Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Betelgeuse » 23 Jan 2014, 22:35

A quattro anni dalla nascita, la Premiata Forneria Marconi è un gruppo con ormai diverse certezze, e un cospicuo numero di copie vendute di alcuni dei capisaldi del prog-rock italiano.
Il successo dà la possibilità di uscire senz'altro dai confini nazionali, ed addirittura europei: pertanto il vecchio gioco, che finora aveva funzionato egregiamente, del " tutti e nessuno alla voce ", non poteva durare. In parole povere, il gruppo ha adesso bisogno di un cantante stabile.
Un primo approccio con Ivan Graziani non diede i risultati sperati, pertanto decisero di chiamare Bernardo Lanzetti, proveniente dagli Acqua Fragile, gruppo prodotto dalla stessa Premiata. Cantante dalla voce potente e incredibilmente modulabile, somiglia nel timbro ad alcuni mostri sacri del periodo, come Roger Chapman, ma è chiaro che il pensiero va subito a Peter Gabriel, in quel periodo ( 1975 ) agli sgoccioli con la sua esperienza nei Genesis..
Questa superba squadra, un sestetto, è quindi completato da Mussida, Premoli, Pagani, Di Cioccio e Djivas.
Lanzetti ha passato diverso tempo negli U.S.A. a studiare, e la sua pronuncia è assolutamente perfetta, tra l'altro: circostanza che fa decidere al gruppo di cimentarsi in un album completamente in inglese.
Chocolate Kings è uno dei lavori più interessanti e coraggiosi di quegli anni, e non solo in Italia. E' generalmente definito " ostico ", ma, in ultima analisi, può essere annoverato nel filone del progressive puro, pur con nuove forme, e con spruzzatine di jazz-blues, che troveranno maggior spazio nell'album successivo. Si può dire che con Chocolate Kings si chiude la stagione del rock progressivo della PFM, ma forse di tutto il movimento italiano. Una specie di pregevolissimo canto del cigno, che coinvolge però solo marginalmente un Mauro Pagani stranamente demotivato e poco presente, a differenza dei dischi precedenti. Non a caso questo è l'ultimo suo disco con la PFM.
L'album si avvale di due copertine. Una vede una tavoletta di cioccolato avvolta nella bandiera americana. Questa copertina fu poi sostituita con un'altra, raffigurante una donna grassa, con le pseudo-fattezze di Marilyn Monroe. Due copertine sicuramente singolari, che hanno in qualche modo collegamenti con il contenuto dell'album.
Il primo pezzo si intitola " From Under ", e si parte in quarta, perchè il brano possiede una potenza e un'efficacia spettacolari.
Si tratta, in pratica di un paio di distinte fasi musicali, che si ripetono ciclicamente per tutto il pezzo, ma con contorni, colori e sonorità sempre nuove. Una di queste volte interviene il flauto, e sembra di essere al cospetto di una creazione di stampo tipicamente genesisiano. Altre il tutto è contrassegnato dalla stupenda voce di Lanzetti. Il brano tuttavia è formato anche da una serie avvincente di " stop and go ", con una particolare complessità delle strutture ritmiche, con uno stile coraggiosissimo, in cui la bravura e la tecnica fanno a gara tra di loro. https://www.youtube.com/watch?v=nt6eyiSLQ4M
Una serie incantevole di arpeggi di acustica, piano elettrico e basso caratterizzano il secondo brano, Harlequin. Notare il titolo ( un omaggio ai Genesis? ). Solita splendida melodia di Lanzetti al canto e un finale da urlo con la batteria di Di Cioccio assolutamente sugli scudi
La title track è forse il brano meno incisivo. Troppo allegrotta, con la struttura meno fantasiosa delle altre. Un brano leggermente " disimpegnato ", che fa un pò il verso a Celebration, ma una certa grinta non manca.
C'è poi la stupefacente Out of the Roundabout, con Franco Mussida che qui raggiunge livelli di pregio e di qualità assoluti. Quegli arpeggi di classica sono una palestra di pathos e di tecnica inarrivabile. Ma tutto l'impianto è assolutamente geniale e sognante. Questa perla è, come al solito, abbellita da una magistrale prova vocale di Lanzetti.
Il flauto, con azzeccate frasi di questo strumento, caratterizza una discreta parte della sognante e rilassante Paper Charms, che comunque è contraddistinta dalla solita qualità. Forse il protagonista qui è Mauro Pagani con il violino e i curiosi contrappunti, ma da notare ancora la strepitosa prestazione di Lanzetti, che raggiunge l'apice vocale con toni potentissimi.
In definitiva, Chocolate Kings è un capolavoro del rock italiano che, per il fatto che si trova nel confine tra due epoche musicali ben precise, non è ricordato con la dovuta attenzione.
Nel 1975 si ascoltava ben altro, e i volumi di vendita del disco, comunque discreti, non erano paragonabili a quelli dei primi dischi del gruppo.
Personalmente adoro questo disco, da annoverare tra i migliori mai usciti in Italia, di artisti italiani.
Voto 10 e lode
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby paolo.cordella » 24 Jan 2014, 10:17

sono d'accordissimo con la tua penultima frase; nonostante nei dischi precedenti ci fossero brani superiori a quelli contenuti in questo LP, questo mi sembra il più omogeneo per qualità musicale, senza cedimenti.
due cose: la copertina originale italiana è quella con la cicciona con la maschera della Monroe in copertina e nell'inserto formato mini-poster con i testi e la loro traduzione, quella con la cioccolata è la copertina per l'estero.
Pagani era assolutamente coinvolto musicalmente e nel disco secondo me si sente bene, le sue partiture sono sempre efficacissime; il suo abbandono dopo il tour sarà per divergenze musicali e "politiche" (tipiche del periodo), questo infatti è l'album più politicamente impegnato della band, tanto da costargli il calo di popolarità all'estero, soprattutto in America, "offesa" proprio dalle critiche della title-track, fino praticamente all'abbandono dei tour in terra straniera (per problemi anche familiari) dopo il successivo Jet Lag.
il tour di questo disco è stato per me il primo in cui ho visto dal vivo la PFM, in un bellissimo concerto al Teatro Malibran nella mia città (Venezia), che bei ricordi!!!
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby windshield74 » 24 Jan 2014, 10:20

