For Anthony

Strumenti musicali, tecniche e tecnologia del suono; inserzioni e richieste/offerte di collaborazioni; domande e risposte per addetti ai lavori.

For Anthony

Postby Duke59 » 13 Sep 2014, 14:12

Alcuni mesi fa un mio caro amico, Antonello, caduto vittima della depressione, ha deciso di abbandonare anzitempo questa valle di lacrime.

La cosa come comprensibile ha lasciato nello sconcerto tutti noi che lo conoscevamo, anche se la vita aveva finito col farci prendere strade diverse in città lontane.

Siccome Antonello - oltre ad essere stato il mio miglior amico ai tempi dell'adolescenza - era stato il cantante del gruppo rock in cui suonavo negli anni '80 e anche voce solista di un duo musicale simil-righeira formato da me e lui . io e Gabriele - chitarrista del gruppo di allora e amico comune - abbiamo inciso un omaggio musicale in sua memoria. Gabriele mi ha inviato una piccola idea incisa con la chitarra elettrica e io ci ho costruito intorno un arrangiamento orchestrale (usando Vienna Symphonic Library) aggiungendo all'inizio un'intro drammatica, che riflette il mio stato d'animo al ricevimento della triste notizia.

Sul pezzo ho costruito un video animato che - pur non essendo io credente - vorrebbe lasciare aperto uno spiraglio indefinito a ...

http://youtu.be/sqz0MHBUEoA
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Re: For Anthony

Postby Salmacis » 14 Sep 2014, 12:17

Splendido ed eloquente [:.-(] Mi dispiace...
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Re: For Anthony

Postby highinfidelity » 15 Sep 2014, 13:19

Mi spiace, Guido. Purtroppo ci sono malattie non fisiche in grado di far danni peggiori delle piu' temute malattie che colpiscono il corpo. E purtroppo grandi cure non ce ne sono, perche' la forza per venirne fuori la si dovrebbe trovare piu' che altro dentro di se', ed e' molto difficile farlo.

Mi e' piaciuto il tuo video, dal finale colorato, semplice e simpatico, tutte caratteristiche che probabilmente il tuo amico Antonello apprezzava. [:)]
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Re: For Anthony

Postby Duke59 » 16 Sep 2014, 23:03

Vi ringrazio per le vostre parole.

Sperando di non risultare sovrabondante vorrei spendere ancora qualche riga nel ricordo di una persona che ha avuto importanza davvero notevole nella mia vita, anche dal punto di vista musicale.

La cosa che più mi ha colpito di questo bruttissimo epilogo è che questo mio amico era una persona fortemente carismatica ed (apparentemente) molto estroversa.

Alcuni lo avevano addirittura soprannominato Fiorello proprio per questa sua innata capacità di intrattenere e divertire gli altri, anche gli sconosciuti che venivano inevitabilmente catturati dalla sua sempre rispettosa grande vitalità. Che fosse a scuola o nella nella vita di tutti i giorni era lo stesso. Questo fino al 1990, anno in cui il nostro gruppo rock (ed anche il nostro duo demenziale pseudo-Righeira) si sciolse e perdemmo i contatti.

Qui una foto che ci vede insieme sul palco nel (credo) 1986 durante un'esibizione in playback del nostro duo "demenziale" THE BIG ONCIA . Io sono quello con la chitarra.

Image

Ritrovai Antonello nel 2011 grazie a Facebook e ci incontrammo anche un paio di volte .. ma era cambiato: un matrimonio finito male, poi la concessionaria auto dove lavorava aveva chiuso e lui era senza lavoro. Non era più la stessa persona brillante ed espansiva con cui avevo condiviso moltissimo (inclusa la passione per i Genesis e il loro concerto a Roma del 1982).

Intrattenemmo conversazioni sporadiche via web. Poi - nel 2013 - mentre stavo già pensando di coinvolgerlo in un progettino musicale dove io avrei inciso le basi musicali e lui cantato, mi comunicò che deluso dalla situazione italiana (per 2 anni tentò inutilmente di trovare lavoro) aveva deciso di emigrare in Thailandia per aprire un piccolo locale di ristoro a Bangkok.

A malincuore abbandonai il progetto musicale che avevo immaginato e le nostre strade si divisero ancora.

Ricevetti ancora qualche suo messaggio dalla Thailandia, in cui mi diceva che le cose non andavano proprio come aveva sperato, ma vedendolo su Facebook sempre in compagnia di persone con cui evidentemente aveva allacciato ottimi rapporti (cosa che gli riusciva facile) non mi ero preoccupato.

L'ultimo messaggio ricevuto da lui fu un semplice RIP di commento alla notizia della morte di Francesco Di Giacomo. Poi 2 mesi dopo sono stato contattato con un messaggio molto allarmante da una sua nipote che mi ha comunicato la triste notizia.

A conferma del fatto che spesso Il destino è paradossale e beffardo non posso evitare di pensare ad alcune canzoni "molto serie" che lui, io e Gabriele scrivemmo insieme nel periodo 1983-1985 per il nostro gruppo rock e che Antonello cantò moltissime volte.

