La copertina del 33 giri.

Strumenti musicali, tecniche e tecnologia del suono; inserzioni e richieste/offerte di collaborazioni; domande e risposte per addetti ai lavori.

La copertina del 33 giri.

Postby highinfidelity » 24 May 2013, 10:00

Ho recentemente trovato in un libro (Il vinile al tempo dell'iPod, di Nicola Iuppariello) una spiegazione del perche' la copertina e' stato ed e' tutt'ora un fattore essenziale nelle vendite di dischi a 33 giri che mi ha particolarmente colpito. Sono cose che tra noi appassionati ci siamo detti tante volte, ma che ho trovato qui espresse in modo eccezionalmente felice, quasi fosse un'ode. Ve la ripropongo:

[...] Oggi siamo arrivati all’assenza del supporto, al “supporto immateriale”; dal 45 giri alla musica degli mp3, senza supporto fisico e quindi senza custodia. In questo modo all’assenza del supporto si associa quindi la mancanza di qualsiasi nota informativa, descrizione, approfondimento. In molti sentono il bisogno di ritrovare un supporto per la musica, una custodia che non sia il foglietto a colori con la riproduzione di un’immagine in miniatura.

La copertina dei trentatre giri non può essere paragonata ad alcuna delle custodie degli altri supporti musicali. Essa non è soltanto un contenitore di emozioni: è essa stessa motivo di emozione. Il fascino della copertina è proprio uno dei motivi essenziali per cui il vinile non si è mai estinto.

Grazie alle copertine vengono stimolati quattro dei nostri cinque sensi: l’udito, il tatto, l’olfatto, la vista. Alla musica, quindi, si lega l’odore della confezione, l’immagine in risalto della copertina e la sua lettura durante l’ascolto.
Le distinte sensazioni individuate sono in grado di attivare nell’ascoltatore quel fenomeno che va sotto il nome di sinestesia: la contaminazione dei sensi nella percezione, durante la quale le stimolazioni uditive, tattili, visive e olfattive sono percepite dall’individuo come eventi sensoriali conviventi.

[...] La copertina è stata forma di espressione di artisti e quindi essa stessa è una espressione dell’arte. [...] La copertina di conseguenza non è una confezione per custodire l’album ma è parte integrante di esso: un supporto di una forma d’arte che a sua volta custodisce il supporto che ne contiene un’altra. [...] Conservare un capolavoro della musica custodito a sua volta in un capolavoro visivo è senza alcun dubbio motivo di ulteriore soddisfazione.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby Salmacis » 24 May 2013, 10:23

Come non essere d'accordo... Mi mancano quelle copertine [8:-x]
Tra l'altro, l'esperienza della copertina è davvero parte integrante della musica. Non venitemi a dire che non avete mai VISTO i colori di Foxtrot ASCOLTANDO Can-Utility. A me capita anche di vedere i colori di Nursery quando ascolto Twilight Alehouse, anche se non stiamo parlando dello stesso album. Penso che in questo abbia giocato molto il Belgio [:-D] E quindi, a maggior ragione, viva le esperienze sensoriali [:D]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby Betelgeuse » 24 May 2013, 15:27

Ascoltare un disco passandosi tra le dita la copertina del 33, e osservarne tutti i particolari...sensazione bellissima, è vero.
Quando è stato commercializzato per la prima volta il CD in Italia io avevo circa 16 anni, quindi diciamo che sono cresciuto già con questo supporto. Ma in casa avevamo centinaia di vinili, acquistati quasi tutti da mio fratello, più grande di me, e li ho letteralmente divorati. Conosco quindi alla perfezione questi momenti indimenticabili.
Veramente bello l'estratto da questo libro, postato da High. [^]
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby Zeppelin » 24 May 2013, 20:10

