Marillion - An Hour Before It's Dark

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 06 Mar 2022, 13:04

Rieccoli, finalmente. Cominciavano ad essere un po' troppi gli anni di assenza dalle scene, una cosa non da loro. Si ripresentano con questo An Hour Before It's Dark che li riconferma alfieri di un prog "emozionale" e cinematrografico, diversissimo da quello degli esordi (dove furono tacciati, a torto, di essere dei meri plagiatori dei nostri). Per loro infatti l'abbandono del primo frontman e la virata verso un pop-rock piuttosto canonico non coincise con il successo planetario. Anzi, finirono in pratica per arenarsi.
Poi però, all'improvviso, con un colpo di coda ripresero a fare prog, un prog più minimalista, affine per certi versi agli ultimi Talk Talk, ma senza rinunciare mai ad un certo gusto melodico. Il resto è storia recente.

Questo ultimo lavoro si può considerare affine per certi versi al precedente F.E.A.R., sia per approccio che per struttura. Se quello, per tematiche, risultava più "politico", questo pur affrontando tematiche sociali si concentra su riflessioni che hanno a che fare con l'ambiente, il rapporto con la Terra e con il virus.
Anche la struttura, come detto, è piuttosto simile: 4 suites (li 3), divise in frammenti più piccoli, che si alternano ad un paio di brani a se stanti. In pratica un semi-concept molto evocativo e d'atmosfera.

Basta ascoltare i primi secondi di Be Hard On Yourself per capire che ascolteremo ancora una volta grande musica. Tastiere e chitarre si intrecciano cullandoci, accompagnate dalla voce di Steve Hogarth, unica come al solito, tra momenti in cui sfiora il sussurro ed altri nei quali si incattivisce.

Reprogram The Gene adotta un approccio più diretto (ed in effetti è la suite più breve), elettronico, con sonorità che si fanno più dure. Non mancano momenti più tipicamente marillioniani con Steve Rothery che comincia a prendere le misure offrendoci un lavoro pregevole alla chitarra elettrica.

Le altre due suites rincarano la dose e sono i 2 pezzi più prog in assoluto dell'album.
Sierra Leone è accostabile a canzoni come Montreal, Gaza...Pezzi che ci conducono in posti remoti, raccontandoci storie di persone che lottano, vanno alla ricerca di qualcosa o di se stessi. In questo caso le atmosfere notturne e cinematografiche del brano ci narrano di un minatore che, scoprendo, un grosso diamante, si dibatte tra dilemmi morali e si interroga sulle contraddizioni di una Terra sfruttata e piena di sangue versato. Sembra quasi di essere lì.
Meravigliosa.

Lo stesso fa Care, che già dal titolo ci fa capire che la tematica affrontata è proprio il rapporto che abbiamo avuto negli ultimi 2 anni con la pandemia. Un pezzo nel quale si alternano rabbia (l'inizio rockeggiante e misterioso), paura, ma anche speranza. Ascoltare ad esempio la bellissima parte finale, un omaggio a tutti coloro che si sono sacrificati per salvare delle vite. E' qui che Steve Rothery ci mostra perché è uno dei chitarristi prog dotati di maggior gusto e bravura nella scelta dei suoni. Nessun virtuosismo ma soltanto poche note scelte con cura capaci di arrivare al cuore. Una lezione che per certi versi ricorda quella di Steve Hackett.

I due pezzi non divisi in più parti sono piuttosto diversi tra loro. Se Murder Machines affronta anch'essa la tematica del COVID, da un punto di vista più diretto (e più diretta è anche musicalmente), The Crow And The Nightingale, ispirata da Leonard Cohen è un pezzo notturno, jazzato, delicato, di quelli nei quali Steve Hogarth può giocare sul suo registro vocale. Ma pure il testo ha grande poeticitá. Un piccolo gioiello.

In definitiva un nuovo centro. Un album da ascoltare e riascoltare con attenzione, per non perdersi nemmeno una sfumatura del viaggio sonoro offertoci da questi ormai instancabili ultrasessantenni. Ennesima conferma anche delle grandi capacitá di Steve Hogarth, artista maturo, consapevole, che da tempo ormai si è preso il gruppo dopo essere stato spernacchiato e riempito di sberleffi per anni come fosse un cantantucolo qualunque. Peggio, molto peggio di quello che è accaduto a Phil con i Genesis. E invece...

