The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 02 Mar 2023, 11:52

Il 1mo marzo 1973 usciva sul mercato americano un LP intitolato "The Dark Side of the Moon", un album destinato ad assumere un 'immagine' e una collocazione storica del tutto propria non solo nel mercato musicale del tempo ma anche di quello a venire, e nell'immaginario collettivo di molti milioni di appassionati, cultori e 'addetti ai lavori' di Musica Rock che si sono susseguiti attraverso più generazioni in 50anni di Storia da allora.

Nella giornata di ieri, in un blog a tema musicale rispondevo ad un entusiasta fan dell'album in oggetto (e dei Pink Floyd naturalmente) che lo aveva eletto come "IL" capolavoro assoluto del Rock, che secondo il mio modesto parere non può essere ritenuto tale, dato che [sempre secondo me] in campo Rock altri albums lo superano per creatività e capacità tecnica miscelate insieme, però alla fine se mi venisse chiesto di elencare i 5 albums maggiormente rappresentativi della storia del Rock, NON potrei lasciare fuori da questo elenco "The Dark Side of the Moon"... credo che sia questa la sua forza.
Quella di essere riuscito ad entrare nella mente percettiva di più generazioni di appassionati e cultori musicali, a partire da quella che lo conobbe nel 1973 quando il Rock era all'apoteosi, fino ad arrivare ai giorni attuali (quando del Rock non rimane poco più di nulla se non vivere di gloriosi ricordi), senza aver perso nulla del proprio potenziale creativo e rimanere saldo nella convinzione di tutti coloro (che sono davvero tanti nei suoi 50anni di vita) che lo hanno eletto per ciò che è: uno degli albums più rappresentativi della storia del Rock.
Sotto questo aspetto, credo che pochi[ssimi] altri albums della storia musicale contemporanea del 900 possano rivaleggiare con questo. Chapeau.
Per questo, credo che "The Dark Side of the Moon" possegga una sua capacità unica intrinseca, che pochissimi altri albums Rock in tutta la sua storia possono dire di avere: quella di essere riuscito a CATTURARE LO SPIRITO DEL PROPRIO TEMPO [condensandolo lungo la durata di un LP 33g] e di riuscire a rappresentarlo anno dopo anno, lungo decenni fino ad arrivare ad oggi dopo 50anni... ascolti quest'album e ti riaffiorano tutto intorno 'i colori e i sapori' degli anni 70... (l'altro suo epigono è il Beatlesiano "Sgt Peppers Lonely Hearts Club Band" che riuscì a catturare al meglio, più di ogni altro, lo spirito dei tempi dei magici anni 60, ndr). Questa è la capacità di opere capolavoro. Non di albums 'ordinari' destinati all'obblio dopo poco tempo, categoria alla quale l'album in oggetto non appartiene.

Restringendo il campo di valutazione ai soli fans della band, ho notato che molti di essi quasi tendono a snobbarlo e a sottovalutarlo, adducendo al fatto di una sua presunta 'commercialità' musicale più marcata rispetto ad altri albums dei Pink Floyd (in particolare "Atom Earth Mother" e "Meddle"), un aspetto che secondo me non esiste, forse solo in parte (per es. nelle sonorità apportate dall'uso di sax in alcune sue parti, che gli conferiscono un 'colore' melenso a volte)...

Rimane da dire che analizzandolo per ciò che è, presenta una esposizione creativa sublime, originale, anche di assoluta avanguardia in alcune sue parti -quando il synth VCS3 nelle mani di R.Wright conduce le danze nel celebre tema interludio "On the run" - specie nella sua side 1 (che tendo a preferire alla seconda), che di fatto è una sorta di suite continua ininterrotta nei suoi brani che la compongono (una progressione PERFETTA secondo chi scrive, già a partire dalla meravigliosa "Speak to me/Breath in the air" iniziale), che culmina con l'apoteosi finale [a tinte mistiche si potrebbe quasi dire] di "The great gig in the sky", una sequenza di 20minuti che ne fa un album senza tempo.
Altro suo punto di forza, inattaccabile secondo me, è la sua proverbiale formidabile (per il tempo) impeccabile PULIZIA TECNICA SONORA che ne ha fatto per molto tempo a venire il riferimento assoluto per QUALITA' DI REGISTRAZIONE. Chapeau ancora, in questo caso per Alan Parson in veste di 'engineer' che ne ha curato la registrazione (che i più esperti sanno in orbita EMI già come tecnico del suono per un altro 'chef d'oeuvre' del 900, il Beatlesiano "Abbey Road").