Anch'io sono cresciuto tramite il supporto CD, perché l'mp3 non aveva ancora sfondato, o comunque stava per farlo. Ricordo i tempi in cui ero pendolare e i venti minuti che mi separavano dal liceo erano riempiti dai CD che letteralmente rubavo a mio papà. A differenza dei suoi coetanei, lui non ebbe mai la possibilità di acquistare vinili, a causa della scarsità di danaro. Si rifece più tardi, quando i CD rimpiazzarono i 33 giri. Comunque sia, non era male la sensazione che le piccole copertine dei compact m'ispiravano. Tuttavia, mi dicevano poco, molto poco. O meglio, io avrei voluto sapere di più e ancora di più riguardo ai gruppi che ascoltavo. Fu grazie ad internet che recuperai maggiori informazioni.
Certo, il 33 giri era tutta un'altra cosa, anche se nemmeno là avrei potuto recuperare informazioni; ora come ora penso sia stata una sfortuna che il vinile sia stato soppiantato, ma non posso non ringraziare il CD e l'mp3, i quali ci hanno permesso di avere le nostre musiche sempre con noi.
Interessanti gli stralci postati da Marco. In sostanza, il vinile è come il libro: dubito che il Kindle possa sostituire il libro fisico. Ricordo che lo stesso Marco scrisse, tempo fa, una cosa del genere: "Provate a scrivere una tesi con l'e-book, quando ti servono 10 libri sui quali ricercare informazioni in contemporanea". Impossibile, o comunque arduo e scomodo. Non solo. La fisicità dell'oggetto sarebbe perduta nel caso in cui l'informatizzazione dovesse divorare i libri. Non li avremmo mai più sottomano, né le pagine, né, soprattutto, le scritte che, almeno il sottoscritto, siamo soliti apporre accanto ad una frase o ad un periodo. Certo, anche l'e-book consente di scrivere, sottolineare ecc., ma l'estrema freddezza con cui esso svolge questa funzione non è altro che l'impressionante spersonalizzazione di ogni pensiero o scritto. La scrittura a mano è colei che, come altre caratteristiche, ci contraddistingue e ci rende unici nel nostro genere. Nessuno scrive alla stessa maniera (e non è un caso che si scriva con le mani, le quali sono dotate delle impronte digitali), perché ognuno ha la sua propria calligrafia. Al computer, invece, tutti scrivono allo stesso modo. Ovvio che in un forum o in una tesi-tesina la mano dello scrivente si vede. O meglio, si legge. Difficilmente qualcuno utilizzerà i miei stessi periodi, le mie stesse costruzioni delle frasi o le mie caratteristiche sintattiche. Tuttavia, il libro che leggo e sul quale scrivo pensieri o sottolineo in maniera imperfetta (ma umana) diventa veramente mio solo grazie alla mia mano che scrive.
Ora, il vinile, più o meno, rappresenta tutto questo. Mia mamma custodisce gelosamente alcuni 45 giri (sono dei singoli dei Pooh, quindi non è rappresentata la copertina, ma solo i volti di Canzian, Facchinetti ecc.) dove appare la sua firma. I CD, invece, sono intonsi. Pure i miei CD sono assolutamente vergini, a parte H to He dei VDGG e One size di Zappa, dove, al loro interno, sono presenti i piccoli autografi di Jackson e N.M. Brock. Certo che se avessi avuto i 33 giri, la firma sarebbe stata bella grande.
Ora che ci penso, vi è un'altra similitudine fra il 33 giri ed il libro: la carta! Le copertine dei vinili, così come il libro, sono fatte di carta, mentre il CD è, sostanzialmente di plastica. La sinestesia è possibile solamente laddove c'è la carta, perché solo essa è in grado di assorbire colori ed odori. La plastica invece è, come dire, antisettica, ed impedisce all'odore di posizionarsi sul piccolo libriccino che dovrebbe sostituire le copertine dei vinili. Posseggo due libri (ai quali sono particolarmente affezionato) che, a causa della loro collocazione, hanno preso un odore particolare (uno sa di incenso, l'altro di candela profumata), che mi ricorda momenti felici. E se avessi avuto l'e-book (del cul [:D] )??
In più, la copertina del vinile è grande ed un disegno, un'opera o comunque la foto del complesso risulta maggiormente accessibile all'occhio. Ed è dunque maggiormente fruibile. A maggior ragione se il pittore è lo Whitehead di turno, il quale, e non è un caso, ascoltava i dischi prima di dipingere. Credo che l'artista stesso fosse maggiormente ispirato dalla grandezza della copertina del 33 giri. Vi immaginate l'uomo schizzato del 21esimo secolo in miniatura? Oppure i paesaggi immaginari di Dean? Secondo me non avrebbero accettato di dipingere una tela grande che, alla fine, sarebbe stata ridotta ai minimi termini, rimpicciolita per farcela stare nel compact. Oggi la grandezza non serve più, perché le ragazzine che ascoltano Mengoni voglio, sulla copertina, la faccia di Mengoni. Credo che la grandezza del compact sia assolutamente sufficiente, anche perché non si tratta di fruire o contemplare, ma semplicemente di venerare e guardare (e non osservare).