Scusate il papiro, avrei potuto scrivere molto molto di più e di musica in senso stretto ho parlato pure poco. Ma ci tenevo a sottolineare alcuni aspetti di un gruppo spesso molto poco considerato, che può essere a buon diritto invece considerato tra i grandissimi della musica prog in assoluto (il mio gruppo preferito dopo i Genesis) [:)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 07 Mar 2022, 10:35

Thomas Eiselberg wrote:un gruppo spesso molto poco considerato, che può essere a buon diritto invece considerato tra i grandissimi della musica prog in assoluto (il mio gruppo preferito dopo i Genesis) [:)]


Ma no dai, perché dici così? In ambito neo-progressive sono i più famosi di tutti, credo.

Riesci a selezionare un paio di brani veramente meritevoli su youtube (ammesso che ci siano)? Li ascolterei volentieri!
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Duke59 » 07 Mar 2022, 11:41

Una breve annotazione gossipara che penso troverete piacevole.

Ho ascoltato qualche giorno fa lo stralcio di una intervista a Steve Rothery dove ho scoperto che lui e Steve Hackett si frequentano regolarmente.
Ha raccontato che - quando non sono in tour - escono insieme a vedere spettacoli o per andare al ristorante.

C'è anche la curiosa circostanza per cui entrambe le loro mogli si chiamano Jo.
Per cui quando si trovano abbiamo (Steve + Jo) con (Steve + Jo).

L'ultima volta la doppia coppia è andata insieme a vedere lo spettacolo del Le cirque du soleil.

Fine del gossip. Il prossimo post sarà relativo alla musica dei Marillion.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 07 Mar 2022, 12:34

highinfidelity wrote:Ma no dai, perché dici così? In ambito neo-progressive sono i più famosi di tutti, credo.

Riesci a selezionare un paio di brani veramente meritevoli su youtube (ammesso che ci siano)? Li ascolterei volentieri!


Intendo poco considerati al di fuori della nicchia dei fan del neo prog.
Ormai dopo più di 40 anni di carriera, buona parte ad ottimo livello, l'etichetta neo gli sta strettina (anche perché questi Marillion ad esempio con quelli degli esordi non c'entrano praticamente nulla a livello di sonorità, pur facendo comunque prog).

Ti riferisci a brani dell'album oppure dei Marillion in assoluto? [:-I]

Dall'album in questo momento le mie preferite sono queste

https://youtu.be/qSnbjOTlCy4

https://youtu.be/JqH11jOO0-0

Duke59 wrote:Ho ascoltato qualche giorno fa lo stralcio di una intervista a Steve Rothery dove ho scoperto che lui e Steve Hackett si frequentano regolarmente.
Ha raccontato che - quando non sono in tour - escono insieme a vedere spettacoli o per andare al ristorante.

C'è anche la curiosa circostanza per cui entrambe le loro mogli si chiamano Jo.
Per cui quando si trovano abbiamo (Steve + Jo) con (Steve + Jo).

L'ultima volta la doppia coppia è andata insieme a vedere lo spettacolo del Le cirque du soleil.

Fine del gossip. Il prossimo post sarà relativo alla musica dei Marillion.


Bell'aneddoto. Che i due Steve fossero amici lo sapevo (lo hanno detto spesso e d'altronde hanno suonato ultimamente ognuno in album dell'altro: Rothery lo ha fatto in Genesis Revisited 2 e Steve in Ghost of Prypist di Rothery), il resto lo ignoravo. [:)]

Insomma stesso nome, stesso nome della moglie, stesso strumento musicale suonato, stesso genere musicale, stesso approccio allo strumento (anche se Rothery oltre a Steve è ispirato parecchio pure da Gilmour)...due gocce d'acqua. A parte qualche chilo di differenza [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 07 Mar 2022, 14:30

Non vorrei scrivere una scemenza, ma durante uno dei numerosi lockdown covid avevo guardato su youtube un video di Hackett e Rothery che si intervistavano a vicenda, ciascuno da casa sua. Naturalmente adesso non lo ritrovo, per cui mi viene il dubbio che non fosse Rothery, ma magari Neal Morse o qualcuno di quel giro.

Va beh. L'altra particolarità del video era che Rothery (o chi per lui) aveva appesa alla parete posteriore una Danelectro 12 corde rossa uguale identica a quella che ho acquistato sempre durante i numerosi lockdown covid, dettaglio che mi ha non poco inorgoglito per l'ottima scelta. [8D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Duke59 » 08 Mar 2022, 11:14

highinfidelity wrote:Non vorrei scrivere una scemenza, ma durante uno dei numerosi lockdown covid avevo guardato su youtube un video di Hackett e Rothery che si intervistavano a vicenda, ciascuno da casa sua. Naturalmente adesso non lo ritrovo, per cui mi viene il dubbio che non fosse Rothery, ma magari Neal Morse o qualcuno di quel giro.

