non so che ci faccio qui
in un topic dedicato ai System of a Down che manco conosco,
ma -come al solito- le riflessioni di Pino sono acute e stimolanti; per es. :
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Negli anni 70, la musica era certamente un fatto industriale, più che meramente commerciale (nell'accezione che gli attribuiamo oggi, intendo): ma è assodato, che la componente artistica fosse di livello.
C'era un'industria, e c'erano Artisti; una convergenza di qualità e di esperienze che spesso generava capolavori, Album che sarebbero diventati in seguito pilastri su cui appoggiare l'architettura della nostra discriminante musicale.
Ovvio che si stampasse anche robaccia, ma il rapporto tra qualità e cazzate, era favorevolmente orientato alla prima..."
Sono d'accordissimo con queste parole, non potrei non esserlo perchè oltre al pensiero di Pino è la storia musicale che lo ha dimostrato nei fatti.
E' inutile rigirarsela, il fenomeno della musica rock oltre a possedere il suo indubbio connotato commerciale (
mi vien da ridere a pensare agli anni 70 in italia, quando i cosiddetti impegnati pretendevano la musica "gratis" ai concerti facendoli regolarmente saltare per proteste, fino a far decidere le rock bands straniere di disertare il ns paese per 5 anni almeno) aveva il suo target verso un pubblico ben preciso, quello giovanile che dalla fine degli anni 50 ha praticamente costituito da propellente (acquistando a valanga dischi, fanzines e altri prodotti correlati) al mercato discografico facendolo nascere ed espandere come fenomeno mai conosciuto prima, miti compresi (Elvis, Beatles, e tutto il seguito)
così come non posso che essere d'accordo con Pino circa il fatto che negli anni 70 non fosse solo l'ORO in campo rock ad essere pubblicato ma anche stagnola e zirconi, ma come ha detto Pino c'era un rapporto tale tra i due versanti da accontentare tutti; nel corso del tempo arrivando ai giorni nostri, il rapporto è gradualmente scemato facendo scomparire molta qualità e facendo emergere molto, molto trash : questo però è il mio punto di vista da 50enne nato col rock anni 70 che potrebbe essere obiettato da un teen-ager attuale che afferma che per lui il trash è quello degli anni 60 e 70 in cui non si ritrova, riconoscendosi solo nelle proposte musicali attuali come per es. questi System...
E allora, quando guardo al fenomeno attuale dei "one direction" e alle loro proposte che ai miei occhi è cosa poco più che sciocca e puerile, la mia mente torna indietro a 50anni fà quando esplose la Beatlemania e mi rispondo che in fondo, nella società occidentale, ogni generazione si crea i propri gusti e i propri miti; da parte del pubblico anche inconsapevolmente per alimentare il business che ci gira inevitabilmente dietro... niente di nuovo sotto la luce del sole.
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L'anamnesi della Musica degli anni 70, si concretizza a mio avviso partendo da alcuni assunti: qualità, onestà, capacità."
anche qui hai detto bene : qualità e onestà. E idee. E tecnica.
Negli anni 70 non esisteva MTV progenitrice di tutte quelle emittenti nate poi come funghi che hanno trasmigrato, in campo rock, il fattore "SUONO" al fattore "immagine" agli occhi del pubblico... e ho detto tutto.
50 anni fà uno che decideva di mettersi in campo musicale come professionista doveva contare prima di tutto sulla sua originalità di idee e sulle proprie capacità tecniche (è pur vero che dal '72 inizò a brillare la stella di Ziggy stardust/David Bowie tra i primi a portare il lato visuale nel rock, ma Bowie possedeva anche e soprattutto idee musicali! prima di esibire quel lato glam), invece dagli anni 80 in poi, molti che avrebbero dovuto fare gli imbianchini o i fattorini per guadagnarsi da vivere si sono ritrovati una carriera musicale costruita e cucita appositamente su di loro da furbi managers grazie solo al loro fortunato lato "visuale" (
in fondo che t'importa? basta che fai vedere il tuo bel faccino che al resto ci pensa il playback e la band di supporto per farci guadagnare un sacco di soldi!...) ...quanti ne ho visti e sentiti di gente simile...