P.S.: se posso permettermi, vorrei consigliarvi "Fenomenologia della percezione" di Maurice Merleau-Ponty, proprio a proposito della sinestesia. Lui non la cita esplicitamente, ma pare parlare della stessa cosa. Il libro in questione è un mattone, sia chiaro, e forse necessita di alcuni saperi filosofici. Tuttavia, credo che l'uomo medio potrà trarre vantaggio dalla sua lettura, perché Ponty non scrive in maniera difficilissima e molti (forse moltissimi) passaggi sono assolutamente chiari e comprensibili.
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby highinfidelity » 30 May 2013, 10:28

Bel discorso, Zep. Di cio' che hai scritto, due cose sono discutibili (in senso filosofico postivo, naturalmente).

La prima e' che il CD abbia soppiantato il 33 giri. Diciamo che han tentato una forzatura e gli ha detto male. Certamente c'e' stato un periodo in cui nei negozi si trovava piu' facilmente, o quasi esclusivamente, il CD che non il 33 giri. In realta', a vent'anni e piu' di distanza, la vera notizia e' la seguente: che c'erano negozi che vendevano CD. Non e' una battuta: sono praticamente scomparsi, mentre i negozi che si sono ostinati a vendere 33 giri, nuovi o usati che fossero, sono praticamente tutti ancora li', vivi e vegeti. Non solo ma se ne sono affiancati di nuovi, come la catena FNAC che ha aperto 5-6 anni fa un reparto 33 giri, dapprima timido, ma oramai grande piu' di quello CD. Per una ragione semplicissima: che il CD non vende, mentre il 33 giri vende sempre. Insomma, a molte case discografiche piacerebbe poter scrivere che il CD ha soppiantato il 33 giri, ma non e' la verita'. Anzi, da quasi un decennio in qui, a fronte di vendite di CD in costante crollo verticale, il 33 giri e' l'unico supporto audio ad avere vendite in costante crescita, e con percentuali a due cifre. E si fa un po' fatica a dare per morto un prodotto con figure di vendita in crescita a due cifre... [8D]

La seconda e' il contenuto informativo. Certo, internet e' imbattibile da questo punto di vista (anche se si perde una quantita' di tempo terrificante a scremare le informazioni dalle stupidaggini, ma questo e' un altro ragionamento); tuttavia ai tempi d'oro dei 33 giri il contenuto informativo era spesso notevole. Per esempio i dischi dei Genesis, come ben sai, contenevano anche le traduzioni in italiano dei testi. Nella copia di Duke che acquistai tanti anni fa trovai, oltre ai "soliti" testi tradotti, un poster su cui erano riportati, con tanto di fotografie, tutti i lavori pubblicati dai Genesis fino a quel punto, inclusi i dischi solisti e quelli di Collins coi Brand X! Per me, all'epoca, fu meglio di Wikipedia, te l'assicuro!

In tutta onesta', il CD, di per se', non avrebbe impedito di proseguire su quella strada. Intendo dire che, volendo, si sarebbe potuto continuare ad inserire traduzioni e poster a libretto o ripiegate a lettera (ad esempio Alanis Morissette continua a farlo). Ma oramai, secondo me, s'era creata un'ubriacatura di denaro per cui le case discografiche puntavano ad aumentare i profitti in modo sconsiderato tagliando sempre piu' sulla qualita' del prodotto, che fin dal principio fu veramente penosa. A me, che all'epoca ero un adolescente esaltato da qualunque novita' tecnologica, il CD ha fatto ribrezzo fin da subito.

