Fulminato dai Greta Van Fleet.

[highinfidelity]

"Fulminato" forse non è la parola adatta, in quanto prima di aprire questo thread li ho ascoltati per tre anni buoni, soprattutto per essere sicuro di non sbagliarmi nel gridare al miracolo.

I Greta Van Fleet difatti sembrano avere più detrattori che estimatori. La critica più comune (e a mio modesto parere anche la più stupida) è che copino i Led Zeppelin. Sorvolerò sul fatto che da quando sono esistiti i Led Zeppelin, in maggiore o minor grado TUTTI senza esclusioni hanno pescato da loro, e che chi non se ne rende conto è uno sciocco. In ogni caso personalmente non trovo forti somiglianze, se non per vicinanza di genere; in particolare la voce di Joshua Kiszka (stratosferica, e infatti delicatissima e di difficile gestione) mi sembra diversissima da quella di Robert Plant.

Ma attenzione devo confessarvi una cosa (e impallinatemi pure): a me i Greta Van Fleet piacciono più dei Led Zeppelin! OK non avranno mai la stessa rilevanza storica, sono venuti dopo, stanno sulle spalle dei giganti, tutto quello che volete, ma li trovo superlativi. Hanno scritto dei riff e delle arie di una bellezza che non sentivo da decenni. E soprattutto non guastano le loro canzoni con cambi di tempo insensati o assoli orrendi - sport preferito proprio dei Led Zeppelin. Apprezzo il loro senso della misura anche nella durata dei loro dischi: album brevi, solo idee belle, nessun filler.

A voi la parola. Cosa pensate di loro?

[rkive]

A leggere su wikipedia i componenti sembrano molto giovani: la voce del cantante Joshua Kiszka incredibile (ma è un uomo?)!

I brani sono vero hard-rock con le ballad.

Questi battono i Maneskin 10 a 0!

Errata corrige:

Ascoltate le dieci popular song dei Maneskin proposte da Spotify e devo ricredermi tutti i brani sono più che buoni.

https://open.spotify.com/embed/artist/0 ... M4rUMHYmrr

Anzi meglio dei Greta Van Fleet, perchè più originali...

[Hogweed Back]

Grande High,

I GVF hanno stuzzicato il mio interesse, ma per ragioni di tempo non ho mai approfondito.
Quali album consigli?

[highinfidelity]

Ne hanno fatti solo tre, a parte un primo EP (Black Smoke Rising) che non conosco.

Il primo disco (From The Fires) per ragioni a me imprescrutabili è considerato di nuovo un EP ma non è vero: dura più di mezz'ora e quindi è un LP (o CD) a tutti gli effetti. Il secondo LP (Anthem Of The Peaceful Army) è più o meno lungo uguale. Te li consiglio entrambi, sono bellissimi.

Di recente è uscito un nuovo disco di cui ho solo sentito qualcosa in radio (sempre bello e sempre sullo stesso stile) ma non l'ho ancora acquistato per cui non mi pronuncio.

[aorlansky60]

Sono completamente all'oscuro della band qui trattata, e se non fosse HIGH in persona a relazionarne così bene, sorvolerei senza problemi... dato che non lo considero "l'ultimo arrivato" in fatto di "opinioni musicali" (anzi!) ) non nego che l'entusiasmo di Marco mi ha messo il classico "tarlo" in testa...

[maomac 2]

Il nuovo disco si intitola The Battle at Garden's Gate è più lungo dei precedenti, dura 63 minuti e contiene 12 tracce.
In questo disco si inserisce anche l'uso dell'organo hammond revocando a tratti sonorità prog anni 70, bella l'intro di Heat Above con i primi 30 secondi alla Wakeman. In questo disco anche la durata delle canzoni si allunga ed oltre alla solita ispirazione Zeppelin che per me è un pregio e non una colpa io trovo anche un pò di Rush.
Comunque si tratta di un bel disco piacevole da ascoltare sonorità tipiche anni 70 che aiuterà di sicuro i ragazzi di oggi a scoprire le band da noi conosciute.

[highinfidelity]

io trovo anche un pò di Rush.

Grandioso!!! Devo assolutamente procurarmelo!

