Cena" dove, a gusto mio, ci sono alcune delle più geniali intuizioni dei fratelli Nocenzi e di Francesco Di Giacomo.


"Come in un ultima cena" è per me tra gli album di tutti i tempi uno di quelli che meglio sposa testi e musiche. Con quell'album il Banco riuscì a rendere più facilmente accessibile la sua poesia senza però cedere nemmeno di un millimetro nei confronti del livello artistico. Anche la canzone apparentemente più "commerciale" dell'album (Il ragno) è un capolavoro assoluto.

Ma tutto l'album offre spunti di un intensità musicale, poetica, psicologica ed artistica assolutamente inarrivabili.

Sebbene nel complesso io preferisca il taglo anglosassone della PFM devo dire che considerando solo i singoli album , nessun degli album della PFM mi ha preso a livello psicologico e poetico così profondametne come mi successe con "Come in un ultima cena".

Se non lo avete ancora ascoltato DOVETE ascoltarlo; e mentre ne seguirete le musiche meravigliose vi troverete a percorrere un filo conduttore psicologico assolutamente affascinante, dove, anzichè imbattervi in frasette moralistice, frasi fatte e filosofie da quattro soldi, troverete il sincero mettersi a nudo di un'anima inquieta.
Il tifo (calcistico, musicale, politico, religioso)
è ... una MALATTIA DISTRUTTIVA.


(Io)
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Postby marcoleodori » 09 Mar 2009, 17:48

Quoto tutto quello che viene scritto in questo topic...
A Francesco Arcuri (che ringrazio) dico che quando ero ragazzo aspettavo quel momento di "R.I.P." in cui il brano sembra fermarsi ed inizia l'arpeggio di pianoforte di Gianni Nocenzi che porta al gran finale (autentica poesia) cantato in maniera fenomenale da Francesco 'Big' Di Giacomo... In quel punto mi si spezzava (e mi si spezza ancora) la voce per l'emozione. Sono poi contento che Duke59 (che scrive poco, ma quando lo fa lascia il segno...) la pensi come me... "Come in un Ultima Cena" è qualcosa che non può essere descritto... è un album da ascoltare aprendo le porte del cuore, lasciando spalancate le finestre dell'anima... "La notte è piena" è un brano che va assaporato perlomeno una volta nella vita...
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Postby Moonhead » 09 Mar 2009, 19:14

Leggendo i vostri interventi sono diviso in due:
Una parte di me e' quasi delusa dal fatto che non mi sono mai avvicinato prima a questo gruppo ma...
un'altra parte di me e' eccitata dal fatto di conoscere un gruppo "nuovo" (x me si intende) e come tutte le cose nuove fanno molta gola!!! [:p][:p][:p]
Sapevo che chiedendo a Marco non potevo avere guida migliore e lo ringrazio personalmente e a nome di tutti coloro che si avvicineranno grazie a lui al magico mondo del Banco!
La violenza non raggiunge mai la dignita' di ideologia, anche quando cerca giustificazioni in asserite necessita' rivoluzionarie: essa e' sempre e comunque urgenza di potere, esibizione individualista. (cit. Faber)
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Postby marcoleodori » 09 Mar 2009, 19:19

Piaciuto il 'Bignami' sul Banco? [:D][:D][:D]...
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Postby Hogweed » 09 Mar 2009, 19:20

Marco, me la stampo e me la leggo domani in pullman, sono troppo curioso!!! Anche perchè con il Banco io non ho mai superato il 79!
There's an angel standing in the sun, and he's crying with a loud voice!!!!


Non sarebbe male leggere le FAQ
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Postby Dalex_61 » 09 Mar 2009, 19:55

Il Banco non mi piace meno della PFM. Direi che mi piacciono allo stesso modo. Il trio "Orme - PFM - BMS" è quasi inseparabile nella mia testa!

Quanto ai suggerimenti... concordo con voi tutti! [;)]
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Postby LordMauryZ » 09 Mar 2009, 23:04

Quella parte di R.I.P. (citata nei post sopra) mi mette tutt'oggi la pelle d'oca quando la ascolto, è veramente fantastica!
E come dice marcoleodori, anche io spesso ascoltandola aspetto proprio che arrivi quel momento.
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Postby Juno_60 » 10 Mar 2009, 07:33

... E planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo...

Ragazzi, pensate che io questo disco l'ho comprato 5 o 6 anni fa durante una noiosissima vacanza al mare con i miei genitori (non amo molto ne il mare ne i miei genitori [:D]) e mi travolse letteralmente..

Soprattutto la già citata R.I.P. è una delle cose più belle che abbia mai sentito, il testo, la musica.. Il drumming di Pier Luigi Calderoni è terribilmente avanti per l'epoca, così come la totale armonia tra le tastiere dei Nocenzi brothers, la potenza vocale di Francesco Di Giacomo e via dicendo..

