by marcoleodori » 09 Mar 2009, 16:55
Visto che la mia stesura della storia del Banco è stata totalmente stravolta ho deciso di ripubblicarla qui. Sei i moderatori ritengono che sia meglio spostarla in un topic dedicato, facciano pure...
PROLOGO
Nella seconda metà degli anni ’70 Vittorio Nocenzi viene contattato da Ettore De Carolis ed entra a far parte della band con la quale Gabriella Ferri effettua il tour estivo. In precedenza il futuro leader del Banco si era fatto le ossa suonando musica leggera con Mario Zelinotti. La collaborazione con Gabriella Ferri fa si che di lì a breve venga realizzato un LP in cui sono presenti ben sette composizioni scritte da Nocenzi. I tempi sono maturi e presto arriva la possibilità di proporsi ad una grossa etichetta romana.
GLI INIZI (1969-70)
La storia del Banco del Mutuo Soccorso ha inizio nel 1968 quando Vittorio Nocenzi, procuratosi un'audizione presso la RCA, deve allestire in tutta fretta una formazione per presentare alcune sue composizioni ai discografici della suddetta etichetta. L'audizione avrà esito positivo e porterà alla firma del contratto con l’etichetta romana. Accanto a Nocenzi ci sono il fratello Gianni al pianoforte (proveniente dai Crash e dai Kriminal), Franco Coletta alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Franco Pontecorvi alla batteria. Successivamente il Banco del Mutuo Soccorso realizza tre brani che vengono inclusi in 'Sound 70', una compilation (pubblicata solo su nastro) che presenta nuove formazioni e che permette alla band di incidere "Vedo il telefono"/"La mia libertà"/"Padre Francesco". Le tre canzoni sopraccitate verrano ripubblicate nel 1989 dalla Contempo Records di Firenze. Nel frattempo Claudio Falco subentra come chitarrista a Franco Coletta. Con la nuova line-up vengono registrati altri brani, scritti da Vittorio Nocenzi e Vittorio Ferri (padre di Gabriella che collabora alla stesura dei testi di “Ed io canto” e “Mille poesie” così come era presente in “Vedo il telefono” e “La mia libertà”) e prodotti da Piero Pintucci e Cesare De Natale che rimarranno a lungo inediti per poi venir pubblicati in Donna Plautilla dall’etichetta Raro Records! Di Roma nel 1989.
LA SVOLTA (1971)
La svolta avviene nel maggio del 1971 a Roma, quando, al II° Festival Pop di Caracalla, i fratelli Nocenzi, che per l’occasione presentano “Caracalla 1” e “Caracalla 2”, versione embrionali di “R.I.P.” e “Metamorfosi”, incontrano il chitarrista dei Fiori di campo Marcello Todaro, (era presente anche Rodolfo Maltese con gli Homo Sapiens che non accetta di unirsi alla band) Francesco Di Giacomo (voce), Renato D'Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria) delle Esperienze e decidono di unire le forze. In un primo momento Calderoni non accetta di entrare a far parte della formazione e la batteria viene affidata a Mario Achilli. Con la nuova formazione il Banco si presenta nuovamente alla RCA proponendo R.I.P., ma la cosa non sembra interessare ai discografici e Vittorio Nocenzi riesce ad ottenere la rescissione del contratto. A settembre dello stesso anno il Banco partecipa al festival Pop di Novate Milanese. E' per merito di Franco Mamone, impresario di spicco e Sandro Colombini, produttore celebre per aver legato il suo nome a quello di Lucio Battisti e ad altri nomi di spicco di quegli anni, che il gruppo riesce a firmare un contratto con la Ricordi Dischi, che permetterà al Banco di pubblicare i suoi primi tre lavori, album destinati a passare alla storia del nascente pop italiano, e che verranno apprezzati, non poco, anche all'estero. Si passa così dalle canzoni del primo periodo, fortemente influenzate dal beat, a composizioni lunghe e complesse, che riflettono il grande amore per la musica classica dei fratelli Nocenzi.