Buon cinquantenario, "The Dark Side of the Moon"...
Opere così oggi (e già da molto tempo a dir la verità) non se ne fanno più.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby rkive » 02 Mar 2023, 17:27

Un capolavoro che tutti dovrebbero avere nella propria raccolta.

Raccomandata anche ai fans di Lazza e Me.Rain. [^]
User avatar
rkive
Lamb
Lamb
 
Posts: 1801
Joined: 14 Mar 2019, 16:24
Location: Venezia

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby highinfidelity » 03 Mar 2023, 09:25

Diciamo che a mio modesto parere il punto di forza dell'album è quello di esser stato in grado di piacere ad un pubblico trasversale: chi non capisce nulla di musica colta ha trovato comunque qualcosa a cui agganciarsi (i ritmetti del registratore di cassa, gli assoli di sassofono, i vocalizzi liberi della donna - che con i Pink Floyd occorre dirlo non c'entrano assolutamente nulla, ma tant'è...) che li facesse sentire almeno per una volta degli ascoltatori colti e raffinati "perché erano in grado di capire i Pink Floyd" (!!!), e al contempo non disgustare chi ascoltatore colto e raffinato lo è veramente: perché comunque anche presso i più accaniti ascoltatori di rock progressivo questo disco - sebbene rimesso in giusta prospettiva, e collocato ben lontano dall'essere "il miglior album di tutti i tempi" - è comunque immancabilmente apprezzato.

Sottoscrivo dunque, anche se magari da una prospettiva leggermente diversa, quanto scrive Alain: The Dark Side è lontanissimo dall'essere il mio disco preferito dei Pink Floyd, non ci arriva proprio nemmeno vicino, e nella mia lista dei migliori dischi di tutti i tempi non ne parliamo nemmeno: è già un miracolo se arriva a metà classifica. Ma comunque non ho difficoltà a considerarlo un disco d'importanza capitale per quanto detto prima: è riuscito a piacere ad un pubblico vastissimo, pur proponendo un messaggio musicale tutt'altro che stupido e banale, anche a persone che - a parte proprio quel disco - in vita loro non hanno mai ascoltato null'altro che fosse di livello almeno pari.

Via quindi ai tributi con un bel riascolto celebrativo sul mio impiantino Hi-Fi!!! [:D]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
User avatar
highinfidelity
ADMINISTRATOR
ADMINISTRATOR
 
Posts: 8087
Joined: 02 Jul 2003, 23:54
Location: Torino

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby Thomas Eiselberg » 03 Mar 2023, 12:28

Come fama sicuramente si può dire che è l'album più riconoscibile del rock o quantomeno tra i primissimi. Citato da tutti anche da chi magari manco l'ha mai ascoltato per davvero, come simbolo di un "rock colto" ma accessibile a tutti (spesso
da gente che manco sa cosa sia il rock a momenti).

Ma se riflettiamo attentamente, a parte gli arrangiamenti e la produzione, cosa ha in più di molta produzione precedente e successiva del gruppo? Cosa ha di originale o innovativo rispetto a buona parte della discografia dei PF? A me sembra, all'interno della discografia del gruppo di quegli anni, semplicemente l'album più accessibile, meno complesso o originale. Meno prog per dirla in breve.
A me ad esempio sconcerta che pezzi come Echoes non vengano citati come summa del sound del gruppo e invece Money si (che non è una schifezza sia chiaro, ma è un pezzo rock abbastanza ordinario). Ma pure negli album successivi abbiamo Shine per dire. Dark side of the Moon presenta pezzi ordinari ma costruiti in modo certosino, che si legano uno all'altro in maniera perfetta, dipingendo un quadro sonoro piacevole ed evocativo (i testi soprattutto sono molto convincenti). Ma i pezzi in se non mi hanno mai convinto del tutto, o meglio funzionano ma non sono certo eccezionali.