Aggiungo solo che un bel rock organ era già presente nei loro dischi precedenti. Altra loro caratteristica che mi piace molto è l'uso dei cori. Sono entrambe cose che nell'ambito del rock classico apprezzo tantissimo!

[Duke59]

Sono alcuni anni che ho colleghi di lavoro che mi parlano dei Greta Van Fleet ma credo di aver sentito solo un paio di mezzi brani e anche piuttosto distrattamente per cui non ho idea di cosa attendermi, se non che mi erano stati venduti come i "nuovi Led Zeppelin".

Alla luce di quanto ho letto devo aggiungere tra i miei prossimi ascolti anche i Greta Van Fleet (oltre ai Soft Machine periodo Allan Holdsworth).

[11mo Conte di Mar]

Vivendo una recente fase di indurimento del sound - tradotto: mi sto lentamente ma con costanza avvicinando al prog metal/alternative che snobbavo fino ad un paio di anni or sono -
sono stato letteralmente fulminato dai Tool di cui leggevo mirabilie da lustri ma da cui mi sono sempre tenuto a distanza.
Il viatico è stato, prima, l'apprezzamento della triade metallifera dei Porcupine Tree In Absentia/Deadwing/Fear of the blank planet..., poi Riverside ecc...
Capirete che alla mia veneranda e cagionevole età incappare in due fulmini ravvicinati è un azzardo.

Nel caso in oggetto del thread, poi, sono ancora in attesa della saetta da Plant, Page & co da circa un trentennio...
Figurarsi i loro emuli moderni, laddove emulare non è per forza dispregiativo.

Colpa mia certo, ma si potrà apprezzare Misplaced Childhood senza apprezzare Selling England by the Pound?

si?
No?
Forse?

[highinfidelity]

Nel caso in oggetto del thread, poi, sono ancora in attesa della saetta da Plant, Page & co da circa un trentennio...
Figurarsi i loro emuli moderni, laddove emulare non è per forza dispregiativo.

Già in precedenza ho rischiato di farmi impallinare, ora quasi mi pare di vedere il fuoco del plotone d'esecuzione... Ma considerato quanto scrivi, è giunto il momento di chiarire che in realtà neanch'io sono mai stato veramente "folgorato" dai Led Zeppelin. Le loro canzoni che mi piacciono tanto, ma veramente TANTO, credo siano meno d'una dozzina. Di queste, almeno la metà sono guastate da cambi di tempo senza senso, assoli bruttissimi, tirate blues peggiori ancora. È un complesso nel quale il bello và trovato filtrando, almeno per i miei gusti. Non ho nessuna difficoltà a cogliere l'imprescindibile rilevanza storica della loro musica, e difatti - forse è bene precisarlo - possiedo tutti i loro dischi; ma sono uno di quei complessi che ritengo più importanti per quanto scaturito da quanto da loro fatto, che non per quanto fatto da loro in persona.

Con i Greta Van Fleet non è così: mi piace veramente tutto quello che hanno inciso (almeno nei due dischi centrali menzionati sopra), e mi piace veramente tanto. Per cui mi sento, anche nel tuo caso, di consigliartene l'ascolto.

[aorlansky60]

...qualche sera fà, mentre facevo "zapping" sui canali musicali Tv, mi sono imbattuto proprio in un video clip dei Greta Van Fleet sul quale mi sono fermato e di cui ho fatto in tempo a sentire solo gli ultimi due minuti, ma più che sufficienti per comprendere del "perchè" alcuni di Voi ne scrivano in termini entusiastici qui :

cribbio! ...ma "questi" non sono mica dei giorni attuali! ...per quello che propongono (per quanto ho avuto modo di sentire) sembra quasi che siano stati presi e ibernati nel 1974, per poi essere "risvegliati" -non si sa bene per quale oscuro motivo- nel 2020!!

Un sound generale molto denso e corposo, con sottofondo di organo Hammond, tipico del Rock dei primi anni 70.

Sono perfino sorpreso che siano riusciti ad imporsi su "produttori e majors" dei tempi attuali, tanta è la distanza che separa la loro proposta musicale rispetto allo "standard" trito e ritrito attuale fatto da 'canzonette' dove viene messa in risalto la voce (magari guarnita da una "bella presenza" visiva...) con "produzioni" strumentali nello sfondo di cui non ha nemmeno senso parlare...