Insomma, alla fine il discorso che faccio e' sempre lo stesso: sia un CD che un 33 giri sono cari, non sono certo regalati. Tu devi dare qualcosa in mano alla gente tale per cui pensino "e va beh, dai, era caro ma alla fine son stati soldi spesi bene". Un francobollo infilato in una scatoletta di plastica, evidentemente, non e' percepito come un valore commisurato al prezzo pagato. E' roba da filatelici, non da melomani. [xx(]

...e io gongolo assistendo al ritorno in auge del 33 giri mentre la mia raccolta si accresce a dismisura!!! [:D]
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby aorlansky60 » 03 Jun 2013, 11:13

Ovviamente, trovandomi della generazione dalla quale provengo, quella che si ritrovò -per caso o per fortuna, boh- a vivere (quasi) in tempo reale l'evolvere della fortunata epopea del rock nei suoi anni migliori, non posso che sottoscrivere appieno quanto letto e riportato da High.

Confermata l'importanza ed il valore della copertina del 33giri Lp, nel mio immaginario maturato in decenni di conoscenza musicale ci sono poi copertine di albums che hanno avuto un importanza direi DECISIVA nel farmi amare l'album per il quale forniscono prezioso arredo e complemento.

Esempio classico : NURSERY CRYME, [8:-x] una delle opere che amo maggiormente in assoluto in campo Rock.

L'eccellente ed ispirato lavoro grafico sviluppato per esso dal mai troppo lodato Paul Whitehead raggiunge qui (per me) vertici gotici fino quasi ad uscire dal suo ambito per divenire quasi fine a se stesso nel riuscire a proporre un microcosmo di situazioni alle quali è quasi la musica dei Genesis a fare da contorno e non viceversa : quante volte, ascoltando quei brani e quella musica BELLISSIMA, mi sono ritrovato immerso nella mia cameretta di ragazzo negli anni 70 a girare e rigirare quella copertina (in particolare la busta cartacea a protezione del vinile che nella versione Polygram ITA ritraeva in bianco e nero i disegni a colori dell'ed. originale UK e relativi testi dei brani) che mi permetteva di "entrare" in quel mondo dipinto, la casa Vittoriana di Henry e Cynthia, l'erbaccia sovrumana, la spiaggia e le barche dei marinai, l'alba delle lande erbose irrorate di ruggiada in cui vaga spettrale Harlequin, il brusio dell'Inghilterra del '800 attraverso la vicenda di Harold, la fontana delle ninfee...

Sensazioni e ricordi impagabili. Che le orribili confezioni del moderno CD non possono aspirare (nemmeno) ad eguagliare...

Tornando alle parole dell'articolo, trovo in particolare molto belle e centrate queste :

"La copertina è stata forma di espressione di artisti e quindi essa stessa è una espressione dell’arte. [...] La copertina di conseguenza non è una confezione per custodire l’album ma è parte integrante di esso: un supporto di una forma d’arte che a sua volta custodisce il supporto che ne contiene un’altra. [...] Conservare un capolavoro della musica custodito a sua volta in un capolavoro visivo è senza alcun dubbio motivo di ulteriore soddisfazione"


...c'è poi un altro concetto da esplanare :

Se non ricordo male (fonte A.Gallo) Paul Whitehead dipinse il disegno di copertina (olio su tela) da dare a NURSERY CRYME all'ascolto di THE MUSICAL BOX...

vien spontaneo chiedersi : alla luce della (scialba) [:-|] situazione attuale che imperversa ormai da tempo, quale musica odierna riconducibile in campo pop rock riuscirebbe ancora a fornire una così valida ispirazione da poter ricreare una copertina ed un capolavoro visuale simile???...
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby Zeppelin » 08 Jun 2013, 00:07

highinfidelity wrote:La prima e' che il CD abbia soppiantato il 33 giri. Diciamo che han tentato una forzatura e gli ha detto male.


