A grande sorpresa Prince, il folletto di Minneapolis, reduce da un concerto a Barcellona a cui hanno assistito 35.000 persone, ha fatto ieri la sua comparsa al concerto di Ana Moura, al Monte dei Cappuccini di Torino, ultimo appuntamento di Voci Alte, la rassegna di musiche dal mondo organizzata da Musicalista.
Tutti ad aspettare gli U2 (ndt: il palco, in costruzione al PalaOlimpico, è più alto delle mura dello stadio!) e invece a Torino è comparso, improvviso e scintillante come una stella cometa, Prince. L’eclettico cantante di Minneapolis, star di prima grandezza negli anni Ottanta, è sbarcato all’aeroporto di Caselle con un jet privato ieri alle 16,15 in arrivo da Nizza, dove aveva concluso il suo tour europeo. Pantaloni neri, camicia rossa, gilet nero e un originale bastone bianco con il pomo d’argento, il volto celato da un paio d’occhiali scuri, il musicista è salito su una berlina nera ed è sfrecciato alla volta di Torino, destinazione il sontuoso Golden Palace, l’albergo nato con le Olimpiadi invernali e che ha accolto già diversi divi delle note e del cinema (Bruce Springsteen e Monica Bellucci fra gli altri).
Una presenza talmente inattesa, la sua, che ha preso in contropiede - con sprizzi di giubilo e qualche comprensibile attacco d’ansia - pure gli organizzatori («Musicalista») del particolarissimo mini festival «Voci Alte» al Monte dei Cappuccini, che ieri sera ospitava l’esibizione dell’affascinante reginetta del fado Ana Moura, vero motivo dell’approdo sotto la Mole dell’autore di «Purple rain». Recentemente (il 18 luglio), infatti, a Lisbona la bruna e sensuale Ana ha condiviso il palco con il geniale folletto americano per circa 25 minuti. Un duetto insolito che ha innalzato la popolarità internazionale della portoghese e ha pure stuzzicato la vena artistica di Prince, tanto da fargli stravolgere - seppure per un giorno solo - la propria agenda.
Durante il tragitto in auto verso la città il musicista ha scherzato con la sua rigidissima manager, con l’autista, ed è rimasto colpito dal fervore umano e dalla struttura architettonica di Porta Palazzo. «What is?», ha domandato. «Il mercato all’aperto più grande d’Europa», gli è stato prontamente risposto. Giunto nella suite dell’hotel di via Arcivescovado, vi è rimasto - protetto dal riserbo d’acciaio dello staff - sino alle 21,40, quando vestito con pantaloni bianchi, camicia violacea con colletto bianco, gli inseparabili occhiali da sole e ombrello da passeggio è uscito per andare ad ascoltare la novella amica e probabile futura collaboratrice.
Riservata la partecipazione al concerto. Prince è passato a salutare nei camerini Ana, poi ha scelto la postazione per assistere al suo repertorio (che ha convinto pure i Rolling Stones, che l’hanno avuta ospite addirittura nel 2007): seduto nella zona del mixer piazzato in mezzo al pubblico, dopo aver rifiutato sia una finestra al museo della Montagna sia la prima fila davanti al palco. Degli spettatori che hanno gremito l’open space, 1400 i tagliandi gratuiti staccati all’ingresso, pochi quelli che si sono accorti della presenza del cantante americano. Due ragazze si sono distinte. «Ti dico che è lui, guardalo bene, è lui!!!» e non hanno più mollato la postazione alle sue spalle. In compenso la nota di divismo c’è stata: la ritrosia a farsi scattare una foto in primo piano è stata insuperabile.
Per La Stampa, LUCA INDEMINI.