Va beh. L'altra particolarità del video era che Rothery (o chi per lui) aveva appesa alla parete posteriore una Danelectro 12 corde rossa uguale identica a quella che ho acquistato sempre durante i numerosi lockdown covid, dettaglio che mi ha non poco inorgoglito per l'ottima scelta. [8D]


Credo ti riferissi a questo

https://youtu.be/06tr-Ke6VvU

In this episode, Neal Morse talks to prog legend Steve Hackett about life as a gigging musician, Prog Cruises and London in the 1960s!
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 08 Mar 2022, 13:20

Ah, sì sì... Ecco che dietro la porta spunta la Danelectro rossa! [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby vise60 » 09 Mar 2022, 20:15

È da qualche giorno che sto ascoltando i pezzi su YouTube dalla televisione ,seduto sul divano da dove scrivo.. ,le immagini che scorrono sono molto interessanti e rilassanti ,non ho molta padronanza con l' inglese, con calma avrò il tempo, speriamo, di comprendere per bene i testi.
Che bel disco...i Marillion non si possono più definire un gruppo "Rock"ma quasi una orchestra ben collaudata con sonorità uniche ed arrangiamenti sofisticati... chissà come suonerà il vinile sul mio HiFi [;)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 10 Mar 2022, 12:01

Non discuto sul valore artistico, ma 54 minuti sono un pò tanti... [:-I]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 10 Mar 2022, 12:45

Dipende da come li riempi, naturalmente. Non mi pronuncio sul disco in questione (che non ho ascoltato nella sua completezza) però devo dire d'aver notato anch'io che quando si superano i 45 minuti di solito lo si fa con un allungamento del brodo. [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 10 Mar 2022, 20:49

rkive wrote:Non discuto sul valore artistico, ma 54 minuti sono un pò tanti... [:-I]



In che senso? Sono una durata normalissima, anzi adesso qualsiasi disco dura dai 60 minuti in su (e ultimamente vanno di nuovo molto di moda i dischi doppi) [:-I]
Poi che siano di qualità o meno è soggettivo naturalmente, ma, non mi sembra affatto una durata eccessiva, anzi. E' la durata di Selling England.

We Can't Dance ad esempio di minuti ne dura 72. [:D]

vise60 wrote:i Marillion non si possono più definire un gruppo "Rock"ma quasi una orchestra ben collaudata con sonorità uniche ed arrangiamenti sofisticati...


Vero. La definizione di "rock cinematografico" comprende proprio questo approccio musicale del gruppo ben espresso da te in questa frase. [:)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 11 Mar 2022, 01:17

Ok, ma in un album non serve mettere tanta carne sul fuoco.

Ad esempio The Dark Side dei Pink Floyd dura 43 minuti.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 11 Mar 2022, 08:23

@ Rkive

"in un album non serve mettere tanta carne sul fuoco."


[:-I]

beh, dipende... nella maggior parte dei casi forse si, ma il concetto non si applica per quelli davvero "bravi" :

"FOXTROT" (un album di cui è inutile citare gli autori...) supera i 50 minuti di durata e sfido chiunque a trovarne anche solo una minima parte 'debole' (che si ritrova solo negli spazi non incisi del vinile a separare i vari brani, che interrompono momentaneamente IL PIACERE...),

quando una proposta è musicalmente valida e bella (come l'esempio che ho citato prima), perchè mai vincolarne la durata ??

In quel periodo i Genesis si ritrovarono in un formidabile stato di grazia creativa, riflessa nelle composizioni che realizzarono, non ci fosse stato il vincolo che il vinile imponeva quale limite fisico "della compressione dei solchi incisi" oltre la quale non era possibile spingersi (e i Genesis erano tra quelli che cercavano di sfruttare al massimo consentito la durata temporale di entrambe le facciate di un album inciso in vinile), fosse stato già disponibile nel 1973 il CD (con quasi 80 minuti buoni di capienza, 25/30 minuti in più rispetto al vinile) sono convinto che ci avrebbero regalati in quello stesso album altri 25 minuti di musica eccelsa. Hai presente che delizia???... [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 11 Mar 2022, 11:36

Premetto che tutti gli artisti non sono sicuri del successo di un nuovo album.

Infatti anche Supper's Ready per i Genesis era un azzardo e per la lunghezza della seconda parte di Selling ci furono delle discussioni.

