Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby highinfidelity » 12 Jan 2018, 08:52

Ho finalmente trovato in un'edicola un numero della rivista italiana Prog, che sto leggendo durante i miei viaggi in treno. Nel numero 006 c'è una bella intervista a Ian Anderson, e un'altrettanto interessante intervista ad Alan Parsons.

Degli Alan Parsons Project ho qualche loro del suo periodo di maggior successo, dischi i quali mi piacciono a "corrente alternata", nel senso che apprezzo molto i brani più celebri mente il resto mi appare spesso come un riempitivo, o comunque non mi entra in testa o non sono in grado di apprezzarlo. Nell'intervista-articolo si parla con magniloquenza del loro primo disco: Tales of Mistery and Imagination (Edgar Allan Poe), il quale si lascia intendere essere (seppur la cosa non venga asserita in modo esplicito, cosa che mi lascia un tantino perplesso...) un concept album vicino al rock progressivo. Cosa me ne dite? Merita? [:-I]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby 11mo Conte di Mar » 12 Jan 2018, 19:35

Premetto. ma l'ho già certamente premesso in altre occasioni.
Sono cresciuto con gli Alan Parsons Project di cui ero perdutamente innamorato.
Poi, solo poi, arrivò la folgorazione per i Genesis.
Con gli anni e la maturità ho poi guardato ai lavori della coppia Woolfson/Parsons (ma il 90% delle composizioni sono di Eric Woolfoson, va detto) con il giusto distacco per separare la farina dalla crusca.

Per quanto riguarda il genere si sa: un pop-rock sinfonico, ampio utilizzo di orchestra, di elettronica. Melodie spesso beatlesiane, atmosfere Floydiane. legate a concept.
Spesso la ricerca di easy-listening, quando non del singolo da classifica, ha avuto la meglio trascinando i lavori verso un certo successo commerciale ma con poco appeal.
In almeno tre album il giusto equilibrio tra ricercatezza dei suoni, melodie abbordabili ma non banali e un lavoro egregio di produzione (in cui Alan Parsons eccelle) è stato raggiunto.
Tales of ... è uno di questi. l' esordio. Per molti il capolavoro, o almeno il lavoro meglio riuscito.
Certamente il disco più prog del lotto, bella la tematica (E.A. Poe), la scelta delle voci, l'orchestra, le composizioni. Un disco che merita e che ci sta in una discografia prog e non solo.
Altri due album in cui il suddetto equilibrio, per chi scrive, è stato raggiunto sono I robot (1977, dedicato ad Asimov) e il mio preferito in assoluto The Turn Of a Friendly Card (1980 sul demone del gioco d'azzardo).
Non si tratta di maestri del rock. Non aspettatevi Thick as a Brick, fragile, Pawn hearts o Foxtrot.
Ma per me è stato un bel modo di crescere musicalmente e almeno i tre album sopra citati possono stare in qualsiasi bella discografia seventies...
Gli anni della farina.
Con gli anni '80 è arrivata la crusca. (anche se da un punto di vista pop Eye in the sky è un ottimo lavoro)
Poi nel 1987 è andato via Woolfson (morto poi nel 2009) e da lì i limiti compositivi di Alan Parsons sono emersi tutti.
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby paolo.cordella » 14 Jan 2018, 18:00

ogni volta il conte sembra quasi togliermi le parole di bocca... condivido in toto il suo giudizio critico, anche se per gli anni 80 e seguito tutta la musica in ambito prog e dintorni andrebbe contestualizzata: Eye in the Sky è un disco perfetto, piacevolissimo, con ottime fragranze prog qua e là - concordo invece su Turn come il loro migliore esito discografico, comunque anche Mistery è più che buono.
gli APP (come i Kansas) io li ho conosciuti su consiglio di un commilitone e mi sono piaciuti, se non si era capito... [:D]
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby highinfidelity » 16 Jan 2018, 12:28

Grazie a entrambi. Bella la metafora della crusca dispiegata dal Conte: è esattamente la sensazione che mi danno i pochi dischi che ho di loro. Cercherò di memorizzare quanto scritto e di acquistare il disco a qualche mercatino, se si presenterà l'occasione! Anche I, Robot mi ispira.
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby Dalex_61 » 22 Jan 2018, 09:55

Mi piace molto il Progetto di Parsons e Woolfson. Non ci sono brani sgradevoli in tutta la loro discografia. Questo è un pregio ma potrebbe essere il loro limite: levigare i pezzi oltre misura riduce la presa emotiva. Ho tutta la discografia e invito senz'altro il nostro High ad acquistare "I Robot". Contiene almeno quattro capolavori sul piano melodico e - per l'epoca - arrangiamenti inusuali. IMHO, ovvio.
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby highinfidelity » 22 Jan 2018, 14:33

Grazie anche per questo suggerimento! Vedo che tutti i consigli, comunque, puntano alla fase iniziale della loro carriera... [:-I]
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby 11mo Conte di Mar » 22 Jan 2018, 17:35

highinfidelity wrote:Grazie anche per questo suggerimento! Vedo che tutti i consigli, comunque, puntano alla fase iniziale della loro carriera... [:-I]

Inevitabilmente, come spesso accade.

La parte migliore della discografia del project va dal 1976 (tales appunto...) al 1982 (eye in the sky... il più venduto)
Tra questi l'episodio meno riuscito a mio parere è Eve (1979).
Dopo Eye in the sky c'è Ammonia Avenue (1984), di buon successo ma di fatto una copia del precedente ma senza la stessa completezza pur contenendo la title track
che è uno dei brani più riusciti di tutta la discografia, con un Woolfson all'apice compositivo e vocale...

