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Perfect Day...

PostPosted: 27 Oct 2013, 19:09
by Sanvean
Non oggi.
Oggi non è una giornata perfetta.
E' triste, troppo.
Non ci sei più.
Te ne sei andato.
Ciao Lou.
Grazie.

Image

Re: Perfect Day...

PostPosted: 27 Oct 2013, 19:42
by Salmacis
Appena scoperto. R.I.P. [:.-(] [:.-(] [:.-(] [:.-(] [:.-(]

Re: Perfect Day...

PostPosted: 27 Oct 2013, 20:06
by Thomas Eiselberg
[:.-(]

Certo che morire di domenica mattina... era proprio scritto.

Non sono un fan dei Velvet o del Reed solista ma Perfect day e Sunday morning sono due pilastri della musica.

Un altro grande che se ne va.

R.I.P.

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 10:07
by highinfidelity
Ho sempre ritenuto Reed uno dei musicisti piu' sopravvalutati di tutti i tempi, ma naturalmente mi spiace molto che sia morto, anche perche' per molti era una leggenda. Secondo me non tanto per reali meriti artistici quanto per il fatto che, come personaggio, ha rappresentato un'epoca. A ciascuno, comunque, il proprio giudizio.

Come di consueto ignoravo completamente che avesse problemi di salute talmente gravi da comportare addirittura un trapianto di fegato, come ho sentito dire oggi in radio. Continuo ad ignorare se si sia trattato di una malattia ineluttabile o se di conseguenze dei numerosi stravizi a cui Reed s'era notoriamente lasciato andare soprattutto in passato. Ma e' sempre cosi': di queste persone ti fanno sapere anche il numero di scarpe che portano e quante volte alla settimana si tingono i capelli, tranne le cose veramente importanti della vita.

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 10:23
by chvfrc
highinfidelity wrote:Ho sempre ritenuto Reed uno dei musicisti piu' sopravvalutati di tutti i tempi, .

concordo TOTALMENTE
totale indifferenza
mi spiace soprattutto che per 15gg ci sfracasseranno gli zebedei

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 11:28
by Thomas Eiselberg
Tra l'altro credo che l'ultima cosa pubblicata in cui canti Reed è proprio la cover di Solsbury Hill di Peter, contenuta su And I'll scratch yours [:-I]

http://www.youtube.com/watch?v=cw9zFPHmxHA

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 11:48
by intermediario
Anch'io "sfracasso un pò gli zebedei"... [:|]
Credo che almeno la metà della musica di oggi non ci sarebbe, o sarebbe diversa se non ci fosse stato Lou Reed.
Per me ha avuto un'enorme capacità di cogliere ed esprimere lo spirito dei tempi; musicalmente aveva una "tavolozza espressiva" semplice e naif, ma incredibilmente espressiva.
Il suo personaggio ed il contenuto delle sue canzoni erano estremamente scontrosi e controversi. E' comprensibile che qualcuno non lo sopporti. Ma quando un artista riesce a dipingere un mondo con due parole e tre note (e pochi sanno farlo) bisogna riconoscerlo.
La cosa più calzante che ho letto su di lui è che è stato un rappresentante della cultura pop e underground newyorchese, e che prima di lui queste due parole costituivano un ossimoro.
Infatti...nel bene e nel male è riuscito a vendere in tutto il mondo storie "strane", conquistando un ambiente che di solito è appannaggio delle canzonette "ti amo ma mi lasci, ti lascio ma mi ami". Molto più ruvido e scomodo degli Stones.
Se poi questo sia un bene o un male, sta ad ognuno valutarlo. Forse l'undergroud si è annacquato e viceversa le nostre radio sono state contaminate da storie poco edificanti.
Ma almeno è stato capace di raccontarle.
Qualcuno potrebbe anche vedere in lui un precursore del "trash" che ha invaso le nostre TV, con la mercificazione della devianza e dei "casi umani" che hanno sostituito i programmi "educativi" di 40 anni fa.
Difficile dare un giudizio univoco. A me personalmente mancherà molto.

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 12:01
by chvfrc
buon per te.
a me "me rimbarza proprio"

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 13:45
by highinfidelity
intermediario wrote:E' comprensibile che qualcuno non lo sopporti.


No, anzi... A me a suo modo era anche simpatico; da un certo punto di vista lo rispettavo, come tutte le persone che hanno una propria coerenza interna (anche negativa, se vogliamo) che riescono a mantenere nello spazio e nel tempo. A differenza di chvfrc ascoltero' volentieri il trito "DE PROFUNDIS" dei prossimi 15 giorni, magari (anche se dubito) saltera' fuori qualche perla che non conoscevo o che non passavano da decenni. Il vero punto secondo me lo tocchi qui:

intermediario wrote:Ma quando un artista riesce a dipingere un mondo con due parole e tre note (e pochi sanno farlo) bisogna riconoscerlo.