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L'entusiasmo il desiderio profondo di "fare" Musica, la potenza di alcuni riff, strofe, ambientazioni sonore (consideriamo anche l'epoca...) IMHO non è confrontabile con niente di ciò che viene prodotto "oggi" in ambito rock , e sottolineo oggi, proposto da "quelli di oggi"; ovviamente non lo è per questioni oggettive (la diversità degli stili) e le enormi differenze circostanziali legate alla capacità di diffusione offerta da Internet e conseguentemente all'apporto commerciale."
sono convinto -e lo rimarrò sempre- che a far "sedere" mentalmente nei compositori la pratica per lo sviluppo di idee da convergere nella buona musica sia stato il progresso tecnologico degli strumenti; un esempio classico lo abbiamo proprio "in casa" pensando alla band a noi cara : negli anni 70 Banks e Collins erano più che impegnati a far emergere il proprio lato compositivo(Banks) e tecnico(Collins); con l'alba degli anni 80 e conseguente arrivo di nuove diavolerie elettroniche messe a disposizione (penso in particolare alle famigerate Simmons elettroniche e a tutti quei nuovi tipi di tastiere e campionatori) il mio dubbio è che questi due si siano proprio "seduti e adagiati" impigrendosi anche per questo, non solo per andare incontro a nuovi gusti di mercato... del resto, la differenza tra le mirabili esplosioni pirotecniche messe in mostra da Collins nei BRAND X fanno impallidire le sciatte e ripetitive dimostrazioni di solo professionismo dei Genesis anni 80...
Ho ancora in mente un film documentario visto una dozzina di anni fà (una specie di "incontro" tra Phil Collins e pubblico invitato per l'occasione) in cui il batterista illustra la nascita del suo primo fortunato Lp da solista (quello pubblicato nel 81), dimostrando al pubblico presente la facilità di composizione grazie all'uso di uno di questi nuovi dispositivi -una tastiera, figurarsi per uno come lui nato percussionista- messo lì per l'occasione...
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Se consideriamo la facilità con cui oggi viene diffusa e divulgata la musica, i risultati ottenuti dalle Band degli Anni 70 in proporzione farebbero impallidire tutto ciò che accade oggi... Pensa solo se i "vecchi" avessero avuto la potenza divoulgativa di You tube!"
uhhh, non sono particolarmente d'accordo su questo, proprio per quello che affermavo prima : i compositori e musicisti rock anni 70 avrebbero corso il rischio di impigrirsi proprio per eccessiva possibilità tecniche messe loro a disposizione.
Faccio un altro esempio, quello di G.Harrison che con l'intenzione di arricchire una canzone di Lennon (I'm only sleeping, ndr) usò 8 ore di duro lavoro in studio di reg. per riprodurre un suono -"quel suono" che aveva in mente- che nessuna chitarra elettrica o altro strumento era in grado di poter fare nel '66; già negli anni 80, "quel suono" poteva essere tirato fuori in pochi minuti da un campionatore... il dubbio è che G.Harrison non avrebbe potuto essere stimolato
nella ricerca di quell'obiettivo senza che il suo cervello si fosse messo in opera per trovare "quel suono" così faticosamente, con i pochi mezzi che aveva a disposizione quando lo fece...
Ma tu parlavi anche di veicolazione della propria musica attraverso i moderni mezzi odierni, "youtube" su tutti :
per quello che ne sò, certe rock bands si erano costruite una reputazione tale (per originalità, potenza, tecnica e coesione) da poter fare tranquillamente a meno di youtube o simili ;
penso in particoalre ai LED ZEPPELIN : ogni loro tourneè annunciata durante gli anni 70 raccoglieva puntualmente il "tutto esaurito", ed era un tutto esaurito da 50/60.000 spettatori ogni volta...
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Certo, questo meraviglioso modo di diffondere musica ha generato la necessità di emergere anche in virtù di altre motivazioni, portandosi dietro la componente più meramente commerciale dovuta al fatto che "se non stupisci, non esisti"... beh, è certo che molta acqua sotto i ponti è trascorsa nel frattempo... un altro dubbio che ho in merito è che ormai, giunti nel 3zo millenio (
dopo tutto quello che è stato sperimentato e realizzato in campo rock negli ultimi 50anni prendendo in esame l'esplosione del fenomeno da metà anni 50 con l'avvento del rock'n'roll in USA, Elvis e Chuck Berry in testa, passando per Beatles, Rolling Stones, Dylan e proseguendo per tutte le sue infinite diramazioni successive), ci sia rimasto veramente poco o nulla che non sia già stato espresso... da qui la difficoltà, per un musicista attuale che si voglia esprimere in campo strettamente rock, di riuscire ad essere veramente originale in modo tale da distaccarsi dalla media... da qui i modelli fatti per "stupire" che molte volte sfociano nel ridicolo... fermo restando che anche un "deja-vu" proposto con tecnica, stile e buon gusto rimarrà sempre piacevole da ascoltare e quindi ben accolto da chi ascolta.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...