Io aggiungo che A Trick Of poteva funzionare anche senza Los Endos.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 11 Mar 2022, 11:40

aorlansky60 wrote:fosse stato già disponibile nel 1973 il CD (con quasi 80 minuti buoni di capienza, 25/30 minuti in più rispetto al vinile) sono convinto che ci avrebbero regalati in quello stesso album altri 25 minuti di musica eccelsa.


OT: belle parole, però anch'io ho osservato che da quando è disponibile questo spazio extra, molto ma molto di rado l'ho visto riempito con buona musica. In maggior parte è riempito con sbrodolature, roba che una volta sarebbe finita come lato B, remix inutili eccetera.

Non dico che non esistano complessi in grado di comporre 80 minuti di musica sempre al top; ritengo piuttosto che quasi nessuno sia in grado di farlo con i ritmi che usualmente impongono le case discografiche (minimo 1 album / anno per contratto, situazione che - tanto per dire - colpisce anche il nostro Steve; e poi costi di produzione e noleggio studio "a tassametro", eccetera). A quei ritmi è più probabile che si riescano a tirare fuori solo 45 minuti di musica tutta veramente sempre su livelli alti.

Credo meriti ricordare che non a caso anche i Genesis, quando si poterono mettere alla prova sulla lunghezza del doppio album, e nuovamente non a caso sotto pressione della casa discografica per una scadenza contrattuale che ormai incombeva, "topparono" per la prima (e unica) volta nel periodo Gabriel. Sto parlando ovviamente di The Lamb Lies Down On Broadway, primo esempio di loro album non esente da filler, brani inspiegabili, arzigogoli nel concept, reprise di altri brani contenuti nel disco stesso.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 11 Mar 2022, 12:05

"Io aggiungo che A Trick Of poteva funzionare anche senza Los Endos."

Ovviamente dissento totalmente da questa affermazione aggiungendo "bene, tanto bene che abbiano inserito Los Endos" [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 11 Mar 2022, 12:20

@ HIGH

"Credo meriti ricordare che non a caso anche i Genesis, quando si poterono mettere alla prova sulla lunghezza del doppio album, e nuovamente non a caso sotto pressione della casa discografica per una scadenza contrattuale che ormai incombeva, "topparono" per la prima (e unica) volta nel periodo Gabriel. Sto parlando ovviamente di The Lamb Lies Down On Broadway, primo esempio di loro album non esente da filler, brani inspiegabili, arzigogoli nel concept, reprise di altri brani contenuti nel disco stesso."

Indubbiamente giusta questa osservazione, ma c'è da considerare il periodo di gestazione di quel doppio album che condizionò più di 'tutto e tutti' (NEGATIVAMENTE) la qualità musicale del prodotto finito: problemi personali di Peter (il parto problematico della prima figlia di Peter e Jill), altri problemi dovuti al fatto che per un mese (almeno) Peter aveva lasciato la band per seguire le sirene di quel regista statunitense che gli aveva proposto la stesura di una sceneggiatura, attriti seguenti dovuti al suo 'rientro' nella band con il pensiero degli altri quattro (Banks e Rutherford in particolare) che "qualcosa si era rotto per sempre"... durante la creazione dei tre precedenti albums tutte queste problematiche interne alla band non esistevano...
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 11 Mar 2022, 12:24

rkive wrote:Ok, ma in un album non serve mettere tanta carne sul fuoco.

Ad esempio The Dark Side dei Pink Floyd dura 43 minuti.


Mah, Dark side per me è uno degli album dei Pink Floyd più annacquati. Come detto è un discorso di percezione e di qualità dei pezzi in se più che di durata.
La carne al fuoco se è ottima serve sempre, è come non voler ascoltare altra ottima musica solo per principio. Un po' come gli anti-prog che prendevano di mira il genere perchè i pezzi erano troppo lunghi. Si ma poi come erano i pezzi?
Pure a ne le suites da 22 minuti di solito non vanno giù ma non le snobbo a priori solo perché durano 22 minuti, le valuto per quello che sono. Supper è un capolavoro, ma pure Plague, la loro durata è relativa.

I Genesis hanno fatto album che superavano abbondantemente i 50 minuti da Foxtrot a Duke. In pratica tutti i migliori. [J-,]
Il discorso sulle discussioni tra loro riguardava lo spazio che ogni artista voleva avere su Selling non tanto la durata in se, visto che tutti gli album successivi fino agli anni 80 durano più o meno tanto quanto Selling. Evidentemente non era un problema per il gruppo

rkive wrote:
Io aggiungo che A Trick Of poteva funzionare anche senza Los Endos.