La penso insomma come High, anzi forse sono perfino più "cattivo" con l'album in questione. [:D]
Più importante che bello per me.
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

E' buona cosa leggere sempre leFAQ
User avatar
Thomas Eiselberg
GLOBAL MODERATOR
GLOBAL MODERATOR
 
Posts: 7735
Joined: 21 Oct 2005, 15:51
Location:

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby maomac 2 » 03 Mar 2023, 20:52

La perfezione di Dark Side è forse dovuta al fatto che il disco è stato suonato in tour per più di un anno prima che fosse inciso, cosa che era solito per i Pink Floyd. Lo è sempre stato sino a Animals così da poter amalgamare bene i suoni e sentire le reazioni del pubblico.
Per me il disco è stato un pò la conferma della formazione dei miei gusti musicali iniziata con l'ascolto di Shine On you Crazy Diamond, il disco deve sempre essere ascoltarlo nella sua interezza, per lo meno io non riesco o tutto o niente.
La forza di questo disco (sempre a mio parere) è che seppur essendo stato inciso negli anni 70, nei vari decenni a seguire è sempre stato attuale ed ancora oggi sembra li bello fresco appena inciso.
Altra domanda, il disco è il migliore dei Pink Floyd? secondo me no perchè brani come il su citato Shine On e l'incoparabile Echoes sono di ben altra levatura, comunque possiamo benissimo annoverarlo nei dieci dischi che mi porterei su un isola deserta.
Che dire viva Dark Side of the Moon lunga vita a Dark Side of the Moon.

P.S. mentre sto scrivendo sto ascoltando Live at Pompei che dire bellissimo
User avatar
maomac 2
Nursery Crymer
Nursery Crymer
 
Posts: 125
Joined: 20 May 2020, 20:06

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 04 Mar 2023, 08:19

@Maomac

"La forza di questo disco è che seppur essendo stato inciso negli anni 70, nei vari decenni a seguire è sempre stato attuale ed ancora oggi sembra li bello fresco appena inciso."

[8D] Assolutamente d'accordo. A parte un piccolo dettaglio: purtroppo oggi (nel 2023 ma potrei dire a partire dal 2000 o addirittura prima) nessuno si sogna nemmeno più di poter creare un opera così.
Mancano gli stimoli, totalmente, manca la fantasia, manca il coraggio di volere 'osare' (e pensare che TDSOTM non è nemmeno il più avanguardistico degli albums dei PF) in sintesi mancano le basi attuali incentrate sul contesto sociale nel quale si ritrova a far musica un artista professionista.

"Live at Pompei che dire bellissimo"

[^] Concordo totalmente anche qui. L'ho già detto molte volte: per me, quelli 'catturati' in quel filmato sono i Pink Floyd al loro meglio assoluto. Parlo di brani quali "Set the control for the earth of the sun", "Carefull with that axe Eugene", "A saucerfull of secret" che erano già stati messi in luce nel disco 'live' di "Ummagumma", insieme a "Echoes" naturalmente... A questi ci aggiungo la suite di 'Atom Earth Mother' ed ottengo i Pink Floyd che preferisco.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 04 Mar 2023, 08:40

@Thomas

"..."Money" si (che non è una schifezza sia chiaro, ma è un pezzo rock abbastanza ordinario)..."