IL SUCCESSO - IL PRIMO ALBUM "B.M.S." (1972)
Negli ultimi mesi del 1971 il Banco inizia a registrare l’album del debutto a Milano negli studi della Ricordi nei pressi di Piazzale Corvetto. Studi che sono ospitati da un cinema – teatro parrocchiale, motivo per il quale spesso bisogna interrompere il lavoro per utilizzare la sala per le proiezioni. Il Banco ha ora in organico Pierluigi Calderoni che, seppur in ritardo, ha accettato la proposta dei fratelli Nocenzi. Nel Maggio del 1972 la Ricordi pubblica "Banco del Mutuo Soccorso", un disco destinato a diventare una pietra miliare nella nascente scena italiana. L'album contiene brani di grande impatto e notevole lirismo; i testi di Francesco Di Giacomo si sposano alla perfezione con le composizioni di Vittorio Nocenzi. "R.I.P.", "Il Giardino del Mago" e "Metamorfosi" sono brani di struggente bellezza, che rimarranno impressi nella mente degli appassionati, dei fan del gruppo, per la loro grande poesia, per la loro alternanza di umori, di sfumature, di momenti di pieno strumentale a cui fanno seguito frasi appena sussurrate. E' un'opera prima incredibilmente matura, che la dice lunga su quello che sarà il percorso artistico futuro della formazione. Di grande impatto è anche l'artwork, con una copertina a forma di salvadanaio, ed una fessura (quella utilizzata per introdurre il denaro) da cui può essere estratta una striscia di cartoncino su cui sono stampate le foto dei componenti del gruppo. L’album di debutto ottiene consensi unanimi e porta la formazione ai vertici della nascente scena ‘pop’ italiana. Sta nascendo il ‘progressive’ di casa nostra ed il Banco, al pari della PFM e delle Orme ne è l’alfiere. Alla pubblicazione di “Banco del Mutuo Soccorso” seguono esibizioni a grandi eventi come il Festival di Villa Pamphili (dal 25 al 27 maggio ‘72) e al 2° Festival di Musica d’Avanguardia e Nuove Tendenze (Foro Italico – giugno ’72) e concerti effettuati come supporter ai Curved Air, ai Colosseum e a Rory Gallagher.
DARWIN! (1972)
A pochi mesi di distanza dal disco d'esordio il Banco è di nuovo al lavoro per realizzare "Darwin !", un album concept, basato cioè su un tema unico, quello dell'evoluzione dell'uomo teorizzata da Charles Darwin. La nuova avventura del gruppo dei fratelli Nocenzi e di Francesco Di Giacomo reca con sé altre composizioni che lasceranno il segno. "La danza dei grandi rettili", "La conquista della posizione eretta" e "750000 anni fa... l'amore?" sono affreschi dalle mille sfumature in cui la band esprime in modo efficace il caos primordiale e l'apparizione dell'uomo, un essere dotato di coscienza e di sentimenti, l'uomo con il suo bisogno d'amore, ancora molto animale nell'aspetto ma già avviato a diventare l'essere più evoluto del pianeta. “Darwin!” conferma pienamente le indicazioni positive del primo LP e segna un ulteriore passo in avanti per la band di Marino, che continua a frequentare le zone alte della hit-parade italiana. L'anno successivo vede il primo avvicendamento nelle file del Banco, il chitarrista Marcello Todaro viene sostituito da Rodolfo Maltese (proveniente dagli Homo Sapiens), che partecipa alle sessioni di registrazione di "Io sono nato libero" registrando quasi tutte le parti di chitarra, ma viene accreditato solo come ospite. In realtà fa già parte del gruppo e ne diventerà, di lì a poco, una colonna portante.
IO SONO NATO LIBERO (1973)
Il terzo album del Banco, contiene ancora una volta brani di altissimo livello, in cui la poesia e l'impegno dei testi scritti da Di Giacomo trovano il loro degno completamento nelle notevoli composizioni di Vittorio e Gianni Nocenzi (che firma la pregevole "La città sottile"). Solo cinque i brani, di cui due ("Non mi rompete" - "Traccia II") destinati ad entrare nella storia della formazione. Ma non sono certo da meno i rimanenti brani "Canto nomade per un prigioniero politico" con un testo di struggente bellezza, il già citato brano di Gianni Nocenzi e "Dopo... niente è più lo stesso". E’ in questo periodo che si comincia a parlare di una possibile rappresentazione teatrale di “Darwin!”, progetto che non verrà mai portato in scena, come pure l’opera rock sulla vita di San Francesco d’Assisi, lavoro per il quale il Banco lavorerà per un anno intero e che prevedeva la presenza di ospiti del calibro di Elio D’Anna ex Osanna, Toni Esposito e Giovanni Tommaso del Perigeo.