Guarda, posso concordare come no, perché semplicemente non lo so. Da quando ascolto musica ho sempre acquistato CD, ma, siccome sono particolarmente selettivo, non ho mai frequentato con dovizia i negozi. Quando frequentavo l'Università a Trento, mi capitava spesso di andare in un negozietto musicale, dove, orrore, gli LP erano presenti, ma costavano 40 euro l'uno. Probabilmente mi ero creato un prezzario standardizzato e dunque non sono mai andato a cercarmi gli LP se non al mercatino dell'usato. Per questo ho affermato, errando, che il CD ha soppiantato l'LP.

highinfidelity wrote:ai tempi d'oro dei 33 giri il contenuto informativo era spesso notevole.


Ecco, ne sono sicuro. Sta di fatto che i CD che rubavo a mio papà erano imbarazzanti. Era già tanto se scrivevano sulle copertine che Emerson suonava l'Hammond. Poi si sono fatti anche troppo complessi, soprattutto se si calcola che si rovina di fatto la copertina nel momento in cui la si piega per creare una sottospecie di LP tascabile.


highinfidelity wrote:...e io gongolo assistendo al ritorno in auge del 33 giri mentre la mia raccolta si accresce a dismisura!!! [:D]

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Re: La copertina del 33 giri.

Postby aorlansky60 » 10 Jun 2013, 14:16

High ha scritto:
"...che il CD abbia soppiantato il 33 giri. Diciamo che han tentato una forzatura e gli ha detto male."

Zep ha scritto :
"Guarda, posso concordare come no, perché semplicemente non lo so. "


Tanto per fare un pò di cronaca, circa una storia che ho vissuto in tempo reale quale consumatore ed acquirente di musica in supporto :

1982 : anno di presentazione internazionale del CD, con immediato lancio su vasta scala commerciale in USA ;
1983 in Europa ed Italia; ricordo ancora la mitica puntata di "discoring" dove uno zelante presentatore cosparge un cd di marmellata -avete letto bene- e poi lo dà in pasto al lettore Phillips e quest'ultimo non fa una piega, cioè "non salta un bit" in lettura; messaggio subbliminale travolgente ed irresistibile per il pubblico all'ascolto! (peccato poi che la storia dimostrerà il contrario...).

1984 : partenza lenta e faticosa; a stento si trovano titoli digitali nei negozi.

Prima metà degli anni 80 : a stento il CD cerca di imporsi alle orecchie degli appassionati, ma iniziano a moltiplicarsi i titoli disponibili; sono anche gli anni coincidenti con la "crociata" di Ivor Tiefenbrun (il papà del LINN LP12) a difendere il disco Lp ed il suo vantaggio tecnico sul digitale ("crociata" a meri scopi commerciali; da buon Scozzese, appena il buon Ivor fiuterà la maturità del CD in quanto a popolarità, non esiterà a far entrare sul mercato la propria linea di lettori digitali...) [:-j] ; un accenno va doverosamente fatto anche sul piano puramente audio : certe prime masterizzazioni CD partenti da masters analogici a riproporre titoli storici dell'immediato passato Rock (l'esempio più classico : la band per la quale scriviamo in questo forum) fanno semplicemente SKIFO come resa (se mi fosse permesso un termine poco elegante che solitamente non uso : fanno a dir poco cag...... [V] ) -specie se confrontati con il corrispettivo Lp- ma la gente chiude gli occhi (e le orecchie) e sembra far finta di niente : [:-I] come ammettere che il progresso avrebbe meramente fallito?!? [:-I] Non sia mai!! E via, a continuare ad acquistare furiosamente CD alimentando il mercato.

Seconda metà anni 80 ancora difficili per il rampollo digitale che intende detronizzare il disco Lp quale supporto ritenuto standard per eccellenza nel veicolare la musica, ma qualche crepa si inizia a intravedere nell'analogico...

Decennio 90 : è quello che vede l'affermazione del CD e la ventilata messa in obsolescenza del vetusto e venerato Lp... sono gli anni in cui è facile prospettare un futuro radioso per il CD... sono anche gli anni in cui un osservatore attento può rendersi conto che stanno rapidamente cambiando i rapporti : negli scaffali dei negozi, si inizia a vedere molta più plastica che vinile; a fine decennio, nei negozi (parlo per quelli della mia città ma non penso che altrove sia diverso) il vinile è una specie in via di estinzione. Praticamente sparito dagli scaffali.