In effetti, si tratta dell'episodio che mi piace di meno di tutto l'album... (e nel tempo avrò ascoltato la side2 per la metà rispetto all'ascolto che ho dedicato alla side1, che per me rappresenta la vera forza dell'opera qui trattata)... se non ricordo male questo brano fu pubblicato anche su singolo, ed in effetti è [secondo me] il pezzo dell'album che risponde meglio, più degli altri, a connotati squisitamente "da singolo" (volevo scrivere 'commerciali' ma qualcuno si potrebbe offendere...)
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 04 Mar 2023, 10:49

HIGH ha scritto :

"il punto di forza dell'album è quello di esser stato in grado di piacere ad un pubblico trasversale:
chi non capisce nulla di musica colta ha trovato comunque qualcosa a cui agganciarsi...
"

Vera anche questa osservazione, non è solo un opinione ma una constatazione sorretta da fatti oggettivi:
l'album vendette tantissimo, fin dalle prime settimane dopo la sua pubblicazione (continuando a vendere tanto nel proseguo del tempo), segno che fu 'avvicinato' da una platea di pubblico molto numerosa, assai più numerosa di quella che solitamente approcciava il 'progressive' Rock (anche se in questo caso figurano le solite eccezioni: per es. i Jethro Tull vendevano tantissimo negli USA già dai primi anni 70, "Thick as a brick" raggiunse la num.1 di Billboard (e quella proposta in quell'album si può definire a buon diritto 'musica colta' o 'progressive' a tutti gli effetti) e per me rimane un mistero -l'ho detto già molte volte in questo spazio- di come il mattone sonoro intitolato "A Passion play" [&:-S] riuscì a ripetere l'impresa e sia stato premiato dal pubblico nord americano tanto da raggiungere di nuovo la num.1 di Billboard [:0])...

Ci sarebbe da dire anche un altra cosa, un dettaglio che magari le ultime generazioni appassionate di musica Rock non conoscono bene quanto le generazioni che vissero in tempo reale l'evolvere della storia:
io ricordo bene quanto negli anni 70 si era diffuso un alone di mito sul nome 'Pink Floyd', lo captavo sia dalle riviste specializzate che dentro i negozi di dischi della mia città dove mi servivo, oltre che nei circoli di discussione che si creavano spontaneamente al di fuori di essi... sembrava quasi che 'qualsiasi' cosa uscisse da quella band dovesse essere superlativa per 'default' o 'per forza' di cose... nel tempo alcune 'gloriose' valutazioni (riguardo ad alcuni titoli dei PF) sono state corrette, ma allora vi assicuro che alleggiava un alone di 'magia collettiva' sul nome 'Pink Floyd'... evidentemente non solo in Italia, ma di sicuro anche tra il pubblico Britannico (nel cui mercato 'Ummagumma', 'Atom Earth Mother' e 'Meddle' raggiunsero posizioni di vertice assoluto, con pieno merito per chi scrive relativamente agli ultimi 2, decisamente meno per il primo relativamente al suo 'celebre' [e famigerato] [&:-S] disco da 'studio')...
il pubblico USA si era dimostrato un pò più tiepido, ma con l'arrivo di TDSOTM sciolse ogni riserva, perchè fu soprattutto in nord america che l'album 'sfondò' così tanto da fare la fortuna economica della band...
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby Duke59 » 05 Mar 2023, 22:01

Devo essere sincero, sperando di non apparire come un maledetto snob a tutti i costi:
ho sempre avuto una certa difficoltà ad apprezzare l'album "Dark side of the moon".

Ha sempre trovato che scivolasse via come ... acqua fresca ... e l'unico brano che posso dire che riesca
ad emozionarmi davvero è "Us and them".

Riconosco però che i testi sono evocativi ed interessanti; "Time" e "Us and them in particolare",
e che questo album piace a tutti, ma proprio a tutti: da 0 a 99 anni, dagli amanti del folk
a quelli del metal estremo.

Per me, salvando "Us and them" e "Time", l'album mi sembra un mix ben riuscito di effetti sonori cristallini
e progressioni armoniche "sicure e collaudate" lente lente lente... credo che non ci sia un singolo
brano dove il metronomo salga sopra i 65 bpm, tolta la sequenza di sequencer (!) su "On the run".

Anche la tanto acclamata "The Great gig in the sky" a me suona piattuccia, eccessivamente lunga
e ultraripetitiva (sorry Claire Torry). Anche "Money" non mi ha mai entusiasmato.

