RIP Neil Peart

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

RIP Neil Peart

Postby Duke59 » 14 Jan 2020, 20:39

Pochi giorni fa ci ha lasciato a 67 anni Neil Peart, leggendario batterista e lyricist dei RUSH.

Un musicista eccelso, grande ammiratore di Phil e a sua volta ammirato da grandi batteristi.

Si era ritirato dalle scene alcuni anni fa e ora si è appreso che è mancato per via di un male incurabile al cervello.

Un uomo schivo, timido e dopo la tragedia che lo colpì negli anni '90 (la morte della figlia diciottenne seguita da li a pochi mesi da quella della moglie) con una costante tristezza di fondo.

Che il sonnno eterno gli sia lieve.

LEAVE THAT THING ALONE + solo live https://youtu.be/6XPrNGpzeGI

SUBDIVISIONS drum cam live https://youtu.be/IQmz494XBkg

TOM SAWYER, drum cam versione live https://youtu.be/rv5GMCxQS88
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Re: RIP Neil Peart

Postby highinfidelity » 15 Jan 2020, 13:46

Purtroppo già letto e già compianto in privato con l'amico che mi spinse a scoprirli. [:.-(]

I Rush sono uno dei tanti complessi che esitavo ad approcciare perché non mi era chiaro che musica facessero, se avessero dei "periodi" differenti nella loro discografia, di cui alcuni evitabili, eccetera. Finché, come anticipato, un amico mi disse chiaramente che avrebbero senz'altro incontrato i miei gusti. Iniziai quindi ad ascoltarli solo da adulto e proprio per questo devo purtroppo ammettere di conoscerli molto meno bene di quanto desidererei. Possiedo pochi loro dischi, non ne conosco a fondo nessuno, e non ho mai veramente trovato il tempo per studiare con attenzione i testi di Peart, cosa di cui mi rammarico.

Da qualche anno non sentivo più parlare di loro, ma immaginavo si fossero presi un meritato intervallo tra un'attività e l'altra, o magari fossero al lavoro su qualche nuovo disco molto impegnativo. Purtroppo con la scomparsa di Peart è emersa la triste realtà dei fatti.

Essendo un complesso di soli tre elementi, temo che sia il capolinea per i Rush. Si sente spesso dire a sproposito di una persona - di un politico magari - che "lascia un vuoto incolmabile", il quale viene viceversa riempito nel volgere di poche ore. Con Peart e i Rush si chiude invece davvero un'epoca: considerati i tristi tempi in cui viviamo, trii con un "tiro" e un'abilità strumentale simili temo non avrò più modo di vederne su questa terra.

Possano i serafini accogliere il suo grande spirito intonando per egli celesti melodie. [/:-|]
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Re: RIP Neil Peart

Postby Duke59 » 15 Jan 2020, 14:17

Qui un bell'articolo su Phil Collins che Neil Peart scrisse nel 2011

http://www.2112.net/powerwindows/transcripts/20110400rhythm.htm
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Re: RIP Neil Peart

Postby Starless74 » 15 Jan 2020, 16:23

Nel dicembre 2018, Geddy Lee aveva dichiarato a Rolling Stone che Peart si era ritirato definitivamente e che ciò sanciva di conseguenza anche la fine dei Rush, almeno sotto tale nome:
https://www.rollingstone.com/music/musi ... ng-771054/

Gia durante l'ultimo tour dei Rush (maggio-agosto 2015) Peart aveva accusato problemi di salute che, subito dopo, gli avevano impedito di suonare agli alti standard cui era abituato e, essendo un perfezionista, preferì gettare subito la spugna piuttosto che trascinarsi pateticamente.

L'influenza dei Genesis sullo stile di Peart e dei Rush (in alcuni periodi) balza alle orecchie nell'attacco di Tom Sawyer da Moving Pictures (1981), quasi un omaggio al groove di Chester Thompson su I Know What I Like da Seconds Out. Provate a declamarci sopra: It's one o'clock, and time for lunch / pam dee dum dee dum.
https://youtu.be/auLBLk4ibAk
...e nel serrato 7/8 di Xanadu (1977) nel quale i tre paiono ricalcare lo strumentale di The Cinema Show, sebbene con quel pizzico in più di verve che li contraddistingue.
Dal minuto 03:36:
https://youtu.be/SEuOoMprDqg?t=216
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Re: RIP Neil Peart

Postby highinfidelity » 16 Jan 2020, 11:19

Starless74 wrote:L'influenza dei Genesis sullo stile di Peart e dei Rush (in alcuni periodi) balza alle orecchie nell'attacco di Tom Sawyer


Verissimo; non solo, ma anche l'accordatura dei tom è molto simile a quella di Collins, solo un po' più "secca".

