Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

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Postby highinfidelity » 31 Aug 2023, 12:06

Ho appena visto in TV che la De Agostini ripresenterà la collezione di dischi Hard And Heavy Metal, che se non ho capito male era già stata pubblicata nel 2021.

Avendo acquistato molti dischi della collana del Progressive Italiano, mi permetto di consigliare a tutti di acquistare i dischi in uscita di eventuale interesse perché sono veramente di buona qualità e anche economici rispetto ai prezzi normali di mercato, contengono anche una piccola rivista monografica dai contenuti solitamente piuttosto interessanti.

Il piano dell'opera dovrebbe essere lo stesso del 2021 (o almeno così penso) e quindi le uscite dovrebbero essere quelle elencate in questa pagina risalente al 2021:
https://www.deagostini.com/it/collezion ... vinili-1ed

Qui invece le nuove uscite, con le date di pubblicazione previste:
https://www.deagostini.com/it/collezion ... tal-vinili

Se qualcuno ha voglia di commentare e consigliare qualche album "imperdibile", leggerò volentieri! [:)]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 01 Sep 2023, 06:22

bella, sicuramente lodevole iniziativa,
personalmente ho un solo (decisivo) problema, non ho mai sopportato il genere...

se non ricordo male, tra noi qui Thomas era un esperto del genere...
credo che lui potrebbe dare indicazioni sui titoli migliori proposti nella serie...

no, ferma un momento... ho dato un ochiata al link delle uscite (dopo aver scritto le righe sopra),
ma hanno inserito anche '2112' dei RUSH nella rassegna ?!? [:0]

se quello contenuto in quest'album è 'metal' come non detto, allora apprezzo 'anche' il 'metal'... [:-I] [:D]
...senza volere, ho fatto -come si dice ultimamente- uno 'spoiler' a quest'album... [:D]

anzi posso spingermi col dire (visto che è un album che conosco bene) che prevedo che a molti fans del puro metal possa storcersi la bocca all'ascolto della bellissima, eterea delicata "Tears" (nella sideB del Lp).
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby highinfidelity » 01 Sep 2023, 09:00

Sì in effetti i Rush sono sempre stati considerati un po' al confine di tanti generi, progressive e metal in particolare. A mio parere sono in pieno un complesso neo-progressivo, non ho alcun dubbio in proposito, ma vedo che per qualche ragione si esita ad inserirli a pieno diritto in quel filone, non ho mai capito bene perché. [:-I]

2112 ancora mi manca e di conseguenza l'avevo effettivamente già preso di mira, a maggior ragione adesso che me ne parli bene (sebbene velatamente... [:D] ). Dei Rush in effetti non ho in programma di diventare un "completista", ma almeno i dischi che a parere unanime meritano li vorrei avere. [O:-)]

Thomas purtroppo non scrive sul forum da parecchio tempo... [':-|] Speriamo che questo thread che gli sembra cucito addosso lo attiri come gli orsi il miele. [:D]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 01 Sep 2023, 10:01

Chiedo scusa agli estimatori dell HEAVY METAL se invado questo spazio andando OT,
giusto per rispondere a Marco [;)] circa i RUSH :

acquista "2112" vale tutti i soldi richiesti, poi conoscendo un pò i tuoi gusti (musicali) son sicuro che l'apprezzerai;

un altro paio di titoli che posso consigliarti di quella Rock Band, (se non li conosci)

A FAREWELL TO KING del 1977
e
HEMISPHERES del 1978

fu proprio quest'ultimo a farmeli conoscere, per puro caso... apro una parentesi storica :

nel 1979 ricordo che ero già da qualche tempo un cliente fisso di un negozio di dischi di Parma (l'unico che trattava con regolarità materiale di importazione), ero solito entrare salutando il commesso col quale avevo una certa familiarità "come butta?" [:D] lui sapeva che quello era il mio messaggio in codice per chiedergli "qualche novità interessante?" lui mi fece ascoltare la B-side di quell'album, "La Villa Strangiato" in particolare che aguzzò inevitabilmente le mie orecchie... da quel momento iniziai a seguire quella band...
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby Thomas Eiselberg » 01 Sep 2023, 10:33