[highinfidelity]

Concordo con quanto scrivi: è rock allo stato puro. Le possbilità sono due: o si sono fatti largo partendo dalla gavetta più dura (molto probabile visto che i primi tre dischi sono tutti considerati EP - anche se non è del tutto vero - fatto che ricorda altre partenze "difficoltose", una su tutti quella dei Queensryche, ma anche quella dei Guns'n'Roses), oppure i produttori hanno percepito che si è venuta a creare un'ampia fetta di mercato formata da persone scontente delle varie rap trap e blah blah blah le quali avebbero acquistato volentieri un prodotto di questo tipo.

Siccome tutta questa intelligenza nei produttori non la vedo proprio, propendo per la teoria della gavetta lunga e difficile.

[Hogweed Back]

Ciao Marco,

mi sono dato allo studio di questa band, come sai lo studio di una band lo prendo molto seriamente , devo darti ragione, mi sono piaciuti molto. Oltre al cantante e, chiaramente, i musicisti "a corde", trovo che il loro batterista sia veramente esplosivo! Direi la perfetta sintesi tra il groove di Bonham e la precisione chirurgica di matrice Colaiuta, Copeland ecc...
P A Z Z E S C H I!

Gran bella segnalazione! Non sembrano neanche statunitensi!

[highinfidelity]

Ciao Hog, mi fa piacere leggere che anche tu hai scoperto, approfondito e apprezzato questo gruppo!

Il batterista non è affatto male, però è anche l'unico di cui saprei citare un passaggio talmente piatto e inespressivo da appartenere a pieno titolo alla serie "questo l'avrei fatto meglio persino io"... (Così a memoria non mi ricordo come s'intitola il brano, magari ritornerò sull'argomento quando mi ricapiterà d'ascoltare il passaggio incriminato). Per carità: sono giovanissimi e quache ingenuità c'è da aspettarsela, già così han fatto miracoli. Chissà anzi che magari il batterista non si sia già reso conto della cosa, e dal vivo affronti il passaggio in modo diverso.

Devo anzi dire che per essere così giovani han già prodotto tante cose molto molto belle, spero che non abbiano già esaurito la loro verve o che non finiscano per essere mal consigliati da produttori o tecnici del suono ansiosi di indirizzarli verso una "svolta pop"... locuzione che noi genesisiani conosciamo fin troppo bene...

[highinfidelity]

Giovedì scorso (9 giugno) siamo andati a Milano per vedere i Greta Van Fleet dal vivo all'ippodromo SNAI La Maura. Ero veramente confuso in merito a cosa aspettarmi dalla loro performànce sia perché sono molto giovani, sia perché la loro musica richiede prestazioni vocali oltre i normali limiti umani da parte di Josh Kiszka, che supponevo quindi si sarebbe un po' "risparmiato" per arrivare indenne a fine concerto.

Il concerto in realtà era quadruplo: aprivano gli Ego Kill Talent, che ho sentito suonare solo da lontano in quanto ancora non eravamo riusciti a raggiungere l'ippodromo (ma di questo dirò in un topic a parte!), poi The Amazons (bravi e abbastanza originali, mi sono piaciuti) e quindi ancora The Struts (alcune loro canzoni sono ben note, un po' glam alla vecchia maniera, molto simpatici, mi hanno molto divertito).

Quando all'imbrunire sono infine usciti i Greta Van Fleet, ho capito subito che non ce n'era per nessuno: fantastici, altroché risparmiarsi, ci han dato dentro senza nessuna pietà, soprattutto senza pietà per loro stessi! Unico accorgimento: intervallare ai brani cantati qualche lungo passaggio strumentale, ma per il resto niente acuti ribassati, niente note accorciate, niente coriste che rubano la nota - tutte cose alle quali ahimé noi genesisiani siamo tristemente abituati. Direi anche niente parti preregistrate - se ce n'erano erano veramente minimali, tant'è che non me ne sono accorto. Le immagini sui maxischermi (in precedenza a colori) venivano proiettate in bianco e nero credo per omaggiare alcuni ben noti filmati storici di Hendrix e Page, con effetto indubbiamente riuscito, anche perché come già scritto in precedenza il livello musicale è quello, se non addirittura superiore (per quanto mi riguarda lo ritengo superiore).