Che va bene, non c'e' niente di male a conoscere due note e tre parole; se poi riesci a "costruire" delle canzoni interessanti con cosi' pochi "mattoni" sei anche in gamba. Pero' la cosa finisce li': sei uno in gamba che se la cava con poco. I grandi miti, per me, sono altri, han fatto altre cose, avevano altre capacita'...

Inoltre ho sempre avuto la sensazione che (naturalmente non parlo di te) gran parte delle persone che ne propagandavano il mito, soprattutto in radio e sulla stampa, conoscessero poco o nulla di quanto avesse realmente fatto. Era un po', per restare a New York, come Andy Warhol o Keith Haring: fa' sempre fico avere qualcosa di loro in casa o stampato su una maglietta, ma ben pochi sanno chi fossero o cosa pensassero veramente.

Anche se, forse, essere sempre e comunque "alla moda" coi tuoi due accordi e tre parole e' sinonimo, se non proprio d'intelligenza, quantomeno di scaltrezza. [;)]

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 14:39
by aorlansky60
Quando ho sentito ieri la notizia in tv "lutto nel mondo del rock..." prima ancora di citare il nome, devo dire che quel giornalista stavolta non ha esagerato : Lou REED è uno di quelli che può (poteva, ahimè) dire di aver lasciato un segno.

Di diritto, senza ma e senza forse.

Anche a me in quel momento, ieri sera, è corsa una certa emozione.

Quando se ne vanno personaggi per noi così familiari -prima di conoscere i Velvet Underground, il mio primo approccio con Lou REED fu nel 76 con il suo splendido "CONEY ISLAND BABY"- artisti che hanno segnato un epoca, è naturale che sia così.

Un personaggio di certo "scomodo", che come tale (caso unico, di certo il primo che iniziò a trattare certe tematiche nel rock) ha raccontato storie che il sistema della ns società borghese ipocrita/"benpensante" sa benissimo esistere nel proprio "humous" ma non vuole assolutamente sentire affiorare e segnalare.

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 14:57
by chvfrc
ripeto, mi è indifferente, non è che non ne voglio sentire parlare.
ovviamente le prefiche si sprecheranno e saranno in gran parte gente che conosce a malapena un paio di canzoni. amen. la colpa è loro, non certo di reed

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 15:45
by intermediario
Come al solito il Peterone ha le parole giuste:

"Oh Lou, where have you gone?

We have lost a great artist
And I have lost my friend.

It was your words and your work with the Velvet Underground that inspired Vaclav Havel to name the Czech revolution, the Velvet Revolution. You brought a great novelist’s unswerving attention to the human psyche and soul and attached it to an electric guitar. That clarity and fierce honesty symbolized freedom, like nothing else.

You carried this honesty, purity and passion into whatever you did. Whether it was writers, amplifiers, artists, photography, tai chi, friendships, the glasses you designed or the journeys you had taken, anyone around you knew exactly what you were into; what you loved and hated.

You could be so difficult, narcissistic and intransigent, but anyone you allowed beyond that leather-jacketed protective and sometimes-poisonous veneer got to meet a special man that was sweet, tender and exceptionally loyal.

Watching you and Laurie finding each other was like watching teenage sweethearts (albeit super-smart). Everyone knew New York Lou, who could tell you all the ups and downs of the modern-day urban explorer, exploring drugs and sexual identity, but how many noticed the great romantic poet of the Power of the Heart that you wrote for Laurie. And what wry sharp intelligence you carried with you at all times, that could cut through any packaging and reveal the living and beating core.

It was always such a pleasure to eat and laugh with you and hear that high-pitched squeal of delight, echoing around the room and bursting out of nowhere.

Oh Lou, we’re going to miss you.

PG"

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 20:07
by Thomas Eiselberg
intermediario wrote:Come al solito il Peterone ha le parole giuste:
...


Un ricordo toccante e sincero.

Re: Perfect Day...