E qui siamo all'eresia [:-|] [!:-!]
In pratica dici che l'album poteva funzionare senza il suo pezzo più famoso e cavallo di battaglia in ogni live. Mah, permettimi di dissentire fortemente, diciamo così.


Comunque per tornare in topic, la polemica sulla durata mi sembra pretestuosa anche per il fatto che i brani in se non durano tantissimo. Il pezzo più lungo dura 15 minuti, poi gli altri quasi tutti sui 6/7. Non parliamo quindi di un album fatto di suites da 25 minuti impossibile da ascoltare anche per mancanza di tempo.

Diciamo che l'album ti annoia, tutto qua [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 11 Mar 2022, 12:45

Ripeto non sto giudicando il livello artistico dell'album, ma che preferisco album di 40 minuti.

Poi sappiamo che in Los Endos ci sono delle reprise di Dance On A Volcano e di Squonk.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 11 Mar 2022, 12:49

rkive wrote:
Poi sappiamo che in Los Endos ci sono delle reprise di Dance On A Volcano e di Squonk.


E di Supper. [:p]
E' anche quello il bello. [:)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 11 Mar 2022, 18:09

"Ripeto non sto giudicando il livello artistico dell'album, ma che preferisco album di 40 minuti."

Perdonami Rkive, ma non riesco a vedere [e nemmeno a comprendere] la differenza tra due albums storici di alto livello qualitativo, uno dei quali da "quaranta" minuti e l'altro da "cinquanta" minuti... [:-I]

...se il secondo 'ti inchioda alla sedia' (per la buona riuscita musicale) per i restanti 10 minuti fatti puramente di 'piacere d'ascolto', che differenza c'è con l'altro?... [:-I]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 11 Mar 2022, 18:19

Parlavo del livello artistico dell'ultimo album dei Marillion, non dei Genesis.

Poi non avevo mai fatto caso che Foxtrot, Selling e A Trick durassero più di 50 minuti.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby maomac 2 » 11 Mar 2022, 20:23

Certo un album non si può giudicare dalla durata anche perchè dagli esempi che avete fatto questa teoria è stata smontata. Per l'album in questione l'ho iniziato ad ascoltare oggi e devo dire che va via liscio senza stancare anzi alla fine vorresti che ci fosse ancora un pezzo.
il mio giudizio è molto positivo e sono contento che i nostri cari Marillion continuano a regalarci dei bei dischi e spero di vederli presto dal vivo.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby maomac 2 » 11 Mar 2022, 20:26

rkive wrote:Premetto che tutti gli artisti non sono sicuri del successo di un nuovo album.

Infatti anche Supper's Ready per i Genesis era un azzardo e per la lunghezza della seconda parte di Selling ci furono delle discussioni.

Io aggiungo che A Trick Of poteva funzionare anche senza Los Endos.

No questo non si può dire, Los Endos lo ascolterei all'infinito Trick of the Tail non sarebbe stato la stessa cosa senza questo pezzo. Tutto può essere tranne che un riempitivo.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 12 Mar 2022, 07:55

È chiaro se uno è fan dei Marillion e conosce la loro musica, l'ascolto è più facile.

Ad esempio ad un primo ascolto ho trovato più interessante l'album Pecore Elettriche della PFM.

Per quanto riguarda A Trick, il lato A si mangia in un solo boccone Los Endos.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 12 Mar 2022, 09:53

@ Rkive

"Per quanto riguarda A Trick, il lato A si mangia in un solo boccone Los Endos."

[:-I]

Questa osservazione rimane 'una tua opinione' e come tale va letta ed interpretata;

ma a parte che sarebbe ingiusto mettere 'l'INTERO LATO A' dell'album contro una sola canzone del lato B, [:-I]

la mia opinione personale [:D] dice che LOS ENDOS rappresenta uno dei brani PIU' SORPRENDENTI (IN POSITIVO) dell'album, tanto che nella mia graduatoria di merito delle 8 canzoni che compongono ATOTT, questa insieme a "DANCE ON A VOLCANO" si ritrova decisamente nelle prime posizioni, e attenzione che 'il lato B' di ATOTT può contare sull'apporto di "Robbery Assault & Battery" che -l'ho già detto innumerevoli volte- contiene uno degli assoli più prodigiosi e spettacolari di Banks nell'intero repertorio Genesis...