Fantastici ovviamente Josh Kiszka e Jake Kiszka che assurge a nuova icona della Gibson "diavoletto", ma molto divertente anche seguire Sam Kiszka alternarsi tra basso e organo. Nota di merito anche per il batterista (unico non imparentato) Danny Wagner, che dal vivo mi è piaciuto molto più che in studio - nei dischi difatti può capitare d'ascoltare qualche occasionale ingenuità, non so se dovuta alla giovane età o forse piuttosto ad una produzione non impeccabile.

Torno nuovamente a consigliarveli come la migliore e, almeno da parte mia, più attesa novità in ambito rock dal 1991 ad oggi.

Tanto per cambiare, anche questa volta il complesso è stato bersagliato da critiche sciocche e immotivate: secondo alcuni, sarebbero stati "freddi con il pubblico". Non è assolutamente vero, anzi lo spettacolo si è persino concluso con degli omaggi floreali alle ragazze sotto il fronte del palco. Se per "freddezza" s'intende il fatto che non ci sono stati i soliti siparietti in cui il pubblico batte le mani (fuori) tempo o ripete in coro "ii aa eee eee ee", se mi permettete, ben venga: non ero certo lì per sentir battere le mani fuori tempo o canticchiare ii aaaaee. La freddezza, musicalmente parlando, sta in altre cose, non certo in queste.

[highinfidelity]

Torno a parlarvi dei miei beniamini Greta Van Fleet perché nell'estate scorsa è uscito il loro nuovo disco: Starcatcher.

Devo confessarvi che temevo moltissimo la loro prova in questo ulteriore cimento, per molteplici ragioni. La prima è che avevano già inanellato una serie di dischi assolutamente strabilianti, senza la minima traccia non solo di filler, ma nemmeno di punti morti, cosa che faceva facilmente prevedere che sarebbe stato impossibile mantenersi su quel livello. La seconda è che il disco precendente (The Battle at Garden's Gate) era lungo quasi il doppio delle uscite precedenti, il che alimentava il timore che avessero dato fondo a tutto quanto di buono avessero composto, senza tenersi alcuna "riserva". La terza è che il disco è stato lanciato con frequenti passaggi in radio di una canzone (Meeting the Master) bella sì, ma che non pareva "agguerrita" al pari del loro stile abituale. Per queste ma anche per altre ragioni ho temporeggiato parecchio prima di acquistare il loro nuovo disco.

Rimediato alla grave mancanza con colpevole ritardo, sono riuscito ad ascoltarlo solo un paio di volte nella sua interezza (si tratta di nuovo di un disco molto lungo e articolato) ma posso subito dirvi che i timori erano infondati: ancora per una volta sono riusciti a mettere in fila una serie di canzoni sufficientemente originali da non dare l'impressione d'essere un'imitazione di loro stessi, e anche sufficientemente ardite da non dar l'impressione di ascoltare sempre lo stesso disco nonostante lo stile sia perfettamente coerente con quello sfoggiato fin qui. Per cui se vi è piaciuto quanto avete ascoltato di loro in precedenza, vi esorto senza remore ad acquistare anche Starcatcher: non mancherà di piacervi!

Chiudo con una nota sulle copertine dei loro dischi, che mi erano sempre sembrate mediocri. Ora ho avuto modo di prenderne visione sulle ristampe in 33 giri uscite in occasione del lancio di Starcatcher e mi sono dovuto ricredere: sono lavori grafici ricchissimi di dettagli, che si perdevano completamente nella miniaturizzazione sull'orrido CD. Quindi ora il mio stupore si è traslato sul fatto che il complesso avesse sempre pensato in grande, ragionando sulle dimensioni degli LP anziché su quelle dei CD, supporto più comune per un gruppo emergente. Col nuovo disco comunque lo stile grafico è completamente cambiato: niente più paesaggi extraplanetari, ma una foto in high key estremo di quella che credo sia una cresta innevata (non sono nemmeno sicuro). È curioso osservare che anche il nuovo disco dei Foo Fighters ha in copertina una fotografia in high key estremo che sembra quasi un foglio bianco, si vede che è la moda del momento!