PostPosted: 28 Oct 2013, 22:27
by Sanvean
Per quanto abbia scritto la storia del rock Lou Reed è stato altro che un musicista, e considerarlo soltanto da quel punto di vista significa non conoscerlo, non conoscere la sua influenza, non considerare quanto abbia significato culturalmente nel contesto della musica rock, dagli esordi sino alla sua rilettura di E.A. Poe, una decina di anni fa.
Per chi non lo conoscesse e volesse colmare una sua 'lacuna' consiglio l'ascolto (testi inclusi obbligatoriamente...) di Berlin, del 1973, a mio avviso il suo capolavoro e non solo.
Album 'epocale', registrato in condizioni a dir poco...difficili e estremamente rappresentativo dello sguardo scarno, lucido ed estremamente realistico che spesso Lou Reed ci ha offerto in più di 40 anni di carriera.
Magistrale la versione live di Berlin fatta dal vivo nel 2006 presso la St. Anns Warehouse...da brividi, tra i suoi migliori dischi live, e c'è da scegliere.
Rock 'n' Roll Animal, forse il suo live più famoso, lo identifica perfettamente, un animale da palcoscenico, dalla personalità fortissima, sempre estremamente diretto, a volte crudo e dissacrante, ferocemente autoironico e spesso alle prese con i problemi legati alla 'diversità'.
Ebreo e bisessuale senza sentirne troppo...'il peso', ha raccontato la 'sua' New York (l'omonimo album del 1989 è per alcuni la sua opera migliore, non per me...) per 40 anni e l'ha fatto 'da dentro', a partire dalla strada, dai locali, dalle frequentazioni, le (dis)avventure fisiologiche in cui incorre chi brucia se stesso più che on the road....in the street e sputa in faccia ai benpensanti e alla stessa borghesia da dove lui proveniva la rabbia del disadattamento sociale, la privazione della libertà di chi vive in una grande metropoli, l'emarginazione in cui portano avanti a denti stretti la loro esistenza i 'diversi', gli antisociali, i gay, i tossici ('Heroin'...), i 'falliti', i transessuali, le puttane, un sottobosco umano di perdizione e di criticità spesso assolute, un vortice di reale dannazione in cui trovare una via d'uscita a volte sembra davvero impossibile, una galleria di personaggi 'maledetti' in cui talvolta però è riscontrabile un tasso di 'umanità' che in altri 'compartimenti sociali' è quasi del tutto assente...lui raccontava tutto questo, perché in questo viveva, e non per sentito dire.
Insomma ben altro background che non quello della bambagia affettiva e culturale dei 'nostri' della Charterhouse...
Cose di carne e sangue, di eroina ed alienazione, più che pathos, classicismi greci e musica 'colta'.
Grazie anche alla sua amicizia con Bowie e quindi al suo aiuto (un altro che sulla dissolutezza poteva dir bene la sua, il Duca Bianco...) Lou Reed riuscì a tirarsi fuori da una serie di situazioni che lo stavamo letteralmente consumando e a riproporsi, rigenerarsi e a continuare il suo racconto in prosa, poesia e musica, quella descrizione fotografica così...oggettiva della sua metropoli amata-odiata, vista e vissuta più con l'occhio dell'artista maledetto, che non con quello dell'intellettuale colto stile...Woody Allen.
Con Lou Reed scompare un cronista speciale, un testimone attivo della New York warholiana, della Factory, dell'Exploding Plastic Inevitable, di tutta una realtà suburbana che rivendica il proprio diritto all'esistenza tramite l'arte, dell'esposizione sempre in prima linea e della difficoltà di scendere a compromessi, anche musicalmente parlando.
Con Lou Reed viene a mancare il 'poeta metropolitano' del suo tempo per eccellenza, e gente come Patti Smith, John Cale, David Bowie e tantissimi altri artisti non potranno non riconoscere chi come amico fraterno, altri come modello e fonte di ispirazione, e comunque come figura artistica di importanza capitale per il quasi mezzo secolo di permanenza a vari livelli nel circo del rock 'n' roll e in tutto l'indotto socio-culturale, che questo spettacolo sovvenziona.
Chiaramente chi non conosce Lou Reed ma ne ha solamente sentito parlare non sa cosa dire, a riguardo.
Per chi come me lo ha invece conosciuto, visto in concerto più di una volta, apprezzato in ogni suo 'passaggio', divorata almeno una decina di suoi LP sin dall'adolescenza, letto ogni suo scritto ed amato...è una perdita importante, se n'è andata una persona a volte caustica ma sensibilissima, un'anima maledetta dal carattere spigoloso ma che conosceva davvero bene la 'bestia umana' di cui ci ha cantato per molti anni, con quella sua voce inconfondibile, quel suo modo di cantare che sembrava farti il piacere, indolente e strascicato...unico, irripetibile.
Mi piace ricordare le parole di commiato di Pete Townshend...Fatti un giro per la zona tranquilla....
Già.
Ciao Lou e grazie davvero, mancherai...

Re: Perfect Day...

PostPosted: 31 Oct 2013, 20:18
by Betelgeuse
Non lo conoscevo bene
Ma il primo disco dei Velvet Underground è stato assolutamente seminale.
Lou Reed non aveva moltissimo in comune con il prog, e forse per questo non ho approfondito ulteriormente la sua vicenda artistica.
Avrò ascoltato diverse cose, oltre l'opera suddetta, con questa perla, in particolare, che mi è rimasta in mente:
https://www.youtube.com/watch?v=4wNknGIKkoA

Il fatto che non fosse tra i miei preferiti non mi impedisce di considerarlo un Gigante del rock

Re: Perfect Day...

PostPosted: 11 Nov 2013, 20:00
by Montecristo
a me non piaceva molto, ok i testi, ma musicalmente un testone

però a cesare quel che è di cesare, il primo dei v.u. è la tavola hammurabica del rock mentre berlin è uno di quegli album alla voce 'perfetti'

peccato che perfect day non è su berlin... [:.-(]