Le Orme di Tony.

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Le Orme di Tony.

Postby rkive » 07 Aug 2022, 18:52

https://ytali.com/2022/02/23/una-vita-d ... e-liberta/
È disponibile in libreria l'autobiografia di Tony Pagliuca.

Avendo già letto quella di Aldo Tagliapietra, è un libro che vorrei avere! [8:-x]
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Re: Le Orme di Tony.

Postby Duke59 » 08 Aug 2022, 13:29

Le Orme sono il primissimo gruppo rock che ebbi modo di vedere live nella mia vita, era il 1972 e avevo 13 anni.

In seguito andai più volte a sentire i loro concerti, restando ogni volta stupito dalla limpidezza del loro suono in concerto (a differenza delle PFM che esagerava con i volumi e risultava spesso caotica).

Leggevo con regolarità la rubrica che Tony Pagliuca tenne per alcuni anni su Ciao 2001 in cui esaminava l'uso delle tastiere e dei sintetizzatori nel rock, una rubrica interessantissima.

In breve Tony Pagliuca per me è sempre stato un mito tra i tastieristi rock insieme a Flavio Premoli, Keith Emerson, Rick Wakeman e Tony Banks.

Ho letto tempo fa l'autobiografia di Aldo Tagliapietra, con la rivelazione dei motivi abbastanza sconcertanti della sua uscita dal gruppo (in pratica Tagliapietra sostiene di essere stato progressivamente (!) mobbizzato e messo da parte dagli altri fino ad essere costretto ad abbandonare) restandone abbastanza sorpreso.

Ora sono curioso di leggere cosa racconta Tony della sua avventura con le Orme, avventura che per lui si concluse molti anni prima rispetto a
Tagliapietra.

Per cui ho ordinato il libro poco fa. [:)]
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Re: Le Orme di Tony.

Postby rkive » 08 Aug 2022, 14:24

Dopo l'uscita dalle Orme, Pagliuca avrebbe potuto seguire un percorso simile a Tony Banks, ma la sua conversione alla Christian Music è stato per me un grave errore, anche se umanamente ammiro la sua scelta. [/:-|]
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Re: Le Orme di Tony.

Postby Duke59 » 20 Aug 2022, 10:28

Qualche giorno fa ho acquistato e letto il libro di Tony Pagliuca.

Complessivamente l'ho apprezzato molto, ma occorre avere ben chiaro che NON si tratta di un libro sulla storia de Le Orme, con il racconto dall'interno della loro parabola, quanto di un'autobiografia sulla prima parte della vita di Tony, il che include incidentamente anche il racconto dettagliato di come lui si unì a Le Orme e di come il gruppo, dopo una serie di cambiamenti, si ridusse a trio per registrare il suo primo "vero" album progressive: "Collage".

Inizio con le cose che non mi sono piaciute, così da toglierle subito di mezzo:

1) il libro è molto (troppo?) breve. Si tratta infatti di 125 pagine che si leggono in un giorno, un giorno e mezzo. Arrivati alla fine sembra di aver letto solo il primo fascicolo di "Storia di Tony e delle Orme" che ti lascia con il desiderio di passare al fascicolo 2.

Mi ha ricordato un po' l'effetto avuto leggendo l'autobiografia di Hackett, molto dettagliata nel raccontare le vicende della famiglia e dell'infanzia, quanto superficiale e sommaria nell'approfondire gli anni successivi.

Però a differenza di Hackett che sebbene sommariamente e con moltissime lacune riassume la sua carriera fin quasi ai giorni nostri, Tony Pagliuca ha scelto di terminare il racconto al momento della registrazione e dell'uscita dell'album "Collage" (1971).
Di quanto accadduto a Tony e alle Orme dal 1971 in poi il libro, purtroppo, non fa cenno (tranne che in un paio di considerazioni del tutto marginali).

2) Una buona parte del racconto di Tony verte sulle difficoltà relazionali che ebbe da ragazzino e da adolescente con l'altro sesso. Premesso che mi sono identificato in alcune delle sue "traumatiche" esperienze (ad esempio: venne preso a sassate e ferito da una ragazzina di cui si era invaghito ma che proprio non lo voleva intorno) e che capisco molto bene l'influenza di tali esperienze sulla visione creativa che ebbe in seguito (i testi delle canzoni de Le Orme sono infatti quasi tutti suoi), ogni tanto ho trovato sin troppo dettagliata la descrizione di alcuni episodi della sua vita. Umanamente lo capisco, ma da appassionato di musica e fan di vecchia data del gruppo avrei gradito altrettanto dettaglio nella descrizione del processo compositivo dei pezzi del gruppo.
Non è che non ne parli, ma si capisce che la scrittura di questo libro è più indirizzata ad una sorta di "autoanalisi" della sua adolescenza vista attraverso gli occhi della maturità.