Forse la prima volta che lo ascoltai (probabilmente nel 1975-76 ma non ho ricordi esatti legati
a questo album per me davvero evanescente) mi aspettavo chissà che, ma dopo essermi nutrito
di PFM, Orme, Banco, Genesis, Yes, Led Zeppelin, EL&P, Deep Purple, Jethro Tull e i vari Beethoven,
Bach e Stravinsky trovai l'album di un piattume assoluto. Una delusione totale.

Basti dire che catalogai come musicalmente più eccitanti le progressioni armoniche di "Sabato pomeriggio"
di Baglioni e di "Aria" di Baldan Bembo (musicalmente due composizioni di tutto rispetto) che non le banali strutture armoniche delle canzoni contenute in "Dark side", con l'unica eccezione di "Us and them",
a mio avviso unico brano che veramente spicca nell'album.

Un'impressione simile la ebbi anche ai primi ascolti di "Wish you were here".
Ricordo che mi chiesi se il mio giradischi si fosse messo a girare più lento, perchè
"Shine on you crazy diamond" sembrava iniziare al rallenty. [:-D]
E quindi al primo impatto detestai anche quell'album.
Poi però con il tempo maturai ed imparai ad apprezzarne le incredibili sfumature,
cosa che con Dark Side non mi è riuscita.

Per la cronaca gli album dei Pink Floyd che amo alla follìa sono "Animals" e "Meddle".

Ora a distanza di anni ho fatto in parte "pace" con "Dark side of the moon" e ne riconosco
i punti di appeal per il grande pubblico e l'importanza storica, ma continua a non entusiasmarmi.
Duke59
Lamb
Lamb
 
Posts: 1432
Joined: 28 Oct 2005, 16:26
Location: Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby Ender » 06 Mar 2023, 09:12

Ciao a tutti,

stante che i brani che salto ogni volta all'ascolto sono "On the run" e "Money" (il primo inutile e secondo me fatto solo per aumentare il minutaggio, il secondo veramente banale e anche leggermente ipocrita nel testo), penso chi si tratti di un album piacevole e anche un po' ruffiano, fatto per sfondare le classifiche come un ariete. [:-D]
Certo, c'è un buon salto di qualità rispetto ai precedenti, anche come composizione, cammino che mi pare iniziato col precedente "Obscured by clouds" che, rispetto alle precedenti produzioni, e nonostante si tratti di una colonna sonora fatta in fretta mi è apparso sotto certi aspetti come più ragionato e più alla ricerca di qualcosa che si avvicinasse a un brano strutturato, per quanto semplice (non posso dire che un qualunque brano dei PF si avvicini anche lontanamente al virtuosismo o alla struttura di brani di Yes, o ELP e compagnia bella. Davvero, non c'è gara.).
Di certo non siamo quindi al livello del virtuosismo, nessuno dei PF è mai stato un'eccellenza nell'uso del suo strumento; solo Gilmour si è elevato al di sopra del livello degli altri. Tra le altre cose, Gilmour è di suo un chitarrista che ha cercato più le atmosfere che la velocità o la tecnica.
Quindi sì; album gradevole, ascoltato infinite volte (anche se ora sta prendendo qualche centimetro di polvere) e con qualche punto che si eleva rispetto alla media che - tutto sommato - non è poi così eccelsa : "Us and them", "Any colour you like" (mia opinione). D'accordo sul fatto che "The great gig" sia un gran bel pezzo, ma d'accordo anche che forse è andato troppo per le lunghe. In ogni caso, menzione d'onore per Clare Torry, che da sola si pappa tutti i PF in un sol boccone [:-D]
Con "Dark side" i PF avevano trovato il giusto mix per creare qualcosa che sarebbe stato ricordato per svariati decenni.
Looking behind me, the water turns icy blue
The light are dimmed, and once again the stage is set for you...
User avatar
Ender
Nursery Crymer
Nursery Crymer
 
Posts: 177
Joined: 07 Jan 2009, 08:04
Location:

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby highinfidelity » 06 Mar 2023, 10:45

aorlansky60 wrote:@Maomac

"La forza di questo disco è che seppur essendo stato inciso negli anni 70, nei vari decenni a seguire è sempre stato attuale ed ancora oggi sembra li bello fresco appena inciso."