L’ESTERO (1974)
Dopo tre album il Banco è ormai una realtà e non solo a livello nazionale ed è pronto per il grande salto. Si parla di un interessamento da parte della Warner Bros. Alla fine il gruppo viene messo sotto contratto da Greg Lake e Keith Emerson per la Manticore Ltd, etichetta che ha già sotto contratto la P.F.M. e che è disposta ad investire sui promettenti gruppi italiani. Lake scrive parole di elogio per il Banco sul Melody Maker e successivamente incontra la formazione a Roma per proporle di entrare a far parte della propria scuderia. Il contratto viene firmato a New York ed ha inizio l’avventura internazionale del Banco.
BANCO (1975)
Nel 1975 esce "Banco", un album che contiene rielaborazioni di brani già editi in lingua inglese (con testi di Marva Jan Marrow)come "R.I.P." ("Outside"), "Non mi rompete"("Leave Me Alone"), "Dopo... niente è più lo stesso" ("Nothing's the Same") e "Metamorfosi" ("Metamorphosis") oltre a "Traccia II" e alle inedite "Chorale (from Traccia's Theme)" e "L'albero del pane("The Bread Tree)". Il quarto lavoro del BMS, registrato a Roma (negli studi Chantalain) e a Londra (agli Advision Studios, allo Scorpio ed agli Air Studios dove Vittorio Nocenzi si tolse la soddisfazione di una jam-session a porte chiuse con Keith Emerson…) viene presentato al Teatro Malibran di Venezia, con Emerson presente, e viene accolto con entusiasmo dalla stampa italiana ed internazionale. Curiosamente “Banco” non contiene estratti da “Darwin!”, ma il motivo è facilmente intuibile ed è quello di non voler smembrare un concept album. Il Banco effettua un tour in Inghilterra ricevendo consensi unanimi.
GAROFANO ROSSO (1976)
L'anno seguente vengono pubblicati addirittura due album, di cui il primo Garofano Rosso", è la colonna sonora del film tratto dall’omonimo romanzo di Elio Vittorini, per la regia di Luigi Faccini. La formazione rinuncia temporaneamente all’apporto di Francesco Di Giacomo e nel novembre del 1975 registra 12 brani che compongo la colonna sonora del sopraccitato film.
COME IN UN’ULTIMA CENA (1976)
"Come in un'ultima cena", di cui viene realizzata anche una versione in lingua inglese ("As in a Last Supper") con testi tradotti da Angelo Branduardi, che partecipa inoltre alle registrazioni, è l'ennesima dimostrazione del talento della formazione. Il disco viene presentato al Midem di Cannes e, per l’occasione, l’esibizione della band vede sul palco la presenza dei danzatori scalzi di Patrizia Cerroni. Spiccano "Il Ragno", brano in scaletta da più di vent'anni, "E' così buono Giovanni, ma...", "Si dice che i delfini parlino", "Fino alla mia porta", brani di notevole bellezza, che non temono confronti a livello internazionale e che daranno grosse soddisfazioni al Banco nel corso del successivo tour europeo, condotto come gruppo spalla ai Gentle Giant, che porterà la formazione italiana ad esibirsi in Gemania, Olanda, Belgio e Svizzera. Successivamente il Banco inizia a lavorare alla colonna sonora di un film di fantascienza (Starcrash) che non verrà mai completato. Alcuni brani confluiranno poi nel lavoro successivo.
…DI TERRA (1978)
Due anni dopo, conclusa l’esperienza con la Manticore di Keith Emerson e Greg Lake, nel 1978, esce forse il lavoro più complesso del Banco, lavoro che vede per l’ultima volta la presenza di Renato D’Angelo, che lascia e sarà sostituito da Gianni Colaiacomo (già con i Kaleidon/RRR/Loy Altomare e Angelo Branduardi). L'album pubblicato dalla Ricordi, etichetta con la quale il Banco non ha mai interrotto il rapporto, è "...di terra", un LP completamente strumentale in cui la band, accompagnata dall'Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma diretta dal maestro Antonio Scarlato, si avvicina molto alla grande tradizione classica e ad umori legati al jazz. E' forse uno dei punti più alti toccati dalla formazione. Per l'occasione viene lasciato di nuovo da parte Francesco Di Giacomo che è comunque l'autore dei versi che presi singolarmente formano i titoli delle sette composizioni presenti (Nel cielo e nelle altre cose mute, Terramadre, non senza dolore, io vivo né più di un albero non meno di una stella, nei suoni e nei silenzi, di terra...). L’album viene presentato per intero in concerto a Villa Ada a Roma, con l’orchestra e con l’impianto audio e luci dei Pink Floyd e successivamente viene riproposto nel corso della “Carovana del Mediterraneo” (tour effettuato con Angelo Branduardi Maurizio Fabbrizio e i Felix Mizrahi).