Ciao ragazzi. Dunque, per problematiche varie non mi sto più interessando tantissimo alle nuove uscite musicali o ad operazioni del genere. Naturalmente ho beccato gli spot in TV e il pensierino per un momento ce lo avevo fatto, ma per ora devo desistere, come nel 2021 [':-|]

Diciamo che per chi proprio non gradisce il genere è difficile trovare grossi spunti di interesse. Avete citato i Rush che, insomma, mi sembrano inseriti un po' così, a casaccio diciamo. Vero che, soprattutto nei primi album, facevano un hard rock (pure poco originale), ma non sono esattamente rappresentativi di quello stile musicale. Il vero cambiamento avviene proprio con 2112 quindi forse è l'unico vero album da consigliare a chi non gradisce per nulla l'hard rock o l'heavy metal

Sul resto delle uscite annunciate finora

Judas Priest, British Steel (gruppo fondamentale, album molto meno. Non che sia un pessimo lavoro ma è schiacciato da altri lavori molto migliori prima e dopo. Consiglio piuttosto Sad Wings of Destiny se volete un album "poco metal" e con vaghi accenni prog oppure Killing Machine se volete un capolavoro metal)

Motorhead, Ace of Spades (album e gruppo fondamentali per il genere ma non ne sono un grande fan, diciamo che appartiene al filone più "punk" e immediato del genere)

Kiss, Love Gun (non sono un grande dei Kiss)

Dio, Holy Diver (fondamentale)

Saxon, Denim and Leather (fondamentale, metal "grezzo" ma importante per il filone)

Exodus, Bonded by Blood (non lo conosco)

Rush, 2112 (da avere ovviamente)

Def Leppard, Pyromania (fondamentale per il genere, anche se non so perchè i Def Leppard mi stanno da sempre antipatici, sará la voce che mi irrita, non so)

Slayer, South of Heaven (fondamentale ma tosto, anche se apprezzate il genere)

Megadeth, Killing Is My Business (avrei fatto un'altra scelta ma ci può stare)

Scusate eventuali errori di battitura ma non sono in forma ottimale, diciamo così ;)
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 01 Sep 2023, 10:56

OT
ciao Thomas [:)]
dalle tue parole mi sembra di 'leggere' di qualche tuo malessere o impressione del genere, spero di avere interpretato male, in caso contrario nulla di grave, spero...
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby Thomas Eiselberg » 01 Sep 2023, 11:09

Si, purtroppo problemi di salute [':-|]

Spero comunque di "risolvere" in un paio di mesi.
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby highinfidelity » 01 Sep 2023, 12:59

Ciao Thomas, eccoti, che piacere risentirti!!! [:)] Naturalmente mi aggrego anch'io agli auguri di Alain per un prossimo miglioramento della tua salute! [^]

Devo dire che, limitatamente agli album / complessi che conosco, mi ritrovo nelle tue annotazioni, soprattutto riguardo i Motorhead e i Kiss, entrambi complessi certamente non da buttare ma da cui non ho mai sentito nulla all'altezza delle mie aspettative.

Ero tentato di prendere la prima uscita dei Judas Priest visto che non ce l'ho, ma visto il tuo giudizio (e considerato anche che in edicola è già esaurito) magari soprassiedo.

Dei Saxon ho da tempi immemori Crusader e Strong Arm Of The Law: alcune cose mi piacciono, altre meno. Pensi sia il caso di insistere acquistando qualcos'altro?

----------------------------------------------------

Passo invece a dare io qualche consiglio riguardo altri album che possiedo e che conosco bene, sperando che possano essere utili a chi legge. Mi rifaccio al piano dell'opera del 2021, che immagino sarà replicato pari-pari.

8 Def Leppard, Pyromania
28 Def Leppard, High'n Dry

A differenza di Thomas, a me i Def Leppard piacevano moltissimo (finché purtroppo non è venuto a mancare Steve "steamin'" Clark, da lì in avanti è stato solo più buon mestiere). L'album più famoso è decisamente Hysteria, per qualche ragione escluso dalla collana, ma devo dire che Pyromania e High'n'Dry restituiscono molto meglio la spontaneità e il suono un po' grezzo, molto molto inglese, del loro primo periodo. Sono entrambi dischi letteralmente imbottiti di canzoni stupende, li consiglio sinceramente. Nota a margine: i Def Leppard non sono immediatissimi e, un po' come accade col progressive, alcune loro canzoni necessitano di essere ascoltate più volte per essere apprezzate; lungi dall'essere un difetto, a mio parere questo è sinonimo di non-banalità delle loro composizioni.