Alla luce di quanto accaduto il testo di queste canzoni - una sorta di concept su una persona alla ricerca di se stesso - mi lascia piuttosto stranito.

Atlante
Sfoglio l'Atlante per cercare
un posto dove si respira
senza timore
senza rumore

Salto col dito tra i paralleli
passo dai mari alle vette tra i cieli
con a-agitazione

Sfoglio l'Atlante per scoprire
se l'Uomo è destinato a morire
alienazione
aaahhh

Ci dev'essere un posto per me
voglio partireee
Ci dev'essere un posto per me
non voglio stare

Folli manìe di distruzione
lotte insensate in ogni nazione
ogni regione, senza ragione

Ci dev'essere un posto per me
voglio partireee
Ci dev'essere un posto per me
non voglio stare qui

(elencato)
Manhattan
Berlino
Honolulu
Petrolina
Tahiti ...

Ci dev'essere un posto per me
voglio partireee
Ci dev'essere un posto per me
non voglio stareeee qui

Ritorno
Quante illusioni perdute
è meglio vivere senza sapere
ma il cuore spinge a sperare
e credo ancora aahhh

Ed è un amaro ritorno
Ed è è è un amaro ritorno

Forse ... viaggiando
Spinto dalla voglia di scoprire
le mille facce di un'unica realtà
Ho camminanto fin sull'avvenire
Attraversando il mare

Poco bagaglio, voglia di capire
ho conosciuto gente di ogni dove
ed ho imparato a stare ad ascoltare
anche per ore, senza fiatare

E' un viaggio che non avrà mai fine
Un viaggio senza foto e cartoline
Un viaggio che pochi han voglia d'iniziare
Un viaggio che nessuno può ignorare

Alla deriva in questo immenso mare
Ti può riuscire di trovare un porto
Ma il riposo dura poche ore
perchè il destino sai non può aspettare

E' un viaggio che non avrà mai fine
Un viaggio senza foto a cartoline
Un viaggio che nessuno può ignorare
Un viaggio che nessuno può capire

E' un viaggio che non avrà mai FINE!

(1983 - testi e musiche di A. Chiusano, G. Cossetta e G. Maschio)
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Re: For Anthony

Postby highinfidelity » 17 Sep 2014, 09:06

Duke59 wrote:Qui una foto che ci vede insieme sul palco nel (credo) 1986 durante un'esibizione in playback del nostro duo "demenziale" THE BIG ONCIA .

Giustamente... [:D] Essendo una band tipo-Righeira in pieni anni '80, l'esibizione non poteva che essere in rigoroso playback. Molto filologici, oserei dire. [;)]

Purtroppo, Guido, come tante volte abbiamo avuto modo di constatare, qui come nelle nostre vite private, non sempre ma molto spesso l'estroversita' e la "gigioneria" delle persone dissimula un'insanabile insicurezza di fondo che si cerca di tener nascosta. Ma prima ancora di cio', da quel poco che scrivi mi sembra di capire che il tuo amico abbia ricevuto diversi duri colpi dalla vita, e proprio attorno ai 50 anni che sono comunque un difficile punto di svolta nel percorso di un uomo. Forse anche lasciare il paese e andarsene dall'altra parte del mondo non e' stata una mossa prudente. Abbandonare tutto e andarsene e' uno di quegli atti che spesso non prevedono ritorno. Per di piu', adattarsi alla vita di una nazione radicalmente diversa dalla nostra (e da qualunque altra nazione europea e nordamericana, se e' solo per quello) non e' facile nemmeno a vent'anni, freschi di laurea, giovani e assetati di novita'. A cinquant'anni secondo me e' praticamente impossibile. Ci si condanna ad una vita da estraniati. Credo che la sua famiglia abbia fatto di tutto per convincerlo a desistere, probabilmente non riuscendoci oppure convinta, alla fine, che un cambiamento gli avrebbe fatto bene.

Personalmente poi (ma questo e' un pensiero mio) ritengo che queste storie che si raccontano in giro, di persone che vanno all'estero e fanno la vita del bengodi facendo dei lavori normalissimi, siano delle grandissime panzane a cui purtroppo alcuni finiscono per credere davvero. Un po' come quelle storie che raccontavano i nostri immigrati degli anni '50-'70, che per il loro paesello eran diventati dirigenti FIAT, mentre a Torino se andava bene lavavano i cessi. Chi come noi e' condannato a tirare la carretta, tira la carretta qui come altrove, non c'e' storia. Ma lui evidentemente credeva che in Thailandia avrebbe potuto davvero riscattarsi, che ci fosse davvero piu' spazio per chi intenda darsi da fare. Credo purtroppo che questa ulteriore delusione sia stata, per lui, anche l'ultima.

Mi dispiace molto. Dalla commozione con cui scrivi, capisco che umanamente era una persona che lasciava il segno, e che avrebbe meritato certamente piu' di quanto non abbia avuto. [:(]
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