CANTO DI PRIMAVERA (1979)
Il decennio si chiude con la pubblicazione di "Canto di primavera", lavoro che contiene otto composizioni fresche, in cui si torna alla canzone. Da ricordare oltre alle strumentali "Ciclo" che apre e "Circobanda" che chiude l'album, le intense "E mi viene da pensare" e "Lungo il margine". Collaborano alla realizzazione del progetto Luigi Cinque, fiatista proveniente dal Canzoniere del Lazio ed il percussionista Gorge Aghedo. Il 14 giugno di quello stesso anno il Banco partecipa all’Omaggio a Demetrio Stratos, concerto in memoria del celebre cantante degli Area, organizzato in origine per raccogliere fondi per curarlo, ma che purtroppo avvenne quando Stratos era già deceduto in America. Il concerto, svoltosi all’Arena Civica di Milano, vide la partecipazione commossa dei maggiori artisti italiani. Il Banco eseguì “E mi viene da pensare” e “Lungo il margine”.
CAPOLINEA (1979)
La nuova sfida che la band raccoglie è quella di provare ad aggiornare il proprio suono, partendo da una diversa impostazione ritmica. Il risultato è il primo album dal vivo del Banco "Capolinea", registrato nell'omonimo Jazz Club di Milano. Vengono rivisitati soprattutto brani del periodo eroico della formazione come "R.I.P.", "750000 anni fa... l'amore?", "Non mi rompete", "Garofano Rosso" e "Capolinea parte 1 & 2", che altri non è che una versione dilatata e riveduta di "Fino alla mia porta" , brano di chiusura di "Come in un'ultima cena". Unico brano del recente passato che compare su questo live è "Canto di primavera". Al basso Dino D’Autorio affianca Gianni Colaiacomo, sono presenti inoltre il percussionista Karl Potter ed il chitarrista Beppe Cantarelli.
GLI ANNI OTTANTA
Gli anni '80 porteranno il Banco a tentare rotte alternative, verranno lasciate da parte le lunghe composizioni (come già avvenuto in "Canto di Primavera") e si approderà ad una forma canzone.
URGENTISSIMO (1980)
La nuova tendenza del Banco (che ha abbandonato l'antica sigla per la nuova a partire dall'album strumentale) è pienamente confermata in "Urgentissimo", album del 1980 che contiene sette canzoni ed un brano strumentale. Le sonorità sono più rock rispetto al passato e l'intento è quello di conservare lo spirito del gruppo in composizioni più agili e di breve durata. Tentativo che da' i suoi risultati migliori in brani come l'iniziale "Senza riguardo", "Dove sarà", "Ma che idea" e la gettonatissima "Paolo Pà", pubblicata anche su singolo e aggiunta all'ultimo momento in scaletta, vista la grande richiesta da parte del pubblico. Ma è forse "Felice" il brano che più di ogni altro testimonia il livello raggiunto dal Banco all'alba degli anni '80.
BUONE NOTIZIE (1981) Ad un anno di distanza esce "Buone Notizie", altra prova convincente in cui la sintesi fra il vecchio ed il nuovo viene raggiunta con la conseguente realizzazione di otto brani fra i quali spiccano "Canzone d'amore", "Michele e il treno" e le più note e programmate "Baciami Alfredo" e "Buone notizie". Alla fine del 1982 il Banco viene invitato a partecipare al Festival Internacional de la Nueva Cancion di Cuba ottenendo ampi consensi.
BANCO (1983)
Un altro ciclo sta per chiudersi, con "Banco" del 1983 si registra la defezione di Gianni Nocenzi, che abbandona per dedicarsi alla carriera solistica (pubblicherà due album "Empusa" nel 1988 e "Soft Song" nel 1992) e al suo nuovo lavoro con la AKAI, colosso giapponese per cui collauda tastiere, campionatori. L'album contiene "Moby Dick", altro brano che risulterà essere fra i più conosciuti ed apprezzati dal pubblico e "Lontano da", composizione particolarmente amata dal gruppo che ancora oggi la esegue dal vivo.