Che figata vedere Lee e Lifeson tutti e due con strumenti a doppio manico. Bei tempi... [8:-x]
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Re: RIP Neil Peart

Postby rkive » 16 Jan 2020, 16:47

In effetti i Rush sono davvero una Superband, come confermato
dalle vendite e dalla critica musicale!

Anche qui viene confermata la regola musicale del "tre", o meglio
chitarra, batteria e contabbasso! [:)]

Mi unsico alla tristezza per la scomparsa di Peart. [':-|]
https://mobile.twitter.com/rushtheband/ ... 81/photo/1
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Re: RIP Neil Peart

Postby Duke59 » 17 Jan 2020, 11:42

rkive wrote:Anche qui viene confermata la regola musicale del "tre", o meglio
chitarra, batteria e contabbasso! [:)]



In realtà l'utilizzo delle tastiere non è assente in alcune fasi della discografia dei Rush.

In particolare nel loro periodo considerato piu "elettronico"

Power Windows - 1985
Hold your fire - 1987
Presto - 1989
Roll the bones - 1991

Nelle esibizioni live le parti di tastiere venivano rimpiazzate da sequenze oppure suonate da Geddy Lee.
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Re: RIP Neil Peart

Postby Starless74 » 17 Jan 2020, 15:18

Duke59 wrote:Nelle esibizioni live le parti di tastiere venivano rimpiazzate da sequenze oppure suonate da Geddy Lee.

Esatto, sul palco per lo più Geddy Lee utilizza i bass pedals, sia nell'uso "classico" sia per "pilotare" all'occorrenza note alte di sintetizzatore, il tutto mentre è impegnato al basso elettrico o alla seconda chitarra (e, a volte, canta pure contemporaneamente [:0] )
In altri brani, suona direttamente il synth dalla tastiera (accordi o melodie), quasi sempre con l'aggiunta dei pedali per sopperire alla low-end.
Una bella "piovra", insomma. [8D]
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Re: RIP Neil Peart

Postby highinfidelity » 20 Jan 2020, 08:42

Ricordo qualche filmato caricato qui in thread precedenti sui Rush, in cui lo faceva... Veramente fantastico, che bravura! [/:-|]
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Re: RIP Neil Peart

Postby highinfidelity » 23 Jan 2020, 09:11

Come ogni volta in queste tristi occasioni, ho riascoltato tutti i (non molti, ma amplierò!) dischi dei Rush che possiedo per commemorare Peart. Vi propongo di riascoltare assieme quella che al momento attuale è la mia loro canzone preferita: Circumstances. Credo di poter affermare che, in un brano tra l'altro estremamente sintetico per un gruppo progressìvo (tre minuti e mezzo, ci sarebbe stato perfino su un 78 giri!), vi sia riassunta una lunga lista di aspetti che delineano la loro grandezza:

- una sequenza di tempi dispari e sincopi micidiale ma al tempo stesso energetica e godibile
- una progressione di accordi veramente stupenda
- un timbro di chitarra fenomenale da parte di Lifeson (meglio ascoltabile nell'incisione in studio)
- una performance al basso e alla voce strepitosa di Lee
- liriche di Peart con una metrica esaltante, a cui sia aggiunge l'intuizione geniale della coppia di versi ricorrenti in francese

https://www.youtube.com/watch?v=i9dHL7GA1nk

Con quell'espressione sempre imperturbabile anche nei passaggi più concitati e quella curvatura della bocca involontariamente un po' malinconica, Peart mi era spontaneamente simpatico, mi spiace davvero molto che non ci sia più. [:.-(]

Chissà se Liefson e Lee avranno voglia di proseguire. Con tutto quel talento vien voglia di fantasticare che radunino qualche altro "reduce" della scena progressiva (o anche metal volendo) per mettere assieme un supergruppo e fare qualcosa di strepitoso. Ma temo non accadrà.
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