Ho avuto la fortuna di vedere per tre volte Neal Morse dal vivo in un paio di sue incarnazioni:
prima con i Transatlantic e poi due volte con la Neal Morse band e posso dire che il musicista californiano
è uno dei frontman più abili e trascinanti che abbia mai visto agire su di un palco.
Neal canta e suona benissimo (piano, tastiere, chitarra acustica ed elettrica) e come non bastasse nel contenmpo riesce a contorcersi, mimare, saltare, inginocchiarsi, rotolarsi sul palco e correre incurante dei rivoli di sudore che gli colano dalla fronte e dalle mani, riuscendo a travolgere il pubblico suonando e cantando ... udite udite ... progressive rock (o neo-progressive, post-progressive ... chiamatelo come volete).
Il padre, insegnante di scuola e Maestro di Coro, aveva inserito Neal in un gruppo corale giovanile che si esibiva nelle città limitrofe ed è evidente come Neal (che oggi ha 61 anni) dopo una lunga gavetta si trovi a suo completo agio su qualunque tipo di palco : dai club ritrovo per musicisti, ai pub, ai teatri, alle sale da concerto, alle chiese, alle arene affollate del periodo Spock's beard.
Ero quindi in trepida attesa della nuova uscita della sua omonima band: la sua incarnazione più vitale e per me più appetibile rispetto ad esempio ai Transatlantic che trovo a tratti un po' pesantucci o eccessivamente dilatati.
Accompagnato dal fido Portnoy a batteria e cori (e anche alla voce solista in "Your place in the sun"), dall'affidabile Randy George al basso, dallo strabiliante Eric Gillette a chitarra e voce solista e dal poliedrico Bill Habauer a tastiere e voce solista il nostro Neal ci ha cucinato un nuovo
doppio album con la prima parte (Innocence) che ospita 8 brani e una seconda (Danger) che ne contiene solo 2 ma di maggior durata.
Questa la tracklist
1. Do It All Again (08:55)
2. Bird On A Wire (07:22)
3. Your Place In The Sun (04:12)
4. Another Story To Tell (04:50)
5. The Way It Had To Be (07:14)
6. Emergence (03:12)
7. Not Afraid Pt 1 (04:53)
8. Bridge Over Troubled Water (cover) (08:08)
9. Not Afraid Pt 2 (19:32)
10.Beyond The Years (31:22)
Forse il fatto di non essere un concept - a differenza dei precedenti - ha dato a Morse e soci maggior libertà compositiva, anche se ovviamente il team resta fedele al suo stile in cui melodie catchy e digressioni prog anche estremamente virtuosistiche si alternano, si susseguono e si fondono.
La voce solista viene ripartita in modo più o meno equo tra Morse, Gillette e Habauer, a volte anche nel corso di uno stesso brano; in parecchi punti si aggiunge anche la voce di Portnoy ad armonizzare. Personalmente preferisco la voce di Morse, che ha il timbro che trovo più gradevole.
Gillette invece ha un'estensione maggiore nella parte acuta per cui interviene laddove la melodia sale più in alto (spesso nei finali), ma il suo timbro risulta un po' più aspro. La voce di Habauer invece ha un timbro molto caratteristico che le prime volte mi suonava un po' strano, ma ciò nonostante si muove con eleganza
in piacevoli slalom di note (vedi - anzi senti - inizio e la fine di "Beyond the years").
Incredibilmente questo album non solo riesce a restare all'altezza dei tre precedenti lavori della NMB - che già mi sembravano di livello notevole - ma addirittura ci offre una freschezza che sorprende data la storia e l'età dei musicisti.
Se proprio dovessi trovare qualche difettuccio direi che non mi piace il timbro di brass anni '80 usato su "Bird on a wire" e che l'intermezzo con il pianino di Habauer in ottavi ribattuti a 8'15" di "Not afraid pt 2" (che ricalca come stile il passaggio "Feel your body melt" all'interno di Willow Farm)
secondo me stoppa eccessivamente il flow brano.
Ma per il resto non trovo nulla che non mi piaccia: "Do it all again" è un pezzo pop-prog che spacca al primo ascolto; poi si va dalle pop song di lusso con influenze beatlesiane come "Your place in the sun" alle forti riminescenze Spockbeardiane di "Another story to tell"; dalle influenze Hackett-Floydiane su "The way it had to be" alla piacevole ballata acustica di "Not afraid pt 1" al ritmo trascinante di "Bird on a wire". Il brano meno riuscito è l'acustico strumentale "Emergence" (quasi un riempitivo) mentre la cover progghizzata di Simon & Garfunkel (che nel solo di synth iniziale fa vagamente il verso a Firth of fifth) è indubbiamente strana e devo ancora capire cosa ne penso.
Poi con i due brani lunghi ci si sposta nella strastofera prog di Neal Morse e soci dove idee melodiche ed arrangiamenti intriganti (pop, rock, classici, contrappuntistici, metal) riescono a donare una ricchezza incredibile alle composizioni senza mai farle diventare pesanti.