E ora veniamo alle cose che mi sono piaciute.

1) Il libro è scritto benissimo, con frasi evocative che dimostrano una grande padronanza della lingua. Quanto di tutto ciò sia farina del sacco di Tony e quanto lo sia di un eventuale lavoro di un Editor non ci è dato sapere, ma il risultato è davvero eccellente.

2) Interessante lo strattagemma narrativo scelto da Tony. Infatti il fil rouge del libro è il racconto del viaggio che le Orme del 1970 (Pagliuca, Tagliapietra, Dei Rossi più il loro ex chitarrista Nino Smeraldi e Renzo Di Francesco, fonico del gruppo a fine anni '60) fecero in furgone da Venezia all'Isola di Wight per assistere al celebre festival omonimo tenutosi nell'Agosto di quell'anno.

Durante il lungo viaggio, Tony al volante del furgone (anzi della Furgona, come la chiamavano loro), intrattiene gli altri con il racconto delle sue disavventure amorose dell'infanzia e dell'adolescenza. Tra una disavventura sentimentale e l'altra Tony inserisce il racconto, rivolto questa volta a noi lettori, della sua storia personale, di come divenne musicista già da ragazzino e dei vari gruppi in cui suonò prima di approdare alle Orme.

Questo schema narrativo mi è piaciuto, perchè riesce a mantenere sempre alta l'attenzione del lettore. Si passa infatti dal racconto di come Tony si ritrovò a suonare la fisarmonica, a quello del cuore spezzato a causa di una bella vicina di casa che lo rifiutò, al racconto del viaggio attraverso nord Italia e Francia, fino alla traversata della Manica, con nelle orecchie il mito di Jimy Hendrix e di EL&P.

3) Una parte del libro espone interessanti considerazioni e approfondite descrizioni dello stato della musica in Italia verso la fine degli anni '60. Ho trovato questa parte, in cui Tony narra di come sentisse l'esigenza di scrivere brani originali e più sperimentali, che accogliessero anche in Italia il cambiamento epocale causato dal progressive, davvero ben scritta ed argomentata.
In particolare mi sono riconosciuto nella sua "delusione" di quando scoprì che brani innovativi quali "Senza luce" dei Dik Dik o "L'ora dell'amore" dei Camaleonti non erano altro che cover italianizzate di composizioni dei Procul Harum.

4) leggendo il libro si percepisce la sincerità dell'autore, che non esita a raccontare episodi che forse altri avrebbero taciuto per apparire più "tosti" e "cool".

5) Il fatto che il libro termini il racconto nel 1971 lascia aperta la possibilità futura di un ulteriore libro che racconti gli anni d'oro del celebre gruppo musicale dal suo punto di vista. (Possibilità che invece Hackett si è precluso visto il taglio "definitivo" dato al suo libro ... che però ahimè risulta poco esaustivo persino sulla sua carriera solista post Genesis).

Tenendo quindi conto di pro e contro è un libro che mi sento di consigliare, occorre però tener presente che esso racconta i primi venticinque anni della vita di Tony e solo i primi 5 anni (1966-1971) della vita de Le Orme, dal loro esordio pop fino al primo album progressive (Collage).
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Re: Le Orme di Tony.

Postby rkive » 20 Aug 2022, 14:07

Grazie della recensione! [:)]

Peccato perché l'autobiografia di Aldo Tagliapietra era davvero OK.

Spero che l'idea di un libro a "episodi" sia stata solo dell'editore!? [:-I]

Nel blog di Pagliuca sembra che ci sarà un seguito...
https://antoniopagliuca.wordpress.com/
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Re: Le Orme di Tony.

Postby highinfidelity » 22 Aug 2022, 12:12

Grazie della dettagliata recensione, Duke!

Ma veramente hai avuto episodi simili alla ragazza che lancia le pietre?

...comunque alla fine con questo taglio temporale che chiude l'autobiografia proprio nel momento in cui diventa più interessante, il punto di vista di Pagliuca in merito all'uscita di Tagliapietra ci rimane sconosciuto.
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Re: Le Orme di Tony.

Postby Duke59 » 22 Aug 2022, 15:23

highinfidelity wrote:Grazie della dettagliata recensione, Duke!
Ma veramente hai avuto episodi simili alla ragazza che lancia le pietre?


Fortunatamente no ... però mi sono riconosciuto nel suo stato d'animo di adolescente che - a proposito di questioni sentimentali - si ritrova in balìa di forze esterne sconosciute. [:D]

Mi permetto un brevissimo OT per esemplificare.
Avevo circa 19 anni e per Capodanno era stata organizzata una festicciola a casa di un amico a cui avrebbe partecipato la ragazza di cui all'epoca ero invaghito. Eravamo tanti maschi quante femmine, per cui l'occasione si presentava ottima per approfondire la conoscenza e poi ... chissà...

