PFM Live 1980

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

PFM Live 1980

Postby Duke59 » 05 Jul 2020, 12:01

https://youtu.be/SpfviYjx9e4

Alcune annotazioni (personali e non) relative a questo tour PFM del 1980.

Questo era il tour dopo la pubblicazione dell'album "Suonare suonare" che fu il primo album della PFM dopo l'esperienza con De Andrè.

Secondo alcuni l'esperienza con De Andrè convinse la PFM a virare in modo definitivo verso il formato canzone, abbandonando i pezzi lunghi e strumentali. In verità già nell'album che precede il lavoro con De Andrè, Passpartù, la PFM aveva optato per il formato canzone, sebbene fosse ancora vivo l'aspetto prog-fusion caratteristico di Jet Lag (vedi as esempio il brano strumentale "Passapartù" che contiene forti influenze Weather Report).

In "Suonare suonare" la PFM si mette a scrivere canzoni più "semplici", e sforna il primo hit da classifica (Si può fare) dai tempi di Impressioni di Settembre.

In alcuni casi il risultato è secondo me piacevole o addirittura pregevole (Suonare suonare, Si può fare, Topolino, Maestro della voce) in altri, considerata la caratura del gruppo, imbarazzante (Sogno americano, Bianco e nero, Tanti auguri).

Dopo il tour di Passpartù la PFM aveva perso il cantante Lanzetti. Passato l'intermezzo De Andrè, dopo la registrazione di Suonare suonare perde anche uno dei cardini del gruppo: il pianista, tastierista e cantante Flavio Premoli che abbandona (rientrerà poi nel 1992 per l'album Ulisse).

Rimasti in tre (vi ricorda qualcosa?) i superstiti devono attrezzarsi per i live e così chiamano un secondo batterista, Walter Calloni, ad affiancare Di Cioccio ora diventato la voce solista principale del gruppo (vi ri-ricorda qualcosa?) e Lucio "violino" Fabbri, che collaborò in passato con Demetrio Stratos e che aveva partecipato al tour PFM + De Andrè, come violinista-polistrumentista.

Con questo line up dai live scompaiono quasi del tutto i brani progressive storici del gruppo (oltre che per scelta credo anche per la mancanza di Premoli, vero virtuoso del piano e delle tastiere) dei quali sopravvivono solo l'intro de "La luna nuova" e "Celebration/Impressioni di Settembre" a volte espansa fino allo sfinimento in jam session a mio avviso un po' inconcludenti.

Ebbi modo di vedere un paio di concerti di quel tour e devo dire che, pur apprezzadone alcune parti, ne fui un po' deluso. Primo perchè non sapevo dell'abbandono di Premoli che ai tempi era il mio idolo, secondo perchè i brani storici erano scomparsi dalla scaletta e i rimanenti spesso venivano eseguiti un po' tirati via senza quella profondità e maestosità che mi attendevo.

Avrei capito nel giro di poco che negli anni '80 il vento era cambiato.

Il minuscolo aneddoto personale riguarda proprio il primo concerto della band che vidi con questa formazione.

Era appunto il 1980 e lo show si svolse in un campetto all'aperto di un paesino della provincia di Asti. Era piena estate e faceva caldissimo. Finito lo spettacolo io e i miei amici ci recammo a questo piccolo bar quasi parrocchiale per bere qualcosa e lì, appoggiati al bancone chi troviamo? Di Cioccio, Mussida, Dijvas, Calloni e Fabbri anche loro in cerca di beveraggi.

Ricordo che rimasi awestrucked e fortemente imbarazzato. I miei eroi (meno Premoli) erano lì di fianco a me. appoggiati al bancone che chiedevano una birra.

Un mio amico più sveglio si improvvisò manager e chiese a Di Cioccio chi si poteva contattare per organizzare uno show con loro. Di Cioccio gli rispose e lui si annotò nomi e telefoni. Facemmo qualche rituale complimento, anche se probabilmente io non fui particolarmente caloroso perchè lo show mi aveva parzialmente deluso. Poi mi trovai di fronte a Fabbri e l'unica cosa che mi riuscì di dirgli era che non mi aspettavo di vederlo suonare tutti quegli strumenti tastiere incluse, il che in effetti era vero perchè io mi ero recato allo show pensando che Premoli fosse ancora nel gruppo.

Lui fece un cenno come a dire "sai che roba" (mi sembrò anche un po' scazzato a dire il vero), e poi si girò dall'altra parte dove c'erano alcune ragazze festanti.
[:D] [:D] [:D]

Comunque giudicato con il senno di poi questo tour non consente assolutamente di capire come mai la PFM divenne famosa nel mondo.

E persino limitandosi al loro periodo pop/rock questa fase iniziale non li rappresenta al meglio. Li preferisco nella fase di "Come ti va", "QT8" e "Poeta mancato".

https://youtu.be/ByoxrvlBoh0

Per fortuna la PFM si è poi riappropriata della sua completa identità e a partire dal 1997 circa è tornata a riproporre live tutti i suoi brani storici.

Vedi ad esempio questa splendida esecuzione di River of life del 2002 con Premoli di nuovo alle tastiere

https://youtu.be/3qvgpOF-SZw

Lo show del 1980 resta comunque come testimonianza di un 'epoca.
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Re: PFM Live 1980

Postby highinfidelity » 05 Jul 2020, 20:49

Proprio recentemente (cercherò di non ripetermi troppo...) ho scritto di come la PFM, pur essendo uno dei complessi italiani più celebri (non solo da noi, ma probabilmente nel mondo), paradossalmente a mio modo di vedere ha avuto una carriera deludente, nel senso che viste le premesse ci si sarebbe aspettati MOLTO di più, ed ha stampato una serie di album nessuno dei quali - tranne forse il primo, che comunque ha dei momenti di morta, ma tant'è - è veramente un capolavoro. Eppure di capolavori, a mio parere, avrebbero potuto sfornarne 5-6 di fila.

Proprio ieri sera ho ascoltato Chocolate Kings, appena acquistato nella collana De Agostini perché ancora non l'avevo, e che l'ottimo Smiroldo elencava come loro ultimo album "obbligatorio". Ennesima delusione parziale, e sottolineo parziale perché si tratta di un bel disco molto genesisiano... Parziale delusione, dicevo, per di più doppia, in un album che comunque si ascolta volentieri: le assurde liriche in inglese, e la mancanza di vere arie di alto lirismo, vocali o strumentali che siano, di veri punti focali melodici che catturino l'attenzione e si stampino in mente. Alla fine il disco scorre, si ascolta volentieri, ma tutto lì. La nuova Impressioni di Settembre non c'è.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: PFM Live 1980

Postby Duke59 » 06 Jul 2020, 08:50

Concordo con te Marco sul fatto che dire PFM significa pensare al potenziale inespresso (sprecato?) di questi musicisti, anche se con qualche distinguo ... ad es per me Chocolate Kings è un album straordinario, superiore a tanti album storici del progressive mondiale.

Comunque non intendevo creare un post doppione dell'altro in cui si discute di PFM ma solo postare il link allo show del 1980 come testimonianza di un gruppo che stava cambiando pelle (come quasi tutti fecero in quel periodo storico).

Poi ho pensato che fosse meglio scrivere due righe per contestualizzare il video, che preso così potrebbe dare un'impressione falsata a chi conosce poco la PFM.

Continuerò il discorso sulla PFM nell'altro thread.
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