Morse secondo me è un piccolo genio della musica che ha il dono di saper creare melodie piacevolissime in un contesto prog; non a caso sin dall'esordio degli Spock's beard ha saputo conquistare un notevole numero di estimatori e le sue quotazioni sono andate continuamente crescendo.
L'abbondono degli Spock's beard (sua creazione insieme al fratello Alan e a Nick D'Virgilio), subito dopo l'uscita del'album "Snow" nel 2002, era sembrato a molti un azzardo, ma vent'anni dopo possiamo dire che Neal ha avuto ragione.
Da allora il simpatico artista californiamo ha messo in piedi progetti sia solisti che di gruppo nei quali è riuscito a raccogliere intorno a sè musicisti rock e progrock di alto livello.
Oltre agli Spock's beard, in cui come già detto militava anche Nick D'Virgilio, troviamo Neal insieme al fido Portnoy come motore principale di due "supergruppi":
Transatlatic
Neal Morse (tastiere, chitarra, voce)
Mike Portnoy (batteria, voce - Dream Theater)
Pete Trewawas (basso, voce - Marillion)
Roine Stolt (chitarra, voce - Flower kings)
Flying colors
Neal Morse (tastiere, voce)
MIke Portnoy (batteria, voce - Dream Theater)
Dave LaRue (basso - Spock's beard)
Steve Morse (chitarra - Deep Purple)
Casey McPherson (voce, tastiere, chitarra)
La quantità e qualità degli album che Neal Morse ha composto e registrato dopo la sua dipartita dagli Spock's beard è impressionante
Come solista Neal ha all'attivo ben 13 album (di cui buona parte doppi)
It's Not Too Late (2002) - Testimony (2003) -One (2004) - ? (2005) - Songs from the Highway (2007) - Sola Scriptura (2007) - Lifeline (2008) - Testimony 2 (2011)- Momentum (2012) -Songs from November (2014) - Life & Times (2018) - Jesus Christ the Exorcist (2019) - Sola Gratia (2020)
cui occorre aggiungere altri 9 album a tema esclusivamente religioso
Lead Me Lord (Worship Sessions Volume 1) (2005) - God Won't Give Up (2005) - Send the Fire (Worship Sessions Volume 2) (2006) - Secret Place (Worship Sessions Volume 3) (2008) - The River (Worship Sessions Volume 4) (2009) - Mighty to Save (Worship Sessions Volume 5) (2010)
Get in the Boat (2013) - To God Be the Glory (2016) - Last Minute Christmas Album (2020)
il che porta a 21 gli album composti ed ncisi come solista dal 2001 ad oggi.
A ciò dobbiamo aggiungere 5 album con i Transatlantic
SMPT (2000)
Bridge Across Forever (2001)
The Whirlwind (2009)
Kaleidoscope (2014)
The Absolute Universe (2021)
tre album con i Flying colors
Flying Colors (2012)
Second Nature (2014)
Third Degree (2019)
e quattro album con la NMB
The Grand Experiment (2015)
The Similitude of a Dream (2016)
The Great Adventure (2019)
Innocence & Danger (2021)
Di fronte ad una produzione così ampia è inevitabile che qua e là la firma stilistica di Neal Morse emerga ma a mio avviso si tratta della conseguenza del fatto di aver creato un proprio marchio, sebbene chiaramente e dichiaratamente influenzato dai grandi gruppi prog del passato.
Come biglietto da visita dell'opera consiglio l'ascolto della bella canzone pop-prog "Do it all again" che illustra abbastanza bene le caratteristiche generali delle composizioni e il livello altissimo del gruppo.
Do it all again
https://youtu.be/PiNt_kQvoag
Qua invece il gruppo lanciato nella sua progsfera.
Beyond the years
https://youtu.be/cufdlPEabj0
I testi trattano naturalmente i temi cari a Morse: Amore universale, capacità di superare le difficoltà e le tentazioni, la pace interiore, il rendersi conto dei propri errori, la lotta contro la parte negativa di se stessi .. tutte cose che si possono riassumere con la parola Redenzione.
La cosa non stupisce dato che è nota la conversione religiosa che Morse ebbe nel 2002 e che lo portò a lasciare gli Spock's Beard per "cambiare vita" dopo essersi appunto redento.
Nonostante ciò i testi scorrono fluidi lasciando libera l'interpretazione, che può riferisi tanto a vicende quotidiane e amore terreno quanto a Spiritualità e Amore Universali, senza mai suonare predicatori.
But I’m not afraid anymore
Yeah, I think I finally opened up the door
No, I’m not afraid anymore
And I’m ready to reach out for something more
Una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, e tanta buona musica da ascoltare in attesa dello show della NMB a Trezzo d'Adda (MI) nel Maggio 2022.