paolo.cordella wrote:al primo ascolto non ha centrato il bersaglio ma sentivo che c'era qualcosa di più, ho dato al disco qualche altra chance e adesso adoro questo autore
Vedo che e' un processo che ritorna. Come ho appena scritto in un altro topic, ritengo che sia proprio un processo tipico dell'apprendimento umano quando si ha di fronte qualcosa di grandioso e di frattura. Molto raramente si riesce ad assimilarlo al primo tentativo, ma ci lascia dentro una sensazione di non banalita' e di desiderio insoddisfatto che ci spinge a tornarci sopra. E se si riesce a farlo proprio, difficilmente in seguito ci verra' a noia, mentre spesso dischi "facili" che piacciono al primo ascolto alla lunga stufano terribilmente.
Bello e particolarissimo nella sua asciuttezza e nella drammaticita' di alcuni passaggi Pink Moon, ma per me il suo capolavoro assoluto resta Bryter Layter.
Concordo che
Northern Sky e' tra le sue cose migliori e piu' facilmente approcciabili, ma mi permetto di affiancarle nei suggerimenti per gli ascolti
At the Chime of a City Clock, che a mio parere e' una delle summe piu' riuscite tra la sua delicata poeticita', la sua voce soffusa, il suo bel senso del ritmo, il suo
mood vagamente jazzato e la sua notevole ricerca nella tecnica e nell'accordatura chitarristica.