Detto questo, non mi resta che scusarmi con Thomas, per aver dato un apporto determinante nello 'sviare' dall'argomento principale del thread... [I8)] ... ma è che "quando ce vò, ce vò..." [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 12 Mar 2022, 12:24

Comunque sto leggendo un po' di recensioni in rete e leggo un autentico plebiscito (voti tutti dall'8 in su), l'album sta ottenendo un grande apprezzamento della critica e non può che farmi piacere. [^]
Non ho le traveggole insomma [:D]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby 11mo Conte di Mar » 14 Mar 2022, 11:18

No Thomas non hai le traveggole, anche per riportare la discussione "in topic"...

I Marillion dopo 40 anni fanno ancora centro.
E il bersaglio è il cuore.
Non saranno i più dotati strumentalmente, non bisogna aspettarsi azzardi o sperimentazioni, non cadono nelle lusinghe del prog metal come hanno fatto altri e rimagono coerenti.
Nel 2022 i Marillion rimangono loro stessi ma con la classe che li distingue, i cui profumi si sentivano già nel primi anni '80 e mai dispersi.
C'è il prog, il new prog e poi ci sono i Marillion.
Il momento meno azzeccato? Reprogram the gene, la seconda parte si perde non rendendo giustizia ad un buon rock della prima metà.
murder machines non è male per un singolo, anzi.
Be hard on yourself un grande inizio con un brano non banale che cresce con gli ascolti.
The crow & the nightingale è un gioiello, il gusto e l'eleganza, tra neverland e The sky above the clouds, l' ombra di Leonard Cohen in un testo poetico.
Con Sierra Leone, suite di appena 10 minuti, tornano i Marillion di Montreal, Essence, ciò che ritengo più vicino a Hogarth.
Care è l'apoteosi, La Suite, l' essenza dei marillion con ancora maggior maturità, i testi attuali e non scontati.
L'assolo di every cell è destinato a parer mio ad entrare nella top five (three?) delle magie di Steve Rothery, brividi quasi dolorosi che anticipano un finale corale
pieno di pathos, degna chiusura di un album forse superiore a Fear.

I Marillion sono come quel vecchio amico che vedi poco spesso quando non raramente.
Seduto con lui a parlare ti rendi conto che ne hai bisogno, che c'è una magia.
Quella magia che se lo vedessi più spesso si perderebbe.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 14 Mar 2022, 12:53

Bella recensione Conte [;)] [^]

Devo dire che al momento gli preferisco Fear ma sono dettagli, quanto hai scritto lo condivido pienamente. [:)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 14 Mar 2022, 15:56

Ho ascoltato con piacere i due pezzi suggeriti (più un terzo che poi è partito da solo [:D] ).

Devo dire che non avendo seguito con grande attenzione i Marillion già "ai loro tempi" e avendoli poi persi praticamente di vista dopo l'abbandono di Fish, li trovo molto molto cambiati. Il primo brano stenta un po' a decollare ma poi nella seconda parte è stupendo. Mi pare che il loro nuovo tratto caratteristico sia un mid-tempo molto sinfonico e molto d'atmosfera, su cui si innestano dei bellissimi assoli di chitarra di grande lirismo. Mi sembrano in realtà ben inseriti in un filone neo-progressive contemporaneo, di cui di recente ho ascoltato alcune cose pregevoli, che ha abbandonato in particolar modo le figure ritmiche più complesse per concentrarsi su altri aspetti più pastorali del progressive.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 14 Mar 2022, 22:06

Si, sono un gruppo molto molto diverso rispetto a quello con Fish (anche se i musicisti di fatto, a parte il vocalist, sono esattamente gli stessi).

highinfidelity wrote:
Mi pare che il loro nuovo tratto caratteristico sia un mid-tempo molto sinfonico e molto d'atmosfera, su cui si innestano dei bellissimi assoli di chitarra di grande lirismo. Mi sembrano in realtà ben inseriti in un filone neo-progressive contemporaneo, di cui di recente ho ascoltato alcune cose pregevoli, che ha abbandonato in particolar modo le figure ritmiche più complesse per concentrarsi su altri aspetti più pastorali del progressive.


In buona sostanza è una sintesi piuttosto corretta di questi ultimi Marillion, quelli degli ultimi 15 anni diciamo.
Dopo l'abbandono di Fish si diedero prima al pop, poi approdarono ad un prog alla Porcupine Tree (e infatti Steven Wilson fu per un certo periodo il loro tecnico del suono), epoca del loro capolavoro con SH come cantante: Brave, fino ad approdare a queste sonorità qui negli ultimi lavori.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 15 Mar 2022, 10:12

https://www.ibs.it/hour-before-it-s-dar ... 9759172536

Da questo link di ibs.it, sembra che l'album sia stato registrato ai Real World Studios.