…E VIA (1985)
La nuova fase del Banco ha inizio nel 1985,quando con l'inserimento del polistrumentista Gabriel Amato (già nella band di Aretha Franklin) viene inciso e pubblicato il singolo “Grande Joe” che vede l’unica partecipazione del Banco al Festival di Sanremo e "E via", un album un po' anomalo per la band, in cui lo spirito del gruppo sembra essersi perso. Ottimi arrangiamenti e sonorità splendide, ma è comunque difficile riconoscere fra gli otto brani presenti il Banco del passato. Ed è infatti l’unico disco che, a detta dello stesso Vittorio Nocenzi, sarebbe stato meglio non realizzare. Il disco vede la partecipazione di Gianni Nocenzi, per la prima volta come ospite, di Anna Oxa, Mike Francis e Riccardo Cocciante al quale il Banco restituirà il favore successivamente ‘prestandogli’ Rodolfo Maltese, Pierluigi Calderoni e Gabriel Amato per il tour 1987-88.
1986-1989
Seguiranno quattro anni di silenzio interrotti solo dalla pubblicazione di "Non mettere le dita nel naso", primo disco solista di Francesco Di Giacomo, prodotto da Vittorio Nocenzi e suonato da quello che è il Line-Up del Banco in quel momento: accanto a Nocenzi e Di Giacomo troviamo gli inossidabili Rodolfo Maltese e Pierluigi Calderoni, Cinzia Nocenzi (sorella di Vittorio) alle tastiere, Tiziano Ricci al basso e Pietro Letti al sax. L'album di Francesco con il Banco contiene la bellissima "Qualcosa che rimane", come pure "Ti taglio i viveri" e "Non ci siamo" in cui trapela un certo amore per il Soul e per il Rhythm'n'Blues da parte del cantante. Da segnalare la successiva cover di "Hey Joe" di Jimi Hendrix realizzata in coppia con Sam Moore e pubblicata inizialmente su singolo ed EP, per poi essere inserita nella ristampa in CD di "Non mettere le dita nel naso". Il 1989 è anche l’anno in cui Rodolfo Maltese prepara un suo album con il Rodolfo Maltese Group. Ma il disco “Il gabbiano Jonathan” non verrà mai pubblicato e alcuni brani verranno in seguito rielaborati dagli Indaco alla fine del decennio successivo.
GLI ANNI NOVANTA
E' in questo periodo che il gruppo si riappropria dell'antica sigla Banco del Mutuo Soccorso", ma non è l'unica novità. In concerto vengono ripresi i brani del primissimo periodo e si torna ad eseguirli con gli arrangiamenti originali. E' un grande momento per i sostenitori di vecchia data della band; di lì a poco viene infatti pubblicato un cofanetto a forma di salvadanaio.
DA QUI MESSERE SI DOMINA LA VALLE (1991)
Il doppio CD esce per la Virgin e contiene nuove incisioni dei brani dei primi due album (in seguito verranno pubblicati anche singolarmente). Un ritorno all'antico che genera nuovo entusiasmo nella band, come nei suoi fan e che dimostra quanto ancora siano attuali brani come quelli contenuti in "Banco del Mutuo Soccorso" e "Darwin". Il tentativo, pienamente riuscito, è quello di restituire intatte le gemme del passato alla luce delle nuove tecnologie, pur nel rispetto della tradizione. Il progetto, fortemente voluto dal Banco, viene realizzato con la sapiente collaborazione di Piercarlo Penta. Non c'era modo migliore per aprire gli anni '90. Nel 1992 Rodolfo Maltese crea con Mario Pio Mancini “Indaco”, un progetto parallelo che ha inizio con un album omonimo in cui appare chiaro l’interesse dei due musicisti per la musica etnica e la ricerca. L’anno seguente Maltese entra a far parte dei Tetes De Bois con i quali pubblica “Se anche fosse amore” (autoproduzione) e successivamente “Pezzi di ricambio” (EMI).