Dopo entriamo nella fase più buia della loro carriera con l'abbandono di quello che era stato il marchio di fabbrica del brand: l' orchestra.
Due album affrettati, piatti e banali, sfrontatamente pop ma nemmeno riusciti e fatti uscire nello stesso anno (1985): Vulture Culture (il peggiore) e Stereotomy (quello che contiene Limelight, famosa per essere la colonna sonora della lavatrice Candy negli anni '80 e cantata da Gary Brooker dei procol Harum).
Nel 1987 la ditta Woolfson Parsons chiude con Gaudi (dedicato all'architetto, ma va?), dove si ritorna all' uso dell' orchestra.
Il risultato è un album certamente migliore dei due precedenti ma non all'altezza degli anni della farina.
Nel 1990 vede la luce un' opera ambiziosa a firma praticamente del solo Woolfson a cui Parsons collabora soltanto: Freudiana, non sto nemmeno a dire a chi è dedicata...
Nato come musical (nelle intenzioni) che vedrà la luce solo in Austria, Germania e ... Corea del sud, Freudiana è un album doppio (77 minuti) molto curato e ben arrangiato e devo dire
nel complesso molto interessante dove gli stilemi dei prime anni sono ricorrenti.
Se lo si trova è un album da avere...

Nota 1: The Alan Parsons Project nasce come progetto da studio. Infatti non hanno mai suonato dal vivo o intrapreso tournée nella loro storia.
Solo Parsons, con la sua band comincia a suonare dal vivo dal 1995 e lo fa tutt'ora.
Nota 2: Di buon successo in europa e soprattutto negli USA, anche prima del successone di Eye in the sky, furono snobbatissimi in UK. La loro patria.
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby highinfidelity » 23 Jan 2018, 09:16

11mo Conte di Mar wrote:Tra questi l'episodio meno riuscito a mio parere è Eve (1979).

E figurati, infatti ce l'ho! [:-j] [:-D]

Ammonia Avenue credo sia tra le canzoni meglio cantate della storia, una pérformance vocale assolutamente strepitosa. [/:-|]
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby vise60 » 27 Jan 2018, 16:24

Ho praticamente tutti i vinili ufficiali degli Alan Parsons' Project comprati alla loro uscita ... compreso Freudiana del solo Woolfson uscito sottobosco e poco reclamizzato
Per quanto mi riguarda il disco migliore è The Turn Of A Friendly Card e per il resto concordo con quanto gia' segnalato
La scomparsa di Eric Woofson ha definitivamente chiuso il discorso del duo.. ho inoltre pure acquistato il CD " firmato "dal solo Alan Parsons "The Time Machine " con quasi tutti i pezzi firmati dal chitarrista ,bravissimo ,dei vecchi Project, Ian Bairnson
Hanno saputo fondere in maniera egregia sonorita' rock, pezzi interamente strumentali, larghi spazi orchestrali tutti racchiusi nello stesso disco per cui i lavori non risultano noiosi affidandosi sempre a diversi cantanti
Inoltre in questi giorni ho pure acquistato i vinili del loro direttore di orchestra Andrew Powell,la colonna sonora delfilm" LadyHawke" e "Andrew Powell And The Philharmonia Orchestra* - Play The Best Of The Alan Parsons Project
Curiosita':i due si conobbero alla mensa degli studi di registrazione e siccome erano di gran lunga i piu' alti quando erano in coda si scambiavano opinioni dall'alto del metro e novanta
Parson tiene ancora concerti,due anni fa ho visto quello tenuto a Padova.. Super.. [;)] [;)]
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Re: Alan Parsons Project - Tales of Mistery and Imagination

Postby 11mo Conte di Mar » 30 Jan 2018, 17:14

vise60 wrote:Ho praticamente tutti i vinili ufficiali degli Alan Parsons' Project comprati alla loro uscita ... compreso Freudiana del solo Woolfson uscito sottobosco e poco reclamizzato
...
La scomparsa di Eric Woofson ha definitivamente chiuso il discorso del duo.. ho inoltre pure acquistato il CD " firmato "dal solo Alan Parsons "The Time Machine " con quasi tutti i pezzi firmati dal chitarrista ,bravissimo ,dei vecchi Project, Ian Bairnson

...

Curiosita':i due si conobbero alla mensa degli studi di registrazione e siccome erano di gran lunga i piu' alti quando erano in coda si scambiavano opinioni dall'alto del metro e novanta
Parson tiene ancora concerti,due anni fa ho visto quello tenuto a Padova.. Super.. [;)] [;)]


Dopo Freudiana i due hanno visioni diverse e il project si chiude al punto che Parsons si trasferisce in California. Mago della console ma non un compositore, fin quando ha attorno a sé i fidi Bainson, Stuart Elliot e Andrew Powell, collaboratori nei Project, nei primi album solisti "Try Anything Once" (1993), "On Air" (1996) oltre a quello citato da Vise del 1999, il risultato è decente: continua l'uso dei cantanti diversi, ritorna l'orchestra e l'elettronica e, pur senza i lampi di eleganza di Woolfson, qualche bel brano lo si trova. A dire il vero trovo proprio TTM l' inizio della fine. Debole e affrettato per non dire trascurabile rispetto ai due precedenti. Ovviamente il successo degli eighties è lontano anni luce... abbandonati i collaboratori per affidarsi ad una carriera live che rimane l' unica remunerativa, Parsons torna in studio nel 2004 con "A valid Path": per oltre la metà strumentale, tanta elettronica, trovate inutili come un assolo di Dave Gilmour mandato per posta elettronica, poche idee e ben confuse. Visto il pessimo risultato Parsons continua, saggiamente, la sua costante attività live.
Rimango dell' idea che per fare bella musica essere maghi dello strumento, della console o della produzione aiuta ma non è necessario.
Bisogna essere capaci di crearla.
Pink Floyd docet...
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