Una delle più alte espressioni di quella perla chiamata Rock Progressivo.

Ho avuto la fortuna di andare ad un concerto del Banco un paio di anni fa, hanno ancora una grandissima potenza dal vivo, Metamorfosi live spettina ancora i capelli. Sono rimasto un po' amareggiato dalla poca cura riservata ai suoni da parte del Big Vittorio, ancora praticamente fermi ai tempi dell'album "Nudo" (1997) e sinceramente quei campioni PCM di Hammond dei primi anni '90 hanno un po' stufato, il MiniMoog non l'ha quasi sfiorato, gli ha giusto fatto fare una glissata (una di numero) durante la quale il palco ha tremato [:-D] pensare se l'avesse usato durante tutto lo show!

Marco
Per vedere cosa c'è sotto al proprio naso occorre un grande sforzo. (George Orwell)
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Postby brekka » 10 Mar 2009, 13:25

io sono molto affezionato al BANCO,mi ricordo i concerti i primi anni 70,rimasi rapito dalla loro musica,ke sapeva miscelare maestosità e potenza della ritmica[;)e la sublime voce di Francesco, se dovessi consigliare un disco direi "darwin"[:-D]
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Postby aorlansky60 » 12 Mar 2009, 04:29

conosco solo le prime due opere -BMS e DARWIN!- per altro molto belle; dalla appassionata recensione di
Marcoleodori sembra che mi sia perso almeno altre 2 o 3 gemme anni '70 per le quali dovrò riparare... concordo inoltre
con Marcoleo e Smiro quando affermano che il Banco intraprese una lettura del prog maggiormente attinente alla
tradizione tipica italiana a livello di sonorità, quindi maggiormente "personale" rispetto ai "rivali" della
PFM più freddi e cerebrali in un certo senso e più indirizzati verso il sound tipico del prog "oltremanica". Preferendo spesso sonorità "fredde" forse è per questo che
apprezzo maggiormente la PFM...
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Postby mozo » 12 Mar 2009, 05:03

Li vidi la prima volta a Tirrenia ([:0][:0]) nell' Agosto del '76..

In quel periodo io ed i miei amici, passavamo le nostre Estati a Marina di Pisa, dove avevamo conosciuto delle ragazze di Torino..[:p][:p]..

Tirrenia e' a pochi km e quindi decisi di andare a vederli..

Iniziarono con "il ragno" e proseguirono poi con un concerto che mi affascino'...

La loro musica riusci anche a farmi dimenticare che, mentre io ero a vedere il Banco insieme ad un fido amico, gli altri erano andati in discoteca (Babalu') a Marina di Pisa con le ragazze di Torino..[:-!]

All' epoca spadroneggiava la Disco...[:(]
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Postby marcoleodori » 12 Mar 2009, 08:03

Lo vedi che sei un 'babbione'... nel 1976 già andavi ai concerti... [:D][:D][:D]...
(dovevo vendicarmi per come mi hai fatto gli auguri...)...
Last edited by marcoleodori on 12 Mar 2009, 08:25, edited 1 time in total.
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Postby mozo » 12 Mar 2009, 08:32

Gia' e' vero, sono un "babbione"....[:.-(]

Ma ho piu' anni di te e quindi e' normale..[:-I]

Diciamo che mentre io, all' epoca, gia' "tuffavo il biscottino" (a colazione ehm..[I8)]), tu prendevi sempre il biberon...[:-D][:D]
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Postby marcoleodori » 12 Mar 2009, 08:41

Dicono sempre tutti così... (per non parlare dei 'mitici' 5 contro 1...)... [:D][:D][:D][:D][:D]...
Scusate l'OT... [:)][:)][;)]...
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Postby Daniele » 09 Jun 2009, 08:22

quote:
Originally posted by marcoleodori

Vuoi i numeri di telefono così li chiami e glielo chiedi?
Chiaramente sto scherzando... non potrei mai dare numeri di telefono perchè verrei trucidato. Trattandosi di 'Amici' (quelli con la A maiuscola...)... io non sono di parte... sono qualcosa di più che di parte... Se ti vuoi avventurare parti dal 1° disco del 1972 (omonimo) e spingiti fino a "Canto di Primavera" del 1979... Troverai un percorso artistico straordinario, meno appariscente di ciò che in contemporanea produceva la PFM. Il Banco, come ha detto anche il mio 'Grande Amico' Smiro fu in grado di proporre un modo italiano di vivere il progressive. La dove altri gruppi guardavano alla terra d'Albione, il Banco cercò di contaminare la sua musica con la grande tradizione italiana. La discografia di questa band propone in sequenza oltre all'album di debutto omonimo, "Darwin", "Io sono nato libero", "Banco", "Come in Ultima Cena", "Di terra" e "Canto di Primavera". Segui il sentiero con il quale il gruppo di Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo attraversarono gli anni '70... poi tra qualche tempo ci dirai le tue impressioni su questo stesso topic...