IL 13 (1994)
Alla fine del 1994 esce per la EMI un nuovo lavoro del Banco, il primo in quasi dieci anni ad essere pubblicato a nome del gruppo e che contiene brani inediti. "Il 13" è un album che si mantiene in equilibrio, in cui è presente un chiaro riferimento alla tradizione del gruppo come pure l'esigenza di una maggiore comunicativa. E' impossibile comunque non provare un brivido lungo la schiena all'ascolto di "Bisbigli", brano per solo piano quasi sussurrato da Vittorio Nocenzi o nella trascinante "Emiliano", come pure nelle splendide "Guardami le spalle", "Bambino", "Rimani fuori" e "Tirami una rete". E’ un ritorno soltanto sotto l’aspetto discografico perché il Banco non ha mai cessato di esistere e, soprattutto, non ha mai cessato la sua attività concertistica. Per il tour che segue la pubblicazione del CD entrano in formazione i giovani Maurizio Masi (alla batteria) e Filippo Marcheggiani (alla chitarra) e viene confermato Tiziano Ricci (al basso). Per la prima volta il Banco partecipa al Premio Tenco, vengono eseguiti “Bambino” e “Non mi rompete”. Rodolfo Maltese prosegue la sua collaborazione con Mario Pio Mancini realizzando “Flying with the Chakras”.
NUDO (1997)
Gli anni '90 volgono al termine ed il nuovo progetto è "Nudo", CD che rivisita in chiave acustica i vecchi e inossidabili successi. Una prima pubblicazione viene fatta esclusivamente per il mercato giapponese; l’album è singolo e viene immesso sul mercato dalla King Records. La successiva edizione del CD per la EMI è doppia e contiene, oltre ai brani unplugged, registrazioni tratte dai concerti del 25 e 26 maggio del 1997 all’On Air West di Tokyo, ed una splendida suite inedita di quindici minuti, intitolata, non a caso, “Nudo”, che permette al Banco di gettare un ponte verso il nuovo millennio. Sempre a Maggio il Banco è presente alla manifestazione Sanremo Rock. A novembre il Banco è ospite ad Help la trasmissione musicale di Red Ronnie. L’anno si conclude con l’esibizione al Premio Rino Gaetano a Crotone a dicembre, mese in cui viene realizzato anche uno special dalla RAI dal titolo “In tour con il Banco”, nel quale avviene l’incontro con Alessandro Capotto che in seguito entrerà a far parte della formazione. Sempre nel ’97 viene pubblicato “Vento del deserto”, nuovo lavoro degli Indaco che sono ora una vera e propria band con Pierluigi Calderoni alla batteria, Luca Barberini al basso, Arnaldo Vacca alle percussioni e Carlo Mezzanotte alle tastiere. Ospiti di lusso sono Mauro Pagani e Francesco Di Giacomo.
FINE MILLENNIO
Il decennio volge al termine ed il Banco continua a suonare ovunque. A Marzo del ‘98 c’è una nuova apparizione ad Help di TMC. Questa volta il Banco in chiave unplugged ospita Mauro Pagani. Il gruppo torna poi in Giappone per effettuare delle date in acustico, progetto al quale nei concerti italiani spesso si unisce il sopraccitato Pagani, musicista che non ha certo bisogno di presentazioni e che aggiunge i suoi preziosi strumenti (violino, flauto e bouzouki) ad un impianto sonoro di livello elevato costituito dalle chitarre di Rodolfo Maltese e Filippo Marcheggiani e dal pianoforte di Vittorio Nocenzi. Torna in scaletta “Canto di Primavera”, che, proprio con la presenza di Pagani, acquista se possibile, qualcosa di più rispetto alla splendida versione originariamente contenuta nell’omonimo album. Il 28 e 29 maggio del 1999 il Banco suona a Città del Messico davanti ad un pubblico entusiasta che li attendeva da anni. Dai concerti viene tratto un doppio CD live pubblicato l’anno successivo dall’etichetta messicana Sol & Deneb Records. In estate la band chiude il 2° Prog Festival di Vigevano, festival che vede la partecipazione, fra gli altri, dei Jethro Tull. Sempre nel 1999, il 21 di settembre, il Banco ripropone dopo 27 anni “Darwin!” quasi per intero. L’occasione è rappresentata dal “Festival di Musica Sacra” denominato “Sagra Umbra”, la cornice è lo splendido Teatro Morlacchi di Perugia. Nel frattempo si è unito al Banco il fiatista Alessandro Papotto già con i Nodo Gordiano e i Periferia del mondo. Mentre l’anno volge al termine c’è tempo per riabbracciare i vecchi amici Lino Vairetti e Danilo Rustici degli Osanna e James Senese dei Napoli Centrale in un concerto a Marino, in ottobre, per la ‘Sagra dell’uva’. Nel corso di questo incredibile anno la Victor giapponese pubblica in CD “Banco” del 1975, in versione rimasterizzata a 20 bit. Gli Indaco pubblicano un nuovo album dal titolo “Amorgòs” con ospiti di grande rilievo quali Lester Bowie, Mauro Pagani, Vittorio Nocenzi, Francesco Di Giacomo, Andrea Parodi (ex Tazenda), Enzo Gragnaniello e Mario Rivera (Agricantus).
