Questo argomento e' stato dibattuto molte volte in thread sparsi qua e la', spesso sotto forma di "inserto" fuori argomento...
Peccato non poterli facilmente raccogliere e riproporre qui in maniera unitaria!
La mia opinione ricalca sostanzialmente quella di Thomas: i Pink Floyd non nascono (affatto) come un gruppo progressìvo, poi più avanti lo diventano (e non ritengo che lo facciano per moda o per furberia: ritengo che lo abbiano fatto onestamente, perche' la ritenevano una strada interessante da esplorare). Successivamente i deliri monotematici di Waters prendono il sopravvento e il progressive viene abbandonato a favore di un rock teatrale con "qualche vena progressiva qua e la". Ritengo inoltre che siano progressìvi anche per letteratura e tradizione: non mi e' mai capitato di leggere un saggio sul rock progressivo in cui non siano citati ed analizzati come appartenenti al genere.
Chi li ritiene "non progressìvi" ha in effetti alcune buone ragioni per sostenere la sua teoria, ma la mia impressione, dopo centinaia di estenuanti discussioni, e' che in generale chi lo fa non lo fa per amor di filosofia ma perche' ha una sua fissazione personale maniacale contro i Pink Floyd (che posso anche capire, ma si fa molto prima a scrivere che i Pink Floyd ti fanno schifo che non a dimostrare che non appartengono ad un genere in cui sono sempre stati collocati, cosi' sei autorizzato a snobbarli).
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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