Ciao, visto il prossimo concerto del 27 giugno, ne approfitto per riaprire il topic.
Intanto quoto in toto Marco, che invidio tantissimo per la sua amicizia con il Banco e per la città nella quale vive!
E' dal 2002 che ogni anno vengo a trascorrere qualche giorno a Roma e dovrei scendere giù verso metà settembre.
Tornando al Banco, come ho già scritto nel topic relativo al concerto di Frascati, sono piacevolmente sorpreso che i Ns. siano ancora "on the road"!
Volevo chiedere a Marco se i ragazzi sono sempre in forma, se sono previsti nuovi concerti e soprattutto che fine ha fatto il sito?!?!?
Salutameli tanto e di loro che gli aspetto a Torino!
Last edited by Daniele on 09 Jun 2009, 08:25, edited 1 time in total.
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Postby marcoleodori » 09 Jun 2009, 09:19

Ciao Daniele! Il sito del Banco c'è ancora ma è purtroppo fermo. Non so dirti per quale motivo perchè non me ne occupo più da quasi dieci anni... La band è comunque in grande forma, continua a suonare con una frequenza minore ma non è affatto intenzionata a mollare. Se vai a vedere sul sito (http://www.bancodelmutuosoccorso.it/) troverai alla pagina dei concerti/tour un rilancio verso la D & D Concerti (gestita dalla moglie di Franz Di Cioccio) in cui sono presenti i prossimi impegni della band. Io sarò presente il 27 Giugno e te li saluterò...
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Postby FlyAngel » 05 Feb 2010, 07:12

Ho ascoltato solo due loro album ("BMS" e "Darwin") ma, pur avendoli ascoltati molte volte, non riesco ad apprezzarli tanto quanto voi.

I testi sono molto belli, vere poesie, ...ma musicalmente non mi attraggono (apparte un paio di brani).

L'impressione che mi hanno fatto è strana, ...è come se questo gruppo curasse moltissimo i testi e lasciasse la comprensione della parte musicale ad un pubblico di "eletti", capaci di interpretarli e apprezzarli. Quando li ascolto sto più attento a "quello che dicono" che alla musica. La loro musica non mi contagia.

Il prog è un genere particolare, ne sono cosciente, ...ma di solito dopo aver ascoltato molte volte un album, per quanto "complesso" possa risultare, alla fine riesco a comprenderne la "natura musicale", mi entra in testa e riesco ad apprezzarlo, ...con i BMS questo non accade.

Non sono un musicista, ascolto prog solo da qualche anno e magari non ho un orecchio abbastanza esperto da poter apprezzare questo particolare gruppo, ...o forse è solo una questione di gusti, di fatto questo gruppo non mi da molti stimoli.
Last edited by FlyAngel on 05 Feb 2010, 07:14, edited 1 time in total.
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Postby paolo.cordella » 05 Feb 2010, 10:19

leggo solo ora la "storia in bignami" del Banco scritta da Marco, come sempre competentissimo, forse solo un po' di parte - come dice lui stesso - ma solo nella valutazione dei dischi post Canto di Primavera, vero spartiacque nella produzione della band (IMHO)[:D]
se non sbaglio a Sanremo hanno partecipato per la prima volta con Moby Dick, non con "Grande Joe"...
che bei ricordi, comunque, il primo loro concerto da me visto al Malibran per la presentazione del disco inglese, e poi cercando di non perdere un tour dalle mie parti: Cittadella con il tour di "Come in un'Ultima Cena", con gli autoriduttori scatenati perchè il biglietto costava ben 2000 lire o il Garibaldi di Treviso per "Canto di Primavera", per fortuna suonano ancora anche se sempre e colpevolmente pezzi ultra antichi, trascurando dischi meravigliosi come "...Cena" e con troppo spazio per Nocenzi rispetto agli ottimi altri componenti...
grazie Marco, ciao
p.s.: in Italia secondo me il top del progressive...
Last edited by paolo.cordella on 05 Feb 2010, 10:20, edited 1 time in total.
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Postby marcoleodori » 05 Feb 2010, 12:31

Ciao Paolo,
mi hai fatto venire il dubbio... ma è probabile che tu abbia ragione. Ad ogni modo ho il filmato di Sanremo e verificherò quale sia stato il brano eseguito in quella circostanza...
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Postby marcoleodori » 22 Feb 2010, 07:45

Ho verificato, non mi ero sbagliato... Il Banco a Sanremo portò "Grande Joe"...
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