Anni 2000 : coloro che hanno progettato il CD si accorgono che tecnicamente potrebbero far meglio, ed annunciano trionfanti a riviste di settore e pubblico consumatore l'evoluzione del CD : il "SACD" (di Sony e Phillips) e il "DVDaudio" (di Panasonic + una manciata di altri costruttori japan a formare una cordata con la prima); alte speranze, ma risultati impietosi : il SACD e il DVDaudio non solo non sfonderanno mai (il fatto di proporsi vicendevolmente come competitori non li favorirà di certo...) ma nemmeno partiranno mai, tanto da passare direttamente al cimitero dei dinosauri prima dell'esordio, a far compagnia ai tanti "flop" della storia del mercato dell'audio...
Il CD che si vedeva attaccato dai nuovi formati cugini tira un sospiro di sollievo momentaneo, ma non ha tempo di abbassare la guardia, perchè il pericolo non viene dal futuro ma... dal passato(!!!) : a fine decennio 2000 si ricomincia a parlare con sempre più insistenza del vecchio Lp dato per spacciato! Inoltre sono i tempi in cui stà emergendo un altro serio contendente : Internet e la musica compressa, sua signoria il principe MP3, capostitipe di tutta una serie di conversioni audio-digitali per le quali i progettisti avranno modo di sbizzarirsi per tutto l'arco del decennio.

Morale : il CD -come qualsiasi altro supporto digitale- stà per essere sepolto e messo definitivamente in obsolescenza perchè non riesce più a sostenere la competizione contro la "musica liquida", il nuovo vero veicolo musicale "non veicolo" e "non supporto" del futuro; il vecchio disco Lp vive e vivrà florido più che mai : la gente non si scorderà mai che esso è stato il primo a veicolare la musica della propria giovinezza, quella musica POP e ROCK che fece nascere nuovi sogni nei giovani a partire dagli anni 60.

Una bella rivincita per il "vecchio" analogico! [:)]
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby vise60 » 13 Jun 2013, 19:55

Ah... che bei ricordi le copertine....
Thick as a Brick , Yes ,Pink Floyd ed altri ed i nostri Genesis con addirittura le traduzioni [:0]
Mi avete stimolato un nuovo topic...
Il CD a neanche trent'anni dalle prime uscite e' gia' defunto... il nostro caro vinile e' ancora li' basta vedere lo spot dei Daft Punk che in questo periodo stanno spopolando
Non c'e' confronto ,si riesce finalmente ad acquistare dei vinili di ultime uscite cosa che poco tempo fa era impensabile,finalmente qualcosa che va verso il futuro (registrazioni in digitale) che guardano al passato ,con la nostra cara puntina che si appoggia al disco e noi che con la copertina che rigiriamo tra le mani ci godiamo la musica uscire dalle casse....
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby highinfidelity » 14 Jun 2013, 14:04

aorlansky60 wrote:Decennio 90 : è quello che vede l'affermazione del CD e la ventilata messa in obsolescenza del vetusto e venerato Lp... sono gli anni in cui è facile prospettare un futuro radioso per il CD... sono anche gli anni in cui un osservatore attento può rendersi conto che stanno rapidamente cambiando i rapporti : negli scaffali dei negozi, si inizia a vedere molta più plastica che vinile; a fine decennio, nei negozi (parlo per quelli della mia città ma non penso che altrove sia diverso) il vinile è una specie in via di estinzione. Praticamente sparito dagli scaffali.


Beh, anche qui l'effetto ottico e' stato quello che hai descritto, ma il dietroscena assolutamente no. Come spiega bene Nicola Nosengo nel suo "L'estinzione dei tecnosauri" molto semplicemente le majors discografiche (quelle a cui noi vogliamo tanto ma tanto bene... [:-j] ) decisero a tavolino che erano stufe dei 33 giri e che non li avrebbero prodotti piu'. Non ci fu affatto un crollo della domanda, anzi, cifre e grafici alla mano, Nosengo dimostra che quella ottusa decisione fu presa proprio nel momento in cui il giradischi raggiungeva la massima diffusione presso il pubblico. Non come vendite, intedo dire, ma come numero di esemplari pro capite. Decidere che un prodotto audio e' morto nel momento in cui la macchina per leggerlo raggiunge il suo culmine puo' avere solo due ragioni: 1) i manager delle major sono degli stupidi che non capiscono niente di musica; 2) i manager delle major se ne fregano di quello che vogliono i loro clienti e decidono a tavolino cosa propinare loro in base a quanto pensano di guadagnarci sopra. Naturalmente sono vere entrambe le due affermazioni.