16 Blue Oyster Cult, Agents of Fortune
30 Blue Öyster Cult, Blue Öyster Cult

I Blue Öyster Cult sono un complesso che sulla carta dovrebbe piacermi da morire, ma col quale invece stento a trovare un punto di contatto. Ho acquistato i loro 5-6 primi dischi, regolarmente li ritiro fuori, e regolarmente non riesco a trovarci un filo logico, un senso complessivo, qualcosa che mi affascini e che mi spinga spontaneamente a tornare (a parte Don't Fear The Reaper, canzone stupenda ma, per essere sinceri, ai margini del loro genere). In particolare il primo omonimo è da considerarsi imprescindibile, ma per ora non sono ancora riuscito compiutamente ad apprezzarlo. Resto in attesa di un'illuminazione.

15 Queensriche, The Warning
Ho già scritto numerose altre volte su questo forum che ritengo i Queensryche uno tra i complessi più bravi, più intelligenti, più affascinanti di tutti i tempi e tutti i generi. Occorre dire che suonano heavy metal vero e proprio, ma la finezza delle loro armonie e linee melodiche li avvicina per moltissimi versi alla cultura del progressive. Molti passaggi delle loro canzoni sono da sindrome di Stendahl. Disco consigliatissimo.

21 Yngwie Malmsteen, Trilogy
Ho sempre stravisto per Yngwie Malmsteen, al punto che da giovane ero convinto che fosse famosissimo. Mi rendo conto ora, in età adulta, che è in realtà una figura di culto solo per una cerchia di intenditori, per quanto abbastanza ampia. A mio modo di vedere è il migliore chitarrista di tutti i tempi, nel senso che è l'unico che è riuscito a fondere una tecnica sublime che gli consente d'esser considerato alla pari di Paganini in ambito violinistico, con un intenso studio del timbro che desiderava ottenere dal suo strumento (spesso simile per l'appunto al violino), con la messa a punto e la radicale personalizzazione dello strumento medesimo (non mi dilungo, ma possiamo aprire un thread apposito se qualcuno è interessato), il tutto unito al fatto che molte sue canzoni sono veramente ma veramente molto belle: lungi dall'essere solo un guitar hero o un frullatore di note, è un compositore davvero molto ma molto valido. Avessi dovuto dire un suo album su tutti avrei quasi certamente detto proprio Trilogy, album in cui son già maturi sia lui che il complesso che lo accompagna (i Rising Force) ma al contempo sono ancora giovanissimi e pieni di energie e di fantasia. L'album ha inoltre una trama tastieristica degna di nota, particolare che a me nel metal piace moltissimo.

49 Tesla, The Great Controversy
Se tra i complessi metal a mio parere i Queensryche sono al top, credo che subito sotto collocherei i Tesla: altro complesso di musicisti veramente intelligenti, preparati, e in possesso di grandi doti compositive. Il vero titolo del disco è in realtà The Great Radio Controversy: si tratta della cotroversa vicenda della priorità dell'invenzione della radio, scippata a Nikola Tesla, il mago dell'elettricità di cui i membri del complesso sono cultori e sulla cui figura sono tornati più volte in più canzoni. Disco che stratripa di canzoni stupende, consigliatissimo.

54 L.A. GUNS (1988)
Tracii Guns (e il suo complesso L.A. Guns) sono ciò che resta di metà della formazione originale dei Guns'n'Roses, dopo che Tracii Guns ed Axl Rose si mandarono "a fare nel divertente freddo". [:D] Disco piacevole e divertente, forse non imprescindibile, ma curioso se si vuole capire ciò che i Guns'n'Roses sarebbero potuti essere e invece non sono stati.