Non so se sia solo a livello di mix o cose del genere.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 15 Mar 2022, 12:23

E' stato proprio registrato lì, come gli altri album recenti del gruppo. [:)] [;)]

Tra l'altro musicalmente i primi secondi di Care mi ricordano vagamente Digging in the dirt [:-I] [:D] [:0] [:-D]

Steve Hogarth comunque ha più volte ammesso di essere un fan del Peter Gabriel solista

Ecco uno dei tanti omaggi

https://youtu.be/ljnjabxZ1h4
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 17 Mar 2022, 14:44

Mini recensione ascoltando solo i sample. [&:-S]

Bad Hard on Yourself e Reprogram the Gene danno un'intonazione epica all'album, però più verso lo scuro che il solare.

Sierra Leone è il giusto break per dare ritmo all' album altrimenti un pò statico.

Buona la voce di Steve Hogarth ma non ha quella personalità che aveva Fish.

Ottime le linee melodiche di Steve Rothery, anche se non mi sembra un guitar hero o abbia uno stile riconoscibile.

Per esempio, forse per merito della Stratocaster, Mike Rutherford ha creato uno stile proprio.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Duke59 » 17 Mar 2022, 15:32

rkive wrote:Mini recensione ascoltando solo i sample. [&:-S]


Ottime le linee melodiche di Steve Rothery, anche se non mi sembra un guitar hero o abbia uno stile riconoscibile.

Per esempio, forse per merito della Stratocaster, Mike Rutherford ha creato uno stile proprio.


Rothery si inserisce nel filone di Hackett, Gilmour e Latimer, chitarristi dallo stile sognante, capaci tanto di fare i solisti che i ritmici, ma conserva una sua riconoscibilità.

Rutherford è sì riconoscibile ma non credo abbia creato uno stile proprio se non agli inizi quando arpeggiava insieme al suo amico A. Phillips.
Ma se parliamo di Stratocaster allora siamo in anni più recenti e qui siamo in ambito completamente diverso.
Mike è essenzialmente un chitarrista ritmico, non un solista. Tant'è che i suoi assoli live si contano sulle dita di una mano (Second home by the sea, Abacab, That's all direi e poco altro) il resto è sempre stato nelle mani di Hackett prima e Stuermer poi.
Sugli album in studio comunque ha fatto alcune cose pregevoli (in particolare su And then there were three, Duke e Smallcreep's day) , ma se passerà alla storia sarà per gli arpeggi da Trespass a Selling england.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 17 Mar 2022, 15:43

Intendevo Mike Rutherford da Duke ai Mechanics.

https://youtu.be/2IkXFx9LJDQ
Marillion - An Hour Before It's Dark - Official album trailer

Ottimo video spoiler che ho trovato su YT con i commenti dei Marillion!
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 17 Mar 2022, 15:48

Sì, la Stratocaster Rutherford storicamente non l'ha praticamente mai usata. Con I Mechanics l'ha usata più spesso; ma solo in anni recenti, direi post 2000, cioè a Genesis ormai in naftalina, si è presentato con una Stratocaster.

Di recente ha destato scalpore il fatto che nel The Last Domino Tour si sia presentato con una Squier (per chi non lo sapesse, la versione della Stratocaster per dilettanti).

Onestamente non direi che è uno strumento che ha contribuito a creare un suo stile; anzi, similmente a quanto accaduto con Tony Banks quando ha abbandonato sintetizzatori inusuali come l'ARP Quadra, l'adozione di questa chitarra ha marcato il suo totale abbandono di qualunque velleità sperimentale.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby highinfidelity » 17 Mar 2022, 15:50

rkive wrote:Intendevo Mike Rutherford da Duke ai Mechanics.


Non so quale chitarra tu abbia visto, ma ai tempi di Duke io me lo ricordo ancora con la stupenda Shergold basso-chitarra componibile a doppio manico, e successivamente con la chitarra-synth Roland G-505 azzurra e bianca.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 17 Mar 2022, 15:55

Ok, la Stratocaster l'ho sparata perchè in When In Rome mi pareva che usasse quella.