2000
Nel 2000 continua l’affascinante viaggio del Banco che, a quasi trent’anni dall’esordio, ha pienamente recuperato una sua dimensione internazionale. Vittorio Nocenzi presenta in anteprima estratti da “Movimenti” a Buenos Aires e Montevideo. Subito dopo la formazione viene invitata a partecipare all’edizione annuale del Progfest che si svolge a Los Angeles a settembre. Pochi giorni dopo è la volta di Città del Messico dove il Banco ritorna a distanza di poco più di un anno. A fine ottobre la band italiana è poi headliner alla quinta edizione del Rio Art Rock Festival di Rio de Janeiro dove suona due concerti, di cui uno al posto dei Camel non intervenuti alla manifestazione. Gli Indaco proseguono il loro percorso artistico pubblicando “Spezie”, CD dal vivo con inediti.
2001
Ancora una presenza oltreoceano per il Banco. In estate La formazione di Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo vola a Bethlehem per partecipare al NearFest. A distanza di pochi giorni si esibisce anche a Panama City. Contemporaneamente proseguono i concerti in acustico che vedono ora la presenza come special guest di Eugenio Finardi e degli Elettrojoyce. A settembre il Banco si esibisce a Lanuvio, l’ospite di turno è nuovamente Mauro Pagani (oltre agli Elettrojoyce) sono passati solo quattro giorni dal triste attentato alle Twin Towers. L’atmosfera è particolare ed il concerto è di quelli che non si possono dimenticare. C’è anche un sentito omaggio di Pagani a De André con l’esecuzione di brani da “Creuza de ma”, al quale si uniscono anche Vittorio, Francesco, Rodolfo e Filippo Gatti degli Elettrojoyce. Pochi giorni dopo Vittorio Nocenzi si esibisce da solo al pianoforte nel corso della rassegna Enzimi, presentando alcuni brani dell’imminente album solista “Movimenti”. Nello stesso tempo Francesco Di Giacomo realizza insieme ad Eugenio Finardi “O Fado”, un album contenenti brani di fado tradotti in italiano e splendidamente interpretati dai due. Altro avvenimento importante è poi la rimasterizzazione a 24 bit di “Banco del Mutuo Soccorso” e “Darwin!” da parte della BMG Ricordi. Le nuove edizioni cartonate restituiscono intatti i capolavori del passato.
2002
E’ un anno di calma apparente con Vittorio Nocenzi impegnato a promuovere il suo lavoro solista e a portare avanti il suo progetto “Le chiavi segrete della Musica” (progetto che porta avanti da diversi anni nelle scuole) , in cui vengono effettuati pochi concerti ma buoni. C’è comunque ‘l’evento’ che apre i festeggiamenti per i trent’anni dalla pubblicazione del ‘Salvadanaio’: Il Banco suona a Roma alla Festa dei Lavoratori del 1° maggio in Piazza S.Giovanni. Poco più di dieci minuti, con ospiti di rilievo come John De Leo dei Quintorigo, Morgan dei Blu Vertigo e Filippo Gatti degli Elettrojoyce. I brani eseguiti sono gli intramontabili “R.I.P.” e “Non mi rompete”. A giorni è prevista la pubblicazione di “Terra Maris”, nuovo lavoro degli Indaco ed è storia recente la collaborazione di Maltese e Di Giacomo al nuovo lavoro dei Tetes De Bois che rendono omaggio a Leo Ferrè. E la storia continua…
La storia è poi proseguita.... Io mi fermai in quel momento, pur continuando ad amare il Banco lasciai il testimone ad altri e tornai ad essere uno dei tanti tra il pubblico... Ma l'affetto profondo ed i ricordi (bellissimi) rimangono...
Last edited by
marcoleodori on 09 Mar 2009, 17:12, edited 1 time in total.
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo...