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Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 25 Aug 2016, 08:27
by highinfidelity
Mi e' arrivata stamattina la newsletter della InsideOut, e almeno una novita' mi e' parsa molto interessante: un disco fatto assieme da Jon Anderson e Roine Stolt, con in piu' Nad Sylvan come ospite. Quattro tracce in totale, che sono descritte come di "progressive epico". Qualcuno ha ascoltato qualcosa?

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Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 07 Sep 2016, 17:13
by paolo.cordella
l'ho preso anch'io: piacevole ma nulla più, almeno a parer mio.
la voce di Anderson è sempre stellare, le composizioni scorrono via piacevolmente, come dicevo, senza però quel guizzo presente insieme ai vecchi compari (anche se non sempre negli ultimi tempi),
diciamo un 6 e 1/2

Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 08 Sep 2016, 06:57
by highinfidelity
'azz... solo? [:(]

Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 08 Sep 2016, 16:25
by paolo.cordella
beh, cosa ti devo dire?
ad Anderson sono affezionato, ma da qui - come ho letto - a paragonare questo lavoro a Tales degli Yes mi sembra un'esagerazione (a me Tales piace moltissimo, a fine mese esce il remix di Wilson, già preordinato, anche se molti lo considerano un passo molto indietro rispetto a Close e Fragile); il fatto che siano 4 brani lunghi su 4 facciate francamente mi sembra l'unico punto di contatto...
Roine Stolt poi non è che mi sia mai piaciuto molto come compositore, nè i Flower Kings,
prova ad ascoltare qualcosa sul tubo, i gusti musicali non necessariamente coincidono, anche fra appassionati di Genesis e progressive...

Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 09 Sep 2016, 10:51
by chvfrc
ascoltato un paio di volte su spotify (la promozione estiva di 3 mesi a 0,99 ha colpito [:D] [:D] [:-D] [:-D] )
Disco piacevole. Da risentire con attenzione. Nulla che abbia impressionato. Al momento confermo il 6,5

Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 12 Sep 2016, 14:54
by Ender
Ascoltato un paio di volte.
Occorre ricordare che non siamo di fronte a uno scimmiottamento degli Yes: questo è un disco del cantante degli Yes e non è la stessa cosa:
Gli Yes erano – con Anderson – il risultato del lavoro comune di grandi musicisti e compositori e non potrebbe quindi che sbagliare chi si aspettasse un lavoro simil-Yes.
Certo, l’impronta si sente, ma è un disco orientato alla voce e non agli inserti strumentali (comunque brevi e bene inseriti nelle composizioni), con testi chilometrici anche se non sempre bene adattati alla musica.
I comprimari di Anderson / Stolt se la cavano bene, sempre con misura e senza togliere al caro Jon la palma di primadonna: nemmeno Stolt se ne approfitta troppo.
Come qualcuno ha fatto notare, non ci sono momenti particolari da ricordare, non ci sono ritornelli memorabili in stile “Roundabout” o “Wonderous stories”. Vero.
A mio parere il disco va visto come - passatemi il termine – un fiume che scorre, sempre mutevole e in continuo divenire, senza un vero punto di riferimento e va preso nel suo insieme.
Almeno questa è la mia impressione.
Da parte mia lo considero un ottimo disco: teniamo presente che nessun cantante che abbia lasciato un gruppo ha poi ripetuto le performance precedenti (per dire: nemmeno Gabriel nei suoi dischi solisti ha mai prodotto qualcosa che potesse paragonarsi a “Moonlit khight” o “The knife” o cose del genere proprio perché manca l’apporto fondamentale degli altri).
E pur essendo vocal-oriented, “Invention of Knowledge” riesce dove altri hanno fallito: creare quella che alla fine è una sola canzone di 65 minuti con atmosfere che ricordano il gruppo d’origine (Yes nel nostro caso) e con esecuzione impeccabile nonostante la complessità.

Ciao a tutti

Re: Anderson/Stolt - Invention of Knowledge.

PostPosted: 12 Sep 2016, 15:07
by chvfrc
Ender wrote:A mio parere il disco va visto come - passatemi il termine – un fiume che scorre, sempre mutevole e in continuo divenire, senza un vero punto di riferimento e va preso nel suo insieme.

mi piace! giustissimo.
forse all'ennesimo ascolto, conoscendo meglio i pezzi, le sfumature risulteranno più evidenti