Sorry. [:(]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 18 Mar 2022, 10:22

"la Stratocaster l'ho sparata perchè in When In Rome mi pareva che usasse quella"


Nella lista dei vari strumenti che Rutherford ha usato per l'occasione (concerto Genesis Roma 14 LUG 2007) sembra esserci in effetti 'anche' una Fender 'Stratocaster' (colore nero)... lo testimonia chiaramente una foto scattata a Mike (in cui si vedono anche Phil impegnato a cantare accanto al chitarrista e Chester in secondo piano)... se non è una 'Stratocaster' ci assomiglia davvero molto, direi troppo per non trattarsi di una 'Stratocaster'... [:-I]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby rkive » 18 Mar 2022, 18:17

Fatto 30 facciamo...31! [:D]

In When in Rome 2007;

No Son of Mine, Mike chitarra rossa.
Land of Confusion, Mike chitarra celeste.
Hold on my Heart, Mike chitarra celeste.
Mama, Mike chitarra rossa.

Ho sparato la Stratocaster, perchè Mike ha fatto un pò di pubblicità per internet.

A meno che si tratta di chitarre Fender. [&:-S]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby maomac 2 » 18 Mar 2022, 20:57

L'importante che suoni la chitarra
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby aorlansky60 » 19 Mar 2022, 08:23

"L'importante che suoni la chitarra"

Giusto, ma il fatto è che, come ha già fatto notare Duke, "Mike è essenzialmente un chitarrista ritmico, non un solista.",
è indubbiamente uno strumentista molto duttile sapendo suonare [piuttosto bene] sia basso che chitarra, senza tuttavia riuscire a raggiungere i livelli tecnici del primo esempio alternativo che non può non venirci in mente: Steve Hackett...
Che poi la musica creata dai Genesis dagli 'anni 80' in poi (e più in generale dalla maggioranza delle rock band del tempo, con poche eccezioni a parte: alla fine di quel decennio due virtuosi dello strumento quali Joe Satriani e Steve Vai faranno prepotentemente ritornare in auge la chitarra elettrica nella scena Rock) non richiedesse più quella particolare capacità tecnica alla 'lead guitar' -quella di uno STEVE HOWE, di un FRANCO MUSSIDA, di uno STEVE HACKETT dei tempi d'oro per intenderci- riesce a spiegarci che anche un Mike Rutherford alla chitarra elettrica andava tutto sommato più che bene nelle economie interne sia di Genesis che dei Mechanics...
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Hogweed Back » 21 Mar 2022, 12:23

Devo a te, Thom, la "scoperta" dei Marillion post Fish. [8D]

Ho finito da poco di ascoltare il disco, mi è piaciuto molto.

Credo fortemente che i Marillion rappresentino nell'ambito Neo-Progressive la risposta più matura e completa di tutto il panorama. Brani epici, suoni stupendi cuciti ad arte per valorizzare la capacità di Hogart e una cura artigianale e sartoriale nel suonare da parte di ogni componente.
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Thomas Eiselberg » 22 Mar 2022, 12:25

Ciao Hog, mi fa piacere rileggerti e sono contento che l'album ti piaccia [:)] [;)]
Naturalmente concordo con te su quanto scrivi
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Hogweed Back » 22 Mar 2022, 19:54

Ciao Tom! [8D]
Fa sempre piacere rileggervi anche a me!!!

Quello che penso è che i Marillion abbiano saputo trascendere dalle linee classiche neoprogressive costruendo un loro personalissimo stile che è sicuramente riconducibile al neoprogressive, ma certamente meno derivativo e citazionista.

Chiaro che il neoprogressive ha partorito ottime realtà come gli Spock's Beard, Neal Morse, IQ ecc, però la proposta dei Marillion è sempre molto originale e godibile.

Questa considerazione, chiaramente personale, me li fa annoverare tra i miei preferiti della scena neoprogressive. [:)]
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Re: Marillion - An Hour Before It's Dark

Postby Dalex_61 » 25 Mar 2022, 08:52

Intervengo con colpevole ritardo, ma almeno ho ascoltato e digerito il nuovo album dei Marillion. Sono di parte, lo dico subito, considerandomi un fan della band dai tempi di Fish. Sono quindi ben disposto nei loro confronti, ma questo disco è tra quelli che ho apprezzato di più nei ultimi venti anni. Credo abbia un senso della misura e una delicatezza emotiva che qualche volta era mancata nella produzione recente e anche una varietà di tempi e atmosfere che aggiunge pregio all'insieme. Insomma, mi piace molto e più lo ascolto più mi prende. Spero che la tournée tocchi l'Italia e magari un po' più a sud di Bolzano o Aosta, così da permettermi di applaudire i Marillion senza esborsi che Trenitalia, Italo e compagni non meritano.. [O:-)]
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