A me piace come album, anche se Lanzetti non mi ha mai entusiasmato.
E penso ancora a cosa sarebbe successo se al suo posto fosse entrato Ivan Graziani (che rinunciò per impegni personali, ma che comunque compare nei crediti di From Under): una voce straordinaria (per me una delle più belle del rock italiano) ed un chitarrista sopraffino. O sarebbe finita con una scazzottata per decidere chi comandava o veniva fuori un capolavoro.
Ma tornando all'album a me piace molto, pur abbandonando gradualmente il prog rimane sempre un ottimo lavoro.
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby chvfrc » 24 Jan 2014, 11:42

grazie!!! mi hai fatto tornare in mente e dato l'occasione per riascoltare questo ottimo album!!!
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Hogweed » 24 Jan 2014, 11:43

Ivan Graziani era candidato per la PFM [:0]???

sarebbe stato un EPIC WINNING pazzesco! [:0]

Per quanto riguarda Chocolate Kings, lo apprezzo, è un buon album, non amo particolarmente Lanzetti ma ci sono ottimi spunti, come sottolineato da Betel, soprattutto per quanto riguarda la bella Harlequin [8:-x]
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby windshield74 » 24 Jan 2014, 12:14

Si si, loro si conoscevano da tempo quando suonavano come turnisti (se non sbaglio si conobbero grazie a Battisti) e la PFM gli chiese di unirsi.
Ma lui preferì continuare da solo.
Chissà cosa sarebbe venuto fuori...
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby maomac » 24 Jan 2014, 20:31

E' stato il mio secondo 33 giri che ho comprato dopo Wish You Were Here. E' secondo me uno dei migliori della PFM e del prog italiano, però la voce di Lanzetti non è che mi faccia impazzire. Comunque grande PFM
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Betelgeuse » 25 Jan 2014, 12:27

Ci sono però fonti ( in primis il sito ufficiale ) che indicano nel 1976 l'anno di Chocolate Kings: http://www.pfmpfm.it/discografia_fset_00.htm
Anche il sito Hit Parade Italia fa riferimento al 1976 per quanto riguarda i dati di vendita. E a tal proposito, sono veramente buoni, considerando la crisi del progressive nel periodo in oggetto, e la connotazione molto " tecnica" del prodotto: ventunesimo album in assoluto più venduto del 1976, con sesta posizione massima raggiunta.
http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1976.htm
Pertanto, oltre la magnifica pregevolezza del disco, va sottolineato anche un buon successo commerciale.
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Betelgeuse » 26 Jan 2014, 21:14

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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby windshield74 » 26 Jan 2014, 23:00

Gli album della PFM con Lanzetti mi piacciono, sia questo che i successivi "Jet Lag" e "Passpartù", ma la voce anche a me non ha mai convinto.
Una voce incerta, quasi tremolante, a tratti mi da la sensazione di essere insicura.
Sicuramente sbaglio, ho amici bravissimi musicisti che stravedono per Lanzetti, ma a me ha sempre trasmesso queste sensazioni.
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby ciciuisss » 27 Jan 2014, 11:06

Album straordinario, la Premiata aveva finalmente trovato un cantante.
L'album migliore del gruppo, il più maturo.
E poi c'è FROM UNDER, un capolavoro assoluto, dove c'è tutto il bello che si può immaginare, e che proporrei come miglior brano PROG del Prog italiano di tutti i tempi.
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Joes » 30 Jan 2014, 16:04

ciciuisss wrote:Album straordinario, la Premiata aveva finalmente trovato un cantante.
L'album migliore del gruppo, il più maturo.
E poi c'è FROM UNDER, un capolavoro assoluto, dove c'è tutto il bello che si può immaginare, e che proporrei come miglior brano PROG del Prog italiano di tutti i tempi.

ti potrei quotare
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Re: Chocolate Kings ( PFM ) - 1975

Postby Betelgeuse » 02 Feb 2014, 19:23

Sulla querelle Ivan Graziani-PFM, non c'è dubbio che Ivan abbia composto From Under: tuttavia nella prima stampa del disco non c'è traccia del suo nome tra i credits.
Non è chiaro se abbia scritto il pezzo in qualità di " collaboratore esterno ", oppure se effettivamente, seppure per poco, abbia fatto parte organicamente della PFM.
Comunque, oltre ad aver composto questo autentico gioiello, sempre in quegli anni, Ivan Graziani partecipa alle registrazioni dell’album “La Batteria Il Contrabbasso Ecc” di Lucio Battisti e registra il suo disco, " Ballata Per Quattro Stagioni”. Ancora, nel 1976 partecipa alle registrazioni di “Ullalla” disco di Antonello Venditti e al relativo tour: Ullalla è, ricordo, il disco più criptico, più politico, più sottovalutato di Venditti.
Periodo, quindi, particolarmente fecondo per Ivan.
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