67 Hanoi Rocks, Bangkok ShocksÂ
Anche in questo caso c'è una svista nel titolo, che in realtà è Bangkok Shocks, Saigon Shakes, Hanoi Rocks ripreso più o meno pari pari da un titolo di giornale. Gli Hanoi Rocks sono un complesso fondamentale non tanto di per sé stesso, quanto per le influenze che ha avuto su altri: avevo per l'appunto iniziato a collezionare i loro dischi - tutt'altro che facili da trovare a suo tempo - proprio dopo la decima volta in cui avevo sentito qualche musicista importante dire che era stato profondamente influenzato dagli Hanoi Rocks. Il loro genere è un metal un po' sguaiato e stradaiolo, con qualche residuo di punk leggero e molto molto glamour. Un album imprescindibile per l'influenza che ha avuto, da avere anche solo per curiosità, tenendo anche conto che non è facilissimo procurarselo in altri modi.
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby Thomas Eiselberg » 01 Sep 2023, 13:11

highinfidelity wrote:Dei Saxon ho da tempi immemori Crusader e Strong Arm Of The Law: alcune cose mi piacciono, altre meno. Pensi sia il caso di insistere acquistando qualcos'altro?
.
.


Eh, gruppo fondamentale per il genere ma a mio avviso da prendere a piccole dosi, un po' come i Manowar. Diciamo che per me è il lavoro migliore della band, non fosse altro che per un maggiore gusto melodico rispetto agli altri che risultano più "grezzi". E' insomma l'album citato da quasi tutti come il migliore ma il gruppo è quello, piace o non piace, un album non sposta il giudizio in maniera radicale
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby highinfidelity » 22 Nov 2023, 15:04

Ed ecco che Rush 2112 è in edicola! Correte!!! [:D]

Ascoltato finalmente ieri: disco veramente stupendo, mi ritrovo perfettamente nell'entusiasmo di chi me l'ha consigliato! Almeno al primo ascolto mi è sembrato persino più bello di Hemispheres: più metal e più progressivo al tempo stesso! [/:-|]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 24 Nov 2023, 11:34

@Marco :

nessuna sorpresa (per me) [;)] ero arci sicuro (conoscendo un poco i tuoi gusti musicali) che l'avresti fortemente apprezzato. [:)]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby rkive » 24 Nov 2023, 21:23

Ascoltata su YT la suite 2112, non mi convince la voce stridula di Geddy Lee. [:-I]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 25 Nov 2023, 10:56

@ Rkive : OK, però oltre alla sola voce (molto particolare in effetti: può piacere o non piacere, come l'esempio più emblematico in tal senso di Jon Anderson negli YES) li dentro in quel formidabile trio c'era anche ben altro da poter apprezzare... [;)]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby rkive » 25 Nov 2023, 11:46

@aorlansky60.

Sicuramente è una suite che si ascolta facilmente e la trama di The Temples of Syrinx è davvero curiosa. [:)]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby Duke59 » 25 Nov 2023, 12:01

rkive wrote:Ascoltata su YT la suite 2112, non mi convince la voce stridula di Geddy Lee. [:-I]


Confesso che i miei primi approcci (tardivi) con i Rush, che risalgono al 2001, incontrarono lo stesso scoglio.

Un mio amico mi prestò il live "All the world is a stage" e la voce di Geddy Lee alle mie orecchie apparve come inacettabilmente stridula.

Lo dissi al mio amico il quale allora mi passò altri album più recenti, nei quali Geddy Lee canta con voce "normale" e da lì iniziai la mia scoperta dei Rush. Una band che oggi apprezzo incondizionatamente.

Mi appassionai talmente da comprare e leggere il libro scritto dal loro compianto batterista Neil Peart (scomparso qualche anno fa), nel quale egli raccontava come riuscì a guarire dalle ripetute tragedie che colpirono la sua famiglia (perse la moglie a causa di una grave malattia e pochi mesi dopo la figlia 18enne morì in un incidente), abbandonando per lungo tempo la musica per imbarcarsi in un viaggio solitario in moto della durata di un anno.

https://www.amazon.it/Ghost-Rider-Trave ... 550225464/
(esiste ora anche la traduzione in italiano)

Tornando al topic, anche io ci ho messo un po' ad assuefarmi al cantato stridulo di Geddy Lee che caratterizza i primi album dei Rush. Se non li conosci ti consiglio di ascoltare album successivi quali "Emispheres", "Moving pictures", "Hold your fire", "Counterparts" e poi ascoltare in seguito i primi 4 album più Hard Rock e "strillati".
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby rkive » 25 Nov 2023, 13:32

Ok.