[8D] Assolutamente d'accordo.


Beh... [:-I] Questo era un punto sul quale fino a una ventina d'anni fa ero pienamente d'accordo, anzi forse ho persino fatto in tempo a scrivere la stessa cosa su questo forum ai suoi esordi. In effetti fino alla fine degli anni '90 era un disco che stava invecchiando benissimo rispetto a tanti altri lavori del rock progressivo, e rispetto alla porcheria che stava iniziando prepotentemente a girare sembrava sempre attuale: tranquillamente proponibile a qualunque ragazzino senza che alle sue orecchie suonasse come vecchiume.

Oggi, onestamente, per quanto bene si voglia a questo disco e ad Alan Parsons, suona come "un disco particolarmente innovativo di quel periodo", fine. Alcuni dettagli, come gli echi a slapback sulle chitarre, riascoltati oggi, suonano più vecchi ancora. Anche i campionamenti (o erano solo montaggi? [:-I] ) di registratori di cassa, scontrini eccetera, denunciano pienamente la loro età. Ma comunque rimane il concetto: a suo tempo è stato un disco che è riuscito a rimanere "attuale" per molti più anni del normale, questo va sicuramente riconosciuto. [/:-|]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
User avatar
highinfidelity
ADMINISTRATOR
ADMINISTRATOR
 
Posts: 8087
Joined: 02 Jul 2003, 23:54
Location: Torino

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby rkive » 06 Mar 2023, 14:10

Forse perchè in 50 anni alcuni sample di questo album (penso alle sveglie di Time, al grido di Great Gig, Money, Us and Them) sono state trasmesse frequentemente alla radio e alla televisione, rimanendo quindi impresse nell'immaginario collettivo.

Al momento non ricordo album con caratteristiche simili se non per la musica classica o per le colonne sonore di Morricone. [:-I]
User avatar
rkive
Lamb
Lamb
 
Posts: 1801
Joined: 14 Mar 2019, 16:24
Location: Venezia

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 06 Mar 2023, 18:08

Ender said :

"nessuno dei PF è mai stato un'eccellenza nell'uso del suo strumento; solo Gilmour si è elevato al di sopra del livello degli altri. Tra le altre cose, Gilmour è di suo un chitarrista che ha cercato più le atmosfere che la velocità o la tecnica."

Anche su questa osservazione, concordo totalmente.
Non solo per i Pink Floyd ma anche per quanto riguarda Gilmour.
L'abbiamo già detto più volte in passato, mi pare.
Nel tempo ho maturato un concetto su quella rock band: il motore 'cerebrale' era R.Waters, ma le menti 'musicali' erano Gilmour e Wright (per questo, apprezzo molto alcuni degli album 'solo' degli ultimi due, mentre non ho mai sopportato le opere soliste di Waters...)

Altre progressive band del periodo (come i già ricordati YES EL&P e 'compagnia bella') non avevano alcun bisogno di 'trucchi od artifici' (usati invece a volte dai Pink Floyd) per arricchire le loro strutture armoniche, dato che le producevano direttamente con gli strumenti musicali. Però c'e' anche da dire che come 'atmosfere' ricreate(artificiosamente o meno), i Pink Floyd non erano banali ne dozzinali... le idee c'erano. Originali. E non erano poi male.
Forse l'errore che si corre è quello di volerli equiparare ad altre progressive band del tempo e considerarli alla fine appartenenti al genere progressive rock... c'era una distanza davvero notevole -dal punto di vista strettamente 'tecnico'- tra i migliori rappresentanti 'progressive' del tempo e i Pink Floyd (senza volere scomodare i mostri sacri Inglesi già citati, Mussida&Djivas&DiCioccio si mangiavano a colazione Gilmour&Waters&Mason ognuno al proprio strumento, per quanto mi riguarda), personalmente da un certo punto della storia ho maturato la convinzione che i Pink Floyd fossero di un genere tutto loro... cioè: con "Wish You Where Here" e "Animals" riesco a considerarli 'progressive', ma ho sempre faticato molto -e tuttora fatico- a considerarli 'progressive' da TDSOTM andando a ritroso...