Però il 30 Dicembre di quell'anno, in modo del tutto imprevisto, tornò a casa in licenza il mio miglior amico di allora che stava prestando servizio mlitare. Impietosito dal fatto che non aveva organizzato nulla per Capodanno (non immaginava che sarebbe venuto a casa in licenza) mi feci molti scrupoli sui doveri di un amico e sul valore dell'amicizia e alla fine decisi di invitare anche lui alla festa.

Potete già immaginare come sia andata a finire.
Il mio amico e la ragazza per cui batteva il mio cuore, che non si erano MAI visti prima, si misero insieme quella sera stessa.
[:-D] [!:-!] [:-D] [!:-!]

Fine OT

Quanto a Pagliuca mi piacerebbe davvero leggere la sua descrizione della storia delle Orme dal 1971 al 1990, anno in cui lui uscì dal gruppo.
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Re: Le Orme di Tony.

Postby highinfidelity » 23 Aug 2022, 07:25

Ah OK... No, mi stupiva perché comunque ai nostri tempi (oggi non mi stupisco più di nulla) vigeva ancora un'educazione d'un certo tipo, diciamo "non montessoriana" ecco, e una femmina che si metteva a lanciare pietre come un maschio era una cosa abbastanza inimmaginabile, soggetta a punizioni bibliche. È un po' inimmaginabile anche nel caso di Pagliuca, ma diciamo che in certe aree rurali sottosviluppate del Veneto già stento meno a figurarmela.

Duke59 wrote:In particolare mi sono riconosciuto nella sua "delusione" di quando scoprì che brani innovativi quali "Senza luce" dei Dik Dik o "L'ora dell'amore" dei Camaleonti non erano altro che cover italianizzate di composizioni dei Procul Harum.


Qui tocchi un altro punto che in pratica è un mio cavallo di battaglia. Lungo l'arco della vita ho incontrato tante persone nostalgiche degli anni '60, tanto che giungevano a definirli "favolosi". Dove stesse tutta 'sta favola, onestamente, più passano gli anni meno lo capisco. Ma limitandoci anche solo all'àmbito musicale, il 90% del materiale (per la serie "così siamo capaci tutti") sono volgari cover di successi esteri tradotti in italiano. Il resto è cantautorato di cui in prospettiva odierna non si salva molto, solo qualche grande classico. Comprendo quindi pienissimamente lo smarrimento e il senso di delusione di Pagliuca. Se non altro ciò gli è stato di stimolo per andare oltre, lungo la strada che indicava il nostro Steve Hackett nella sua celebre inserzione.

Anche a me piacerebbe comprendere un po' meglio le ragioni della sua fuoriuscita dalla Orme, come anche quelle che portarono alla fuoriuscita di Tagliapietra. La storia del mobbing naturalmente non regge: se da un lato è facile immaginare che non sia semplicissimo andare d'accordo con una figura pirotecnica come Dei Rossi, certamente Pagliuca era d'un'altra pasta, e non me lo vedo nel ruolo del tremendo mobbizzatore. Poi che senso avrebbe mobbizzare proprio la voce solista, la figura-chiave del complesso? A mio parere più semplicemente l'epoca del rock progressivo era finita e forse si erano anche esauriti i compiti che il complesso si era prefissato. Peccato, ma purtroppo è nell'ordine naturale delle cose.
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Re: Le Orme di Tony.

Postby rkive » 23 Aug 2022, 19:24

Le spiegazioni date da Tagliapietra, vado a memoria, mi sembrano verosimili.

L'uscita di Pagliuca è iniziata dal dissenso sulla via musicale iniziata con Florian, che per le Orme doveva rimanere una parentesi, mentre Tony non era daccordo.
Poi il colpo definitivo è stato il "disastro" di Sanremo del 1982 con Marinai.

Per l'abbandono di Tagliapietra, sembra che Michi Dei Rossi e Michele Bon volevano inserire più parti strumentali nei concerti, ridimensionando così il ruolo di Aldo come cantante. [:-I]
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Re: Le Orme di Tony.

Postby rkive » 28 Sep 2022, 13:29

Arrivato oggi!

Leggo le prime pagine e mi rendo subito conto che per un fan delle Orme è un Must Have! [/:-|]
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Re: Le Orme di Tony.

Postby rkive » 30 Sep 2022, 16:11

Tiro a indovinare!? [&:-S]

Era Inverno.
Karine: "Sembrava potesse, di lì a poco, nevicare. 'Ho freddo' disse chiudendo gli occhi stringendosi un pò a me".

Gioco di Bimba.
Marta: "Eccola! La sua figura avvolta in bianca vestaglia, a piedi nudi, aveva dell'irreale".

Per quanto riguarda la ragazzina che tirava sassi, l'adolescente Tony per inesperienza, aveva confuso il corteggiamento per un...pedinamento! [:D]
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