Intervista a Tony Pagliuca.

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Intervista a Tony Pagliuca.

Postby rkive » 22 Jun 2020, 16:30

https://www.musicoff.com/interviste/int ... y-pagliuca

Come fan delle "vecchie" Orme, ho trovato un'intervista molto recente a Tony Pagliuca! [:)]

Poi se si parla di Prog (e un pochino dei Genesis), penso sia una piacevole lettura...
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby highinfidelity » 23 Jun 2020, 10:25

Grazie, lettura interessante, anche se si glissa proprio sui punti più spinosi. Peccato per Le Orme, potrebbero ancora fare cose strepitose assieme. La loro litigiosità però non mi stupisce, perché a mio parere il carattere di Tagliapietra e Pagliuca (forse tra loro relativamente simili) è veramente agli antipodi rispetto al carattere di Dei Rossi. Peccato davvero, comunque.

Non sapevo del veloce passaggio di Pagliuca in conservatorio, che si conferma essere ancora una volta la tomba della creatività e del buon senso. [:(-(] Posso solo immaginarmi la scena di un Pagliuca artista internazionale pluri disco d'oro stimatissimo e a fine carriera spedito a fare solfeggio assieme ai bambini. Va beh ridiamoci sù per non piangere [:D]
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby Duke59 » 23 Jun 2020, 21:04

Le Orme è stato (o sono state) il primo gruppo rock visto live nella mia vita quando avevo circa 12/13 anni (1972/73), per cui hanno giocato un ruolo importante nella formazione deL mio gusto musicale.

Negli anni '70 Pagliuca scriveva su Ciao 2001 dove curava una rubrica su tastiere e sintetizzatori, che io divoravo avidamente. Lui, Premoli e i fratelli Nocenzi erano i miei idoli di quegli anni.
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby rkive » 23 Jun 2020, 21:52

highinfidelity wrote: La loro litigiosità però non mi stupisce, perché a mio parere il carattere di Tagliapietra e Pagliuca (forse tra loro relativamente simili) è veramente agli antipodi rispetto al carattere di Dei Rossi.

E' la seconda intervista che leggo su internet, e anche qui mi ha colpito la chiara analisi di Pagliuca della musica degli anni '70 e '80.

Forse bisognerebbe leggere il libro di Aldo Tagliapietra per capire le dinamiche interne della band, anche se mi sembra che Pagliuca (vedi l'abbandono a Sanremo), fosse quello più "rigido" a non scendere a compromessi.

Poi è chiaro non avendo più il successo commerciale, tutto è stato più difficile.[:(]
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby rkive » 24 Jun 2020, 16:13

http://guide.supereva.it/musica_progres ... 9745.shtml

Ho trovato in questa intervista a Tony Pagliuca del 2005, un chiarimento sui motivi del suo abbandono dalle Orme.

Sembrerebbe che le proposte musicali di Pagliuca non venivano mai accettate dai "due ex colleghi", e quindi in questa situazione ha preferito lasciare la band.

Chiaramente questa è la sua versione, e quindi bisognerebbe sentire anche quelle di Aldo e di Michi. [:)]
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby rkive » 02 Apr 2021, 19:08

rkive wrote:Forse bisognerebbe leggere il libro di Aldo Tagliapietra per capire le dinamiche interne della band, anche se mi sembra che Pagliuca (vedi l'abbandono a Sanremo), fosse quello più "rigido" a non scendere a compromessi.[:(]

Sto leggendo l'autobiografia di Aldo Tagliapietra Le Mie Verità Nascoste e ho trovato una conferma e alcune sorprese, sugli abbandoni di Toni Pagliuca e Aldo Tagliapietra.

Una conferma sull'abbandono di Pagliuca è la svolta musicale dell' album Florian, dove Toni voleva continuare sul genere classico-acustico, mentre per Tagliapietra doveva essere limitato ad un solo album.

La sorpresa è stato il motivo dell'abbandono di Tagliapietra, dovuta ai disaccordi con Michi Dei Rossi e gli altri della band perchè durante i concerti volevano dare più spazio alle sezioni strumentali (con un bassista più tecnico di Aldo), quasi relegando Tagliapietra al solo ruolo di cantante.

Un'altra sorpresa, è che molti testi degli anni '70 delle Orme non sono stati scritti da Tagliapietra, anche se ha contribuito molto sulle melodie. [:-|]
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby highinfidelity » 12 Apr 2021, 13:47

rkive wrote:Una conferma sull'abbandono di Pagliuca è la svolta musicale dell' album Florian, dove Toni voleva continuare sul genere classico-acustico, mentre per Tagliapietra doveva essere limitato ad un solo album.


...e qui non posso che essere d'accordo con Tagliapietra: simpatico l'esperimento, ma da ripetere (volendo proprio...) solo una volta ogni tanto. Un po' come gli album acustici di Steve: uno ogni tanto li si ascolta volentieri, ma se facesse solo più quelli - come Tony Banks con i suoi album di musica sinfonica - non avrebbe più seguito.

La sorpresa è stato il motivo dell'abbandono di Tagliapietra, dovuta ai disaccordi con Michi Dei Rossi e gli altri della band perchè durante i concerti volevano dare più spazio alle sezioni strumentali (con un bassista più tecnico di Aldo), quasi relegando Tagliapietra al solo ruolo di cantante.


Questa cosa invece mi sembra un po' strana, occorrerebbe sentire le altre campane... È chiaro che il ruolo di Tagliapietra andava ben oltre quello di semplice bassista, sfasciare un complesso e trovarsi con niente in mano a causa dell'insistenza di avere un bassista più bravo non è affatto logico. Comunque tante volte gli artisti sragionano e prendono decisioni illogiche e auto-lesisonistiche, soprattutto riguardo la coesione dei complessi.
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Re: Intervista a Tony Pagliuca.

Postby rkive » 12 Apr 2021, 20:11

highinfidelity wrote:Questa cosa invece mi sembra un po' strana, occorrerebbe sentire le altre campane... È chiaro che il ruolo di Tagliapietra andava ben oltre quello di semplice bassista, sfasciare un complesso e trovarsi con niente in mano a causa dell'insistenza di avere un bassista più bravo non è affatto logico. Comunque tante volte gli artisti sragionano e prendono decisioni illogiche e auto-lesisonistiche, soprattutto riguardo la coesione dei complessi.

Penso di essermi spiegato male... [:(]

La scelta di un nuovo bassista nei concerti è stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso: penso che Dei Rossi e la band volevano dare più spazio a parti musicali più complesse, quindi più sezioni strumentali e meno canto. [:-|]
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