Fatto sta che il "crollo di vendite" non c'e' mai stato: CD e LP, come difatti hai notato anche tu (e anch'io), avevano preso a convivevere pacificamente [O:-)] spartendosi il mercato; generalmente preferiti da chi ascolta musica classica i primi, dogmaticamente prediletti da chi ascolta rock i secondi. Ma da un certo punto in avanti, molto semplicemente, per espressa volonta' delle majors certi dischi non sono piu' stati stampati in 33 giri perche' il CD, essendo una baracca, aveva margini di profitto molto maggiori. Gli acquirenti, OBTORTO COLLO, ovviamente non han potuto far altro che acquistare la versione CD, l'unica disponibile, e le major hanno strillato ai quattro venti di quanto fosse piaciuta al pubblico questa nuova strepitosa tecnologia. [!:-!]

Strano a dirsi, per una volta tanto nella vita gli ha detto male: si sono ridotti sul lastrico con le loro stesse mani, e il 33 giri s'e' preso la sua bella rivincita.
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby aorlansky60 » 14 Jun 2013, 15:44

High ha scritto :

"1) i managers delle majors sono degli stupidi che non capiscono niente di musica"


Osservazione (abbastanza) esatta; diciamo che capiscono assai meglio di "numeri"(profitti) piuttosto che di note musicali... [:-I] [:D]


" 2) i manager delle majors se ne fregano di quello che vogliono i loro clienti e decidono a tavolino cosa propinare loro in base a quanto pensano di guadagnarci sopra."

oh si! quanta è VERA questa affermazione! (sic) [':-|]

Attenzione però, Marco, si è trattato di un concorso di colpa nell'attuare quanto è stato perpetrato con la realizzazione del CD, per cui oltre ai managers delle majors discografiche dobbiamo includere obbligatoriamente anche i managers dei marchi dell'elettronica coi quali i primi strinsero una specie di "joint-venture" al fine di bidonare tutti gli appassionati di musica da riprodurre.

Ormai è quasi superfluo spiegarne i motivi, se n'è parlato molto spesso : il concetto fondamentale è che produrre un CD costa sensibilmente DI MENO rispetto a un LP. Moltiplicato per "n" numero di pezzi fa UN ENORME DIFFERENZA in termini di profitti; aggiungiamo i costi di stockaggio e trasporto (un CD è meno voluminoso di un LP) ed abbiamo un altro punto a vantaggio del CD in termini commerciali.

La ciliegina finale : riuscire a convincere -come sono riusciti poco dopo l'introduzione del CD con abili mosse di marketing- tutta l'utenza mondiale ancora affezionata all'Lp, che il CD "è tecnicamente migliore" per forza di cose, perchè rappresenta la logica evoluzione del progresso (vuoi mettere il messaggio subliminale? un chiodo che legge come un aratro un solco, contro UN RAGGIO LASER che legge otticamente dei bytes SENZA CONTATTO FISICO, è molto più fiko, dai!...) e in termini di marketing la proposta è risultata IRRESISTIBILE (infatti ha attecchito, poco a poco).
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Re: La copertina del 33 giri.

Postby highinfidelity » 17 Jun 2013, 07:56

Beh, se da un lato "qualcuno" avesse fatto presente di che materiale e' fatto e con quale precisione e' intagliato il c.d. "chiodo"...

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...e se dall'altro "qualcuno" avesse fatto presente che cos'e' il jitter a cui e' soggetto il tecnologicissimo raggio laser che cerca disperatamente di star fermo su un dischetto che intanto sotto gli balla la lambada... [:-j]

http://www.tnt-audio.com/clinica/jitter1.html
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