Comunque non era mia intenzione mettere in discussione la band, perché ho letto che in Canada sono nella Songwriters Hall of Fame. [/:-|]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby highinfidelity » 27 Nov 2023, 13:40

Forse perché di heavy metal ne ho ascoltato parecchio (soprattutto in passato) la stridulità o presunta tale della voce di Geddy Lee è una delle ultime cose su cui, ascoltando un disco di tale levatura, avrei fermato l'attenzione.

Oltre ovviamente alla liricità davvero molto progressiva dell'intero album nel suo complesso, sono rimasto colpito in particolar modo da due cose: 1) i timbri di chitarra elettrica, davvero modernissimi per non dire contemporanei, e 2) i timbri e la tecnica batteristica di Neil Peart, anch'essi modernissimi per non dire contemporanei.

Forse il secondo punto è ancora più notevole del primo. Per ragioni anagrafiche non avevo l'età giusta per cogliere certi cambiamenti sonori nel momento in cui essi accadevano: da bambino o da ragazzo è nell'ordine naturale delle cose dare per scontato tutto ciò che ti circonda, come se fosse da sempre esistito. Ma di certo, in prospettiva, occorre riconoscere che a cavallo di quegli anni per ogni disco che si acquistava si rischiava di cadere dalla sedia per la rivoluzionarietà del contenuto. Se si pensa che solo fino a poco tempo prima era la norma ascoltare batterie che suonavano più o meno come il loro corrispettivo bandistico militare, e piatti che sovente ricordavano i coperchi delle pentole, acquistare nella seconda metà degli anni '70 un disco con alla batteria un Phil Collins o un Neal Peart doveva veramente trasmettere la sensazione di qualcosa di rivoluzionario, di un punto di non ritorno.

Non so se i due si stimassero e nemmeno se si conoscessero, ma personalmente li pongo sullo stesso piano riguardo i meriti per il lavoro effettuato in favore dello "svecchiamento" del timbro della batteria. [/:-|]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 27 Nov 2023, 19:01

highinfidelity wrote:
2) i timbri e la tecnica batteristica di Neil Peart, anch'essi modernissimi per non dire contemporanei.

... acquistare nella seconda metà degli anni '70 un disco con alla batteria un Phil Collins o un Neal Peart doveva veramente trasmettere la sensazione di qualcosa di rivoluzionario, di un punto di non ritorno.



Totalmente d'accordo su quanto detto qui. [/:-|]

Del resto, quello che a me più colpì dei RUSH fu la loro competenza tecnica individuale incanalata in una serie di composizioni derivanti proprio da questa solida preparazione tecnica. Proprio per questo, non ho mai fatto troppo caso al "cantato" molto particolareggiato di Geddy Lee, perchè la "sostanza" da gustare era per me rappresentata da altro, allo stesso modo in cui la voce "decisamente particolareggiata" di Jon Anderson negli YES non mi ha mai procurato particolari 'noie', dato che "la sostanza strumentale" di quella musica era davvero notevole.
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby rkive » 27 Nov 2023, 20:08

Out of topic. [I8)]

La voce di Jon Anderson la trovo meravigliosa! [8:-x]

Acquistai l' album da solista In the City of Angels, penso affascinato dal tormentone Owner of Lonely Heart degli Yes. [8D]
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Re: Torna la De Agostini con Hard and Heavy Metal in vinile!

Postby aorlansky60 » 28 Nov 2023, 08:54

OT per OT [:D]

infatti non è affatto detto che la voce di Jon Anderson non possa piacere (ha un buon numero di estimatori in effetti, ma so che annovera anche un certo numero di fans degli YES che faticano o hanno faticato a digerirsi il suo timbro vocale), ma è così "particolare" che quando è emerso il dettaglio della voce di Geddy Lee, il primo parallelo che mi è venuto in mente è stato lui...
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