"i brani che salto ogni volta all'ascolto sono "On the run" e "Money" (il primo inutile e secondo me fatto solo per aumentare il minutaggio)"

La pensavo anch'io uguale per quanto riguarda "On the run" (mentre non ho mai gradito molto neanch'io "Money") poi però mi sono dovuto ricredere nel corso del tempo, soprattutto da quando ho iniziato a possedere catene di riproduzioni Hi-Fi di un certo livello, che riescono a tirar fuori e a mettere in risalto delle frequenze BASSE contenute in quel brano che saltano fuori all'improvviso scolpite in una parte della scena stereo ricostruita, in lento crescendo per poi scomparire repentinamente, e poi riapparire sotto altra forma e altra dimensione nel corso dell'incedere del brano, unitamente alle frequenze alte riprodotte dal VCS3... [:p] una goduria all'ascolto... si lo so, è un concetto strettamente tecnico legato alla qualità di registrazione e agli 'orpelli' che Alan Parson ci ha voluto mettere dentro magari parlandone insieme alla band, però a me piacciono molto... [:D]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby maomac 2 » 06 Mar 2023, 20:38

Giusta osservazione, anch'io non ho mai considerato i Pink Floyd una band progressive ma un gruppo con un filone musicale a se stante. Per quanto riguarda Waters portava avanti le sue visioni paranoiche nei testi ma musicalmente erano Gilmour e Wright le menti, ed in effetti anch'io gli album solisti di Waters non li trovo un gran che di gran lunga migliori i due di Wright sopratutto Wet Dream.
User avatar
maomac 2
Nursery Crymer
Nursery Crymer
 
Posts: 125
Joined: 20 May 2020, 20:06

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 07 Mar 2023, 07:50

"di gran lunga migliori i due di Wright soprattutto 'Wet Dream' "

E' un album che piace molto anche a me. [:)] l'ho scoperto decisamente tardi, molto tempo dopo la sua pubblicazione, ma è un ulteriore (ri)prova che per quanto riguarda la melodia inserita nelle progressioni armoniche dei Pink Floyd, Richard Wright ne era l'artefice principale, insieme a Gilmour.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby highinfidelity » 29 Mar 2023, 10:38

Volevo ringraziarvi per il consiglio (indiretto) riguardante Wet Dream di Richard Wright. Ne ho acquistato a buon prezzo una copia molto ben tenuta in Germania, e mi è piaciuto moltissimo, lo sto ascoltando ripetutamente. È sufficientemente originale da non sembrare un album di scarti dei Pink Floyd (sensazione che invece a più riprese convoglia About Face di Gilmour), è permeato da una piacevole atmosfera di delicata malinconia che molto si addice alla figura di Wright, e a sorpresa grazie alla partecipazione di Snowy White c'è persino una trama chitarristica veramente degna di nota (lasciatemi dire: persino superiore a quella riscontrabile sempre in About Face di Gilmour).
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
User avatar
highinfidelity
ADMINISTRATOR
ADMINISTRATOR
 
Posts: 8087
Joined: 02 Jul 2003, 23:54
Location: Torino

Re: The Dark Side of the Moon 50th Anniversary

Postby aorlansky60 » 30 Mar 2023, 09:50

@ HIGH

[;)] ...e hai giustamente sottolineato il contributo di un ottimo chitarrista nell' album... [:)]

In questo LP credo che venga fuori tutta la vena melodica di Wright, mai trabordante verso il lezioso o l'eccessivo 'zuccheroso', ma permeato da una piacevole atmosfera di delicata malinconia come hai commentato.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
User avatar
aorlansky60
Lamb
Lamb
 
Posts: 9185
Joined: 30 May 2006, 07:17
Location: Parma, Italy


Return to Rock progressivo (e non...)

Who is online

Users browsing this forum: Google [Bot] and 42 guests